Il Gas Ideale ed alcune applicazioni del Primo Principio Termodinamica dell’Ingegneria Chimica Il gas ideale Il gas ideale talvolta denominato anche gas perfetto è un modello ideale di gas nel quale le molecole non interagiscono (o meglio interagiscono tra loro e con le pareti del recipiente mediante urti perfettamente elastici) Per un gas ideale vale la seguente equazione volumetrica P V=RT in cui P è la pressione, V il volume molare, T la temperatura e R è la costante universale dei gas il cui valore è R=8.314 J/(mol K) Il gas ideale Inoltre, per un gas ideale, l’energia interna è funzione della sola temperatura: U=U(T) Questa relazione, facilmente dimostrabile utilizzando la teoria cinetica molecolare, è confermata dall’esperienza di Joule-Kelvin (espansione libera di un gas ideale) Esperienza di Joule-Kelvin Un contenitore adiabatico contiene acqua in cui sono immersi due recipienti: il recipiente 2 contiene un gas (ideale), il recipiente 3 è vuoto. All’istante 0 la valvola 4 viene aperta e il gas viene lasciato libero di riempire entrambi i recipienti Si realizza pertanto una espansione contro il vuoto*. La pressione del gas diminuisce, il suo volume (specifico) aumenta. Dopo aver dato tempo al sistema di portarsi all’equilibrio si misurano le temperature e si riscontra che la temperatura non è cambiata a valle dell’espansione del gas. *NB. una espansione improvvisa non è un processo quasi statico Esperienza di Joule-Kelvin Il gas non ha compiuto lavoro, non ha scambiato calore e pertanto dU=0 Siccome la pressione e il volume sono cambiati si può affermare che l’energia interna di un gas ideale dipende dalla sola temperatura Il Calore specifico di un gas ideale dU 2U CV / a 2T k = dT = CV ^ T h V Il calore specifico a volume costante di un gas ideale dipende solo dalla temperatura Il Calore specifico di un gas ideale H≡U+PV=U(T)+RT=H(T) Anche l’entalpia di un gas ideal dipende solo dalla temperatura dH 2H CP / a 2T k = dT = CP ^ T h P Il calore specifico a pressione costante di un gas ideale dipende solo dalla temperatura Relazione fra Cp e Cv dH dU 2H CP / a 2T k= dT = dT + R = CV + R P Sebbene sia Cp che Cv siano funzione della temperatura, la loro differenza è una costante pari alla costante universale dei gas Processi isotermi (sistemi chiusi) In un processo isotermo, l’energia interna e l’entalpia di un gas ideale non cambiano ΔU=ΔΗ=0 PA VA = RTA V P A B 4 & =P V B A PB VB = RTB VB WA " B = # VA VB PdV = # VA PA VA dV = V VB VB PA VA ln a V k = RT ln a V k A A Q=-W Processi isobari (sistemi chiusi) In un processo isobaro, la pressione non cambia U=H-PV PA VA = RTA 4& PB VB = RTB ΔU=ΔH-PΔV VA TA = VB TB ΔH=Q QA " B = CP ^ TB - TAh se Cp è costante VB WA " B = # VA PdV = P^ VB - VAh Processi isocori (sistemi chiusi) In un processo isocoro, il volume non cambia ΔU=Q PA VA = RTA PA TA 4 &P =T B B PB VB = RTB QA " B = CV ^ TB - TAh se Cv è costante VB WA " B = # VA PdV = 0 Processi adiabatici (sistemi chiusi) In un processo adiabatico, il sistema non scambia calore con l’ambiente. In ogni porzione infinitesima della trasformazione δQ=0 δQ è la quantità di calore scambiata nella porzione di trasformazione considerata dU=-PdV dT dV CV dT =PdV & CV =R T V da cui, integrando, si ottiene TB VB = a k TA VA 1 -c CP CV + R con c = C = C V V Processi adiabatici TB VB 1 -c = a k TA VA (sistemi chiusi) CP CV + R con c = C = C V V c -1 A TA V c -1 B = TB V 1 -c c PA VA = RTA VA PB TA 4 &V =P T B A B PB VB = RTB 1 -c c B P TB PA = a k TA PB 1 -c c A TB = P PA VA = RTA T P B B VB 4 & =P V T A A A PB VB = RTB c A TA PB VA c = a k PA VB c B PA V = PB V Processi adiabatici c A c B PA V = PB V VB WA " B =- # VA VB c A PdV = -PA V # VA 1 c dV = V (sistemi chiusi) Processi “politropici” Tutte le trasformazioni incontrate finora possono essere rappresentate da una equazione generale sul diagramma P-V P V = cost d isocora: δ=∞ isobara: δ=0 isoterm a: δ=1 adiabat ica: δ=γ Una trasformazione politropica è caratterizzata dall’esponente δ che può assumere un valore qualsiasi nell’intervallo -∞.. +∞