ANNO XVI - N. 6 - 21 DICEMBRE 2009 SPEDIZIONE IN A.P. 70% CAMPOBASSO L a redazione augura a tutti gli iscritti i migliori auguri di Buone Feste Ai medici di Pediatria di libera scelta: CON IL PATROCINIO dei Ordine provinciale Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Fermo Marche Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria Corso di Formazione per Animatori della Formazione “LA METODOLOGIA DELLA FORMAZIONE IN SANITA’” quale il percorso più valido per una formazione centrata sui bisogni e le evidenze. Per informazioni e modalità di iscrizione rivolgersi a [email protected] Vertenza Ferie per la Guardia Medica Completata l’adesione per la vertenza sulle ferie per i Medici di Continuità Assistenziale, la parola passa ai nostri uffici legali. Ricordo che le ferie per la CA sono un diritto irrinunciabile essendo previste per tutti i settori medici a rapporto orario convenzionato (118, Medicina dei Servizi). Abbiamo fortemente voluto che la vertenza iniziasse nella Regione Marche come vertenza pilota. Il nostro sindacato continua ad essere il più impegnato sul settore e nella nostra regione in particolare è fortemente determinato a che ogni contenuto dell’accordo integrativo venga applicato in ognuna delle Zone Territoriali dell’Asur ; presto andremo anche su questo argomento a procedimento legale nei confronti della Regione e dell’Asur medesima. Riteniamo che molto sia ancora da fare per dare il giusto riconoscimento e tutte la garanzie ai medici di CA: mi riferisco in particolare al riconoscimento del lavoro notturno ed usurante, alla piena occupazione, alla sicurezza, alle tutele tutte. Siamo convinti che l’enorme sforzo in atto nel nostro sindacato darà i suoi frutti e ci impegniamo a che anche i colleghi delle più remote sedi di guardia nel paese possano ricevere tutto il nostro sostegno a tutela dei propri diritti. Auguri per un Felicissimo Anno Luigi Pignataro nel rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale per la Pediatria di Libera Scelta le parti non hanno confermato il fondo per la copertura assicurativa sui rischi di malattia, come previsto nelle precedenti convenzioni. Le risorse di quel fondo, pari allo 0,36% della retribuzione (che per la medicina generale è diventato lo 0,72% con la previsione della estensione delle tutele anche agli infortuni e alle invalidità) sono state destinate ad incrementi economici individuali. In atto, pertanto, i Pediatri di Libera Scelta non fruiscono di copertura assicurativa per malattia, gravidanza, infortuni etc. La FIMP sta costituendo una fondazione per sottoscrivere una polizza finalizzata alla copertura dei rischi di cui sopra e sta chiedendo ai pediatri di aderire alla Fondazione, prevedendo uno sconto per gli iscritti. Il CIPE, invece, ha sottoscritto un accordo con una compagnia assicurativa, di cui a giorni sapremo le condizioni. Poiché il nostro sindacato si è già mosso sul mercato assicurativo per acquisire le condizioni più favorevoli alla categoria, ti invito a non aderire frettolosamente alla suddetta proposta. Avrai tra qualche settimana la possibilità di valutare e di scegliere la polizza più conveniente. Colgo l’occasione per un affettuoso saluto, in attesa di informarti sugli sviluppi della situazione. Il segretario generale Salvo Calì QUI DIRIGENZA In data 01.12.2009 si è svolta la riunione del settore regionale Dirigenza medica e veterinaria della Federazione Veterinari e Medici (FVM), composta dallo SMI e dal SIVEMP, con ordine del giorno:situazione attuale regionale e nazionale, prospettive a livello regionale e nazionale,sezione regionale della Federazione Veterinari e Medici. Sono state affrontate dapprima le tematiche nazionali e poi quelle regionali, riportando i contenuti del Consiglio nazionale del Sindacato dei Medici Italiani (SMI) svoltosi a Napoli lo scorso 27-29 novembre approfondendo i temi di seguito elencati, cui si aggiunge anche l’aggiornamento derivante dalla riunione nazionale tenutasi in data odierna tra le OO.SS. della Dirigenza medica e veterinaria e l’ARAN: sintesi della situazione inerente alla trattativa contrattuale II biennio economico: se dapprima si riteneva possibile la chiusura della preintesa entro l’anno in corso, è emersa oggi la necessità di studiare ancora ulteriori elementi derivati da documenti presentati dall’ARAN sia sulle sanzioni disciplinari sia sul capitolo delle assicurazioni, che le OO.SS. segue a pag 4 -2STUDIO SBOT NUOVA POLIZZA ENPAM “PRIMITRENTAGIORNIDIMALATTIAEDEVENTUALI CONSEGUENZE ECONOMICHE PER I MEDICI DI CONTINUITA’ ASSISTENZIALE ED EMERGENZA SANITARIA.PREMESSA Con la presente appendice, che forma parte integrante della suindicata polizza, per garantire la continuità delle coperture, a richiesta delle parti si conviene di aggiornare il testo di polizza, come segue: TRA I Sindacati Firmatari dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei Rapporti con i Medici di Medicina Generale, in vigore dal 27 Maggio 2009 ai sensi dell’art. 8 del D.L. n. 502/92 e successive modificazioni ed integrazioni E Le Assicurazioni Generali S.p.A. e la Società Coassicuratrice Unipol – Ugf Assicurazioni S.p.A CIO’PREMESSO La Società s’impegna con la presente a corrispondere l’indennità alle condizioni di seguito stabilite nelle rispettive sezioni: Primi 30 giorni di malattia, ,Invalidità permanente da malattia. Art. A1 Oggetto dell’Assicurazione. La Società corrisponde al’Assicurato che, per malattia e/o per malattia in gravidanza e/o per infortunio extraprofessionale, si trovi nell’impossibilità di prestare la propria opera di servizio di Continuità Assistenziale o di Emergenza Sanitaria ed abbia comunicato tale impossibilità alla competente A.S.L. un indennizzo - nei limiti riportati al successivo Art. A2 - pari alle competenze spettanti, ma non percepite, sulla base dei compensi previsti rispettivamente al comma 1 dell’art. 72 (per la C.A.) e delle ore effettuate nei tre mesi precedenti a quello di accadimento del sinistro. Tuttavia, esclusivamente per le assenze superiori a 30 giorni dovute a “Gravi Mali”, si potrà considerare la media delle ore effettuate negli ultimi tre mesi consecutivi lavorati. La Società, al verificarsi di un infortunio extra professionale (anche se dovuto ad imperizia, imprudenza o negligenza grave oppure a stato di malore o incoscienza, corrisponde al medico di continuità Assistenziale e/o di Emergenza Sanitaria un indennizzo pari alle competenze spettanti, ma non percepite, come sopra indicate esclusivamente per l’attività di Continuità Assistenziale e/ o Emergenza Sanitaria. al comma 1 dell’art. 98 (per la E.S.) dell’A.C.N. con il massimo della media. L’indennizzo di cui al precedente art. A1 sarà corrisposto per i medici in servizio di Continuità Assistenziale dal primo giorno e fino al 30° giorno - fino ad un massimo di 104 ore mensili e di 24 ore settimanali, indipendentemente dai turni di servizio per i medici in servizio di Emergenza Sanitaria dal primo giorno e fino al 30° giorno - fino ad un massimo di 164 ore mensili e di 38 ore settimanali, indipendentemente dai turni di servizio assegnati. Infortuni: Invalidità Permanente da infortunio Somma assicurata: 150.000,00 euro Se l’infortunio ha per conseguenza una invalidità permanente e questa si verifichi entro 2 anni dal giorno nel quale l’infortunio è avvenuto, la Società liquida l’indennizzo calcolandolo sulla somma assicurata per invalidità permanente totale secondo le disposizioni seguenti ed in base alle percentuali indicate nella tabella di cui all’allegato 1 del D.P.R. 30 giugno 1965 n. 1124, come in vigore al 24 luglio 2000, co rinuncia della Società all’applicazione della franchigia relativa prevista dalla legge. Morte Somma assicurata: 100.000,00 euro Se l’infortunio ha per conseguenza la morte dell’Assicurato e questa si verifichi entro 2 anni dal giorno nel quale l’infortunio è avvenuto, la Società liquida la somma assicurata per il caso di morte in parti uguali agli eredi legittimi o testamentari. Gli indennizzi per morte e invalidità permanente, non sono cumulabili; tuttavia se dopo il pagamento di un indennizzo per invalidità permanente, ma entro due anni dal giorno dell’infortunio ed in conseguenza di questo, l’Assicurato muore, la Società corrisponde ai beneficiari la differenza fra l’indennizzo pagato e quello assicurato per il caso di morte, ove questa sia superiore, e non chiede il rimborso in caso contrario. INVALIDITA’ PERMANENTE DA MALATTIA Oggetto dell’assicurazione Somma assicurata: 125.000,00 euro L’assicurazione viene estesa al caso di invalidità permanente conseguente a malattia. L’assicurazione non comprende le invalidità permanenti derivanti direttamente o indirettamente da: stati invalidanti, preesistenti alla stipulazione del contratto;situazioni patologiche manifestatesi – cioè diagnosticate e/o curate antecedentemente la data di stipulazione del presente contratto;malattie mentali; abuso di alcoolici od uso, a scopo non terapeutico, di psicofarmaci e di stupefacenti; trasmutazione artificiale di particelle atomiche, salvo che siano causate da radiazioni conseguenti a terapie mediche necessarie per la cura di malattie dell’Assicurato;sieropositività HIV e sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS). Sul sito SMI Marche troverete la documentazione completa 63019 Sant’elpidio a Mare (AP) Frazione Luce Cretarola Tel/Fax 0734 994050 www.casa-valentina.com - email: [email protected] Cel 347 7553854 (Spina Bifida tra Ospedale e Territorio) Nonostante i progressi scientifici, le conoscenze sui pazienti con spina bifida sono incomplete: non sappiamo bene quanti siano, in che condizioni vivano, quali siano le loro difficoltà quotidiane se non tramite le esperienze raccontate da alcuni di loro. Conosciamo abbastanza le forme cliniche e discretamente i bisogni sanitari, sappiamo poco di quanto vengano soddisfatti nel territorio. Gli studi clinici sono fatti da specialisti, i pazienti fanno riferimento a centri specialistici in genere fino ai 18 anni. I medici di medicina generale hanno forse pochi rapporti con questi pazienti, che oggi hanno una vita media prolungata.Esistono in Italia pochi studi condotti sia in ambito specialistico che in ambito di medicina generale. Questa condizione di frattura nella ricerca medica sembra rispecchiare un’analoga frattura presente nella continuità assistenziale. Da queste riflessioni l’ASSIMEFAC ed il Centro Studi e Ricerche del Sindacato Medici Italiani, supportati dall’ASBI (Associazione Spina Bifida Italia onlus) hanno proposto uno studio osservazionale, retrospettivo e multicentrico dal titolo: “Studio sui bisogni e sulle condizioni di assistenza dei pazienti con spina bifida in carico ai servizi ospedalieri e/ o territoriali”. Lo studio, che partirà dal secondo trimestre del 2010, ha i seguenti obiettivi: condurre una ricerca che coinvolga sia la medicina specialistica che la medicina generale, contrariamente a quanto avviene nella maggior parte degli studi, partendo dall’ambito specialistico, assicurando l’arruolamento dei casi e la qualità della diagnosi; verificare quanto la domanda di salute dei pazienti con SB sia soddisfatta nel territorio; verificare quale impatto ha la gestione dei pazienti con SB in medicina generale; spingere la conoscenza dei pazienti italiani con SB oltre i 10 anni di vita, quando le richieste di alta specializzazione sono di solito più ridotte; contribuire a ricostruire i percorsi assistenziali dei pazienti italiani con SB . I pazienti candidati all’arruolamento verranno identificati presso gli ambulatori dei Centri di riferimento specialistici, nell’arco dei casi afferenti in un anno. I criteri di inclusione sono: età pari o superiore a 10 anni; diagnosi di SB neonatale o successiva; presenza di un qualsiasi grado di disabilità, non corretto chirurgicamente dopo la diagnosi di SB; possibilità di individuare nome e cognome del medico curante; consenso informato scritto. I medici di medicina generale o i pediatri di famiglia che hanno in carico il paziente verranno contattati dai referenti regionali di ASSIMEFAC per illustrare lo studio e favorire l’adesione. Il medico di medicina generale o il pediatra di famiglia rileverà le informazioni tramite un questionario ad hoc attraverso un colloquio col paziente o con uno dei genitori (in caso di minori). Sono previste informazioni relative ai pazienti con SB su: condizioni di salutegrado di autonomia-difficoltà nell’erogazione di prestazioni sanitarie-difficoltà di gestione nell’ambito della medicina generale. La medicina moderna ci pone continue sfide aumentando la sopravvivenza di molti pazienti, come nel caso della Spina Bifida. Di pari passo le informazioni sulla “gestione territoriale” di questi pazienti e sui problemi che essi pongono coi loro bisogni non sono ben noti. L’impressione è che questi pazienti stiano un po’ “nascosti” nella routine assistenziale, ed è su questo che ASSIMEFAC, il Centro Studi e Ricerche SMI con ASBI intendono far luce. Luca Ubaldi Se volete scriverci il nuovo indirizzo di posta elettronica della Segretria Regionale SMI Marche è: [email protected]. -3Storia di lana caprina e capri espiatori La presente nota ha i seguenti riferimenti: 1) l’articolo “ Storia di ordinaria “ follia “ “ pubblicato a pag.1 de “ il Punto “ n° 5 / novembre 2009; 2) Convenzione per la M.G./2005 art. 18 c. 3: “ Il medico di M.G. ha diritto ad usufruire di sospensione parziale dell’attività convenzionale con sua sostituzione part-time (omissis) per: a)(omissis); b) Adozione di minore nei primi 12 mesi dall’adozione (omissis).” 3) Convenzione idem art. 18 c.4: “ Il medico in stato di gravidanza, convenzionato ai sensi del presente Accordo, può richiedere la sospensione dell’attività convenzionale per tutto o per parte del periodo previsto come obbligatorio per i lavoratori dipendenti e con sostituzione totale o parziale della propria attività lavorativa.”. In questa nota si puntualizzano alcune considerazioni già verbalmente espresse, ma di cui non vi è traccia nell’articolo in oggetto. La vicenda della Collega convenzionata per il 118 nella Z.T.7 / Ancona che, desiderando adottare un bimbo, si è vista rifiutare un periodo di sospensione totale della propria attività professionale, indispensabile per iniziare a profondere tutto l’impegno che il compito di neo-mamma richiede, ha turbato e indignato quanti nel S.M.I. ne sono venuti a conoscenza e se ne sono occupati. L’articolo di cui sopra lascia trasparire in pieno questi sentimenti, dando la misura dell’elevato livello etico di chi sta in un Sindacato in cui la capacità di indignarsi e di reagire ai soprusi è ancora e sempre considerata un valore. Tuttavia il sindacato è uno strumento, un’arma se vogliamo, a disposizione dei lavoratori (e noi tali siamo) per la propria tutela. In quanto tale va sì utilizzato con tutta la volontà e la passione che ci derivano dal ruolo che ci siamo assunti, ma anche con il discernimento e la misura di chi maneggia un’arma potente. L’individuazione del giusto obiettivo su cui incidere è parte di tale discernimento. Può succedere di sbagliare obiettivo: in tal caso si colpiscono dei semplici capri espiatori e si rischiano danni collaterali. Ho avuto modo di seguire personalmente la vicenda. Sono stati coinvolti oltre all’U.O.Convenzioni, anche l’Ufficio Affari Legali e il Direttore della Z.T.7. Successivamente è stato interpellato il nostro legale e l’avvocato che si interfaccia con l’ASUR e il Comitato regionale per la M.G. Quanto è emerso dagli interpelli è effettivamente sconcertante. In una temperie storico politica in cui il principio di eguaglianza del cittadino di fronte alla legge nel nostro Paese è ripetutamente messo in discussione ai più alti livelli, appare che anche a livello del singolo cittadino tale principio in certe circostanze possa traballare. Tutto sembra nascere da una malaugurata omissione nel sopra citato comma 4: anche alla maggiore sensibilità della componente femminile presente nelle delegazioni trattanti il rinnovo della Convenzione, nella complessità della contrattazione è sfuggito che al termine “gravidanza “ va sempre affiancata la “adozione”, poiché entrambe esitano in maternità, biologica la prima, non biologica la seconda. Infatti nel citato articolo de “il Punto” tra una dovizia di citazioni legislative si legge: “ tutti i contratti contengono appositi articoli dedicati a maternità/ affido/ adozione”. Non purtroppo nella Convenzione della M.G., dove nel suddetto c.4 la gravidanza è l’unica voce che dà diritto alla sospensione lavorativa totale: quell’accordo noi, sia pure obtorto collo, l’abbiamo scritto e sottoscritto e gli Uffici Convenzione lo applicano. È dunque un’esemplare questione di lana caprina: il diritto c’è ed è normato, però se il lavoratore si è dato un contratto o convenzione che non ha recepito la norma, essa non è automaticamente usufruibile. Su questo punto i tre avvocati consultati hanno espresso pareri concordi ancorché ovviamente non concordati: “ non c’è buon senso che tenga, sarà solo il giudice che forse...probabilmente... chissà... potrà imporne l’applicazione “. Alla stessa indeterminazione si è attenuto il Direttore di Zona che pilatescamente ci ha invitato a porre il problema sui tavoli ASUR / Regione o della SISAC (i c.d. livelli superiori), ritenendo nel frattempo applicabile il solo c.3 sul part-time e disponendo in tal senso. Purtroppo neanche da questi livelli è pervenuta una risposta incoraggiante. Stando così le cose che senso ha prendersela con un funzionario intermedio, che dispone di un ristretto margine di discrezionalità, accusandolo di aver assunto personalmente una decisione “folle”? Un’ultima considerazione: a parte il caso deprecabile capitato alla Collega, verso la quale è stato applicata alla lettera una voce contrattuale, il problema che generalmente ci affligge è la non applicazione di singole voci, specialmente di quelle con riflessi economici. Nella Medicina generale (come del resto in ogni altro settore) questo vizietto è presente in ogni Z.T., ma nella 7 c’è ddirittura il covo di tutte le disapplicazioni. L’U.O. Convenzioni (diretta dal funzionario di cui sopra) non corrisponde una serie impressionante di compensi contrattualmente stabiliti: ai medici del 118 non paga il compenso aggiuntivo, non paga il responsabile di POTES, taglia su ferie e reperibilità, ai medici di C.A. non paga l’euro\ora a risultato, non paga il coordinatore di associazione, a nessuno viene corrisposto il compenso previsto per la formazione, ecc. ecc. Abbiamo dunque a che fare con un bieco individuo che più che da “ordinaria follia” pare affetto da crisi pantoclastiche e fa strame della Convenzione? Certo è che ci siamo stufati e in questi giorni viene avviata l’azione legale. Contro il funzionario? Certo che no, miriamo al bersaglio vero, quello che sta nella stanza alta dove si prendono le decisioni, comprese quelle di non pagare, che poi vengono trasmesse d’ordine ai funzionari esecutivi che stanno al piano di sotto. Le nostre denunce sono ad personam, ma alle persone giuste: se non si concilierà porteremo davanti al giudice il Direttore dell’ASUR, i Direttori delle Z.T., il Dirigente del Servizio Salute regionale e presenteremo il conto scoperto delle migliaia e migliaia di euro spettanti da anni ai medici. E ora il finale di questa storia. È’ un po’ triste: la Collega mamma non se l’è sentita di invischiarsi in una vertenza e ha accettato gli obblighi convenzionali. Le resta, ne siamo certi anche se è magra consolazione, la percezione della solidarietà e dell’empatia di tanti amici del Sindacato a cui ha dato la sua fiducia. Concludo invitando a leggere la presente nota come una semplice, pacata articolazione dialettica che rientra nelle specifiche di una organizzazione democraticamente governata. Paolo Galeazzi CERTIFICATI ALL´INPS: SERVE CHIAREZZA, OPPORTUNA LA PROROGA CHIESTA DALLA FNOMCEO Anche il Sindacato dei Medici Italiani si associa alla richiesta di prorogare il trasferimento all´Inps delle competenze per le certificazioni di malattia per i pubblici dipendenti. Lo Smi coglie l´occasione per ricordare che non si è mai aperta la trattativa per definire le modalità e i costi della trasmissione delle certificazioni online. Nell’ultimo decreto “Brunetta” si fa obbligo ai medici di famiglia di certificare la malattia su modulistica INPS anche per i dipendenti pubblici, per i quali fino ad ora abbiamo certificato su ricettario bianco e, spesso, (tranne che per le forze dell’ordine e i militari) senza esplicitare la patologia in atto in forza della legge sulla privacy. E’ obbligatorio opporsi ad una normativa in cui è chiaro solo il sistema sanzionatorio nei confronti dei medici che si presume certifichino in modo sbagliato le malattie per i lavoratori dipendenti. Con la scusa dell´ottimizzazione della produttività si stabiliscono vincoli difficilmente applicabili, per esempio: un certificato non può essere rilasciato se si è in presenza di “dati clinici non direttamente constatati nè oggettivamente documentati”. E nel caso delle tante patologie senza dati clinici oggettivi come le emicranie, che facciamo? Una prima conseguenza dell’eventuale applicazione del decreto sarà immediata: si disporranno decine di costosi esami specialistici, in modo da poter inviare all´INPS una cartella a corredo della certificazione di malattia quanto più completa e così ridurre le possibilità di incorrere in sanzioni, quelle sì, già ben definite: revoca del rapporto di convenzione o dipendenza con il Ssn, radiazione dall´albo e addirittura il carcere».Colgo l´occasione per ricordare che ancora non si ha alcuna certezza sulle modalità di trasmissione online degli stessi certificati INPS, finora ne abbiamo molto sentito parlare, ne abbiamo letto sui vari decreti (Finanziaria compresa) , ma non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione diretta . Non vorremmo che la reale intenzione del legislatore sia quella di aggiungere un ulteriore compito ai medici a costo zero, vale anche la pena di rispolverare la memoria storica e ricordare che le certificazioni su modulo INPS non sono gratuite, ma il compenso relativo è ricompreso nella quota capitaria per un “antico” accordo tra l’INPS stesso, il Ministero e i sindacati. I medici di Medicina Generale sono ancora, come allora, liberi professionisti per i quali la certificazione di malattia per qualunque paziente è obbligatoria, ma che non possono essere obbligati ad utilizzare un particolare modulo se mno in presenza di contratti ad hoc ( vedi convenzione con l’INAIL). Fino ad oggi non è stata aperta alcuna trattativa per stabilire le modalità e i compensi per l´invio online delle certificazioni. Ci sembra una prassi quantomeno singolare: è un ritardo grave che pregiudica ulteriormente il lavoro dei medici e aumenta l´incertezza nella categoria. «Per tutte queste ragioni serve una interpretazione più efficace e precisa della normativa. In attesa di questa nota esplicativa, è opportuno prorogare il trasferimento delle competenze all´Inps. Il “Brunettismo” cerca “fannulloni” e complici dappertutto, ma i medici servono a curare i cittadini e non a scongiurare il malcostume dei dipendenti pubblici lavativi. Maria Paola Volponi Se volete scriverci il nuovo indirizzo di posta elettronica della Segretria Regionale SMI Marche è: [email protected]. -4segue a pag 1 - QUI DIRIGENZA ADOZIONE A DISTANZA SMI Marche vorrebbero far rientrare nel CCNL; LA SPECIALISTICA AMBULATORIALE NELLE MARCHE Mancano pochi giorni alla fine del 2009 ed è tempo di tirare le somme dell’anno per quanto riguarda l’attività sindacale. A fine luglio è stato rinnovato l’ Accordo Collettivo Nazionale degli Specialisti Ambulatoriali con magri risultati dal punto di vista economico. Abbiamo ottenuto il recupero del 4% di inflazione relativa agli anni 2005-2006 e la regione Marche, per una volta, ha pagato tempestivamente anche gli arretrati del quadriennio. Dal punto di vista normativo poco cambia, tranne il fatto che i colleghi a tempo determinato dopo 18 mesi potranno passare a tempo indeterminato e ridare quindi vitalità al nostro settore che qualche anno fa era dato per finito. Potremo anche svolgere il ruolo di tutor per gli Specialisti in formazione. In questo momento, con la nuova organizzazione che il rinato Ministero della Salute vorrebbe dare al settore delle Cure Primarie, ovvero il territorio, si apre per la prima volta una effettiva possibilità di vedere finalmente riconosciuto il nostro ruolo nell’Assistenza Territoriale. Per quanto riguarda la situazione del nostro sindacato nelle Marche esso è presente da quattro anni ed in questo periodo i nostri iscritti sono costantemente aumentati di numero; siamo arrivati a 17 che rappresentano circa il 15% degli specialisti sindacalizzati della nostra regione. Il SUMAI è rimasto attorno ai 70 iscritti e la CIMO Territoriale si è federata con la CISL Medici e ne ha 17. Siamo purtroppo presenti solo nelle province di Pesaro e Ascoli Piceno e solo in queste due province potremo essere membri di diritto nei Comitati Consultivi Provinciali; saremo membri di diritto, come sindacato firmatario dell’ACN, anche nel Comitato Consultivo Regionale. La nostra presenza nei Comitati Consultivi ci dovrebbe permettere di controllare la gestione del monte ore che fino ad oggi è stato gestito solo dal SUMAI il quale, come tutti sapete, ha fatto e disfatto a suo piacimento. In tutti questi anni non c’è stata alcuna programmazione del nostro settore, né da parte della Regione, né del SUMAI. Né il SUMAI, né la Regione si sono preoccupati del rinnovo dei nostri ambulatori e delle nostre dotazioni strumentali, né della necessità di avere al nostro fianco personale infermieristico. Tutto è stato finora affidato all’iniziativa personale di qualche singolo Specialista. Tutto ciò deve cambiare cominciando dal controllo del monte ore, vale a dire della programmazione regionale. Come SMI dobbiamo cercare di fare iscritti anche nelle province di Macerata ed Ancona; ci potranno essere di aiuto attraverso anche tutti gli altri componenti del nostro sindacato e cioè Medici di Medicina Generale, Continuità Assistenziale e Dirigenti ed anche gli Specialisti Veterinari Convenzionati, settore questo nato con il precedente ACN. In questi 4 anni abbiamo cercato, invano, di farci ascoltare in Regione. Non siamo riusciti a farci rinnovare l’Accordo Integrativo Regionale che risale ormai al 2002. La resistenza del SUMAI a che ciò avvenisse è stata fortissima. Non intendono mollare la remunerazione mensile dei Responsabili di Branca i quali, dove sono stati eletti, sono tutti quadri sindacali SUMAI (tranne tre). A tutti gli altri Specialisti l’AIR ha elargito solo i 15 minuti di ferie per ogni prestazione definita urgente. Dal 2002 non è stato organizzato in tutta la regione alcun Corso di Aggiornamento Professionale per noi Specialisti Ambulatoriali, nonostante l’AIR prevedesse fondi ad hoc ed un misterioso Referente Regionale per l’aggiornamento professionale di noi Specialisti Ambulatoriali. Lo SMI sta tentando di introdurre un modo nuovo di essere sindacato vale a dire che SMI vuole essere il sindacato di tutti gli Specialisti Ambulatoriali, di far rispettare le regole e di dare un futuro alla nostra categoria sia nella nostra regione, che a livello nazionale. Auguro a tutti Buone Feste ed un Felice Anno Nuovo. Viviana Ciarrocca Edito dalla G.E.F.IM. snc via Insorti d'Ungheria n. 6 - CAMPOBASSO tel/fax 0874/6.33.19 www.gefim.eu - e-mail: [email protected] REG. SPECIALE STAMPA: Trib.CB 12.03.93 n. 203/93 Direttore Responsabile: Stefano CASTELLITTO Progetto Grafico: Gianfranco CICCONE Comitato di Redazione: Angelo Brugnoni, Fabiola Fini, Paolo Galeazzi, Antonio Lamorgese, Luigi Pignataro, Bice Previtera, Claudio Scaglioni e M. Paola Volponi. -lacerazione istituzionale fra la politica del Governo centrale del Paese e quella delle Regioni; -sintesi della situazione relativa alla “Vertenza salute” (governo clinico, “rottamazione” dei medici, libera professione, etc.); -legge delega per la riforma della pubblica amministrazione e decreti delegati (con particolare riferimento al D. lgs n. 150/09); -schema di ridefinizione organizzativa e statutaria del sindacato; -corsi di formazione “quadri” organizzati da FVM; -metodo in periferia per l’attività sindacale qualificata e costruttiva e per la crescita globale; -attacco alla professione medica da parte delle “professioni sanitarie”; -valutazione dei dirigenti; -concetto di “merito” ed evoluzione della valorizzazione e del riconoscimento dell’anzianità nel nuovo modello per intensità di cure e di equipe multidisciplinari e multi professionali; - organizzazione dei congressi regionali; -organizzazione di un evento formativo nazionale sotto forma di convegno sul settore “emergenzaurgenza”, in concomitanza con uno dei congressi -organizzazione dello statuto, del regolamento e della sede di FVM a livello regionale; -gruppo di lavoro regionale della Dirigenza; -riviste nazionali e regionale (“Prospettive mediche”, “Il medico d’Europa”, “Il punto”); -partecipazione attiva e costante; -comunicazione interna; -tutoraggio dei colleghi meno esperti; -responsabilizzazione dei singoli colleghi; -sintesi dei lavori della commissione nazionale organizzativa e ricadute sulle sedi regionali. Tra le criticità regionali, restano ancora irrisolti – a “macchia di leopardo” sul territorio i seguenti problemi: -pagamento del 12% delle guardie notturne alla somma di Euro 60/h; -riconoscimento e assegnazione delle ferie arretrate nel passaggio dall’area convenzionata a quella della Dirigenza (ad esempio per i medici del 118); -carenze gravissime inerenti la continuità dell’assistenza, sia intra-ospedaliera che sul territorio, con pesanti ritardi nella reale applicazione dell’accordo firmato in merito fra le OO.SS. della Dirigenza medica e veterinaria e l’Assessore regionale alla Sanità il 18.11.2008; -gravissime derive dai contenuti contrattuali in diverse Zone Territoriali dell’ASUR, con particolare riguardo ai residui dei fondi di posizione ed alla valorizzazione degli incarichi dirigenziali; -assenza delle relazioni sindacali con l’ASUR, interrottesi inequivocabilmente il 23 giugno scorso. Sono in corso strategie intersindacali per affrontare nel modo più adeguato sia a livello nazionale che a quello regionale le criticità e le opportunità di tutte le tematiche suesposte, per quanto di propria competenza. Bice Previtera