deleuze e guattari - Progetto Fahrenheit

DELEUZE E GUATTARI
a cura del Prof.Sergio Concina – Liceo Classico “G. e Q. Sella” - Biella
Premessa.
Nel 1964 è stato tenuto il primo congresso internazionale di psichiatria
sociale.
La psichiatria sociale è un indirizzo recente della scienza psichiatrica e si basa sulla
convinzione che i condizionamenti dell’ambiente sociale abbiano un’efficacia
determinante per la salute psichica degli individui e nell’insorgere dei disturbi nevrotici
e psicotici,così come anche per l’attivazione di efficaci procedimenti terapeutici.
E’ come sostenere che"se di società ci si ammala.di società si può anche guarire".(S.
Tassinari,Storia della filosofia occidentale,IIi/2,Bulgarini,1994).
Anticipatore di questo indirizzo fu Harry Stack Sullivan (1892-1949) in Teoria
interpersonale della psichiatria del 1953,ma una vera e propria psichiatria sociale si
sviluppò ad opera di autori francesi come Roger Bastide (1898-1974),sociologo ed
antropologo,autore nel 1965 di una Socilogia della malattie mentali, e di psichiatri
americani,come Gregory Bateson (1904-1980),cui fa riferimento la celebre scuola di
Alto Palo in California.
Bateson ha sviluppato la teoria del "doppio legame" o "double bind",uno
strumento che gli psichiatri ritengono molto utile per spiegare la genesi del disturbo
mentale.Il "double bind" consiste nell’ipotizzare una situazione in cui tra due
persone strette da un rapporto intimo di convivenza - come potrebbe essere quello
intrafamiliare - passi una comunicazione caratterizzata dalla contradditorietà di
messaggi del tipo:"Tu non devi mai credere a quello che ti dico", inviati da una delle
due persone all’altra ripetutamente.La persona che ascolta il messaggio contradditorio
(=doppio legame o double bind) si trova nella condizione di non potere replicare e così
comincia ad accumulare un senso di incertezza e un’ansia talmente forti da potere dare
luogo a comportamneti di tipo psicotico.
Problema:l’individuo psichicamente disturbato,per recuperare la salute mentale,deve
adattarsi all’ambiente sociale,che deve rimanere invariato ,oppure bisogna cambiare
le strutture sociali?Il dibattito sulla soluzione da dare al problema è al centro degli
studi di psichiatria e di psicologia sociale.Durante gli anni ‘60 e ‘70 in questo contesto
nacque il movimento,che è stato battezzato come "anti-psichiatria",molto
eterogeneo,che vede al suo interno anche Deleuze e Guattari,autori nel 1972
dell’Anti-Edipo,in cui conducono una difesa della schizofrenia.Per l’Italia Franco
Basaglia (1925-1980),direttore dell’ospedale psichiatrico di Gorizia,e autore con
Franca Ongaro del saggio L’istituzione negata:Rapporto da un ospedale
psichiatrico,è stato un personaggio di punta di tale movimento.
Sempre negli anni Sessanta si assiste in modo particolare in Francia ad un mutato
clima culturale:si oscura l’immagine dell’"intellettuale impegnato" di ascendenza
sartriana e si afferma un nuovo modo di intendere la ricerca filosofica e l’indagine
scientifica intorno all’uomo,che si delinea come una forma di "episteme" che rifiuta
ogni coinvolgimento ideologico e politico:lo strutturalismo.Dapprima esso appare
come un metodo di ricerca valido perlo sviluppo delle scienze umane (psicologia e
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psicanalisi,linguistica e sociologia,antropologia e scienze etnografiche),ma quando si
scopre che aldilà delle strutture apparenti si cela "una ragione nascosta",lo
strutturalismo acquista una portata filosofica rilevante.Viene affrontato il problema di
quale sia il fondamento delle strutture,in che cosa si radichino,aprendo con ciò la
prospettiva di una loro consistenza ontologica.Questo passaggio si compie quando,ad
esempio un Lévi-Strauss parla di"strutture mentali inconsce come di una specie di
categorie kantiane non più riferite ad un soggetto trascendentale,ma affondanti le loro
radici in una dimensione inconscia anteriore all’opposizione tra oggetto e soggetto".
Ponendosi
come
"filosofia
senza
soggetto"
gli
strutturalisti,LéviStrauss,Lacan,Foucault, Althusser,si richiamano a Marx,Nietzsche e Freud,come ad
illustri anticipatori.
Marx ha rivelato la dipendenza delle forme di coscienza e delle ideologie dalle strutture
economiche e sociali.
Nietzsche,con la violenza iconoclastica delle sue analisi,aveva già proceduto alla
destrutturazione dei concetti di io,anima,coscienza.
Freud aveva esplorato i poteri strutturanti dell’inconscio.
Anche Heidegger è guardato con un certo interesse sia perchè ha posto il soggetto alle
dipendenze dell’essere,sia perchè ha insegnato che è il linguaggio a disporre dell’uomo
e non viceversa.
In base a questa premessa delineo il seguente percorso:
1 - Marx
2 - Lévi-Strauss
3 - Lacan
4 - Foucault
5 - Derrida
6 - Deleuze e Guattari.
1 - MARX.
Costretto a riparare in Inghilterra dopo il fallimento delle rivoluzioni del 1848,Marx si
dedicò quasi esclusivamente allo studio dell’economia politica.Uno studio che voleva
avere due finalità:1 - esposizione scientifica del sistema dell’economia politica
capitalistica e 2 - critica di essa,cioè illustrazione delle sue contraddizioni e quindi
previsione scientifica del suo crollo.
Alla base di questo studio si trova la distinzione tra "struttura" e "sovrastruttura"
posta nella prefazione dell’opera Per la critica dell’economia politica.
Riprende in tale opera temi abbozzati nei Manoscritti economico-filosofici del
1844 e poi sviluppati in un discorso più compiuto ne Il Capitale:la categoria di
merce,di cui distingue i due tipi di valore,valore di uso e valore di scambio;il
lavoro e l’alienazione,il plusvalore,la rendita e il profitto.(Berti,storia della
filosofia,III,pp.103-105).
Importante è anche la lettura de L’Ideologia tedesca del 1845.In quest’opera e
nell’altra dello stesso anno,Tesi su Fuerbach,vengono criticati sia l’hegelismo sia
l’individualismo anarchico di Stirner e viene delineato in modo organico il
materialismo storico.Ideologia nel senso di uso delle idee senza tenere conto della
realtà materiale:"I presupposti da cui noi muoviamo non sono arbitrari,non sono
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dogmi,sono presupposti reali,dai quali si può astrarre solo nell’immaginazione.Essi
sono gli individui reali,la loro azione e le loro condizioni materiali di vita,tanto quelle
che essi hanno trovato già esistenti quanto quelle prodotte dalla loro stessa
azione.Questi presupposti sono constatabili per via puramente empirica".Marx
dimostra subito che per "poter fare storia" gli uomini devono essere in grado di
vivere,cioè di mangiare,bere,vestire ed abitare.Gli uomini infatti hanno una storia
perchè producono i propri mezzi di sussistenza.Non esiste la produzione in
astratto,ma
esistono
forme
di
produzione
storicamente
determinate:tribale.schiavistica,feudale e capitalistica.Noi possiamo fare
scienza perchè possiamo individuare delle categorie universali.ma non astratte,che
sono capaci di spiegare il movimento storico della produzione stessa.
La produzione storica avviene innanzi tutto sempre in un contesto sociale,la cui
forma originaria,naturale,è la famiglia.Se vogliamo avere scienza.cioè un "sapere
reale",dobbiamo cercare "in latenza" già nell’elementare sistema dei bisogni della
famiglia originaria ,le premesse materiali che portano alla negazione di questa forma
di produzione e al passaggio a quella successiva.Sono stati così enunciati i tre aspetti
del "sapere reale" del materialismo storico:1) bisogni reali e loro soddisfacimento con
la produzione dei mezzi per soddisfarli;2) contesto sociale (a partire dalla forma
elementare =la famiglia);3) produzione di sempre nuovi bisogni.
"Questi tre aspetti dell’attività sociale non vanno concepiti come tre gradi diversi,ma
appunto solo come tre aspetti,o come tre "momenti",i quali sono esistiti fin dall’inizio
della storia e fin dai primi uomini e ancor oggi hanno il loro peso nella storia".
I rapporti che gli uomini intessono tra di loro come produttori crea la società
civile,che a sua volta condiziona la società politica e tutte le altre forme
sovrastrutturali."Questa società civile è il vero focolare,il teatro di ogni storia,e si vede
quanto sia assurda la concezione della storia finora corrente,che si limita alle azioni di
capi e di stati e trascura i rapporti reali".
La categoria storica principale de L’ Ideologia è la divisione sociale del lavoro,che
comporta subito una divisione della proprietà.
Le forme fondamentali di divisione del lavoro e di rapporti di proprietà nella storia
sono le seguenti:
- Proprietà tribale:la divisione del lavoro appare qui come la prosecuzione naturale
della divisione del lavoro nella famiglia primitiva,divisione fatta sulla base della diversa
caratteristica dei sessi,dell’eta,...La famiglia contiene dunque in latenza la divisione
tribale del lavoro:l’autorità dei capi tribù e la schiavitù.
- la città: le relazioni tra tribù contengono in latenza l’unione di più tribù che genera la
comunità antica o città-stato.Nella città la principale divisione del lavoro è quella tra
cittadini liberi e cittadini schiavi:lo sfruttamento del lavoro dei cittadini schiavi è
attuato dalla collettività dei cittadini liberi,la cui proprietà in origine è dunque
collettiva.In seguito a conflitti tra città e campagna e tra città e città,accanto alla
proprietà collettiva si sviluppa la proprietà privata immobiliare e mobiliare;vediamo ad
esempio in Roma accanto a pochi possidenti,i patrizi romani,la pauperizzazione dei
piccoli contadini plebei.Questa crisi comporta in latenza la nascita della terza forma di
divisione del lavoro,che è:
- la proprietà feudale o degli ordini:qui si vede nella campagna il grande
proprietario a cui sono asserviti i contadini e nella città si vedono le corporazioni,o
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organizzazioni feudali dell’artigianato e lo sfruttamento dei garzoni apprendisti.Qui in
latenza Marx enuclea :
- la produzione capitalistica:sorgono le manifatture,appare la concentrazione del
capitale.Dapprima la concentrazione del mercato,delle manifatture e del capitale si ha
in Inghilterra.Poi dovunque si è diffusa la società capitalistica.la società capitalistica
contiene in latenza chi la negherà,e così si affermerà la
- il sistema comunista..
Si ricordi che la forza motrice di tutto questo processo storico è la lotta di classe.
Marx,nella prefazione a Per la critica dell’economia politica propone la
distinzione tra struttura e sovrastruttura.
Per struttura intende l’insieme dei rapporti di produzione che corrispondono ad un
determinato sviluppo della società,per esempio la divisione dei compiti tra liberi e
schiavi nell’antichità e tra borghesi e proletari nella moderna società capitalistica.la
struttura appare così come la realtà economica:essa è la base reale su cui si eleva la
sovrastruttura giuridica e politica,che consiste nell’organizzazione del potere,ad
esempio l’ordinamento della polis nell’antichità e lo Stato nell’età moderna.E’ questa
organizzazione giuridica e politica che fa nascere le forme di coscienza sociale che
corrispondono al grado di sviluppo economico.
Ora Marx dice :"Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere,ma è,al
contrario,il loro essere sociale che determina la loro coscienza".Sono dunque i rapporti
di produzione a condizionare la vita sociale e spirituale degli uomini (idest
arte,religione e filosofia),è cioè la struttura a determinare la sovrastruttura.
Questo vuol dire che i cambiamenti che fanno passare la società da una fase storica ad
un’altra si producono a livello di struttura.Essi avvengono quando lo sviluppo
delle forze produttive (che nella società moderna è il proletariato) entra in
contraddizione con i rapporti di produzione esistenti (che nella società moderna è la
proprietà dei mezzi di produzione da parte della borghesia).Cambiando la base
economica,verrà sconvolta tutta la gigantesca sovrastruttura.Oramai Marx ha
trovato le categorie che permettono con il loro movimento di spiegare tutta
la realtà materiale.Proprio come Hegel aveva trovato con la sua Logica le
categorie che permettevano la spiegazione di tutta la realtà spirituale.Lo
strumento di Marx è la dialettica come per Hegel,ossia il rilevamento della
contraddizione e la necessità del suo superamento.
Per il nostro lavoro per il momento le cose dette su Marx sono sufficienti.
2 - LEVI-STRAUSS.
Nato a Bruxelles nel 1908,si laurea in Filosofia nel 1931,e,dopo una breve e deludente
esperienza di insegnamento liceale,accetta nel 1934 la cattedra di etnologia presso
l’università di San Paolo nel Brasile.Egli attribuisce a Freud la sua ispirazione a sapere
cogliere la razionalità nascosta che collega dati molto disparati e a Marx la sua
capacità di fare emergere le"strutture" concettuali di quanto viene osservato sul piano
fenomenico.
Così nel 1948 esce La vita familiare e sociale degli indiani Nabikwara.
Dagli studi di fonologia di Jakobson Lévi-Straus dice di avere imparato ciò che ha
permesso alla linguistica di diventare una scienza rigorosa:"La fonologia passa dallo
studio dei fenomeni linguistici coscienti a quello della loro infrastruttura
inconscia;rifiuta di considerare i termini come entità indipendenti,prendendo invece
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come base dell’analisi le relazioni tra i termini;introduce la nozione di sistema".Esce
così Antropologia strutturale nel 1958.Oltre al contributo della linguistica strutturale
Lévi-Strauss unisce la conoscenza della sociologia di Durkeim e dell’antropologia di
Boas per scrivere Le strutture elementari della parentele del 1947,opera che segna
l’atto di nascita dell’antropologia culturale.Lévi-Strauss ritiene che si possono
conoscere le costanti universali delle società umane (="inconscio" ="strutture dello
spirito umano"),e le ricerca non tanto in ciò che hanno in comune,come suggeriva
Durkeim,quanto nella sistematicità delle relazioni tra le differenze In quest’opera
viene esaminato il rapporto di parentela nelle popolazioni primitive.Individuati nei
singoli nuclei familiari i principali componenti delle società considerate,egli pensa che
la loro interazione pacifica sia consentita dal reciproco scambio di doni,ed individua il
più importante di questi nella donna:"Esiste una continua transizione dalla guerra
agli scambi e dagli scambi agli intermatrimoni,e lo scambio delle fidanzate non è che
il termine di un processo ininterrotto di doni reciproci che realizza il passaggio
dall’ostitità all’alleanza,dall’angoscia alla fiducia,dalla paura all’amicizia".
Viene capovolto da Lévi-Strauss il rapporto che Freud aveva individuato tra
esogamia e proibizione dell’incesto,perchè egli prova che la proibizione
dell’incesto è la conseguenza del bisogno di ogni gruppo umano di stabilire relazioni
amichevoli di parentela con gli altri,per questo motivo è la regola dell’esogamia a
comandare la proibizione dei rapporti incestuosi e non il contrario.Cioè
dietro il divieto di sposare la propria madre,sorella e figlia si nasconde la regola che
vuole lo scambio delle donne del proprio gruppo con altri gruppi.In tal modo viene
garantita la convivenza dei diversi gruppi familiari attraverso il dare e il ricevere
il bene più prezioso.Il fatto poi che l’incesto venga proibito risulti essere una
norma universale esistente in ogni tipo di società,ciò deriverebbe dal suo essere
intermedio tra il mondo della natura e quello della cultura: proprio del
mondo della cultura è infatti la presenza delle regole,ma proprio della natura è
l’universalità.
"La ragione d’essere del divieto dell’incesto e dell’esogamia è quella di
stabilire tra gli uomini un legame senza il quale essi non potrebbero
sollevarsi al di sopra dell’organizzazione biologica per raggiungere
quella sociale"
L’esito più importante di questa ricerca di Lévi-Strauss è la scoperta della
sostanziale coincidenza funzionale tra esogamia-tabù dell’incesto da una
parte e l’inguaggio dall’altra:ambedue servono a rendere possibile la
comunicazione con gli altri e l’integrazione del gruppo,per questo motivo si evidenzia
uno stretto legame tra espressioni linguistiche e rapporti sociali,La conseguenza di
questa conclusione è che"i linguisti e i sociologi-antropologi non solo
impiegano gli stessi metodi,ma anche si applicano allo studio del
medesimo oggetto".
La vita associata degli uomini è consentita da forme di comunicazione,quali possono
essere il linguaggio e gli scambi tanto di oggetti come di donne, e la cultura può essere
considerata un insieme di sistemi simbolici in cui,si collocano al primo posto il
linguaggio,le regole matrimoniali,i rapporti economici,l’arte,la scienza,la religione.
In tal modo la cultura appare risolversi in un sistema di segni,e
l’antropologia in semioligia.
Durante gli anni Sessanta Lévi-Strauss si occupa dello studio dei miti: (Mitologia:Il
crudo e il cotto,1964;Dal miele alle ceneri,!966;L’origine delle buone maniere a
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tavola,!968;L’uomo nudo,!971.La vasaia gelosa,1985) essi hanno come origini le
stesse leggi naturali dell’agire umano,fisse e invarianti pur nel mutare
dei contesti storici ambientali e culturali,che abbiamo già descritto come
fondamento delle relazioni di parentela.Ne consegue che l’intera vita mentale
degli uomini è come guidata,al di fuori della loro consapevolezza,da un medesimo
"spirito",una medesima organizzazione psicologica della natura umana.
3 - LACAN.
Lacan parte dal la considerazione che l’ INCONSCIO di Freud sia costituito da UN
LINGUAGGIO.Il motivo?Perchè Freud ha fondato la sua psicanalisi sulla
COMUNICAZIONE VERBALE E SEGNICA tra l’analista e il paziente.
Come per Saussure,Jakobson e Trubeckoj,anche per Lacan il linguaggio è
caratterizzato da un NESSO arbitrario tra SIGNIFICANTE e SIGNIFICATO.
Mentre per i primi la teoria fondava una metodologia per lo studio della linguistica,per
Lacan la rottura tra significante e significato crea modi diversi di essere degli
uomini attraverso la cultura umana.
Lacan ritiene che i significanti culturali siano sempre in contrasto con i significati
biologici e pulsionali.Per questo motivo l’ingresso dell’uomo nella condizione sociale e
culturale è necessariamante alienante.
Ad esempio il bambino esprime il desiderio originario della madre con significanti
IMMAGINARI,ma non appena accede alla parola (cioè alla socialità e alla cultura) è
costretto ad usare significanti SIMBOLICI (cioè un codice oggettivo e anonimo) che
gli impediscono non solo di soddisfare il desiderio originario della madre,ma anche di
esprimerlo.Mentre nella condizione infantile non desidera sessualmente la madre,ma
vuole esserne il DESIDERIO (il FALLO,non nella sua accezione
anatomica,ma nella sua accezione psicologico-affettiva),nella condizione
culturale il bambino è chiamato a identificarsi con una determinata posizione sessuale
- uomo o donna -.
Il significante "FALLO" è così il significante FONDAMENTALE
dell’INCONSCIO,in quanto esso è bandito dalla coscienza non appena la coscienza
accede all’ordine simbolico,ma è ciò che il soggetto torna coattivamente a cercare di
esprimere.Come viene espresso il "FALLO"? Per METAFORA o per
METONIMIA,strutture retoriche accolte da Lacan nella formalizzazione data da
Jackobson ,e fatte corrispondere alle categorie freudiane di CONDENSAZIONE e di
SPOSTAMENTO.
Chi determina il modo in cui le metafore e le metonimie devono esprimere il
DESIDERIO (o FALLO) è l’ALTRO,cioè l’ordine collettivo della cultura in cui il
soggetto vive e che gli dice i modi e le occasioni per esprimere il DESIDERIO.
Che cos’è l’ALTRO?
Non è un’istanza censoria come il super-io di Freud,ma è una regola di selezione
di significanti,inscritta nella psiche del soggetto e dotazione originaria di
tutte le sue possibilità espressive.
L’INCONSCIO di Lacan è dunque IL DISCORSO DELL’ALTRO. (= i
significanti di una cultura,che non riescono mai ad esprimere<mettono sotto una
barra> un significato che è stato censurato).
S =signiifcanti della cultura = ALTRO
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___________________________________________
s = significato censurato =piano della vita cosciente
Nel momento in cui ci sono le intersezioni tra S (= discorso dell’Altro) e s (= piano della
vita cosciente) si hannno le gaffes., motti di spirito.
Vocabolario:
Schema a L: (cfr. Cioffi,p583).
Significante/significato : (ibid.)
Struttura: (ibid.)
Metafora: (ibid.,p.542).
4 - FOUCAULT.
L’ALTRO di Lacan è stato visto da Foucault come l’ORDINE STRUTTURALE che
domina il modo in cui gli individui parlano e agiscono in una dato momento storico e
sociale.
In ogni tempo ci sono forme di scientificità impegnate nell’organizzazione della vita
sociale,quali la medicina,l’economia politica e la psichiatria.Alla base di queste
discipline ci sono differenti concezioni del mondo (che Foucault chiama
EPISTEME).Nel chiarire i differenti paradigmi teorici che stanno alla base di tali
EPISTEME,Foucault deline un’ARCHEOLOGIA DEL SAPERE.
Prendendo in prestito dal marxismo le categorie che il POTERE agisce sul
SAPERE,Foucault esamina come il potere struttura le EPISTEME.Si noti che Foucault
non accetta di chiamare tali categorie "IDEOLOGIA"come fanno i marxisti,perchè vede
nel potere non un’istanza repressiva,ma attiva:i POTERI sono struttura che si
inscrivono nel corpo del soggetto e che lo indirizzano ad una certa forma di
consapevolezza,in quanto vengono esercitati dalle AGENZIE EDUCATIVE
(scuola,esercito,carcere) e dalle COMUNICAZIONI SOCIALI.
Si noti che Foucault non accetta le teorie di Lacan perchè esse non permettono al
soggetto di andare oltre l’ALTRO,cioè oltre la struttura che domina il soggetto.
Foucault propugna la necessità prima etica e poi politica di lottare contro tutti i poteri
diffusi della società:si noti non vuole la rivoluzione come sovversione delle strutture
economiche,ma
come
denuncia
della
DISUMANITA’
della
scuola,dell’esercito,del carcere, del manicomio.
Vocabolario:
Archeologia del sapere:
Episteme :
Morte dell’uomo:
5 - DERRIDA.
La proposta di Jacques Derrida si pone tra strutturalismo e ermeneutica.
Strutturalista, anche se in senso lato,è la tesi che il testo scritto funziona come un
sistema autonomo,indipendente dalla volontà e dall’intenzione dell’autore.
Derrida critica la tesi dell’ermeneutica secondo la quale è possibile riattualizzare
il significato di un testo e ripresentificarlo,perchè non è accettabile nè la tesi del
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dialogo,nè quella della fusione di orizzonti, e propone la tesi che il rapporto con un
testo può avvenire solo per "decostruzione". (Cfr.lavoro du Derrida).
6 - DELEUZE E GUATTARI.
Foucault,in Le parole e le cose (1966),scrive:"Sarebbe opportuno individuare
nell’esperienza di Nietzsche il primo sforzo in vista di questo sradicamento
dall’antropologia,cui indubbiamente è votato il pensiero contemporaneo...Nietzsche
ritrovò il punto in cui Dio e l’uomo si appartengono a vicenda,in cui la morte di Dio è
sinonimo della scomparsa dell’uomo,e in cui la promessa del superuomo significa
anzitutto l’imminenza della morte dell’uomo...Oggi possiamo pensare solo entro il
vuoto dell’uomo scomparso...A tutti coloro che vogliono ancora parlare dell’uomo,del
suo regno,e della sua liberazione,a tutti coloro che pongono ancora domande su ciò che
l’uomo è nella sua essenza,a tutti coloro che vogliono muovere da lui per accedere alla
verità,...che non vogliono pensare senza pensare subito che è l’uomo che pensa,a tutte
queste forme di riflessione maldestre e alterate,non possiamo che contrapporre un riso
filosofico,cioè,in parte,silenzioso".
Nietzsche è l’ispiratore di Deleuze e di Guattari.Ma un Nietzsche filtrato
dall’interpretazione di George Bataille,che fa apparire come AUTENTICA
ESPERIENZA CREATRICE non quella che vuole attingere la verità (che Deleuze e
Guattari ritengono "chimera metafisica",pura invenzione degli uomini),ma
l’IMMAGINARIO di Lacan,l’ - eterno ritorno - ,cioè il ripetersi indefinitivamente
da parte del soggetto di una propria identificazione immaginaria.
Alla luce di questa concezione Deleuze e Guattari criticano l’ALTRO di
Lacan,ritenendolo come la proposta di una nuova ambizione metafisica volta ad
indagare l’origine del soggetto.Grazie alla PAROLA "PIENA", lavoro dello
psicanalista,infatti,il soggetto potrebbe normalizzare il suo DESIDERIO.
Deleuze e Guattari pensano invece che il soggetto debba dimenticare l’origine e ripetere
indefinitivamente la propria identificazione immaginaria.
Gilles Deleuze (1925-1995) ha sviluppato la propria ricerca filosofica durante
l’insegnamento nell’Università di Vincennes.Nella sua ricca produzione si possono
individuare tre aspetti:
1) - originale rilettura della tradizione filosofica nelle opere Empirismo e
soggettività.Saggio sulla natura umana secondo Hume (1953),Nietzsche e la filosofia
(1962),La filosofia di Kant (1963),Spinoza e il problema dell’espressione (1968),Il
bergsonismo (1966);
2 ) - a un secondo livello ha sviluppato una filosofia autonoma,nella quale trova spazio
la nozione positiva di "ripetizione",assimilabile all’eterno ritorno di Nietzsche,inteso
come sì alla vita,e contrapposta al pensiero dialettico platonico ed hegeliano.Emerge
così una visione prospettica e ontologica della realtà,nella quale il reale si conforma e
deforma in piani molteplici,composti e stratificati in pieghe vitali e produttive di
senso,e una definizione della filosofia come costruzione di concetti.Questi spunti
teoretici si trovano nelle opere Differenza e ripetizione (1969),Logica del senso
(1969),L’anti-Edipo (1972),Mille piani (1980).Queste due ultime opere sono frutto di
un intenso sodalizio con lo psichiatra Félix Guattari (1930-1992),che collabora anche in
La piega.Leibniz e il barocco (1988) e Che cos’è la filosofia? (1991);
3)- La terza direzione di ricerca di Deleuze si addentra nell’analisi delle procedure
letterarie o filmiche.Le opere sono Marcel Proust e i segni (1964),Cinema
1.L’immagine-movimento e Cinema 2.L’immagine-tempo (2 voll. 1985).Si addentra
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anche nell’analisi delle procedure pittoriche in Francis Bacon,Logica della sensazione
(2 voll. 1981).
Lo scopo della ricerca è di evidenziare la filosoficità intrinseca delle opere artistiche e
letterarie e le analogie strutturali e stilistiche con la filosofia.
Vocabolario:
Ripetizione:nella filosofia di Deleuze designa l’espansione della potenza del
soggetto,che anzichè sottomettere il proprio desiderio alla legge dell’Altro (=l’ordine
simbolico della cultura e della socialità,che è istanza di repressione),lo reitera e con ciò
lo riafferma,come nell’idea nicciana dell’eterno ritorno.Il soggetto si sottrae così
all’omologazione nel contesto sociale coattivo ed estremizza il valore sovversivo della
propria individualità.
7 - LETTURA DI RIZOMA O MILLE PIANI.
a) - Schema generale del libro.
Il testo non è facile.E’ una scrittura indiretta,che vuole evitare il classico stile del
mito,che ha un centro da cui diramano i significati.Questo è un testo ispirato alla
filosofia della differenza,che non si limita ad affermare la molteplicità,ma anche a
negare le diversità che si possono ricondurre ad un medesimo centro.Questo modo di
pensare aveva ispirato l’"Anti Edipo" ed ora lo ritroviamo in "Rizoma",di cui
esaminiamo il primo volume.
Il titolo è "Mille piani".Un molteplice che non si può ricondurre all’unità.Le
molteplicità infatti sono la realtà stessa,non presuppongono unità,non rientrano in una
totalità,nè fanno capo ad alcun soggetto.Si ritiene che la differenza sia il PRIMO,e non
l’unità.Dalla differenza si producono poi sottofenomeni di coordinamento,di
unificazione,di totalizzazione,e di soggettivazione.
Nella filosofia della differenza non esiste un soggetto dei suoi atti,ma c’è una
molteplicità di punti senza ordine:quella soggetivizzazione per cui uno dice:"Io"
diventa un atto subordinato.
"RIZOMA" è un libro,pieno di spunti senz’ordine,non c’è un inizio,nè uno snodo,nè una
conclusione,perchè,se ci fosse,verrebbe riprodotta l’idea metafisica di ordine.Dire
infatti che c’è un soggetto o un ordine è metafisica.
Si tratta di produrre un linguaggio aldilà della metafisica.Questo significa produrre un
linguaggio,che tiene insieme le differenze,coartandole.
Deleuze e Guattari sostengono che non vogliono fare della differenza una "nota",per
questo motivo rinunciano agli accorgimenti tecnici e tipografici,per evidenziare che
l’ordine è esploso,cioè fanno saltare lo schema del libro,usando tecniche nuove.
Si osservi che molti progettisti di CD-Rom si ispirano alle tecniche di Deleuze e
Guattari.
Il libro si presenta nella forma tradizionale,ma bisogna rilevare che sono saltate le idee
di soggetto - ordine - totalità.
b) - Introduzione.
p.14.Gli autori scrivono che l’"Anti - Edipo" è stato scritto in due,"Poichè ciascuno di
noi era parecchi...".Sono stati conservati i nomi di Deleuze e Guattari,ma in realtà
ciascuno era una nebulosa di personaggi.
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Si entra subito nel tema parlando di "linee di articolazione o di
segmentarità,strati,territorialità".Cioè si fa notare subito che prima c’è la differenza o
molteplicità, e poi c’è il resto.
Nel libro cioè ci sono strati di teritorialità e linee di fuga,cioè destratificazione e
deterritorializzazione.
Quindi nel libro ci sono.
da un lato:
dall’altro:
strato e territorialità
deterritorializzazione,precipitazione,fuga,
velocità.
La filosofia D. e G. è una filosofia della fuga,contrapposta alla territorialità: vogliono
dissolvere sempre tutti i territori,le case,che si costituiscono;viene proposto non il
ritardo,ma una filosofia che consenta la fuga dalle posizioni date.
Qualsiasi "unità",ad esempio,un libro, (tutto ciò che viene detto"uno"),diventa un
insieme di linee di fuga e di deterritorializzazione.
A p.15 si parla di"concatenamento macchinico":ciò significa un insieme di
articolazione di fuga e territorio = qualsiasi unità che unisce fuga e territorio.
Questa posizione filosofica non è una "posizione terminata",perchè ancora non
sappiamo che cosa succede quando il molteplice venga elevato allo stato di
sostantivo.
Finora infatti la filosofia ha pensato sempre che prima c’è l’uno e poi il
molteplice.Dell’uno infatti si dicono molte cose,cioè il molteplice è un attributo
dell’essere.
In RIZOMA è il molteplice che diventa sostantivo.Rizoma è radice,ma non radice in
senso tradizionale:gli autori oppongono infatti rizoma a radice.Il libro classico (p.16)
"come bella interiorità organica significata",segue la legge del soggetto,cioè"della
riflessione,l’Uno che diventa due".Questo pensiero non ha mai compreso la
molteplicità.(p.17."Lo spirito è in ritardo sulla natura:La natura non agisce così:le
radici stesse sono a fittone,a ramificazione più ricca,laterale o circolare,non
dicotomica".Bisogna quindi eliminare il modello radice,che ricalca il modello
albero,modello che domina il pensiero e le istituzioni sociali.Da eliminare dunque il
libro-radice,perchè riproduce un ordine,"l’immagine dell’albero-mondo".
Anche il libro-radicella deve essere eliminato,perchè non è abbastanza radicale.Di
tale fatta sono i libri di Joyce e di Nietzsche:qui non c’è più la radice principale,ma ci
sono le radici secondarie o radicelle.
In questi autori ancora si vuole riflettere il mondo così com’è,anche se in modo caotico
e non ordinato.
RIZOMA non vuole essere nè radice,nè radicella: (p.19) "Il molteplice bisogna
farlo,non aggiungendo sempre una dimensione superiore,ma al contrario il più
semplicemente possibile,a forza di sobrietà,al livello delle dimensioni di cui
dispone,sempre n - 1 (l’uno fa parte del molteplice solamente così,essendo sempre
sottratto).Questo sistema potrebbe essere chiamato rizoma":RIZOMA è quindi una
radice che si presenta come una rete senza ordine.
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Può essere paragonato a Internet. O anche a BLOB di RAI 3.
Ciò richiede molte puntualizzazioni.Innanzi tutto se è la molteplicità ad essere elevata
allo stato di sostantivo,allora ogni concatenamento cambierà sia qualitativamente a
causa del variare delle determinazioni,sia qunatitativamente.
Nella filosofia dell’autocoscienza esiste un centro che surcodifica tutti gli elementi
secondari:questo deve essere eliminato:non si ha più un unità,ma un’unificazione
,come assemblaggio di parti,che variano continuamente concatenamento.Un libro
concepito in questo modo è un RIZOMA e non una radice,perchè le unificazioni che si
producono sono sempre provvisorie.In questo rizoma non ci sono punti,ma solo linee:
Nel Rizoma non ci sono punti
ma solo linee
il punto indica una struttura la linea indica la velocità di
ordinata
trasformazione,cioè il punto viene
sempre trascinato e non occupa mai una
posizione fissa,per cui non si danno mai
posizioni stabili = punti.(Ogni punto
trascinato diventa linea).
I caratteri approssimativi del RIZOMA vengono così enumerati da D. e G.:
(p.20) 1) e 2) - "Principi di connessione ed eterogeneità:qualsiasi punto del rizoma può
essere connesso a qualsiasi altro e deve esserlo".
(p. 21) 3) - "Principio di molteplicità:solo quando il molteplice è effettivamente trattato
come sostantivo,molteplicità,non ha più rapporto con l’Uno come soggetto o
oggetto,come realtà naturale o spirituale,come immagine o mondo"
Qui (p.23) si introduce il concetto di "piano di consistenza".Le molteplicità o
differenze dovrebbero essere stese su un piano di consistenza.Cioè un libro dovrebbe
essere scritto in una sola pagina.
Uno "strato" è ciò che si eleva sul piano di consistenza dal punto di vista della
conoscenza,ad esempio sono strati:politica,animali,alberi...Gli strati sono cioè i mondi
differenti che spiccano rispetto allo sfondo.Ma bisogna uscire dai vari strati:non basta
infatti che ci sia molteplicità per dire che c’è differenza,ma tutti gli strati devono
saltare.Non basta collegare vespa a mosca nel regno animale,ma bisogna potere
collegare mosca a prigione,a vocale a finestra:cioè bisogna potere collegare tutti gli
oggetti che i nostri ordini mentali sono abituati a separare nettamente.In una filosofia
della differenza devono saltare tutti gli ordini:i MILLE PIANI devono stare in un
PIANO che D. e G. chiamano piano di consistenza.Es. "La vespa e
l’orchidea fanno rizoma in quanto sono eterogenee" (p.25).
Sinonimo di piano di consistenza è piano di esteriorità.Perchè da un lato si ha la
territorialità
e
dall’altro
la
deterritorializzazione:esteriorità
sta
con
deterritorializzazione e quindi con fuga.
Ogni molteplicità si definisce con le linee di fuga,per questo motivo le cose cambiano
natura quando si connettono con altre.Si tratta di una filosofia che che dice che una
cosa cambia natura già mentre comincio a parlarne,perchè ogni cosa è una linea e non
un punto.
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Il RIZOMA è cioè una radice senz’ordine,che può essere rotta in qualsiasi punto e si
ricostituisce subito,come la gramigna (p.24)"La gramigna è anche rizoma".In questo
consiste il principio di rottura asignificante.
Ad esempio può essere un CD_Rom,che tu esamini a diversi piani,seguendo linee
diverse.
Oppure un libro a cui tu puoi saltare un capitolo e non succede nulla perchè tu puoi
seguire altre linee.Anche le formiche formano un rizoma animale,infatti il formicaio
si ricostituisce ogni volta che viene distrutto in modo diverso.Così un alveare.L’esempio
dell’alveare invita a collegare la filosofia della differenza o filosofia postmoderna
all’Illuminismo,di cui appare una radicalizzazione.In particolare a Diderot,che nel
Sogno di D’Alembert parla delle api:dice che la loro divisione in un caso è una
sofferenza,ma in un altro caso non lo è.La metafora delle api divise indica che ci sono
suddivisioni che implicano la morte e suddivisioni che invece sono utili.E’ chiaro che in
questo modo l’idea di forma viene superata:si ha sempre deterritorializzazione con
territorializzazione.Non può mai darsi nè un dualismo nè una dicotomia:si vuole
andare oltre ogni dualismo e oltre ogni dicotomia.
Questa filosofia della differenza è una filosofia della liberazione nel senso che la
sottrazione agli organi politici non presenta come alternativa solo la fuga,ma insieme
sia la fuga che l’identità,sia l’identità che la differenza.
(p.27) 5) e 6) - Principio di cartografia e di decalcomania:un rizoma non è soggetto alla
giurisdizione di nessun modello strutturale o generativo.
(p.28) "Il RIZOMA è carta e non calco".La carta è aperta...può essere
strappata,adattasi a montaggi di ogni natura...La carta ha molteplici entrate.
Il calco invece è come un asse genetico o una struttura riproducibile all’infinito.
La carta non riproduce un inconscio chiuso su se stesso,lo costruisce.
(p.30) "Bisogna sempre riportare il calco sulla carta".E’ il contrario di quello che fanno
la psicoanalisi e la linguistica.
(p.33) "La contabilità e la burocrazia procedono per calco:esse possono tuttavia
mettersi a germogliare,a lanciare steli di rizoma,come in un romanzo di Kafka".
"Essere rizomorfo vuol dire produrre steli o filamenti che sembrano radici,o meglio
ancora si connettono con esse,penetrando nel tronco,a rischio di servirsene per nuovi
strani usi".
(p.34) "I neurologi distinguono una memoria lunga e una memoria corta.Ora la
differenza
non
è
solo
quantitativa:la
memoria
corta
è
di
tipo
rizoma,diagramma,mentre
la
lunga
è
arborescente
e
centralizzata
(impronta,engramma,calco o foto)..."La memoria corta comprende la dimenticanza
come processo;non si confonde con l’istante,ma con il rizoma collettivo,temporale e
nervoso.La memoria lunga (famiglia,razza,società o civiltà) ricalca e traduce,ma ciò che
traduce continua ad agire in essa,a distanza,in contro tempo, "intempestivamente",non
istantaneamente".
I sistemi arborescenti sono sistemi gerarchici..in questi sistemi un individuo ammette
solo un vicino attivo,il suo superiore gerarchico...Sono i sistemi delle dittature fasciste.
"A questi sistemi centrati,gli autori oppongono sistemi acentrati..."(p.36). "Problema
della macchina da guerra:è necessario un generale perchè n individui giungano
contemporaneamente allo stato di fuoco?La soluzione senza Generale viene raggiunta
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attraverso una molteplicità acentrata.....dove ogni automa centralizzatore,unificatore
viene considerato come un "intruso sociale".
Via dunque la psicoanalisi, dove c’è sempre un generale,il generale Freud (p.37).
Qui vengono esaminate le geografie del pensiero:
Oriente e Occidente:l’Occidente ha un rapporto privilegiato con la foresta e il
disboscamento,l’Oriente invece con la steppa e con il giardino.Anche il Dio
dell’Occidente è diverso,è un Dio che semina e che falcia,mentre il Dio dell’Oriente
inietta e dissoterra (l’iniettatare contro il seminare)."Trascendenza,malattia
propriamente europea.E non è la stessa musica,per la terra non è la stessa musica.E
non per niente la stessa sessualità:le graminacee,anche quelle che riuniscono i due
sessi,sottomettono la sessualità al modello della riproduzione;il rizoma al contrario è
una liberazione della sessualità non solamente rispetto alla riproduzione,ma anche
rispetto alla genitalità"
Si arriva così alla RIZOMATICA = SCHIZO-ANALISI = STRATO-ANALISI =
PRAGMATICA = MICRO-POLITICA. (p.45).
La Nomadologia poi è il contrario di una storia (p.46)."Nel corso di una lunga storia,lo
Stato è servito come modello del Libro e del pensiero:il logos,il filosofo-re;la
trascendenza dell’Idea,l’interiorità del concetto,la repubblica degli spiriti,il tribunale
della ragione,i funzionari del pensiero,l’uomo legislatore e soggetto" (p.48).
c) - 2.1914.Uno solo o molti lupi?.
In questo capitolo si affronta la problematica tra psicosi e rivoluzione alla luce
di:
- deterritorializzazione e fuga,
- e di differenza senza unità: n - 1.
In questo contesto la psicosi non ha un’accezione negativa,ma diventa un luogo dove il
soggetto ha una funzione secondaria.Noi pensiamo il soggetto con la metafora
dell’albero.Ricordiamo che in D. e G. la soggettivazione come unità è un movimento
secondario,prima infatti viene il discorso indiretto e successivamente il discorso
diretto.
La psicosi,come perdita del centro dell’unità,può diventare rivoluzione.
In questo contesto a pag.65 viene citato Canetti,Massa e rivoluzione.Canetti
distingue due tipi di molteplicità,che a volte si oppongono e a volte si
compenetrano:massa e muta.
La massa ha i seguenti caratteri:grande quantità,divisibilità ed eguaglianza dei
membri,concentrazione,sociabilità
dell’insieme,unicità
della
direzione
gerarchica,organizzazione di territorialità e di deterritorializzazione,emissione di segni.
La
muta
invece:piccolezza,distanze
variabili
indecomponibili,metamorfosi
qualitative,ineguaglianze come resti e superamenti,impossibilità di una totalizzazione o
di una gerarchizzazione fisse,varietà browniana delle direzioni.
In questo contesto viene esaminata la psicosi:ad esempio il paragonare un
calzino alla vagina di p. 56,è una nevrosi,ma paragonare un insieme di maglie a un
campo di vagine,questa è psicosi."Qui c’è una scoperta clinica molto importante:da ciò
tutta una differenza tra nevrosi e psicosi.Per esempio,quando Salvator Dalì si sforza di
riprodurre i deliri,può parlare a lungo de IL corno di rinoceronte:ma non esce da un
discorso nevropatico.Ma,quando si mette a paragonare la pelle d’oca a un campo di
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minuscoli corni di rinoceronte,si capisce subito che l’atmosfera cambia e si è entrati
nella follia".
Qui si vede come la schizo analisi si differenzi dalla psicoanalisi:Freud,appena scoperta
la "più grande arte dell’inconscio,quest’arte delle molteplicità molecolari,ritorna alle
unità molari (il padre,il pene,la vagina,la castrazione...).Egli è vicino a scoprire il
RIZOMA,ma continua a tornare a semplici radici" (p.56).Per D. e G. l’inconscio è una
folla.Nella realtà non abbiamo un riferimento ontologico per distinguere il bene dal
male:per questo non esiste una distinzione tra psicosi e salute mentale.Amare qualcuno
significa liberare in lui le potenzialità che ci sono nella persona amata per crearne una
spersonalizzazione. (p.61).Non viene stabilita nel libro di D.e G. una distinzione tra
psicosi e amore,prima c’è la fuga,l’ordine è un elemento secondario,non esiste un
modello Rizoma,come esiste il modello Albero,se lo si introducesse,si cadrebbe nella
metafisica.
A p. 61 si parla poi del CORPO SENZA ORGANI (=CsO):"Un corpo senza organi
non è un corpo vuoto o denudato d’organi,ma un corpo sul quale tutto ciò che serve da
organo (lupi,occhi di lupi,mascelle di lupi) si distribuisce secondo fenomeni di
folla,secondo movimenti browniani,sotto forma di molteplicità molecolari"
CsO è dunque per D. e G. il piano di consistenza ,su cui ci sono gli strati.
La MACCHINA ASTRATTA è l’insieme del piano di consistenza e degli
strati.Essendo la fuga dominante,la macchina astratta è sinonimo di piano di
consistenza,è la carta,il luogo dove si esce dalla consistenza per stare nella fluidità,o
carta,o CsO.
"Il CsO è il corpo popolato di molteplicità",è un formicolio.
Questa metafora è vicina allo sciame di api di Diderot:"Sciame di api,eccole
diventare una mischia di calciatori dalle maglie a strisce,oppure una banda di Tuareg":
(p.62).
Sono perfettamente legittimate quindi le trasformazioni continue.C’è continuo
concatenamento libidinale e inconscio:"esso stesso è l’inconscio in persona"
(p.70).
Non c’è enunciato individuale,non c’è mai.Ogni enunciato è il prodotto di un
concatenamento macchinico,cioè di agenti collettivi di enunciazione (per "agenti
collettivi" non intendere popoli o società,ma molteplicità).
"Il nome proprio non designa un individuo:Al contrario si apre alle
molteplicità che lo attraversano da parte a parte,è all’uscita di un severo
esercizio di spersonalizzazione che l’individuo acquista il suo vero nome
proprio" (p.72).
d) - Cap. 3.10.000 Avanti Cristo.La geologia morale (per chi si prende la
terra?).
In questo capitolo si cerca di spiegare come gli strati scivolino sulla carta (=piano di
consistenza).
Tutto il capitolo verrà riassunto dal prof. Challengher nelle pagg.125-128,in cui si
delinea la sintesi della Meccanosfera o rizosfera.
Si comincia con la descrizione della struttura della realtà,a prescindere da ogni idea di
bene o male.A p. 77 si precisa."La parola struttura poteva designare in generale
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l’insieme di questi rapporti o relazioni (tra materie formate o sostanze e forme),ma era
un illusione che la struttura fosse l’ultima parola della Terra".
Che cosa sono gli strati? Sono dei buchi neri,delle cinture che imprigionano tutto
ciò che passa loro vicino.Ad esempio l’amore consiste nel forzare lo strato dell’io
(=prigione dello strato) per farla danzare sul piano di consistenza.
Che cos’è il concatenamento macchinico?E’ il concatenamento di fuga e
territorialità.Esso si esplicita come passaggio o interstrato o metastrato,che è il
collegamento dello strato al piano di consistenza (p.76).
A p.81 si dice che il piano di scivolamento è la materia con cui si designa il corpo
destratificato e tutto ciò che scorre sopra tale corpo come insieme di particelle libere.In
questa materia (= qualcosa di non formato) scivola tutto.
Si tratta di una metamorfosi che va verso l’informe.Ci sono infatti metamorfosi che
vanno verso il formato e metamorfosi che vanno verso l’informe.
La materia è amorfa rispetto agli strati.Il diagramma è una costellazione di
frammenti,un momento di passaggio verso il nulla.Il diagramma è il termine ultimo
della filosofia.Quindi l’individualità empirica osservabile non è mai un superamento
definitivo.
D. e G. esaminano storicamente (= indicare ciò che non va perchè deve cambiare)
l’evoluzione o metamorfosi e danno ragione a Geoffroy Saint-Hilaire (p.84) perchè
in lui come in Goethe c’è una prima idea di metamorfosi.
Con Darwin si hanno due acquisizioni fondamentali"nel senso di una scienza
della molteplicità:la sostituzione delle popolazioni ai tipi e quella dei tassi o rapporti
differenziali ai gradi" (p.89).La teoria del tipo che comprende molte
varianti,permette di pensare le variazioni dalla medusa all’elefante.Però quello che per
Goethe è il massimo della metamorfosi,invece per D. e G. è il minimo che si può
concedere:tutto può diventare tutto.
Infatti se il darwinismo è il massimo della variazione,in esso non si può distinguere il
digressivo dal non digressivo,cioè non si può distinguere la norma dall’anomalia.
Come in Diderot.
Se uno ha cinque occhi è digressivo,qui non c’è più digressione.
Quindi il GRADO DI CONSISTENZA che si fissa sulla carta di consistenza diventa
un nodo che può sempre essere sciolto.
A p.100 D. e G. propongono la distinzione tra ECUMENE e PLANOMENE.
Ecumene è la parte della terra emersa.
Planomene è il piano di scivolamento.(Da planomai = vado errando - piano di
scivolamento oppure da planomenon = insieme degli organismi sospesi sulle acque).
E’ questa una ripresa della variazione genetica medusa-elefante.Possibile attraverso la
contaminazione - transfert di virus:tramite i virus che determinano un plusvalore di
codice = collegamento macchinico= ogni comunicazione tra codici che non hanno tra
loro niente in comune.
Sull’ecumene=unità di composizione di strato e parastrato,si hanno titpi diversi
all’interno di uno strato che continuano a scivolare,a deterritorializzarsi,a spostarsi,a
cambiare,in continua deriva.
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Si ha una metamorfosi a ritmo lento:ad esempio il poeta cinese,che si ibrida con il
filosofo tedesco.
Si ha una novità quando un pollo norvegese si ibrida con un poeta cinese.
Capita come nel Sogno di D’Alembert,in cui Diderot parla degli uomini-capra.
Con ciò si vuole affermare che,se si supera una determinata barriera,si va alla deriva:
è quello che capita quando la deterritorializzazione assume un atteggiamento psicotico.
Si possono avere nella deriva assoluta movimenti stratici o metastratici o interstratici.
Ogni strato (particelle chimiche,falli) è composto da particelle cinturate,che nella loro
deterritorializzazione
sfuggono
alle
coordinate
spazio-temporali
o
esistenziali=diventano materia non formata =kora sul piano di consistenza.
Come si passa dallo strato alla Kora = materia non formata? Per
accelerazione.
L’accelerazione è il contrario dell’indugio o rallentamento o ritardo = contrario al
prendersela comoda.
E’ questa velocità che fa saltare ordini che sembravano resistenti:proprio come accade
nell’atomo,quando viene accelerato.
L’accelerazione della deterritorializzazione può raggiungere il muro del suono:le
particelle così rimbalzano e ricadono negli strati.Si ha così un movimento o tourbillon
relativo,ma se si supera il muro del suono,diventa materia non formata = kora.
A p.101si fa notare che la macchina astratta può rallentare le accelerazioni e
raggiungere una consistenza sul piano del diagramma:in questo modo si fa notare che
la macchina lavora sia sul piano naturale che su quello artificiale,per cui non viene ad
esserci differenza tra natura e cultura e artificio.
La materia non formata non è dunque un caos qualunque,ma un diagramma radicale.
A p. 116 viene esaminato il rapporto linguistico significante e significato. A p. 117 ci si
chiede con quali regole vengono collegate in Foucault particelle differenti come
prigione-scuola-caserma.
Collegare invece prigione-orchidea non è più un problema:non è un caos qualunque,ma
materia non formata-notte bianca indifferenziata.
e) - Cap.4.20 novembre 1923.Postulati della linguistica.
1 - Il linguaggio viene esaminato dagli autori come macchina astratta e
viene evidenziato il primato della differenza nell’originarietà del
linguaggio indiretto rispetto a quello diretto.
A p.136 gli AA. scrivono:"Il linguaggio è una carta e non un calco".Perchè"il
linguaggio non si limita ad andare da un primo a un secondo,da qualcuno che ha visto a
qualcuno che non ha visto,ma va necessariamente da un secondo a un terzo,nessuno
dei quali ha visto.In questo senso,il linguaggio è trasmissione della parola
funzionante come parola d’ordine,e non comunicazione di un segno come
informazione",
Per questo motivo Benventiste nega che l’ape abbia un linguaggio,perchè essa è
capace di comumicare ciò che ha visto,ma non di trasmettere ciò che le è stato
comunicato (p.135).
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Un racconto invece non consiste nel comunicare ciò che si è visto,ma nel trasmettere
ciò che un altro ha detto.Per questo motivo"il linguaggio originario è il discorso
indiretto (la differenza ) e non la metonimia o la metafora,che sono effetti,che
appartengono al linguaggio solo in quanto presuppongono il discorso indiretto(p.135).
Si precisa che "il linguaggio non è la vita,ma dà ordini alla vita,la vita non parla,ma
ascolta e attende" (p.134).Viene poi comunicata solo quella quantità minima di
informazioni che è necessaria alla emissione,trasmissione e osservanza degli ordini in
quanto comandi:ad es.bisogna essere informati quel tanto che è necessario per non
confondere Al fuoco! con Al gioco!.
"Una regola grammaticale è prima di essere un contrassegno sintattico,un
contrassegno di potere.Le parole non sono arnesi,ma si danno agli scolari come si
danno le pale ed i picconi agli operai.Dunque l’unità elementare del linguaggio è la
parola d’ordine" (p.133).
Il linguaggio cioè non è fatto per trasmettere informazioni,nè per essere
creduto,ma"per obbedire e per farsi obbedire" (p.133).
L’ordine poi è da sempre innestato su altri ordini:è per questo che l’ordine è
ridondanza,ad esempio,insegnando la grammatica,il maestro non comunica delle
informazioni,ma impone al bambino delle coordinate semiotiche con tutte le basi duali
della grammatica (maschile-femminile;singolare-plurale;sostantivo-verbo;soggetto
d’enunciato-soggetto d’enunciazione;ecc.) (p.133).
Domanda:come può la parola d’ordine essere coestensiva del linguaggio ?
Risposta:si fa notare (Austin) che ci sono rapporti intrinseci tra parola e azione:si può
distinguere dunque un rapporto performativo (quello che facciamo
dicendolo),ad es.:"Io giuro",e un rapporto illocutivo (quello che facciamo
parlando),ad
es.:quando
interroghiamo:"Che
cos’è?",oppure
quando
promettiamo:"Ti amerò",oppure quando comandiamo:"Fuoco!".
A p. 138 si precisa:"Chiamiamo parole d’ordine il rapporto di ogni parola o di
ogni enunciato con i presupposti impliciti,cioè con gli atti di parola che si
compiono nell’enunciato e possono compiersi soltanto in esso".Quindi "Il
linguaggio non può essere definito se non dall’insieme delle parole
d’ordine,presupposti impliciti o atti di parola che insistono in un dato momento in una
lingua.
Fra l’enunciato e l’atto il rapporto è interno,immanente,ma non c’è identità.Il rapporto
è piuttosto di ridondanza.La parola d’ordine è in se stessa ridondanza dell’atto e
dell’enunciato".Ad es.:i giornali e le notizie procedono per ridondanza,in quanto ci
dicono ciò che bisogna pensare o tenere a mente o aspettarsi...
Per questo motivo"la ridondanza della parola d’ordine è primaria e che
l’informazione è soltanto la condizione minima per la trasmissione delle parole
d’ordine" (p.139).
La ridondanza ha poi due forme,frequenza e risonanza:
- frequenza = significanza dell’informazione;
- risonanza = (Io=Io) soggettività dell’informazione.(p.139).
Esse dipendono dalla natura e dalla trasmissione della parola in un determinato
campo sociale."Non vi è enunciazione individuale e neppure soggetto
d’enunciazione. Tuttavia soltanto pochi linguisti hanno analizzato il carattere
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necessariamente sociale dell’enunciazione" (p.140)."Il carattere sociale
dell’enunciazione è fondato intrinsecamente soltanto se si riesce a mostrare come
l’enunciazione rinvii di per se stessa a concatenamenti collettivi.E’ evidente allora
che c’è individuazione dell’enunciato e soggettivazione dell’enunciazione,solo in quanto
il concatenamento collettivo impersonale l’esige o lo determina.E’ precisamente questo
il valore esemplare del discorso indiretto e soprattutto del discorso
indiretto<libero>" (p.140)."Non è la distinzione dei soggetti che spiega il discorso
indiretto,è il concatenamento" (Ib.).
"La nozione di concatenamento collettivo dell’enunciazione diviene allora la più
importante,poichè deve rendere conto del carattere sociale.Ora possiamo definire il
concatenamento collettivo come il complesso ridondante dell’atto e
dell’enunciato che necessariamente lo compie" (Ib.).
Domanda:in che cosa consistono gli atti immanenti al linguaggio che
fanno ridondanza con gli enunciati o parole d’ordine? (p.141).
"Sembra che questi atti possono essere definiti come l’insieme delle trasformazioni
incorporee che hanno corso in una determinata società e che si attribuiscono ai corpi
di questa società".
Per "corpo" si intende in generale "un corpo morale ",anche"le anime sono corpi".
Vengono poi distinte le azioni e passioni (che modificano tali corpi) e gli atti (che
sono attribuiti ai corpi e che sono incorporei e costituiscono l’espresso di un
enunciato).Un atto è un concatenamento (Ducrot,p.141),ad es.: è un concatenamento
giuridico,come nel caso di una sentenza di magistrato che trasforma un imputato in
condannato:l’esecuzione della pena è un insieme di azioni che modificano il corpo
(corpo del condannato,corpo della proprietà),ma"la trasformazione dell’imputato in
condannato è un puro atto istantaneo o un attributo incorporeo che costituisce
l’espresso della sentenza del magistrato" (p.141).
Altri esempi di trasformazioni incorporee:"Non sei più un bambino" (p.141)."Ti amo"
(p.142).Esempio di trasformazione corporea:la Transustanziazione della Messa.(p.142).
Trasformazione corporea e incorporea insieme:Il dirottamento di un aereo di
p.142:dirottare l’aereo è un’azione,ma la trasformazione dei passeggeri in ostaggi è un
atto incorporeo.
Vediamo la storia:il 20 novembre 1923. Si ha una trasformazione economica
importante per la Germania:l’introduzione di una nuova moneta,il Rentermark = 1000
miliardi di vecchi marchi:l’inflazione deterritoralizza i vecchi marchi,ma la
trasformazione semiotica del Reichmark in Rentermark,rende possibile una
riterritorializzazione (p.153)."L’inflazione galoppante in Germania,dopo il 1918,è un
processo che modifica il corpo monetario,e molti altri corpi;ma l’insieme delle
"circostanze" rende d’un tratto possibile una trasformazione semiotica che,sebbenesia
ancora ancorata al corpo della terra e ai materiali attivi,costituisce egualmente un atto
puro o una trasformazione incorporea -il 20 novembre 1923" (p.143).
Altri esempi di come le circostanze modifichino:"Lo giuro",detto a scuola,in
tribunale,in famiglia,in amore.
Questo concatenamento sfugge alla linguistica,ma non alla prammatica (p.144).
Citando Bactrin gli AA. affermano che"finchè la linguistica estrae delle costanti,rimane
incapace di spiegarci in che modo una parola possa formare un’enunciazione
completa;per questo è necessario"un elemento supplementare che resta
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inaccessibile a tutte le categorie o determinazioni linguistiche",benchè sia
assolutamente interno alla teoria dell’enunciazione o della lingua" (p.144)."La parola
d’ordine è,precisamente,la variabile che fa della parola in quanto tale
un’enunciazione" (Ib.).
Viene subito evidenziato che"la prammatica è una politica della lingua".La tesi è
provata con l’analisi degli enunciati nazisti e fascisti;degli enunciati leninisti,ad
es.:"Tutto il potere ai soviet!" (p.145).All’obiezione che queste particolarità rinviano
alla politica e non alla linguistica,gli AA. rispondono che"bisogna sottolineare fino a che
punto la politica lavori la lingua dall’interno,facendo variare non soltanto il lessico,ma
la struttura e tutti gli elementi delle frasi,nello stesso tempo in cui le parole d’ordine
mutano"(Ib.).
A p.146 viene affermata la priorità del discorso indiretto perchè"Il discorso indiretto è
la presenza dell’enunciato riportato nell’enunciato che lo riporta,la presenza della
parola d’ordine nella parola.Il linguaggio intero è discorso indiretto"."Il discorso
diretto è un frammento di massa staccato e nasce dallo smembramento del
concatenamento collettivo e quest’ultimo è sempre come il rumore da cui attingo il
mio nome proprio,come l’insieme delle voci concordanti o no da cui posso
trarre la mia voce" (p.147).
"Scrivere
è
forse
portare
alla
luce
questo
concatenamento
dell’inconscio,selezionare le voci sussurranti,convocare le tribù e gli
idiomi segreti,da cui estraggo qualcosa che chiamo io <Moi>.Io <Je> è una
parola d’ordine.
Problema: qual è il senso di questa funzione-linguaggio?
Risposta:é chiaro che le parole d’ordine e i concatenamenti collettivi non si
confondono con il linguaggio,ma ne effettuano la condizione (sovralinearità
dell’espressione)."Una lingua sembra essere definita dalle costanti
fonologiche,semantiche,sintattiche
che
entrano
nei
suoi
enunciati;il
concatenamento collettivo,invece,concerne l’usodi queste costanti in
funzione di variabili interne all’enunciazione stessa (le variabili
d’espressione,gli atti immanenti o trasformazioni incorporee).
Gli AA: concludono:"La funzione-linguaggio è trasmissione di parole d’ordine e le
parole d’ordine rinviano ai concatenamenti,così come i concatenamenti rinviano alle
trasformazioni incorporee che costituiscono le variabili della funzione.La linguistica
non può esistere al di fuori della pragmatica (semiotica o politica) che
definisce l’effettuazione della condizione del linguaggio e l’uso degli
elementi della lingua" (p.149).
2 - L’insieme delle modificazioni corporee e l’insieme delle trasformazioni
incorporee nel campo sociale porta gli AA. a distinguere 2
formalizzazioni:una di contenuto e l’altra di forma.
Ora,il contenuto non si oppone alla forma = polo mano-arnese = la lezione delle cose;
ma si oppone a espressione =polo viso-linguaggio = la lezione dei segni.
Si hanno dunque 2 formalizzazioni,che non sono della stessa natura,ma sono
indipendenti ed eterogenee.
Gli Stoici hanno teorizzato questa indipendenza.(pp.149-150) "Essi
distinguono le azioni e le passioni dei corpi (dando alla parola <corpo> la più grande
estensione,vale a dire ogni contenuto formato) e gli atti incorporei (che sono
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l’<espresso> degli enumciati).la forma d’espressione sarà costituita dal
concatenamento degli espressi,come la forma del contenuto dalla trama dei corpi".
Esempi di trasformazioni
arrossa";"Mangio".
incorporee:"Il
coltello
taglia
la
carne";"L’acqua
Esempi di trasformazioni corporee:"Il coltello entra nella carne";"Il veleno si diffonde
nel corpo";"Una goccia di vino è versata nell’acqua".
Espresso incorporeo:"Rosseggiare";qualità corporea:"Rosso".
"L’indipendenza delle due forme,d’espressione e di contenuto,non è contraddetta,ma al
contrario confermata da questo:le espressioni o gli espressi s’inseriscono nei
contenuti,non per rappresentarli,ma per anticiparli,farli retrocedere,per rallentarne o
accelerarne il flusso,per separarli o riunirli,per ritagliarli in un altro modo.La catena
delle trasformazioni istantanee s’inserirà incessantemente nella trama delle
modificazioni continue (di qui il senso delle date per gli Stoici:a partire da quale
momento si può dire che qualcuno è calvo?e in che senso un enunciato come <ci sarà
una battaglia navale domani> fa data o parola d’ordine?" (pp.150-151).
L’indipendenza di contenuti e di espressioni determina una frammentazione di
entrambi,facendo in modo che continuamente le espressioni si inseriscano nei
contenuti e viceversa.Perciò un concatenamento di enunciazione non parla
delle <cose>,ma degli <stati> di cose."Sicchè una stessa x,una medesima
particella,funzionerà come corpo che agisce o subisce oppure o come segno che fa
atto,che fa parola d’ordine,a seconda della forma in cui è presa" (p.151)."Non si finisce
mai di passare dalle parole d’ordine all’ <ordine muto> delle cose,come dice Foucault,e
viceversa".
Problema:dicendo che le espressioni <intervengono> o <si inseriscono>
nei contenuti,non cadiamo nell’idealismo,in cui la "parola d’ordine scende dal
cielo,istantaneamente?
Risposta:no.Perchè indichiamo che contenuto ed espressione sono entrambi
deterritorializzazioni rispetto ai vari stati delle loro forme."Sotto questo aspetto non si
può stabilire un primato dell’espressione sul contenuto o viceversa".(p.152)
Ci sono diversi gradi di deterritorializzazione:"Quando parliamo di circostanze o
variabili,è a questi gradi che ci riferiamo.Ci sono variabili di contenuto,che sono
proporzioni dei miscugli o aggregati di corpi, e variabili d’esprssione,che sono fattori
interni all’enunciazione.Esempio il 20 novembre 1923 in Germania.(p.153).
Conclusioni generali sulla natura dei concatenamenti:
asse orizzontale:
asse verticale:
su questo asse un concatenamento su questo asse si ha:
comporta 2 segmenti:
da
una
parte
la
- uno di contenuto:è concatenamento territorializzazione,che lo stabilizza
macchinico di corpi,azioni,passioni,incroci e
di corpi che reagiscono gli uni sugli altri;
dall’altre
la
l’altro
di
espressione:
è deterritorializzazione,che lo trascina.
concatenamento
collettivo
d’enunciazione,di atti e di enunciati,cioè
trasformazioni
incorporee
che
si
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attribuiscono ai corpi.
Esempi:1 - l’arte di Kafka.
2 - Il concatenamento feudale
sull’asse orizzontale si ha:
sull’asse verticale si ha:
- concatenamento macchinico:corpo
della
terra,corpo
sociale,corpo
del
feudatario,del vassallo,del cavaliere,del
cavallo,che entrano in rapporto con la
staffa,armi.
-territorializzazione e
-deterritorializzazione:ciò che spinge
all’azione i cavalieri,la cavalcatura,gli
enunciati,gli atti.es:le Crociate.
concatenamento
collettivo
d’enunciazione:espressioni,regime
giuridico delle armerie,giuramenti...
Gli AA. indicano 2 possibili errori:
1 errore -la concezione ideologica dell’enunciato,che consiste nel ritenere che il
contenuto(es.:l’economia) determini l’espressione.
Gli AA. non accettano questa tesi,perchè i concatenamenti creano sempre novità,ad
esempio l’invenzione della staffa determina una nuova simbiosi tra uomo e cavallo,che
simultaneamente determina nuove armi e nuovi strumenti.Anche la tecnologia sbaglia
nel considerare gli utensili per se stessi:"Gli utensili sono inseparabili dalle simbiosi o
leghe
che
definiscono
un
concatenamento
macchinico
NaturaSocietà":"Egualmente,sotto il suo aspetto collettivo o semiotico,il concatenamento
non rinvia a una produttività linguistica,ma a regimi di segni,a una macchina
d’espressione le cui variabili determinano l’uso degli elementi della lingua":"Per
questo un campo sociale è definito non tanto dai suoi conflitti e dalle sue
contraddizioni,quanto dalle linee di fuga che lo attraversano.Un
concatenamento non comporta nè infrastruttura nè struttura profonda e struttura di
superficie,ma appiattisce tutte queste dimensioni su uno stesso piano di consistenza
dove giocano le presupposizioni reciproche e i mutui inserimenti" (p.157).
2 errore - credere che il sistema linguistico si debba accontentare dell’espressione.
Risposta:la pragmatica esterna dei fattori non linguistici deve essere presa
in considerazione,perchè la linguistica stessa è inseparabile da una
pragmatica interna che riguarda i suoi propri fattori (p.157).
"La macchina astratta,in quanto si riporta al diagramma del concatenamento,non è mai
puramente linguistica,se non per difetto d’astrazione.E’ il linguaggio che dipende
dalla macchina astratta e non il contrario" (p.158).
3 -La linguistica,come scienza,si richiama a delle invarianti strutturali,o
costanti,o universali della lingua.
Operata la distinzione tra competenza e performance a livello di grammatica,,se si
obietta che la competenza di un maestro di scuola può essere ritenuta da un ispettore
solo una performance relativa,allora il linguista potrebbe rispondere che si possono
mioltiplicare i livelli di competenza.Ciò introdurrebbe elementi pragmatici nel
sistema."ma a che serve quest’iniezione di pragmatica,se poi si considera la
pragmatica,come dotata a sua volta di universali e di costanti?(p.160).Il vero
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problema riguarda la natura della macchina astratta:non c’è alcuna ragione di
legare l’astratto all’universale o al costante e di cancellare la singolarità delle macchine
astratte in quanto sono costruite attorno a variabili e a variazioni" (p.160).
Il problema viene colto nella discussione che contrappone Chomsky a Labov.Essi sono
d’accordo nell’affermare che di fatto la lingua è una realtà composita essenzialmente
eterogenea.Chomsky vuole però che si ritagli un sistema omogeneo,che renda possibile
uno studio scientifico di diritto,cioè una lingua standard. Ma allora come potrà
studiare il black-english?Labov propone invece di vedere nella variazione,che spiega le
varianti della lingua,la componente di diritto della lingua.
I nostri AA. pensano che sia opportuno che"alla coppia materia-forma si sostituisca
l’accoppiamento materiale-forza (p.165). Essi invitano poi a riflettere sulla
variazione infinita che si ha nella musica (p.166) e nello stile (p.168).Essi giungono così
a concludere che le linee di cambiamento o di creazione appartengono pienamente e
direttamente alla macchina astratta" (p.170)..."Si possono ricostruire le variazioni
attraverso le quali le variabili grammaticali passano virtualmente per sfociare in certe
espressioni grammaticali"..."L’espressione atipica costituisce una punta di
deterritorializzazione della lingua,gioca un ruolo di tensore fa in modo cioè che la
lingua tenda verso un limite dei suoi elementi,forme e nozioni,verso un al di qua e un al
di là della lingua" (p.171).
"Il tensore quindi non si lascia ridurre nè ad una costante nè ad una
variabile sottraendo ogni volta il valore della costante (n-1).I tensori non
coincidono con nessuna teoria linguistica:sono tuttavia valori prammatici
essenziali ai concatenamenti d’enunciazione come ai discorsi indiretti"
(p.171).
Ne consegue che"la macchina astratta della lingua non è universale e nemmeno
generale,è singolare;non è attuale,ma virtuale-reale;non ha regole obbligatorie o
invariabili,ma regole facoltative che variano incessantemente con la variazione
stessa,come in un gioco nel quale ogni colpo potrebbe modificare la regola" (p.172).
"Non c’è dunque motivo di distinguere una lingua collettiva e costante e degli atti di
parola,variabili e individuali.La macchina astratta è sempre singolare,designata da un
nome di gruppo o di individuo,mentre il concatenamento d’enunciazione è sempre
collettivo,nell’individuo come nel gruppo.Macchina astratta-Lenin e concatenamento
collettivo-bolscevico...Avviene lo stesso in letteratura e in musica.Nessuna priorità
dell’individuo,ma indissolubilità di un Astratto singolare e di un Concreto
collettivo.La macchina astratta non esiste indipendentemente dal concatenamento,così
come il concatenamento non funziona indipendentemenete dalla macchina" (p.173).
4 - Il linguista vuole fare diventare la lingua,che è eterogenea,un sistema
omogeneo per rendere possibile lo studio scientifico.
Gli AA osservano che il modello scientifico,che permette di studiare la lingua,fa
tutt’uno con il modello politico dominante. L’ordine della scienza viene cioè chiamato
in causa per proteggere un altro ordine,quello politico.In fatti la grammaticalità è un
contrassegno di potere prima ancora di essere un contrassegno sintattico
(p.173)."Formare frasi grammaticalmente corrette è per l’individuo normale,la
condizione preliminare di ogni sottomissione alle leggi sociali.Tutti sono tenuti a
conoscere la grammaticalità,quelli che l’ignorano sono presi a carico da istituzioni
speciali.L’unità di una lingua è innanzitutto politica.Non c’è lingua madre,ma presa di
potere da parte di una lingua dominante,che a volte avanza su un ampio fronte e a volte
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si scaglia simultaneamente su centri diversi.Possiamo immaginare per una lingua,molti
modi di omogeneizzarsi,di centralizzarsi:il modo repubblicano non è necessariamente
uguale a quello monarchico,e non è il meno duro" (p.174).
I linguisti sono portati a distinguere le lingue in 2 specie:le"alte" e le"basse",le
"maggiori" e le "minori".Le"maggiori" sono definite dal potere delle costanti,quelle
"minori" invece dalla potenza delle variazioni (p.174).Grazie alle molteplici possibilità
di variazione le lingue "minori" permettono anche di definire i dialetti.Ogni lingua
"maggiore",anche quella dominante,l’americano,viene lavorata dalle altre lingue
"minori" ,mentre essa introduce in quelle delle corruzioni."Si nota come le posizioni di
Chomsky e di Labov non cessano di passare l’una nell’altra e di trasformarsi" (p.177).
I nostri AA. non ritengono che ci siano 2 specie di lingue,ma che ci siano 2
trattamenti possibili di una stessa lingua,"maggiore" e "minore" non qualificano 2
lingue,ma 2 funzioni o usi della lingua (p.178). Ad esempio "Kafka,ebreo
cecoslovacco che scrive in tedesco,fa subire al tedesco un trattamento creatore di lingua
minore,costruendo un continuum di variazione,negoziando tutte le variabili per
restringere le costanti ed estendere contemporaneamente le variazioni:far balbettare la
lingua o farla "pigolare"...tender dei tensori in tutta lingua,anche nella lingua scritta,e
trarne dei gridi,degli urli,delle altezze,durate,timbri,accenti,intensità" (p.179).
Nelle lingue delle"minori" si segnalano 2 tendenze:
1 - l’impoverimento delle forme sintattiche e lessicali;
2 - la proliferazione di effetti cangianti,un gusto per l’eccesso e per le parafrasi (p.179).
D.e G. osservano che tale povertà non è mancanza,nè tale sovrabbondanza è una figura
retorica."Esse sono un rifiuto dei punti di riferimento e una dissoluzione della forma
costante della lingua maggiore in favore delle differenze dinamiche (.179).Ci troviamo
dunque di fronte ad una deterritorializzazione della lingua "maggiore".
Le lingue "minori" servono per fare filare la lingua "maggiore" (p.180)."Hanno la forza
che hanno gli autori chiamati"minori","i soli veramnete grandi": conquistano la loro
stessa lingua per tracciarvi sentieri nuovi (lingue minori) non ancora conosciuti
(p.180).
A questo punto gli AA. esaminano la complessa nozione di minoranza.Essi fanno
notare che la maggioranza presuppone uno stato di potere,mentre la minoranza è
ghetto,ma è anche germe,perchè scatena delle deterritorializzazioni nella maggioranza
(p.182)."non vi è divenire se non minoritario" (p.181)."Per questo Pasolini mostrava
che l’essenziale,precisamente nel discorso indiretto libero,non si trova nè nella lingua
A,nè in una lingua B,ma in una lingua X,che non è altro che la lingua A nell’atto di
diventare realmente la lingua B" (p.182).
"Il divenire minoritario come figura universale della coscienza si chiama autonomia"
(p.182)."Non è certo utilizzando una lingua minore come dialetto,facendo del
regionalismo o ghettizzandosi,che si diviene rivoluzionari;è utilizzando molti elementi
di minoranza,connettendoli,coniugandoli,che si inventa un divenire specifico
autonomo,imprevedibile" (p.182).
A questo punto gli AA. evidenziano che solo la parola d’ordine può spiegare il
duplice trattamento della lingua,perchè ha 2 toni:la morte e la fuga."Il
profeta riceve le sue parole d’ordine prendendo la fuga non meno che
auspicando la morte:il profetismo ebraico ha saldato insieme il desiderio
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della morte e lo slancio di fuga davanti alla parola d’ordine divina"
(p.183).
1 - la morte è Figura ( La figura,in quanto è l’estremità di un corpo,è un attributo
incorporeo,che lo delimita e lo conclude) .La morte è la condizione,attraverso la quale il
soggetto deve passare per mutare forma o stato. E’ l’enantiomorfo ,di cui parla
Canetti:un Signore immutabile e ieratico vieta o limita le metamorfosi,dota le figure di
contorni nitidi e stabili,oppone a due a due le forme,impone ai soggetti di morire per
passare da una forma all’altra.Ad esempio un Partito non può costituisi come corpo
distinto senza un’operazione di enantiomorfismo e senza la formazione di nuovi
militanti,che presuppongono l’eliminazione di una prima generazione (p.185).
2 - l’altro aspetto della parola d’ordine è la fuga e non la morte,cioè la variazione
continua."Il passaggio al limite appare adesso come la trasformazione incorporea,che
non cessa tuttavia di attribuirsi ai corpi:è questo il solo modo non di sopprimere la
morte,ma di ridurla o di fare una variazione" ( p.186).
Nella parola d’ordine la vita deve poter rispondere alla risposta di morte,non
fuggendo,ma facendo che la fuga agisca e crei.Sotto le parole d’ordine vi sono
parole lasciapassare.
Bisogna estrarre l’una dall’altra.
N.B. Da studiare con attenzione nel vol.IV di Rizoma
15.Conclusione:Regole concrete e macchine astratte (p.138-157).
il
cap.
f) - 587 A.C., 70 A.C. Su alcuni regimi di segni.
In questo capitolo Deleuze - Guattari presentano la pragmatica.
Per capire il testo,è opportuno partire da p.254."La pragmatica (o schizoanalisi)
può essere rappresentata dalle quattro componenti circolari,che però
germogliano e fanno rizoma:
1.Componente generativa:studio delle semiotiche miste concrete,dei loro miscugli e
delle loro variazioni. 2. Componente trasformazionale:studio delle semiotiche
pure,delle loro traduzioni-trasformazioni e della creazione di nuove semiotiche. 3
Componente diagrammatica:studio delle macchine astratte,dal punto di vista delle
materie semioticamente non formate in rapporto con materie fisicamente non
formate. 4.Componente macchinica:studio del concatenamento che effettuano le
macchine astratte e che semiotizzano le materie d’espressione,nello stesso tempo in
cui fisicizzano le materie di contenuto.
L’insieme della pragmatica consisterebbe in questo:fare il calco delle semiotiche miste
nella componente generativa; fare la carta trasformazionale dei regimi.con le loro
possibilità di traduzione e di creazione,di gemmazione sui calchi;fare il diagramma
delle macchine astratte messe in gioco in ogni caso,come potenzialità o come effettive
apparizioni;fare il programma dei concatenamenti che distribuiscono l’insieme e
fanno circolare il movimento,con le sue alternative,i suoi salti e le sue mutazioni.
Esempio:
Prendiamo una proposizione (=insieme
verbale
definito
sintatticamente,
semanticamente e logicamente) ,espressa
da un individuo o da un gruppo:"Ti amo".
Ci si chiede: "A quale <enunciato>
questa proposizione corrisponde
nel gruppo o nell’individuo?" (Si
tenga presente che ogni proposizione può
rinviare a enunciati completamente
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diversi).
- Significato della domanda:"In quale
regime di segni è presa la proposizione?"
(=Regime senza il quale gli elementi
sintattici,semantici e logici resterebbero
condizioni
universali
assolutamente
vuote).
Altra domanda:"Qual è l’elemento non
linguistico,la
variabile
d’enunciazione
che
le
dà
consistenza? (Vi è un "Ti amo"
presignificante,di
tipo
collettivo,quando,come diceva Miller,una
danza accomuna tutte le donne di una
tribù;un "Ti amo" controsignificante,di
tipo distributivo e polemico,preso nella
guerra,nel rapporto di forza,come quello
di Pentesilea per Achille;un "Ti amo" che
si rivolge a un centro di significanza e fa
corrispondere
per
mezzo
dell’interpretazione,tutta una serie di
significati a catena significante,come in
Derrida;un "Ti amo" passionale e
postsignficante,che forma un processo a
partire da un punto di soggettivazione,poi
un altro processo...
II -Determinato l’enunciato a cui
corrisponde la proposizione,si cercano non
solo le possibilità di incrocio,ma quelle di
traduzione e di trasformazione in un altro
regime,in enunciati appartenenti ad altri
regimi,e ciò che passa e ciò che non
passa,ciò che resta irriducibile o che fluisce
in una certa trasformazione
Oltre a "Ti amo",si vedano a p.243 gli
esempi legati agli enunciati di tipo
bolscevico,capaci di trasformarsi in una
semiotica originale e rivoluzionaria,ed
anche poi nella semiotica oppressiva
stalinista.Così gli enunciati nazisti.Anche
quelli all’interno di un ospedale
psichiatrico.
III - Si potrebbe tentare di creare,per la
nostra proposizione,nuovi enunciati ancora
sconosciuti,fossero
pure
gerghi
di
piacere,fisiche
e
semiotiche
in
frammenti,segni senza significanza,in cui
s’inabisserebbero la sintassi,la logica e la
semantica.
Con questa ricerca si può andare a
scoprire ciò che vi è di peggio e ciò che vi
è
di
meglio,scoprire
sia
regimi
ingannevoli,metaforici,instupidenti,sia
grida-soffi,improvvisazioni
febbrili,divenir-animali,divenirmolecolari,transessualità reali,continua
intensità,costituzioni di corpi senza
organi...E questi 2 poli sarebbero
inseparabili,presi in perpetui rapporti di
trasformazione,di conversione,di salto,di
caduta,di risalita.
Prof. Sergio Concina - DELEUZE E GUATTARI
IV - Quest’ultima ricerca mette in gioco da
un lato le macchine astratte e le funzioni
diagrammatiche
e
nello
stesso
tempo,dall’altro,i
concatenamenti
macchinici,le loro condizioni formali di
espressione
e
di
contenuto,i
loro
investimenti verbali e i loro investimenti
organici in presupposizione reciproca.
Ad esempio,il "Ti amo" dell’amor
cortese:qual è il suo diagramma?Sia nella
destratificazione sia nell’organizzazione
degli strati...
CONCLUSIONE:non
vi
sono
proposizioni
definibili
sintatticamente o logicamente o
semanticamente,tali da trascendere e
sovrastare gli enunciati.
Tutti i metodi di trascendentalizzazione
del linguaggio,tutti i metodi per dotare il
linguaggio di universali,dalla logica di
Russell
alla
grammatica
di
Chomsky,cadono nella peggiore delle
astrazioni in quanto si fissano ad un
livello che ad un tempo è già troppo
astratto e non lo è abbastanza.
In realtà non sono gli enunciati che
rinviano
alle
proposizioni,ma
è
l’inverso.Non sono i regimi di segni che
rinviano al linguaggio,e non è il
linguaggio a costituire da solo una
macchina
astratta
strutturale
e
generativa.Tutto
è
il
contrario.Il
linguaggio rinvia ai regimi di segni e
regimi di segni a macchine
astratte,a funzioni diagrammatiche
e a concatenamenti macchinici,che
eccedono
ogni
semiologia,ogni
linguistica e ogni logica.
Non vi è logica proposizionale universale nè grammaticalità in sè come
non vi è del significante che esista per se stesso."Dietro" agli enunciati e alle
semiotizzazioni
vi
sono
soltanto
macchine,concatenamenti,movimenti
di
deterritorializzazioni che traversano la stratificazione dei differenti sistemi e sfuggono
alle coordinate linguistiche ed esistenziali.
Per questo la pragmatica non è il completamento di una logica,di una
sintattica o di una semantica,ma l’elemento di base da cui tutto il resto
dipende.(p.257)
A p. 199 gli AA. presentano una declaratio terminorum.Vengono definiti i termini usati
nel capitolo:
- regime di segni:è ogni specifica formalizzazione d’espressione.
- semiotica:è un regime di segni.
- semiologia: è la semiotica significante.
- regime significante del segno (=il segno significante).I segni hanno
denotazione (=insieme di designazione e di significazione) e connotazione.
- indici:sono degli stati di cose territoriali che costituiscono il designabile.
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- icone : sono le operazioni di riterritoralizzazione.
- simbolo : è un segno che ha raggiunto un alto grado di deterritorializzazione relativa
=rinvio costante del segno al segno.
- significante : è il segno che ridonda con il segno.
- significato : è il continuum amorfo dei tipi di segno che si fanno segno."Non si tratta
di sapere che cosa un certo segno significhi,ma a quali altri segni rinvii,quali altri segni
si aggiungano ad esso,per formare un reticolo senza inizio nè fine,che proietta la sua
ombra in un continuum amorfo atmosferico" (p.200).
Qui viene esposto il regime significante.
A questo punto viene citato Lévi-Strauss:"Il mondo ha cominciato a significare prima
che si sapesse ciò che significava,il significato è dato senza essere tuttavia
conosciuto.Vostra moglie vi ha guardato in modo strano e questa mattina la portinaia
vi ha dato la cartella delle tasse incrociando le dita,poi avete camminato sullo sterco di
un cane,avete visto su un marciapiede due pezzetti di legno uniti come le lancette di un
orologio,qualcuno ha sussurato dietro di voi quando siete arrivati in ufficio.Poco
importa quel che vuol dire,è sempre del significante..."(p.201)
In un regime dispotico paranoico i segni possono deterritorializzare con lo strapotere
del significante "nel sentimento regale della collera,come signore della rete che si tende
nell’atmosfera"."Il
significante
in
quanto
ridondanza
del
segno
deterritorializzato,mondo di terrore e di morte" (p.201)
A p. 202 viene riferito il racconto di R.Lowie sulla reazione da parte dei Crow e degli
Hopi al tradimento delle mogli:l’indiano Crow sfregia il viso della moglie;l’Hopi si ritira
e prega che la siccità e la carestia colpiscano il villaggio."L’indiano Hopi salta da un
cerchio all’altro o da un segno all’altro du due spire" (p.202).Lévi-Strauss fa notare che
qui si trova la paranoia =regime dispotico o regime significante = bigottismo.Qui si
colloca anche "il prete interpretante,il divinatore,che è uno dei burocrati del diodespota:l’interpretazione va all’infinito e non trova mai nulla da interpretare che non
sia già a sua volta un’interpretazione" (p. 203)."Significanza e interpretosi sono le due
malattie della terra e della pelle,cioè dell’uomo,la nevrosi di base.
- Il viso è l’icona propria del regime significante,la riterritorializzazione interna al
sistema (p.205).Il prete manipola il viso del dio."L’ano del capro espiatorio si oppone al
viso del despota o del dio.Si ucciderà e si farà fuggire cio che rischia di fare fuggire il
sistema" (p.207,qui vengono indicati gli 8 aspetti del regime significante del segno).
Vengono esposte le altre semiotiche:
- la semiotica presignificante: è data dalla coesistenza di forme di corporeità,di
gestualità,di ritmo,di danza,di sito nell’eterogeneo della forma vocale.
- la semiotica controsignificante (p.209):è data dal numero,che significa.Es.:il
ruolo del Numero nella Bibbia.
- la semiotica postsignificante:si oppone alla signififcanza con nuovi caratteri e si
definisce per un procedimento originale di soggettivazione.
Per distinguere due tipi di semiotiche,dobbiamo considerare simultaneamente campi
molto diversi.E’ a questo punto che si inserisce il discorso sulla psichiatria del XX
secolo che deve affrontare il problema dei deliri non allucinatori (p.212).
A p. 214 gli AA. cercano di distinguere un regime di segni dispotico,significante e
paranoico,e un regime autoritario,postsignificante,soggettivo o passionale.Gli eventi
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della storia ebraica del 587 a.C. e del 70 d.C. presentano due queste due
semiotiche miste (p.216).
In questo contesto viene ulteriormente approfondito il tema del profeta con la sua
dinamica di morte e di fuga.Spinoza,tenendo conto di questa semiotica,ha elaborato
la più profonda teoria del profetismo (p.217).
Altro evento:Caino:subisce un castigo peggiore della morte imperiale.Il Dio ebreo
inventa il rinvio,la procrastinazione illimitata. Abele non è nulla,il suo nome è
vanità,ma Caino è il vero uomo (p.217). Altri eventi sono Giona e Gesù.
Caino,Giona,Gesù formano tre grandi processi lineari,in cui i segni si precipitano e
si scambiano.Ovunque il duplice voltafaccia sulla linea di fuga (p.218).
Edipo è il Caino greco:p.220.
Il Cristianesimo è un altro caso di semiotica mista:combinazione imperiale
significante e anche soggettività ebrea postsignificante (p.221).I tradimenti del
Cristianesimo:le scoperte geografiche,Lutero (p.222).
Analisi del libro (p.222). La Bibbia.
Wagner,Mallarmè,Joyce,Marx e Freud sono ancora delle Bibbie (p.224).
In tutte queste semiotiche miste si attesta il nuovo regime passionale e soggettivo
postsignificante.
Vengono a questo punto esposti i processi lineari non circolari:
1 -Gli Ebrei in opposizione agli imperi :p.224.
2 - La filosofia moderna o cristiana.
3 - La psichiatria del XIX secolo . p.225.
A p. 236 si delinea la sintesi del lavoro svolto (da p. 209 a p.236) indicando le
caratteristiche delle semiotiche (presignificante,significante,controsignificante e
postsignificante).
La semiotica presignificante,in cui la surcodificazione che rappresenta il privilegio
del linguaggio si esercita in modo diffuso: l’enunciazione è qui collettiva,gli enunciati
polivoci,le sostanza d’espressione molteplici;la deterritorializzazione relativa è
determinata dal confronto delle territorialità e dei linguaggi segmentari che eludono
l’apparato di Stato.
La semiotica significante: in essa la surcodificazione si effettua interamente
attraverso il significante e l’apparato di Stato che lo emette;vi è uniformizzazione
dell’enunciazione,unificazione della sostanza d’espressione,controllo degli enunciati in
un regime di circolarità;la deterritorializzazione relativa è spinta al massimo livello da
un rinvio perpetuo e ridondante del segno al segno.
La semiotica controsignificante: la surcodificazione vi si trova assicurata dal
Numero come forma d’espressione e d’enunciazione e dalla Macchina da guerra da cui
esso dipende;la deterritorializzazione si unisce a una linea di distruzione o di abolizione
attiva.
La semiotica postsignificante,in cui la surcodificazione è assicurata dalla
ridondanza della coscienza;si produce qui una soggettivazione dell’enunciazione su una
linea passionale che rende immanente l’organizzazione del potere ed eleva la
deterritorializzazione all’assoluto,benchè in modo ancora negativo.
A questo punto vengono considerati 2 aspetti:
Prof. Sergio Concina - DELEUZE E GUATTARI
1 aspetto - queste semiotiche sono concrete,in quanto sono semiotiche miste.
A p. 237,come esempio di semiotica mista,viene tracciato uno schema di riguardante
la semiotica signficante e postsignificante:
1- Il Centro o il Significante,viseità del dio,del despota;2 - Il Tempio o il Palazzo,con
preti e burocrati;3 - L’organizzazione dei cerchi e il segno che rinvia al segno,su uno
stesso cerchio o da un cerchio all’altro;4 - Lo sviluppo interpretativo del significante in
significato,per riprodurre del significante;5 - Il capro espiatorio,sbarramento della
linea di fuga;6 - il capro emissario,segno negativo della linea di fuga.
2 aspetto: vengono esaminate le loro possibili trasformazioni di semiotiche
astratte:analogiche,
polemiche
o
strategiche,coscienziali
o
mimetiche,diagrammatiche.
Gli AA. chiamano:
- trasformazione analogica: ogni trasformazione che fa passare una qualsiasi
semiotica nel regime presignificante.
- trasformazione simbolica: nel regime significante.
- trasformazione coscienziale o mimetica: nel regime postsignificante.
- trasformazione diagrammatica:è la trasformazione che fa esplodere le
semiotiche o i regimi di segni sul piano di consistenza di una deterritorializzazione
positiva assoluta.Esempio a p.239.