Scuola di Economia e Management Corso di Laurea in Economia e Commercio a.a. 2014-2015 Corso di Statistica Economica (6 CFU) Docente: Lucia Buzzigoli 17. Cenni di Contabilità Nazionale 1 DISPENSE DISPONIBILI SU MOODLE: 17 DISPENSA CN 2014_15 MATERIALE DI UTILE RIFERIMENTO PER EVENTUALI APPROFONDIMENTI: MATERIALE ISTAT MATERIALE EUROSTAT MATERIALE OECD RIFERIMENTI NORMATIVI CONTABILITÀ NAZIONALE Principale strumento di misurazione della situazione economica complessiva di un paese. Utilizzata dalle autorità pubbliche e da soggetti economici e sociali, che derivano da essa molte informazioni sulla base delle quali prendere decisioni; sono inoltre un punto di riferimento per i mezzi di informazione, le imprese, la ricerca accademica. Alcune grandezze economiche cruciali per la governance dell'Ue e di ogni stato membro sono stimate proprio all'interno dei conti nazionali. È un sistema per rappresentare in modo ordinato e coerente l'insieme delle relazioni (flussi) che intercorrono tra gli operatori economici e per descrivere quantitativamente (sotto forma contabile) i risultati dell'attività economica di un paese. La CN è più che un insieme di informazioni statistiche: è un QUADRO DI RIFERIMENTO nel quale i fatti economici sono disposti appropriatamente sulla base della teoria economica. EVOLUZIONE DELLA CN Dal secondo dopoguerra la CN ha rappresentato la principale base conoscitiva per analizzare l’evoluzione dei sistemi economici. Inizialmente la CN si concentrava sulla produzione. Oggi ricomprende: • le variabili monetarie e finanziarie; • rapporti tra i singoli settori produttivi (matrici input/output) e istituzionali (conti istituzionali); • schemi contabili in grado di cogliere le specificità settoriali (conti satellite); • fenomeni di carattere sociale e ambientale. Inizialmente si producevano conti solo a livello nazionale con cadenza annuale. Oggi si sono aggiunti i conti territoriali (anche se semplificati) e si è passati alla frequenza trimestrale. Il processo di produzione degli aggregati di CN è molto complesso e coinvolge l’utilizzo di un grande numero di fonti diverse. Il nucleo teorico essenziale della CN è il concetto di circolarità dei flussi e la sua descrizione in termini delle equazioni keynesiane. Economia aperta SEC95 e SEC2010 Il sistema di conti attuale è il SEC95 (ESA95, European System of Accounts). A partire da settembre 2014 gli stati membri dell'Unione Europea hanno adottato il SEC2010 in sostituzione del SEC95. Il SEC2010si basa sulle linee guida definite nel SNA2008 (System of National Accounts, sistema dei conti nazionali delle Nazioni Unite ), pur con adattamenti riguardanti la presentazione dei dati e un più elevato grado di dettaglio e di precisione nella definizione di alcuni concetti. Come già il SEC95, il SEC2010 è adottato con un regolamento del Consiglio dell'Unione europea (n. 549, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 26 giugno 2013: sono 727 pagine!). Il Regolamento stabilisce: - le norme che definiscono le metodologie di base (sono vincolanti e assicurano la comparabilità delle stime tra i paesi dell'Unione europea) - gli obblighi relativi a tempi e modi di fornitura dei dati a Eurostat Il SEC definisce la metodologia armonizzata per la produzione di dati di contabilità nazionale all'interno dell'Unione europea. L'armonizzazione delle regole di contabilizzazione assicura la comparabilità e l'affidabilità delle statistiche prodotte da ciascun stato membro dell'Ue. Con l'adozione del nuovo SEC, in tutti i paesi dell'Ue si è proceduto a una revisione straordinaria dei conti nazionali. In tale occasione, in Italia come in molti altri paesi, sono state anche introdotte modifiche dovute all'aggiornamento e al miglioramento delle fonti informative e delle metodologie di stima. Il nuovo Sec ha avuto effetti significativi sulla stima delle grandezze macroeconomiche. • • • ci sono stati effetti significativi sui livelli di molte grandezze macroeconomiche. Complessivamente il Pil dell'anno 2011 è stato rivalutato per 59 miliardi (+3,7% sul precedente valore assoluto). Alla rivalutazione del Pil nominale del 2011 hanno contribuito per 1,6 punti percentuali (24,6 miliardi di euro) le modifiche dovute alle innovazioni metodologiche introdotte dal Sec 2010. La revisione è attribuibile per ulteriori 0,8 punti percentuali ad altre modifiche connesse all'implementazione del Sec 95. Fra queste, quella riguardante l'inclusione di alcune attività illegali, che contribuiscono alla rivalutazione del Pil per 1,0 punti percentuali, ovvero 15,5 miliardi di euro, di cui 10,5 miliardi provenienti dalla commercializzazione di droga, 3,5 miliardi dall'attività di prostituzione e 0,3 miliardi dal contrabbando di sigarette. La restante parte della rivalutazione, corrispondente a 1,3 punti percentuali, deriva dalle innovazioni introdotte nelle fonti e nelle metodologie nazionali. In questo ambito va inclusa la nuova stima dell'economia sommersa, la cui quota sul nuovo livello del Pil risulta pari a 11,5%. La somma di questa componente e di quella illegale dà luogo alla più ampia definizione di economia non osservata, la cui incidenza sul Pil risulta pari al 12,4% Per l'Unione europea e i suoi Stati membri, il SEC assolve una importante funzione in sede di elaborazione e monitoraggio delle politiche sociali ed economiche. Usi specifici: a) monitoraggio e orientamento della politica monetaria europea: i criteri di convergenza per l'Unione monetaria europea sono stati definiti in termini di dati di contabilità nazionale (disavanzo pubblico, debito pubblico e PIL); b) definizione dei criteri relativi alla procedura per i disavanzi eccessivi: misurazione del debito e del disavanzo pubblici; c) erogazione di aiuti finanziari alle regioni dell'Unione europea: la spesa per i Fondi strutturali dell'Unione europea è in parte basata su dati regionali di contabilità nazionale; d) determinazione delle risorse proprie dell'Unione europea. Il SEC è lo schema concettuale mediante il quale vengono: • individuati gli operatori economici; • definite le relazioni e i flussi economici che intercorrono fra tali operatori; • identificati gli aggregati economici fondamentali e le relazioni che li legano fra loro. Per fare questo il SEC fissa una serie di NORME e DEFINIZIONI (es. relativamente a sistema economico, operatori, operazioni, conti) I concetti contenuti nel SEC presentano importanti caratteristiche. Tra l’altro, sono: a) comparabili a livello internazionale b) armonizzati con quelli di altre statistiche sociali ed economiche d) operativi, in quanto possono essere misurati nella pratica f) ben definiti e stabili per un lungo periodo di tempo. Le principali caratteristiche che contraddistinguono il sistema sono le seguenti: A) le unità statistiche e i loro insiemi; B) i flussi e le consistenze; C) il sistema dei conti e gli aggregati; D) il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici. A) UNITÀ STATISTICHE E LORO INSIEMI • Il SEC2010 utilizza due diversi tipi di unità e due conseguenti modalità di suddivisione dell’economia differenti e finalizzati a scopi analitici distinti. • Ai fini della descrizione del reddito, della spesa e dei flussi finanziari, nonché dei conti patrimoniali, le unità istituzionali sono raggruppate in settori sulla base delle loro principali funzioni. • Ai fini della descrizione dei processi di produzione e dell’analisi delle interdipendenze tra gli operatori economici, le unità di attività economica a livello locale (UAE locali) sono raggruppate in branche di attività economica, in base al tipo di attività esercitata. Una attività è caratterizzata da un input di prodotti, da un processo di produzione e dai prodotti ottenuti a seguito di tale attività di produzione. • Le unità che costituiscono l'economia di un paese e i cui flussi e consistenze sono registrati nel SEC2010 sono le unità residenti. • Un'unità istituzionale è residente in un paese quando ha il suo centro di interesse economico prevalente nel territorio economico di detto paese. • Tali unità sono definite unità residenti, a prescindere dalla loro cittadinanza, dalla loro forma giuridica o dalla loro presenza nel territorio economico nel momento in cui effettuano un'operazione. Territorio economico a) la zona (territorio geografico) su cui si esercita la giurisdizione effettiva e il controllo economico di un'unica amministrazione pubblica; b) le zone franche, compresi i magazzini e le fabbriche sotto controllo doganale; c) lo spazio aereo nazionale, le acque territoriali nonché la piattaforma continentale situata nelle acque internazionali sulla quale il paese esercita diritti esclusivi; d) le zone franche territoriali, cioè i territori geografici situati nel resto del mondo e utilizzati, in virtù di trattati internazionali o di accordi fra Stati, dalle amministrazioni pubbliche del paese (quali ambasciate, consolati, basi militari, centri di ricerche, ecc.); e) i giacimenti di petrolio, gas naturale, ecc. situati nelle acque internazionali al di fuori della piattaforma continentale del paese, sfruttati da unità che risiedono nel territorio quale è definito nelle lettere da a) a d). A1) UNITÀ ISTITUZIONALI Entità economiche che possono essere proprietarie di beni e attività, possono assumere passività, nonché esercitare attività economiche e intervenire in operazioni con altre unità per conto proprio. Si raggruppano in cinque settori istituzionali nazionali: a) società non finanziarie; b) società finanziarie; c) amministrazioni pubbliche; d) famiglie; e) istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie. Le unità non residenti possono interagire con questi cinque settori nazionali e sono indicate le interazioni tra questi settori e un sesto settore istituzionale: il settore del resto del mondo A2) UAE E BRANCHE Per analizzare i flussi generati dal processo di produzione e dall'utilizzo dei beni e dei servizi è necessario scegliere unità che mettano in evidenza le relazioni di natura tecnicoeconomica. L’UAE (unità di attività economica) raggruppa tutte le parti di un'unità istituzionale nella sua funzione di produttore che concorrono all'esercizio di un'attività al livello di classe (quattro cifre) della NACE Rev. 2. L'unità di attività economica a livello locale (UAE locale) è la parte di un'unità di attività economica che corrisponde a un'unità locale. L'unità locale è un'unità istituzionale, o parte di un'unità istituzionale, produttrice di beni e servizi situata in un luogo geograficamente identificato. Una branca di attività economica è costituita da un gruppo di UAE locali che esercitano un tipo di attività identico o simile. B) FLUSSI E CONSISTENZE Nella CN sono registrate due tipologie di informazioni: • Flussi: si riferiscono ad azioni e ad effetti di eventi che si verificano entro un determinato periodo di tempo (rispecchiano la creazione, la trasformazione, lo scambio, il trasferimento o la scomparsa di valore economico; es. produzione, consumi, importazioni, esportazioni, ecc.). • Consistenze: rappresentano lo stato di attività e passività in un determinato momento C) I CONTI Il SEC prevede una serie di conti strutturata in modo da fornire una descrizione completa e coerente dei circuiti economici e finanziari. Ciascun conto • si riferisce ad uno stadio del circuito economico • registra entrate (sez. destra) ed uscite (sez. sinistra), • dà luogo in uscita ad un saldo, che, riportato in entrata del conto successivo, assicura il concatenamento Tramite il sistema dei conti, viene messo in evidenza: • come si forma, si distribuisce e si impiega il reddito; • come si accumula il risparmio; • come si formano gli investimenti; • qual è la posizione del Paese nei confronti del Resto del Mondo C1) I CONTI DELLA PRODUZIONE Rispondono alla domanda: Cosa si produce? Evidenziano la formazione e l’impiego delle risorse 0. Conto di equilibrio dei beni e dei servizi Rappresenta il bilancio tra gli elementi dell’offerta complessiva di risorse di cui dispone il sistema economico e gli elementi della domanda complessiva. M + Pt + Tn = R + C + I + Is + E offerta totale = domanda totale. dove: • Pt • M • Tn • R • C • I • Is • E Produzione totale Importazioni Imposte indirette nette Reimpieghi (consumi intermedi) Consumi finali (nazionali) Investimenti fissi Variazioni scorte Esportazioni Conto della Produzione Esprime il valore della produzione totale come somma dei costi sostenuti per ottenerla: i costi per beni e servizi intermedi e quelli per la remunerazione dei fattori produttivi primari. R + Yp = Pt +Tn Yp = PRODOTTO INTERNO LORDO (saldo) Il SEC prevede che i due conti precedenti possano essere unificati, dando vita al Conto delle Risorse e degli Impieghi Pone in evidenza l’equilibrio esistente tra gli elementi dell’offerta e quelli della domanda finale. M + Yp = C + I + Is + E risorse = impieghi C2) I CONTI DELLA DISTRIBUZIONE/RIDISTRIBUZIONE DEL REDDITO Rispondono alla domanda: come viene ripartito il PIL? Le fasi della distribuzione e ridistribuzione del reddito riguardano le operazioni mediante le quali il risultato della attività produttiva viene ripartito tra i soggetti titolari dei fattori produttivi (distribuzione primaria del reddito), nonché le operazioni con le quali si realizza la ridistribuzione del reddito e della ricchezza, prevalentemente per effetto dell’intervento dello Stato (distribuzione secondaria del reddito). Il reddito è concettualmente scomponibile in tre categorie: • Redditi da lavoro (salari e stipendi) • Redditi da capitale (interessi e rendite) • Redditi da impresa (profitti) Di fatto le uniche informazioni statistiche disponibili riguardano il reddito da lavoro dipendente (salari e stipendi). Quindi, in realtà nella CN si utilizza la seguente classificazione: Redditi da lavoro dipendente Risultato di gestione e redditi misti (saldo, contenente tutti gli altri redditi) Il SEC prevede che la distribuzione primaria del reddito venga descritta attraverso due conti: • conto della generazione del reddito (o distribuzione del valore aggiunto), che descrive la ripartizione del risultato dell’attività produttiva tra i fattori primari che vi hanno concorso; • conto della attribuzione dei redditi primari, che descrive la fase, speculare alla precedente, della appropriazione dei redditi derivanti dall’impiego dei fattori nel processo di produzione da parte dei soggetti economici (unità istituzionali) che li possiedono. La distribuzione secondaria del reddito descrive le modificazioni di potere d’acquisto delle unità istituzionali prevalentemente per effetto dell’intervento dello Stato, attraverso le imposte correnti sul reddito e sul patrimonio e le prestazioni sociali, e in parte attraverso sistemi privati (assicurazioni, casse mutue, fondi pensione). È descritta dal conto della distribuzione secondaria del reddito L’ultimo conto è il Conto di utilizzazione del reddito disponibile che mostra come viene impiegato il reddito disponibile, ossia come viene speso nell'attività di consumo finale o di risparmio. Genera a saldo l'aggregato del risparmio. C3) CONTI DELL'ACCUMULAZIONE Il risparmio – il reddito non speso per il consumo di beni e servizi – deve essere utilizzato per acquistare attività finanziarie e non finanziarie di un tipo o di un altro. 7. Conto della formazione del capitale Dal conto della utilizzazione del reddito, il risparmio passa al conto della formazione del capitale come fonte principale di finanziamento degli investimenti. In una economia chiusa il conto dell’accumulazione è descritto semplicemente dalla identità I=S mentre in una economia aperta occorre considerare anche l’accreditamento o indebitamento B, talché l’equazione contabile diventa I+B=S. 8. Conto finanziario Il conto descrive le variazioni di attività e passività finanziarie (flussi monetari) di ciascun settore istituzionale (modo con cui il settore si indebita o concede prestiti). CONTI DEL RESTO DEL MONDO • Contabilizzano le operazioni che i non residenti (ai quali sono intestati i conti) compiono con i residenti (le operazioni sono quindi già registrate in sezioni opposte dei conti del Paese). D) QUADRO DELLE INTERDIPENDENZE Il quadro delle interdipendenze tra gli operatori economici disaggrega l’economia allo scopo di evidenziare le operazioni su tutti i beni e i servizi tra le branche di attività economica e i consumatori finali in un determinato periodo (ad esempio, un trimestre o un anno). Le informazioni possono essere presentate in due modi: a) tavole delle risorse e degli impieghi (matrici che evidenziano la relazione esistente tra le branche di attività economica attraverso un’accurata descrizione dei processi di produzione interni e delle operazioni sui prodotti dell’economia nazionale); b) tavole input-output simmetriche. LA DIFFUSIONE DEI DATI (nel SEC95) L’elaborazione dei conti per l’Italia prevede: - il sistema completo a cadenza annuale - un sistema semplificato a cadenza trimestrale L’elaborazione dei conti a livello di regioni riporta alcuni aggregati, a cadenza annuale. Revisioni annuali: nel mese di marzo di ogni anno (definito qui di seguito anno t) si diffondono - i dati definitivi dell’anno t-3 - i dati provvisori per gli anni t-2 e t-1. Revisioni occasionali: sono svolte ad intervalli abbastanza lunghi e sono dovute a - mutamenti negli schemi contabili (concetti, definizioni, classificazioni); - disponibilità in anni particolari (es.: anni dei censimenti generali) di un patrimonio informativo più ricco. Il processo di revisione segna nel 2014 una discontinuità, dovuta all’avvicinarsi della revisione straordinaria connessa con il passaggio al SEC 2010 e alla contestuale introduzione di numerose e sostanziali innovazioni nelle fonti e nei metodi. Beyond GDP Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice DowJones, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. (Robert Kennedy, 1968) Negli ultimi anni l’alto grado di complessità raggiunto dalla società e la distanza tra l’andamento delle variabili macroeconomiche e la percezione che i cittadini hanno del benessere, hanno alimentato un crescente dibattito sulla capacità degli indicatori maggiormente utilizzati di fornire un’immagine corretta della realtà. Il PIL è il principale protagonista di tale dibattito. Misura quantitativa dell’attività macroeconomica, esso ha assunto nel tempo il ruolo di indicatore dell'intero sviluppo economico-sociale e del progresso in generale. • Tuttavia, data la sua natura di misura della produzione finale realizzata dal sistema economico, esso non può fornire una visione complessiva del progresso di una società, ma deve essere integrato con altri indicatori dei fenomeni che influenzano la condizione dei cittadini, quali l’inclusione sociale, la disuguaglianza, lo stato dell’ambiente, ecc. • Ad es., il PIL aumenta se un disastro naturale trasforma ed impoverisce un territorio e il governo interviene con risorse per riparare i danni (in Nigeria il PIL ha registrato un aumento spettacolare nell’anno in cui sono state tagliate e vendute grandi aree di foreste). • Tali limiti sono ben noti, cosicché negli ultimi quaranta anni si sono moltiplicate le iniziative per sviluppare indicatori alternativi o complementari al PIL (ad esempio, l’Indice di Sviluppo Umano delle Nazioni Unite), ma è solo a partire dal 2004 che il tema ha interessato i non specialisti e ha alimentato il dibattito su come andare “oltre il PIL”. • La conferenza Beyond GDP organizzata nel 2007 dalla Commissione Europea ha posto il tema all’attenzione del leader politici europei e nel gennaio del 2008 il presidente francese Nicholas Sarkozy istituì la Commissione sulla misura della performance economica e del progresso sociale. • Diretta dai premi Nobel Joseph Stiglitz e Amartya Sen e da Jean-Paul Fitoussi, la Commissione ha concluso i suoi lavori nel settembre 2009, subito dopo la pubblicazione da parte della Commissione Europea della raccomandazione “PIL e oltre: misurare il progresso in un mondo in evoluzione” e del rapporto dell’OCSE sulla misura del progresso delle società. • Le raccomandazioni dell’OCSE e della Commissione Stiglitz invece che concentrarsi su un concetto di produzione, quale è il Pil, si deve privilegiare la misura del benessere economico delle persone; • non esiste una misura singola che possa dar conto di tutte le varie dimensioni del benessere e gli indicatori compositi non sono una risposta soddisfacente, così come la misura della felicità; • non potendo avere un unico indicatore, ci si deve concentrare sulle dimensioni rilevanti per il benessere degli individui. Sulla base delle ricerche disponibili, otto appaiono le più importanti: lo stato psicofisico delle persone, la conoscenza e la capacità di comprendere il mondo in cui viviamo, il lavoro, il benessere materiale, l’ambiente, i rapporti interpersonali e la partecipazione alla vita della società e l’insicurezza. Inoltre, bisogna guardare alla distribuzione di tutte le dimensioni del benessere (equità); • la sostenibilità non è solamente un fenomeno ambientale, ma comprende elementi di carattere economico e sociale e può essere misurata solamente guardando agli stock di capitale che la generazione attuale lascia in dote a quelle successive (stock di capitale prodotto, di capitale naturale, di capitale sociale e di capitale umano) Nell’ambito di questo vivace dibattito in Italia Cnel e Istat hanno promosso il progetto BES per misurare il benessere equo e sostenibile: http://www.misuredelbenessere.it/ Sul sito sono disponibili numerosi documenti sul tema (ad es., si veda la pagina ‘Per saperne di più’: http://www.misuredelbenessere.it/index.php?id=43 ).