5 Implantologia La chirurgia maxillo-facciale in day surgery D a ormai due anni è iniziata al Centro Diagnostico Italiano la collaborazione tra la chirurgia maxillo-facciale e l’odontoiatria nell’intento di ampliare e completare le competenze che la moderna odontoiatria e la medicina richiedono e che il CDI mette a disposizione dell’utenza. Nonostante la chirurgia maxillo-facciale sia una disciplina relati1 vamente giovane, in Italia le competenze di questa specialità sia tra gli operatori sanitari che tra la popolazione sono davvero poco conosciute. La chirurgia maxillo-facciale nasce durante la I Guerra Mondiale per riparare e ricostruire i danni al volto provocati da arma da fuoco, da taglio e da granate che interessavano sia le lesioni cutanee che ossee. L’intento era di riunire in un solo specialista le competenze specifiche di odontoiatria, chirurgia plastica e otorinolaringoiatria nel trattamento di queste menomazioni. Successivamente oltre alla trauma- tologia, l’evoluzione della specialità si è poi indirizzata verso una chirurgia distrettuale che interessasse tutte le patologie che riguardano il volto; quindi malformazioni o difetti di sviluppo, come il labbro leporino (labiopalatoschisi) e progenismo (eccesso di crescita della mandibola); tumori del viso, del cavo orale, delle ossa facciali e delle ghiandole salivari, i cui difetti vengo2 no ricostruiti con tecniche che permettono di renderli meno evidenti; dolori facciali e disturbi dell’articolazione temporo-mandibolare. Nell’ambito della collaborazione con l’odontoiatria, e in special modo con l’ortodontista, vengono trattati i difetti di masticazione che spesso sono associati ad alterazione di sviluppo delle ossa e che possono portare, se non curati, a conseguenze funzionali ed estetiche importanti. Un altro capitolo di importante collaborazione è rappresentato dalla chirurgia preimplantare e implantare. UNA DISCIPLINA POCO CONOSCIUTA, PER RISOLVERE DIFETTI DI MASTICAZIONE SPESSO ASSOCIATI AD UN’ALTERAZIONE DI L’avvento degli impianti a vite endossei in titanio permette, oggigiorno, non solo di sostituire un elemento dentale mancante con risultati ormai durevoli, ma anche di risolvere situazioni di protesizzazione dentale una volta destinate al fallimento. Il titanio è un materiale biocompatibile che non dà nessuna reazione organica e utilizzato da parecchi anni nelle protesi d’anca. 3 Grande importanza riveste la chirurgia preimplantare, che consente al paziente, privo di sufficiente tessuto osseo per supportare un impianto a vite endosseo, di poter effettuare un trapianto osseo come nel caso di interventi di rialzo del seno mascellare o di innesti mandibolari. In questi tipi di intervento, la maggior parte eseguibili ambulatorialmente in anestesia locale o in day surgery, il prelievo osseo può essere effettuato dal cavo orale o da regioni esterno ad esso per ottenere osso sufficiente al posizionamento degli impianti. Va sottolineato come l’osso autolo- EVENTI I MOSTRE go, cioè prelevato dallo stesso individuo, sia a tutt’oggi il gold standard nella ricostruzione ai fini implantari. Questo non impedisce però in alcuni casi particolari, in cui è necessario aumentare il volume osseo, di utilizzare dei materiali sintetici o di origine animale che evitino il prelievo. Purtroppo la coltivazione di cellule ossee per questo tipo di interventi è ancora in una fase sperimentale e non applicabile nella routine, ma sicuramente rappresenterà il futuro in questo campo come in ortopedia. La diagnosi del difetto da ricostruire (atrofia mascellare e mandibolare) va correttamente diagnosticata con l’ausilio, oltre che della 4 ro suggestiva.“Uno dei grandi pregi di Marco Anelli consiste nell’appropriarsi della materia stessa della fotografia. Luce, camera, carta, stampa non hanno segreti per lui e la sua abilità sta proprio nel saperli utilizzare per una ricerca costante. E da una luce ne nasce un’altra” ha dichiarato Grazia Neri. A presentare l’evento, il critico fotografico del quotidiano La Repubblica Roberto Mutti. Con la personale di Marco Anelli il Centro Diagnostico Italiano ha voluto confermare la siner- gia creata tra arte e salute, con le precedenti esposizioni ospitate presso la struttura milanese (2005 “Percorsi” della pittrice-scultrice Laura Panno, e, sempre nello stesso anno,“L’incanto della Scienza”della fotografa americana Felice Frankel): Cdi quindi non solo come luogo di prevenzione e cura, ma anche come vera e propria galleria d’arte. Per l’occasione, è stato anche editato un catalogo, realizzato da Silvana Editoriale. Il difetto osseo, come è osservabile già alla ortopantomografia, riguarda un problema sia trasversale che verticale (Fig.2). Una soluzione alternativa alla implantologia sarebbe, in questo caso, o una protesi mobile od un lungo ponte protesico dal dente canino al secondo molare, naturalmente con la preparazione (limatura) di molti elementi dentali e quindi, con durata nel tempo limitata, anche per il carico masticatorio eccessivo. Il vantaggio di una soluzione implantoprotesica è quello di avere una soluzione protesica non mobile, più simile ai denti naturali, e con una distrubuzione del carico masticatorio migliore. La mancanza di osso non permette però l’inserimento degli impianti endossei immediatamente; prima bisogna ricostruire l’osso mancante attraverso un innesto osseo onlay, sovrapposto all’osso residuo e con grande rialzo del seno mascellare (Fig. 3). Nella foto 4 la situazione 5 visita dello specialista maxillo-facciale e dell’odontoiatra protesista, delle impronte dei denti ed esami radiologici quali l’ortopantomografia e la tomografia computerizzata specifica per le arcate dentali. In base a questo, le diverse opzioni terapeutiche e il programma di trattamento vengono discussi con il paziente. Un esempio può essere quello mostrato in queste foto in cui un caso di atrofia (perdita di osso) della regione mascellare destra, conseguente alla estrazione di due denti premolari e un molare, ha portato alla mancanza di gengiva aderente (Fig1). CDI dell’artista romano che ha cuAl CDI la mostra carriera rato anche l’allestimento della mostra: alberi e cieli, caratterizzati da fotografica di luce per dare all’intera sedi Marco Anelli giochi quenza visiva un’impostazione davveDal 30 maggio al 31 agosto, gli spazi espositivi di via Saint Bon del Centro Diagnostico Italiano hanno ospitato “Nella luce”, la mostra realizzata dal fotografo Marco Anelli, rappresentato in Italia dall’Agenzia Grazia Neri. L’esposizione, organizzata da Bracco in occasione dei festeggiamenti degli 80 anni di fondazione della Società, ha proposto 38 grandi fotografie in bianco e nero (100x100 cm e 50x50 cm), raffiguranti temi ricorrenti nella SVILUPPO DELLE OSSA. DAY SURGERY PER IL radiologica a distanza di 12 mesi dopo l’inserimento degli impianti in titanio evidenzia la formazione di osso e l’integrazione degli impianti. La foto 5 mostra il risultato finale dopo la costruzione della protesi fissa su impianti. Prof. Silvestre Galioto Chirurgia Maxillo-Facciale dell'Università di Pavia Consulente CDI S O C I A L E I I N I Z I AT I V E CDI e la Fondazione Giuseppina Mai Il Centro Diagnostico Italiano ha devoluto parte dell'incasso del parcheggio del Centro di via Saint Bon alla Fondazione Giuseppina Mai, istituita da Confindustria in memoria di Giuseppina Mai, che nelle sue ultime volontà aveva espressamente chiesto alla commissione Ricerca e Innovazione dell’Associazione, di realizzare una nuova istituzione per la promozione della ricerca scientifica. In particolare, la Fondazione ha deci- so di utilizzare l’offerta per condurre attività di promozione della ricerca pubblica e privata e per sviluppare iniziative dedicate ai bambini con l'obiettivo di avvicinarli precocemente alla scienza e alla tecnologia.