Un nuovo ruolo per i medici di famiglia? CONTROLLORI DEL GAS E’ a tutti noto, e la storia dell’alpinismo ne dà conferma, che l’ipossia acuta (cioè il brusco calo del contenuto di ossigeno nel sangue) sia responsabile di gravi danni al Sistema Nervoso Centrale con sintomi che vanno dall’offuscamento dello stato di coscienza fino al coma. Meno noti invece i danni prodotti dalla condizione opposta: l’iperossia, le cui manifestazioni vanno dai tremori al volto e agli arti fino ai disturbi visivi. Si da il caso che nella Azienda Sanitaria n. 4 del Materano sia iniziato un controllo sulle prescrizioni d’ossigeno liquido, impiegato nella terapia domiciliare a lungo termine di pazienti con “grave insufficienza respiratoria”, per i quali l’ossigeno rappresenta il farmaco di elezione. Il tenore della lettera inviata a tutti i medici di medicina generale, pediatri e responsabili di distretto, dal Dipartimento Assistenza Farmaceutica della ASL, a firma del Direttore Generale, lascia intendere che nella nostra Azienda si registri un certo incremento del consumo di ossigeno liquido. A leggere le sanzioni minacciate dallo scrivente verrebbe subito da chiedersi, scherzosamente, se l’iperossia abbia dato alla testa ai pazienti o non piuttosto ai responsabili aziendali del controllo della spesa. Nel documento è scritto infatti che, ove le prescrizioni del medico di medicina generale non rispettino il piano terapeutico predisposto dal servizio di Pneumologia, le somme “limitatamente alle quote in eccesso, saranno addebitate al medico prescrittore” ! Su un tema così importante vorremmo pacatamente offrire le nostre considerazioni di medici di famiglia ed evidenziare i problemi che possono sorgere nei rapporti con i pazienti e con l’azienda sanitaria. 1. L’ossigeno liquido è consegnato al domicilio dei pazienti dalla Ditta distributrice a condizione che l’assistito esibisca, prima ancora che la ricetta del MMG, l’attestazione rilasciata dal medico specialista. Quindi tutti i pazienti in trattamento hanno una regolare autorizzazione all’impiego del farmaco. 2. Dallo scorso 19 novembre, con la revisione delle modalità di prescrizione dei farmaci, è stata abolita la Nota 58, quella relativa all’ossigeno ed è venuto anche meno l’obbligo della DOPPIA FIRMA del medico sulla ricetta. Tale controfirma, con la sua valenza di “preventiva assunzione di responsabilità” da parte del medico, costituiva titolo sufficiente per la dispensazione dell’ossigeno liquido, anche in assenza della specifica esenzione per patologia (024) sulla ricetta. 3. Con l’abolizione della nota, i pazienti già in trattamento domiciliare ma sprovvisti del tesserino di esenzione rilasciato dalla ASL, non potranno ricevere ulteriori prescrizioni da parte del medico curante. Quest’ultimo dovrà quindi farsi carico di avvisare i pazienti di quest’ulteriore incombenza burocratica. 4. Quanto al controllo delle prescrizioni da parte del MMG si deve considerare che i consumi di ossigeno liquido sono determinati, oltre che dalla prescrizione specialistica, anche dalle condizioni del paziente. Che senso ha il generico riferimento ad un 20% di scostamento dalla dose stabilita? Da un rapido calcolo risulta che, a fronte di una dotazione stimata di 26500 litri per bombolone, il paziente consumerà le scorte di ossigeno liquido in 18 giorni (se in terapia per 12 ore giornaliere a 2 litri/minuto ), in 14 giorni (se in terapia per 16 ore) o in appena 12 giorni (se in terapia per 18 ore giornaliere). Se il consumo dovesse registrare un’impennata cosa sarà chiamato a fare il medico curante? Certamente controllare il paziente per assicurarsi che le sue condizioni non siano peggiorate; ma se il quadro clinico fosse stabile, quale compito dovrà assumere? Forse di controllore del gas, come titolavamo in modo sarcastico? E la lettura del contatore (giornaliera o settimanale) sarà fatta a domicilio o basterà l’autolettura del paziente? 5. Se il bombolone di O2 si esaurisce troppo in fretta e le prescrizioni aumentano a dismisura le spiegazioni possibili sono tre: a) il bombolone ha un contenuto in ossigeno liquido inferiore a quello dichiarato b) la sostituzione del bombolone avviene prima che sia totalmente esaurito c) il medico non dispone di un registro delle prescrizioni eseguite, perché non informatizzato Quanto ai punti a) e b) va osservato che il controllo spetta all’Azienda, con la collaborazione interessata tanto del paziente che del medico. Il sottoscritto ha segnalato per iscritto almeno un caso di possibile abuso! Quanto al punto c) va sottolineato che l’utilizzo del PC da parte dei medici di famiglia della nostra ASL supera il 70%. 6. Ma se il consumo di O2 fosse effettivamente cresciuto cosa farà il medico? Escluso che il paziente abbia usato l’ossigeno al posto del gas metano, dovrà sospettare che la funzionalità respiratoria del suo paziente stia declinando in modo rapido. In mancanza di un ossimetro digitale per la determinazione rapida della concentrazione di O2 nel sangue (costo 850 €), dovrà chiedere una consulenza pneumologica urgente, salvo scoprire che per la visita è necessario un mese di attesa. E’ quindi opportuno che l’Azienda solleciti una delibera regionale sulle liste di attesa per definire, come prevede l’accordo Stato-Regioni sui LEA (livelli essenziali di assistenza),le giuste priorità per l’accesso alle prestazioni specialistiche 7. In conclusione come medici di famiglia (liberi professionisti) rinnoviamo la nostra disponibilità a collaborare al buon governo della nostra Azienda Sanitaria. Chiediamo però, come accade per i “dipendenti veri” di una qualunque azienda erogatrice di servizi, di non pagare i beni che noi stessi forniamo. L’ossigeno serve a noi: stiamo infatti soffocando nel mare dei controlli e della burocrazia! Dott. Erasmo Bitetti Medico di famiglia Matera