Il contenuto della strategia aziendale 1. Modello generale di gestione per interazione con ambiente esterno (Chandler, Andrews, Ansoff); 2. Per le aziende/imprese la relazione con l’ambiente esterno è fondamentale (sistemi aperti): in libero mercato ambiente competitivo/selettivo. Questione della sopravvivenza. 3. Quindi: il fenomeno strategico riguarda il governo della concorrenza, per la sopravvivenza nel tempo. 4. Strategia non è sinonimo di gestione. Strategia è una componente specifica della gestione (governo competitivo). 1 5. Relazione tra strategia e condizioni decisionali: il problema dell’ “ignoranza parziale” (Ansoff 1965) ALTA NON FREQUENTI FREQUENTI BASSA FREQUENTI NON FREQUENTI DECISIONI NON STRATEGICHE DECISIONI STRATEGICHE TIPOLOGIA DI DECISIONI 2 6. Strategia e caos: il concetto di apice strategico FREQUENZA DELLE DECISIONI STRATEGICHE APICE STRATEGICO CONTESTO PREVEDIBILE E ORDINATO CONTESTO CAOTICO 3 7. Strategia e impatto strutturale delle scelte strategiche: correlazione “convenzionale” STRATEGIA Modello di governo della competizione e cioè insieme di scelte che determinano in modo strutturale l’assetto competitivo dell’azienda (confermandolo o modificandolo). Tali scelte vengono per lo più assunte in condizioni di parziale ignoranza. 4 SI IMPATTO STRUTTURALE AREA DELLA STRATEGIA AZIENDALE NO COMPLESSITA’ DECISIONALE CRESCENTE (ignoranza parziale) SI ATTINENZA ASSETTO COMPETITIVO CONTESTO PREVEDIBILE E ORDINATO NO 5 Intensità competitiva e fabbisogno strategico CURVA DEL FABBISOGNO STRATEGICO INTENSITA’ COMPETITIVA INTENSITA’ COMPETITIVA DIMENSIONE QUANTITATIVA 6 Fabbisogno strategico e capacità strategiche ISO PROBABILITA’ ISO PROBABILITA’ ISO PROBABILITA’ FABBISOGNO STRATEGICO 7 Articolazione assetto competitivo Posizionamento a tre livelli Vantaggi di costo / differenziazione • Spazio competitivo • Aziendale Grado / modalità di espansione attesa • Istituzionale 8 Spazio competitivo: vantaggi di costo / differenziazione • Value proposition: combinazione offerta – prezzo; • Schema VPC (value, price, cost); • Surplus complessivo di valore = V-C: per produttore (P-C), per acquirente (V-P); • Vantaggio di costo, minimizzazione unitaria C; • Vantaggio di differenziazione, massimizzazione V e conseguente massimizzazione P (con contenimento C). 9 Spazio competitivo: vantaggi di costo / differenziazione La presenza di vantaggi di costo o di differenziazione deve essere declinata anche in relazione a: • segmentazione (articolazione competitiva rispetto ai segmenti); • scope (spettro), ambito di applicazione (numerosità dei soggetti acquirenti su cui è possibile applicare le condizioni di vantaggio). 10 Spazio competitivo: vantaggi di costo / differenziazione Ulteriori tre informazioni: • sostenibilità del vantaggio (replicabilità della formula VPC); • rilevanza dell’offerta su cui si ha il vantaggio; • durata attesa del vantaggio: • settori ritmo lento; • settori ritmo medio; • settori ritmo veloce. 11 Spazio competitivo: vantaggi di costo / differenziazione SEGMENTAZIONE SI QUALE? VANTAGGIO RISTRETTO AMPIO RISTRETTO AMPIO SEGMENTED BENEFIT FOCUS SEGMENTED BENEFIT FOCUS BENEFIT MASS MARKET BENEFIT SEGMENTED COST FOCUS SEGMENTED COST FOCUS COST MASS MARKET COST SEGMENTED UTILITY FOCUS SEGMENTED UTILITY FOCUS UTILITY MASS MARKET UTILITY NO SI I CONCORRENTI HANNO VANTAGGI? SI NO SEGMENTAZIONE QUALE? NO QUALI? - SOSTENIBILITA’ - RILEVANZA - TEMPO SVANTAGGIO SI NO I CONCORRENTI HANNO VANTAGGI? NO 12 12 Spazio competitivo: grado/modalità di espansione attesa MISSIONE NUOVO TRADIZIONALE SVILUPPO PRODOTTO PENETRAZIONE SVILUPPO MERCATO TRADIZIONALE NUOVO PRODOTTO 13 Posizionamento a livello aziendale • Scelte di portafoglio; • Scelte relative a integrazioni verticali e orizzontali; • Scelte relative all’adozione di logiche make or buy; • Scelte relative alle aree geografiche in cui operare ( con riguardo agli scenari competitivi presidiati); • Scelte relative alle risorse aziendali (finanziarie incluse). 14 Posizionamento a livello aziendale 1. Esistenza o meno di vantaggi competitivi o di svantaggi competitivi riconducibili a scelte di tipo aziendale (per azienda e per concorrenti); 2. Individuazione del rapporto tra i vantaggi e gli svantaggi di competizione definiti al punto 1 e le posizioni nei singoli spazi competitivi. 15 Posizionamento a livello istituzionale • Le scelte strategiche si estendono anche alle soluzioni istituzionali adottate; • Il posizionamento istituzionale dipende da quanto è soddisfacente per i soggetti (istituzionali) e l’incontro tra: 1. contributi / ricompense attese; 2. meccanismi di regolazione del potere e delle decisioni. 16 Posizionamento a livello istituzionale 1. Esistenza o meno di vantaggi competitivi o di svantaggi competitivi riconducibili a scelte di tipo istituzionale (per azienda e per concorrenti); 2. Individuazione del rapporto tra i vantaggi e gli svantaggi di competizione definiti al punto 1 e le posizioni nei singoli spazi competitivi. 17 In sintesi POSIZIONAMENTO ISTITUZIONALE POSIZIONAMENTO AZIENDALE POSIZIONAMENTO NELLE AREE COMPETITIVE 18 COMPLESSITA’ ARTICOLAZIONE ASSETTO COMPETITIVO RILEVANZA ANCHE RILEVANZA ANCHE ESCLUSIVA RILEVANZA ESCLUSIVA RILEVANZA POSIZIONAMENTO ISTITUZINALE POSIZIONAMENTO CORPORATE POSIZIONAMENTO NEI BUSINESS POSIZIONAMENTO NEL BUSINESS DIMENSIONI AZIENDALI 19 19 Progetto strategico e differenziale strategico • Assetto competitivo target (posizionamento target ai 3 livelli), entro un determinato periodo; • Conseguenti scelte strategiche (sempre ai 3 livelli). Concetto di differenziale strategico An= Assetto target (anno n) A0= Assetto attuale (anno 0) Dn= Differenziale strategico relativo ad An Dn = An – A0 20 Impresa • Equilibrio oggettivo: generazione attuale di un profitto economico anche minimo (1ε) • Equilibrio soggettivo: valutazione sulle prospettive del profitto economico ∞ G0 = Σ [xs- (ke+Bs-1)] (1+ke)s s-1 An A0 Dn ≥0 Gn G0 Gn-G0=Dg 21 STRATEGIA ISTITUZIONALE STRATEGIA AZIENDALE STRATEGIA DI AREA A0 G0 ASSETTO TARGET OGGI (CON G0) An Gn ASSETTO TARGET DA RAGGIUNGERE ENTRO L’ANNOn (CON Gn) NEL MOMENTO t0 : Dn = An – A0 DG = Dn – G0 22 Vantaggio di competizione e profitto economico a) b) V = Vantaggio competitivo P = Profitto economico V=P 1V 2 P3 23 Utilizzo dello svantaggio competitivo PRESENTE 1) 2) ASSENTE 3) 4) ASSENTE PRESENTE SVANTAGGIO 24 1. Quadrante 1: (si vantaggi, no svantaggi) = profitto economico; 2. Quadrante 4: (no vantaggi, si svantaggi)= profitto economico negativo; 3. Quadrante 3: (si vantaggio, si svantaggio) = ? 4. Quadrante 2: (no vantaggio, si svantaggio) = ? Relazione debole (probabilistica) tra profitto economico e vantaggio 25 Condizioni strutturali di redditività CAPM: Ke (L) = Rf – β(L) (Rm –Rf) β di settore β di impresa • reddito medio di settore • capitale investito medio settore • rischio medio settore Profitto economico medio (strutturale?) 26 Il processo di elaborazione strategica • Pianificazione strategica: attività decisionale volta alla definizione dell’assetto target e delle scelte strategiche (ai 3 livelli); • Controllo strategico: verifica continuativa del grado di raggiungimento dell’assetto target (riduzione differenziale strategico) e della validità dell’assetto target; • Diagnosi strategica: valutazione complessiva dell’intero impianto strategico; • Analisi strategica: utilizzo di strumenti quantitativi e qualitativi che permettono di comprendere il contesto competitivo e le caratteristiche delle risorse aziendali e, quindi, contribuiscono alla pianificazione, al controllo, alla diagnosi. 27 Il processo analitico OPPORTUNITA’ ASSUMPTION SU CONDIZIONI ESTERNE FATTORI DI CRITICITA’ MINACCE STRUMENTI DI ANALISI a) WHAT IF RISORSE AZIENDALI COERENZA b) …) n) CRITICITA’ RELATIVA DISPONIBILITA’ REPERIBILITA’ DECISIONE 28 28 STRUMENTI ANALITICI ASSETTO TARGET “IMPLICITO” ELEMENTI DI BASE ASSETTO COMPETITIVO ATTUALE VALUTAZIONE COMPETITIVA DI PARTENZA OBIETTIVO ANALISI STRATEGICA ELABORAZIONE PROGETTO STRATEGICO DIAGNOSI CONTROLLO ASSUMPTION E FATTORI CRITICI RISORSE WHAT IF ANALISI SCENARIO GLOBALE x x x ANALISI IDENTIFICATIVI SPAZI COMPETITIVI x x x DECISIONI STRATEGICHE DETRMINAZIONE Dn e Dg IMPLICAZIONI ECONOMICO FINANZIARIE PROGETTO STRATEGICO SCELTA SPAZI COMPETITIVI IN CUI OPERARE ANALISI STRUTTURALE SPAZI COMPETITIVI x x x ANALISI POSIZIONAMENTI RELATIVI IN OGNI SPAZIO COMPETITIVO x x x ANALISI SOSTENBILITA’ MIX DI PORTAFOGLIO x x x ANALISI COSTELLAZIONE DEL VALORE (O FILIERA) x x x SCELTE DI INTEGRAZIONE ANALISI TRANSAZIONALE x x x SCELTE MAKE OR BUY ANALISI AREE GEOGRAFICHE x x x SCELTE AREE GEOGRAFICHE ANALISI ISTITUZIONALE x x x SCELTE ISTITUZIONALI ASSETTO TARGET ISTITUZIONALE AZIENDALE POSIZIONAMENTO TARGET IN CIASCUNO SPAZIO ANALISI COMPETITIVA RISORSE SCELTE RISORSE AREA 29 29