Guida al risparmio energetico

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Guida
Lo stemma standard si utilizza dai 10 mm di larghezza di base dello scudo in su
Risparmio
ENERGETICO
Un impegno per il nostro futuro
SOMMARIO
INTRODUZIONE
4
• Un regalo dovuto
• infoenergia
ENERGIA PULITA? RISPARMIO ENERGETICO!
7
• Dal “protocollo di Kyoto” al “pacchetto clima-energia”
• Il Patto dei Sindaci: abbattiamo le emissioni partendo dal basso
• Energia rinnovabile, energia della natura
• Le Fonti Rinnovabili
• Come possiamo consumare meno energia nelle nostre abitazioni?
IL RISPARMIO ENERGETICO NELLA RISTRUTTURAZIONE 13
• Conservare l’energia attraverso l’involucro
Cappotto esterno; Isolamento interno; Isolamento dell’intercapedine; Facciata ventilata; Tetto
ventilato; Copertura isolata internamente; Copertura isolata esternamentre; Finestre ad alte
prestazioni
• La ventilazione negli edifici isolati
Ventilazione meccanica controllata
• Il sistema edificio-impianto: tecnologie impiantistiche
Caldaia a condensazione; Pompa di calore; Pannelli radianti;
Caldaia a biomassa; Camini e stufe
• Sfruttamento dell’energia solare
Impianto solare termico; Impianto solare fotovoltaico
Buone Pratiche per una casa più sostenibile
33
• Alcuni consigli per diminuire i nostri consumi energetici
• Domotica
• Cittadino consapevole
• La classe energetica degli elettrodomestici
UN AIUTO AL RISPARMIO ENERGETICO
41
• Buone pratiche
• Detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica
• Detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia
• Il conto termico
• Regolare manutenzione della caldaia
• La certificazione energetica negli edifici
3
UN REGALO
DOVUTO
Martina
SASSOLI
Cari ragazzi,
con il progetto Raccontami l’energia i protagonisti siete voi,
tutti voi studenti.
Siete proprio voi le Sentinelle dell’Ambiente chiamate a
vigilare sulla nostra società ancora troppo “energivora”
rispetto al consumo di materie prime.
Insieme ad Infoenergia, infatti, abbiamo pensato di
arruolarvi ufficialmente tra le file dei sostenitori più
convinti del risparmio energetico: con questo gioco
imparerete gli accorgimenti più semplici e quotidiani per
ridurre gli sprechi – e quindi risparmiare sulle bollette di
casa - mentre acquisirete le conoscenze fondamentali in
tema di educazione ambientale.
L’obiettivo finale è ridurre la nostra impronta ecologica
attraverso consigli pratici, per vivere in modo più
consapevole e sostenibile per noi e per il nostro pianeta
lasciando un testimone all’insegna dell’ecosostenibilità alle
generazioni future.
Contiamo su di voi!
Martina Sassoli
Assessore all’Ambiente della
Provincia di Monza e della Brianza
Cristina
STANCARI
L’energia è un bene sempre più pregiato e costoso. Il
Protocollo di Kyoto ha invitato tutti i Paesi ad usare
razionalmente l’energia ed a sviluppare l’utilizzo delle
fonti energetiche rinnovabili per contenere il consumo
di combustibili fossili e ridurre le emissioni inquinanti in
atmosfera, che provocano il pericoloso effetto serra.
Oggi più che mai è importante puntare sull’Educazione
Ambientale, intesa come Educazione alla Sostenibilità e
allo Sviluppo Sostenibile, questi sono temi portanti attorno
ai quali l’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Milano
e Infoenergia credono fermamente.
E’ cosi che Infoenergia come ente impegnato nella diffusione
di un servizio di Orientamento, Promozione, e Supporto e
Verifica sui temi legati al Consumo Energetico, ha pensato
alla pubblicazione di questa guida.
Riteniamo che la guida al risparmio energetico sia un importante strumento formativo, poiché nasce dalla convinzione
che, anche in ambito scolastico, sia fondamentale la condivisione dei temi e delle questioni ambientali, ma anche
informativo per i genitori che poi potranno applicare concretamente le indicazioni contenute.
Cristina Stancari
Assessore all’Ambiente della Provincia di Milano
Giuseppe
BONO
La guida al risparmio energetico di Infoenergia racchiude
una sintesi di interventi attraverso i quali potrete aumentare l’efficienza energetica della vostra casa.
La descrizione delle tecnologie utilizzabili per il risparmio
energetico è resa attraverso schede tecniche illustrate,
espresse con un linguaggio essenziale e comprensibile, non
da addetti ai lavori, in cui non mancano però approfondimenti tecnici con utili valutazioni e comparazioni economiche.
Non abbiamo la presunzione di illustrare ogni soluzione tecnologica in modo esaustivo e nemmeno di affrontare tutte
le tecnologie presenti oggi sul mercato in continua evoluzione, ma cerchiamo di fornire gli strumenti necessari per
avvicinarsi al grande tema del risparmio e dell’efficienza
energetica. Raccontami l’Energia è un progetto di educa-
4
zione ambientale rivolto alle scuole primarie che, in modo
semplice e divertente, introduce i bambini nel mondo del
risparmio energetico e delle energie rinnovabili. L’edizione
2013/2014 racchiude due grandi novità: la collaborazione
con lo IED (Istituto Europeo di Design) e la concessione del
patrocinio da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. La nostra guida è nata quindi
dalla necessità di informare in maniera corretta, completa e
divertente. Informare per noi è un dovere, informare divertendo è un grande piacere. Speriamo di esserci riusciti.
Buona lettura!
Giuseppe Bono
Amministratore Unico Infoenergia
INFOENERGIA
Rete di Sportelli per l’Energia e l’Ambiente Scarl
Infoenergia è una Società Consortile a totale partecipazione
pubblica costituita dalla Provincia di Milano, dalla Provincia
di Monza e Brianza e circa 60 Comuni.
E’ organizzata in una rete di sportelli distribuiti sul territorio
provinciale (4 Spazi di Zona, aperti tutti i giorni lavorativi, a
Corbetta, Garbagnate Milanese, Melzo e Monza; 60 Sportelli
Comunali, aperti al pubblico con cadenza settimanale,
quindicinale o mensile) ed una Unità di Coordinamento
centrale con sede a Milano.
MISSION
Informare, formare, sensibilizzare
Infoenergia è una Struttura Tecnico-Operativa costituita
con la precisa volontà di favorire l’uso razionale dell’energia,
la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, l’efficienza
ed il risparmio energetico, fornendo consulenza e
supporto sulle materie energetico-ambientali ai cittadini,
alle aziende e al Settore Tecnico delle Amministrazioni
Comunali e Provinciali. Infatti, gli Enti soci possono contare
su una struttura competente e specializzata nelle materie
energetico-ambientale – espressione della stessa Pubblica
Amministrazione - che può affiancarli quotidianamente
nello svolgimento delle funzioni di sensibilizzazione,
informazione, formazione, educazione e promozione di
una cultura dei principi del risparmio energetico e della
sostenibilità ambientale, fungendo anche da cassa di
risonanza per veicolare idee e progetti inerenti lo sviluppo
energetico sostenibile nel territorio presso gli operatori
economici. Infoenergia ha inoltre attivato diversi progetti
che si basano su un approccio molto più generale per il
risparmio energetico e la pianificazione territoriale, al fine
di indirizzare ed armonizzare nel territorio gli interventi
strategici in tema di energia, con una forte propensione
verso la condivisione delle politiche energetiche e gli
interventi strutturali programmati.
SPORTELLO AL CITTADINO
Gli sportelli Infoenergia aperti ai cittadini nei Comuni Soci
forniscono gratuitamente informazioni sull’uso efficiente
dell’energia e sul risparmio energetico nelle nostre
abitazioni, per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento,
di raffrescamento, di illuminazione e degli elettrodomestici,
sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, sulla certificazione
energetica, sulle possibilità di avvalersi di finanziamenti
locali e/o statali per interventi di efficienza energetica,
sulle agevolazioni fiscali e l’evoluzione della normativa in
materia.
I PROGETTI PRINCIPALI
Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), attuazione
del PAES, regolamenti edilizi, riqualificazione della Rete di
Illuminazione Pubblica, progetti di educazione ambientale
rivolti alle scuole primarie e secondarie di primo grado, corsi
di formazione rivolti alle PA, incontri per la cittadinanza e i
professionisti, workshop tematici per il terziario, campagna
di sensibilizzazione sulla mobilità sostenibile, stima delle
coperture contenenti amianto.
Per qualsiasi informazione puoi scriverci
a [email protected], telefonarci allo
02.77403552, o visitare il nostro sito
www.infoenergia.eu
I nostri Comuni Soci
5
ENERGIA PULITA?
Risparmio energetico!
ENERGIA PULITA?
RISPARMIO ENERGETICO!
L’unica vera energia pulita è
quella che risparmiamo, cioè
quella che non consumiamo.
Quante volte sui giornali o alla televisione sentiamo
parlare di energia pulita? A questa tematica vengono spesso associate immagini di pannelli solari,
turbine eoliche, impianti geotermici e idroelettrici.
Tali impianti permettono di generare energia (elettrica o termica) partendo da fonti rinnovabili (come
ad esempio sole, acqua o vento) senza consumo di
fonti fossili (gas, petrolio e carbone) evitando, quindi, emissioni di anidride carbonica, il principale prodotto della combustione del carbonio.
In realtà, considerando l’intero ciclo di vita, nessuna
di queste tecnologie è davvero pulita: è fondamentale, infatti, che l’energia pulita prodotta dal loro
funzionamento compensi (e ovviamente superi!) i
costi energetici e ambientali sostenuti per la loro
fabbricazione. Partendo da questo presupposto, l’unica vera energia pulita è quella che risparmiamo,
cioè quella che non consumiamo. Per questo motivo l’efficienza energetica è così importante: razionalizzando l’uso dell’energia si ottiene un naturale
risparmio nei consumi e nei costi, ambientali e in
bolletta.
8
ENERGIA PULITA?
RISPARMIO ENERGETICO!
o energetiCo!
parlare di energia pulita? A questa tematica vengono spesso associate imma-
omici
energetiCo!
e idroelettrici. Tali impianti permettono di generare energia (elettrica o
Nel 2012 l’Italia ha consumato 313,8 TWh (dato GSE). Gli
nto) senza
consumo
di fonti
fossili
(gas, petrolio
e carbone)associate
evitando,
quindi,
parlare
di energia
pulita?
A questa
tematica
vengono
immaedifici
(residenziale
e terziario)
sonospesso
responsabili di
più del
todellacombustionedelcarbonio.Inrealtà,considerandol’interociclodi
mici e idroelettrici. Tali impianti permettono di generare energia (elettrica o
40%infatti,
di tale
la pulita
riduzione
dei dal
consumi
e l’utilizzo di
fondamentale,
chequota:
l’energia
prodotta
loro
funzionamento
nto)
senza consumo
di fonti
fossili (gas,
petrolio
e carbone)
evitando,
quindi,
mbientalisostenutiperlalorofabbricazione.Partendodaquestopresupposto,
energia
da
fonti
rinnovabili
in
questo
settore
costituisce,
todellacombustionedelcarbonio.Inrealtà,considerandol’interociclodi
,fondamentale,
cioè quellapertanto,
cheinfatti,
non consumiamo.
Per
questo
motivo
efficienza
energetica è
unal’energia
misura pulita
di fondamentale
importanza.
che
prodotta
dal l’loro
funzionamento
ttieneunnaturalerisparmioneiconsumieneicosti(ambientalieinbolletta!)
mbientalisostenutiperlalorofabbricazione.Partendodaquestopresupposto,
, cioè quella che non consumiamo. Per questo motivo l’efficienza energetica è
2
. Gli edittieneunnaturalerisparmioneiconsumieneicosti(ambientalieinbolletta!)
30%
riduzione
43%
2in questo
. Gli edi30
%
ntale imriduzione
43%
onsumi
di
in questo
ntale
im250kWh/
47%
onsumi
di
e energe250kWh/
olaclasse
47%
ne
energeoai15/50
olaclasse
tounedi3
oai15/50
mqanno
.
tounedite sempre Consumi finali di energia per settore
3
mqanno
prezzo
del. Fonte:ENEA“RapportoEnergiaAmbiente2009”idati.
te sempre
peo,
è di- Consumi finali di energia per settore
prezzo
del Fonte:ENEA“RapportoEnergiaAmbiente2009”idati.
trova così
peo, è di5%
10%
trova così
nergetico
5%
dell’ener10% 15%
nergetico
(che sarà
dell’ener70%
15%
auspicano
(che sarà
nsumo di
70%
auspicano
l’applicansumo di
one
enerl’applicaposizione
one enera(PAEE),
posizione
ermini di
a(PAEE),
Ripartizione dei consumi energetici per il settore residenziale
di
arrivaermini
di Fonte:ENEA“RapportoEnergiaAmbiente2009”idati.
Ripartizione dei consumi energetici per il settore residenziale
va
di costruarrivaFonte:ENEA“RapportoEnergiaAmbiente2009”idati.
va costruiosi. L’Ita- •entroil30giugno2011l’ItaliadovràpredisporreilnuovoPAEE4;
egislativo
• per gli edifici nuovi o ristrutturati è introdotto un livello4; di
iosi. L’Ita- •entroil30giugno2011l’ItaliadovràpredisporreilnuovoPAEE
direttiva
2012/27/UE
sull’efficienza
energetica,
che
dai
D.lgs. La
egislativo
•isolamentopiùefficacedal1°gennaio2010chegarantiscela
per
gli edifici
nuovi o ristrutturati
è introdotto
un livello
di inconsente
riduzionedeifabbisognitermicideinuoviedificidel20-25%
dai
D.lgs. tegra
isolamentopiùefficacedal1°gennaio2010chegarantiscela
e modifica una lunga serie di direttive che l’hanno
consente
riduzionedeifabbisognitermicideinuoviedificidel20-25%
gli
edifici, preceduta
rispetto ad sul
oggi.
medesimo argomento (2002/91/CE “Energy
gli
edifici, rispetto
addecreto
oggi. legislativo 28/2011, inoltre, riorganizza il sio decreto
Il recente
of legislativo
Buildings
Directive”
–rinnovabile
EPBD
e 2010/31/
o decreto Performance
Ilstema
recente
decreto
28/2011,
inoltre,
riorganizza
il sioriamente
di integrazione
di impianti
a fonte
negli
ediUE
–
EPBD2),
indica
ai
Paesi
membri
come
raggiungere
oriamente
stema
di
integrazione
di
impianti
a
fonte
rinnovabile
negli
edi- gli
rgetico:
fici di nuova costruzione o sottoposti a ristrutturazioni rilevanti:
rgetico:
fici
di nuova
costruzione
o sottoposti
ache
ristrutturazioni
rilevanti:
ne
impor- obiettivi
gli impianti
di
energia termica
devono
essere
progettati
in
modo
di efficienza
energetica
la Comunità
europea
ne devono
impor- gli
impianti
di energia
termica devono esserelaprogettati
in modo
o)
tale
da
garantire
contemporaneamente
copertura,
tramite
si prefigge. A livello nazionale il nostro Paese ha recepito
o)
devono tale
da garantire
contemporaneamente
la copertura,
tramite
nichene
energia
rinnovabile,
del 50% dei consumi
previsti per
l’acqua
la
normativa
europea
con
ildei
decreto
legislativo
192/2005,
nichene
energia
rinnovabile,
del
50%
consumi
previsti
per
iene indi- calda sanitaria e di una certa percentuale dei consumi l’acqua
aggregati
indi- successivamente
calda
sanitaria
di una
certa
percentuale
consumi
aggregatialtri
modificato
e integrato
da numerosi
riene
ottenere
di acqua
caldaesanitaria,
riscaldamento
edei
raffrescamento.
rataottenere
di
acqua
calda
sanitaria,
riscaldamento
e
raffrescamento.
a otte- decreti, in ultimo dal decreto legge 63/2013. Tali provveata a otte- 1R.Basosi,“Prospettivedellapoliticaenergetica:
1
dimenti
nazionali consentono di innalzare notevolmente
R.Basosi,“Prospettivedellapoliticaenergetica:
l’ItaliadopoKyotoeversoilterzomillennio”,2005
l’ItaliadopoKyotoeversoilterzomillennio”,2005
ormarsi ai l’efficienza
2
Terna,in“DatiStatistici”,Bilancioenergetico2010
energetica degli edifici fornendo prescrizioni e
ormarsi ai 23Terna,in“DatiStatistici”,Bilancioenergetico2010
in caso di 3 www.casaclima.com
in caso di requisiti
www.casaclima.com
minimi
in materia di prestazioni energetiche, im4
D.lgs.115/08
D.lgs.115/08
ponendo
la certificazione energetica e favorendo l’utilizzo
delle fonti rinnovabili. Dai dati ENEA emerge che la media
dei consumi di un edificio di vecchia costruzione oscilla fra
i 200 e i 250 kWh/mq anno, mentre i più noti standard di
certificazione energetica attribuiscono la classe A/A+ ad
edifici con consumi che si attestano attorno ai 15/50 kWh/
mq anno.
4
Ad esempio, se la richiesta del titolo abilitativo, presentata per Le
una “ristrutturazione rilevante” o per una nuova costruzione, 1.
DAL “PROTOCOLLO
DI KYOTO”
Ad avverràtrail31maggio2012edil31dicembre2013,lapercenesempio, se la richiesta
del titolo
abilitativo, presentata per Le disp
AL “PACCHETTO
CLIMA
ENERGIA”
2.
unatualedienergiaprodottadarinnovabilidovràesseredel20%
“ristrutturazione rilevante” o per una nuova costruzione, 1. il qu
rispetto
ai
consumi
relativi
alla
produzione
di
acqua
calda,
rafavverràtrail31maggio2012edil31dicembre2013,lapercendel r
frescamentoeriscaldamento;percentualechesaliràal35%nel
Il Protocollo
di Kyoto del 1997 è il principale accordo a livello
tualedienergiaprodottadarinnovabilidovràesseredel20%
2. l’appl
2014eal50%nel2017.
internazionale
che sancisce
una
limitazione
delle
emissioni
rispetto
ai consumi
relativi
alla
produzione
di acqua
calda,rerafenerg
Taliobblighidovranno,poi,essereincrementatidel10%pergli
3.
frescamentoeriscaldamento;percentualechesaliràal35%nel
esiste
sponsabili
dell’effetto serra per far fronte al surriscaldamento
edifici
pubblici.
Per
ciò
che
riguarda
il
fabbisogno
di
energia
4.
2014eal50%nel2017.
ristru
globale
e ai conseguenti stravolgimenti climatici.
elettrica, la potenza da FER da istallarsi obbligatoriamente soTaliobblighidovranno,poi,essereincrementatidel10%pergli
3. la ce
pra,pubblici.
all’interno
in aree
edificio, è calcolata
in funedifici
Pero ciò
che limitrofe
riguarda all’
il fabbisogno
di energia
4. l’ispe
zionedellasuperficieinpiantadell’
dificioesaràincrementata
N
elettrica,
la potenza da FER da istallarsieobbligatoriamente
sodi co
anno dio un
certo
coefficiente.
qu
pra,ogni
all’interno
in aree
limitrofe
all’edificio, è calcolata in funLa speranza è che i vincoli normativi
non vengano interpretati
ni
zionedellasuperficieinpiantadell’
edificioesaràincrementata
Nonost
ogni
anno di un certo
coefficiente.
queann
nuovamente,
come
accaduto per la legge 10/91 (prima legge
pe
La speranza
che i vincoli
normativi
non vengano
interpretati
italiana inè materia
di efficienza
energetica),
come
vessazione nitàeur
da ga
nuovamente,
come accaduto per la legge 10/91 (prima legge per l’ein
nn
cercarediaggirare,mavenganoinveceusaticomeopportunità
italiana
in materia diil efficienza
comel’introduzione
vessazione da delgas-serr
per qualificare
costruito.energetica),
In particolare,
Pe
cercarediaggirare,mavenganoinveceusaticomeopportunità
in un’edu
c
lacertificazioneenergeticaspostalaresponsabilitàsull’utente,
perche
qualificare
il
costruito.
In
particolare,
l’introduzione
delPer
qua
diventa
il vero
controllore dell’intero processo e che può su
Livello di adesione
al Protocollo
di Kyoto
lacertificazioneenergeticaspostalaresponsabilitàsull’utente,
duzione
innescareunvirtuosopercorsodiconcorrenzialitàintemadi
(F
Tale che
attorisparmio
rappresenta
formale
dichiarazione
di realizzazione
impegno
diventa
il energetico,
vero una
controllore
dell’intero
processo
e che può sufficien
spingendo
l’offerta
alla
di ti
innescareunvirtuosopercorsodiconcorrenzialitàintemadi
(FontiE
da parte
dei Paesi
industrializzati
a ridurre dell’8%, rispetto
edifici
di eccellenza
energetica.
so
risparmio
energetico,
spingendo
l’
o
fferta
alla
realizzazione
di
ti e non
ai valori del 1990, le emissioni di gas serra, entro il periodo
Si
edifici di eccellenza energetica.
sono po
di
2008-2012. Con l’accordo di Doha l’estensione del Protocollo
Sidichia
DAL
“PROTOCOLLO
DI
KYOTO”
Il
si è prolungata fino al 2020 anziché alla fine del 2012.
di utiliz
AL
“PACCHETTO
CLIMA
ENERGIA”
le
NellaDAL
mappa
qui sopra è rappresentato
il livello di adesione
“PROTOCOLLO
DI KYOTO”
Il12Di
L’a
ALIlProtocollodiKyotodel1997èilprincipaleaccordoalivel“PACCHETTO
CLIMA
les per d
al Protocollo
subito dopo il Summit
di ENERGIA”
Doha del 2012: in vergn
L’accord
de i Paesi
che hanno firmato
e ratificato
il Protocollo,
in blu
lo internazionale
che sancisce
una limitazione
delle
emissioni -r
IlProtocollodiKyotodel1997èilprincipaleaccordoalivel- gno da
i Paesi
che
hanno firmato
ma serra
non ratificato,
in grigio
i Paesi
responsabili
dell’
perlimitazione
far fronte
al surriscaldamento
-i
lo internazionale
cheeffetto
sancisce
una
delle
emissioni -ridurr
che non
hanno
preso
posizione.
Di
fatto,
soltanto
l’Europa
si
globale
e
ai
conseguenti
stravolgimenti
climatici.
-r
responsabili dell’effetto serra per far fronte al surriscaldamento -increm
Tale
atto
rappresenta
una
formale
dichiarazione
di
impegno
da
T
sta impegnando
nella
riduzione
delle
emissioni.
I
Paesi
grandi
globale e ai conseguenti stravolgimenti climatici.
-raggiu
de
inquinatori,
USA, Canada,
Giappone,
Russia,diCina,
India,da Tregra
TalepartedeiPaesiindustrializzatiaridurredel5%,rispettoaivaloattoquali
rappresenta
una formale
dichiarazione
impegno
ridel1990,leemissionidigasserra,entroilperiodo2008-2012.
partedeiPaesiindustrializzatiaridurredel5%,rispettoaivalodentezi
im
Brasile,
Messico, Sud Africa e Nuova Zelanda, responsabili del
Inattesadellasuaratificaufficiale,avvenutasolonel2005,in
ridel1990,leemissionidigasserra,entroilperiodo2008-2012.
zionale
40% dell’emissione mondiale di gas serra, non hanno di fatto
campo europeo sono state definite una serie di strategie e pro- U
Inattesadellasuaratificaufficiale,avvenutasolonel2005,in
ancora intrapreso
alcunainstrategia
che comporti
sul lungo tergettieuropeo
per mettere
attodefinite
gli obiettivi
del Protocollo
particotic
campo
sono state
una serie
di strategieeeinproUn’ulter
mine getti
una
riduzione
delle
emissioni.
lare
lo
sviluppo
delle
fonti
rinnovabili.
do
per mettere in atto gli obiettivi del Protocollo e in partico- ticoèr
ilsviluppo
caso addidelle
esempio
pubblicazione
del di
LIBRO
BIANCO
ca
Il sistema
scambio
di quote
di emissione
CO2 (Eulareèloeuropeo
fontidella
rinnovabili.
do le di
del1997“Energiaperilfuturo:lefontienergeticherinnovabili”
bl
è
il
caso
ad
esempio
della
pubblicazione
del
LIBRO
BIANCO
campo
ropean Union Emissions Trading Scheme, istituito dalla DIRETedelLIBROVERDEdel2000:“Versounastrategiaeuropeadi
bligo tic
di
TIVA del1997“Energiaperilfuturo:lefontienergeticherinnovabili”
2003/87/CE
EU ETS smi) è la principale misura adottata
edelLIBROVERDEdel2000:“Versounastrategiaeuropeadi
tico),m
ra
sicurezza dell’approvvigionamento energetico”.
dall’Unione Europea, in attuazione del Protocollo di Kyoto, per
sicurezza
dell’approvvigionamento
energetico”.
materia
Nelle pagine
di questi documenti
si sottolineano il continuo aupr
ridurre
lemento
emissioni
di gasdocumenti
a energetici
effetto serra
nei settori
Nelle
pagine
questi
sidell’Europa
sottolineano
continuo
au- primop
deidiconsumi
eillaenergivori,
sua conseguente
do
ovvero
iesettori
industriali
caratterizzati
da maggiori
emissiomento
dei consumi
energetici
dell’Europa
edall’
la sua
conseguente
preoccupante
dipendenza
energetica
estero.
Gli impegnidovràp
e ce
e preoccupante
dipendenza
energetica
dall’e2007-2009
stero. dalla
Gli impegni
ni. Cinque
più tardi,
nel vengono
Piano
d’Azione
della e cembre
gli anni
obiettivi
proposti
concretizzati
DIRETTIVA
gl
gli 2002/91/CE
obiettivi
proposti
vengono
concretizzati
dalladeriva
DIRETTIVA
gli edifi
(EPBD),
la cui
pubblicazione
dalla
Comunità
Europea,
“Una
politica
energetica
per
l’Europa”,
si consa2002/91/CE (EPBD), la cui pubblicazione deriva dalla consadichiara pevolezza,dapartedellaCommissione,dellanecessitàdiavere
come nuovo obiettivo un abbattimento del 20% dei
pevolezza,dapartedellaCommissione,dellanecessitàdiavere
aedisposizione
uno entro
strumento
giuridico
che scandisca
consumi
delle emissioni
il 2020:
nelche
dicembre
2008, intera disposizione
uno strumento
scandisca
venti più concreti
finalizzatigiuridico
a realizzare
il grande interpotenziale
infatti,
il Consiglio
Europeo
approva
a Bruxelles
il “Pacchetto
venti
concreti
finalizzati
aObiettivo
realizzare
il grande
potenziale
di più
risparmio
energetico.
dichiarato
è “promuovere
risparmio
energetico.
Obiettivo
dichiarato
è “promuovere
Climadi- Energia”,
definito
anche
“Accordo
20-20-20”.
il miglioramento
del rendimento
energetico
degli edifici nella
il miglioramento del rendimento energetico degli edifici nella
Comunità, tenendo conto delle condizioni locali e climatiche
tenendo
conto
delle condizioni
locali
e climatiche
Con ilComunità,
pacchetto
“Climadelle
- Energia”
(Accordo
20-20-20)
l’UEil clima
esterne, nonché
prescrizioni
per quanto
riguarda
esterne,
nonché
delle
prescrizioni
per
quanto
riguarda
il clima
si Impegna
deglia:ambienti interni e l’efficacia sotto il profilo dei costi”.
degli ambienti interni e l’efficacia sotto il profilo dei costi”.
• Ridurre del 20% rispetto al 2005 le emissioni di gas ad
effetto serra entro il 2020;
• Incrementare l’utilizzo delle FER fino ad una quota del
20% entro il 2020;
• Raggiungere un risparmio energetico del 20% entro il
2020
9
ENERGIA PULITA?
RISPARMIO ENERGETICO!
IL PATTO DEI SINDACI: ABBATTIAMO LE EMISSIONI PARTENDO DAL BASSO.
Il Patto dei Sindaci (Convenant of Mayors) è un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea
che ha l’obiettivo di coinvolgere tutti i Sindaci delle Amministrazioni Locali al fine di renderli protagonisti nel processo europeo teso a raggiungere e superare l’obiettivo di riduzione del 20%
delle emissioni di CO2 entro il 2020 (Pacchetto 20-20-20 del dicembre 2008).
I Sindaci che volontariamente aderiscono a questa iniziativa si impegnano a predisporre ed
attuare un “Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile” (PAES), con il duplice obiettivo di aumentare l’efficienza energetica e
l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori, riducendo in tal modo le emissioni di anidride carbonica prodotte
localmente. La partecipazione dell’intera comunità locale costituisce una componente chiave del PAES.
Il PAES permette di:
a) valutare e misurare a livello locale il consumo di energia e le conseguenti emissioni di CO2;
b) identificare i settori strategici di intervento;
c) attuare politiche e programmi per la Città finalizzati all’efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale.
ENERGIA RINNOVABILE, ENERGIA DELLA
NATURA
Domanda di energia primaria per fonte 2011
Fonte: “Elaborazione ENEA su dati MISE”
Il costo dell’energia è strettamente legato alla disponibilità
delle risorse. Alcune ricerche sostengono che abbiamo già 5,5% consumato almeno la metà delle riserve mondiali di petrolio
9,0% facilmente estraibile e ai ritmi attuali di consumo potremo
andare avanti solo per altri 30-40 anni, quando le riserve
saranno definitivamente esaurite. Si calcola però che, per
il progressivo aumento della popolazione mondiale e l’attuale incremento dei consumi e dell’evoluzione tecnologica
dei Paesi in via di sviluppo, le riserve potrebbero esaurirsi
in molto meno tempo. Diventa così inevitabile spostare l’attenzione su altre fonti energetiche: le fonti rinnovabili.
Oggi in Italia la quota di energia fornita dalle fonti rinno5.592 vabili è in veloce incremento: nel 2011 abbiamo superato
l’obiettivo nel settore elettrico del 19,6% indicato nel Piano18.862 di Azione Nazionale, raggiungendo il 23,5%.
L’obiettivo al 2020 è del 26,4%. Il settore idroelettrico è
sempre quello preponderante, negli anni precedenti al boom
economico copriva quasi la totalità del fabbisogno energetico italiano e ancora attualmente produce ogni anno circa
42.000 GWh.
• Investendo nelle FER, la tecnologia migliora e i costi diminuiscono;
• Al puro costo dei combustibili fossili occorre aggiungere il danno ambientale che queste energie provocano:
cambiamenti climatici, surriscaldamento ambientale,
danni dovuti all’effetto serra, esaurimento delle fonti
non rinnovabili, inquinamento dell’aria, ecc.;
10
13,3% 13,3% 5,5% 37,5% 37,5% Petrolio Petrolio Gas naturale Gas naturale 9,0% Combus;bili solidi Combus;bili solidi 34,6% Energia ele?rica Energia ele?rica (importazione ne?a) 34,6% (importazione ne?a) Fon; rinnovabili Fon; rinnovabili 12.487 Idraulica 12.487 41.875 5.592 41.875 Idraulica Eolica Eolica Solare 18.862 Solare 13.407 13.407 Geotermica Geotermica Bioenergia Bioenergia Produzione di energia da FER in Italia 2012 (GWh)
Fonte: “Impianti a fonti rinnovabili in Italia – 2012” – GSE
• Le fonti rinnovabili sono già disponibili localmente, non
si devono importare dall’estero evitando quindi tutti i
problemi di dipendenza e di prezzo;
• A livello globale il mercato delle tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili rappresenta un
comparto in forte ascesa, con crescenti percentuali di
investimento e di tasso occupazionale.
ENERGIA PULITA?
RISPARMIO ENERGETICO!
LE FONTI RINNOVABILI
SOLE
Il sole è una fonte inesauribile e
non inquinante di calore (pannelli
solari termici) e di elettricità (pannelli fotovoltaici). Con il calore del
sole possiamo scaldare le nostre
stanze e produrre l’acqua calda sanitaria necessaria ai principali usi
domestici (ACS), con la luce del sole possiamo illuminare la
nostra casa e con la stessa energia solare possiamo generare energia elettrica. Ed è proprio la tecnologia delle celle fotovoltaiche quella che si sta sviluppando più rapidamente.
La potenza installata a livello mondiale ha superato a fine
2012 i 100 GW. La Germania è il primo paese per potenza
installata con più di 32 GW, l’Italia si colloca al secondo posto con circa 16 GW installati.
[Fonte: GSE, “Rapporto Statistico 2012 - Solare Fotovoltaico”]
ACQUA
Un impianto idroelettrico trasforma l’energia potenziale dell’acqua
in energia elettrica. La produzione
idroelettrica è caratterizzata da una
forte variabilità dovuta essenzialmente alla componente climatica.
L’Italia è uno dei maggiori produttori europei di elettricità da fonte idraulica, negli ultimi anni
c’è stato un numero sempre crescente di impianti di piccola taglia ad acqua fluente. La maggior parte degli impianti
sono installati nel Settentrione, dove tre Regioni (Piemonte, Trentino Alto Adige e Lombardia) rappresentano oltre il
56% del totale.
Il potenziale energetico presente nelle maree, di cui solo
una piccola parte è sfruttata con le tecnologie attuali, è pari
a circa 1 milione di GWh/anno.
[Fonte: GSE, “Rapporto statistico 2011 - Impianti a fonti rinnovabili”]
BIOMASSA
E’ la materia organica di origine animale e vegetale (potature di alberi,
scarti di lavorazione del legno, residui agricoli, reflui zootecnici, frazione biodegradabile dei rifiuti, ecc...)
che può essere usata per produrre
energia. Le soluzioni impiantistiche
variano per tipo di biomassa, in base alla tecnologia utilizzata e al prodotto finale (solo energia elettrica, solo energia
termica o una combinazione delle due). In Italia gli impianti
alimentati con bioenergie sono in crescita. A fine 2011, in
Italia, risultano in esercizio 1213 impianti alimentati da biomasse e rifiuti per un totale di 2.825 MW di potenza installata e una produzione elettrica di 10.832 GWh. [Fonte: GSE,
“Rapporto Statistico 2011 – Impianti a fonti rinnovabili”]
VENTO
Ogni anno l’energia eolica occupa
uno spazio sempre maggiore all’interno del mix energetico globale.
Nel 2012 la potenza eolica mondiale è aumentata di 44.184 MW, portando la potenza mondiale installata a più di 281 GW.
Nel 2012 l’Italia, secondo l’ANEV - Associazione Nazionale
Energia del Vento - ha installato altri 1.272 MW, portando la
potenza del parco eolico italiano a 8.144 MW.
Per gli impianti eolici hanno particolare rilevanza le caratteristiche ambientali e territoriali dei siti.
L’insieme di ventosità, orografia, accessibilità dei siti sono
infatti variabili discriminanti per l’installazione di un parco
eolico. Questo è il motivo per il quale nelle Regioni del Sud
risultano installati il 98% della potenza eolica nazionale e
l’80% degli impianti in termini di numerosità.
[Fonte: ENEA, “Il barometro dell’energia eolica” febbraio
2013]
GEOTERMIA
E’ il calore naturale della Terra. La
temperatura della crosta terrestre
infatti aumenta all’aumentare della
profondità (gradiente geotermico):
in media 3°C ogni 100 m ma esistono zone dove il flusso di calore è
maggiore, 9°-12°C ogni 100 m.
La geotermia è una delle fonti rinnovabili più interessanti,
poiché possiede un’enorme potenziale finora sfruttato solo
in minima parte. L’energia geotermica può essere sfruttata, a seconda della temperatura e delle diverse tecnologie
impiegate, per produrre energia elettrica in grossi impianti
geotermici oppure per riscaldare/raffrescare gli edifici mediante l’utilizzo di pompe di calore.
Le energie rinnovabili sono le uniche fonti
di energia non soggette ad esaurimento e
disponibili ovunque
11
ENERGIA PULITA?
RISPARMIO ENERGETICO!
COME POSSIAMO CONSUMARE MENO ENERGIA NELLE NOSTRE ABITAZIONI?
Il terzo passo: non dobbiamo dimenticare che ogni
giorno nelle nostre case utilizziamo elettrodomestici
piccoli e grandi, destinati agli usi più svariati e dotati
delle più diverse caratteristiche. Regolando con attenzione
il loro utilizzo e prena
gi
er
dendo in consideraumare meno en
Come possiamo cons
zione la sostituzione
nelle nostre case?
dei vecchi modelli a
do meglio l’energia...
Semplicemente usan
elevato consumo con
i nuovi a basso conintervenendo:
sumo, possiamo con;
ni
ia
id
tribuire al risparmio
amenti quot
• sui nostri comport
to
en
m
la
so
l’i
energetico collettivo
n
calore co
• sulle dispersioni di
e alleggerire la nostra
termico;
bolletta energetica.
Le soluzioni tecnologiche disponibili oggi per risparmiare energia a casa e nei luoghi di lavoro sono veramente tante e adatte a tutte le esigenze.
Il primo passo per ridurre i costi energetici
è quello di ridurre la
fuoriuscita del calore
in inverno e l’ingresso
del calore d’estate attraverso le pareti degli
edifici, la copertura, il
pavimento, le finestre,
in una parola, migliorando l’isolamento degli
edifici.
Il secondo passo consiste nella scelta di tecnologie impiantistiche
efficienti utilizzando anche le fonti rinnovabili.
• sugli impianti;
elettrica per l’illumia
gi
er
en
di
i
um
ns
co
• sui
parecchi elettrici
nazione e per gli ap
Circa il 20% delle dispersioni di calore, sono dovute a correnti incontrollate e spifferi, generati da fenditure, crepe
e interstizi, mentre circa l’80% attraverso tetti, pareti, solai e finestre. Diventa evidente che un intervento d’isolamento termico può rendere più confortevole un alloggio
e diminuire di una buona percentuale le spese annue di
combustibile per il riscaldamento in inverno ed evitare il
surriscaldamento dei locali abitativi d’estate.
La termografia a raggi infrarossi è una speciale “fotografia” che mostra la dispersione di calore della casa attraverso l’involucro dell’edificio (copertura, pareti, porte e
finestre). É effettuata attraverso l’uso della termocamera,
un’apparecchiatura che acquisisce un’immagine termica
dei corpi. Colore rosso/arancio: zone più calde (grande dispersione di calore).
Colore blu: zone fredde (poca dispersione di calore).
12
ENERGIA PULITA?
RISPARMIO ENERGETICO!
IL RISPARMIO ENERGETICO
nella ristrutturazione
13
IL RISPARMIO ENERGETICO
NELLA RISTRUTTURAZIONE
Costruire sostenibile significa
rispettare l’ambiente e
risparmiare in bolletta
Benessere ambientale e benessere economico sono
soddisfatti contemporaneamente solo nel momento in cui il mantenimento delle condizioni di comfort
è raggiunto con il minor consumo di energia.
Qui di seguito sono presentate attraverso semplici
schede-esemplificative le principali tecnologie per
il risparmio energetico. Ogni scheda è composta da
una descrizione della tecnologia di intervento, da
un elenco dei fattori favorevoli e non, dalla verifica
dell’applicabilità agli edifici esistenti, da una sommaria valutazione dei costi. I costi riportati sono
solo indicativi e legati al momento della redazione
di questa guida.
14
IL RISPARMIO ENERGETICO
NELLA RISTRUTTURAZIONE
CONSERVARE L’ENERGIA ATTRAVERSO
L’INVOLUCRO
La struttura esterna di un edificio è quella parte
dell’organismo edilizio che ha la funzione di delimitarne fisicamente lo spazio e allo stesso tempo
funge da filtro tra interno ed esterno. Attraverso
l’involucro è possibile regolare il microclima interno:
lo scambio termico, lo scambio dell’aria, l’irraggiamento solare, i flussi di umidità, i flussi luminosi e i
flussi sonori.
L’isolamento termico viene indicato come la misura
più semplice ed efficace per la riduzione dei consumi energetici.
RMICA DEI MATERIALI
LA TRASMITTANZA TE
e che
sura la quantità di calor
La trasmittanza (U) mi
della
traversa un elemento
nell’unità di tempo at
di
2
senza di una differenza
superficie di 1 m in pre
rno
lvin) tra l’interno e l’este
temperatura di 1 K (Ke
2
e si misura in W/m K.
soa al diminuire dello spes
La trasmittanza aument
uciall’aumentare della cond
re del materiale (s) ed
bilità termica (λ).
e è l’ianza è basso, maggior
Più il valore di trasmitt
con
ra in esame: strutture
solamento della struttu
per
rmica si caratterizzano
bassa trasmittanza te
ento termico.
fornire un elevato isolam
Prova del blocco di ghiaccio
da “CasaClima,Vivere nel più”, 2006
Test effettuato a Brema: alla fine di maggio due blocchi di ghiaccio di una tonnellata e mezza ciascuno sono
stati messi all’aperto e lasciati così esposti agli agenti
atmosferici per ben 50 giorni. Uno dei blocchi era avvolto da una sorta di casetta termica, mentre l’altro era
privo di protezione.
Dopo soli cinque giorni, il blocco di ghiaccio non protetto si era già sciolto. Dopo 7 settimane il blocco di ghiaccio protetto termicamente aveva mantenuto il 70,9%
del peso iniziale. Questo test rende evidente come una
casa termicamente bene isolata non protegge solo dal
freddo, ma anche dal caldo.
U= λ/s
CALCOLA QUANTO CONSUMA LA TUA CASA?
Per calcolare le dispersioni termiche dell’intero edificio occorre conoscere la quantità di calore che può
passare attraverso le superfici disperdenti dell’involucro esterno valutando per ciascun componente
il coefficiente globale di trasmissione termica.
Un calcolo per il quale è necessario l’aiuto di una figura professionale competente. Ma esiste un metodo semplice in grado di fornire una prima indicazione per valutare lo spreco energetico della propria
casa: considerate il vostro consumo di combustibile,
per il metano calcolate i mc consumati in un anno e
moltiplicate per 10. Se l’impianto di riscaldamento è
utilizzato anche per produrre acqua calda, sottraete
al risultato il valore 1000 per ogni abitante della
casa. Dividete il risultato per la superficie abitabile
e otterrete così una stima del consumo energetico
annuo, in kWh/mq. Se il valore ottenuto è inferiore
a 100 il vostro livello energetico è abbastanza buono. Se è maggiore occorre pensare ad interventi più
consistenti. Stima del consumo energetico in kWh.
Stima consumo (m3 metano annui x 10) – (n° pers. x 1000)
=
energetico
(kWh/mqa)
Superficie abitabile in mq.
Spreco energetico della casa.
Brochure informativa “Risparmio ed Efficienza Energetica con
il Solare Termico e Fotovoltaico”, 2007.
15
IL RISPARMIO ENERGETICO
NELLA RISTRUTTURAZIONE
CAPPOTTO
ESTERNO
CAPPOTTO
ESTERNO
CAPPOTTO
ESTERNO
55%
UN SISTEMA DI ISOLAMENTO TERMICO APPLICATO SUL LATO ESTERNO DELLE PARETI PERIMETRALI
55%
LATOesterno
ESTERNOdelle
DELLE
PARETI
PERIMETRALI
èUN
unSISTEMA
sistemaDIdiISOLAMENTO
isolamentoTERMICO
termicoAPPLICATO
applicato SUL
sul lato
pareti
perimetrali
1. Stratoesterno
di rivestimento esterno
1. Strato di rivestimento
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
2. Strato termoisolante 1
2.
Strato
termoisolante
Realizzare un cappotto esterno significa rivestire dall’esterno l’intera superficie 3. Sistema di ancoraggio
3. Sistema di ancoraggio
verticale di un edificio con pannelli o intonaci isolanti. I pannelli sono applicati 4. Elemento di parete
2
4. Elemento di parete
attraverso sistemi adesivi o di fissaggio meccanico e rivestiti da intonaco;
sono
5.
Strato
di
rivestimento
interno
5. Strato di rivestimento interno
3
realizzati con materiali naturali (sughero, lana di roccia, fibra di legno) o sintetici
(polistirolo, poliuretano). Il cappotto è un intervento particolarmente conveniente
Sezione di parete Sezione di parete
4
in casi di ripristino della facciata.
perimetrale esterna:
perimetrale esterna:
5
L’investimento economico aumenta in modo consistente il valore dell’immobile e
cappotto esterno cappotto esterno
viene ammortizzato in circa 10 anni grazie al notevole risparmio energetico e alle
detrazioni fiscali ad oggi disponibili.
FATTORI FAVOREVOLI;
• Eliminazione di ponti termici e umidità;
• Rallentamento del processo di degrado dell’involucro esterno dell’edificio;
• In fase di applicazione non richiede l’allontanamento degli inquilini;
• Le superfici interne calpestabili degli alloggi rimangono inalterate;
• L’aumento della volumetria esterna nella maggior parte dei casi non comporta
alcun vincolo o onere.
(1)
il costo corrisponde ad una media calcoCOSTO (sp.10cm)
INDICATORI DI COSTO (1)
COSTO (sp.10cm)
INDICATORI DI COSTO (1)
lata tra i prezzi di alcune ditte produttrici.
72,00 €/mq
Polistirene espanso
è comprensivo dei costi del materiale iso/mq della finitura superficiale e dei lavorii
Polistirene espanso 85,00 €/mq 72,00 €lante,
Polistirene estruso
Polistirene
estruso
85,00
€
/mq per la realizzazione del cappotto.
necessari
Lana di roccia
88,00 €/mq
Lana
di
roccia
€
/mq
88,00
Lana di vetro
85,00 €/mq
Prezzo medio di un cappotto esterno in
/mq del tipo di isolamento (sp.10cm).
Sughero Lana di vetro
92,00 €/mq 85,00 €funzione
Sughero
92,00 €/mq
1
2
3
4
5
Andamento della temperatura
Andamento della temperatura
in relazione alla posizione
in relazione alla posizione
dell’isolamento. Fonte: ANIT
dell’isolamento. Fonte: ANIT
Loisolante
strato verso
isolante verso
Lo strato
Lo strato
isolante
verso
l’esterno
protegge
le pareti
l’esterno
protegge
le pareti
l’esterno
protegge
le pareti
dalle escursioni
dalle escursioni
termiche:termiche:
dalle
escursioni
termiche:
ladella
massa
della muratura
resta
la massa
muratura
resta
la massa
muratura
resta
più
ineinverno
e
più fresca
più calda
in calda
inverno
piùdella
fresca
più calda in inverno e più fresca
in estate.
in estate.
in estate.
ISOLAMENTO
INTERNO
ISOLAMENTO
INTERNO
ISOLAMENTO
INTERNO
è un sistema
isolamento
termico applicato
sul
lato interno
perimetrali
È UNdi
SISTEMA
DI ISOLAMENTO
TERMICO
APPLICATO
SULdelle
LATOpareti
INTERNO
DELLE PARETI PERIMETRALI.
55
55%%
È UN SISTEMA DI ISOLAMENTO TERMICO APPLICATO SUL LATO INTERNO DELLE PARETI PERIMETRALI.
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
Realizzare un cappotto interno significa applicare uno strato di isolante sulla su1. Strato di rivestimento Esterno
1
2. Elemento di parete
perficie della parete a contatto con l’ambiente riscaldato. L’applicazione dell’iso11
2
3. Sistema di ancoraggio
lante può avvenire tramite incollaggio o con sistemi di fissaggio meccanico. Una
2
2
4. Strato termoisolante
barriera al vapore sul lato caldo della parete è indispensabile per locali ad umidità
3
5. Strato di rivestimento Interno
3
elevata e nei climi freddi. E’ un sistema molto usato negli interventi di ristrutturazione in cui non è possibile intervenire dall’esterno. E’ particolarmente indicato per
Sezione di parete
edifici esistenti utilizzati in modo saltuario (seconde case, scuole, edifici adibiti a
perimetrale esterna:
terziario) dove è richiesto che il riscaldamento degli ambienti avvenga in tempi brecappotto interno
vi. Lo strato isolante verso l’interno riduce gli effetti dovuti all’inerzia termica della
parete: l’ambiente si scalda molto velocemente, ma allo stesso tempo si raffredda
molto velocemente.
FATTORI SFAVOREVOLI
• Non elimina i ponti termici;
• Le superfici interne calpestabili degli alloggi diminuiscono;
• In fase di esecuzione richiede l’allontanamento degli inquilini e la
modifica del passaggio degli impianti interni (es. rimozione cassette elettriche);
• Sistema privo di inerzia termica: la
temperatura degli ambienti tra il
giorno e la notte varia in maniera
rapida.
16
FATTORI FAVOREVOLI
• Rapidità di messa in opera;
• Bassi costi di realizzazione;
• Posa in opera indipendente dalle
condizioni atmosferiche e senza
ponteggi;
• Non aumenta la volumetria dell’edificio.
(1) (1)
INDICATORI
DI COSTO
INDICATORI
DI COSTO
Polistirene
espanso
Polistirene
espanso
Polistirene
estruso
Polistirene
estruso
Lana
di
roccia
Lana di roccia
Lana
di vetro
Lana
di vetro
Sughero
Sughero
COSTO
(sp.10cm)
COSTO
(sp.10cm)
65,00
€/mq
65,00
€/mq
60,00
€/mq
€/mq
60,00
68,00
€/mq
68,00 €/mq
70,00
€/mq
70,00
€/mq
72,00
€/mq
72,00 €/mq
3
4
44
5
5
Andamento
Andamentodella
dellatemperatura
temperatura
ininrelazione
relazionealla
allaposizione
posizione
dell’isolamento.
dell’isolamento.Fonte:
Fonte:ANIT
ANIT
(1)
il costo corrisponde ad una media calcolata
tra i prezzi di alcune ditte produttrici. è comprensivo dei costi del materiale isolante, della
finitura superficiale e dei lavorii necessari per
la realizzazione dell’isolamento.
Prezzo
medio
cappottointerno
internocon
con
Prezzo
medio
didiununcappotto
rivestimento
conintonaco
intonacoignifugo,
ignifugo,REI
REI120,
120,
rivestimento
con
funzione
del
tipodidiisolante
isolante(sp.
(sp.10cm).
10cm).
inin
funzione
del
tipo
5
IL RISPARMIO ENERGETICO
NELLA RISTRUTTURAZIONE
ISOLAMENTO
DELL’INTERCAPEDINE
ISOLAMENTO
DELL’INTERCAPEDINE
ISOLAMENTO
DELL’INTERCAPEDINE
5555
%%
È UN SISTEMA
DI ISOLAMENTO TERMICO
APPLICATO
TRAesterno
IL LATO ESTERNO
E IL LATOdella
INTERNO
DELLA MURATURA.
è un sistema
di
isolamento
applicato
traAPPLICATO
il lato
e il lato
interno
muratura.
È UN
SISTEMA DItermico
ISOLAMENTO
TERMICO
TRA IL LATO
ESTERNO
E IL LATO INTERNO
DELLA MURATURA.
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
Il posizionamento dello strato isolante avviene in un’intercapedine tra due
paramenti murali. Il paramento esterno protegge il materiale contro le intemperie, in questo modo è possibile utilizzare materiali fibrosi e polverosi solitamente non idonei ad essere applicati all’esterno.
Per gli edifici esistenti può essere realizzato:
1. Costruendo un nuovo paramento murario con un’intercapedine ventilata,
lasciando un vuoto tra il materiale termoisolante e il paramento esterno. è un
procedimento consigliato per murature prive di intercapedine.
2. Inserendo nell’intercapedine dei materiali isolanti sfusi per insufflazione. In
questo caso occorre valutare che l’intercapedine sia tale da permetterne l’intero riempimento. L’isolamento ad intercapedine ha un doppio vantaggio: non
aumenta la volumetria dell’edificio (come nel caso del cappotto esterno) e non
diminuisce la superficie calpestabile interna degli appartamenti (come nel
caso del cappotto interno).
1. Foro di iniezione
1. Foro di iniezione
2. Strato di rivestimento esterno
2. Strato di rivestimento esterno 2
3. Elemento
di parete
3. Elemento
di parete
4. Strato
termoisolante
4. Strato
termoisolante
5. Elemento
di parete
5. Elemento
di parete
6. Strato
di rivestimento
interno
6. Strato
di rivestimento
interno
1
2
3
3
4
5
6
Andamento
temperatura
Andamento
delladella
temperatura
in relazione
alla posizione
in relazione
alla posizione
dell’isolamento.
Fonte:
dell’isolamento.
Fonte:
ANITANIT
(sp.10cm)
INDICATORI
DI COSTO
(1)
COSTOCOSTO
(sp.10cm)
INDICATORI
DI COSTO
FATTORI SFAVOREVOLI
65,00
Argilla
espansa
8/20
• Non elimina i ponti termici;
65,00 €/mq€/mq
Argilla espansa 8/20
60,00 €/mq
Perlite espansa
• C’è rischio di condensa nell’isolante;
60,00 €/mq
Perlite espansa
68,00 €/mq
Polistir. in palline additt.
• Alto costo dovuto alla manodopera;
68,00 €/mq
Polistir. in palline additt.
• Rischio di “spanciamento” nella parte infe70,00 €/mq
Sughero in granuli
70,00 €/mq
Sughero in granuli
riore del muro per effetto dell’insufflaggio.
(1)
FACCIATA
VENTILATA
FACCIATA
VENTILATA
il costo corrisponde ad una media calcolata tra i prezzi di alcune ditte produttrici. è
comprensivo dei costi del materiale isolante
e dei lavori necessari per la realizzazione
dell’isolamento.
(1)
Prezzo medio di un isolamento ad intercapedine in funzione del tipo di isolante.
55%
55
È UNche
SISTEMA
CHE la
SFRUTTA
LA VENTILAZIONE
DI UNA CAMERA
D’ARIA CREATA
TRA L’ISOLANTE
E’FACCIATA
un sistema
sfrutta
ventilazione
di una camera
d’aria creata
tra l’isolante
e il rivestimento esterno.
VENTILATA
%
E IL RIVESTIMENTO
ESTERNO.
È UN SISTEMA
CHE SFRUTTA LA
VENTILAZIONE DI UNA CAMERA D’ARIA CREATA TRA L’ISOLANTE
PRINCIPIO
DI
FUNZIONAMENTO
E IL RIVESTIMENTO ESTERNO.
Realizzare una facciata ventilata significa costruire una serie di strati funzionali, 1. Strato di rivestimento esterno
2. Sistema di fissaggio
1
Strato di rivestimento esterno
vincolati all’edificio mediante una struttura metallica. Dal lato più esterno1.trovia3. Intercapedine
Sistema
fissaggio
2
mo in successione, il rivestimento, la camera di ventilazione e, a contatto2.con
la di
4. Strato termoisolante
3. Intercapedine
struttura esterna dell’edificio, lo strato di isolante termico. Lo strato più esterno,
5. Sistema di ancoraggio
3
4. Strato termoisolante
6. Elemento di parete
il rivestimento, oltre a definire l’aspetto estetico dell’edificio, assolve la funzione
5. Sistema di ancoraggio
di rivestimento interno
di protezione degli strati successivi. La camera di ventilazione (o intercapedine)
è 7.diStrato
6. Elemento
parete
4
7. Strato
collegata con l’aria esterna attraverso bocche di ventilazione poste al piede
della di rivestimento
Sezioneinterno
di parete perimetrale
esterna: facciata ventilata
5
facciata e alla sua sommità (a volte anche in posizione intermedia). Il gradiente
Sezione di parete perimetrale
termico che si crea tra la temperatura dell’aria nell’intercapedine e quella esterna esterna:
facciata
ventilata
Può essere realizzata su vari tipi 6
in ingresso, innesca il processo di ventilazione naturale (o “effetto camino”). Il mo- di supporto: laterizio pieno e forato,
Può essere realizzata su vari tipi
vimento ascensionale dell’aria consente di eliminare rapidamente il vapore acqueo calcestruzzo e pareti leggere.
di supporto: laterizio pieno e forato,
proveniente dall’interno dell’abitazione, e di diminuire di conseguenza lacalcestruzzo
forma- Sono
inoltre
possibili vari tipi
e pareti
leggere.
zione dei fenomeni di condensa. In estate lo schermo esterno deve possibilmente
di
rivestimento
esterno: materiali
Sono inoltre possibili vari tipi
lapidei,ceramici
e in terracotta,
riflettere la quota maggiore dell’energia incidente; quella assorbita vienediceduta
rivestimento
esterno: materiali
materiali
metallici
all’aria dell’intercapedine per convezione e rimossa attraverso la ventilazione.
lapidei,ceramici e in terracotta,e plastici,
FATTORI FAVOREVOLI
• Eliminazione dei ponti termici;
• Eliminazione di condense e
muffe;
• Isolamento acustico;
• Protezione totale esterna
dell’edificio e dell’isolante.
4
5
Sezione di parete
perimetrale esterna:
isolamento
dell’intercapedine
FATTORI FAVOREVOLI
• Non aumenta la volumetria dell’edificio;
• Non diminuisce la superficie calpestabile interna degli appartamenti.
1
2
3
4
5
6
7
7
conglomerati
cementizi, sistemi
materiali metallici
e plastici,
FATTORI SFAVOREVOLI
di schermatura,
sistemi di pannelli solari...
conglomerati
cementizi,
sistemi
• Aumento di volumetria;
di schermatura, sistemi di pannelli solari...
• Alti costi di realizzazione.
INDICATORI DI COSTO (1)
COSTO (sp.10cm)
(1)
INDICATORI DI
COSTO espanso COSTO (sp.10cm)
il costo corrisponde ad una media calco120,00 €/mq
Polistirene
(1)
Polistirene estruso
Polistirene espanso
Lana di roccia
Polistirene estruso
Lana di vetro
Lana di roccia
Sughero
Lana di vetro
Sughero
1
lata tra i prezzi di alcune ditte produttrici.
120,00 €/mq125,00 €/mq
è comprensivo dei costi del materiale isolante, della finitura superficiale e dei lavorii
125,00 €/mq115,00 €/mq
necessari per la realizzazione della facciata
115,00 €/mq128,00 €/mq
ventilata.
Prezzo medio di facciata ventilata con rive128,00 €/mq135,00 €/mq
pvcrivee isolante sp.10cm.
Prezzo medio stimento
di facciataesterno
ventilataincon
135,00 €/mq
stimento esterno in pvc e isolante sp.10cm.
17
6
IL RISPARMIO ENERGETICO
NELLA RISTRUTTURAZIONE
55
55%
TETTO VENTILATO
TETTO VENTILATO
TETTO
VENTILATO
è un sistema che
la
ventilazione
di una camera
tra l’isolante
termico
e il manto
di copertura.
È UN sfrutta
SISTEMA CHE
SFRUTTA LA VENTILAZIONE
DI UNA d’aria
CAMERAcreata
D’ARIA CREATA
TRA L’ISOLANTE
TERMICO
E IL MANTO
DI COPERTURA. %
È UN SISTEMA CHE SFRUTTA LA VENTILAZIONE DI UNA CAMERA D’ARIA CREATA TRA L’ISOLANTE TERMICO E IL MANTO DI COPERTURA.
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
Realizzare un “tetto ventilato” significa far circolare aria tra lo strato termoisolante
5
e il manto di copertura. L’aria che affluisce dalla parte della gronda e fuoriesce al
2
5
2
4
colmo asporta il calore e il vapore acqueo e asciuga l’acqua piovana eventualmente
4
spinta dal vento sotto le tegole. Il beneficio principale offerto dal sistema ventilato
è che la camera di ventilazione, nel caso di forte irraggiamento solare, consente
di smaltire rapidamente il calore accumulato dagli strati superficiali del tetto, im1
pedendone la trasmissione verso l’interno dell’edificio. Le principali condizioni che
1
Copertura
ventilata
ostacolano il movimento dell’aria nella camera di ventilazione sono una lunghezza
3
Copertura
ventilata
fonte:
www.rockwool.it
3
eccessiva della falda o una sua ridotta inclinazione. In questi casi è indispensabile
fonte: www.rockwool.it
aumentare lo spessore dell’intercapedine per compensare la minore velocità di de1. Barriera al vapore
4. Camera
flusso con una maggiore massa d’aria disponibile.
1.Pannello
Barriera coibente
al vapore
4.di
Camera
2.
ventilazione
FATTORI FAVOREVOLI
• Impedisce la formazione di umidità, limitando l’effetto condensa;
• In estate il caldo viene espulso prima che il calore esterno possa arrivare agli
ambienti interni:
• In fase di ristrutturazione non richiede l’allontanamento degli inquilini.
FATTORI SFAVOREVOLI
• Aumento volumetria della copertura;
• Alto costo di realizzazione.
INDICATORI DI COSTO (1)(1)
INDICATORI DI COSTO
Polistirene espanso
Polistirene espanso
Polistirene estruso
Polistirene estruso
Lana di roccia
Lana di roccia
Lana di vetro
Lana di vetro
Sughero
Sughero
2.Guaina
Pannello coibente
di ventilazione
3.
5. Manto
di copertura
3. Guaina
5. Manto di copertura
Le tipologie variano in base alla tipologia della
Le tipologie
variano
in base
alla tipologia
della
falda:
esistono
coperture
ventilate
per falde
falda: esistono
coperture
ventilate
per falde
inclinate
e coperture
ventilate
per falde
piane.
inclinate
e coperture
ventilate
persono
faldeperò
piane.
In
quest’ultimo
caso gli
effetti non
così
In
quest’ultimo
caso
gli
effetti
non
sono
però
così
vantaggiosi perchè non si genera moto convettivo
vantaggiosi perchè non si genera moto convettivo
COSTO (sp.10cm)
COSTO (sp.10cm)
120,00 €/mq
120,00 €/mq
128,00 €/mq
128,00 €/mq
125,00 €/mq
125,00 €/mq
130,00 €/mq
130,00 €/mq
135,00 €/mq
135,00 €/mq
il costo corrisponde ad una media calcolata tra i prezzi di alcune ditte produttrici.
è comprensivo dei costi del materiale isolante e dei lavori necessari per la realizzazione del tetto ventilato.
(1)
Prezzo medio di una copertura ventilata
con strato di tenuta realizzato in coppi e
con isolante di spessore 6 cm.
COPERTURA ISOLATA INTERNAMENTE
è un sistema usato specialmente nelle ristrutturazioni, nei casi in cui non è possibile intervenire dall’esterno.
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
Può essere realizzato come il sistema a “cappotto interno”, oppure con il sistema
a controsoffitto che consiste nell’applicazione dello strato isolante in un sistema
di sospensione verso l’ambiente riscaldato. L’applicazione dell’isolante nel sistema a cappotto interno può avvenire tramite incollaggio o fissaggio meccanico.
Lo strato di finitura esterna è generalmente realizzato con lastre in cartongesso
pre-assemblate con l’isolante, oppure posate in opera singolarmente. In caso di
utilizzo di isolante privo di paramento esterno è consigliabile adottare, come strato di rivestimento finale, un intonaco ignifugo.
L’isolamento della copertura dall’interno è un sistema molto usato negli interventi di ristrutturazione soprattutto quando non è possibile intervenire dall’esterno
come nel caso di un singolo appartamento condominiale. É un’applicazione indicata in ambienti a occupazione saltuaria (seconde case, scuole, edifici adibiti per
il terziario) nei quali sono da privilegiare tempi rapidi di riscaldamento.
FATTORI FAVOREVOLI
• Posa in opera rapida e indipendente dalle condizioni atmosferiche;
• La realizzazione non richiede ponteggi;
• Non aumenta la volumetria dell’edificio.
FATTORI SFAVOREVOLI
• Non elimina i ponti termici;
• In fase di esecuzione dei lavori richiede l’allontanamento degli inquilini;
• Diminuzione dell’altezza utile interna (necessaria verifica dell’altezza
minima da regolamento edilizio).
1
2
3
INDICATORI DI COSTO (1)
Polistirene estruso
Lana di roccia
Lana di vetro
COSTO (sp.10cm)
58,00 €/mq
70,00 €/mq
62,00 €/mq
Prezzo medio di una copertura isolata internamente,
isolante di spessore 10cm.
INDICATORI DI COSTO (1)
Polistirene espanso
Polistirene estruso
Lana di roccia
Lana di vetro
Sughero
COSTO (sp.10cm)
120,00 €/mq
125,00 €/mq
115,00 €/mq
128,00 €/mq
135,00 €/mq
Prezzo medio di copertura piana/solaio interpiano con
isolamento interno e sistema a controsoffitto, realizzato
in lastre di cartongesso (ignifughe, REI 120) con
struttura di sostegno in profilati di lamiera zincata,
isolante di spessore 10cm.
(1)
il costo corrisponde ad una media calcolata tra i prezzi di alcune
ditte produttrici. è comprensivo dei costi del materiale isolante e
dei lavori necessari per la realizzazione dell’isolamento.
4
5
6
18
1. Elemento di tenuta
2. Elemento di supporto
3. Eventuale feltro drenante
4. Elemento portante
5. Elemento termoisolante
6. Rivestimento interno
Andamento della
IL RISPARMIO ENERGETICO
temperatura in
LE CARATTERISTICHE
DEL SERRAMENTO
NELLA
RISTRUTTURAZIONE
un serramento
COSTO (sp.10cm)
INDICATORI DI COSTO (1)
Fonte:“Tip-Top
tettoè il sistemadi coperturaisolato
(o “tetto caldo”)
Fenster”
105,00 €/mq
Polistirene espanso
115,00 €/mq
Polistirene estruso
è un sistema di isolamento termico applicato sul lato esterno della copertura Lana di roccia
110,00 €/mq
il
manto
di
copertura.
È
120,00 €/mq
LE CARATTERISTICHE
DEL SERRAMENTO
Lana
di vetro
(1)
PRINCIPIO
DI FUNZIONAMENTO
COSTO (sp.10cm)
INDICATORI
DI COSTO
La soluzione più in uso per la coibentazione e l’impermeabilizzazione di un
125,00 €/mq
Sughero
105,00 €/mq
Polistirene espanso
tettoèèilil sistema
sistemadidicopertura
(o “tetto
caldo”)
tetto
coperturaisolato
isolato esternamente
(o “tetto
caldo”) che
€/mq
115,00 inclinata
Polistirene
estruso
Prezzo
medio di una copertura
isolata
bile
di condensa
all’interno
dell’isolante.
prevede
la formazione
posa dello strato
termoisolante
direttamente
sulla struttura poresternamente
con
manto
di
tenuta
in
coppi
tante È
delper
tetto.
Al di
soprache
dell’isolante
viene
stesolauno
strato diditenuta
110,00 €/mq
Lana di roccia
questo
motivo
è preferibile
valutare
possibilità
e isolante di spessore 10cm.
all’acqua
quindi
il manto
il mantoe di
copertura.
È di copertura. E’ bene sottolineare che il posizio120,00 €/mq
Lana di vetro
namento dello strato impermeabile all’estradosso dell’isolante provoca una
125,00 €/mq
Sughero
forte resistenza
smaltimento
vapore acqueo
inclinate eallo
coperture
isolatedel
esternamente
perproveniente
falde piane.dagli ambienti
con possibile
formazione
di condensa
all’interno dell’isolante.
Prezzo medio di una copertura inclinata isolata
bile interni
formazione
di condensa
all’interno
dell’isolante.
E’ per
questo
motivo
che
è
preferibile
valutare
la
possibilità
di
realizzare
una
esternamente
con manto di tenuta in coppi
È per questo motivo che è preferibile valutare la possibilità di
COPERTURA ISOLATA ESTERNAMENTE
e isolante di spessore 10cm.
copertura ventilata. Le tipologie di copertura isolata esternamente variano
delle acque
meteoriche.
in basedeflusso
alla tipologia
di falda:
esistono coperture isolate esternamente per
falde inclinate e coperture isolate esternamente per falde piane.
(1)
il costo corrisponde ad una media calcolata tra i prezzi di alcune
inclinate e coperture isolate esternamente per falde piane.
L’altezza
utile
interna del
localeditte produttrici. è comprensivo dei costi del materiale isolante e
In casoFATTORI
di falda piana
troviamo la presenza o di• uno
strato
di pendenza
o di
FAVOREVOLI
dei lavori necessari per la realizzazione dell’isolamento.
spessori
variabili
dell’isolante
in modorispetto
da creare una
pendenza
minima
per il
all’ultimo
piano
rimane
• Basso
costo
di realizzazione
deflussoad
delle
acque
meteoriche.
inalterata
una facciata ventilata
deflusso delle acque meteoriche.
• In fase di ristrutturazione non
FATTORI FAVOREVOLI
richiede l’allontanamento
• L’altezza
• FATTORI
ristrutturazione non richiede
l’al- utile interna del locale
In fase diFAVOREVOLI
degli
inquilini
2
•lontanamento
Basso
costo
didegli
realizzazione
inquilini;rispetto all’ultimo piano rimane
inalterata
• L’altezza
utile interna
ad una facciata
ventilatadel locale all’ultimo
3 4
FATTORI
SFAVOREVOLI
5
rimane
inalterata. non
•piano
In fase
di ristrutturazione
6
• Aumento
di volume della copertura
richiede
l’allontanamento
• Non
elimina i fenomeni di condensa
FATTORI
SFAVOREVOLI
degli
inquilini
• Aumento di volume della copertura;
• FATTORI
Non elimina
i fenomeni di condensa.
SFAVOREVOLI
1
v
7
1
2
3
4
• Aumento di volume della copertura
• Non elimina i fenomeni di condensa
TIPO DI FINITURA SPESSORE in mm
5
6
7
(vetro-camera-vetro)
FINESTRE AD ALTE PRESTAZIONI
TIPO DI TELAIO
1. Elemento di tenuta
2. Elemento di supporto
3. Eventuale impermealizzazione
4. Elemento termoisolante
5. Eventuale barriera al vapore
1. Elemento
di tenuta portante
6. Elemento
2. Elemento
di supporto interno
7. Rivestimento
3. Eventuale impermealizzazione
4. Elemento termoisolante
5. Eventuale barriera al vapore
6. Elemento portante
7. Rivestimento interno
U (W/mqK)
Legno
4,5
Metallo senza taglio termico
6,1
PVC
4,6
L’ISOLAMENTO DELLE FINESTRE
Legno
2,9
Vetrocamera
Metallo
3,3
Per evitare dispersioni
di calore è utile isolare6-8-6
anche le finestre
e con taglio termico
Metallo senza taglio termico
4,3
i serramenti.
semplice
PVCFATTORI FAVOREVOLI
2,9
Come possiamo fare?
Legno
1,7
• installare i doppiVetrocamera
o i tripli vetribasso
alle finestre;
• Diminuzione
Metallo con taglio
termico
2,2del consumo energetico;
emissivo oo semi4-16-4
• scegliere vetri riflettenti
vetri basso emissivi;
Metallo senza taglio termico
3,2
comfort abitativo;
PVC• Incremento1,8
selettivo delle
con aria
• applicare sui serramenti
guarnizioni (in gomma);
Legno• Investimento
1,5 ammortizzabile in tempi
• applicare dei frangisole
e sistemi
schermanti.
Vetrocamera
basso
Metallo con taglio termico
1,9
grazie
alle
detrazioni
fiscali.
4-16-4
emissivo o semiMetallo senza taglio termico
3
I vetri basso emissivi
(o low-e)
sono trasparenti alle radiazioni PVC
1,6
selettivo
con Argon
termiche solari, lasciandole entrare all’interno dell’edificio e con- Legno
1,4
Vetrocamera triplo
Metallo con taglio termico
1,8
temporaneamente impediscono la fuoriuscita della radiazione
4-8-4-8-4
basso emissivo
Metallo senza taglio termico
2,9
termica emessa dai corpi riscaldanti.
PVC
1,4
con Argon
Vetro singolo
brevi
Valori della trasmittanza termica complessivi: infissi+vetro
[Fonte: Software Best Class]. In rosso sono indicate le trasmittanze
che non soddisfano gli obblighi di legge.
INDICATORI DI COSTO
Finestra in legno
Finestra in PVC bianco
Finestra in alluminio c/taglio
termico sp. 65-70 mm
Finestra in alluminio c/taglio
termico sp. 70-75 mm
Finestra in legno-alluminio
COSTO
578,00 €
528,00 €
829,00 €
894,00 €
961,00 €
Costo di una finestra standard
a due ante (1,30x1,50m) con
vetrocamera basso-emissivo
(4/12/6) e intercapedine di gas
Argon (posa in opera compresa)
FONTE: indagini di mercato
19
IL RISPARMIO ENERGETICO
NELLA RISTRUTTURAZIONE
DAL VETRO SINGOLO AL TRIPLO VETRO
Il vetro è un buon conduttore di calore e in inverno l’umidità
dell’aria si condensa facilmente sul lato a contatto con l’ambiente interno. In passato per evitare questo inconveniente
si mostrava una seconda finestra a una distanza di 10-20
cm da quella esistente, creando una sorta di camera d’aria
che conferiva un certo isolamento.
Fu un’ottima intuizione per l’invenzione delle finestre a
doppio e triplo vetro. Sono tipologie che costano di più rispetto alle finestre con vetro singolo, ma le loro elevate
caratteristiche termo-fonoisolanti, le rendono decisamente
vantaggiose in termini sia di benessere termico che di risparmio energetico. Nell’intercapedine tra i vetri (o vetrocamera), come elemento isolante, si trovano aria o altri gas
quali Argon, Kripton e Xenon. Oggi i più utilizzati sono aria
e argon, mentre kripton e Xenon hanno elevate prestazioni
isolanti, ma anche costi economici rilevanti.
TIPO DI FINITURA
SPESSORE in mm
(vetro-camera-vetro)
Vetro singolo
Vetrocamera
semplice
Vetrocamera basso
emissivo o semiselettivo con aria
Vetrocamera basso
emissivo o semiselettivo con Argon
Vetrocamera triplo
basso emissivo
con Argon
6-8-6
4-16-4
4-16-4
4-8-4-8-4
La Scelta del serramento
Per la scelta del serramento è necessario valutarne:
• La conformità alla normativa vigente;
• Le caratteristiche di entrambe le componenti che lo costituiscono: il telaio e il vetro.
Le finestre devono garantire:
CONTROLLO DELLA CONDENSA che si viene a creare sulla
superficie, CONTROLLO ottimale DELLA LUCE NATURALE,
buona PERMEABILTà ALL’ARIA
e IMPERMEABILITà ALL’ACQUA, CAPACITA’ FONOISOLANTE, RESISTENZA all’aggressione di alcuni AGENTI CHIMICI e ALL’USURA del tempo,
ROBUSTEZZA AGLI AGENTI ATMOSFERICI, BUONA TENUTA
ALLE FIAMME, ed una buona SICUREZZA CONTRO LE INTRUSIONI.
v
TIPO DI TELAIO
U (W/mqK)
Legno
Metallo senza taglio termico
PVC
Legno
Metallo con taglio termico
Metallo senza taglio termico
PVC
Legno
Metallo con taglio termico
Metallo senza taglio termico
PVC
Legno
Metallo con taglio termico
Metallo senza taglio termico
PVC
Legno
Metallo con taglio termico
Metallo senza taglio termico
PVC
4,5
6,1
4,6
2,9
3,3
4,3
2,9
1,7
2,2
3,2
1,8
1,5
1,9
3
1,6
1,4
1,8
2,9
1,4
Valori della trasmittanza termica complessivi: infissi+vetro
[Fonte: Software Best Class]. In rosso sono indicate le trasmittanze
che non soddisfano gli obblighi di legge.
INDICATORI DI COSTO
le tipologie
di telaio
Finestra in legno
Finestra in PVC bianco
COSTO
578,00 €
528,00 €
829,00 €
in alluminio c/taglio
telaioFinestra
in legno
termico
sp.
65-70 mm
Il legno è un materiale
naturale e un ottimo termoi894,00 €
Finestra in alluminio c/taglio
solante.termico
Utilizzato
permm
la produzione dei telai nesp. 70-75
961,00
€
in legno-alluminio
cessita Finestra
di una manutenzione
regolare perchè
molto
soggetto all’usura del tempo.
telaio in alluminio
L’alluminio è un materiale con un elevata resistenza alle intemperie,leggero e facilmente lavorabile e
per questo adatto per la realizzazione di serramenti
di grandi dimensioni. E’ un materiale che richiede
poca manutenzione, ma presenta un’ elevata con20
ducibilità termica; è per questo motivo che risulta
importante interporre tra i profilati un separatore
Costo di una
finestra standard
isolante,
il cosiddetto
taglio termico.
a due ante (1,30x1,50m) con
vetrocamera
basso-emissivo
misto
in legno-alluminio
telaio
(4/12/6)
e
intercapedine
di gas costituisce l’elemento
Il telaio interno in legno
Argon (posa in opera compresa)
portante
e possiede
ottime caratteristiche termoiFONTE: indagini
di mercato
solanti, il telaio esterno in alluminio risulta più resistente alle intemperie. Richiede poca manutenzione e ha un ciclo di vita lungo.
telaio in materiale Plastico (PvC)
è un materiale che offre ottima lavorabilità, è leggero, resistente, duraturo e riciclabile. Un aspetto
negativo è che non è un materiale naturale.
IL RISPARMIO ENERGETICO
NELLA RISTRUTTURAZIONE
LA VENTILAZIONE NEGLI EDIFICI ISOLATI
La ventilazione rappresenta un fattore fondamentale per la salubrità ed il comfort degli ambienti interni
degli edifici, prevenendo muffe e condense sulle pareti fredde e in prossimità dei ponti termici. Un corretto grado di umidità, una piacevole temperatura
interna abbinati ad un’aria sempre pulita, sono condizioni indispensabili per vivere bene. Per conseguire questo risultato è sempre stata abitudine comune arieggiare con una certa frequenza gli ambienti
nei quali viviamo spalancando porte e finestre. Ma
l’apertura delle finestre è la modalità di areazione
più dispendiosa di energia, perché la quantità dei ricambi dell’aria non può essere controllata, risultando
in contraddizione con il principio di isolamento e risparmio di energia. Negli edifici bene isolati, infatti,
aprire le finestre e ricambiare aria significa sprecare
tutta l’energia che tramite i sistemi di isolamento si
riesce a conservare. Ecco perché insieme alla progettazione dei sistemi di isolamento, oggi, diviene molto importante valutare la realizzazione di un sistema
di Ventilazione Meccanica Controllata.
VENTILAZIONE MECCANICA CONTROLLATA
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
La VMC crea un ricambio di aria forzato attraverso appositi ventilatori. L’aria viziata viene asportata dalle zone con
più alta concentrazione di umidità e di inquinanti (bagno e cucina), mentre l’aria fresca viene prelevata dall’esterno
e immessa in soggiorno e nelle camere da letto, per garantire un’aria più pulita. I più innovativi impianti di ventilazione meccanica permettono inoltre di trattare l’aria prima di immetterla nei locali e, ancora, di recuperare il calore
contenuto nell’aria in espulsione dagli ambienti interni attraverso sistemi a doppio flusso con scambiatore di calore.
• sistemi a semplice flusso: le bocchette di estrazione, ricavate nella parte alta delle pareti di cucina e bagno,
vengono azionate da un ventilatore (di potenza ridotta e silenzioso) per aspirare l’aria viziata, mentre le bocchette di immissione, ricavate sopra i serramenti esterni, consentono l’ingresso dell’aria esterna pulita nei locali
del soggiorno e delle camere.
• sistemi a doppio flusso: il ventilatore regola sia i flussi in estrazione che in immissione. L’aria, prima di essere
immessa nell’ambiente, può così essere trattata. Lo stesso ventilatore è anche dotato di scambiatore di calore,
in grado di recuperare parte del calore contenuto nell’aria in espulsione e di cederlo all’aria di immissione generando sensibili risparmi di energia.
REALIZZAZIONE IMPIANTO
Per singoli appartamenti e case unifamiliari è possibile installare un unico ventilatore con il relativo
sistema di canali per la circolazione dell’aria o posizionare un ventilatore per ogni locale della casa. Se
il secondo caso è di più semplice installazione e più
adatto nei casi di ristrutturazione, nel primo caso è
necessario prevedere un sistema di controsoffittattura per il passaggio dei tubi e un vano tecnico per
posizionare il ventilatore.
FATTORI FAVOREVOLI
• Miglioramento della qualità igienico-ambientale
interna alle abitazioni;
• Riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento ambientale;
• Manutenzione minima.
COSTI DI REALIZZAZIONE
Il costo medio di un impianto progettato per una
nuova abitazione di 100 mq di superficie lorda di
pavimento (s.l.p.) con un volume d’aria di 320 mc/h
in cui alloggiano quattro persone varia dai 700 euro
per un sistema a semplice flusso ai 4.500 euro per
un sistema a doppio flusso con recupero di calore1.
1
il costo corrisponde ad una media calcolata tra i prezzi di alcune ditte
produttrici. è comprensivo del costo dell’impianto di ventilazione e dei
lavori necessari per la sua realizzazione.
ventilazione meccanica controllata a semplice flusso e a doppio flusso.
Fonte: vmcitalia
21
IL RISPARMIO ENERGETICO
NELLA RISTRUTTURAZIONE
IL SISTEMA EDIFICIO-IMPIANTO:
LE TECNOLOGIE IMPIANTISTICHE
L’impianto di riscaldamento/raffrescamento è destinato sia alla climatizzazione degli ambienti sia
all’eventuale produzione di acqua calda sanitaria.
La caldaia è il cuore dell’impianto. La sua efficienza
è un elemento di primaria importanza ai fini del contenimento dei consumi energetici e delle emissioni
inquinanti. Una caldaia tradizionale ha un’efficienza dell’85% circa; questo significa che il 15% circa
dell’energia contenuta nel combustibile non viene
trasformata in calore utile e di conseguenza persa.
Durante le stagioni intermedie l’efficienza decade
in maniera significativa; le temperature esterne
più miti permettono all’impianto di raggiungere rapidamente il livello di temperatura richiesto dagli
ambienti interni e di conseguenza la caldaia è soggetta a frequenti cicli di accensione/spegnimento,
più o meno prolungati, durante i quali il calore viene
disperso con conseguente spreco di combustibile.
Le caldaie ad alta efficienza e quelle a condensazione hanno un’efficienza superiore al 90% e trasformano la quasi totalità dell’energia contenuta
Dal punto di vista energetico le nostre abitazioni sono degli involucri attivi che interagiscono
continuamente con gli impianti in esse contenuti. Involucro ed impianti sono dunque un unico sistema che deve essere quanto più possibile efficiente in termini di consumi di energia,
garantendo comfort e benessere termico.
del combustibile in calore utile. Durante le stagioni
intermedie questi impianti regolano la loro potenza in modo modulare evitando quindi cicli continui
di accensione/spegnimento e ottenendo un minor
consumo di combustibile. Le caldaie sono classificate secondo la loro efficienza energetica che viene
rappresentata da una a quattro stelle.
CALDAIA STANDARD è caratterizzata da una temperatura costantemente elevata del fluido che trasporta il
calore (fluido termovettore). Nei periodi meno freddi i frequenti cicli di accensione e spegnimento sono causa di notevoli dispersioni di calore, con conseguenti alti consumi, bassi rendimenti e consistenti emissioni
inquinanti. Si dividono in caldaie di Tipo B, che hanno la camera di combustione aperta con canna fumaria a
tiraggio naturale e di Tipo C, che presentano la camera di combustione chiusa con canna fumaria a tiraggio
forzato e hanno un rendimento maggiore.
CALDAIA A CONDENSAZIONE è una particolare caldaia di Tipo C e attualmente il generatore di calore con
la tecnologia più avanzata. Ha un costo più elevato rispetto ai generatori tradizionali, ma consente il raggiungimento di altissimi rendimenti, notevoli riduzioni di consumo di combustibile e bassi livelli di emissioni
inquinanti. Le basse temperature di funzionamento la rendono perfettamente integrabile con il sistema
dei PANNELLI RADIANTI o meglio conosciuto come riscaldamento a pavimento, un sistema di diffusione
del calore che installato a pavimento, a parete o a soffitto può essere utilizzato sia per riscaldare che per
raffrescare.
POMPA DI CALORE è una tecnologia che solo da qualche anno viene utilizzata nel campo residenziale. Ha il
grande vantaggio di essere un sistema reversibile: in inverno riscalda, in estate può rinfrescare gli ambienti.
Le pompe di calore si distinguono in base alla sorgente dalla quale estraggono il calore: esistono così pompe
di calore ad acqua, ad aria o geotermiche che sfruttano l’energia contenuta nel sottosuolo.
CALDAIE A LEGNA O PELLET Rappresentano un’ulteriore soluzione per produrre calore. In questo caso però
i tradizionali combustibili fossili vengono sostituiti dalle più pulite biomasse (legna o pellets) dichiarate “combustibile sostenibile” dal Protocollo di Kyoto. Sempre con legna e pellets possiamo contribuire al riscaldamento
della nostra casa installando, ove possibile, stufe o camini.
22
IL RISPARMIO ENERGETICO
NELLA RISTRUTTURAZIONE
Caldaia a condensazione
L’impianto recupera parte del calore contenuto nei gas di scarico e ottiene alti rendimenti e basse emissioni inquinanti
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
Le caldaie a condensazione sono tra i modelli più efficienti attualmente sul mercato. Questi modelli recuperano gran parte del calore contenuto nei fumi di combustione che, nelle caldaie tradizionali, vengono invece
dispersi attraverso il condotto di scarico dei fumi. I gas di combustione, al posto di essere espulsi a una
temperatura superiore ai 100°C, vengono fatti condensare sullo scambiatore di calore, recuperando così il
calore contenuto nel vapore acqueo presente nei fumi. Questi, infatti, sono costituiti da circa l’11% di vapore
acqueo e, prima di essere espulsi, attraversano lo scambiatore di calore e sono raffreddati fino al punto di
condensazione o punto di rugiada, cioè fino alla temperatura in cui il vapore saturo condensa liberando energia. In tal modo i fumi prodotti durante il processo di combustione vengono immessi nell’atmosfera a bassa
temperatura (circa 40°C) di gran lunga inferiore rispetto a quanto avviene con generatori di calore non a condensazione (circa 150°C). Ciò comporta notevoli vantaggi: il primo è sicuramente un rendimento molto alto.
In secondo luogo, grazie all’ottimale controllo del rapporto aria-gas, si ha come conseguenza una notevole
riduzione delle emissioni di gas inquinanti, quali monossido di carbonio e ossidi di azoto. Da verificare con
attenzione prima di sostituire una caldaia tradizionale con un modello a condensazione è la canna fumaria
che richiede determinate specifiche tecniche.
VANTAGGI: BENESSERE E RISPARMIO
• Garantisce un maggior rendimento rispetto alle caldaie tradizionali. A parità di calore prodotto, consuma
meno combustibile;
• Il controllo elettronico della combustione, ovvero la possibilità di variare la potenza di funzionamento a
seconda delle esigenze di temperatura, garantisce una riduzione del consumo di combustibile;
• Le emissioni inquinanti sono decisamente inferiori rispetto alle caldaie tradizionali.
REALIZZAZIONE IMPIANTO
Per gli edifici di nuova costruzione l’installazione di un generatore a condensazione prevede un costo poco superiore rispetto ad una caldaia tradizionale, che sarà ammortizzato durante
l’utilizzo e si tradurrà in risparmio nella gestione dell’impianto.
Negli impianti esistenti, per installare un generatore a condensazione è necessario effettuare alcune valutazioni preventive
per definire la fattibilità tecnica e la convenienza economica
dell’intervento. Inoltre si devono prevedere ulteriori costi per il
suo adeguamento che comprendono: protezione del camino dai
condensati, previsione di un sistema di scarico e di neutralizzazione delle condense, installazione di dispositivi di controllo
della temperatura ambiente (sonda esterna e cronotermostato
ambiente).
Il risparmio energetico teoricamente ottenibile varia in base
all’impianto al quale è collegato... più bassa è la temperatura
di funzionamento, più alto è il rendimento della caldaia
23
IL RISPARMIO ENERGETICO
ANNELLI
RADIANTI
NELLA
RISTRUTTURAZIONE
UN SISTEMA IN GRADO DI RISCALDARE L’ABITAZIONE CON IL CALORE PROV
POMPA DI CALORE
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
Le pompe di calore sono sistemi in grado di trasferire calore da una sorgente più fredda a una più calda, utilizzando
come combustibile energia elettrica (pompa di calore a compressione) o gas naturale (pompa di calore ad assorbimento
e pompa di calore endotermica). Vengono classificate sulla base della sorgente fredda (da cui si estrae il calore) e del
pozzo caldo (nel quale si immette calore). La sorgente può essere: aria, acqua o terreno; il pozzo di calore può essere:
aria, nel caso di ventilconvettori oppure acqua, nel caso di radiatori o pannelli radianti. La caratteristica peculiare delle
pompe di calore geotermiche è quella di sfruttare come sorgente il terreno o l’acqua (di lago, di fiume o di falda) per
riscaldare e raffrescare gli edifici, in maniera conveniente e sostenibile con il vantaggio di subire minori sbalzi di temperatura: ad una profondità di 9/10 metri, la temperatura rimane costante tutto l’anno, circa +5°C/ +15°C a seconda del
terreno. In inverno, quando la temperatura del terreno è maggiore di quella esterna, la pompa di calore sottrae calore
al terreno e lo trasferisce all’impianto di riscaldamento. In estate, quando la temperatura del terreno è minore di quella
esterna, la pompa di calore sottrae calore all’ambiente interno, raffrescandolo. Questo processo per funzionale richiede
energia, tuttavia la pompa di calore è in grado di fornire molta più energia di quella che impiega per funzionare avendo
rendimenti ben superiori al 100%.
VANTAGGI: BENESSERE E RISPARMIO
I tipi di sorgente:
• Con un unico sistema è possibile riscaldare, raffrescare e produrre acqua
inverno
estate
ARIA:
è la sorgente-10°C
che ha temperaturaesterna
il vantaggio
temperaturaesterna
+38°Ccalda sanitaria;
Pannelli
risCaldamento
RADIATORI
di essere disponibile ovunque; tuttavia
• è una macchina silenziosa dalle dimensioni contenute e può essere
inideale
+20°C
+20°C
la sua temperatura
influisce sulla resa
stallata
in
qualsiasi
locale,
anche
all’esterno;
dalla pompa. In climi particolarmente ri• Alimentata ad energia elettrica non necessita di canna fumaria, non pregidi, è necessario un sistema di sbrinamento che comporta un ulteriore consusenta sostanze infiammabili;
mo di energia.
• Alimentata con energia elettrica o a gas naturale garantisce la riduzione
ACQUA: è la sorgente ideale. Il suo utilizdelle emissioni di gas serra (sul posto o in centrale termoelettrica).
zo +12°C
è limitato alle zone in cui+12°C
è possibile
Pompa di calore geotermica
estrarla e cioè in prossimità di corpi idrici
Funzionamentodellapompadicaloreininvernoeinestate.
Per
estrarre il calore dal terreno vengono utilizzate sonde geotermiche posuperficiali o falde sotterranee. Prima
Curvadelriscaldamentoinbaseallatemperaturaallevariealtezzeinunambiente
sate verticalmente
oppure serpentine posate orizzontalmente. All’interno
di installare la pompa di calore
è necestermosifone
termosifone
sario accertarsi che l’utilizzo dell’acqua
di
queste
sonde
circola,
in un circuito chiuso, un fluido termovettore (acqua
generatore
nongeneratore
sia ostacolato da vincoli ambientali.
e antigelo). Una sonda geotermica orizzontale (SGO), viene interrata ad
TERRENO: è la sorgente che subisce miuna profondità minima di 1/1,5 metri. Per questo tipo di impianto è necesnori sbalzi di temperatura rispetto all’asaria un’estensione di terreno da 2 a 3 volte superiore alla superficie dei
ria. Nel suolo vengono
inserite a profon- pavimento
pavimento
radiante
radiante
locali da riscaldare. A lavori terminati il terreno non potrà essere cementadità variabile delle specifiche tubazioni,
sondainterrata
scambiatoriinterrati
to, né piantumato ad alti fusti. Una sonda geotermica verticale (SGV), viele cosiddette sonde geotermiche (verticaliLao pompa
orizzontali).
di calore è un sistema adatto sia ne interrata ad una profondità di 100/150 metri, previa verifica di vincoli di
agli impianti a termosifoni sia a quelli a pannelli
perforazione e studi sulla conducibilità termica del sottosuolo.
radianti inseriti nel pavimento
SOTTOSUOLO
terreno asciutto
roccia/terreno umido
roccia alta conducibilità
ghiaia, sabbia asciutto
ghiaia, sabbia satura
argilla
roccia calcare
arenaria
granito
gneiss
RENDIMENTO (W/ml)
20
50
70
‹20
55-65
30-40
45-60
55-65
55-70
60-70
Resa termica indicativa del terreno con l’utilizzo di
sondeverticali
24
Pompa di calore aerotermica
In alternativa al terreno è possibile utilizzare l’aria come serbatoio di calore: tale fonte è sicuramente più soggetta alle fluttuazioni
stagionali di temperatura ma ha il vantaggio di non presentare costi
impiantistici gravosi. Per estrarre il calore dall’aria, infatti, vengono
utilizzate batterie di scambio termico integrate nell’apparecchiatura
e quindi meno costose di sistemi di scambio termico geotermici. Per
questa ragione i sistemi aerotermici risultano particolarmente vantaggiosi in virtù della loro maggiore economicità in fase di realizzazione. Costituiscono un ottimo bilanciamento tra benefici energetici
ottenibili e investimenti economici necessari.
IL RISPARMIO ENERGETICO
NELLA RISTRUTTURAZIONE
PANNELLI
RADIANTI
ANNELLI RADIANTI
UN SISTEMA IN GRADO DI RISCALDARE L’ABITAZIONE CON IL CALORE PROVENIENTE DA TUTTA LA SUPERFICIE DEL PAVIMENTO.
Un sistema in grado di riscaldare l’abitazione con il calore proveniente da tutta la superficie del pavimento.
1. Solaio
2. Parete
3. Pannello isolante
4. Tubi impianto
5. Massetto
6. Striscia perimetrale
isolante
7. Pavimento
8. Battiscopa
Già conosciuto ai tempi dei romani, trova grande diffusione negli anni COSTI DI REALIZZAZIONE
’50/’60 del secolo scorso, ma viene subito abbandonato perché con- Il prezzo del pannello è relativamente
siderato causa di malesseri come mal di testa e gonfiore alle gambe. ridotto, circa 100 €/mq1 , ciò che influOggi è una tecnologia che ha raggiunto affidabilità ed efficienza tali isce sull’investimento iniziale sono i
da essere considerata una delle migliori sia in termini di comfort che di lavori di smantellamento e rifacimento
economia di esercizio.
di massetto e pavimento esistenti e di
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
allacciamento al generatore di calore
Sezione impianto a pannelli radianti a pavimento.
Il sistema consiste in una serie di pannelli con
funzione di isolante ter- esistente. Se nello specifico l’impiannon scotta e la temperatura ideale
mico e acustico assemblati sul sottofondo delildipavimento
pavimento
sui quali
sono
circa 20° rimane costante
dal pavimento
fino to a pannelli radianti non è soggetto
ad altezza uomo
ancorati tubi entro cui circola l’acqua calda prodotta
dal generatore di ad alcuna detrazione, in abbinamento
a Parete: l’istallazione è semplice; non comporta la
°C
calore.
questo
modo
l’acdemolizioneIn
del pavimento
e riscalda
l’ambiente
in tem- ad altri interventi di riqualificazione,
Pannelli
risCaldamento
RADIATORI
ideale
pi più brevi. Non è adatta in ambienti troppo grandi, né
qua
convogliata
nelle
dove è calda
prevista l’applicazione
a parete di arredi
pesanti. può contribuire a migliorare l’efficienza
serpentine cede calore per energetica dell’edificio e quindi beneficonduzione al massetto del ciare della detrazione fiscale prevista
pavimento che a sua volta per gli interventi di riqualificazione
ate.
lo diffonde per irraggia- energetica.
Curvadelriscaldamentoinbaseallatemperaturaallevariealtezzeinunambiente
mento
in tutto l’ambiente. 1
Esempiodiistallazionedipannelliradiantiaparete.
Il costo è indicativo e corrisponde ad una media calcoANNELLI RADIANTI
VANTAGGI: BENESSERE
E RISPARMIO
termostrisCe radianti: applicate nei soffitti di lata considerando pannelli radianti di spessore medio
UN SISTEMA IN GRADO DI RISCALDARE L’ABITAZIONE CON ILambienti
CALOREmolto
PROVENIENTE
TUTTA
LA SUPERFICIE
grandi conDA
altezze
rilevanti
si differen- DEL PAVIMENTO.
• Alimentato con acqua fredda può raffrescare;ziano per la loro limitata area superficiale e le alte tem- di 4,5 cm in polistirene espanso con resistenza termimento
diante
ca di 1,5 mqK/W secondo UNI EN 1264-4.
perature di esercizio.
1. Solaio
errata
• Non vincola sulla scelta della tipologia di pavimento;
2. Parete
isolante
• Riscalda in modo uniforme soprattutto per irraggiamento, senza creare3.4. Pannello
li
Tubi impianto
5. Massetto
movimenti d’aria e di polvere;
6. Striscia perimetrale
l)
• La temperatura di mandata è inferiore ai 40°C, si minimizzano2 così i con-7. isolante
Pavimento
8. Battiscopa
sumi, le perdite e leANNELLI
dispersioni di RADIANTI
calore;
8
7
Esempiodiistallazioneditermostrisceradiantiasoffitto.
IN GRADO DI RISCALDARE
L’ABITAZIONE
CON IL CALORE PROVENIENTE DA TUTTA LA SUPERFICIE DEL PAVIMENTO.
• I costi di gestioneUN
e SISTEMA
di manutenzione
sono ridotti
al minimo;
4
5
6
3
il costo è indicativo e corrisponde ad una media calcolata
• Non è rumoroso;
considerandopannelliradiantidispessoremediodi4,5cm
1. Solaio
inpolistireneespansoconresistenzatermicadi1,5mqK/W
2. Parete
L CALORE PROVENIENTE
DA TUTTA LA SUPERFICIE
PAVIMENTO.
• Permette
libertàDELd’arredo.
secondoUNIEN1264-4
1
3. Pannello isolante
L’efficienza aumenta collegando l’impianto ad una caldaia
a condensazione o ad un sistema a pannelli solari. Entrambi
REALIZZAZIONE
IMPIANTO
4. Tubi impianto
1. Solaio
questiinterventisonosoggettialladetrazionedel55%previ5. Massetto
2. Parete
stadallafinanziaria2009.
Nelle nuove abitazioni
l’installazione di impianti radianti
aimpianto
pavimento
3. Pannello isolante
6. Striscia perimetrale
Sezione
a pannelli radianti a pavimento.
19
4. Tubi impianto
isolante
è solitamente 5.abbinata
a generatori di calore che funzionano
a basse
Massetto
il pavimento non
scotta e la temperatura ideale 2
7. Pavimento
6. Striscia perimetrale
di circa 20° rimane costante dal pavimento fino
8. Battiscopa
temperature (es.isolante
caldaia a condensazione). In questo modo
ad altezzasono
uomo assi2
8
7. Pavimento
7
8. Battiscopa
curati un notevole
risparmio e un’elevata efficienza energetica.
In un
estate
a Parete: l’istallazione è semplice; non comporta la
4
5
6
3
8
mperaturaesterna+38°C
7
demolizione
del pavimento e riscalda l’ambiente in temedificio esistente
invece
la
fattibilità
e
la
convenienza
di
realizzazione
Pannelli
risCaldamento
RADIATORI
4
5
6
3
ideale
pi
più
brevi.
Non
è
adatta
in
ambienti
troppo
grandi,
né
+20°C
dell’impianto sono vincolate da:
dove è prevista l’applicazione a parete di arredi pesanti.
1
• calcolo delle dispersioni
termiche e del grado di isolamento dell’edi1
ficio;
Sezione impianto a pannelli radianti a pavimento.
•Sezione
tipo
di ageneratore
di calore esistente;
impianto
pannelli radianti a pavimento.
12°C
il pavimento non scotta e la temperatura ideale
disponibilità
spessore
•il pavimento
non scotta e ladi
temperatura
ideale sopra la soletta;
oreininvernoeinestate.
di circa 20° rimane costante dal pavimento fino
di circa 20° rimane costante dal pavimento fino
Curvadelriscaldamentoinbaseallatemperaturaallevariealtezzeinunambiente
Èadun
impianto
inadatto negli ambienti dove sono rischiste frequenti inad altezza uomo
mosifone
altezza
uomo
eratore
Esempiodiistallazionedipannelliradiantiaparete.
terruzioni
di
riscaldamento.
In
alcuni
locali,
come
ad
esempio
nei
bagni,
estate
a Parete: l’istallazione è semplice; non comporta la
a Parete: l’istallazione è semplice; non comporta la
temperaturaesterna
+38°C
del pavimento e riscalda l’ambiente in temaldamento
termostrisCe
radianti: applicate
nei soffitti didel pavimento e riscalda l’ambiente in temdemolizione
èdemolizione
opportuno
integrarloRADIATORI
conné altre fonti di calore
(scalda salviette).
Pannelli
risCaldamento
deale
pi più brevi. Non è adatta in ambienti troppo grandi,
2
8
7
4
6
5
3
1
(1)
(2)
ambienti molto
grandi con altezze rilevanti
si differenideale
pi più
brevi. Non è adatta in ambienti troppo grandi, né
ziano per la loro limitata area superficiale
e leèalte
tem- l’applicazione a parete di arredi pesanti.
dove
prevista
perature di esercizio.
+20°C
dove è prevista l’applicazione a parete di arredi pesanti.
pavimento
radiante
TERMOSTRISCE RADIANTI:
A PARETE: l’istallazione è
applicate nei soffitti di amsemplice; non comporta la debienti molto grandi con altezmolizione del pavimento e rize rilevanti si differenziano
scalda l’ambiente in tempi più
+12°C
RENDIMENTO (W/ml)
per la loro limitata area superbrevi.
Non
è
adatta
in
ambienti
einunambiente
icaloreininvernoeinestate.
20
ficiale e le alte temperature di
troppo
grandi,
né
dove
è
previ50
Esempiodiistallazionedipannelliradiantiaparete.
Curvadelriscaldamentoinbaseallatemperaturaallevariealtezzeinunambiente
termosifone
70
esercizio.
sta l’applicazione a parete di arredi pesanti.
sondainterrata
ema adatto sia
a a quelli a pannelli
to
‹20
55-65
30-40
45-60
55-65
generatore
termostrisCe radianti: applicate nei soffitti di
ambienti molto grandi con altezze rilevanti si differenziano per la loro limitata area superficiale e le alte temperature di esercizio.
Esempiodiistallazioneditermostrisceradiantiasoffitto.
Esempiodiistallazionedipannelliradiantiaparete.
il costo è indicativo e corrisponde ad unatermostrisCe
media calcolata
radianti: applicate nei soffitti di
considerandopannelliradiantidispessoremediodi4,5cm
ambienti molto grandi con altezze rilevanti si differeninpolistireneespansoconresistenzatermicadi1,5mqK/W
(1)
25
IL RISPARMIO ENERGETICO
NELLA RISTRUTTURAZIONE
CALDAIA A BIOMASSA (LEGNA-PELLET-CIPPATO)
Le moderne caldaie a legna e pellets rappresentano una soluzione ottimale per chi vuole produrre riscaldamento e
acqua calda sanitaria, nel totale rispetto dell’ambiente.
A volte si pensa che la combustione della legna sia un processo molto inquinante, questo può essere vero solo per
alcune caldaie a legna tradizionali dove la combustione non è controllata. Le nuove caldaie ad alta tecnologia sono
progettate per ottenere una combustione quasi perfetta della legna e dei pellets.
VANTAGGI: BENESSERE E RISPARMIO
• La combustione quasi perfetta della legna e del pellet riduce
notevolmente le emissioni inquinanti
• A parità di calore prodotto i combustibili vegetali costano
molto meno rispetto a quelli fossili
• La convenienza economica di realizzare un impianto a biomassa si basa sui tempi di ripagamento dell’investimento,
che dipendono dal risparmio gas/gasolio e dall’intensità di
uso dell’impianto
TIPOLOGIE di CALDAIE
Le CALDAIE A LEGNA
sono le più diffuse per il riscaldamento
domestico, ma hanno una potenza limitata
a qualche decina di kW e trovano impiego
ottimale per case ben isolate di piccole
dimensioni.
Le CALDAIE A PELLETS
consentono un’accensione automatica
e rapida per mezzo di una resistenza
elettrica. Possono essere installate nella
maggior parte delle abitazioni.
Le CALDAIE A CIPPATO
sono impianti totalmente automatizzati e
privi di limiti dimensionali, raggiungono potenze dell’ordine di MW, sono quindi adatti
per riscaldare edifici di grandi dimensioni.
Combustibili fossili e biomasse a confronto:
prezzo per kWh
Fonte: Centro Tutela Consumatori Utenti,
www.centroconsumatori.it
LEGNA
Potere calorifico inferiore
Rendimento medio stagionale dell’impianto termico
Potere calorifico reso
Fabbisogno energetico annuo stimato (risc. e ACS)
Costo unitario del combustibile
(1)
PELLET
METANO
GASOLIO
GPL
4,30 kWh/kg
5,23 kWh/kg
9,89 kWh/mc
11,17 kWh/l
7,33 kWh/l
60%
70%
90%
80%
85%
2,58 kWh/kg
3,66 kWh/kg
8,9 kWh/mc
8,93 kWh/l
6,23 kWh/l
174,3 q
122,8 q
5.058 mc
5.038 l
7.225 l
0,15
Investimento iniziale per l’installazione
(2)
Costo annuale di funzionamento
Risparmio totale in 10 anni utilizzando la legna
/kg
8.000
2.614
Costo totale in 10 anni (investimento + funzionamento)
(3)
/anno
34.143
-
0,23
/kg
10.000
2.825
/anno
0,80
/mc
4.000
4.046
/anno
38.251
44.461
4.108
10.319
1,5
/l
4.000
7.557
/anno
1,2
/l
4.000
8.670
/anno
79.568
90.703
45.426
56.560
Esempio di valutazione dei risparmi conseguibili attraverso la sostituzione di un impianto termico tradizionale con uno a biomassa legnosa per una
abitazione singola di 200 mq (fabbisogno energetico stimato per riscaldamento e acqua calda sanitaria di 45.000 kWh)
(4)
1
2
3
4
Sono stati considerati valori medi del costo del combustibile
Sono stati considerati valori medi del costo di installazione degli impianti termici
È stato considerato il legno di faggio con una umidità media del 20%
Il confronto si riferisce ad una abitazione con impianto esistente costruito prima dell’entrata in vigore delle normative sulla riduzione dei consumi
energetici negli edifici (ante 1991)
Come ogni combustione anche quella della legna
emette le ormai note polveri sottili Pm10, che stazionano nei cieli delle città. le nuove tecnologie di
combustione hanno abbassato il livello di emissioni
totali e quindi anche delle polveri sottili.
26
IL RISPARMIO ENERGETICO
NELLA RISTRUTTURAZIONE
CAMINI E STUFE (legna e pellet)
Oggi stufe e camini non sono più dei semplici oggetti gradevoli ed economici, ma apparecchi moderni che consentono
di ricavare il massimo comfort in termini di temperatura ambientale, di utilizzo e di estetica a fronte di un costo ridotto
della macchina e del combustibile e di un ridotto impatto ambientale.
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
Stufe e camini di ultima generazione, alimentati a legna e/o pellet, sono dotati di tecnologie che sfruttano al massimo
il calore, come la doppia combustione e il recupero del calore dei fumi e risultano molto efficienti e meno dispendiosi
rispetto al riscaldamento tradizionale con caldaia a gas/gasolio. Termostufe e termocamini hanno l’ulteriore vantaggio
di essere collegati all’impianto di riscaldamento. In questo modo si può scaldare l’acqua che circola nelle tubazioni e che
arriva ai radiatori e/o pannelli radianti o inviare l’aria calda in canali nascosti nei muri o nel controsoffitto e farla uscire
da bocchette apposite, disposte nelle stanze, anche su più piani. E’ possibile avere anche l’acqua calda in cucina e in
bagno, convogliandola in un bollitore.
Doppia combustione
VANTAGGI: BENESSERE E RISPARMIO
I fumi generati dalla prima combustione, vengono
• Possono integrare o sostituire il sistema di riscaldamento tradizionale;
reinnescati e ricombusti. Da questa seconda combustione ne deriva un consistente aumento di calore e
• Utilizzano fonti di energia rinnovabile;
una minor emissione di quantità di inquinanti.
• Basse emissioni e alti rendimenti;
• Richiedono minima manutenzione;
• Dispongono di programmi preimpostati di riscaldamento;
• Le stufe a pellet garantiscono un alimentazione automatica;
• I pellets non necessitano di ampi spazi per lo stoccaggio;
• Il fuoco rimane a vista anche se protetto, e dona un senso di calore
“visivo” accogliente e rassicurante.
REALIZZAZIONE IMPIANTO1
L’installazione di stufe e caminetti richiede il collegamento ad una canna
fumaria e, talvolta, è richiesto anche un collegamento elettrico. La gamma
di scelta è molto vasta, è necessario quindi valutare:
• il fabbisogno termico della casa (tipologia, volume, anno di costruzione,
grado di isolamento, superfici disperdenti);
• la funzione di unico sistema di riscaldamento o di integrazione all’esistente;
• l’adeguamento, la sostituzione o la realizzazione ex novo dell’impianto
fumario esistente;
• il costo di realizzazione, esercizio e consumo del combustibile presunto;
I pellets sono cilindretti lunghi 12-20
• il tempo di funzionamento dell’impianto, in relazione alle abitudini e
mm, con diametro di circa 6mm, ottenuagli orari di permanenza in casa;
ti pressando segatura di legno vergine
• estetica, collocazione e spazio disponibile per l’apparecchio e per la legnaia.
(tronchi di conifere di foreste ricostituite)
COSTI DI REALIZZAZIONE
essiccati senza l’uso di alcun collante. La
Nella spesa di installazione ciò che incide maggiormente sono i costi di
resa calorica supera il 90% e garantisce
adeguamento e di collegamento all’impianto esistente. Tuttavia i bassi coemissioni ridotte rispetto alla legna. L’Itasti di esercizio, di manutenzione e di consumo di combustibile, uniti alle
lia rappresenta uno dei maggiori mercati
alte prestazioni rendono vantaggioso l’investimento iniziale. Inoltre, se
europei per i sistemi di riscaldamento con
il pellet. Circa l’80% delle vendite - afferla sostituzione dell’impianto termico con caldaia a biomasse è inserita in
ma il sito www.pelletitalia.org - riguarda
un contesto di riqualificazione energetica globale dell’edificio, l’intervento
stufe a pellet di media potenza utilizzate
è soggetto alla detrazione fiscale per interventi di riqualificazione enerprincipalmente in singoli ambienti domegetica. In alternativa alle detrazioni fiscali, in caso di installazione di un
stici. Il restante 20% riguarda invece siimpianto di climatizzazione invernale a biomassa in sostituzione di un imstemi di riscaldamento centralizzato come
pianto preesistente a biomassa, a carbone, a olio combustibile o a gasolio,
termostufe, termocaldaie e termocamini.
è possibile usufruire degli incentivi statali messi a disposizione dal DM 28
dicembre 2012 (c.d. Conto Termico).
1
In Regione Lombardia per l’installazione di questa tipologia di impianti è necessario tenere presente l’art. 11 della L.R. 24/2006 e s.m.i. “misure
per il contenimento dell’inquinamento da combustione da biomasse legnose per il riscaldamento”. La legge regola la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera: la combustione da biomassa legnosa è considerata agente inquinante.
27
IL RISPARMIO ENERGETICO
NELLA RISTRUTTURAZIONE
SFRUTTAMENTO DELL’ENERGIA SOLARE
L’utilizzo dell’energia solare nella costruzione di nuovi
edifici, ma anche e soprattutto nel recupero di quelli
esistenti, rappresenta una sfida per il futuro. L’energia solare è la fonte più diffusa sulla terra: è una fonte
energetica sostenibile, pulita, inesauribile e gratuita,
quindi, dotata di un valore ambientale e sociale molto alto. Il sole ogni giorno ci regala grandi quantità di
energia. Oggi utilizziamo solo una modestissima parte dell’enorme quantità di energia che ci giunge dal
sole e la strada da percorrere è ancora lunga per sfruttare l’energia solare su grande scala. Naturalmente
l’energia solare non può, da sola, sostituire quella
prodotta con i combustibili fossili, ma, come dimostra
l’esperienza europea (Germania, Italia, Grecia, Austria
e Spagna hanno investito molto sui pannelli solari ed
i programmi che incentivano l’installazione dei moduli
fotovoltaici stanno dando dei buoni risultati), può efficacemente integrare il fabbisogno energetico delle
famiglie. La politica di incentivazione e di sostegno
economico agli interventi di recupero energetico e
di applicazione delle fonti rinnovabili, costituisce un
ulteriore elemento a sostegno dell’obiettivo di incremento dello sfruttamento dell’energia solare. I vantaggi economici, grazie agli incentivi e alle detrazioni
fiscali, sono evidenti e facilmente stimabili. I vantaggi
ambientali non si possono toccare immediatamente
con mano, ma optare per questi sistemi innovativi che
sfruttano l’energia solare significa scegliere energia
pulita e contribuire alla realizzazione di un ambiente
più sano e più vivibile.
ENERGIA TERMICA DAL SOLE
Nella produzione di energia da fonti rinnovabili, gli IMPIANTI SOLARI TERMICI stanno conquistando un
peso sempre maggiore: l’impianto permette di produrre energia termica pulita. E’ così possibile disporre di
acqua calda per tutti gli usi domestici e/o integrare l’impianto di riscaldamento esistente. I pannelli solari
sono in grado di produrre energia termica anche se non c’è sole poichè sfruttano non solo le radiazioni
incidenti sul collettore, ma anche quelle presenti nell’atmosfera.
ENERGIA ELETTRICA DAL SOLE
Con gli IMPIANTI FOTOVOLTAICI si può produrre energia elettrica per far funzionare l’impianto di illuminazione, gli elettrodomestici e gli altri dispositivi elettrici della casa. Poichè i tempi di ammortamento della
spesa iniziale sono piuttosto lunghi, conviene fare calcoli precisi in fase di progettazione.
IMPIANTO SOLARE TERMICO
Una tecnologia che permette la conversione diretta dell’energia solare in calore capace di riscaldare sia l’acqua calda
sanitaria che l’acqua utile al riscaldamento degli ambienti...
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO L’elemento principale di un impianto solare termico è il collettore o pannello solare.
Il suo funzionamento è molto semplice: una piastra captante raccoglie la radiazione del sole, la trasforma in calore e
la cede al fluido termovettore in circolazione nell’impianto (acqua, glicole, aria). Il fluido termovettore trasporta quindi
l’energia termica assorbita dal collettore solare al serbatoio di accumulo. Nei collettori solari piani l’accumulo di calore
avviene per effetto serra: la copertura trasparente (in genere vetro) posta davanti alla piastra captante lascia passare
la radiazione solare sotto forma di luce, ma diventa opaca al calore emesso dalla piastra, che in questo modo accumula
più calore. Per evitare di perdere calore nella parte retrostante e dai lati, il collettore viene isolato con uno strato di
materiale coibente. I collettori a tubi sottovuoto invece sono costituiti da tubi in vetro sottovuoto all’interno dei quali è
collocata una striscia di metallo nero. Il vuoto creato tra assorbitore e copertura trasparente tubolare consente di ridurre le dispersioni di calore e di aumentare il rendimento. L’acqua riscaldata viene mantenuta in serbatoi coibentati. La
circolazione dell’acqua può avvenire in modo naturale (il fluido riscaldato dal sole, sale verso l’alto, dove è posizionato il
serbatoio) o per effetto di una spinta fornita da una pompa elettrica che si attiva quando apposite sonde rilevano che
la temperatura dell’acqua nei collettori risulta più calda di quella nel serbatoio.
28
Copertura a coppi
IL RISPARMIO ENERGETICO
NELLA RISTRUTTURAZIONE
Tetto
orientato a
s.o. inclinazione 30°
senza ombra
5,00
Esempiodirilievocondimensioniecaratteristiche
delmanufatto.Fonte:Impiantisolaritermici-manuale
perlaprogettazioneecostruzione.
VANTAGGI: BENESSERE E RISPARMIO
COSTI DI REALIZZAZIONE
Conto energia termiCo
In edifici residenziali i risparmi di energia sono compresi tra il I prezzi
deidal
pannelli
solari termici
stannoil
A partire
2012 dovrebbe
scattare,sisecondo
d.lgs.28/11unnuovomeccanismodiincentivazio50-80% per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) e tra abbassando
in maniera radicale, rendendo
nedelsolaretermico,basatosuicriteridelconto
il 20–40% per la domanda totale di ACS e di riscaldamento. Gli possibile
un recupero dell’investimento inienergia,cioèsullacorresponsionediunincentivo
perognikWhdienergiatermicaprodotto.
impianti combinati sono raccomandati negli edifici nei quali sono ziale
in tempi molto più brevi che in passato.
Lenormeattuativedeldecretodovrebberofissare,
già state realizzate altre misure per il risparmio energetico come In Italia
entroilmesedisettembre2011,l’entitàeicriteri
un impianto in base all’ubicazione e
dell’incentivazione:unincentivofissoeforfettario
un’adeguata coibentazione termica e un sistema di riscaldamen- all’utilizzo,
si ammortizza nel giro di 3-8 anni
alkWhperimpiantidipiccolatagliafinoa35kWdi
to a bassa temperatura.
potenzaeunincentivocalcolatosullarealeprodue poiché la durata minima di questi impianti
zione, da contabilizzare con appositi sistemi, per
è diimpiantidipotenzatra35kWe1MW.
circa 20 anni ne consegue che è un buon
REALIZZAZIONE IMPIANTO
investimento
L’obiettivo è quello
di installare,
il 2020,
26
a medio
termine. entro
È bene
ricorI pannelli solari possono essere installati in tutti gli edifici: dalle vilmilioni di metri quadri di pannelli solari, contro i
che per l’installazione di pannelli solari
2,5milioniinstallatiattualmente.
lette, alle case plurifamiliari, sino ai condomini. Nelle nuove abitazionila dare
o in caso di nuova installazione o sostituzione di impianti termici, è termici costruiti ai sensi della normativa UNI
di 5 anni è possibile
ormai obbligo normativo che l’impianto termico copra almeno il 50% EN 12975 e con garanzia
aBitaZioni Civili:
uso annualeIva
orientamento
sud detragodere
dell’aliquota
al
10% e delle
del fabbisogno annuo di energia primaria richiesta per la produzione
italia
zione
fiscali Capacità
per riqualificazione
energetica
Persone
di ACS utilizzando fonti rinnovabili.
boiler (l)
mq pannelli
1-3 spesa dilazionata
sulla
in
10
anni
(per
inter130-150
1,8-2,6
3-5
200-300
3,6-5,2
venti su edifici esistenti). In alternativa alla
300-450
5,4-7,8
6-8
detrazione fiscale è possibile optare per gli
Valoriindicativiperildimensionamentodelserbatoio
incentivi
messi a disposizione dal Conto Teredeipannellisolari.Fonte:Impiantisolaritermici-
in mico
manualeperlaprogettazioneecostruzione
(DM 28 dicembre 2012) che, a seconda dei casi e delle modalità di installazione,
possono essere più convenienti e consentire
tempi di ritorno dell’investimento più brevi.
Tutti gli edifici che dispongono di uno spazio soleggiato (tetto in
clinato, tetto terrazzato, giardino, ecc) possono essere dotati di un impianto solare termico per la produzione di ACS. Bisogna scegliere
dipannellisolaritermicicostruitiaisensidellanormativaUNI
la posizione
che offre la migliore insolazione, ma anche le zone più
garanziadi5annièpossibilegodere,inbaseallaFinanziaria2008,
facilmente
accessibili e meno critiche negli ancoraggi, perché
Ivaal10%edidetrazioneIrpefdel55%sullaspesadilazionatain
così
edifici
esistenti).
si interventi
risparmiasusui
costi
di installazione. I pannelli solari devono essere rivolti
preferibilmente verso Sud,850
con una tolleranza di deviazione
ProduZione di energia
kWh/mq
da un sistema solare
verso
Est o verso Ovest di 30°, ed
essere inclinati di circa 35°-40°
RISPARMICONSEGUIBILIEQUIVALENTI
rispetto
al piano orizzontale. Tale oscillazione è in relazione alla po91litridioliocombustibile
101mcdigasnaturale
sizione geografica: l’optimum è 30° per l’Italia
meridionale e 35-40°
Fonte:
940kWhdielettricità
energiadalsole-
per 306kgdiriduzionediemissionidiCO2
l’Italia settentrionale. Una volta accertata
la fattibilità tecnica
laguidadel
all’installazione
è necessario calcolare il valore del fabbisogno di ACS
Datiindicativisuirisparmiottenibilidaunimpiantosolare
buonapartedell’areageograficaitaliana.
da cui
dipenderà la superficie dei collettori e il volume del serbatoio.
Negli edifici residenziali il fabbisogno termico per la produzione di
ACS rimane costante nel corso dell’anno ed è in relazione al numero di
persone che vi abitano. Solitamente il consumo giornaliero pro capite
di ACS a 45 °C viene stimato intorno a 50 litri/persona/giorno. L’acqua calda prodotta da un pannello solare varia in funzione di diversi
elementi: il posizionamento, la zona geografica, la radiazione solare
giornaliera, ecc. In media si può considerare una produzione di acqua
di 80-100 l/giorno, alla temperatura di 40°C, per ogni mq di pannello
installato. La durata della vita utile del pannello è molto lunga, in media oltre i 20 anni. Negli ultimi anni, infatti, gli impianti solari si sono
dimostrati affidabili e di norma necessitano solo di un minimo impegno di manutenzione. Alcuni controlli devono essere eseguiti con regolarità, anche dal proprietario dell’impianto, in modo da riconoscere
subito un eventuale malfunzionamento.
COSTO INDICATIVO IMPIANTO SOLARE (1)
Tipo di impianto
mq serbatoio (l) n° persone
costo €
Circolazione
naturale per ACS
2-3
150/200
2-4
2.000/3.000
Circolazione
forzata per ACS
5
300
3-4
4.000/6.000
Circolazione
forzata per ACS
+ riscaldamento
15
1.000
5
12.000
Costo indicativo per l’installazione di un impianto solare
termico. Fonte: medie calcolate da indagini di mercato
(1)
Il costo è indicativo e comprensivo di installazione,
manodopera e IVA.
29
IL RISPARMIO ENERGETICO
NELLA RISTRUTTURAZIONE
IMPIANTO SOLARE FOTOVOLTAICO
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
Il processo fotovoltaico converte la luce del sole direttamente in elettricità. La conversione avviene nelle celle fotovoltaiche: dispositivi costituiti da un materiale semi-conduttore, generalmente silicio. Le celle vengono assemblate in
un’unica struttura: il modulo fotovoltaico. Più moduli fotovoltaici, collegati elettricamente in serie, formano la stringa.
Più stringhe collegate in parallelo, in modo da ottenere la potenza desiderata, costituiscono il generatore fotovoltaico.
Quando la cella fotovoltaica viene investita dalla luce solare diventa un generatore di corrente continua che, attraverso
l’inverter, viene trasformata in corrente alternata per poter essere utilizzata nei normali impianti elettrici domestici. La
potenza massima estraibile dalla cella viene misurata in Watt di picco (Wp), cioè la potenza teorica massima che l’impianto può produrre nelle condizioni standard di insolazione e temperatura dei moduli (1000 W/mq e 25°C).
VANTAGGI: BENESSERE E RISPARMIO
• La manutenzione è minima;
• Può essere utilizzato ovunque in presenza di luce solare;
• Non ci sono perdite di linea poiché l’impianto si trova in prossimità degli
apparecchi da esso alimentati;
• La potenza dell’impianto può essere aumentata facilmente, a seconda
della necessità, dal momento che il sistema è modulare;
• l’impianto può essere integrato su diverse tipologie di supporti (pensiline, frangisole, ecc.).
PROGETTAZIONE IMPIANTO
I moduli fotovoltaici possono essere installati sul tetto (piano o a falda),
sulle facciate, sul terreno e su molti altri supporti, purché idonei, in particolare per quanto riguarda l’esposizione, l’inclinazione e l’assenza di ombreggiamenti. La potenza dell’impianto viene generalmente dimensionata
in funzione dell’energia che si consuma.
La fattibilità tecnica e di installazione dell’impianto fotovoltaico è valutata
in base a:
• disponibilità di spazio (più kWh di energia elettrica occorrono, più ampia
è la superficie di pannelli da installare);
• corretta esposizione ed inclinazione della superficie;
• fenomeni di ombreggiamento generati da ostacoli presenti in prossimità del sito di installazione (edifici, piante, ecc.).
L’adeguamento dell’impianto elettrico esistente non comporta sostanziali
modifiche. Per impianti localizzati nell’emisfero Nord, l’esposizione idonea
è a Sud oppure, con limitata perdita di produzione, a sud-est o sud-ovest.
L’inclinazione ideale è di 30°-35° in funzione della latitudine.
Le principali tipologie impiantistiche sono:
• gli impianti ad isola, comunemente chiamati stand alone, che si utilizzano in zone non servite dalla rete elettrica o per installazioni particolari per le quali non è conveniente un collegamento alla rete elettrica
(lampioni stradali, ripetitori, ecc). L’impianto deve essere dimensionato
per poter produrre tutto il fabbisogno di energia e dotato di appositi
accumulatori che la rendono disponibile nelle ore notturne o in caso di
cattive condizioni atmosferiche.
• gli impianti grid connected, cioè collegati alla rete di distribuzione elettrica. La rete in questo caso funziona da sistema di accumulo: assorbe
l’energia prodotta in eccesso rispetto a quella consumata dall’utenza
e fornisce il fabbisogno necessario di energia durante le ore prive di
insolazione, ore nelle quali l’impianto fotovoltaico non produce energia.
30
PANNELLI IN SILICIO AMORFO:
si presentano come una lastra di colore grigio/blu uniforme, con spessore
di pochi millimetri. È un modulo molto
versatile nell’integrazione architettonica e soprattutto flessibile. È infatti
possibile applicarlo anche su superfici
curve.
PANNELLI IN SILICIO MONOCRISTALLINO O POLICRISTALLINO:
composti da circa 30-70 celle fotovoltaiche singole affiancate, elettricamente
unite e fissate attraverso particolari materiali ad una o più lastre di vetro in una
cornice in silicio purissimo. È utilizzato silicio purissimo che garantisce la massima
conducibilità e alti rendimenti.
PANNELLI INTEGRATI
I moduli sostituiscono elementi di arredo urbano e viario (pensiline, barriere acustiche ecc.), superfici esterne
degli edifici (facciate, tetti ecc.), costituendo un corpo unico con la struttura.
I RISULTATI DEL CONTO ENERGIA E L’INTRODUZIONE DELLE DETRAZIONI FISCALI
Il Conto Energia, il meccanismo di incentivazione dell’energia elettrica
prodotta da impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica, è stato introdotto in Italia nel 2005 con il D.M. 28 luglio 2005 (c.d. Primo Conto
Energia) e, arrivato alla sua quinta edizione con il D.M. 5 luglio 2012 (c.d.
Quinto Conto Energia), ha cessato di applicarsi il 6 luglio 2013. L’incentivo consisteva in un contributo finanziario per ogni kWh di energia prodotta per un certo periodo di tempo (fino a 20 anni), variabile a seconda
della dimensione o tipologia di impianto e fino ad un tetto massimo di
MW di potenza complessiva generata da tutti gli impianti o ad un tetto Potenza degli impianti fotovoltaici nei principali paesi nel 2012
massimo di somma incentivabile. Dopo quasi otto anni di incentivazione, Fonte: GSE, “Rapporto statistico 2012-Solare fotovoltaico”
i risultati parlano di 531.242 impianti installati al 2013 e una produzione di 18.862 GWh nel 2012, pari al 5,5% del consumo elettrico italiano,
ovvero più del 20% della produzione di energie rinnovabili in Italia. L’Italia attualmente è il secondo paese al mondo, dopo la Germania, per potenza installata ed energia prodotta da fotovoltaico. Gli incentivi erogati
dai diversi programmi di incentivazione in Conto Energia, ciascuno in superamento, adeguamento o ridefinizione del precedente, si sono via via
ridotti rispecchiando così l’andamento del prezzo degli impianti fotovoltaici, che nel corso dell’ultimo decennio sono drasticamente calati. Attual- Evoluzione della potenza e numerosità degli impianti fotovoltaici in Italia
Fonte: GSE, “Rapporto statistico 2012-Solare fotovoltaico”
mente non è in programma l’emanazione di un nuovo piano di incentivi
sull’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici, sono state tuttavia introdotte le detrazioni fiscali per chi realizza tali
impianti e resta la possibilità di connettere gli impianti in modalità di scambio sul posto. Le detrazioni fiscali per le
ristrutturazioni edilizie (che includono anche l’installazione di impianti fotovoltaici) sono passate dal 36% al 50% e
prorogate fino a dicembre 2014. Ciò significa che chi installa un impianto fotovoltaico potrà beneficiare di una riduzione sull’Irpef in 10 anni pari al 50% del costo complessivo di investimento. Inoltre potrà connettere l’impianto alla
rete elettrica usufruendo dello scambio sul posto, una particolare modalità di valorizzazione dell’energia elettrica
che consente di realizzare una specifica forma di autoconsumo immettendo in rete l’energia elettrica prodotta ma
non direttamente autoconsumata, per poi prelevarla in un momento differente da quello in cui avviene la produzione.
Quanto produce in un anno?
Un tetto fotovoltaico realizzato con pannelli in silicio mono o policristallino occupa una superficie di circa 7
mq per ogni kWp installato e produce mediamente in un anno: 1.100 kWh per kWp a Milano, 1.300 kWh per
kWp a Roma, 1.600 kWh per kWp a Trapani.
Qual’è la durata di vita?
La durata si aggira attorno ai 30 anni, con un decadimento della produttività negli anni piuttosto limitato
(circa 80% di producibilità garantita al ventesimo anno di vita).
Esempio di rientro economico
Ipotesi: impianto fotovoltaico residenziale da 3 kWp, entrato in esercizio a febbraio 2014 (può usufruire
delle agevolazioni fiscali previste per interventi di ristrutturazione edilizia che fino al 31 dicembre 2014
sono pari al 50% del costo di investimento):
• costo impianto: 7.500 € (IVA compresa);
• detrazione annuale irpef (50% in 10 anni): 375 €/anno;
• produzione media annua in Nord Italia: 3.300 kWh;
• risparmio annuale sul costo evitato di energia (ipotesi di consumo istantaneo dell’energia elettrica prodotta): 3.300 kWh x 0,18 € (costo medio en. elettrica) = 594 €/anno;
• vantaggio economico totale annuale: 375 € + 594 € = 969 €/anno;
• tempo di ritorno dell’impianto: 7.500 € / 969 € = circa 8 anni;
• vantaggio ambientale: emissioni evitate di CO2 pari a 1.700 kg/anno.
31
BUONE PRATICHE PER UNA
CASA PIù SOSTENIBILE
33
BUONE PRATICHE PER UNA
CASA PIù SOSTENIBILE
Le nostre azioni
fanno la differenza
Tutti gli interventi che sono stati presentati fino ad
ora, per essere realizzati, richiedono un impegno
non indifferente anche dal punto di vista economico. Ristrutturare la propria casa con i principi del
risparmio energetico non è ancora un’operazione
accessibile a tutti.
Esistono però alcune piccole regole di comportamento facilmente attuabili da ogni cittadino che
non richiedono alcuna modifica del proprio consolidato stile di vita, ma sono semplici accorgimenti
che possono però aiutare ogni nucleo familiare a
risparmiare.
Sono regole che riguardano le azioni quotidiane,
che non impegnano denaro, o che possono essere
definite di piccolo investimento e quindi ripagabili
in tempi brevi. Nel nostro piccolo, nelle nostre case
possiamo inizare ad adottare nuove abitudini.
34
BUONE PRATICHE PER UNA
CASA PIù SOSTENIBILE
ALCUNI CONSIGLI PER DIMINUIRE I NOSTRI CONSUMI ENERGETICI
TEMPERATURE
All’interno di un’abitazione la temperatura non dovrebbe superare i 20°C, mentre il periodo dell’anno e
le ore giornaliere di funzionamento dipendono dalla
zona climatica, cioè dalla località dove è ubicato l’edificio. Abbassare di un grado il termostato significa
risparmiare circa l’8% in bolletta.
RIDUTTORI DI FLUSSO
I riduttori di flusso sono dispositivi che vengono avvitati facilmente all’uscita dei rubinetti e che, miscelando l’aria all’acqua, comportano risparmi significativi: fino al 50% in meno di consumi di acqua con un
risparmio annuo di circa 50€ in bolletta. Se l’acqua
che risparmi è anche calda, infatti, riduci il consumo di
energia necessaria per riscaldarla.
STAND-BY
In ogni appartamento vengono sprecati all’anno circa
315 kWh in stand by, pari a circa il 10% dei consumi in
bolletta di ogni famiglia: a casa e in ufficio collega tutti gli apparecchi ad una ciabatta con interruttore e la
sera spegni tutto, evitando i piccoli sprechi di energia
e risparmiano fino a 60€ all’anno in bolletta.
MOBILITà SOSTENIBILE
Mezzi pubblici, car sharing, car pooling e bicicletta riducono costi e consumi per il trasporto rispetto all’auto privata e contribuiscono anche ad una notevole riduzione delle emissioni. Per le auto immatricolate nel
2012 la media delle emissioni di CO2 in atmosfera è
130g/km: ciò significa che ogni 8 km che percorri in
bicicletta eviti di immettere in atmosfera 1kg di CO2!
IMBALLAGGI
Preferisci alimenti con imballaggi ridotti e packaging
non complessi: in questo modo produrrai meno rifiuti
in casa e ti sarà anche più semplice effettuare la raccolta differenziata. Ridurre gli imballaggi è possibile:
prediligi l’acquisto di frutta e verdura sfusa, acquista
i detergenti alla spina, utilizza contenitori riciclabili e
porta sempre con te la borsa di tela. Limita al massimo l’uso di bottigliette di plastica che, se non correttamente smaltite, impiegheranno più di 1000 anni a
decomporsi.
75% sulla bolletta di energia elettrica; inoltre, durano
fino a 10 volte di più delle tradizionali e comportano
una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera di
più del 50%. Ricorda che a fine vita le lampadine a
risparmio energetico vanno separate dai rifiuti comuni
e consegnate nei punti di raccolta. Il consorzio Ecolamp si occuperà del loro riciclo, assicurando il recupero del 95% del materiale.
CONTABILIZZAZIONE
Per i condomini la scelta più conveniente è solitamente un impianto centralizzato con la contabilizzazione
del calore: tali dispositivi permettono di misurare la
quantità di calore effettivamente consumata da ogni
unità abitativa e di gestire autonomamente temperature in ogni ambiente. Ricorda che la contabilizzazione è obbligatoria per gli impianti centralizzati di nuova
costruzione!
RADIATORI
Fai attenzione a non ostacolare la circolazione dell’aria attorno al tuo radiatore: non coprirlo e non nasconderlo dietro alle tende. Per i radiatori posizionati sulle
pareti esterne, ad esempio sotto il vano finestra, è
consigliabile inserire tra questo e il muro un pannello
di materiale isolante, con la faccia riflettente rivolta
verso l’interno.
ALIMENTAZIONE
Acquista prodotti locali, biologici e di stagione. Favorirai la riduzione dei trasporti, che comporta minori consumi di carburante e minore inquinamento. Inoltre i
prodotti di stagione non vengono coltivati nelle serre,
che vengono riscaldate e consumano energia. Limita
il consumo di carne: l’allevamento degli animali è responsabile di un’alta percentuale di emissioni di gas
serra, consumi di energia e di acqua. Per produrre un
solo chilo di carne di manzo sono necessari 15 mila
litri di acqua.
LAMPADINE
Scegliendo lampadine fluorescenti al posto delle tradizionali ad incandescenza arrivi a risparmiare fino al
35
BUONE PRATICHE PER UNA
CASA PIù SOSTENIBILE
tecnologie differenti per diversi
utilizzi
Le lampade ad incandescenza “alogene”
Alla famiglia delle lampade ad
incandescenza appartengono
anche le lampade alogene.
Queste lampade hanno la caratteristica di produrre una di luce
più bianca e di essere molto più
piccole rispetto alle tradizionali
lampade. Ciò le rende particolarmente adatte per
essere usate in proiettori di dimensioni ridotte (faretti) e per una illuminazione forte e diretta. L’ efficienza luminosa è abbastanza bassa (13-22 lm/W)
e la loro durata è di circa 2.000 ore (il doppio delle
lampade tradizionali), mentre il loro costo è leggermente superiore. Sono adatte se, ad esempio in
soggiorno, si vogliono valorizzare con faretti a luce
intensa e mirata quadri, oggetti d ’arte o altro.
Le lampade fluorescenti compatte
Le lampade fluorescenti compatte sono classificate a basso consumo perché hanno un’elevata
efficienza luminosa (in media 70
lm/W) e quindi consumano circa
un quinto in meno delle lampade
tradizionali. La loro durata media
è di circa 10.000 ore. Hanno an-
Capita spesso di controllare di aver spento tutte le luci prima di uscire di casa. Sarebbe comodo disporre di un meccanismo all’ingresso che ci
permetta di monitorare tutti i sistemi elettrici ed
elettronici presenti nell’appartamento, consentendo di accenderli, spegnerli o regolarli a nostro
piacimento, e facendo in modo che nulla resti acceso inutilmente in nostra assenza.
La domotica (dal latino “domus”, casa, e dal greco
“tica”, automatica, “che funziona da sé”) consente
di gestire in modo integrato tutti i servizi domestici: illuminazione, elettrodomestici, climatizzazione, antifurto, tende, radio, telefono, TV.
Ad ogni apparecchio allacciato alla rete di alimentazione è associato un attuatore a cui corrisponde
un codice identificativo.
36
che il vantaggio di essere munite dello stesso attacco a vite delle comuni lampade ad incandescenza e pertanto possono facilmente sostituire queste
ultime. Soprattutto quelle ad accensione elettronica sono particolarmente adatte per gli impieghi
di casa che richiedano un’accensione istantanea e
ripetuta. La sostituzione delle lampade comuni con
quelle fluorescenti compatte è vantaggiosa in tutti
i locali della casa dove c’è l’esigenza di un’illuminazione continua e prolungata.
LED
I Led emettono luce sviluppando
una quantità limitata di calore: la
loro durata è pressoché eterna
(100.000 ore) e il consumo molto
basso. Sono disponibili in diverse
tonalità. I primi led in commercio
avevano potenze relativamente
basse (al massimo poche unità di watt) ed erano
impiegati per l’illuminazione concentrata di piccole zone (piccoli riflettori o lampade tascabili). Oggi
sono disponibili sul mercato led di potenze più elevate che possono sostituire le lampade tradizionali nei vari usi. Per migliorare l’illuminazione non si
deve ricorrere necessariamente all’installazione di
lampadine di potenza maggiore, ma è importante
distribuire le sorgenti luminose a seconda dell’uso
a cui è destinato un ambiente.
Tramite interfacce di gestione centralizzate touchscreen autoesplicative è possibile inviare all’attuatore segnali di attivazione e regolazione, via
cavo o via rete wireless.
Inoltre, tramite smartphone o pc, è possibile connettersi alle interfacce anche a distanza.
L’interfaccia permette di configurare scenari predefiniti a seconda dell’orario e delle necessità:
avvolgimento automatico delle tapparelle e accensione del riscaldamento alla mattina, attivazione della lavastoviglie durante fasce orarie dove
l’energia elettrica è più economica, spegnimento
simultaneo delle luci all’uscita. Tale sistema coniuga risparmio energetico e sicurezza, migliora
il comfort dell’abitazione e razionalizza i consumi.
BUONE PRATICHE PER UNA
CASA PIù SOSTENIBILE
Scegliere quotidianamente prodotti a basso impatto
ambientale contribuendo allo sviluppo sostenibile
Il marchio di qualità ecologica ECOLABEL
Ecolabel è il marchio di qualità ecologica che l’Unione
europea assegna a prodotti e
servizi realizzati nel rispetto
dell’ambiente. L’etichetta attesta che il prodotto o il servizio presenta un ridotto impatto ambientale nel suo intero ciclo di vita. Il marchio
è rappresentato da una margherita stilizzata con
alcentro la “E” di Europa, circondata dalle stelle che
rappresentano gli Stati Membri.
Obiettivo dell’Ecolabel europeo è quello di informare i consumatori, facilitandoli nella scelta di prodotti
o servizi che hanno un minore impatto ambientale
a parità di prestazioni e qualità rispetto agli altri
concorrenti, e di favorire l’ideazione, la produzione,
la commercializzazione e l’utilizzazione di prodotti che presentano un’incidenza ambientale ridotta
durante tutto il loro ciclo di vita.
In un mercato complesso, in cui il consumatore si
trova in difficoltà a valutare obiettivamente le caratteristiche di un prodotto, Ecolabel rappresenta una fonte di informazione attendibile in tutta
Europa, nonché un importante fattore di sviluppo
concorrenziale all’interno di un mercato sempre più
attendo ai prodotti “green”.
Ecolabel, infatti, garantisce al consumatore che il
prodotto:
• ha un minor impatto ambientale rispetto agli altri
prodotti presenti sul mercato;
• è stato sottoposto a severi test per assicurarne
le qualità ambientali e prestazionali.
Al produttore e al distributore Ecolabel:
• consente di richiedere per i propri prodotti un
marchio valido in tutti i Paesi europei;
• accresce la visibilità sul mercato nazionale ed europeo.
Il rispetto dell’ambiente è garantito mediante la
definizione di criteri individuati per ogni servizio e
categoria merceologica; tali criteri, stabiliti secondo procedure normate dalla ISO 14.040, valutano
l’intero ciclo di vita del prodotto (reperimento delle
materie prime, produzione, distribuzione, costi di
smaltimento, imballaggi, consumi di energia).
Tra le categorie di prodotti che possono essere certificati Ecolabel troviamo prodotti che abitualmente utilizziamo nella nostre case quali, ad esempio,
saponi e shampoo, lampadine, calzature, detergenti
e tessuto carta, tessili, materassi, carta igienica, lavastoviglie, lavatrici, frigoriferi, PC e carta grafica,
pitture e vernici, ammendanti del terreno, televisori, calzature… Il numero di prodotti che hanno ottenuto l’Ecolabel europeo è in costante crescita in
tutta Europa.
Per conoscere i dati aggiornati si può consultare il
sito: http://ec.europa.eu/environment/ecolabel.
Ogni prodotto/servizio presenta un ciclo di vita differente (materiali, fabbricazione, distribuzione, utilizzazione, eliminazione) ed è per questo che
per ogni categoria sono elaborati obiettivi ambientali specifici. Il marchio di qualità ecologica non è al momento applicabile agli alimenti, alle bevande e ai prodotti farmaceutici.
37
BUONE PRATICHE PER UNA
CASA PIù SOSTENIBILE
LA CLASSE ENERGETICA DEGLI ELETTRODOMESTICI
I consumi domestici di energia risultano spesso difficili da monitorare. Un phon (1.000 – 1.500 watt) ci costa
un euro ogni 5 ore di funzionamento, così come il forno a microonde (800-1.200 watt). La radiosveglia in
stand-by consuma 6 watt all’ora, pari a circa 9 euro all’anno.
Nel caso di piccoli elettrodomestici la spesa è contenuta. Nel caso invece di grossi apparecchi, come frigorifero, lavatrice, lavastoviglie e asciugatrice (che, insieme, escludendo il riscaldamento, rappresentano quasi il
30% dei consumi elettrici domestici), i margini di risparmio iniziano a diventare consistenti.
Recenti normative hanno introdotto una serie di
obblighi in materia: dal 2010 è vietata la commercializzazione di elettrodomestici appartenenti alle
classi energetiche inferiori alla A e di motori elettrici appartenenti alla classe 3 e dal 2011 è vietata
la commercializzazione delle lampadine a incandescenza e degli elettrodomestici privi di interruttore
dell’alimentazione dalla rete elettrica (Legge Finanziaria 2008).
La Direttiva Europea 2010/30/UE concernente
“Norme sull’etichettatura del consumo energetico
degli elettrodomestici e di altri prodotti connessi
all’energia”, recepita in Italia dal decreto legislativo
28 giugno 2012, n. 104, prevede nuove etichette
energetiche: 3 nuove classi energetiche (A+, A++ e
A+++) da aggiungere a quelle già presenti (il numero complessivo delle classi indicate non potrà essere superiore a 7).
Le disposizioni della Direttiva 2010/30/UE si applicano a tutti i prodotti che consumano energia o che
sono connessi al consumo di energia: l’etichetta
energetica va dunque apposta non solo sui grandi e i piccoli elettrodomestici, ma anche su prodotti
come gli infissi.
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BUONE PRATICHE PER UNA
CASA PIù SOSTENIBILE
LAVATRICE alta efficienza
FRIGORIFERO alta efficienza
• Filtraggio e riutilizzo dell’acqua del primo lavaggio
• Diminuzione delle temperature attraverso programmi di lavaggio a 40/60°C;
• Regolazione della portata d’acqua in funzione del
carico;
• Possibilità di un doppio attacco (acqua fredda e acqua calda) per utilizzare acqua in rete già riscaldata
da pannelli solari o caldaie: a seconda della temperatura e del programma selezionati la macchina
carica automaticamente acqua calda e/o fredda in
diversa quantità, miscelandola. Con tasto di esclusione è possibile utilizzare solo acqua fredda;
• Tecnologia al vapore con risparmi d’acqua del 35%
e di energia del 20%.
• Regolazione elettronica della temperatura in base
al carico;
• Sistema no-frost (senza brina): la congelazione dei
cibi avviene mediante aria fredda e ventilata che
evita la formazione di brina e umidità;
• Ottimo isolamento delle pareti esterne;
• Doppio termostato e doppio interruttore per differenziare l’utilizzo del vano frigorifero e del congelatore.
Consigli per risparmiare
• Optare per programmi a 40/60 gradi, lavare a 90
gradi è quasi sempre inutile, vista l’efficacia dei
nuovi detersivi anche alle basse temperature;
• Effettuare lavaggi solo a pieno carico.
A < 0,95 kWh per un lavaggio: 0,15€
C < 1,30 kWh per un lavaggio: 0,21€
LAVASTOVIGLIE alta efficienza
• Attraverso uso di sensori regola la pressione del
getto d’acqua adeguandola al grado di sporco;
• Possibilità di impostare cicli rapidi o ridotti che diminuiscono i consumi di elettricità e di detersivo;
• Sistema di decalcificazione (addolcitore) che riduce la durezza dell’acqua e quindi la formazione
di calcare;
• Possibilità di un doppio attacco (acqua fredda e
acqua calda), per utilizzare acqua in rete già riscaldata da pannelli solari o caldaie.
Consigli per risparmiare
• Posizionare il frigorifero nel punto più lontano da
fonti di calore, lasciando uno spazio di almeno 10
cm fra l’apparecchio e la parete;
• Comprare il frigorifero sulla base delle proprie esigenze: solitamente un frigorifero è acceso 24 ore
su 24 per tutto l’anno e i consumi di energia elettrica aumentano in media di 10-20 kWh ogni 100 litri
di capacità;
• Sbrinare il congelatore quando il ghiaccio supera i
5 mm di spessore e mantenere una corretta manutenzione e pulizia dell’elettrodomestico.
A++ consumi inferiori a 188 kWh/anno:
37,60 €/anno
C
consumi compresi fra 469 e 563 kWh/anno:
93/112€/anno
Consigli per risparmiare
• Definire la capienza in modo proporzionato rispetto
ai bisogni. Più è grande, più acqua e detersivo servono. Se sottodimensionata invece costringerebbe
ad aumentare il numero di lavaggi;
• Utilizzare i cicli intensivi solo in caso di piatti particolarmente sporchi. Farla funzionare solo se a pieno
carico; se la lavastoviglie non è ancora piena utilizzare un ciclo di sciacquo a freddo;
• Controllare che il sale sia sempre presente e mantenere una corretta manutenzione e pulizia dei filtri e
delle guarnizioni dell’elettrodomestico.
A < 1,15 kWh per un lavaggio di 12 coperti: 0,17 €
C < 1,35 kWh per un lavaggio di 12 coperti: 0,22 €
39
UN AIUTO AL
RISPARMIO ENERGETICO
41
UN AIUTO AL
RISPARMIO ENERGETICO
Ognuno di noi può fare
qualcosa per risparmiare
energia, anche con piccoli
accorgimenti nei propri stili
di vita e di consumo, nella
ristrutturazione della casa,
nelle abitudini quotidiane.
42
UN AIUTO AL
RISPARMIO ENERGETICO
Buone Pratiche
andare a scuola in Piedibus
Buone Pratiche
andare a scuola in Bicibus
Il Piedibus è un’iniziativa rivolta generalmente ai
bambini della scuola primaria, promossa dalle Amministrazioni Comunali in collaborazione con gli istituti scolastici.
Il Piedibus è il modo più sano, sicuro, divertente ed
ecologico per andare e tornare da scuola. Il Piedibus è uno scuolabus a piedi, formato da un gruppo
di bambini “passeggeri” e da adulti “autisti” e “controllori”.
è un’iniziativa promossa dalle Amministrazioni Comunali in collaborazione con gli istituti scolastici,
generalmente rivolta ai bambini della scuola primaria e secondaria di primo grado.
è la versione su due ruote del Piedibus, uno scuolabus in bici: un gruppo di scolari che vanno e tornano da scuola in bicicletta accompagnati da genitori,
nonni, insegnanti, volontari, con la supervisione
della Polizia Locale. Il Bicibus segue percorsi prestabiliti, messi in sicurezza, segnalati da scritte a
terra e facilmente individuabili dai bambini e dagli
automobilisti.
Come quelli dei veri autobus, i percorsi Bicibus prevedono capolinea e fermate intermedie, opportunamente indicate da cartelli che riportano gli orari
di arrivo e partenza.
I bambini si recano con la loro bicicletta sul percorso
e aspettano al capolinea o alle fermate i volontari
e il gruppo, per proseguire insieme verso la scuola.
Nello stesso modo funziona l’accompagnamento al
termine delle lezioni.
Per aumentare la sicurezza e la visibilità, ai bambini
che aderiscono al Bicibus è in genere regalato un
kit di alta visibilità (pettorina colorata riflettente,
casco e mantella per la pioggia), da indossare lungo
il percorso.
La sosta delle bici è organizzata attraverso l’installazione, nei pressi della scuola, di rastrelliere riservate ai bambini che partecipano al Bicibus.
Di solito il Bicibus è preceduto o affiancato da attività formative rivolte alle persone che si rendono
disponibili ad accompagnare i bambini lungo i percorsi. Inoltre, per gli scolari, sono previsti incontri di
educazione alla mobilità sostenibile e alla viabilità ciclistica e laboratori pratici sulla manutenzione
della bicicletta.
Gli accompagnatori possono essere genitori, nonni
o volontari che guidano gli scolari nel tragitto casascuola e ritorno, con la supervisione della Polizia
Locale. Come un vero autobus di linea, il Piedibus
percorre determinate linee, con orari prefissati e
fermate segnalate. è attivo al mattino, per il percorso casa-scuola e nel pomeriggio per il rientro, circola col sole e con la pioggia, seguendo il calendario
scolastico
Il PIediBus Permette di:
• Incoraggiare i bambini a praticare attività fisica,
insegnando loro i benefici di muoversi a piedi;
• Educare i bambini a camminare in maniera sicura,
scegliendo i percorsi migliori per raggiungere la
scuola e imparando a riconoscere la segnaletica
stradale;
• Migliorare la sensibilità ambientale in relazione
all’ambiente circostante;
• Restituire le strade ai pedoni;
• Ridurre la congestione del traffico, l’inquinamento e la velocità nei pressi delle scuole;
• Socializzare, farsi nuovi amici ed arrivare di buon
umore all’inizio delle lezioni.
43
UN AIUTO AL
RISPARMIO ENERGETICO
DETRAZIONI FISCALI PER LA
RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
Molti degli interventi presentati in questo manuale
per essere realizzati richiedono investimenti importanti e per questo non sempre accessibili a tutti.
I benefici che ne derivano però sono di interesse
comune: è bene quindi che le spese possano essere
sostenute da un numero sempre maggiore di persone. La Finanziaria 2007 ha avuto il grande merito
di introdurre le agevolazioni fiscali per coloro che
sostengono spese finalizzate al conseguimento del
risparmio energetico. L’obiettivo rimane inalterato
anche nella Finanziaria 2008 e successive, variano solo modi e mezzi per raggiungerlo. Per renderci
conto di come poter sfruttare i vantaggi di queste
nuove normative, vi presentiamo qui i punti fondamentali.
L’agevolazione consiste in una detrazione d’imposta Irpef o Ires nella misura attualmente pari al 65%
delle spese sostenute per interventi che aumentino il livello di efficienza energetica degli edifici
esistenti da ripartire in 10 rate annuali di uguale
importo entro un limite massimo di detrazione, diverso in relazione all’intervento realizzato.
Sono detraibili sia i costi per i lavori edili connessi
all’intervento che le prestazioni professionali.
Caratteristiche necessarie ai fini dell’accesso all’agevolazione:
• L’edificio al quale ci si riferisce deve ricadere nella classificazione “edificio esistente”. La prova
dell’esistenza è l’iscrizione al catasto.
• L’edificio deve essere già dotato, prima degli interventi, di un impianto di riscaldamento.
Il beneficiario deve essere un soggetto fiscalmente
attivo, cioè un soggetto che paga le tasse: l’agevolazione, infatti, è concessa entro il limite del valore
dell’imposta annua derivante dalla dichiarazione
dei redditi, pertanto la somma eccedente non potrà
essere richiesta. La detrazione d’imposta del 65%
non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste per i medesimi interventi da altre disposizioni
di legge nazionali (es. detrazione del 50% per recupero del patrimonio edilizio) né con ulteriori contributi comunitari, regionali o locali.
Per gli interventi di riqualificazione energetica si
applica l’IVA per interventi di recupero del patrimonio immobiliare.
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Ma vediamo in sintesi quali interventi possono essere soggetti alla detrazione e qual è il limite massimo di detrazione per ciascun intervento.
• Interventi di RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA
globale di edifici esistenti: 100.000 euro
• Interventi sull’involucro di edifici esistenti, riguardante PARETI e sostituzione di FINESTRE
COMPRENSIVE DI INFISSI: 60.000 euro
• Installazione di PANNELLI SOLARI PER LA PRODUZIONE DI ACQUA CALDA SANITARIA per usi
domestici o industriali: 60.000 euro
• Sostituzione integrale o parziale di impianti di
climatizzazione invernale con: CALDAIE A CONDENSAZIONE e messa a punto del sistema di
distribuzione; oppure con POMPE DI CALORE ad
alta efficienza o IMPIANTI GEOTERMICI a bassa
entalpia: 30.000 euro
COME BENEFICIARE DELLA DETRAZIONE
1.La detrazione spetta a tutti coloro che effettuano
i lavori e non c’è un limite di risorse disponibili.
2.Per fruire del 65% è necessario acquisire una serie di documenti:
• L’asseverazione di un tecnico abilitato che dimostri la conformità dell’intervento realizzato
ai requisiti tecnici richiesti dalla normativa.
• L’attestato di prestazione energetica che dimostri l’efficienza energetica dell’edificio ristrutturato (non necessaria in caso di istallazione di
pannelli solari, sostituzione di caldaia e serramenti).
• La scheda informativa che riporti i dati identificativi del soggetto che ha sostenuto la spesa, quelli dell’edificio su cui i lavori sono stati
eseguiti, la tipologia di intervento eseguito e il
risparmio di energia conseguito, nonché il relativo costo.
3.Per beneficiare del 65% le spese vanno pagate con specifico bonifico bancario o postale, nel
quale siano indicati: la causale del versamento, il
codice fiscale del beneficiario della detrazione, la
P.IVA o C.F. del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico.
4. Entro 90 giorni dalla fine dei lavori è necessario
inviare all’ENEA tramite sito internet finanziaria2014.enea.it/index.asp i seguenti documenti:
• la copia dell’attestato di prestazione energetica, se richiesta,
• la scheda informativa (semplificata per pannelli
UN AIUTO AL
RISPARMIO ENERGETICO
solari e serramenti).
Inoltre, per lavori che proseguono in più periodi
di imposta è necessario inviare, sempre per via
telematica, una comunicazione all’Agenzia delle
Entrate.
5. Una volta inviata la documentazione all’Enea, è
necessario conservare i seguenti documenti:
• L’asseverazione di un tecnico abilitato;
• La ricevuta di invio tramite internet;
• Le fatture o ricevute fiscali delle spese;
• Per i contribuenti non titolari di reddito di impresa la ricevuta del bonifico bancario o postale
delle spese sostenute;
• Per i lavori sulle parti comuni condominiali, la
delibera dell’assemblea condominiale e quella
della tabella millesimale della ripartizione delle
spese;
• Per i lavori eseguiti dall’inquilino o dal comodatario, la dichiarazione di consenso ai lavori del
proprietario.
Per ulteriori informazioni visitate il sito di “Infoenergia”: www.infoenergia.eu o recatevi presso gli
Spazi di Zona di Corbetta, Garbagnate Milanese, Melzo, Monza o presso uno dei tanti Sportelli dislocati
presso le sedi dei Comuni Soci delle Province di Milano e Monza Brianza.
Per quesiti specifici visitate il sito dell’Agenzia delle
Entrate: http://www.agenziaentrate.gov.it/
DETRAZIONI FISCALI PER INTERVENTI
DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA
In caso di spese sostenute entro il 31.12.2014 per
opere di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia,
effettuati sulle singole unità immobiliari (o manutenzione ordinaria su parti comuni di un edificio) residenziali di qualsiasi categoria catastale, è possibile
ottenere una detrazione fiscale del 50% dall’IRPEF
ripartita in 10 rate di pari importo per un massimo
detraibile di 96.000€.
Oltre alle spese necessarie per l’esecuzione dei lavori, è possibile detrarre anche le spese per la progettazione, prestazioni professionali, acquisto dei
materiali, i diritti per le concessioni, le autorizzazioni
e le denunzie di inizio lavori e gli altri eventuali costi
strettamente collegati alla realizzazione degli interventi. L’agevolazione spetta non solo ai proprietari
degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali sugli
immobili oggetto degli interventi (locatari) che ne sostengono le relative spese.
Per usufruire della detrazione il contribuente deve
essere in possesso di ricevute di pagamento dell’IMU
(se dovuta), delibera assembleare di approvazione
dell’esecuzione dei lavori e delle abilitazioni amministrative previste per legge. Le spese detraibili devono
essere pagate tramite bonifico bancario o postale da
cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale
del soggetto che paga e il codice fiscale o numero di
partita Iva del beneficiario del pagamento.
BONUS MOBILI ED ELETTRODOMESTICI
La Finanziaria 2014 ha prorogato al 31 dicembre 2014 la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili e di
grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione (10 rate di pari importo da calcolare su un ammontare massimo di spesa non superiore a 10.000 euro). Per poter beneficiare del
bonus, occorre che l’acquisto di mobili/elettrodomestici sia collegato a interventi di ristrutturazione edilizia
(manutenzione straordinaria, restauro e di risanamento conservativo) effettuati su singole unità immobiliari
residenziali oppure parti comuni di edifici residenziali (in questo caso, anche manutenzione ordinaria).
L’agevolazione spetta ai titolari di diritti reali (proprietà ed usufrutto) sugli immobili oggetto degli interventi
e che ne sostengono le relative spese. Inoltre, la data di inizio lavori deve essere anteriore a quella in cui
sono sostenute le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, ma non è necessario che le
spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’abitazione. Fermo restando l’obbligo di pagare il corrispettivo degli interventi di recupero del patrimonio edilizio mediante l’apposito bonifico
bancario o postale, per gli acquisti di mobili e/o di grandi elettrodomestici il pagamento è consentito anche
mediante carte di credito o carte di debito.
45
UN AIUTO AL
RISPARMIO ENERGETICO
IL CONTO TERMICO
DM 28 dicembre 2012
Ministero dello sviluppo economico
Il decreto disciplina l’incentivazione di interventi di
piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e mette a disposizione dei
soggetti privati 700 milioni di euro annui cumulati.
Interventi incentivati
Possono accedere agli incentivi i soggetti privati,
intesi come persone fisiche, condomini e soggetti
titolari di reddito di impresa o di reddito agrario, che
realizzano interventi di:
a)sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, elettriche o a
gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica
o idrotermica;
b)sostituzione di impianti di climatizzazione invernale in edifici esistenti, o di riscaldamento di serre esistenti e fabbricati rurali esistenti, alimentati a biomassa, a carbone, a olio combustibile o a
gasolio, con impianti di climatizzazione invernale
alimentati a biomassa;
c)installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling;
d)sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore.
Gli interventi sono incentivati in rate annuali costanti per una durata pari a 2 o 5 anni a seconda
dell’intervento. Se l’ammontare totale dell’incentivo
è non superiore a € 600 il GSE corrisponde l’incentivo in un’unica annualità. Nel caso di più interventi
eseguiti contestualmente, l’ammontare dell’incentivo è pari alla somma degli incentivi relativi ai singoli
interventi. Gli interventi accedono agli incentivi del
Conto Termico limitatamente alla quota eccedente
quella necessaria per il rispetto degli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione e negli edifici esistenti sottoposti a
ristrutturazione rilevante, previsti dal D.Lgs. 28/11
e necessari per il rilascio del titolo edilizio.
Modalità di richiesta degli incentivi
Il soggetto responsabile (colui che ha sostenuto
le spese per l’intervento e che richiede l’incentivo)
deve presentare domanda al GSE, utilizzando la
scheda-domanda disponibile sul portale Internet
del GSE, entro sessanta giorni dalla data di ultimazione dei lavori. Attraverso la scheda-domanda e
46
seguendo le istruzioni che sono specificate nelle
Regole Applicative del GSE, il soggetto responsabile fornisce informazioni sull’intervento e sull’immobile su cui l’intervento è realizzato, predisponendo
adeguata documentazione comprovante le dichiarazioni rilasciate. Questa documentazione potrà
essere richiesta dal GSE in formato cartaceo o elettronico contestualmente alla presentazione della
scheda-domanda o, successivamente, per i previsti
controlli. Con riferimento al singolo edificio, unità
immobiliare, fabbricato rurale o serra, per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione
invernale esistenti con impianti di climatizzazione
invernale dotati di pompa di calore o generatori di
calore alimentati a biomasse con potenza termica
nominale complessiva superiore a 500 kW e fino a
1 MW, il Decreto prevede che il soggetto responsabile debba presentare al GSE una richiesta di iscrizione ad appositi registri informatici. Per gli impianti soggetti a registro è previsto un contingente di
spesa annua fino a 23 mln di euro.
Cumulabilità
L’incentivo può essere assegnato esclusivamente
agli interventi che non accedono ad altri incentivi
statali, ad eccezione dei fondi di garanzia, dei fondi
di rotazione e dei contributi in conto interesse.
Nei casi di interventi beneficiari di altri incentivi
non statali cumulabili, l’incentivo è attribuibile nel
rispetto della normativa comunitaria e nazionale
vigente.
Diagnosi e Certificazione Energetica
Ad eccezione degli interventi di sostituzione degli
scaldabagno elettrici, se l’intervento è realizzato su
edifici con impianti di riscaldamento di potenza nominale totale del focolare maggiori o uguali a 100
kW, le richieste di incentivo devono essere corredate da diagnosi energetica precedente l’intervento e
da certificazione energetica successiva.
Le spese sostenute per la diagnosi e certificazione
energetica necessarie per la richiesta dell’incentivo
sono incentivate nella misura del 50%.
Criteri di ammissibilità e calcolo degli
incentivi
Per la verifica dei criteri di ammissibilità degli interventi agli incentivi e per le procedure di calcolo
degli incentivi previsti per ciascuna tipologia di intervento si rimanda alle Regole Applicative pubblicate sul sito del GSE.
UN AIUTO AL
RISPARMIO ENERGETICO
Regolare manutenzione della caldaia
La manutenzione deve essere effettuata secondo le indicazioni riportate su libretto di uso
e manutenzione dell’impianto e rispettando le norme uni e cei relative al tipo di installazione.
IMPIANTI CON POTENZA < 35 kW
CHI PUò ESEGUIRLA?
RESPONSABILE?
IMPIANTI CON POTENZA > = 35kW
Un manutentore e/o un’impresa in possesso dei requisiti stabiliti dal DM 37/08 e s.m.i. Per gli impianti
superiori a 350 kW sono previsti ulteriori requisiti.
l’occupante o proprietario se l’unità abitativa è sfitta.
l’occupante o proprietario se l’unità abitativa è
sfitta, l’amministratore nel caso di impianti centralizzati, il terzo responsabile se nominato.
QUANDO?
senza indicazioni riportate nei libretti, in Regione
Lombardia, si deve intervenire almeno una volta
ogni 2 anni per gli impianti alimentati a combustibile gassoso.
senza indicazioni riportate nei libretti, in Regione Lombardia, si deve intervenire almeno una
volta all’anno.
COME?
Il manutentore completa le operazioni di controllo, pulizia ed analisi dei prodotti di combustione
dell’impianto, compila e firma un rapporto di controllo tecnico (All. G).
Il responsabile impianto fornisce il suo codice fiscale, i dati dei consumi dell’impianto e firma per
presa visione.
Il manutentore completa le operazioni di controllo, pulizia ed analisi dei prodotti di combustione
dell’impianto, compila e firma un rapporto di controllo tecnico (All. F).
Il responsabile impianto fornisce il suo codice
fiscale, i dati dei consumi dell’impianto e firma
per presa visione.
il contributo per l’Ente competente è di euro 7
identico per tutti gli Enti Locali competenti della Regione Lombardia, da pagarsi ogni 2 stagioni
termiche. La stagione termica inizia il 1° agosto e
termina il 31° luglio dell’anno successivo - Periodo
accensione riscaldamento 15 ottobre – 15 aprile
se la prima accensione avviene entro 6 mesi dalla
data d’installazione dell’impianto e viene inserita
sul catasto, per le 2 stagioni termiche successive
non si paga il contributo.
il contributo per l’Ente competente è stabilito
per fascia di potenza e identico per tutti gli Enti
Locali competenti della Regione Lombardia da
pagarsi ogni 2 stagioni termiche:
35 – 50 kW
euro 14,00
euro 80,00
50,1 – 116,3 kW
116,4 – 350 kW
euro 140,00
euro 190,00
superiori a 350 kW
QUANTO?
Se la prima accensione avviene entro 6 mesi dalla data d’installazione dell’impianto e viene inserita sul
catasto, per le 2 stagioni termiche successive non si paga il contributo. Il rapporto di controllo tecnico
diventa a tutti gli effetti la Dichiarazione di Avvenuta Manutenzione (DAM) quando sono presenti il C.F., i
dati dei consumi dell’impianto e la firma del responsabile. Al termine della manutenzione il manutentore
redigerà un Rapporto di controllo di efficienza energetica da allegare al libretto dell’impianto o di centrale
e conservare per almeno 5 anni. Il manutentore informatizza la DAM sul C.U.R.I.T, Catasto Unico Regionale
Impianti Termici.
TARGA DELL’IMPIANTO
dal 1/08/2014 ogni impianto termico dovrà dotarsi di una Targa identificativa valida per tutta la vita
dell’impianto sulla quale è riportato il codice identificativo.
DIVIETO
è vietato utilizzare caminetti aperti, caminetti a focolare chiuso, stufe e qualsiasi tipo di apparecchio alimentato a biomassa nel periodo di riscaldamento, se in casa sono presenti altri impianti di riscaldamento.
ARIA DI BRIANZA: campagna obbligatoria di dichiarazione avvenuta manutenzione, accertamento e ispezione
degli impianti termici della provincia
di monza brianza. Ogni cittadino può
trovare il proprio impianto sul sito del
C.U.R.I.T. Catasto Unico Regionale Impianti Termici www.curit.it/
controllo_dati_caldaia e può cercare un Manutentore nell’elenco
manutentori convenzionati con la Provincia di Milano sul sito www.
provincia.milano.it/ambiente/energia/index.shml e con la Provincia
di Monza Brianza www.provincia.mb.it/manutentori
CALOREFFICIENZA: campagna obbligatoria di dichiarazione avvenuta manutenzione, accertamento e
ispezione degli impianti termici della
provincia di milano. Per approfondire
l’argomento scarica il pieghevole informativo realizzato dal Servizio efficienza Energetica dal seguente link www.provincia.milano.it/ambiente/energia/index.shml
47
UN AIUTO AL
RISPARMIO ENERGETICO
LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA
NEGLI EDIFICI
Evoluzione normativa
L’Italia è stata fra le prime nazioni europee ad emanare una legge che introducesse la Certificazione
Energetica per gli edifici, la Legge 9 gennaio 1991,
n° 10 (Norme per l’attuazione del Piano energetico
nazionale in materia di uso razionale dell’energia,
di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia). Tuttavia non trovò mai applicazione poiché tale legge delegò a successivi decreti,
mai emanati, la sua attuazione.
A livello comunitario, la certificazione energetica degli edifici viene introdotta dalla direttiva
2002/91/CE, nota come direttiva EPBD (Energy
Performance Building Directive), e dalla direttiva
2006/32/CE che hanno come obiettivo quello di
ottenere un utilizzo efficace, razionale e sostenibile dell’energia nel settore edilizio: l’energia impiegata in tale settore, infatti, rappresenta circa il
40% dell’energia complessiva consumata all’interno dell’Unione europea. Tale settore presenta, pertanto, un enorme potenziale di risparmio. A livello
nazionale il decreto che recepisce tale direttiva è il
D.lgs. 192/2005 e ss.mm.ii. il quale risulta essere
la principale normativa di riferimento per quanto riguarda la materia energetica.
Che cos’è la “certificazione energetica”?
Certificare un edificio, dal punto di vista energetico,
significa definirne il comportamento energetico e
classificarlo sulla base di una scala di valori prestabilita. La certificazione energetica indica quindi il
fabbisogno energetico teorico, ovvero dà un’indicazione sulla quantità di energia primaria, che l’edifico utilizza per mantenere una situazione di comfort
al suo interno.
L’unità abitativa viene studiata nelle sue parti
principali: involucro (muri esterni, infissi e tutte le
superfici che possano comportare dispersione di
calore), impianti di climatizzazione sia invernali che
estivi (tutto quello che produce il caldo e freddo)
e impianti che forniscono l’acqua calda (ovvero che
riscaldano l’acqua per usi sanitari). Viene anche
considerata l’eventuale presenza di fonti rinnovabili (pannelli solari termici per la produzione di acqua
calda e pannelli solari fotovoltaici per la produzione
di energia elettrica).
Nell’APE (Attestato di Prestazione Energetica), re48
datto da un Certificatore energetico accreditato
presso l’Ente Regionale di competenza, vengono
riportati i dati emersi dall’analisi, e in particolare:
1 il fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento o la climatizzazione invernale, EPH, ovvero
l’indicatore che, in base alle caratteristiche costruttive dell’involucro e alle tipologie impiantistiche installate, determina la classe energetica
dell’edificio (dalla A+ alla G);
2 le emissioni di gas ad effetto serra in atmosfera espresse in kilogrammi di anidride carbonica
(CO2 equivalente);
3 possibili interventi migliorativi del sistema edificio impianto termico e conseguenti risparmi
energetici e ambientali.
Obiettivi e potenzialità
La conoscenza dei probabili consumi energetici e
delle potenzialità di risparmio consente al cittadino
di effettuare una scelta, consapevole dell’immobile, che si accinge ad acquistare, affittare e abitare.
Grazie al confronto con una semplice scala graduata dalla A+ (basso fabbisogno) alla G (alto fabbisogno), tutti i cittadini possono immediatamente effettuare dei confronti tra una pluralità di edifici al
fine di individuare quello più vantaggioso. L’ultima
direttiva europea in materia di prestazione energetica nell’edilizia, la 2010/31/UE, oltre a conferire
alla Pubblica Amministrazione un ruolo esemplare
in materia (entro il 2018 tutti gli edifici della PA dovranno essere ad “emissioni quasi zero”), prevede
che per tutti gli edifici o le unità immobiliari costruiti, venduti o affittati, sia prodotto un “Attestato di
Prestazione Energetica” (per gli edifici della PA tale
attestato andrà affisso visibilmente). Non solo, la
Legge Regionale 21 febbraio 2011, n° 3 della Regione Lombardia stabilisce l’obbligo di dichiarare
la classe e l’indice di prestazione energetica (EPH)
dell’edificio o della singola unità abitativa in tutti
gli annunci immobiliari finalizzati alla relativa vendita o affitto.
Inoltre, invita i Comuni ad un controllo delle prestazioni energetiche indicate nel progetto edilizio con
le prestazioni energetiche del progetto effettivamente realizzato, al fine di verificare il rispetto dei
requisiti previsti dalle norme. In Italia esistono numerose esperienze locali di certificazione; alcune di
queste hanno fatto da apripista per gli schemi di
certificazione regionali e per le Linee Guida nazionali (DM 26/06/2009). La più nota è la certificazio-
UN AIUTO AL
RISPARMIO ENERGETICO
ne CasaClima della Provincia Autonoma di Bolzano:
si tratta della prima esperienza di certificazione
energetica strutturata, che coniuga cioè esigenze
tecniche e ambientali.
La certificazione energetica in Regione
Lombardia
La Regione Lombardia è stata la prima a recepire la
direttiva EPBD con la Legge Regionale 11 dicembre
2006, n° 24 (Norme per la prevenzione e la riduzione delle emissioni in atmosfera a tutela della salute
e dell’ambiente) rendendo operativa la certificazione energetica (rif. DGR VIII/5018 del 26/06/2007
e DGR VIII/8745 del 22/12/2008): stabilendo che
gli edifici per i quali, a decorrere dal 1° settembre
2007, sarà presentata denuncia di inizio attività
o la domanda finalizzata ad ottenere il permesso
di costruire, dovranno essere dotati, al termine dei
lavori, dell’ACE. Allo stesso modo, dovranno essere
dotati di ACE tutti gli edifici venduti o affittati.
La Deliberazione n° IX/1811 del 31/05/2011 introduce il nuovo Attestato di Certificazione Energetica, in vigore da settembre 2011 che sostituisce
quello allegato alla DGR VIII/8745 del 22/12/2008
e s.m.i. e introduce:
1 la possibilità di inserimento fra gli interventi migliorativi, anche la ventilazione meccanica controllata (VMC);
2 l’eliminazione del timbro di accettazione da parte
del Comune.
ULTIMI AGGIORNAMENTI:
A livello nazionale, con la Legge 3 agosto 2013, n.
90 (legge di conversione del decreto-legge 4 giugno 2103, n.63) vengono introdotte nuove norme
relative alla certificazione energetica e l’Attestato
di Certificazione Energetica (ACE) viene sostituito
dall’Attestato di Prestazione Energetica (APE) con
la stessa denominazione dalla direttiva europea
2010/31/UE. In Regione Lombardia tale modifica
viene recepita con la DGR X/1216 del 12/01/2014
che aggiorna la denominazione di “Attestato di Certificazione Energetica” (ACE) in “Attestato di Prestazione Energetica” (APE) a far data dal 15 gennaio 2014. L’APE predisposto secondo tale modello,
per risultare idoneo, non necessita del timbro per
accettazione da parte del Comune.
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Contenuto tecnico a cura di Infoenergia
aggiornato a gennaio 2014
Tiratura: 10.000 copie
Finito di stampare nel mese di febbraio 2014
Grafica e stampa a cura di:
La Serigrafica Arti Grafiche Srl
Tel. 02.45708456 - www.laserigraficasrl.org
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