1 - Dipartimento di Giurisprudenza

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Università di Roma Tre – Facoltà di Giurisprudenza
PROVA SCRITTA DI ECONOMIA POLITICA CANALE A-D
COMPITO GENERALE
A
29 Settembre 2006
Prof. L. De Benedictis
Cognome e nome del candidato:
Numero di matricola (se disponibile):
1.
Una nazione produce solo 3 beni, x, y e z. I prezzi e le quantità prodotte dei tre beni negli anni 2000 e 2006
sono riportati nella seguente tabella
x
anno
2000
2006
Quantità
4
4
y
Prezzo
10
11
Quantità
8
9
z
Prezzo
5
4
Quantità
4
6
Prezzo
5
10
Avendo il 2000, come anno base, calcolare il PIL a prezzi correnti e a prezzi costanti per il 2006. Inoltre, di
quanto è aumentato in termini reali il PIL tra il 2000 e il 2006?
1.
2.
3.
4.
110; 110;
120; 115;
140: 105;
140; 115;
10%
15%
5%
15%
Soluzione
PIL reale\nominale 2000
R  4 10  8  5  4  5  40  40  20  100
PIL nominale (prezzi correnti) 2006
R  4 11  9  4  6 10  44  36  60  140
PIL reale 2006
R  4 10  9  5  6  5  40  45  30  115
Quindi, in termini reali, il PIL è cresciuto del
115  100
 15%
100
2.
Che cosa succede al prezzo e alla quantità di equilibrio dei gelati sfusi se il prezzo della cialda del cono (input)
diminuisce e inizia a fare molto più freddo che nei mesi precedenti?
1.
2.
3.
4.
Il prezzo diminuisce e la quantità aumenta
La quantità di equilibrio diminuisce sicuramente, mentre il prezzo può aumentare o diminuire
Il prezzo di equilibrio aumenta mentre la quantità diminuisce
Il prezzo diminuisce sicuramente, mentre la quantità può aumentare o diminuire
Soluzione:
Se il prezzo del cono diminuisce, i produttori (i gelatai) aumenteranno l’offerta complessiva di gelati a parità di prezzo (o, allo
stesso modo, diminuiranno il prezzo per data quantità). Allo stesso tempo, la temperatura atmosferica più bassa ridurrà (a parità
di prezzo) la domanda di gelati da parte dei consumatori. Quindi, mentre il prezzo dei gelati si ridurrà sicuramente, l’effetto
finale sulla quantità di produzione di equilibrio dipenderà dall’intensità dello spostamento (riduzione) della curva di domanda.
S
S’
p1
p2
D
D’
q2 q1
S
S’
p1
p2
D’
q1 q2
D
3.
Siano date le cure del costo marginale (mc) , del costo totale medio (atc) e del costo medio variabile (avc)
riportate nel seguente grafico. Calcolate il profitto unitario se il presso di vendita del bene x è p=24.
1.
2.
3.
4.
4
8
12
16
prezzo
mc atc
avc
24
20
18
8
12
20 24 28
quantità
Soluzione:
Il profitto di un’impresa in concorrenza perfetta viene massimizzato nel punto nel quale P = MC. Quindi l’output che massimizza
il profitto in questo caso è Q*=24. Il profitto unitario dell’impresa è dato
Profitto = p – ATC
Al livello di produzione che massimizza il profitto (i.e. Q*=24) il livello corrispondente di ATC (costi medi totali) = 20. Quindi il
profitto unitario è dato da
Profitto unitario = (24 - 20) = 4
4.
Si hanno a disposizione le seguenti informazioni riguardo al paese X:
- Forza lavoro: 100 milioni
- Tasso di partecipazione: 50%
A quanto ammonta la popolazione in età lavorativa?
1.
2.
3.
4.
100
200
300
400
SOLUZIONE
Poiché
tasso di partecipazione 
ForzaLavoro
Popolazion e in età lavorativa
si ha che
Pop età lav 
5.
ForzaLavoro
100
100

 100 
 100  2  200
tasso di partecipazione 50%
50
Antonio presta a Zeno 10.000 euro per un anno. Antonio chiede a Zeno un tasso di interesse nominale del 5%.
Sappiate che l’IPC nell’anno del prestito è uguale a 100, mentre si prevede che dopo un anno sarà di 102.
Quanto sarà il tasso di interesse reale che Zeno si troverà a pagare dopo un anno?
1.
2.
3.
4.
3%
4%
5%
6%
Soluzione:
La relazione che lega il tasso di interesse nominale e reale è :
i  r 
dove r è il tasso di interesse reale e i è il tasso di interesse nominale.
Per trovare il livello del tasso di interesse reale effettivamente pagato sapendo il valore del tasso di interesse nominale,
dobbiamo calcolare il tasso di inflazione che è dato da
 = tasso di inflazione =
Dato che
6.
i  r 
IPC finale  IPCiniziale
si ha che
IPCiniziale

102  100
 2%
100
r  i   =5%-2%=3%
Se il valore della propensione marginale al consumo è c=0.8, a quanto ammonta la variazione del reddito
nazionale generata da un aumento della spesa pubblica (componente della spesa autonoma) pari a 200?
1.
2.
3.
4.
100
500
1000
2000
Soluzione
Per prima cosa si calcola il valore del moltiplicatore che è dato da
moltiplica tore 
1
1 c
dove c è la propensione marginale al consumo.
La variazione nel reddito nazionale generata da un aumento della spesa pubblica pari a 200 si ottiene quindi nel seguente
modo:
Y  moltiplica tore * S  moltiplica tore * G 
7.
1
1
1
10
G 
G 
* 200  200  1000
1 c
1  0.8
0.2
2
Un impresa price-taker produce maglioni di lana. Il prezzo di mercato dei maglioni è di 115 euro. Considerate la
seguente tabella:
Maglioni
(quantità)
0
10
50
80
120
Costo totale
(euro)
20
200
2200
6400
10000
Quante unità dovrebbe produrre questa impresa se ha come obiettivo massimizzare il profitto?
1.
2.
3.
4.
10
50
80
120
La regola per massimizzare il profitto è che il beneficio marginale sia uguale al costo marginale di produzione. In condizione di
concorrenza perfetta, il ricavo marginale equivale al prezzo di mercato. In questo caso quindi MR=p=115. Il costo marginale
invece dipende dal livello di produzione.
Se si producono 10 maglioni si ha che il costo marginale è pari a:
MC 
200  20
 18
10
Quando da 10 maglioni si passa a produrne 50 il costo marginale diventa:
MC 
2200  200 2000

 50
50  10
40
Che però è ancora inferiore al ricavo marginale, Se infine si passa a produrre 80 maglioni il costo marginale diventa:
MC 
6400  2200 4200

 140
80  50
30
In questo caso, dato che il costo marginale (140) è superiore al ricavo marginale (115), conviene non espandere ulteriormente
la produzione e produrre 50 maglioni.
8. Data la curva di domanda P=15-Q, qual e’ l’elasticità di domanda (in valore assoluto) al prezzo quando P=5?
1.
2.
3.
4.
0.5
1
2
Nessuna delle precedenti risposte.
Soluzione
L’elasticità della domanda al prezzo in un punto specifico si può calcolare come:
e
1
P
pendenza Q
dove P e Q sono le coordinate del punto.
Quindi, per prima cosa bisogna calcolare la pendenza della curva di domanda. In questo caso è immediato perché la pendenza
è data dal coefficiente del termine Q. Quindi, la pendenza è -1.
Dobbiamo poi considerare il punto nel quale vogliamo calcolare l’elasticità. Bisogna quindi individuare il valore della quantità
associata al prezzo dato dal problema. Se P=5, si ha che
P = 15-Q
5 = 15-Q
Q = 10
Quindi, sostituendo nella formula per l’elasticità le informazioni a disposizione, si ottiene
e
1
P
1 5

  0.5
pendenza Q  1 10
Quindi l’elasticità, in valore assoluto, è uguale a 0.5.
9. Una impresa in concorrenza imperfetta è in grado di ottenere profitti positivi anche nel lungo periodo?
1.
2.
3.
4.
si
no
solo se ha un monopolio naturale
solo se la curva di domanda è perfettamente elastica
10. “La somma della moneta in circolazione e delle disponibilità esistenti sui conti correnti”. Tale definizione
corrisponde a
1.
2.
3.
4.
M1
M2
M3
Nessuna delle precedenti risposte.
11. Per deflazionare si intende:
1.
2.
3.
4.
valutare come irrilevante una scelta economica
l’aumento generalizzato dei prezzi
l’operazione consistente nel dividere un valore nominale per un indice dei prezzi in modo da ottenere lo stesso
valore in termini reali
la diminuzione generalizzata dei prezzi
12. Cosa prevede il Patto di Stabilità e Crescita europeo
1.
2.
3.
4.
il mantenimento della disciplina in tema di bilancio statale per i membri dell’UE
la ripartizione dei fondi strutturali europei
la decisione di contenere la crescita europea sotto il 3% annuo
l’entrata di nuovi membri all’interno dell’UE
13. La pendenza negativa della curva di domanda dipende
1.
2.
3.
4.
dalla legge dell’utilità marginale decrescente
dall’inflazione
dalla qualità dei beni
dalla legge di Okun
14. Nello schema della croce keynesiana la retta Y=PAE è rappresentata da
1.
2.
3.
4.
una retta inclinata positivamente, di pendenza inferiore ai 45 gradi
una retta inclinata positivamente, di pendenza superiore ai 45 gradi
una retta verticale
una retta inclinata a 45 gradi
15. Nello schema della croce keynesiana una politica fiscale espansiva
1.
2.
3.
4.
viene rappresentata da un movimento verso il basso della linea di spesa
viene rappresentata da un movimento verso l’alto della linea di spesa
determina un’espansione del gap recessivo e una crescita del reddito verso la piena occupazione
determina una riduzione del gap recessivo e un allontanamento del reddito dalla piena occupazione
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