Il doping - Il mio libro di ed.fisica

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Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza
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Il doping
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Il doping è il ricorso a sostanze farmacologiche o a pratiche e metodi
illeciti per modificare le prestazioni
sportive.
L’avvicinamento al doping spesso rappresenta la “furbizia” di chi non
è profondamente convinto che solo
con il sacrificio e l’impegno si possano raggiungere i traguardi prefissati. Pastiglie e iniezioni rappresentano
allora il metodo apparentemente più
comodo e rapido per ottenere un facile successo, e anche il mito che le
circonda contribuisce a dare una notevole carica psicologica a chi le usa.
Infatti un’altra causa che spinge un
atleta a utilizzare sostanze chimiche è
la scarsa fiducia in se stesso e la mancata accettazione dei propri limiti.
Da questo tipo di atteggiamento deriva, in ultima analisi, il fenomeno del
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OBIETTIVI
Sapere
cosa si intende per doping
i principali tipi di farmaci
vietati nello sport
i danni del doping
doping, incrementato notevolmente
dagli enormi interessi economici che
si celano dietro al mondo dello sport
professionistico.
Trattandosi di una pratica illecita, i
dati della sua diffusione non sono certi, ma si stima che il grado di positività ai test antidoping oscilli tra l’1,5 e
il 2,5%, fino a punte del 15% se effettuati senza preavviso.
Al giorno d’oggi l’esasperata ricerca farmacologica in questo campo ha
allungato notevolmente l’elenco di
sostanze considerate dopanti e di metodi proibiti.
Aggiornato continuamente dal Ministero della salute, è suddiviso in:
classi di sostanze vietate,
metodi
vietati e
classi sottoposte a particolari restrizioni.
Capitolo 25: Il doping
Classi di sostanze vietate
Nella categoria delle sostanze vietate
sono elencati farmaci il cui uso è assolutamente proibito; i principali sono: 1 stimolanti, 2 narcortici, 3
agenti anabolizzanti, 4 diuretici,
5 ormoni peptidici, glicoproteici,
mimetici e analoghi.
I narcotici (come la morfina e il metadone) vengono assunti per eliminare la sensazione di dolore e permettere
a un atleta infortunato di terminare la
gara.Tra le principali conseguenze:
– depressione della respirazione;
– dipendenza;
– concentrazione diminuita.
Gli stimolanti sono una categoria eterogenea di farmaci (anfetamina, efedrina, pseudoefedrina ecc.), doping di antica memoria, usati essenzialmente per una presunta azione euforizzante e riduzione del senso della
fatica.
Non è mai stato dimostrato un reale
ed effettivo miglioramento della prestazione con l’uso di questi farmaci,
mentre esistono numerose prove che
essi aumentano significativamente il
rischio di eventi sfavorevoli (in particolare di patologie cardiovascolari)
fino alla morte improvvisa.
L’effetto degli anabolizzanti è quello di stimolare la sintesi di nuove proteine (costituenti essenziali del muscolo) per aumentare massa e forza muscolare. Questo tipo di doping viene
usato negli sport in cui è richiesta forza
muscolare assoluta o veloce, come sollevamento pesi, lancio di attrezzi, corsa veloce, nuoto ecc.; ultimamente gli
anabolizzanti vengono usati anche negli sport di resistenza e dove, comunque, la forza ha un ruolo importante
(ad esempio nel ciclismo). Anche l’impiego di questi elementi è comunque
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PRATICHE VECCHIE COME L’UOMO!
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Il ricorso a sostanze di varia natura per migliorare la resa
sportiva ha radici lontane. I Greci, per esempio, impiegavano
funghi ed erbe che consideravano in grado di aumentare
le prestazioni agonistiche. Gli Aztechi invece mangiavano il
cuore del nemico, convinti di assimilarne la forza esaltando
in questo modo le loro doti di guerrieri.
Nei primi anni del Novecento, zollette di zucchero
imbevute di etere o miscele di stricnina e brandy mescolate
a un infuso di foglie di coca rappresentavano le sostanze
dopanti più diffuse. Risale agli anni Cinquanta la comparsa
delle anfetamine, i primi stimolanti prodotti in laboratorio.
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Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza
gravato da notevoli rischi per la salute,
tra i quali:
– depressione della funzione riproduttiva e sessuale nell’uomo e mascolinizzazione nella donna;
– danni epatici con aumento del rischio di tumori;
– alterazione della regolazione della
pressione sanguigna;
– aumento del rischio di accidenti
cardiovascolari.
I diuretici sono utilizzati per accorciare i tempi di eliminazione dei dopanti assunti e per ridurre il peso corporeo con l’eliminazione di urina. I
più comuni effetti collaterali sono:
– disidratazione;
– variazione della concentrazione dei
sali minerali;
– alterazioni del sistema nervoso
centrale e periferico.
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Al gruppo dagli ormoni peptidici
e glicoproteici appartiene il cosiddetto ormone della crescita (GH) o i suoi
metaboliti attivi (IGF), utilizzati da alcuni atleti per il loro effetto di stimolo
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sulla sintesi proteica. Un loro uso non
terapeutico espone al rischio di:
– alterazioni scheletriche
(acromegalia);
– alterazioni metaboliche;
– danni cardiovascolari.
La tristemente famosa eritropoietina
(EPO), che fa parte di questo gruppo di sostanze, è un ormone, normalmente prodotto dal rene, con il compito di stimolare la produzione di globuli rossi da parte del midollo osseo.
L’intento degli atleti che assumono
eritropoietina esogena è aumentare,
oltre i limiti fisiologici, il numero dei
globuli rossi presenti nel sangue per
accrescere la capacità del sangue di
apportare ossigeno ai muscoli che lavorano, nella speranza così di migliorare la loro prestazione negli sport di
resistenza. In questo modo, il sangue
diventa molto più viscoso del normale e tale fenomeno, associato alle perdite di liquidi che si verificano durante l'esercizio intenso e alla estrema
bradicardia (rallentamento del battito
cardiaco) che compare negli atleti allenati, comporta grossi rischi: aumenta notevolmente il rischio di trombosi
(coagulazione del sangue), con arresto del flusso sanguigno distrettuale e
possibili gravi conseguenze (ictus, infarto ecc.). A tutto questo si aggiunga
il fatto che non sappiamo niente sugli
effetti a lungo termine di una stimolazione prolungata del midollo, nel
senso quindi di un suo esaurimento o
di una sua proliferazione incontrollata
(con rischio di leucemia).
Capitolo 25: Il doping
Metodi vietati
Alcuni anni fa, il più diffuso tra i metodi vietati era l’autoemotrasfusione
che consisteva nel prelievo del proprio
sangue in un periodo lontano dalla competizione, la sua conservazione e reintroduzione nell’organismo
in prossimità delle gare per aumentare la concentrazione dei globuli rossi.
Questa metodica presentava notevo-
li rischi legati al brusco aumento del
volume del sangue che il cuore doveva spingere nel sistema circolatorio;
inoltre erano possibili contaminazioni infettive causate da procedure non
corrette.
Oggi questa metodica non viene
più utilizzata, soppiantata da metodi
più raffinati come l’EPO.
Classi sottoposte a particolari
restrizioni
A questa categoria appartengono invece alcune sostanze (o farmaci) che
non possono essere considerate vietate in senso assoluto, ma sono soggette a particolari restrizioni d’uso e/o
a notifica da parte del medico che ne
ha prescritto la somministrazione.
Quello che emerge da questa breve
panoramica su sostanze e metodi doping più usati è che, a fronte di alcuni vantaggi (per la verità molto spesso
minimi) esistono pesanti rischi per la
salute degli atleti. Questa osservazione sposta, quindi, il problema del doping da quello di contravvenzione alle
norme di correttezza e lealtà sportiva
a quello ben più pesante di minaccia
della salute individuale e collettiva.
Esiste attualmente un sistema di accertamenti e di repressione nei confronti del doping, effettuato attraverso
controlli e, in alcune nazioni, tramite
disposizioni legislative particolari. Ma
questo approccio repressivo da solo
è destinato a fallire, vista la difficoltà
tecnica di individuare con certezza e
in modo inconfutabile le sostanze illecite nell’organismo.
Rimane sicuramente importante
come strumento deterrente, ma deve
essere accompagnato da una corretta e completa informazione sui rischi
per la salute.
Si impone invece un profondo cambiamento della mentalità di approccio
al mondo dello sport, riconducendolo
nei giusti binari, e il punto di partenza deve essere rappresentato dal mondo dei giovani. Occorre assolutamente ridurre l’esasperazione agonistica
presente fin dalle categorie giovanili,
riconfigurando lo sport nel suo aspetto essenziale di gioco e divertimento.
Certo la competizione deve rimanere, essendo essa stessa parte integrante del gioco, ma dovrà essere liberata da tutti i significati ulteriori,
aggiunti in genere dal mondo degli
adulti (genitori, dirigenti, allenatori),
come la carriera sportiva, l’importanza dei risultati, i risvolti economici ecc., che finiscono per trasformare
quello che per il bambino dovrebbe
essere un gioco, in un impegno stres259
Parte quarta: L’educazione alla salute e alla sicurezza
sante, con obbligo di risultato, con
pesanti ripercussioni sul piano psicologico e formativo.
Altro grande passo avanti deve essere fatto nel modificare la concezione,
ormai diffusamente radicata nel mondo dello sport, per cui una prestazione
non possa prescindere dall’uso di integratori, vitamine, aminoacidi o altro.
Tutto ciò non è sicuramente doping, ma è sbagliato formare nei giovani atleti una mentalità che enfatizzi
l’importanza di tali prodotti, creando i
presupposti per un ricorso, in un prossimo futuro, a sostanze ben più potenti e pericolose.
Dovremo far capire che tutto ciò di
cui l’atleta ha bisogno è una corretta
alimentazione e che i risultati ottenuti saranno il frutto, oltre che di una
naturale predisposizione, dell’impegno e della costanza profusa negli allenamenti.
Rispondi alle seguenti domande
1 Come nasce e si sviluppa la ricerca nel doping?
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2 Che cos’è il doping e come si definisce?
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3 Quali sono i farmaci assolutamente vietati?
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4 Cosa sono gli stimolanti e quali sono i loro effetti?
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5 Cosa sono gli anabolizzanti e quali sono i loro effetti?
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6 Cosa sono gli ormoni peptidici e glicoproteici e quali sono i loro effetti?
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7 Quali sono gli effetti dell’EPO?
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8 Parla della metodica dell’autoemotrasfusione.
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9 È vietato l’uso dei farmaci dell’ultima categoria?
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10 Sono efficaci i controlli attualmente in vigore?
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11 Di cosa ha bisogno fondamentalmente l’atleta per migliorare i propri risultati?
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Mappa concettuale
Antichità
Nozioni fondamentali
Aumentare capacità dei guerrieri
Sport
Interessi economici
Doping
MAPPA CONCETTUALE
IL DOPING
Lista sostanze
Stimolanti
Classi sostanze vietate
Anabolizzanti
Ormoni peptidici e glicoproteici
Metodi vietati
Emotrasfusione
Restrizioni
Problemi cardiaci
Conseguenze
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