IL MAL DELL'ESCA DELLA VITE (UN COMPLESSO DI MALATTIE) Descrizione della malattia sulla base delle conoscenze attuali, testo adattato dalla letteratura specifica. È stato stabilito da recenti ricerche che il mal dell'esca della vite può essere considerato come una sovrapposizione di distinte malattie non obbligatoriamente presenti nello stesso punto del legno ma anche in zone diverse della stessa pianta: Fungo agente dell'infezione: - Tracheomicosi (esca giovane) Phaeomoniella chlamidospora e/o Phaeoacremonium aleophylum o altre specie congeneri - Marciume del legno (carie bianca) Fomitiporia mediterranea MAL DELL'ESCA 1. 2. 3. 4. Venature brune delle barbatelle. Malattia di Petri. Esca giovane. Esca propria. MAL DELL'ESCA Altre sindromi causate dagli stessi funghi: Mal dell'esca è il termine utilizzato per indicare la malattia nel suo complesso, dalle venature brune delle barbatelle all'esca propria. Descrizione e sintomi della malattia: Malattia delle venature brune: questa sindrome è tipica della fase di costituzione delle barbatelle: presenza nel legno del portinnesto (talvolta anche nella marza) di gomme e di striature brune allungate longitudinalmente di origine fungina che procedono dal punto di innesto verso l'alto o il basso. I sintomi esterni non sono precisi e descrivibili (la barbatella può presentare un aspetto normale), invece se la barbatella viene sezionata longitudinalmente si possono notare striature di colore nero isolate o raggruppate che hanno inizio dalla zona del punto d'innesto e si dirigono verso l'alto o verso il basso. La formazione di striature è accompagnata dalla produzione di una gomma di colore bruno. La sezione trasversale della barbatella mostra invece la presenza di punteggiature nere in forma di anello intorno al midollo centrale. Malattia di Petri: segnalata per la prima volta negli USA con il nome di "black goo" è una forma di deperimento delle giovani viti che causa scarsa vigoria e successive fallanze nei nuovi impianti, senza che si manifestino le tipiche tigrature fogliari. La malattia può colpire viti molto giovani che manifestano uno sviluppo stentato di tutta la pianta o di alcune sue parti. Sulle piante colpite si può notare pure un blocco completo della crescita, clorosi del fogliame, perdita di produzione e graduale declino del vigore. In altri casi la pianta continua a vegetare ma la malattia evolverà nelle fasi successive del mal dell'esca. Esca giovane: è la forma intermedia dell'esca propria. Può essere presente nei vigneti di pochi anni di vita, dove la carie bianca del legno è ancora scarsamente o per nulla presente, con o senza sintomi fogliari. In questo caso si è in presenza di una tracheomicosi (tracheomicosi = ostruzione dei canali di scorrimento della linfa ascendente) che interessa giovani piante di vite di 3-4 o più anni, le quali, presentano esternamente i tipici sintomi fogliari dell'esca e, internamente, le venature brune descritte al punto 1. L'esca giovane può rappresentare l'evoluzione delle eziologie qui sopra descritte oppure insorgere anche in campo nel caso di infezioni su materiale di partenza sano. Esca propria: è corrispondente al mal dell'esca così come è generalmente nota, dove carie bianca e sintomi fogliari possono essere contemporaneamente presenti. Si verifica allorquando si sovrappongono nella stessa pianta gli effetti della presenza di tutti e tre i principali funghi che si ritiene siano associati al mal dell'esca. I sintomi interni possono essere riassunti come la trasformazione lenta ma progressiva del legno del tronco in una massa spugnosa e friabile (carie). In sezione trasversale l'area cariata è delimitata da una linea scura più o meno spessa che separa i tessuti alterati da quelli sani. La carie spesso parte da una ferita di potatura e si estende nel legno, verso l'alto e verso il basso. In alcuni casi la carie raggiunge la superficie esterna causando la formazione di fratture lungo il tronco (mal dello spacco). Generalmente la carie non interessa le radici e solo raramente il portainnesto. Normalmente la carie è preceduta o accompagnata da altri tipi di alterazioni: striature scure longitudinali intorno ad un 3anello annuale di legno o in prossimità del midollo, e aree di colore rosato o brune variamente localizzate nel cilindro centrale o a margine dei tessuti necrotizzati o cariati. Sulle foglie delle piante colpite dall'esca compaiono macchie leggermente decolorate o clorotiche rotondeggianti o irregolarmente circolari, localizzate fra le nervature o lungo i margini della foglia. Gradualmente le macchie si espandono e confluiscono fra di loro per poi necrotizzare completamente o in parte. Sugli acini dei grappoli colpiti dall’esca compaiono talvolta delle piccole aree di colore marrone scuro o violetto più o meno intenso. Nel caso di forte presenza di aree colorate si possono presentare delle fratture superficiali che aprono la strada ad agenti di marciumi secondari. Le viti colpite dalla malattia possono mostrare, già a partire dal mese di giugno, improvvisi avvizzimenti (forma acuta della malattia, apoplessia) di tutta o di parte della chioma. Può accadere che queste piante ritornino a vegetare durante la stessa stagione o in quella successiva; più spesso, l'apoplessia è sinonimo di morte della pianta. >>> “ ricacci “ dal piede Fluttuazione dei sintomi fogliari causati dall'esca: Si è notato in passato che viti che mostravano i sintomi fogliari dell'esca durante un anno potevano non più manifestarli durante uno o più anni. Nel caso dell'esca, a differenza di altre patologie su piante perenni i sintomi fogliari che si presentano in un dato anno possono anche essere meno gravi di quelli osservati in anni precedenti, viceversa, i sintomi interni a carico del legno si aggravano di anno in anno. Naturalmente, il fatto che una pianta di vite ammalata non mostri tutti gli anni i sintomi esterni rende il calcolo dell'incidenza della malattia durante un dato anno (numero di piante infette) nel vigneto molto difficile. Relazioni fra le differenti sindromi riferibili al mal dell'esca: o impianto con materiale contaminato: già all'impianto le barbatelle possono essere infette dai funghi responsabili delle venature brune. Questo perché il materiale prelevato dalle piante madri era infetto oppure perché le infezioni si sono verificate durante la preparazione delle barbatelle in vivaio. Le barbatelle così infette potrebbero dare origine nei 2-3 anni successivi a viti giovani con sintomi di deperimento. o Impianto con materiale sano: in questo caso l'infezione non è riconducibile al materiale per l'innesto ma alle ferite provocate con la potatura o ferite di formazione. Lotta: La lotta è affidata esclusivamente a misure preventive: • Impiegare materiale di propagazione sano; • Evacuare dal vigneto i tralci e i ceppi morti e tutti i residui di potatura di piante infette; • Ritardare il più possibile la potatura; • Eliminare le piante completamente compromesse o comunque con sintomi evidenti di esca; • Evitare gli ammassamenti di viti infette deperite ai bordi del vigneto; • Limitare il numero e l'entità delle ferite da potatura, in tutti i casi qualsiasi ferita provocata al tronco; • Individuare e segnare i ceppi malati in estate per potarle separatamente in inverno; • Decontaminare gli attrezzi di potatura con alcol al 70% oppure normale candeggina. L'unica possibilità di intervento curativo è limitato al capitozzamento della pianta ben al di sotto (5-10 cm) dell'ultima porzione di legno alterato e nell'allevamento dal basso di un tralcio che andrà a costituire il nuovo tronco della pianta. Ufficio della consulenza agricola Matteo Bernasconi