Una storia delle donne

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BIBLIOTECA DI SCIENZE DELLA STORIA
E DELLA DOCUMENTAZIONE STORICA
(MEDIOEVO, ETÀ MODERNA, ETÀ CONTEMPORANEA)
MOSTRA BIBLIOGRAFICA
Una storia delle donne: un percorso di libri e immagini nelle
collezioni della Biblioteca di Scienze della Storia
Come scrisse acutamente George Duby nell’introduzione alla Storia delle donne in Occidente
“per molto tempo le donne sono state lasciate nell’ombra della storia. Poi hanno
cominciato ad uscirne”*, e il merito va essenzialmente al movimento delle donne che le ha
portate sul proscenio della storia, ponendo loro alcuni interrogativi sul loro passato e sul
loro futuro. Tracciare una storia delle donne significa scontrarsi innanzitutto con l’assenza
di testimonianze dirette femminili; significa in altre parole, confrontarsi con
un’abbondanza di immagini e discorsi fatti da uomini sulle donne.
“Le donne sono rappresentate prima di essere descritte o raccontate, molto prima che
parlino esse stesse”. Senza parlare del fatto che è del tutto assente la voce delle donne nella
scienza, nella storia e nella filosofia.
In quest’ottica, abbiamo voluto creare un percorso tra le rappresentazioni di donne dal
Medioevo ad oggi contenute nei testi presenti nella nostra Biblioteca privilegiando testi
che presentassero un corredo iconografico significativo.
Sfogliando i volumi si concluderà che in queste immagini si legge “non tanto la realtà dei
rapporti fra i sessi quanto la direzione dello sguardo maschile che le ha costruite e che
presiede alla loro rappresentazione”*, ma si coglie anche il profilarsi all’orizzonte dopo il
’68 di una conquista femminile dell’immagine soprattutto attraverso la fotografia.
*Georges Duby, Michelle Perrot (a cura di), Storia delle donne in Occidente, Roma, Laterza, 1990, p. VI-XVI
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TITOLO: Posa di lavoro. Donne al lavoro nelle immagini degli Archivi
Alinari
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2003
Le immagini pubblicate raccontano i diversi momenti del lavoro femminile in Italia
dalla fine dell’Ottocento alla metà del Novecento.
Viene data così visibilità ad un aspetto della storia del paese, la continuità della
partecipazione femminile alle attività produttive, non così evidente nelle fonti ufficiali
e nelle rilevazioni statistiche. Il lavoro femminile infatti ha avuto spesso un carattere
intermittente, informale o distribuito in maniera frammentaria lungo un vasto spettro
di possibili occupazioni.
Non si tratta solo di un mutamento che interessa la sfera economica, ma anche di un
profondo cambiamento del ruolo della donna nella società: lentamente e
faticosamente si riduce lo scarto tra il ruolo sociale dell’uomo, tradizionalmente
definito dal mestiere praticato, e quello della donna che dipende solo dalla relazione
con l’ “altra metà” (nubile, spostata o vedova) e dalla sua posizione all’interno del
nucleo famigliare (figlia, sorella, madre, moglie).
TITOLO: Dalla crinolina alla minigonna. La donna, l’abito e la
società dal 18. al 20. secolo
AUTORE: Ada Gigli Marchetti
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1995
La moda non è solo futilità.
La sua evoluzione può raccontarci molto non solo sul cambiamento del gusto, ma
anche sullo sviluppo della vita economica e sociale di un paese.
Ad ogni evento storico traumatico corrisponde sempre una mutazione
dell’abbigliamento e spesso non solo tra coloro che l’hanno vissuto in prima persona.
La Rivoluzione francese, per esempio, segna una cesura col mondo settecentesco
dove l’abito indicava la classe sociale e distingueva il nobile, il cittadino e l’artigiano.
Il ruolo di regina incontrastata dell’ambiente domestico spinge la moda femminile
ottocentesca a soluzioni estreme con busti sempre più stretti e gonne sempre più
ampie. La partecipazione delle donne al mondo del lavoro orientò la moda del primo
dopoguerra verso abbigliamenti più comodi e pratici: fogge maschili, pantaloni,
gonne e capelli più corti.
TITOLO: Donna lombarda. Un secolo di vita femminile
AUTORE: a cura di Cesare Colombo
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1989
E’ il catalogo della mostra tenutasi a Milano a Palazzo delle Stelline nell’aprile 1989,
sviluppo naturale del convegno Donna lombarda 1860-1945.
La mostra si proponeva di “suggerire delle possibili linee di lettura di una biografia e
di un’identità collettiva delle donne lombarde dalla seconda metà dell’Ottocento fino
agli anni Ottanta”.
Il percorso sulla donna lombarda si sviluppa in quattro momenti: la figura stessa della
donna e il mutare del suo aspetto; il suo ruolo produttivo e il suo sforzo di
emancipazione sul piano culturale e sociale; il suo tempo libero; e infine la sua
presenza negli eventi politici e nelle grandi mutazioni sociali. In sintesi un percorso
dal “dentro” al “fuori” : “dalla casa alla storia”.
TITOLO: Le donne
AUTORE: Lucia Motti
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2000
Il volume, che fa parte dell’interessante collana “Storia fotografica della società
italiana”, si propone di raccontare attraverso le fotografie come sono cambiate le
donne italiane dal Risorgimento agli anni ’90 del Novecento.
Il cambiamento è la chiave di lettura del testo, a cominciare dai cambiamenti nella
percezione che le donne hanno di se stesse, cambiamenti che poi investiranno il
rapporto tra la vita privata delle donne e la vita pubblica, la relazione tra i due sessi e
l’ambito familiare.
Il percorso parte dalla donna del periodo risorgimentale alla “donna nuova” a cavallo
tra l’Ottocento e il Novecento, che pur non potendo godere di diritti politici
comincia a fare politica attraverso associazioni laiche e cattoliche e attraverso un gran
numero di riviste femminili. La prima guerra mondiale porterà le donne in contesti
lavorativi tradizionalmente maschili: “ le donne al posto degli uomini”, ma è solo la
conseguenza della situazione drammatica. Nel ventennio le donne italiane vivono la
contraddizione tra la modernità e la retorica del regime. Il decennio 1945-1955 è
cruciale: le donne italiane conquistano il diritto al voto e la loro presenza più
massiccia nel mondo del lavoro rafforza il loro ruolo di consumatrici. Se gli anni ’70
vedono l’affacciarsi sulla scena del femminismo (che non fu né solo politica, né
rivendicazione), più complicata è la condizione femminile negli anni Novanta: la
cittadinanza incompiuta delle donne è in stridente contrasto con il ruolo delle donne
nella società italiana.
TITOLO: Messaggi… in maglia. Mostra storica di manifesti
pubblicitari dal 1923 a oggi
AUTORI: presentazione di Ugo Michelotti; testi di G. Fabris,
Paolo Lombardi, Eugenio Manzato
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1986
E’ il catalogo della mostra storica di manifesti pubblicitari promossa
dall’Associazione Magliecalze. Il succedersi dei colorati manifesti fa balzare all’occhio
l’evoluzione dei canoni della bellezza femminile (dalle rotondità della donna liberty,
alla donna decò spigolosa, alla donna della crisi, alla donna androgina, alla più recente
vamp procace), mentre si perpetuano ruoli e stereotipi sociali.
TITOLO: Un mondo di donne. Trecento ritratti celebri
AUTORE: a cura di Luise F. Pusch e Susanne Gretter. Ed. italiana
a cura di Maria Gregorio. Introduzione di Natalia Aspesi
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2003
Trecento donne, dal medioevo a oggi, trovano posto in questa sorta di dizionario
biografico. Donne politiche, pittrici e scultrici, cantanti e musiciste, letterate,
scienziate e religiose, alcune delle quali ancora poco note, vengono presentate
secondo un ordine semplicemente alfabetico che vede Dian Fossey accanto a Anna
Freud o Edith Piaf accompagnata da Sylvia Plath.
Per ognuna di esse viene riportata un’immagine fotografica, un ritratto di ampio
respiro e una brevissima scheda con i dati biografici essenziali e i riferimenti
bibliografici. L’opera è corredata da numerosi indici (cronologico, per nazionalità, per
attività e professione, per giorno di nascita) che ne facilitano la consultazione, e da
una ricchissima bibliografia.
TITOLO: The appearance of witchcraft
AUTORE: Cherles Zika
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2007
Per secoli l’immagine delle streghe è stata una delle più “potenti” raffigurazioni del
femminile. Il testo esamina il processo di creazione di questa immagine nell’Europa
della fine del Cinquecento e del Seicento.
Dalla lettura del libro emerge come gli artisti nella creazione dei codici visivi di questa
immagine incorporarono a temi legati alle teorie sviluppate dalle autorità
ecclesiastiche (potere della sessualità femminile, Riforma, Provvidenza divina e
punizione) immagini ed echi di pratiche superstiziose di popoli non cristiani e di
cannibalismo diffuso nel Nuovo Mondo. In altre parole, gli artisti giocarono un ruolo
chiave nel selezionare, interpretare e riconfigurare i diversi elementi visivi nella
“nuova” immagine della strega.
TITOLO: Immagini delle donne
AUTORE: Geroge Duby, Michelle Perrot
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1992
Il volume si propone di colmare il patrimonio iconografico dei cinque volumi della
Storia delle donne degli stessi autori. Le immagini sono l’essenziale di questo testo. Gli
autori hanno scelto immagini che testimoniassero quello che la “società occidentale,
nelle diverse fasi della propria storia si aspettava le venisse proposto come immagine
della femminilità”. Ma va detto che tranne in rarissimi casi, è l’uomo (ancora oggi)
che rappresenta le donne.
Tre sono le figure che ricorrono nello spirito maschile nell’immaginare la donna: la
“partner nei giochi d’amore, la madre, protettiva e consolatoria e infine la figura della
compagna indispensabile, rigorosamente tenuta, tuttavia, in posizione subalterna e
sottomessa.”
In altre parole, l’iconografia nei secoli ha sempre avuto il ruolo di relegare la donna in
un ruolo subalterno a causa della sua presunta fragilità che richiede la protezione
maschile. E oggi, in presenza di una femminilità liberata? Le immagini (delle riviste,
della tv, della rete) ancora testimoniano il permanere del maschilismo che offre alle
donne immagini che, mostrandole ancora accativanti e seduttive, le lusinga.
TITOLO: La nuova italiana. La donna nella stampa e nella cultura
del Ventennio
AUTORE: Elisabetta Mondello
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1987
L’analisi della stampa femminile ufficiale fascista (riviste e bollettini del PNF e delle
sue organizzazioni parallele) e non ufficiale (riviste e periodici di moda anche
preesistenti al regime) mostra in questo testo come il regime fascista non riuscì ad
imporre il modello di moglie e madre esemplare e come di fatto si verificò una
divaricazione tra l’immagine della donna del regime (la “nuova italiana”) e l’immagine
di donna “nuova” veicolata dalle riviste femminili. D’altra parte, l’autrice avverte che
questa spaccatura non incise su tutte le fasce sociali; in altre parole, alla dicotomia già
osservata si sovrappose quella tra una cultura alta e una cultura di impianto popolare.
Rimane però la significativa presenza nelle riviste femminili di figure di una “donna
nuova” che spiega la nascita delle figure femminili che sbocciarono soprattutto nel
cinema e nella letteratura del dopoguerra.
TITOLO: Il Settecento è donna. Indagine sulla condizione
femminile
AUTORE: Anna Maria Mombelli
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1985
L’autrice tratteggia un interessante e vivace quadro della vita settecentesca femminile
vista dalla prospettiva della provincia italiana. Una rilevante caratteristica del testo è il
ricco corredo illustrativo che spesso affianca lo scritto; anch’esso vuole essere un
ulteriore apporto alla comprensione di questo secolo. I capitoli che si succedono si
occupano dei mestieri femminili, della malattie e dei medici, degli svaghi, della moda
e delle leggi suntuarie, della figura della madre e della cultura femminile. Da essi
emergono figure femminili che tentano di affrancarsi da secolari subalternità.
TITOLO: La femme italienne à l’époque de la Renaissance. Sa vie
privée et mondaine son influence sociale
AUTORE: Pierre Emmanuel Rodocanachi
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2005
Nonostante il testo risenta dell’impostazione di Burckhardt che nella Civiltà del
Rinascimento in Italia scorse nel Rinascimento un età nuova, nuova anche per la donna
che si affrancò dal buio medievale (raffigurazione idealizzata messa in crisi dalla
storiografia successiva), pure può fornire interessanti spunti a nuove ricostruzioni
della condizione femminile.
La finalità della ricostruzione di Rodocanachi è quella di ricostruire minuziosamente
la vita quotidiana delle donne vissute fra il XV e il XVII secolo e l’influenza sulla
società e i rapporti sentimentali: un’esistenza scandita da avvenimenti sempre uguali
(“il matrimonio o la condizione claustrale o ancora quella vedovile, la preoccupazione
per la dote e la maternità”). Molto interessante e meritevole di segnalazione è la
sezione dedicata alla bellezza e all’abbigliamento femminile, quella dedicata al tempo
libero, al gioco e alla danza. Anche se nelle pagine finali trova spazio una ricca galleria
di donne illustri del Rinascimento, dove emergono grandi figure femminili, lo
studioso sottolinea la posizione subordinata della donna all’interno di una società in
cui tutto era sottoposto ad una rigida vigilanza maschile.
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