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CONSIGLIO
DELL'UNIONE EUROPEA
P/07/22
Bruxelles, 21 marzo 2007
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(OR. en)
Dichiarazione della Presidenza a nome dell'Unione europea in
occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della
discriminazione razziale celebrata il 21 marzo 2007
Il 21 marzo, giorno del "massacro di Sharpeville" perpetrato nel 1960, l'ONU celebra la
Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale. Quasi 50 anni
dopo, gli insegnamenti tratti mantengono intatta tutta la loro pertinenza per l'azione a
livello mondiale contro il razzismo, la xenofobia e la discriminazione, che rimangono una
realtà quotidiana in molti paesi.
Sulla scia della globalizzazione, della formazione di società multietniche e della lotta
contro il terrorismo hanno preso vita nuove forme di razzismo che colpiscono in
particolare le minoranze etniche o religiose, gli immigranti, i rifugiati o i richiedenti asilo.
Il pensiero razzista scaturisce anche dall'antisemitismo, dalla cristianofobia e
dall'islamofobia, nonché da un intreccio di questioni concernenti la razza, l'etnicità, la
cultura e la religione che minaccia di erodere i valori esistenti in materia di diritti umani.
L'UE condanna fermamente tutte le forme di razzismo, discriminazione razziale,
intolleranza e discriminazione, ed esorta gli Stati ad adottare misure efficaci per lottare
contro i sintomi e le cause del razzismo e della discriminazione e garantire in modo
effettivo la libertà di pensiero, di coscienza, di religione e di credo a tutti, senza distinzioni.
Basata sul convincimento che tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e
diritti, la Carta dei diritti fondamentali dell'UE vieta espressamente qualsiasi forma di
discriminazione fondata sul sesso, la razza o il colore della pelle, l'origine, la religione o le
convinzioni personali, o fondata sulle opinioni o le tendenze sessuali di una persona.
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2007, proclamato "Anno europeo delle pari opportunità per tutti", sarà avviato un grande
dibattito in Europa sui vantaggi della diversità per le società europee. Parallelamente è
stata istituita, nel marzo 2007, l'Agenzia dell'UE per i diritti fondamentali. L'attività
dell'Agenzia, basata sull'Osservatorio europeo dei fenomeni di razzismo e xenofobia,
continuerà a riguardare i fenomeni del razzismo, della xenofobia e dell'antisemitismo, la
protezione dei diritti di persone appartenenti a minoranze nonché la parità di genere, quali
elementi essenziali della protezione dei diritti fondamentali.
Al fine di lottare contro il razzismo, la xenofobia e la discriminazione a livello mondiale,
l'UE coopera altresì strettamente con tutti gli attori internazionali interessati e in tutti i
consessi internazionali pertinenti, segnatamente le Nazioni Unite e i suoi meccanismi
speciali, il Consiglio d'Europa, l'OSCE, l'Alto Commissario per i diritti umani e le
organizzazioni pertinenti della società civile.
In tale contesto l'UE rimane fermamente impegnata ad attuare gli obiettivi definiti dalla
Conferenza mondiale contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e
l'intolleranza tenutasi a Durban (Sudafrica) nel 2001. L'UE sottolinea che il seguito da dare
alla Conferenza di Durban dev'essere deciso mediante consenso e perseguito dalla
comunità internazionale in uno sforzo congiunto.
Le norme internazionali sui diritti umani per quanto riguarda la non discriminazione sono
alla base della lotta contro il razzismo. L'UE rinnova il suo invito a tutti gli Stati che non
l'hanno ancora fatto a firmare, ratificare e attuare in via prioritaria la convenzione
internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, che
costituisce il principale strumento giuridico internazionale in materia.
A livello europeo il Consiglio d'Europa, a lungo impegnato nella lotta contro il razzismo,
ha istituito la commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) incaricata di
compiti operativi, tra cui l'adozione di raccomandazioni politiche destinate ai governi degli
Stati membri. Il protocollo 12 alla convenzione europea dei diritti dell'uomo vieta qualsiasi
forma di discriminazione con atti sovrani. La Corte europea dei diritti dell'uomo vigila sul
rispetto di tali disposizioni. Dal 2006 un protocollo addizionale alla convenzione sulla
criminalità informatica ha frenato la diffusione del razzismo e della xenofobia mediante
sistemi informatici.
L'UE sostiene inoltre gli sforzi costanti dell'OSCE nell'ambito della lotta contro il razzismo
e la discriminazione, compresi i lavori dei tre rappresentanti speciali nominati nel 2004 allo
scopo di promuovere una maggiore tolleranza e di combattere il razzismo, l'antisemitismo,
la xenofobia e la discriminazione negli Stati partecipanti. L'UE ritiene che l'attuazione
delle norme recentemente stabilite dall'OSCE in questo settore sia essenziale nella lotta a
favore della libertà di pensiero, coscienza, religione o credo e contro qualsiasi
manifestazione di odio e di intolleranza.
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La lotta contro il razzismo e la xenofobia rimane una sfida globale e richiede una reazione
altrettanto globale. L'UE esorta tutti gli Stati ad adottare a tal fine misure efficaci a livello
sia nazionale che internazionale e conferma la propria disponibilità a cooperare con tutti i
paesi per opporsi al razzismo, alla xenofobia, alla discriminazione e alle forme di
intolleranza correlate ovunque si manifestino.
I paesi candidati Turchia, Croazia∗ ed ex Repubblica jugoslava di Macedonia*, i paesi del
processo di stabilizzazione e associazione e potenziali candidati Albania, BosniaErzegovina, Montenegro, Serbia e i paesi dell'EFTA Islanda, Liechtenstein e Norvegia
membri dello Spazio economico europeo, nonché l'Ucraina e la Repubblica moldova
aderiscono alla presente dichiarazione.
∗
La Croazia e l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia continuano a partecipare al
processo di stabilizzazione e associazione.
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