04.RISORGIMENTO

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IL RISORGIMENTO - Tra l’ottobre 1814 e il giugno 1815, i vincitori di
Napoleone si riunirono a Vienna per ridisegnare la carta politica d'Europa,
modificata da oltre venti anni di guerre napoleoniche.
I princìpi a cui si ispirarono i partecipanti al Congresso di Vienna furono due: il
principio di legittimità e quello di equilibrio.
Secondo il principio di legittimità, avevano diritto al trono (ed erano quindi
legittime) soltanto quelle dinastie che già regnavano nel 1789, prima della
Rivoluzione francese.
Secondo il principio di equilibrio, nessuna potenza doveva avere l'egemonia in
Europa. Perciò la Francia, nonostante la sconfitta, non subì gravi perdite territoriali,
perché un suo eccessivo indebolimento avrebbe rafforzato Prussia e Austria.
Russia, Prussia e Austria (e poi anche la Francia) stipularono una Santa alleanza,
con lo scopo di intervenire militarmente in qualunque stato dove la monarchia fosse
messa in pericolo da moti rivoluzionari. Infine Inghilterra, Prussia, Austria e Russia
stipularono una quadruplice alleanza, che comportava l'impegno di intervenire nel
caso in cui si fosse ripetuta in Francia un'esperienza simile a quella napoleonica.
Dopo il Congresso di Vienna, in molti stati europei erano tornate al potere le
monarchie assolute. Solo Francia, Paesi Bassi, Svezia, Inghilterra e alcuni stati
tedeschi erano governati da monarchie costituzionali. L'unica repubblica era la
Svizzera.
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Negli stati assoluti fin dal 1820-1821, scoppiarono insurrezioni per ottenere la
costituzione. Nei paesi dominati da una potenza straniera (come l’Italia dove
l’Austria dominava in modo diretto come nel Lombardo-Veneto o indiretto come nel
ducato di Parma e Piacenza o nel Granducato di Toscana dove regnavano parenti
dell’imperatore d’Austria) la rivolta ebbe spesso come scopo anche l'indipendenza. I
moti rivoluzionari furono organizzati da piccoli gruppi che si riunivano in società
segrete, sia per sfuggire alla polizia, sia perché ritenevano impossibile diffondere le
loro idee fra il popolo, ancora analfabeta. Questi gruppi agirono quindi senza
collegamento con la maggioranza della popolazione. Così la Santa Alleanza poté
facilmente reprimere i moti, condotti da poche persone. Il fallimento riguardò i moti
liberali di Spagna, del Regno delle Due Sicilie e del Regno di Sardegna. Solo la
Grecia, dopo una guerra, nel 1829, ottenne l'indipendenza dall'Impero ottomano.
Nel 1848 l'intera Europa fu sconvolta da rivoluzioni. Le rivolte coominciarono per la
carestia che colpì l'Europa negli anni 1845-1847. La parte più povera della
popolazione fu ridotta alla fame, le fabbriche licenziarono molti operai e gli artigiani
rimasero senza lavoro. Le insurrezioni del 1848 fecero capire ai governanti che non
potevano più ignorare le esigenze dei popoli: così molte richieste degli insorti, poco
alla volta, furono, almeno in parte, accolte. A Palermo scoppiò una rivolta, che si
estese a tutto il regno delle Due Sicilie, costringendo il re a promulgare la
costituzione. Per evitare insurrezioni nei loro regni, concessero la Costituzione anche
Leopoldo II nel Granducato di Toscana, Carlo Alberto nel Regno di Sardegna e Pio
IX nello Stato pontificio. Solo il Lombarrdo-Veneto rimase privo di una costituzione
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ma, alla notizia della rivolta di Vienna, insorsero anche Venezia e Milano che
cacciarono gli Austriaci. Carlo Alberto, re di Sardegna, dichiarò guerra all'Austria (I
guerra d’indipendenza). Dopo qualche successo, l'esercito piemontese fu battuto. In
seguito, Carlo Alberto riprese la guerra ma, a Novara, fu nuovamente sconfitto.
Allora Carlo Alberto abdicò a favore del figlio Vittorio Emanuele II, che firmò
l'armistizio di Vignale. Il nuovo re non revocò lo statuto (= costituzione) così il regno
di Sardegna rimase l'unica monarchia costituzionale in Italia.
La II guerra d'indipendenza (1858-59), preceduta dagli accordi di Plombières tra
Francia e regno di Sardegna, iniziò con alcuni successi militari dell'esercito francopiemontese e dei Cacciatori delle Alpi di Garibaldi sugli austriaci. Con l'armistizio di
Villafranca (1859) tra Francia e Austria il regno di Sardegna ottenne la Lombardia.
L'impresa dei Mille – Nel 1860, Garibaldi organizzò dei volontari che, partiti da
Genova, sbarcarono in Sicilia e con l’aiuto delle popolazioni locali conquistarono
tutto il sud, nel 1860. Al Centro i territori dello Stato Pontificio furono conquistati
dall’esercito del regno di Sardegna al comando di Vittorio Emanuele II. Così nel
1861 fu proclamato il nuovo stato unitario dal quale restavano ancora esclusi il
Veneto e Roma: il primo fu ottenuto dall'Italia dopo la III guerra d'indipendenza,
nel 1866 (dove Prussia e Italia erano alleate contro l’Austria), conclusosi con la
vittoria della Prussia; Roma fu conquistata nel 1870 diventando la nuova capitale
(dopo Torino e Firenze).
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