il punto smi - gennaio 2007

annuncio pubblicitario
ANNO XVI - N. 6 - 21 DICEMBRE 2009
SPEDIZIONE IN A.P. 70% CAMPOBASSO
L a redazione augura a tutti gli iscritti i migliori auguri di Buone Feste
Ai medici di Pediatria di libera scelta:
CON IL PATROCINIO
dei
Ordine provinciale
Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
della Provincia di Fermo
Marche
Accademia di Storia
dell’Arte Sanitaria
Corso di Formazione
per Animatori della Formazione
“LA METODOLOGIA DELLA FORMAZIONE IN SANITA’”
quale il percorso più valido per una formazione
centrata sui bisogni e le evidenze.
Per informazioni e modalità di iscrizione rivolgersi a
[email protected]
Vertenza Ferie per la Guardia Medica
Completata l’adesione per la
vertenza sulle ferie per i Medici di
Continuità Assistenziale, la parola
passa ai nostri uffici legali. Ricordo
che le ferie per la CA sono un diritto
irrinunciabile essendo previste per
tutti i settori medici a rapporto orario convenzionato (118, Medicina
dei Servizi). Abbiamo fortemente
voluto che la vertenza iniziasse nella
Regione Marche come vertenza
pilota. Il nostro sindacato continua
ad essere il più impegnato sul settore e nella nostra regione in
particolare è fortemente determinato a che ogni contenuto dell’accordo integrativo venga applicato in ognuna delle Zone Territoriali
dell’Asur ; presto andremo anche su questo argomento a procedimento legale nei confronti della Regione e dell’Asur medesima.
Riteniamo che molto sia ancora da fare per dare il giusto riconoscimento e tutte la garanzie ai medici di CA: mi riferisco in particolare
al riconoscimento del lavoro notturno ed usurante, alla piena occupazione, alla sicurezza, alle tutele tutte. Siamo convinti che l’enorme
sforzo in atto nel nostro sindacato darà i suoi frutti e ci impegniamo
a che anche i colleghi delle più remote sedi di guardia nel paese
possano ricevere tutto il nostro sostegno a tutela dei propri diritti.
Auguri per un Felicissimo Anno
Luigi Pignataro
nel rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale per la Pediatria di Libera Scelta le parti non hanno confermato il fondo
per la copertura assicurativa sui rischi di malattia, come
previsto nelle precedenti convenzioni. Le risorse di quel
fondo, pari allo 0,36% della retribuzione (che per la medicina generale è diventato lo 0,72% con la previsione della
estensione delle tutele anche agli infortuni e alle invalidità)
sono state destinate ad incrementi economici individuali. In
atto, pertanto, i Pediatri di Libera Scelta non fruiscono di
copertura assicurativa per malattia, gravidanza, infortuni
etc. La FIMP sta costituendo una fondazione per sottoscrivere una polizza finalizzata alla copertura dei rischi di cui
sopra e sta chiedendo ai pediatri di aderire alla Fondazione,
prevedendo uno sconto per gli iscritti. Il CIPE, invece, ha
sottoscritto un accordo con una compagnia assicurativa, di
cui a giorni sapremo le condizioni. Poiché il nostro sindacato si è già mosso sul mercato assicurativo per acquisire
le condizioni più favorevoli alla categoria, ti invito a non
aderire frettolosamente alla suddetta proposta. Avrai tra
qualche settimana la possibilità di valutare e di scegliere la
polizza più conveniente.
Colgo l’occasione per un affettuoso saluto, in attesa di
informarti sugli sviluppi della situazione.
Il segretario generale
Salvo Calì
QUI DIRIGENZA
In data 01.12.2009 si è svolta la riunione del
settore regionale Dirigenza medica e
veterinaria della Federazione Veterinari e
Medici (FVM), composta dallo SMI e dal SIVEMP, con ordine del
giorno:situazione attuale regionale e nazionale, prospettive a
livello regionale e nazionale,sezione regionale della Federazione
Veterinari e Medici. Sono state affrontate dapprima le tematiche
nazionali e poi quelle regionali, riportando i contenuti del Consiglio
nazionale del Sindacato dei Medici Italiani (SMI) svoltosi a Napoli lo
scorso 27-29 novembre approfondendo i temi di seguito elencati, cui si
aggiunge anche l’aggiornamento derivante dalla riunione nazionale
tenutasi in data odierna tra le OO.SS. della Dirigenza medica e veterinaria
e l’ARAN: sintesi della situazione inerente alla trattativa contrattuale II
biennio economico: se dapprima si riteneva possibile la chiusura della preintesa entro l’anno in corso, è emersa oggi la necessità di studiare ancora
ulteriori elementi derivati da documenti presentati dall’ARAN sia sulle
sanzioni disciplinari sia sul capitolo delle assicurazioni, che le OO.SS.
segue a pag 4
-2STUDIO SBOT
NUOVA POLIZZA ENPAM
“PRIMITRENTAGIORNIDIMALATTIAEDEVENTUALI
CONSEGUENZE ECONOMICHE PER I MEDICI DI
CONTINUITA’ ASSISTENZIALE ED EMERGENZA
SANITARIA.PREMESSA
Con la presente appendice, che forma parte integrante della suindicata polizza, per garantire la continuità delle coperture, a richiesta delle parti si conviene di aggiornare il testo di polizza, come segue:
TRA I Sindacati Firmatari dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei Rapporti con i Medici di
Medicina Generale, in vigore dal 27 Maggio 2009 ai
sensi dell’art. 8 del D.L. n. 502/92 e successive
modificazioni ed integrazioni E Le Assicurazioni
Generali S.p.A. e la Società Coassicuratrice Unipol
– Ugf Assicurazioni S.p.A
CIO’PREMESSO
La Società s’impegna con la presente a corrispondere l’indennità alle condizioni di seguito stabilite nelle
rispettive sezioni: Primi 30 giorni di malattia, ,Invalidità
permanente da malattia.
Art. A1 Oggetto dell’Assicurazione. La Società corrisponde al’Assicurato che, per malattia e/o per
malattia in gravidanza e/o per infortunio
extraprofessionale, si trovi nell’impossibilità di prestare la propria opera di servizio di Continuità Assistenziale o di Emergenza Sanitaria ed abbia comunicato tale impossibilità alla competente A.S.L. un
indennizzo - nei limiti riportati al successivo Art. A2
- pari alle competenze spettanti, ma non percepite,
sulla base dei compensi previsti rispettivamente al
comma 1 dell’art. 72 (per la C.A.) e delle ore effettuate
nei tre mesi precedenti a quello di accadimento del
sinistro. Tuttavia, esclusivamente per le assenze
superiori a 30 giorni dovute a “Gravi Mali”, si potrà
considerare la media delle ore effettuate negli ultimi
tre mesi consecutivi lavorati. La Società, al verificarsi
di un infortunio extra professionale (anche se dovuto
ad imperizia, imprudenza o negligenza grave oppure
a stato di malore o incoscienza, corrisponde al
medico di continuità Assistenziale e/o di Emergenza
Sanitaria un indennizzo pari alle competenze spettanti, ma non percepite, come sopra indicate esclusivamente per l’attività di Continuità Assistenziale e/
o Emergenza Sanitaria. al comma 1 dell’art. 98 (per
la E.S.) dell’A.C.N. con il massimo della media. L’indennizzo di cui al precedente art. A1 sarà corrisposto per i medici in servizio di Continuità Assistenziale
dal primo giorno e fino al 30° giorno - fino ad un
massimo di 104 ore mensili e di 24 ore settimanali,
indipendentemente dai turni di servizio per i medici in
servizio di Emergenza Sanitaria dal primo giorno e
fino al 30° giorno - fino ad un massimo di 164 ore
mensili e di 38 ore settimanali, indipendentemente dai
turni di servizio assegnati. Infortuni: Invalidità Permanente da infortunio Somma assicurata: 150.000,00
euro
Se l’infortunio ha per conseguenza una invalidità
permanente e questa si verifichi entro 2 anni dal
giorno nel quale l’infortunio è avvenuto, la
Società liquida l’indennizzo calcolandolo sulla
somma assicurata per invalidità permanente
totale secondo le disposizioni seguenti ed in
base alle percentuali indicate nella tabella di cui
all’allegato 1 del D.P.R. 30 giugno 1965 n. 1124,
come in vigore al 24 luglio 2000, co rinuncia della
Società all’applicazione della franchigia relativa prevista dalla legge.
Morte Somma assicurata: 100.000,00 euro
Se l’infortunio ha per conseguenza la morte
dell’Assicurato e questa si verifichi entro 2 anni
dal giorno nel quale l’infortunio è avvenuto, la
Società liquida la somma assicurata per il caso
di morte in parti uguali
agli eredi legittimi o testamentari. Gli indennizzi
per morte e invalidità permanente, non sono
cumulabili; tuttavia se dopo il pagamento di un
indennizzo per invalidità permanente, ma entro
due anni dal giorno dell’infortunio ed in conseguenza di questo, l’Assicurato muore, la Società corrisponde ai beneficiari la differenza fra
l’indennizzo pagato e quello assicurato per il
caso di morte, ove questa sia superiore, e non
chiede il rimborso in caso contrario. INVALIDITA’
PERMANENTE DA MALATTIA Oggetto dell’assicurazione Somma assicurata: 125.000,00
euro
L’assicurazione viene estesa al caso di invalidità permanente conseguente a malattia. L’assicurazione non comprende le invalidità permanenti derivanti direttamente o indirettamente da:
stati invalidanti, preesistenti alla stipulazione
del contratto;situazioni patologiche manifestatesi – cioè diagnosticate e/o curate
antecedentemente la data di stipulazione del
presente contratto;malattie mentali; abuso di
alcoolici od uso, a scopo non terapeutico, di
psicofarmaci e di stupefacenti; trasmutazione
artificiale di particelle atomiche, salvo che siano
causate da radiazioni conseguenti a terapie
mediche necessarie per la cura di malattie
dell’Assicurato;sieropositività HIV e sindrome
da immunodeficienza acquisita (AIDS).
Sul sito SMI Marche troverete la documentazione completa
63019 Sant’elpidio a Mare (AP)
Frazione Luce Cretarola
Tel/Fax 0734 994050
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Cel 347 7553854
(Spina Bifida tra Ospedale e Territorio)
Nonostante i progressi scientifici, le conoscenze sui
pazienti con spina bifida sono incomplete: non sappiamo
bene quanti siano, in che condizioni vivano, quali siano
le loro difficoltà quotidiane se non tramite le esperienze
raccontate da alcuni di loro. Conosciamo abbastanza le
forme cliniche e discretamente i bisogni sanitari, sappiamo
poco di quanto vengano soddisfatti nel territorio. Gli studi
clinici sono fatti da specialisti, i pazienti fanno riferimento
a centri specialistici in genere fino ai 18 anni. I medici di
medicina generale hanno forse pochi rapporti con questi
pazienti, che oggi hanno una vita media
prolungata.Esistono in Italia pochi studi condotti sia in
ambito specialistico che in ambito di medicina generale.
Questa condizione di frattura nella ricerca medica sembra
rispecchiare un’analoga frattura presente nella continuità
assistenziale. Da queste riflessioni l’ASSIMEFAC ed il
Centro Studi e Ricerche del Sindacato Medici Italiani,
supportati dall’ASBI (Associazione Spina Bifida Italia
onlus) hanno proposto uno studio osservazionale,
retrospettivo e multicentrico dal titolo: “Studio sui
bisogni e sulle condizioni di assistenza dei pazienti
con spina bifida in carico ai servizi ospedalieri e/
o territoriali”. Lo studio, che partirà dal secondo
trimestre del 2010, ha i seguenti obiettivi: condurre una
ricerca che coinvolga sia la medicina specialistica che
la medicina generale, contrariamente a quanto avviene
nella maggior parte degli studi, partendo dall’ambito
specialistico, assicurando l’arruolamento dei casi e la
qualità della diagnosi; verificare quanto la domanda di
salute dei pazienti con SB sia soddisfatta nel territorio;
verificare quale impatto ha la gestione dei pazienti con
SB in medicina generale; spingere la conoscenza dei
pazienti italiani con SB oltre i 10 anni di vita, quando le
richieste di alta specializzazione sono di solito più ridotte;
contribuire a ricostruire i percorsi assistenziali dei pazienti
italiani con SB . I pazienti candidati all’arruolamento
verranno identificati presso gli ambulatori dei Centri di
riferimento specialistici, nell’arco dei casi afferenti in un
anno. I criteri di inclusione sono: età pari o superiore
a 10 anni; diagnosi di SB neonatale o successiva;
presenza di un qualsiasi grado di disabilità, non
corretto chirurgicamente dopo la diagnosi di SB;
possibilità di individuare nome e cognome del
medico curante; consenso informato scritto.
I medici di medicina generale o i pediatri di famiglia che
hanno in carico il paziente verranno contattati dai referenti
regionali di ASSIMEFAC per illustrare lo studio e favorire
l’adesione. Il medico di medicina generale o il pediatra
di famiglia rileverà le informazioni tramite un questionario
ad hoc attraverso un colloquio col paziente o con uno dei
genitori (in caso di minori). Sono previste informazioni
relative ai pazienti con SB su: condizioni di salutegrado di autonomia-difficoltà nell’erogazione di
prestazioni sanitarie-difficoltà di gestione
nell’ambito della medicina generale. La medicina
moderna ci pone continue sfide aumentando la
sopravvivenza di molti pazienti, come nel caso della
Spina Bifida. Di pari passo le informazioni sulla “gestione
territoriale” di questi pazienti e sui problemi che essi
pongono coi loro bisogni non sono ben noti. L’impressione
è che questi pazienti stiano un po’ “nascosti” nella routine
assistenziale, ed è su questo che ASSIMEFAC, il Centro
Studi e Ricerche SMI con ASBI intendono far luce.
Luca Ubaldi
Se volete scriverci il nuovo indirizzo di posta elettronica della Segretria Regionale SMI Marche è: [email protected].
-3Storia di lana caprina e capri espiatori
La presente nota ha i seguenti riferimenti:
1) l’articolo “ Storia di ordinaria “ follia “ “
pubblicato a pag.1 de “ il Punto “ n° 5 /
novembre 2009;
2) Convenzione per la M.G./2005 art. 18 c. 3:
“ Il medico di M.G. ha diritto ad usufruire di
sospensione parziale dell’attività convenzionale con sua sostituzione part-time (omissis)
per:
a)(omissis);
b) Adozione di minore nei primi 12 mesi
dall’adozione (omissis).”
3) Convenzione idem art. 18 c.4: “ Il medico
in stato di gravidanza, convenzionato ai sensi
del presente Accordo, può richiedere la
sospensione dell’attività convenzionale per
tutto o per parte del periodo previsto come
obbligatorio per i lavoratori dipendenti e con
sostituzione totale o parziale della propria
attività lavorativa.”.
In questa nota si puntualizzano alcune considerazioni già verbalmente espresse, ma di
cui non vi è traccia nell’articolo in oggetto. La
vicenda della Collega convenzionata per il
118 nella Z.T.7 / Ancona che, desiderando
adottare un bimbo, si è vista rifiutare un
periodo di sospensione totale della propria
attività professionale, indispensabile per iniziare a profondere tutto l’impegno che il
compito di neo-mamma richiede, ha turbato
e indignato quanti nel S.M.I. ne sono venuti
a conoscenza e se ne sono occupati. L’articolo di cui sopra lascia trasparire in pieno questi
sentimenti, dando la misura dell’elevato livello etico di chi sta in un Sindacato in cui la
capacità di indignarsi e di reagire ai soprusi
è ancora e sempre considerata un valore.
Tuttavia il sindacato è uno strumento, un’arma se vogliamo, a disposizione dei lavoratori
(e noi tali siamo) per la propria tutela. In
quanto tale va sì utilizzato con tutta la volontà
e la passione che ci derivano dal ruolo che ci
siamo assunti, ma anche con il discernimento
e la misura di chi maneggia un’arma potente.
L’individuazione del giusto obiettivo su cui
incidere è parte di tale discernimento. Può
succedere di sbagliare obiettivo: in tal caso si
colpiscono dei semplici capri espiatori e si
rischiano
danni
collaterali. Ho avuto modo
di seguire personalmente
la vicenda. Sono stati coinvolti
oltre
all’U.O.Convenzioni, anche l’Ufficio Affari Legali e
il Direttore della Z.T.7.
Successivamente è stato
interpellato il nostro legale e l’avvocato che si
interfaccia con l’ASUR e il
Comitato regionale per la
M.G. Quanto è emerso
dagli interpelli è effettivamente sconcertante. In
una temperie storico politica in cui il principio di
eguaglianza del cittadino
di fronte alla legge nel nostro Paese è
ripetutamente messo in discussione ai più alti
livelli, appare che anche a livello del singolo
cittadino tale principio in certe circostanze
possa traballare. Tutto sembra nascere da
una malaugurata omissione nel sopra citato
comma 4: anche alla maggiore sensibilità
della componente femminile presente nelle
delegazioni trattanti il rinnovo della Convenzione, nella complessità della contrattazione
è sfuggito che al termine “gravidanza “ va
sempre affiancata la “adozione”, poiché entrambe esitano in maternità, biologica la
prima, non biologica la seconda. Infatti nel
citato articolo de “il Punto” tra una dovizia di
citazioni legislative si legge: “ tutti i contratti
contengono appositi articoli dedicati a maternità/ affido/ adozione”. Non purtroppo nella
Convenzione della M.G., dove nel suddetto
c.4 la gravidanza è l’unica voce che dà diritto
alla sospensione lavorativa totale: quell’accordo noi, sia pure obtorto collo, l’abbiamo
scritto e sottoscritto e gli Uffici Convenzione lo
applicano. È dunque un’esemplare questione di lana caprina: il diritto c’è ed è normato,
però se il lavoratore si è dato un contratto o
convenzione che non ha recepito la norma,
essa non è automaticamente usufruibile. Su
questo punto i tre avvocati consultati hanno
espresso pareri concordi ancorché ovviamente non concordati: “ non c’è buon senso che
tenga,
sarà
solo
il
giudice
che
forse...probabilmente... chissà... potrà imporne
l’applicazione
“.
Alla
stessa
indeterminazione si è attenuto il Direttore di
Zona che pilatescamente ci ha invitato a
porre il problema sui tavoli ASUR / Regione
o della SISAC (i c.d. livelli superiori), ritenendo nel frattempo applicabile il solo c.3 sul
part-time e disponendo in tal senso. Purtroppo neanche da questi livelli è pervenuta una
risposta incoraggiante. Stando così le cose
che senso ha prendersela con un funzionario
intermedio, che dispone di un ristretto margine di discrezionalità, accusandolo di aver
assunto personalmente una decisione “folle”? Un’ultima considerazione: a parte il caso
deprecabile capitato alla Collega, verso la
quale è stato applicata alla lettera una voce
contrattuale, il problema che generalmente
ci affligge è la non applicazione di singole
voci, specialmente di quelle con riflessi economici. Nella Medicina generale (come del
resto in ogni altro settore) questo vizietto è
presente in ogni Z.T., ma nella 7 c’è ddirittura
il covo di tutte le disapplicazioni. L’U.O.
Convenzioni (diretta dal funzionario di cui
sopra) non corrisponde una serie impressionante di compensi contrattualmente stabiliti:
ai medici del 118 non paga il compenso
aggiuntivo, non paga il responsabile di
POTES, taglia su ferie e reperibilità, ai
medici di C.A. non paga l’euro\ora a risultato,
non paga il coordinatore di associazione, a
nessuno viene corrisposto il compenso previsto per la formazione, ecc. ecc. Abbiamo
dunque a che fare con un
bieco individuo che più che
da “ordinaria follia” pare affetto da crisi pantoclastiche e fa
strame della Convenzione?
Certo è che ci siamo stufati e
in questi giorni viene avviata
l’azione legale. Contro il funzionario? Certo che no, miriamo al bersaglio vero, quello
che sta nella stanza alta dove
si prendono le decisioni, comprese quelle di non pagare,
che poi vengono trasmesse
d’ordine ai funzionari esecutivi che stanno al piano di sotto.
Le nostre denunce sono ad
personam, ma alle persone
giuste: se non si concilierà
porteremo davanti al giudice il Direttore
dell’ASUR, i Direttori delle Z.T., il Dirigente
del Servizio Salute regionale e presenteremo
il conto scoperto delle migliaia e migliaia di
euro spettanti da anni ai medici. E ora il finale
di questa storia. È’ un po’ triste: la Collega
mamma non se l’è sentita di invischiarsi in una
vertenza e ha accettato gli obblighi convenzionali. Le resta, ne siamo certi anche se è
magra consolazione, la percezione della
solidarietà e dell’empatia di tanti amici del
Sindacato a cui ha dato la sua fiducia.
Concludo invitando a leggere la presente
nota come una semplice, pacata articolazione dialettica che rientra nelle specifiche di
una organizzazione democraticamente governata.
Paolo Galeazzi
CERTIFICATI ALL´INPS:
SERVE CHIAREZZA,
OPPORTUNA LA PROROGA
CHIESTA DALLA FNOMCEO
Anche il Sindacato dei Medici Italiani si associa alla
richiesta di prorogare il trasferimento all´Inps delle
competenze per le certificazioni di malattia per i pubblici
dipendenti. Lo Smi coglie l´occasione per ricordare che
non si è mai aperta la trattativa per definire le modalità
e i costi della trasmissione delle certificazioni online.
Nell’ultimo decreto “Brunetta” si fa obbligo ai medici di
famiglia di certificare la malattia su modulistica INPS
anche per i dipendenti
pubblici, per i quali fino
ad ora abbiamo
certificato
su
ricettario bianco e,
spesso, (tranne
che per le forze
dell’ordine e i
militari) senza
esplicitare
la
patologia in atto
in forza della legge
sulla privacy. E’
obbligatorio
opporsi ad una
normativa in cui è
chiaro solo il sistema
sanzionatorio nei confronti dei medici che si
presume certifichino in modo sbagliato le malattie per i
lavoratori dipendenti. Con la scusa dell´ottimizzazione
della produttività si stabiliscono vincoli difficilmente
applicabili, per esempio: un certificato non può essere
rilasciato se si è in presenza di “dati clinici non direttamente
constatati nè oggettivamente documentati”. E nel caso
delle tante patologie senza dati clinici oggettivi come le
emicranie, che facciamo? Una prima conseguenza
dell’eventuale applicazione del decreto sarà immediata: si
disporranno decine di costosi esami specialistici, in modo
da poter inviare all´INPS una cartella a corredo della
certificazione di malattia quanto più completa e così
ridurre le possibilità di incorrere in sanzioni, quelle sì, già
ben definite: revoca del rapporto di convenzione o
dipendenza con il Ssn, radiazione dall´albo e addirittura il
carcere».Colgo l´occasione per ricordare che ancora non
si ha alcuna certezza sulle modalità di trasmissione online
degli stessi certificati INPS, finora ne abbiamo molto
sentito parlare, ne abbiamo letto sui vari decreti (Finanziaria
compresa) , ma non abbiamo ricevuto nessuna
comunicazione diretta . Non vorremmo che la reale
intenzione del legislatore sia quella di aggiungere un
ulteriore compito ai medici a costo zero, vale anche la
pena di rispolverare la memoria storica e ricordare che le
certificazioni su modulo INPS non sono gratuite, ma il
compenso relativo è ricompreso nella quota capitaria per
un “antico” accordo tra l’INPS stesso, il Ministero e i
sindacati. I medici di Medicina Generale sono ancora,
come allora, liberi professionisti per i quali la certificazione
di malattia per qualunque paziente è obbligatoria, ma che
non possono essere obbligati ad utilizzare un particolare
modulo se mno in presenza di contratti ad hoc ( vedi
convenzione con l’INAIL). Fino ad oggi non è stata
aperta alcuna trattativa per stabilire le modalità e i
compensi per l´invio online delle certificazioni. Ci sembra
una prassi quantomeno singolare: è un ritardo grave che
pregiudica ulteriormente il lavoro dei medici e aumenta
l´incertezza nella categoria. «Per tutte queste ragioni
serve una interpretazione più efficace e precisa della
normativa.
In attesa di questa nota esplicativa, è opportuno prorogare
il trasferimento delle competenze all´Inps. Il
“Brunettismo” cerca “fannulloni” e complici dappertutto,
ma i medici servono a curare i cittadini e non a scongiurare
il malcostume dei dipendenti pubblici lavativi.
Maria Paola Volponi
Se volete scriverci il nuovo indirizzo di posta elettronica della Segretria Regionale SMI Marche è: [email protected].
-4segue a pag 1 - QUI DIRIGENZA
ADOZIONE A DISTANZA SMI Marche
vorrebbero far rientrare nel CCNL;
LA SPECIALISTICA AMBULATORIALE NELLE MARCHE
Mancano pochi giorni alla fine del 2009 ed è tempo di
tirare le somme dell’anno per quanto riguarda l’attività
sindacale. A fine luglio è stato rinnovato l’ Accordo
Collettivo Nazionale degli Specialisti Ambulatoriali con
magri risultati dal punto di vista economico. Abbiamo
ottenuto il recupero del 4% di inflazione relativa agli anni
2005-2006 e la regione Marche, per una volta, ha
pagato tempestivamente anche gli arretrati del
quadriennio. Dal punto di vista normativo poco cambia, tranne il fatto che i colleghi a tempo determinato
dopo 18 mesi potranno passare a tempo indeterminato
e ridare quindi vitalità al nostro settore che qualche
anno fa era dato per finito. Potremo anche svolgere il
ruolo di tutor per gli Specialisti in formazione. In questo
momento, con la nuova organizzazione che il rinato
Ministero della Salute vorrebbe dare al settore delle
Cure Primarie, ovvero il territorio, si apre per la prima
volta una effettiva possibilità di vedere finalmente
riconosciuto il nostro ruolo nell’Assistenza Territoriale.
Per quanto riguarda la situazione del nostro sindacato
nelle Marche esso è presente da quattro anni ed in
questo periodo i nostri iscritti sono costantemente
aumentati di numero; siamo arrivati a 17 che rappresentano circa il 15% degli specialisti sindacalizzati
della nostra regione. Il SUMAI è rimasto attorno ai 70
iscritti e la CIMO Territoriale si è federata con la CISL
Medici e ne ha 17. Siamo purtroppo presenti solo nelle
province di Pesaro e Ascoli Piceno e solo in queste
due province potremo essere membri di diritto nei
Comitati Consultivi Provinciali; saremo membri di
diritto, come sindacato firmatario dell’ACN, anche nel
Comitato Consultivo Regionale. La nostra presenza
nei Comitati Consultivi ci dovrebbe permettere di
controllare la gestione del monte ore che fino ad oggi
è stato gestito solo dal SUMAI il quale, come tutti
sapete, ha fatto e disfatto a suo piacimento. In tutti questi
anni non c’è stata alcuna programmazione del nostro
settore, né da parte della Regione, né del SUMAI. Né il
SUMAI, né la Regione si sono preoccupati del rinnovo
dei nostri ambulatori e delle nostre dotazioni strumentali,
né della necessità di avere al nostro fianco personale
infermieristico. Tutto è stato finora affidato all’iniziativa
personale di qualche singolo Specialista. Tutto ciò deve
cambiare cominciando dal controllo del monte ore, vale
a dire della programmazione regionale. Come SMI
dobbiamo cercare di fare iscritti anche nelle province di
Macerata ed Ancona; ci potranno essere di aiuto attraverso anche tutti gli altri componenti del nostro sindacato
e cioè Medici di Medicina Generale, Continuità Assistenziale e Dirigenti ed anche gli Specialisti Veterinari
Convenzionati, settore questo nato con il precedente
ACN. In questi 4 anni abbiamo cercato, invano, di farci
ascoltare in Regione. Non siamo riusciti a farci rinnovare
l’Accordo Integrativo Regionale che risale ormai al 2002.
La resistenza del SUMAI a che ciò avvenisse è stata
fortissima. Non intendono mollare la remunerazione
mensile dei Responsabili di Branca i quali, dove sono
stati eletti, sono tutti quadri sindacali SUMAI (tranne tre).
A tutti gli altri Specialisti l’AIR ha elargito solo i 15 minuti
di ferie per ogni prestazione definita urgente. Dal 2002 non
è stato organizzato in tutta la regione alcun Corso di
Aggiornamento Professionale per noi Specialisti Ambulatoriali, nonostante l’AIR prevedesse fondi ad hoc ed un
misterioso Referente Regionale per l’aggiornamento
professionale di noi Specialisti Ambulatoriali. Lo SMI sta
tentando di introdurre un modo nuovo di essere sindacato
vale a dire che SMI vuole essere il sindacato di tutti gli
Specialisti Ambulatoriali, di far rispettare le regole e di dare
un futuro alla nostra categoria sia nella nostra regione, che
a livello nazionale.
Auguro a tutti Buone Feste ed un Felice Anno Nuovo.
Viviana Ciarrocca
Edito dalla G.E.F.IM. snc
via Insorti d'Ungheria n. 6 - CAMPOBASSO
tel/fax 0874/6.33.19
www.gefim.eu - e-mail: [email protected]
REG. SPECIALE STAMPA: Trib.CB 12.03.93 n. 203/93
Direttore Responsabile: Stefano CASTELLITTO
Progetto Grafico: Gianfranco CICCONE
Comitato di Redazione: Angelo Brugnoni, Fabiola Fini, Paolo Galeazzi, Antonio
Lamorgese, Luigi Pignataro, Bice Previtera, Claudio Scaglioni e M. Paola Volponi.
-lacerazione istituzionale fra la politica del
Governo centrale del Paese e quella delle Regioni;
-sintesi della situazione relativa alla “Vertenza
salute” (governo clinico, “rottamazione” dei
medici, libera professione, etc.);
-legge delega per la riforma della pubblica
amministrazione e decreti delegati (con particolare
riferimento al D. lgs n. 150/09);
-schema di ridefinizione organizzativa e statutaria
del sindacato;
-corsi di formazione “quadri” organizzati da
FVM;
-metodo in periferia per l’attività sindacale
qualificata e costruttiva e per la crescita globale;
-attacco alla professione medica da parte delle
“professioni sanitarie”;
-valutazione dei dirigenti;
-concetto di “merito” ed evoluzione della
valorizzazione e del riconoscimento dell’anzianità
nel
nuovo modello per intensità di cure e di
equipe multidisciplinari e multi professionali;
- organizzazione dei congressi regionali;
-organizzazione di un evento formativo nazionale
sotto forma di convegno sul settore “emergenzaurgenza”, in concomitanza con uno dei congressi
-organizzazione dello statuto, del regolamento e
della sede di FVM a livello regionale;
-gruppo di lavoro regionale della Dirigenza;
-riviste nazionali e regionale (“Prospettive
mediche”, “Il medico d’Europa”, “Il punto”);
-partecipazione attiva e costante;
-comunicazione interna;
-tutoraggio dei colleghi meno esperti;
-responsabilizzazione dei singoli colleghi;
-sintesi dei lavori della commissione nazionale
organizzativa e ricadute sulle sedi regionali.
Tra le criticità regionali, restano ancora
irrisolti – a “macchia di leopardo” sul
territorio i seguenti problemi:
-pagamento del 12% delle guardie notturne alla
somma di Euro 60/h;
-riconoscimento e assegnazione delle ferie
arretrate nel passaggio dall’area convenzionata a
quella della Dirigenza (ad esempio per i medici del
118);
-carenze gravissime inerenti la continuità
dell’assistenza, sia intra-ospedaliera che sul
territorio, con pesanti ritardi nella reale
applicazione dell’accordo firmato in merito fra
le OO.SS. della Dirigenza medica e veterinaria e
l’Assessore regionale alla Sanità il 18.11.2008;
-gravissime derive dai contenuti contrattuali in
diverse Zone Territoriali dell’ASUR, con
particolare riguardo ai residui dei fondi di posizione
ed alla valorizzazione degli incarichi dirigenziali;
-assenza delle relazioni sindacali con l’ASUR,
interrottesi inequivocabilmente il 23 giugno scorso.
Sono in corso strategie intersindacali per
affrontare nel modo più adeguato sia a livello
nazionale che a quello regionale le criticità e le
opportunità di tutte le tematiche suesposte, per
quanto di propria competenza.
Bice Previtera
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