1 Lesioni cutanee Le ulcere da pressione Team Vulnologico Istituto Palazzolo Fond.Don Gnocchi Dott.ssa Anna Maria Puccio Coord.Inf Romina Puce Coord.Inf Giorgio Oltremarini Ulcere da Pressione Definizione Area di danno localizzato della cute e dei tessuti sottostanti causato da forze di pressione, trazione, frizione e/o da una combinazione di esse (Working definition EPUAP) Ulcere da pressione Fattori di rischio • Senescenza • Ridotta mobilità o immobilità Fattori biologici generali • Malnutrizione • Patologie acute o croniche • Presidi medico/chirurgici Sindrome Ipocinetica Per immobilità si definisce una condizione caratterizzata da una ridotta o assente capacità di compiere movimenti, ad insorgenza acuta o cronicamente progressiva, cui consegue un complesso di alterazioni multisistemiche che nel loro insieme configurano la sindrome ipocinetica, la cui espressione clinica varia a seconda del grado di immobilità del paziente e raggiunge il suo apice nel confinamento a letto. La sindrome da immobilizzazione è una sindrome multisistemica che interessa numerosi organi ed apparati: • Apparato locomotore • Apparato cardio-vascolare • Apparato respiratorio • Apparato gastroenterico • Apparato genito-urinario • Sistema nervoso e psiche • Apparato tegumentario Cause di immobilizzazione Fattori biologici Fattori psicologici Fattori socio-ambientali Fattori Socio-Ambientali Inadeguatezza del supporto sociale Presenza di barriere architettoniche Assenza di ausili per il movimento Fattori Biologici Patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico Malattie neurologiche Malattie cardiovascolari Malattie polmonari Altre condizioni Fattori Psicologici Depressione Stato ansioso Perdita dell’autostima Ulcere da pressione Fattori di rischio Fattori biologici locali • Macerazione della cute • Aumento della temperatura locale • Pressione Fattori meccanici locali • Trazione • Frizione Ulcere da pressione Istituto Palazzolo: n.posti letto tot:805 ➢ posti letto RSA:650 ➢ Casa di Cura: 155 12 Linee guida sulla prevenzione e trattamento delle LDD Paziente/Ospite accede alla struttura Ingresso paziente in CdC/RGG Ingresso ospite in RSA Calcolo I.Norton Cartella Infermierist ica I.Norton>10 SI NO LG Prevenzione delle LDD Presenza di LDD NO Fine SI LG Trattamento delle LDD SI Presenza di LDD NO Fine Prevenzione delle lesioni da decubito Paziente a rischio di LDD con I. di Norton<=10 •Valutazione dei fattori di rischio •Ridurre i danni da compressione •Accorgimenti igienici •Fattori ambientali e umidità •Stato nutrizionale •Mobilizzazione •Educazione sanitaria Calcolo I.Norton Richiesta presidi antidecubito Scheda di Cambio postura Cartella Infermieristi ca Presenza di LDD FINE SI I.NORTON>10 NO NO SI Trattamento delle LDD Trattamento delle lesioni da decubito Paziente con LDD Valutazione LDD Intervento nutrizionale Controllo dolore E’ presente escara? NO E’ presente contaminazione? SI Trattamento escara LDD migliora dopo 2 settimane? S I Trattamento Della contaminazione NO Detersione, medicazione, intervento nutrizionale, controllo fattori di rischio NO Scheda prevenzione LDD SI Scheda di monitoraggio delle LDD Continua monitoraggio LDD Educazione sanitaria Fine 16 17 Istituto Palazzolo decennale della Fondazione don Carlo Gnocchi Lesioni cutanee croniche e difficili al 30 giugno 2009 Casa di Cura Medicina – RGG - Riabilitazione REPARTO N.RO N.RO PAZ. PAZIENTI conLDD N.RO LESIONI LUOGO D'INSORGENZA IN STRUTTURA STADIO LESIONE TIPOLOGIA LESIONE FUORI DA PRESSIONE VASCOLARE TRAUMATICA STRUTTURA TIPO DI MEDICAZIONE 1° 2° 3° 4° PROTOCOLLO FUORI PROTOCOLLO RGG 22 16 26 4 12 21 1 4 11 7 2 1(1) 12 14 MED 1 1 1 0 1 0 1 0 0 0 0 0 1 RIABILITAZIONE 7 7 13 0 7 13 0 0 1 7 1 4(2) 3 10 TOTALE 30 24 40 4 20 34 2 4 12 14 3 5(3) 15 25 0 Medicina e FKT : non lesioni da decubito insorte in Struttura – RGG : Alcune lesioni da decubito insorte in Struttura – Diminuzione del numero di Pazienti con lesioni da decubito fuori Struttura Istituto Palazzolo decennale della Fondazione don Carlo Gnocchi Lesioni cutanee croniche e difficili al 30 giugno 2009 R.S.A. REPARTO N.RO PAZIENTI N.RO Pz con Ldd LUOGO D'INSORGENZA IN STRUTTURA FUORI STRUTTURA N.RO LESIONI TIPOLOGIA LESIONE STADIO LESIONE DA PRESSIONE VASCOLARE TRAUMATICA TIPO DI MEDICAZIONE 1° 2° 3° 4° PROTOCOLLO FUORI PROTOCOLLO RM 1 1 1 0 1 1 0 0 0 1 0 0 0 1 N.A. 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1° E M 5 5 5 0 8 8 0 0 2 3 0 3(2) 8 0 1M 14 10 8 2 24 15 1 8 0 9 4 2(2) 14 10 2M 18 16 15 1 26 20 0 6 2 10 1 7(5) 18 8 3M 13 11 11 0 23 21 0 2 4 10 4 3(3) 11 12 RG 9 7 7 0 14 11 0 3 0 5 1 5(1) 8 6 1G 4 4 3 1 5 5 0 0 1 3 0 1(1) 2 3 3G 20 16 12 4 31 27 0 4 6 16 4 1(1) 23 8 4G 14 11 8 3 20 17 0 3 0 6 5(2) 6 14 TOTALE 98 81 70 11 152 125 1 26 15 63 20 27(17) 90 62 6 Ulteriore significativa diminuzione dell’indice di prevalenza di Ospiti con lesioni da decubito insorte in struttura rispetto al dato del 31/12/2008 (11% contro il 15%) 20 Ulcere da pressione: sedi Ulcere da pressione Strumenti di valutazione del rischio Ulcere da pressione: stadiazione • Appropriata solamente per definire la profondità massima dei tessuti coinvolti. • Non deve essere utilizzata per descrivere il processo di guarigione di una lesione!!! Ulcere da pressione: stadiazione Ulcere da pressione: stadiazione Ulcere da pressione: stadiazione Ulcere da pressione: stadiazione Occhio!!! La lesione può essere… - Detersa - Necrotica - Infetta •Completa assenza di tessuto devitalizzato •Presenza di tessuto necrotico •Presenza di Infezione Occhio!! L’essudato può -Scarso -Medio -Abbondante ESSUDATO L’essudato determina una perdita di proteine da parte dell’ospite, Può danneggiare la cute perilesionale, E’ terreno di cultura per la crescita batterica. L’edema incrementa il volume di essudato. (Duby,Cherry,Ryan 1993) COME GESTIRE L’ESSUDATO? §Scegliere la medicazione avanzata più adatta per quella tipologia di ulcera e per quella fase essudativa. §Valutare l’essudato e la sua quantità. §Monitorare il tempo di permanenza della medicazione in sede ( costo/beneficio). §Gestire l’essudato garantendo un ambiente umido e contemporaneamente prevenire la macerazione della cute perilesionale. Osserviamo i seguenti casi ... Lesione Essudato Detersa Abbondante Necrotica Medio Infetta Scarso Superficiale 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 MODERNE BIOTECNOLOGIE PER LA CURA DELLE LESIONI CRONICHE • • • • • • MEDICAZIONI AVANZATE GEL PIASTRINICO IL COLLAGENE ACIDO IALURONICO CUTE AUTOLOGA INGEGNERIZZATA CELLULOSA OSSIDATA RIGENERATA MEDICAZIONI AVANZATE • • • • • • IDROCOLLOIDI IDROGEL SCHIUMA IDROCELLULARE DI POLIURETANO MEDICAZIONE IN POLIURETANO TRASPARENTE STERILE NANOCRISTALLO DI ARGENTO ALGINATO DI CALCIO GEL PIASTRINICO AUTOLOGO / OMOLOGO GENERALITA’ • Sostanza ricchissima di fattori di crescita (PDGF, TGF-g, IGF I e II, EGF, FGFb) • Prodotto dal sangue prelevato dal paziente affetto da lesione (gel autologo) • Utilizzato con il supporto di medicazioni avanzate • Si consiglia di rispettare il gruppo ABO e Rh nel caso di donatore omologo • Attivazione al momento del uso tramite l’impiego di calcio e batroxobina • Può essere congelato ed utilizzato in secondo momento GEL PIASTRINICO AUTOLOGO / OMOLOGO GEL PIASTRINICO AUTOLOGO / OMOLOGO INDICAZIONI D’USO • Ulcere diabetiche, vascolari, da decubito • Rimarginazione degli esiti di interventi di cardiochirurgia • Accelerazione della guarigione delle fratture e risolvere la pseudoartrosi in ortopedia • Rialzo del seno mascellare in chirurgia maxilo-facciale UTILIZZO • Preparazione del letto della lesione (wound bed preparation) • Applicazione del gel nella sede della lesione con supporto finale di medicazioni avanzate IL COLLAGENE GENERALITA’ E’ la proteina che prevale in percentuale più elevata nel corpo umano Esistono diversi tipi di collagene (15) ognuno con una sua precisa composizione e ruolo, di cui i più importanti sono: • Ruolo di supporto (struttura di sostegno delle ossa, tendini, pelle, tessuto cartilagineo). • Compiti nei processi di riparazione tissutale come: emostasi, debridment, granulazione e angiogenesi, attività fibroblastica, riepitelizzazione, rimodellamento della ferita. IL COLLAGENE MEDICAZIONI AL COLLAGENE • Sono considerate medicazioni attive atte a ripristinare i processi di riparazione tissutale • Esistono vari tipi di composizioni di collageni, a base di cellulosa ossidate e collagene in grado di inibire le metallo proteasi • Se utilizzati secondo dei precisi schemi possono dare ottimi risultati INDICAZIONI • Guarigione di ulcere di origine venosa , arteriosa, diabetica, lesioni da decubito, tutte le ulcere di varia eziologia. IL COLLAGENE MODALITA’ DI UTILIZZO PRIMA DELL’APPLICAZIONE OCCORRE: • • • Valutare le condizioni cliniche del paziente: denutrizione, livelli proteici, malattie metaboliche, terapie anticoagulanti ecc. Effettuare la preparazione del letto della lesione Si rileva molto efficiente l’utilizzo della sulfadiazina argentica-acido ialuronico prima di posizionare il collagene IL COLLAGENE DURANTE LA TERAPIA: • In associazione al trattamento con il collagene si consiglia un supporto nella dieta di proteine ACIDO IALURONICO GENERALITA’ E’ uno dei principali componenti polisaccaridici della matrice extracellulare Ha una sua funzione in diversi processi biologici fondamentali ACIDO IALURONICO UTILIZZO Ampia applicazione nel campo biomedico soprattutto nella chirurgia oculare e nella terapia dell’osteoartrosi. Lo studio nella riparazione dei tessuti lesionati ha determinato lo sviluppo di una serie di biomateriali con ampio impiego nella produzione di medicazioni avanzate e di supporti biocompatibili per l’ingegneria dei tessuti. CUTE AUTOLOGA INGEGNERIZZATA TISSUEtech GENERALITA’ • Sono innesti ingegnerizzati di derma e epidermide costituiti da cellule autologhe coltivate su biomateriali a base di acido ialuronico partendo da una biopsia cutanea. • Permettono di stimolare i processi riparativi compromessi e di ricostruire un tessuto cutaneo completo. • La loro natura autologa è garanzia di un perfetta biointegrazione quindi si eliminano tutti i rischi legati al rigetto e alla trasmissione di malattie virali. CUTE AUTOLOGA INGEGNERIZZATA TISSUEtech INNESTI DEL DERMA: • • HYALOGRAFT 3 D (fibroblasti) HYALOGRAFT 3 D-KC (cheratinociti) INNESTI DEL EPIDERMIDE • LASERSKIN AUTOGRAFT INDICAZIONI D’USO • • Cura delle ulcere croniche in particolare quelle del piede diabetico e quelle di origine vascolare. Trattamento degli ustionati CELLULOSA OSSIDATA RIGENERATA GENERALITA’ • Si utilizza in associazione con il collagene: 45% cellulosa ossidata 55% collagene • Consente di ribilanciare e modulare le condizioni patologiche in tutte le lesioni croniche. • Inibisce le metallo proteasi che sono responsabili della cronicizzazione delle lesioni. INDICAZIONI • Trattamento di lesioni croniche e acute problematiche. CELLULOSA OSSIDATA RIGENERATA UTILIZZO • Solo dopo aver preparato il letto della lesione. • Se la lesione è infetta o a rischio di infezione trattare con una medicazione antisettica. • Viene applicato direttamente sulla lesione a contatto con l’essudato. • E’ riassorbibile e non necessita rimozione. • Come medicazione di supporto può essere utilizzata la schiuma di poliuretano adesiva. MECCANISMO D’AZIONE • Inattivazione irreversibile dell’eccesso di proteasi e protezione dei fattori di crescita. CELLULOSA OSSIDATA RIGENERATA VANTAGGI • • • • • Semplicità di utilizzo e conservazione. Riassorbibile, non necessita rimozione. Conservabile a temperatura ambiente. Proprietà emostatiche Maggiore percentuale di guarigione nel trattamento di ulcere croniche di durata inferiore a sei mesi. Complicanze • Infezione • Osteomielite • Ascessi • Degenerazione neoplastica Indici di guarigione La guarigione dovrebbe essere documentata da parametri oggettivi quali: • Dimensioni • Profondità • Quantità tessuto necrotico • Quantità essudato • Quantità tessuto di granulazione National Pressure Ulcer Advisory Panel Usa (1995) 98