NUOVE NORME PER LE SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO DOPO

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Anno VI, n. 20 - 19 dicembre 2012
NOTIZIARIO DELLA FEDERAZIONE ITALIANA DELLA MUTUALITÀ
La Federazione italiana della mutualità integrativa volontaria (Fimiv) è stata fondata nel 1900 come
Federazione italiana delle società di
mutuo soccorso.
Fimiv opera per la promozione, lo
sviluppo e la difesa del movimento
mutualistico italiano nel campo assistenziale, socio-sanitario, previdenziale e culturale, per contribuire
a migliorare le condizioni economiche e sociali della collettività,
nell’ambito di un completo e moderno sistema di sicurezza sociale.
Fimiv aderisce alla Lega delle
cooperative, al Forum del terzo settore e all’Aim (Associazione internazionale della mutualità).
SOMMARIO
• PRIMO PIANO
- Riforma mutuo soccorso
- Sottoscrizione sisma E.R.
- DL 179 Sviluppo bis art. 23
- Legge 3818/1886
- Museo mutuo soccorso
- Assemblea Fimiv
- Congresso mutualità francese
- Fondo salute SCE
- Statuto mutua europea
- Liguria: il mutuo soccorso nel
terzo settore
- IMU per SMS e Non Profit
• WELFARE
- Rapporto Censis 2012
- Assoprevidenza
- Chiusi
- Sos Malnate
- Rovereto
• VITA DEL MOVIMENTO
- Forte dei Marmi
- Genova/Carlo Rota
- 120° Partito Socialista
- Brosso
- Miniere dei faraoni
- Viggiù
- IN BREVE
• SERVIZI ASSOCIATIVI
Anno VI, n. 20 - 19 dicembre 2012
NUOVE NORME PER LE SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO
DOPO 125 ANNI AGGIORNATA LA LEGGE 3818
Placido Putzolu, presidente Fimiv
Il 13 dicembre 2012 il Parlamento ha convertito in legge il Decreto Legge n. 179 del 18
ottobre scorso (“Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese”), che all’art. 23 contiene
“misure per le società di mutuo soccorso”, tra cui alcuni aggiornamenti alla legge 3818 del
1886, ancora in vigore, che disciplina le attività dei Sodalizi.
Il provvedimento, che arriva dopo svariati tentativi di riforma della legge di
riferimento delle società di mutuo soccorso, rappresenta la diretta conseguenza
dell’atto di salvaguardia della legge 3818/1886, ritenuta norma di valenza
nazionale dal “Decreto Taglialeggi” del precedente Esecutivo.
Dopo decenni di tentativi, si è finalmente provveduto a mettere in regola alcuni
adempimenti amministrativi, tra l'altro obbligatori, in quanto già previsti dalla
legge 3818, ma da tempo superati dalle innovazioni legislative intervenute
(registrazione delle società di mutuo soccorso, albo nazionale e vigilanza, ecc.),
al fine di consentire alle Società cosiddette “registrate” (assoggettate alla legge
3818) di poter operare con certezza di diritto.
Il testo licenziato dal Parlamento ha sostanzialmente recepito i suggerimenti
trasmessi dalle società di mutuo soccorso, piccole e grandi, nella lunga
discussione avvenuta in questi anni per l’aggiornamento della legge 3818/1886
e che attraverso i processi di partecipazione democratica si sono riconosciute
nelle "Linee Guida" approvate dagli organismi dirigenti della Federazione.
LA SOTTOSCRIZIONE DELLA MUTUALITÀ
ALLA CASA PROTETTA DI NOVI DI MODENA
La Presidenza della Fimiv, nell’ultima riunione del 5
dicembre scorso, ha deciso di destinare alla ricostruzione
della casa protetta di Novi di Modena – uno dei paesi
maggiormente colpiti dal terremoto - il risultato della
sottoscrizione aperta dalla Federazione in occasione del
sisma del maggio 2012. Il sindaco di Novi, Signora Luisa
Turci, è stata informata della iniziativa ed ha manifestato
il suo ringraziamento. La sottoscrizione verrà chiusa nel
mese di gennaio. I versamenti delle società di mutuo
soccorso e dei loro soci potranno essere effettuati sul
seguente conto corrente:
Banca Prossima - N. C/C: 1000/00068003
INTESTATO A: FIMIV - VIA A. GUATTANI 9 00161 ROMA
IBAN: IT51 Y033 5901 6001 0000 0068 003
(Causale: Sottoscrizione Sisma Emilia Romagna)
Via A. Guattani, 9 – 00161 Roma - tel. 06.84439366-7 - fax 06. 84439406-84439379 - e-mail: [email protected] - www.fimiv.it
Anno VI, n. 20 - 19 dicembre 2012
UN PROVVEDIMENTO CHE AIUTA A CRESCERE E NON PENALIZZA
A partire dal mese di gennaio 2013 Fimiv, con i presidenti dei Coordinamenti Soms territoriali aderenti,
fornirà alle società di mutuo soccorso tutta la consulenza necessaria per gli adempimenti previsti dalla
riforma delle Società di Mutuo Soccorso.
Nel frattempo, in relazione a quesiti posti alla Federazione - indotti anche da allarmismi ingiustificati - si
ritiene opportuno sottolineare che, nel conferire chiarezza e certezza di diritto all’azione delle Società, il
provvedimento non mette assolutamente in discussione la loro salvaguardia, né il loro patrimonio e non
coinvolge i Sodalizi storici che non ritengono di assoggettarsi alla legge 3818 e mantengono la forma
associativa con cui proseguono nella loro benemerita azione di inclusione sociale nel territorio, improntata
ai principi del mutualismo.
Il provvedimento (il testo dell’art. 23 è riportato di seguito, come pure la nuova versione della legge 3818 con gli aggiornamenti
intervenuti), in estrema sintesi:
- in primo luogo “modernizza” la modalità di costituzione delle società di mutuo soccorso, prevedendo che siano
iscritte nella apposita sezione delle imprese sociali presso il registro delle imprese delle camere di commercio,
secondo criteri e modalità da stabilire con un decreto ministeriale;
- per le società di mutuo soccorso viene istituita un’apposita sezione nell’albo delle società cooperative, di cui al
decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220;
- vengono aggiornati gli ambiti di attività previsti dagli articoli 1 e 2 della legge 3818, con un importante passaggio
che riguarda la possibilità di svolgere le attività previste anche attraverso l’istituzione o la gestione dei fondi sanitari
integrativi;
- sono previsti nuovi istituti, richiesti dal movimento mutualistico, per consentire alle società di poter operare al
passo con i tempi: la “mutualità mediata” o indiretta, che può aiutare le piccole società a svolgere le attività
“istituzionali” previste dall’art. 1 della legge 3818; la possibilità di accogliere soci sostenitori, anche persone
giuridiche; la devoluzione del patrimonio anche ad altre società di mutuo soccorso, ecc.
La Federazione esprime soddisfazione per l’importante risultato, che coglie in gran parte il dibattito degli ultimi anni
in seno al movimento mutualistico rappresentato dalla Fimiv, ma che rappresenta indubbiamente un riconoscimento
per tutto il movimento mutualistico, nelle sue diverse espressioni, in quanto attesta la rinnovata attenzione da parte
delle istituzioni per il mutuo soccorso quale soggetto sussidiario nelle politiche di welfare del nostro Paese, in questa
fase di crisi economica e di ripiegamento dello stato sociale.
Sono state recepite alcune priorità, ma il confronto con le istituzioni resta aperto, anche perché vi sono ancora
lacune ed imperfezioni che richiedono ulteriori chiarimenti e rassicurazioni su alcuni aspetti particolarmente sentiti
dai Sodalizi. In vista dei decreti attuativi previsti, la Fimiv non mancherà di sottoporre osservazioni e suggerimenti
per colmare lacune e rassicurare tutto il corpo delle società interessate a crescere coerentemente con i principi del
mutualismo.
Particolari chiarimenti, evidentemente, verranno richiesti soprattutto per quanto attiene alle attività culturali, al fine
di non mettere in discussione quanto svolto in ambito educativo, sociale e ricreativo, seppure alla luce della
“diffusione dei valori mutualistici” che debbono fare da cornice alle attività in questi settori, come pure alla
esclusione di “attività di impresa”, che si riferisce alle attività commerciali a scopo di lucro e non certamente alle
attività non lucrative rivolte ai soci ed a quelle connesse alla gestione del patrimonio posseduto (cinema-teatro,
alloggi, ecc.).
La Fimiv ringrazia quanti hanno contribuito a conseguire l'importante risultato con il loro contributo di idee ed il sostegno all'azione
della Federazione: i presidenti delle Società di mutuo soccorso, i Coordinamenti Soms aderenti, i membri degli organismi dirigenti della
Fimiv, i dirigenti dell'ACI (Alleanza delle Cooperative Italiane e Federazione Sanità/Confcooperative). Un particolare ringraziamento
al dott. Mauro Iengo, responsabile dell'ufficio Legislativo di Legacoop/Lega nazionale cooperative e mutue.
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Anno VI, n. 20 - 19 dicembre 2012
DECRETO-LEGGE 18 OTTOBRE 2012, N. 179
Testo del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 (pubblicato nel supplemento ordinario n. 194/L alla Gazzetta Ufficiale 19
ottobre 2012, n. 245), coordinato con la legge di conversione 17 dicembre 2012, n. 221 recante: «Ulteriori misure urgenti
per la crescita del Paese.». (12A13277) (GU n. 294 del 18-12-2012 - Suppl. Ordinario n.208)
ART. 23
Misure per le società cooperative e di mutuo soccorso
1. Le società di mutuo soccorso di cui alla legge 15 aprile 1886, n. 3818, sono iscritte nella sezione delle imprese
sociali presso il registro delle imprese secondo criteri e modalità stabilite con un decreto del Ministro dello
sviluppo economico. Con il medesimo decreto é istituita un'apposita sezione dell'albo delle società cooperative,
di cui al decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220, cui le società di mutuo soccorso sono automaticamente iscritte.
2. L'articolo 1 della legge 15 aprile 1886, n. 3818, è sostituito dal seguente:
«Le società di mutuo soccorso conseguono la personalità giuridica nei modi stabiliti dalla presente Legge. Esse non
hanno finalità di lucro, ma perseguono finalità di interesse generale, sulla base del principio costituzionale di
sussidiarietà, attraverso l'esclusivo svolgimento in favore dei soci e dei loro familiari conviventi di una o piu' delle
seguenti attività:
a) erogazione di trattamenti e prestazioni socio-sanitari nei casi di infortunio, malattia ed invalidità al
lavoro, nonché in presenza di inabilità temporanea o permanente;
b) erogazione di sussidi in caso di spese sanitarie sostenute dai soci per la diagnosi e la cura delle malattie
e degli infortuni;
c) erogazione di servizi di assistenza familiare o di contributi economici ai familiari dei soci deceduti;
d) erogazione di contributi economici e di servizi di assistenza ai soci che si trovino in condizione di
gravissimo disagio economico a seguito dell'improvvisa perdita di fonti reddituali personali e familiari e in
assenza di provvidenze pubbliche.
Le attività previste dalle lettere a) e b) possono essere svolte anche attraverso l'istituzione o la gestione
dei fondi sanitari integrativi di cui al decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni.».
3. L'articolo 2 della legge 15 aprile 1886, n. 3818, è sostituito dal seguente:
«Le società possono inoltre promuovere attività di carattere educativo e culturale dirette a realizzare finalità di
prevenzione sanitaria e di diffusione dei valori mutualistici.
Le società di mutuo soccorso non possono svolgere attività diverse da quelle previste dalla presente legge, né
possono svolgere attività di impresa.
Salvi i casi previsti da disposizioni di leggi speciali, compreso quello relativo alla istituzione e gestione dei fondi
sanitari integrativi, le attività di cui al primo comma dell'articolo 1 sono svolte dalle Società nei limiti delle
proprie disponibilità finanziarie e patrimoniali.».
4. All'articolo 3 della legge 15 aprile 1886, n. 3818, è aggiunto il seguente comma:
«Possono divenire soci ordinari delle società di mutuo soccorso le persone fisiche. Inoltre, possono divenire soci
altre società di mutuo soccorso, a condizione che i membri persone fisiche di queste siano beneficiari delle
prestazioni rese dalla Società, nonché i Fondi sanitari integrativi di cui all'articolo 2 in rappresentanza dei
lavoratori iscritti.
È ammessa la categoria dei soci sostenitori, comunque denominati, i quali possono essere anche persone
giuridiche. Essi possono designare sino ad un terzo del totale degli amministratori, da scegliersi tra i soci
ordinari».
5. All'articolo 8 della legge 15 aprile 1886, n. 3818, è aggiunto il seguente comma:
«In caso di liquidazione o di perdita della natura di società di mutuo soccorso, il patrimonio è devoluto ad altre
società di mutuo soccorso ovvero ad uno dei Fondi mutualistici o al corrispondente capitolo del bilancio dello
Stato ai sensi degli articoli 11 e 20 della legge 31 gennaio 1992, n. 59».
6. La rubrica dell'articolo 18 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220 è sostituita dalla seguente: «Vigilanza
sulle banche di credito cooperativo e sulle società di mutuo soccorso».
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Anno VI, n. 20 - 19 dicembre 2012
7. All'articolo 18 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220, sono aggiunti i seguenti commi:
«2-bis. Le società di mutuo soccorso sono sottoposte alla vigilanza del Ministero dello sviluppo
economico e delle Associazioni nazionali di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo ai
sensi del presente decreto legislativo. Queste ultime potranno svolgere le revisioni anche nei confronti delle società
di mutuo soccorso aderenti ad Associazioni di rappresentanza delle stesse sulla base di apposita convenzione.
2-ter. In relazione alle caratteristiche peculiari delle Società, i modelli di verbale di revisione e di ispezione
straordinaria sono approvati con decreto del Ministero dello sviluppo economico.
2-quater. La vigilanza sulle società di mutuo soccorso ha lo scopo di accertare la conformità dell'oggetto
sociale alle disposizioni dettate dagli articoli 1 e 2 della legge 15 aprile 1886, n. 3818, nonché la loro osservanza
in fatto.
2-quinquies. In caso di accertata violazione delle suddette disposizioni, gli uffici competenti del
Ministero dispongono La perdita della qualifica di società di mutuo soccorso e la cancellazione dal Registro
delle Imprese e dall'Albo delle società cooperative».
8. Il decreto di cui al comma 2-ter dell'articolo 18 del decreto legislativo 2 agosto 2002, n. 220, introdotto da
comma 7, è adottato entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente
decreto.
(omissis)
NUOVO TESTO DELLA LEGGE 15 APRILE 1886, N. 3818
"COSTITUZIONE LEGALE DELLE SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO"
(con le modifiche apportate dall’art. 23 del D. L. 18 ottobre 2012, n. 179 “Ulteriori misure
urgenti per la crescita del Paese” convertito in legge dal Parlamento il 13 dicembre 2012)
Art. 1
Le società di mutuo soccorso conseguono la personalità giuridica nei modi stabiliti dalla presente Legge.
Esse non hanno finalità di lucro, ma perseguono finalità di interesse generale, sulla base del principio
costituzionale di sussidiarietà, attraverso l'esclusivo svolgimento in favore dei soci e dei loro familiari
conviventi di una o più delle seguenti attività:
a) erogazione di trattamenti e prestazioni socio-sanitari nei casi di infortunio, malattia ed invalidità al
lavoro, nonché in presenza di inabilità temporanea o permanente;
b) erogazione di sussidi in caso di spese sanitarie sostenute dai soci per la diagnosi e la cura delle malattie
e degli infortuni;
c) erogazione di servizi di assistenza familiare o di contributi economici ai familiari dei soci deceduti;
d) erogazione di contributi economici e di servizi di assistenza ai soci che si trovino in condizione di
gravissimo disagio economico a seguito dell'improvvisa perdita di fonti reddituali personali e familiari
e in assenza di provvidenze pubbliche.
Le attività previste dalle lettere a) e b) possono essere svolte anche attraverso l'istituzione o la gestione
dei fondi sanitari integrativi di cui al decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive
modificazioni.
Art. 2
Le società possono inoltre promuovere attività di carattere educativo e culturale dirette a realizzare
finalità di prevenzione sanitaria e di diffusione dei valori mutualistici.
Le società di mutuo soccorso non possono svolgere attività diverse da quelle previste dalla presente
legge, né possono svolgere attività di impresa.
Salvi i casi previsti da disposizioni di leggi speciali, compreso quello relativo alla istituzione e gestione
dei fondi sanitari integrativi, le attività di cui al primo comma dell'articolo 1 sono svolte dalle Società nei
limiti delle proprie disponibilità finanziarie e patrimoniali.
Art. 3
La costituzione della Società e l'approvazione dello statuto debbono risultare da atto notarile, salvo il disposto degli
artt. 11 e 12 di questa legge, sotto l'osservanza dell'art. 136 del Codice di commercio.
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Anno VI, n. 20 - 19 dicembre 2012
Lo statuto deve determinare espressamente:
la sede della società; i fini per i quali è costituita; le condizioni e le modalità di ammissione e di eliminazione dei soci;
i doveri che i soci contraggono e i diritti che acquistano; le norme e le cautele per l'impiego e la conservazione del
patrimonio sociale; le discipline alla cui osservanza è condizionata la validità delle assemblee generali, delle elezioni e
delle deliberazioni; l'obbligo di redigere processo verbale delle assemblee generali, delle adunanze, degli uffici
esecutivi e di quelle del comitato dei sindaci; la formazione degli uffici esecutivi e di un comitato di sindaci colla
indicazione delle loro attribuzioni; la costituzione della rappresentanza della Società in giudizio e fuori; le particolari
cautele con cui possano essere deliberati lo scioglimento, la proroga della Società e le modificazioni dello statuto,
semprecché le medesime non siano contrarie alle disposizioni contenute negli articoli precedenti.
Possono divenire soci ordinari delle società di mutuo soccorso le persone fisiche. Inoltre, possono divenire
soci altre società di mutuo soccorso, a condizione che i membri persone fisiche di queste siano
beneficiari delle prestazioni rese dalla Società, nonché i Fondi sanitari integrativi di cui all'articolo 2 in
rappresentanza dei lavoratori iscritti.
È ammessa la categoria dei soci sostenitori, comunque denominati, i quali possono essere anche
persone giuridiche. Essi possono designare sino ad un terzo del totale degli amministratori, da
scegliersi tra i soci ordinari.
Art. 4
La domanda per la registrazione della Società sarà presentata alla cancelleria del Tribunale civile insieme a copia
autentica dell'atto costitutivo e degli statuti.
Il Tribunale, verificato l'adempimento delle condizioni volute dalla presente legge, ordina la trascrizione e l'affissione
degli statuti nei modi e nelle forme stabilite dall'art. 91 del Codice di commercio.
Adempiute queste formalità, la Società ha conseguita la personalità giuridica, e costituisce un ente collettivo distinto
dalle persone dei soci.
I cambiamenti dell'atto costitutivo o dello statuto, non avranno effetto fino a che non siano compiute le stesse
formalità prescritte per la prima costituzione.
Art. 5
Gli amministratori di una Società debbono essere iscritti fra i soci effettivi di essa. Essi sono mandatari temporanei
revocabili, senz'obbligo di dar cauzione, salvo che sia richiesta da speciale disposizione degli statuti.
Essi sono personalmente e solidalmente responsabili: dell'adempimento dei doveri inerenti al loro mandato; della
verità dei fatti esposti nei resoconti sociali; della piena osservanza degli statuti sociali.
Tale responsabilità per gli atti di omissioni degli amministratori, non ricadrà sopra quello di essi che avesse fatto
notare senza ritardo il suo dissenso nel registro delle deliberazioni, dandone notizia immediata per iscritto ai sindaci.
Non sarà responsabile nemmeno quell'amministratore che non abbia preso parte, per assenza giustificata, alla
deliberazione da cui la responsabilità scaturisce. Oltre alla responsabilità civile, gli amministratori, direttori o sindaci
o liquidatori della Società di mutuo soccorso, che abbiano scientemente enunciato fatti falsi, sulle condizioni della
Società, o abbiano scientemente in tutto o in parte nascosti fatti riguardanti le condizioni medesime nei rendiconti,
nelle situazioni patrimoniali, od in relazioni rivolte all'assemblea generale od al Tribunale saranno puniti colla pena di
E. 100 salvo le maggiori stabilite dal codice penale.
Art. 6
Quando siavi fondato sospetto di grave irregolarità nell'adempimento degli obblighi degli amministratori o dei
sindaci delle Società di mutuo soccorso, registrate in conformità di questa legge, i soci in numero non minore del
ventesimo di quelli inscritti nella Società, possono denunciare i fatti al Tribunale civile. Questo, ove trovi fondata
l'accusa, provvederà in conformità al disposto dell' art. 153 del Codice di commercio, meno per la cauzione dei
richiedenti.
Art. 7
Qualora una Società di mutuo soccorso contravvenisse all'art. 2 della presente legge, il Tribunale civile, sulla istanza
del Pubblico Ministero o di alcuno dei soci, la inviterà a conformarvisi entro un termine non maggiore di quindici
giorni. Decorso inutilmente questo termine, il Tribunale civile, dietro citazione della rappresentanza della Società,
ordinerà la radiazione della stessa dal registro delle Società legalmente costituite.
Art. 8
I lasciti o le donazioni che una Società avesse conseguito o conseguisse per un fine determinato, ed avente carattere
di perpetuità, saranno tenuti distinti dal patrimonio sociale, e le rendite derivanti da essi dovranno essere erogate in
conformità della destinazione fissata dal testatore o dal donatore.
Se la Società fosse liquidata, come pure se esse perdesse semplicemente la personalità giuridica, si applicheranno a
questi lasciti e a queste donazioni le norme vigenti sulle opere pie.
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Anno VI, n. 20 - 19 dicembre 2012
In caso di liquidazione o di perdita della natura di società di mutuo soccorso, il patrimonio è devoluto ad
altre società di mutuo soccorso ovvero ad uno dei Fondi mutualistici o al corrispondente capitolo del
bilancio dello Stato ai sensi degli articoli 11 e 20 della legge 31 gennaio 1992, n. 59.
Art. 9
Le Società di mutuo soccorso registrate in conformità alla presente legge, godono: 1. 1' esenzione dalle tasse di bollo
e registro, conferita alle Società cooperative dall'art. 228 del Codice di commercio;
2. l'esenzione della tassa sulle assicurazioni e dell'imposta di ricchezza mobile come all'art. 8 del testo unico delle
leggi d'imposta sui redditi della ricchezza mobile 24 agosto 1877, n. 4021;
3. la parificazione delle opere pie pel gratuito patrocinio, per la esenzione dalle tasse di bollo e registro e per la
misura dell'imposta di successione o di trasmissione per atti tra vivi;
4. la esenzione di sequestro e pignoramento dei sussidi dovuti dalle Società ai soci.
Art. 10
Le Società registrate, dovranno trasmettere al Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio per mezzo del
sindaco del comune in cui risiedono, una copia dei propri statuti e del resoconto di ciascun anno. Dovranno pure
trasmettere allo stesso Ministero le notizie statistiche che fossero ad esse domandate.
Art. 11
Le Società di mutuo soccorso già esistenti al momento della promulgazione della presente e già erette in corpo
morale per ottenere la registrazione e i vantaggi da essa conseguenti, dovranno farne domanda, riformando, se
occorre, il proprio statuto in conformità dell'art. 3 di questa legge.
Art. 12
Le Società già esistenti al momento della promulgazione della presente legge, e non riconosciute come Corpi morali,
il cui statuto sia conforme alle disposizioni dei precedenti artt. 1, 2 e 3, presenteranno unitamente alla domanda di
registrazione una copia autentica di esso, restando dispensate da ogni formalità di costituzione sociale.
Le Società pure esistenti al momento della promulgazione di questa legge, il cui statuto non sia conforme ai suddetti
articoli, saranno anch'esse dispensate dalle formalità di costituzione, ma dovranno riformare lo statuto stesso in
assemblea generale espressamente convocata. Unitamente alla domanda di registrazione esse presenteranno una
copia autentica dello statuto così riformato ed una copia del processo verbale dell'assemblea nella quale furono
approvate le riforme.
Le attività e passività di tali Società dovranno essere nel termine di mesi sei trasferite nel nome del nuovo Ente
collettivo, e per gli atti a tale scopo necessari verrà applicata l'esenzione di cui all'art. 9.
PER UN RILANCIO DEL MUSEO STORICO DEL MUTUO SOCCORSO
Come richiesto nella Assemblea Nazionale Fimiv del 3 ottobre 2012, la Federazione si
è attivata per valorizzare a livello nazionale il Museo del Mutuo Soccorso, che ha sede
in Pinerolo (Torino), presso la Società Generale di Mutuo Soccorso. Sede di
testimonianza e di proposta storico-culturale, soprattutto per le giovani generazioni, il
Museo ha ricevuto il riconoscimento della Regione Piemonte ma, nonostante la
Legge regionale preveda un contributo annuo a favore delle attività del Museo, ad
oggi tali somme non sono state ancora versate e nella situazione di crisi attuale,
difficilmente verranno erogate.
Per rendere possibile l’attività del Museo, che ha ormai raggiunto una visibilità
nazionale e organizza periodicamente incontri e visite guidate, occorre il sostegno e la
partecipazione fattiva del movimento mutualistico. Per aiutare il Museo Storico del
Mutuo Soccorso a proseguire il suo percorso culturale anche in questa difficile
congiuntura economica, basta un versamento minimo, ma generalizzato, da parte
delle Società di mutuo soccorso.
Le coordinate bancarie del conto dedicato al Museo, ma intestato alla Soms d Pinerolo :
Unicredit Banca - Corso Porporato 2 - 10064 - Pinerolo
IBAN : IT 80 E 02008 30755 000041235068
Il versamento per il Museo può essere fatto anche sul :
C/C Postale N. 1008573170 intestato a :
Museo Storico della Società di Mutuo Soccorso di Pinerolo
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Anno VI, n. 20 - 19 dicembre 2012
ASSEMBLEA NAZIONALE FIMIV (Roma, 3 ottobre 2012)
La Fimiv ha tenuto il 3 ottobre 2012 a Roma, presso la Lega
nazionale delle cooperative e mutue, l’Assemblea nazionale dei
delegati. Nel corso dell’assemblea è stata presentata la ricerca
Aiccon (Centro studi sulla economia sociale, Università di
Bologna) su “Il ruolo delle mutue sanitarie integrative – Le
società di mutuo soccorso nella costruzione del nuovo welfare di
comunità”, pubblicata dalla Società editrice Il Mulino.
La relazione introduttiva del presidente della Fimiv,
Placido Putzolu, ha sottolineato il ruolo della mutualità
nell’attuale fase di ridefinizione del welfare in Italia,
con particolare riferimento alla progettualità
intercooperativa che vede insieme organizzazione della domanda (le mutue sanitarie) ed erogazione di servizi sanitari
e sociosanitari in forma cooperativa.
Gli spunti di riflessione e di dibattito offerti dalla relazione del presidente Fimiv non hanno mancato di evidenziare la
collaborazione fattiva tra società di mutuo soccorso più e meno strutturate ed il coinvolgimento di soggetti erogatori
di servizi in convenzione, la necessità di una riforma della legge che istituisce e regolamenta le società di mutuo
soccorso (la legge 3818 del 1886), il riferimento al mutualismo europeo. Fondamentale è la “definizione degli ambiti
di intervento delle prestazioni integrative al servizio pubblico”, “poiché il carico dell’inefficienza pubblica ricade
comunque sui bilanci delle famiglie sotto forma di spesa privata, che è pari a circa un terzo della spesa sanitaria
pubblica italiana”. In ogni caso, come ha ribadito il presidente Putzolu, la mutualità è interessata alla “difesa e allo
sviluppo del sistema pubblico, contro le ipotesi che ne prevedono un sostanziale ridimensionamento e una
progressiva privatizzazione, aprendo spazi crescenti a ipotesi di cosiddetto privato-sociale o, peggio, di affermazione
del principio assicurativo al posto del diritto universale”.
Il prof. Stefano Maggi, dell’Università di Siena, ha proposto un excursus storico sul mutuo soccorso, dalle prime
forme solidali dell’Ottocento al ruolo odierno nell’ambito dei fondi sanitari integrativi. Quindi gli autori della ricerca
Aiccon (Matteo Lippi Bruni, Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Economiche; Sara Rago, Aiccon
Ricerca; Cristina Ugolini, Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Economiche) hanno illustrato i risultati
dello studio, pubblicato dalla Casa editrice Il Mulino.
LA RICERCA AICCON ED IL FORUM SULLA MUTUALITÀ INTEGRATIVA
La ricerca Aiccon sulle mutue sanitarie integrative analizza le modalità di
organizzazione e di intervento delle società di mutuo soccorso attive oggi in Italia nei
settori sanitario e socio-sanitario, muovendo da una ricostruzione del ruolo che tali
organizzazioni hanno svolto storicamente per il sostegno dei propri associati che
versavano in condizioni di fragilità quali malattia, disabilità o decesso dei congiunti.
Come elemento centrale del libro sono presentate in modo dettagliato le evidenze
emerse da un’indagine empirica condotta dagli autori sull’attività delle mutue sanitarie
integrative, risultati da cui emergono indicazioni sulle possibili strade da percorrere
per assicurare una migliore protezione dei cittadini attraverso un più ampio sistema di
servizi integrati di welfare. L’analisi degli studiosi Aiccon ha fornito spunti di
riflessione e di dibattito, colti nel successivo Forum sul ruolo delle mutue sanitarie nel
welfare relazionale. I relatori hanno sviluppato l’analisi sulle prospettive del welfare
sociosanitario nell’attuale crisi economica e finanziaria, fornendo il loro punto di
vista sul ruolo sussidiario della mutualità volontaria nella fase di forte cambiamento
del tradizionale modello sociale del nostro paese.
Ad intervenire sono stati, nell’ordine: Giovanni Sica, presidente SNMS Cesare Pozzo; Ugo Ascoli, docente di
sociologia economica, Università Politecnica delle Marche; Paola Menetti, presidente Legacoopsociali; Maurizio
Pozzi, presidente Sanicoop / Cooperative di medici; Giorgio Gemelli, coordinatore progetto salute Legacoop;
Giuseppe Milanese, presidente Federazione Sanità Confcooperative, Antoine Valentino, presidente della
Commissione europea e internazionale di Harmonie Mutuelles e Luigi Berlinguer, europarlamentare, relatore del
parere giuridico del Parlamento Ue sullo statuto della mutua europea.
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Anno VI, n. 20 - 19 dicembre 2012
LA SECONDA SESSIONE DELL’ASSEMBLEA
La seconda sessione dell’assemblea, coordinata da Sebastiano Solano, presidente della Fondazione società di mutuo
soccorso e vicepresidente Fimiv, ha visto la partecipazione di Placido Putzolu, presidente Fimiv, che ha relazionato
in merito al “Rapporto di attività e indirizzi programmatici” e di Giorgio Bertinelli, vicepresidente vicario Legacoop,
che ha concluso i lavori, incentrati formalmente sull’aggiornamento dello statuto della Federazione, anche al fine di
armonizzarlo con quello della Lega nazionale delle cooperative e mutue. Come rilevato dalla commissione verifica
poteri, la partecipazione all’assise, su un totale di 274 delegati l’assemblea ha registrato presenti 177 deleghe e 70
Società di mutuo soccorso, per cui, come dichiarato da Giancarlo Marcelli (presidente della Commissione verifica
poteri), l’Assemblea Fimiv è valida in prima convocazione. Non sono mancati interventi e contributi da parte dei
delegati: Antonio Polito, presidente SMS Petralia Sotana (PA); Ermanno Sacchetto, presidente del Coordinamento
Fimiv Piemonte; Alessandro Molina, presidente di Fimiv Lombardia; Massimo Piermattei, direttore Campa e
presidente del Coordinamento E. Romagna; Giuseppe Bivona, vicepresidente Coordinamento CoReSi Sicilia;
Luciano Pinna, presidente del Coordinamento Sardegna. Per la Mutua Cesare Pozzo è intervenuto il vicepresidente
vicario Diego Lo Presti, il quale non ha mancato di ricordare la collaborazione europea tra la Cesare Pozzo e
Harmonie Mutuelles e, nell’ambito del movimento cooperativo, con le cooperative sociali.
IDENTITÀ MUTUALISTICA E STATUTO DELLA MUTUA EUROPEA
Sintesi dell’intervento di Luigi Berlinguer, europarlamentare, relatore del parere giuridico del
Parlamento Ue sullo Statuto della mutua europea.
“Oggi ho sentito un’area progressista di grande interesse per il futuro: il welfare come
idea progressista per uno stato sociale adeguato alla modernità, il recupero dell’idea
originaria della società che è nata mutualistica e senza la quale non ci sarebbe la
ricchezza del reddito redistribuito. La società si esprime con le proprie autonomie e la
cooperazione è partecipazione e rende la persona protagonista nel soddisfacimento
dei propri bisogni, come destinatario dei propri diritti. La definizione dello “Statuto
europeo per la mutualità” è importante per delineare i contorni giuridici e per mettere
gli Stati membri in condizione di legiferare sul piano fiscale. Il primo obiettivo è la
ricerca della identità della mutualità anche se eterogenea, dotandola di canoni che
favoriscano l’interpretazione del profilo istituzionale e giuridico a livello europeo.
Uno strumento flessibile e opzionale, non cogente, che grazie all'esperienza maturata storicamente in Italia e in
Francia già a partire dal XIX secolo, sia in grado di offrire a quei paesi membri privi dell’esperienza degli strumenti
mutualistici una risposta qualificata alle nuove questioni sociali.
IL PROGETTO SALUTE LEGACOOP ESEMPIO DI PROTAGONISMO SOCIALE
Sintesi delle conclusioni di Giuliano Poletti, presidente di Legacoop Nazionale.
“Occorre considerare che oltre il mercato che produce ricchezza e lo stato che la
ridistribuisce ci sia dell’altro. La partita che bisogna giocare è quella del protagonismo
sociale. Le persone che si auto organizzano, assumono la responsabilità di far fronte ai
problemi personali e delle proprie comunità”. Il protagonismo sociale è la caratteristica
nuova che cambia la società, che cambia il mercato, che cambia lo stato ed il mondo
cooperativo ed è la normale espressione dell’auto organizzazione. “Un esempio
concreto è il Progetto Salute Legacoop, una proposta cooperativa integrativa
all’intervento pubblico, articolata in una rete di servizi socio assistenziali, sanitari e
mutualistici diffusi sul territorio; un modello sussidiario ad alto valore sociale che
contribuisce a sviluppare una nuova cultura della salute, dall’educazione e prevenzione
fino ai servizi di cura ed assistenza, alla gestione della cronicità e deospedalizzazione per potenziare la rete di servizi
esistenti e per realizzare l’integrazione socio-sanitaria, come contributo alla nascita di un nuovo welfare di comunità.
“Bisognerà lavorare quindi alla promozione e alla condivisione di questa concreta esperienza cooperativa nei diversi
contesti sociali ed istituzionali per definire regole e modalità per migliorare l’efficienza e l’efficacia di questa rete
cooperativa dei servizi per il benessere”.
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Anno VI, n. 20 - 19 dicembre 2012
FIMIV E CESARE POZZO AL CONGRESSO DELLA MUTUALITÀ FRANCESE
“Copertura sanitaria integrativa per tutti”. Si è svolto il 20 ottobre a Nizza il 40° congresso delle mutue francesi al quale
hanno partecipato 2.500 delegati. All’importante assise sono intervenuti anche il presidente della Repubblica
francese, François Hollande, e il ministro dell’Economia Sociale e Solidale, Benoît Hamon, a testimonianza
dell’importante ruolo che le mutue rivestono in Francia nel sistema sanitario e sociale.
Nel 2011, anche in Francia, la “rinuncia a curarsi”, per mancanza di disponibilità economica, è stata la scelta forzata
della parte più esposta dei cittadini ai colpi della crisi, innanzitutto giovani, anziani e disoccupati. Argomento che è
stato uno dei principali temi dibattuti nel corso del congresso delle mutue e ripreso dal presidente della Mutualità
francese, Etienne Caniard che ha presieduto il convegno.
La "rinuncia zero alle cure", ha affermato il presidente Etienne Caniard, è "l’unica risposta da dare alla
generalizzazione dell’esclusione, alla sua accettazione, alla rassegnazione, che altrimenti condurranno inevitabilmente
a compromettere la coesione sociale". Affrontare i “meccanismi di solidarietà che tendono a sgretolarsi” è
“l’obiettivo principale del movimento mutualistico” ha sintetizzato Etienne Caniard nelle sue conclusioni.
Questa convinzione è stata condivisa anche dal presidente François Hollande, che si è impegnato nel suo discorso di
chiusura del congresso mutualistico di permettere a tutti i francesi l’accesso a una "copertura sanitaria integrativa di
qualità" entro il 2017. Per François Hollande, la posta in gioco è maggiore, visto che è rischioso lasciare "il mercato
libero, libero di scegliere tra malati e sani, libero di aumentare senza limite il costo della copertura sanitaria in base
all'età. Questa libertà ha un nome: “è la privatizzazione!”, ha sottolineato fermamente Hollande.
Al congresso erano presenti numerose delegazioni di mutue straniere che hanno partecipato ai lavori e agli scambi
internazionali previsti. Le mutue italiane sono state rappresentate dal presidente della Fimiv Placido Putzolu e da
Giovanni Sica, presidente della Cesare Pozzo, i quali, in tale contesto, hanno incontrato anche i rappresentanti
dell’Associazione Internazionale della Mutualità (AIM), promotrice, tra l’altro, di uno specifico incontro con il
ministro dell’Economia Sociale e Solidale francese, Benoît Hamon.
Nel corso dell’incontro con il ministro francese i dirigenti di “Fondo Salute”, Giovanni Sica e Luc Roger, hanno
illustrato l’esperienza della costituzione e delle attività della prima Società Cooperativa Europea nel settore della
protezione sociale. Il presidente Sica ha sostenuto, inoltre, la necessità della creazione dello “Statuto della Mutua
Europea” e il direttore Luc Roger ha argomentato, altresì, sulle differenze normative tra settore mutualistico e
cooperativo, nell’ambito dell’economia sociale.
In conclusione dell’incontro il ministro Benoît Hamon ha assicurato il suo impegno per la realizzazione dello
“Statuto della Mutua Europea”.
(Luc Roger, in “Il Treno, n. 5, anno 2012)
FONDO SALUTE SCE SI PRESENTA AL PARLAMENTO EUROPEO
Conferenza europea su “Il valore aggiunto della mutualità”. Il presidente della Società cooperativa europea “Fondo Salute
SCE”, Giovanni Sica, ed il direttore Luc Roger, il 26 settembre scorso hanno presentato a Bruxelles, presso il
Parlamento Europeo, la prima Società cooperativa europea per la mutualità, costituita tra la SNMS Cesare Pozzo ed
il principale gruppo mutualistico francese, Harmonie Mutuelles.
La presentazione è avvenuta nell’ambito della conferenza su “Il valore aggiunto della mutualità” organizzata
dall’europarlamentare prof. Luigi Berlinguer, relatore del Parlamento europeo sul parere giuridico della mutua
europea.
La conferenza è stata tenuta in collaborazione con l’Associazione internazionale della mutualità (Aim) e
l’organizzazione europea delle mutue assicuratrici Amice.
Obiettivo dell’importante contributo dell’on. Berlinguer è ottenere l’approvazione unanime sul rapporto da parte del
Parlamento, in modo da vincolare la Commissione europea a calendarizzare il dossier sul regolamento della mutua
europea.
L’intervento dei rappresentanti di “Fondo Salute SCE” è stata molto apprezzata in quanto ha evidenziato come la
scelta di costituire una società cooperativa europea è stata in qualche modo obbligata, in assenza appunto di un
apposito strumento mutualistico, sicuramente più efficace ai fini di una collaborazione tra mutue in ambito europeo.
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Anno VI, n. 20 - 19 dicembre 2012
L’ANNO 2013 DECISIVO PER LO STATUTO DELLA MUTUA EUROPEA
Il dossier sullo Statuto della mutua europea è ormai nel calendario dell’Unione europea. L’iter è stato lungo e
accidentato, ma ora siamo alla vigilia dell’atto finale da parte della Commissione europea (competente in materia di
regolamenti comunitari).
Nel mese di marzo 2012 il Parlamento Ue ha infatti presentato uno studio sulle mutue in Europa dal titolo: “Il ruolo
delle mutue nel 21° secolo”.
La Commissione UE ha poi incaricato sempre lo Studio Panteia voon Beleind di redigere una ulteriore ricerca sulle
mutue europee, prendendo a campione 10 stati, tra cui l’Italia (la presentazione dello studio è riportata in Allegato).
Tre commissioni del Parlamento europeo - Giuridica (JURI), Occupazione e affari sociali (EMPL), Affari economici
(ECON) – nel corso del 2012 hanno formulato un parere politico concernente lo Statuto della mutua europea.
L’europarlamentare Luigi Berlinguer, per conto della Commissione parlamentare JURI Giuridica, ha predisposto il
parere giuridico che verrà presentato al Parlamento nel mese di gennaio 2013.
Il parere non si tradurrà, in questa fase, in una bozza di regolamento dello statuto, ma sarà essenzialmente un parere
politico che sosterrà la necessità di uno statuto europeo per le mutue e quindi vuole essere un sollecito alla
Commissione europea affinché lavori per la formulazione di una bozza di regolamento.
LIGURIA: IL MUTUO SOCCORSO NEL RIORDINO DEL TERZO SETTORE
La riforma del welfare nel testo unico approvato dal Consiglio Regionale.
E' stata pubblicata sul Bolletttino Ufficiale della Regione Liguria la LR 42/12 "Testo Unico delle norme sul terzo
settore". La Regione Liguria è la prima Regione italiana che ha provveduto a razionalizzare ed innovare l’intera
normativa regionale in materia di Terzo Settore.
In questi ultimi anni, in particolare, la Regione Liguria ha avuto un lungo e proficuo confronto, oltre che con il
Forum del Terzo Settore, con i vari soggetti interessati: Enti Locali, distretti sociali e socio-sanitari, Organizzazioni
sindacali, soggetti iscritti ai diversi Registri regionali, Enti di Patronato con prevalenti finalità sociali, organizzazioni di
rappresentanza tra cui il Coordinamento delle Soms liguri.
La legge, parallelamente ad un processo di informatizzazione già avviato, semplifica i rapporti tra Regione Liguria,
Enti locali, Pubblica Amministrazione e Terzo Settore.
Inoltre, valorizza la rappresentanza dei soggetti attivi nel Terzo Settore, in quanto partecipanti alla funzione sociale e
ai sensi della legge 328/2000, nell’ambito di un processo di programmazione e di sviluppo innovativo, che
contribuisca all’applicazione del principio di sussidiarietà negli ambiti: sociale, sociosanitario, educativo, ambientale,
culturale e di ricerca etica e spirituale, sportivo e ricreativo.
Tutela del patrimonio storico, sociale e culturale delle Società di mutuo soccorso
Il Consiglio Regionale ha inoltre approvato all'unanimità le "Modifiche alla legge regionale 21 marzo 1994, numero
13 (Tutela del patrimonio storico, sociale e culturale delle Associazioni che operano nel campo della mutualità e della
solidarietà sociale)". Le modifiche riguardano il titolo della legge 13 che diventa "Tutela del patrimonio storico,
sociale e culturale delle Società di mutuo soccorso". Anche nelle altre parti del testo le parole: "delle associazioni" e
"dei sodalizi" sono sostituite dalla dicitura "delle Società di mutuo soccorso".
Come già previsto dalla versione originaria della legge, la Giunta regionale può concedere alle società di Mutuo
soccorso contributi in conto capitale per la ristrutturazione e la manutenzione straordinaria degli immobili, il rinnovo
degli arredi, degli impianti e dei beni strumentali connessi all'attività sociale; la catalogazione, ordinamento,
digitalizzazione, e interventi conservativi e di restauro del patrimonio storico, iconografico, bibliografico e
documentale. In base alle norme approvate, i contributi stessi saranno corrisposti "compatibilmente con le
disponibilità di bilancio". Inoltre il comma della legge precedente sulla base del quale le associazioni potevano
richiedere contributi per iniziative nel campo della solidarietà sociale è abrogato.
La Giunta determinerà, sulla base della disponibilità di bilancio, le modalità e i termini per la concessione dei
contributi.
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Anno VI, n. 20 - 19 dicembre 2012
IMU (IMPOSTA MUNICIPALE UNICA) PER LE SOCIETÀ
DI MUTUO SOCCORSO (DECRETO 19 NOVEMBRE 2012 N. 200)
L’incidenza dell’IMU (imposta Municipale Unica) per le Società di Mutuo Soccorso, alla luce del Decreto 19
novembre 2012 n. 200, in cui si stabilisce il Regolamento Imu da adottare ai sensi dell’articolo 91 bis, comma 3, del
decreto legge 24 gennaio 2012, n.1, convertito, con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n.27 e integrato
dall’articolo 9, comma 6, del decreto legge 10 ottobre 2012, n.174, prevede:
1- L’IMU non si applicherà agli immobili delle Società di Mutuo Soccorso presso cui sono svolte le attività cosiddette
“istituzionali”. Tali attività, gestite con modalità non commerciale, sono elencate dall’art.7 lettera i) del d.lgs. n.
504/1992 così come modificato dall’art. 91 bis del decreto legge 24 gennaio 2012, n.1, convertito con modificazioni,
dalla legge 24 marzo 2012, che recita:
“Gli immobili utilizzati dai soggetti di cui all'articolo 87, comma 1, lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi,
approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, destinati
esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie,
didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché delle attività di cui all'articolo 16, lettera a), della legge 20
maggio 1985, n. 222” (attività varie di culto).
2- Non godranno dell’esenzione IMU gli immobili “in cui vengono esercitate attività commerciali in senso stretto
(cioè attività fiscalmente commerciali), che hanno finalità lucrative e che non sono essenziali per realizzare i propri
scopi istituzionali” (A. Sarti in “Diritto Terribile”). Lo stesso vale anche per le Società di Mutuo Soccorso che
affittano in locazione propri immobili per attività commerciale.
- Per ciò che riguarda le Società di Mutuo Soccorso che hanno una unità immobiliare di tipo “misto”, cioè, in cui
vengono svolte sia attività di carattere commerciale che non, si applicherà l’art. 91 bis della legge 24 marzo 2012, n.
27: Conversione, con modificazioni, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, la quale recita al comma 2:
“Qualora l’unità immobiliare abbia un’utilizzazione mista, l’esenzione di cui al comma 1 si applica solo alla frazione di
unità nella quale si svolge l’attività di natura non commerciale, se identificabile attraverso l’individuazione degli
immobili o porzioni di immobili adibiti esclusivamente a tale attività. Alla restante parte dell’unità immobiliare, in
quanto dotata di autonomia funzionale e reddituale permanente, si applicano le disposizioni dei commi 41, 42 e 44
dell’articolo 2 del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006,
n. 286. Le rendite catastali dichiarate o attribuite in base al periodo precedente producono effetto fiscale a partire dal
1° gennaio 2013”.
Per quanto riguarda i fabbricati d’interesse storico e artistico, il comma 3, dell'art. 13 del D.L. n. 201 del 2011,
stabilisce che la base imponibile è ridotta del 50%.
La norma fa riferimento ai fabbricati d’interesse storico o artistico di cui all’art. 10 del D.Lgs 22/01/2004 n. 42. Tali
fabbricati sono caratterizzati da uno specifico regime vincolistico.
Per la verifica dell’esistenza del requisito occorre rivolgersi alla Conservatoria dei registri immobiliari.
IMU E NON PROFIT: LETTERA APERTA DEL FORUM
NAZIONALE DEL TERZO SETTORE
Scaduti i termini per il pagamento del saldo Imu per l'anno 2012, il Forum del Terzo Settore ha espresso le proprie posizioni critiche.
Dopo infinite polemiche su quali fossero gli enti esonerati dal tributo in virtù della loro natura non commerciale, il regolamento
convertito in legge nei giorni scorsi ha risolto la questione nel modo peggiore, lasciando intollerabili margini di incertezza che
penalizzano fortemente le organizzazioni non profit. Come Forum del Terzo Settore avevamo chiesto regole chiare ed eque e
invece ci troviamo di fronte a una normativa vaga, incoerente, inutilmente persecutoria nei confronti di meritevoli attività sociali,
destinata ad alimentare infiniti contenziosi e soprattutto a creare gravi difficoltà al mondo del non profit.
Non eccepiamo alcunché sul fatto che si preveda l'esenzione dal pagamento dell'Imu solo nel caso in cui l'ente non svolga
attività commerciali, ribadendo quindi i requisiti che tali enti devono possedere, dal divieto di distribuire utili, all'obbligo di
reinvestire gli eventuali utili per scopi di solidarietà sociale. Ma riteniamo inammissibile la pretesa di definire ulteriori condizioni
legate alla definizione di "non commercialità" delle attività svolte, con criteri del tutto inediti e in palese contrasto con la
normativa civilistica e fiscale attualmente in vigore. Si stravolge la relazione fra attività istituzionali e commerciali degli enti non
profit finora consolidata e sancita dalle norme, operando un sovvertimento delle regole senza alcun confronto preventivo e per
giunta con effetti retroattivi.
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Anno VI, n. 20 - 19 dicembre 2012
WELFARE E TERZO SETTORE
RAPPORTO CENSIS 2012 / IL SISTEMA DI WELFARE
Il decisivo ruolo del capitale umano nella sanità italiana
Concentrati su risorse monetarie e tecnologiche, troppo poco si
considera che la sanità italiana cammina sulle gambe di oltre 724mila
persone, tra le quali oltre 237mila medici, oltre 334mila infermieri, quasi
49mila unità di personale con funzioni riabilitative, oltre 45mila con
funzioni tecnico-sanitarie e più di 11mila di vigilanza e
ispezione. Per rispondere alla crescente e articolata domanda di salute dei
cittadini e per produrre buona sanità contano sia le tecnicalità che le
competenze relazionali degli operatori sanitari; e su quest’ultimo aspetto
il giudizio degli italiani è largamente positivo: il 71,2%, pensando ad una
recente esperienza in una struttura sanitaria diversa dallo studio del
medico di medicina generale, ha definito gli operatori sanitari gentili e disponibili. Quanto al rapporto con i medici di
medicina generale, alla richiesta di esprimere un giudizio con un valore compreso tra 0 e 10, il valore medio indicato
dagli italiani è stato pari a 7,7. Da tempo il rapporto medico-paziente è una complessa interazione sulla quale gioca
una molteplicità di variabili, tra queste decisiva è la tendenza alla raccolta delle informazioni da parte dei cittadini;
quasi il 52% degli utilizzatori del web dichiara che gli capita di verificare la diagnosi e le indicazioni del proprio
medico su Internet e il 33% di discutere con il medico stesso i risultati delle proprie ricerche sul web. Altri
protagonisti del fattore umano in sanità sono gli infermieri; tra i cittadini entrati in contatto con essi nell’ultimo
anno, oltre il 75% esprime un giudizio positivo, e tale quota rimane elevata in modo trasversale al corpo sociale e alle
aree geografiche. La positiva visione che degli operatori sanitari hanno i cittadini si riflette anche in una percezione
sociale che le rende professioni attraenti; infatti, oggi volere fare l’infermiere è per gli italiani una scelta giusta: per il
76,6% perché è una professione con un alto valore sociale e di aiuto verso gli altri, e per il 47% circa perché consente
di trovare facilmente un’occupazione. Nel settore poi ci sono potenzialità occupazionali imponenti che
richiederebbero adeguati ampliamenti degli spazi nella formazione universitaria che invece è bloccata dal numero
chiuso per l’accesso alla Facoltà di Scienze infermieristiche, che il 61,3% degli italiani considera come un errore.
La salute costa
Alla luce della dinamica demografica, la sfida dei prossimi decenni, in un Paese che invecchia, consiste in una
evoluzione del sistema di cura e di assistenza che lo renda capace di rispondere efficacemente ai bisogni complessi
legati alla cronicità, per cui la domiciliarità e una forte integrazione socio-sanitaria rappresentano opzioni
irrinunciabili. Questo tipo di offerta è però ancora troppo discontinua e diseguale a livello territoriale, e
complessivamente carente: secondo il Ministero della Salute, il numero medio di ore erogate a ciascun caso preso in
carico dall’assistenza domiciliare integrata nel corso del 2008 è pari a circa 22, e dunque sono inevitabilmente le
famiglie a dover supplire alle mancanze del sistema pubblico. La spesa sanitaria out of pocket (ossia gli esborsi
sostenuti direttamente dalle famiglie per acquistare beni e servizi sanitari) ammonta in Italia a circa 28 miliardi di
Euro (per il 2011), pari all’1,76% del Pil, e secondo i dati dell’Ocse si trattava nel 2010 del 17,8% della spesa sanitaria
complessiva; questo dato pone il nostro Paese al di sotto della media (pari al 20,1%), ma nel confronto con gli altri
grandi Paesi europei (Francia, Regno Unito e Germania) risulta piuttosto alto. I costi a carico delle famiglie
rappresentano un fattore dal peso spesso insostenibile quando si tratta di malattie gravi e/o croniche. In questi casi
non solo le spese mediche out of pocket rappresentano una fattispecie significativa dei costi familiari, ma soprattutto
emerge come il modello assistenziale socio-sanitario sia capace di coprire solo una parte dei bisogni, lasciando
scoperti proprio i soggetti che esprimono le necessità più complesse a lungo termine.
Le reti familiari: l’unione fa la forza
La tradizionale e peculiare forza della famiglia in Italia, soggetto centrale dello scambio di risorse e forme molteplici
di sostegno tra i suoi diversi componenti, assume, in questa fase ormai avanzata di crisi economica, una ulteriore
rilevanza e alcune connotazioni specifiche. Complessivamente il 59,4% delle famiglie intervistate dal Censis nel 2012
ha dichiarato di aver dato o ricevuto nell’ultimo anno almeno una forma di aiuto ad altre famiglie (le quote più alte
del campione fanno riferimento al tenere i bambini, 17,3%, e a fare compagnia a persone sole o malate, 15,9%)
partecipando alla rete informale di supporto familiare. Le famiglie giocano però un ruolo soprattutto come agenti
della redistribuzione interna di risorse a supporto dei propri componenti più vulnerabili: l’impegno maggiore è
quello connesso ai figli che stentano a rendersi completamente autonomi e, in subordine, a quello per l’assistenza ai
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Anno VI, n. 20 - 19 dicembre 2012
più deboli (tab. 6). Si tratta di un’autogestione e autoregolazione familiare che in
molti casi risulta efficace, ma che mostra evidentemente delle criticità, dal
momento che una quota rilevante delle risorse che le famiglie dedicano al
welfare familiare proviene con ogni probabilità da redditi pensionistici: da un
lato i redditi dei pensionati saranno sensibilmente più contenuti in futuro,
dall’altro va considerata la forte differenziazione tra le famiglie, per cui le più
vulnerabili hanno accesso a prestazioni pensionistiche di livello basso, che non
consentono strategie redistributive autonome. Manca di fatto una logica
redistributiva forte nel sistema italiano, a fronte di un sovradimensionamento
del welfare assicurativo (fig. 5). Il meccanismo retributivo (in base al quale è
erogata la quasi totalità delle pensioni vigenti) fa sì che le prestazioni più alte
assorbano una quota assolutamente significativa di risorse: il 45,5% dei titolari
di pensioni più basse (con reddito pensionistico medio mensile di 579 euro)
pesa per il 20,4% sull’ammontare totale delle pensioni, mentre il 4,6% dei titolari di prestazioni della fascia più alta
(che ricevono in media 4.356 euro al mese) ha un’incidenza di poco inferiore sul totale della spesa (15,7%).
I territori e i gruppi sociali più colpiti nella crisi
Per disagio nella crisi s’intende l’incremento del disagio in vari ambiti registratosi nel periodo 2008-2011 e misurato
dalla variazione di un indicatore sintetico fondato su un set di variabili semplici: la disoccupazione in generale e
quella giovanile, i fallimenti, i redditi, i consumi, l’indebitamento delle famiglie, le sofferenze bancarie, il livello di
infrastrutturazione del territorio, la dispersione scolastica, la criminalità in generale e quella minorile. Questo
indicatore è diverso da quello del disagio generale, fondato sul valore delle variabili nell’ultimo anno. La graduatoria
provinciale fondata sull’indicatore del disagio generato nella crisi, elaborato dal Censis, è per molti aspetti
sorprendente, con al suo vertice le province di Pesaro e Urbino, Livorno, Rieti, Varese e Novara. Nelle prime venti
province ve ne sono 11 del Centro, 5 del Sud e 4 del Nord. Quanto alla graduatoria del disagio generale, al vertice si
collocano le province di Caltanissetta, Catania, Napoli, Palermo e Siracusa. Tra le prime venti province della
graduatoria, ben 17 sono del Sud. Il confronto tra le due precedenti graduatorie consente di focalizzare le province
in emergenza da disagio sociale perché associano alta intensità di disagio nella crisi e alta intensità di disagio generale
(tab. 9). Caserta, Napoli, Ragusa, Prato e Oristano sono le province a più alta emergenza da disagio sociale. Tra le
prime venti province della graduatoria si registrano 10 province del Sud, 7 del Centro e 3 del Nord. È una cartografia
territoriale del disagio nella crisi lontana dai classici dualismi, cosa che rende più complessa una strategia di risposta
efficace ed equa; anche la cartografia dei gruppi sociali più colpiti dalla crisi si presenta complessa. In primo luogo,
nel rapporto con il lavoro hanno subito i più alti impatti negativi i maschi (-46mila attivi, -438mila occupati), le
persone con basso titolo di studio (oltre 927mila occupati in meno con al massimo il diploma di media inferiore) e i
residenti nel Sud (-129mila attivi, -300mila occupati). Sotto il profilo del reddito disponibile, più a rischio sono
ovviamente le famiglie marginali, tra le quali vanno sicuramente annoverate quelle che escono dal rischio povertà
solo grazie ai trasferimenti pubblici, oggi così minacciati. Dati Eurostat mostrano che è più del 5% degli italiani ad
essere a rischio povertà senza i trasferimenti pubblici. È vero che l’Italia non è tra i Paesi europei dove è più alta la
quota di cittadini che i trasferimenti pubblici tengono lontani dal rischio povertà (nel Regno Unito è quasi il 14% dei
cittadini, in Francia l’11,5%, in Germania il 6,6%), esiste però il fondato rischio che i tagli ai trasferimenti pubblici
esercitino un effetto domino sulle famiglie, tenuto conto di un’altra caratteristica tipicamente italiana: per tante
famiglie contano i trasferimenti orizzontali, quelli intra-familiari. Paure e iniquità generate dalla previdenza italiana
Dai risultati di un’indagine dell’Eurobarometro di confronto tra i Paesi dell’Unione europea emerge che l’81% degli
italiani intervistati esprime un giudizio negativo sulla previdenza e di questi il 33% esprime un giudizio molto
negativo; si consideri che solo il 32% dei finlandesi giudica negativamente il proprio sistema previdenziale, seguito
dal 33% dei tedeschi, dal 39% degli abitanti del Regno Unito, mentre la media dei 27 Paesi della Ue è pari al 55%.
Rispetto a un anno fa la valutazione negativa degli italiani ha subito un balzo in alto di 25 punti percentuali, dato di
gran lunga superiore a quello medio europeo (+2%), e a quelli degli altri Paesi Ue, a cominciare dalla Francia (dove il
giudizio negativo è diminuito di 12 punti percentuali), la Finlandia (-11 punti percentuali), la Germania (-8) e la
Spagna (-3). Richiesti di esprimere una valutazione rispetto a cinque anni fa, il 74% degli italiani dichiara che la
previdenza è peggiorata, mentre in Finlandia il dato scende al 23%, in Svezia al 40%, in Germania al 41% e nel
Regno Unito al 52%; il dato italiano è particolarmente elevato se lo si confronta anche con la media dei 27 Paesi
della Ue, pari al 58% (fig. 6). Le aspettative per il futuro della previdenza sono per il 50% degli italiani di ulteriore
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peggioramento, mentre molto diverse sono le aspettative in Finlandia (il 14% parla di peggioramento), in Svezia
(20%) e soprattutto in Francia, dove il 23% parla di peggioramento, ma ben il 28% si aspetta un miglioramento.
L’Italia è sotto al valore medio europeo (40%), mentre solo spagnoli e greci sono portatori di aspettative meno
positive degli italiani.C’è una torsione evidente del ruolo sociale della previdenza, un suo progressivo diventare agli
occhi degli italiani un problema più che una risorsa, un sistema minato dall’interno da contraddizioni, che costa tanto
in generale e copre poco in particolare, con bassi redditi pensionistici attuali e futuri. Condannati a pensioni basse:
questa l’idea che ormai veicola agli italiani, e più ancora ai giovani, il sistema previdenziale quando guardano al loro
futuro. Non a caso, tra gli eventi che probabilmente li coinvolgeranno nel corso della loro vita, quasi il 68% reputa
molto o abbastanza probabile l’impossibilità di ricevere una pensione adeguata nel futuro, quota che decolla
letteralmente tra i giovani a oltre il 93% e rimane alta trasversalmente al corpo sociale. Le iniquità contribuiscono poi
a screditare un sistema che negli ultimi anni ha visto un compattamento gestionale di sapore antico, tutto centrato
sull’Inps; tra queste iniquità c’è quella visibile e nota, ma non per questo meno socialmente deleteria, della
coesistenza di pensioni molto basse per tanti e pensioni dai valori svettanti per pochi. Tra i pensionati con pensioni
di vecchiaia, il 35% ha un reddito pensionistico inferiore a 1.000 euro mensili e assorbe circa il 14,9% del totale dei
redditi pensionistici; laddove il 6,4% che ha almeno 3.000 euro mensili di reddito pensionistico (categoria in cui sono
ricomprese anche le pensioni molto elevate) assorbe oltre il 18,7% del totale dell’ammontare delle pensioni erogate.
I SERVIZI PER GLI ANZIANI:
UN AIUTO CONCRETO ALLE FAMIGLIE
Convegno Assoprevidenza - Roma, 17 ottobre 2012
Il 17 ottobre scorso Fimiv ha partecipato ad un convegno nazionale organizzato da
Assoprevidenza, dedicato alla tematica dei servizi utili agli anziani. Il convegno si è
tenuto a Roma, presso la “Sala Trilussa” della Cassa Italiana di Previdenza e
Assistenza dei Geometri Liberi Professionisti, secondo il programma seguente.
INDIRIZZI DI SALUTO E PRESENTAZIONE DEL SEMINARIO
• Fausto Amadasi – Presidente Cassa Italiana di Previdenza e Assistenza Geometri
• Sergio Corbello – Presidente Assoprevidenza
Invecchiamento della popolazione: un problema dalle molte facce
• Salute e benessere dell’anziano
Roberto Bernabei - Direttore Dipartimento per l’Assistenza sanitaria di Geriatria Università Cattolica del Sacro
Cuore di Roma
• I cambiamenti nelle reti e nei bisogni
Ketti Vaccaro - Responsabile welfare CENSIS
• L’impatto dell’invecchiamento sulla spesa socio-sanitaria
Federico Spandonaro – Docente di economia sanitaria Università di Roma Tor Vergata
• La mappatura della copertura di non autosufficienza in Europa ed in Italia
Grazia Labate - Ricercatore in economia sanitaria presso l’Università di York
Tavola rotonda: le caratteristiche dell’offerta
• Raul Cavalli – Presidente Fondazione Easy-Care
• Pietro De Sarlo - Responsabile welfare del Gruppo Banca Intesa
• Johnny Dotti - Presidente Welfare Italia
• Eleonora Vanni – Vicepresidente Legacoopsociali
• Maurizio Ballabio - Europe Assistance
Tavola rotonda: la vision dei decisori politici
• Pierpaolo Baretta - Partito Democratico
• Luca Del Vecchio – Dirigente – Confindustria
• Romano Bellissima - Segretario Generale UIL Pensionati
• Placido Putzolu - Presidente Fimiv
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CHIUSI: “PRONTO SALUTE” E NUOVE SPERANZE
PER I TUMORI
Locandina della campagna di prevenzione
promossa da SOS Malnate SMS
Un filo diretto con i cittadini arriva a Chiusi (provincia di Siena) con
la trasmissione settimanale "Pronto Salute", la nuova iniziativa
promossa da Amici per sempre, Società di mutuo soccorso di cui
Banca Valdichiana è socio sostenitore. La trasmissione non è l'unica
iniziativa promossa dalla Società di mutuo soccorso, che proseguirà la
propria attività divulgativa e di promozione della salute. Come la
nuova conferenza tematica di sabato 20 ottobre, a Chiusi presso la
Sala delle Conferenze di San Francesco, sul tema "Dal 1970 ad oggi:
40 anni di evoluzione e speranza per i tumori umani”. Relatore il
professor Mauro Antimi, primario di Oncologia Medica dell'Ospedale
Sant'Eugenio di Roma. «Due iniziative importanti - spiega la
presidente di Amici per sempre e di Banca Valdichiana, Mara Moretti che ci consentono di perseguire una delle finalità principali della
società di mutuo soccorso, ovvero la promozione della salute
attraverso l'informazione e la prevenzione, rivolta non solo ai soci di
Amici per sempre e a soci e clienti di Banca Valdichiana ma a tutti i
cittadini delle nostre comunità di riferimento. Coloro che
diventeranno soci della società di mutuo soccorso potranno anche
usufruire di una lunga serie di servizi quali rimborsi, sussidi e diarie».
L'idea della trasmissione "Pronto Salute" nasce dalla collaborazione
con l'emittente televisiva Linea Uno con sede a Castiglion Fiorentino.
Proporrà un ciclo di sette trasmissioni settimanali che andranno in
onda ogni mercoledì alle 21.15 sul canale 93. Ogni appuntamento
affronterà un tema specifico a partire, mercoledì 17 ottobre, da
"Vivere bene: i corretti stili di vita". La trasmissione, a cui sono
intervenuti per un saluto iniziale anche la presidente di Banca
Valdichiana Mara Moretti e il direttore generale Fulvio Benicchi, ha
visto presente in studio l'endocrinologo Giorgio Ciacci, specialista del
settore. I telespettatori hanno a disposizione un numero telefonico
0575 684030 ed una e-mail [email protected] per fare
domande allo specialista presente in studio e ricevere risposte
immediate. Nelle trasmissioni successive si è parlato di "Come cambia
la sanità", mercoledì 24 ottobre "Vecchie e nuove dipendenze", il 31
ottobre; "Emergenza cardiologica", il 7 novembre; "Chirurgia
robotica", il 14 novembre; "Chirurgia ortopedica protesica dell'anca e
del ginocchio" il 21 novembre e "Il deterioramento cognitivo:
l'Alzheimer" il 28 novembre.
ROVERETO: DAL MUTUO SOCCORSO ALLA SUSSIDIARIETÀ
Sabato 24 novembre 2012, in occasione del 160° anniversario della Società di mutuo soccorso Artieri di Rovereto, si
è tenuto un convegno dal tema "Dal mutuo soccorso alla sussidiarietà".
Ad aprire la conferenza, che si è tenuto presso la Sala Conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e
Rovereto, il sindaco della città, con un breve intervento di saluto.
L'evento è stato presieduto da Andrea Leonardi e da Geremia Gios, del Dipartimento di Economia e Management
dell'Università degli Studi di Trento.
La sessione mattutina è statainteramente dedicata alla discussione sui percorsi storici della mutualità, con un focus
particolare sulla situazione in Trentino Alto Adige.
Nel pomeriggio l'argomento centrale di discussione è stato invece il futuro del welfare, ed ha registrato l’intervento
del vicepresidente della Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo, Diego Lo Presti, il quale ha portato la
testimonianza diretta dell'esperienza di CesarePozzo, che in 135 anni di storia ha modificato le sue forme di
assistenza e la sua struttura per adattarsi al mutare dei tempi e delle esigenze sociali.
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VITA DEL MOVIMENTO
FORTE DEI MARMI: INDAGINE SULLE SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO TOSCANE
Il Coordinamento delle Soms toscane, aderente alla Fimiv, ha concluso
il censimento storico delle Società di mutuo soccorso delle provincie
di Firenze, Pisa, Lucca e Livorno.
La pubblicazione della ricerca, curata da Sondra Cerrai e Federico
Ciavattone, con il coordinamento del prof. Paolo Pezzino
dell’Università di Pisa, è stata presentata a Forte dei Marmi il 17
novembre 2011 presso la sala riunioni del Sodalizio. Sono intervenuti
gli autori, il dirigente del settore cultura della Regione Toscana,
Giambruno Ravenni, il coordinatore dell’Associazione Ames di
Genova, Sebastiano Tringali ed il presidente della Fimiv, Placido
Putzolu.
La ricerca, come sottolinea Tommasi nella prefazione, ha contribuito
ad intrattenere rapporti ed a organizzare iniziative. <traa queste,
l’importante convegno nazionale che si è tenuto a Forte dei Marmi il
23 settembre 2011, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni
dell’Unità d’Italia e del 140° di fondazione della Società. L’auspicio è
che il censimento possa essere ampliato estendendolo alle altre
provincie toscane.
GENOVA: COMMEMORAZIONE 120° ANNIVERSARIO DI CARLO ROTA
Il 29 settembre scorso, la Società di Mutuo Soccorso Universale “G. Mazzini” di Sampierdarena (presidente Erio
Bertorello) e l’Associazione Ames di Genova (presidente Silvano Bozzo), hanno promosso un’iniziativa congiunta,
tesa alla realizzazione di una giornata commemorativa in cui emerga l’importanza della figura di Carlo Rota
nell’ambito dell’associazionismo genovese.
Entrambe le associazioni sono debitrici a Rota: la Società di Mutuo Soccorso lo annovera tra i suoi soci storici e tra i
principali animatori della cooperativa di produzione da questa fondata; è inoltre a lui dedicata, oltre a Piero
Verrucoli, l’Associazione Ames (come da statuto, all’art. 1).
Il municipio di Sampierdarena, che lo ricorda nella denominazione di una via, ha in passato fortemente manifestato
il legame con il suo illustre concittadino, prodigandosi per concedere alla vedova una pensione e ricordandolo in
svariate occasioni istituzionali.
Nato a Monza nel 1830, morto a Sampierdarena il 16 agosto 1892, mazziniano, Rota prese parte alle Cinque giornate
di Milano. Dopo il ritorno degli austriaci fuggì in Piemonte, entrò nell’esercito sabaudo e quindi combatté per la
Repubblica Romana nel 1849. Trovò in seguito lavoro quale incisore presso un orefice di Sampierdarena; nel 1852
entrò nella società operaia Umanitaria iscrivendosi due anni dopo al Partito d’Azione.
Fece quindi parte della spedizione di Carlo Pisacane del 1857; ferito e catturato in prossimità di Sapri, subì la tortura
e la detenzione presso il carcere borbonico di Favignana. Liberato nel 1860 da Garibaldi, combatté e fu ferito a
Milazzo. Fu poi nel 1862 a Sarnico e all’Aspromonte, in Trentino nel 1866 e combatté a Mentana nel 1867.
Tornato dall’Agro romano, trovò lavoro a Firenze, ma per le insistenze degli amici tornò a Sampierdarena, dove fu
tra i fondatori nel 1864 della Cooperativa di consumo, cui dedicò incessantemente gli ultimi venticinque anni della
sua vita. Dal 1887 fu anche consigliere comunale a Sampierdarena.
La giornata-evento ha avuto due momenti di impegno: una sessione convegnista mattutina, con interventi tesi a
stabilire un nesso di continuità tra il territorio di provenienza di Rota (Monza) e il ruolo del genovesato nella
preparazione politica e militare alle spedizioni garibaldine e nella gestione dell’eredità delle idee sociali risorgimentali.
Il secondo evento è consistito nell’inaugurazione di una mostra a fumetti sul Risorgimento italiano, che seguirà ad
una visita ai luoghi dell’associazionismo sampierdarenese realizzata a cura dell’Associazione “Cercamemoria”.
La mostra, sul tema dei 150 anni dell’unità d’Italia, riunisce alcuni tra i migliori disegnatori satirici del panorama
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nazionale affiancati da una selezione di giovani esordienti. Organizzata in occasione della manifestazione “Sarno a
fumetti” edizione 2011, l’esposizione consta di una ventina di pannelli 50X70 che raccolgono le opere grafiche (il
numero dei pannelli potrebbe aumentare con l’inclusione di nuovi partecipanti). Alcune delle firme già presenti: Lido
Contemori; Stefano Rolli (Il Secolo XIX); Danilo Maramotti; Marilena Nardi; Luca De Santis; Enrico Macchiavello;
Enzo Marciante; Leo Ortolani; Gianni Carino. Le tavole potrebbero poi trovare spazio in un eventuale piccolo
catalogo.
CELEBRAZIONI PER I 120 ANNI DELLA NASCITA DEL PARTITO SOCIALISTA
La Fondazione Giorgio Amendola di Torino, con il patrocinio della
Regione Piemonte, della Fondazione Società di Mutuo Soccorso
Piamonte, la Fondazione Cesare Pozzo per la Mutualità e Legacoop
Piemonte hanno organizzato, venerdì 26 ottobre 2012, un convegno dal
titolo “La Questione Sociale, dalle Origini del Movimento Socialista e
Cattolico Popolare, alla Nascita delle Società Operaie di Mutuo Soccorso.
Strutture ancora di attualità per un rinnovato patto di solidarietà tra
generazioni”.
Dopo il saluto delle autorità, Michele Coppola, assessore alla Cultura
della Regione Piemonte e Mauro Laus, vicepresidente Commissione
Cultura Regione Piemonte, sono intervenuti: Stefano Maggi (presidente
Fondazione Cesare Pozzo per la Mutualità), il quale ha svolto il tema
delle società operaie di mutuo soccorso e le loro origini, Adolfo Pepe
(direttore Fondazione Giuseppe Di Vittorio e storico) che ha parlato
della nascita delle Leghe socialiste e cattoliche e del Movimento sindacale
italiano, Giancarlo Gonella (presidente Legacoop Piemonte), Placido
Putzolu (presidente FIMIV), intervenuto sull’attualità del Mutuo
Soccorso nel nuovo welfare solidale e Gennaro Acquaviva (presidente
Fondazione Socialismo).
A presiedere i lavori è stato Prospero Cerabona, presidente Fondazione
Giorgio Amendola.
BROSSO: FESTA PER L’ANTICA BANDIERA
In occasione della ricorrenza del 120° compleanno della bandiera sociale è stata inaugurata la sede della Società di
Mutuo Soccorso fra gli Operai di Brosso (Torino). È curiosa la storia del glorioso vessillo costato (correva appunto
l'anno 1892) 510 lire, una cifra tutto sommato non da poco, per quei tempi. Nel drappo, la ricamatrice, scelta tra le
più abili dai responsabili della Società, aveva raffigurato, oltre a due mani che si stringono in segno di solidarietà,
alcuni strumenti di lavoro e Santa Barbara, la protettrice
dei minatori. Da allora la bandiera ha accompagnato la
Soms brossese in tutte la manifestazioni alle quali ha
preso parte fin quando è stata attiva.
È poi stato in occasione di una mostra sulle miniere
locali, organizzata nel 2004, che il drappo è stato
esposto insieme con altri reperti. Prima di allora lo
aveva custodito con cura una famiglia di minatori del
paese. “A quel punto la curiosità ci spinse a verificare
presso il tribunale di Ivrea se la Soms fosse ancora in
vita. Scoprimmo così che il sodalizio non era mai stato
cancellato dal registro delle imprese” racconta il
presidente Pier Vittorio Gillio. Da allora, dopo alcune
modifiche dello statuto, la Società è tornata a funzionare
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a pieno ritmo, tanto che ad oggi conta poco meno di 200 soci. La bandiera, restaurata di recente da abili mani, è poi
stata esposta, oltre che in occasione di eventi in Italia, anche in manifestazioni che si sono tenute in Paesi europei.
Madrina del prezioso drappo è ora Gloria Fontana, figlia di un minatore che fu tra gli ultimi amministratori del
sodalizio prima del rilancio del medesimo. «Il nostro vessillo, al di là del fascino che emana, racchiude in sé nostalgici
ricordi di fatiche e storie di emigrazione» aggiunge Gillio. La nuova sede della Soms brossese è ospitata in un
vecchio e caratteristico stabile concesso in comodato d’uso perpetuo dal Comune. L'edificio è stato ristrutturato
grazie ad un contributo della Regione che ha coperto l'80% della spesa. Alla manifestazione sono intervenuti anche i
consiglieri regionali Gian Luca Vignale e Roberto Tentoni.
RITORNO ALLE MINIERE DEI FARAONI
Al Mutuo Soccorso piemontese vengono
aperte le porte di una istituzione prestigiosa, la
Società Geografica Italiana. Nella sua sede di
Villa Celimontana, a Roma, è infatti ospitata dal
21 dicembre 2012 la mostra “Ritorno alle
miniere dei faraoni”, che vede protagonisti i
minatori (e le loro Società di mutuo soccorso)
partiti da Brosso e da vari paesi dell’Agordino,
nei primi decenni del Novecento, per andare a
lavorare nelle miniere di fosfati aperte dal
Banco di Roma a Kosseir, sul Mar Rosso.
La mostra ha avuto origine dal materiale
storico – lettere, fotografie, documenti
personali – che la Società di Mutuo Soccorso fra gli Operai di Brosso ha raccolto, a cui si è aggiunto poi il
ricchissimo fondo fotografico conservato da alcune famiglie dell’Agordino, località da cui provenivano molti dei
lavoratori emigrati.
Organizzata congiuntamente dalla Fondazione per le Società di mutuo soccorso e dal Museo Regionale di Scienze
Naturali di Torino (con il contributo finanziario di numerosi enti) la mostra ha iniziato il suo percorso a Torino e si è
poi spostata in Veneto, al Museo Etnografico della provincia di Belluno e nella miniera di Valle Imperina, a
Rivamonte Agordino.
Ora, con la tappa romana, si allontana dai luoghi di nascita dei minatori per iniziare un viaggio che la porterà
lontano. La meta successiva sarà infatti l’Egitto, dove in primavera verrà ospitata dall’Istituto Italiano di Cultura: un
approdo dal significato a Kosseir la comunità dei nostri emigrati – ha lasciato il segno.
Ma le fotografie di Kosseir non documentano soltanto le costruzioni, gli impianti, il lavoro: raccontano anche
momenti di vita, rapporti, incontri, feste, scampagnate. E mostrano come per i lavoratori italiani ed egiziani sia stato
naturale aggregarsi e farsi riprendere insieme, a dimostrazione che fra loro, fra persone pur di posizione e cultura
diverse, non esistevano barriere tali da separarne le vite.
VIGGIÙ-ROMA: STORIA DEGLI ARTISTI LOCALI IN EPOCHE DI TRANSIZIONE
Il 22 settembre 2012. presso la sede della Soms di Viggiù, si è svolto il convegno dal titolo “Viggiù-Roma: storia
degli artisti locali in epoche di transizione”.
Dopo la presentazione di Sandro Molina, presidente Fimiv Lombardia, vi sono stati gli interventi di Gianluigi Lerza,
docente presso l’Università La Sapienza di Roma, Margherita Fratarcangeli, storica dell’Arte, Carlo Brusa, docente
presso l’Università del Piemonte Orientale e Robertino Ghiringhelli, docente presso l’Università Cattolica di Milano.
A moderare il dibattito è stato Sergio Paini, giornalista di RAI 1. Le conclusioni della giornata sono stare tratte da
Sergio Paini e Dario Sanarico, presidente SOMS Viggiù.
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IN BREVE
GENOVA-QUARTO
Il 6 ed il 7 ottobre 2012 si sono svolte le manifestazioni celebrative del 130°
anniversario di fondazione della Società Operaia di Mutuo Soccorso della
Castagna (presidente Franco Compagnino). L’orazione ufficiale è stata tenuta
dall’europarlamentare Sergio Cofferati, già segretario generale della Cgil. La
Società oggi conta 299 iscritti, dei quali 136 donne. I soci sono in prevalenza
persone anziane, delle quali poche ancora in attività lavorativa. La Società stanzia
ogni anno fondi per la mutualità interna, da assegnare sulla base di un
regolamento approvato dall’assemblea dei soci. Vengono utilizzati per dare
contributi ai soci sulle spese sanitarie a loro carico, in quanto non coperte dal
SSN. Si tratta in prevalenza di visite specialistiche e di esami diagnostici presso
istituti privati. Grazie anche ai contributi ricevuti dalla Regione Liguria, è stato
ristrutturato il primo piano sottostrada ed i locali risultano utilizzati per iniziative
di inclusione sociale dei soci. La Società, che ha vissuto tra le sue mura eventi
sociali e storici importaanti, sente l’obbligo di rimanere per il quartiere un punto
di riferimento anche per le ricorrenze nazionali ed il ricordo delle tradizioni locali.
BISTAGNO (AL)
Il 20 ottobre 2012 la Soms di Bistagno ha organizzato un interessante convegno dal titolo “ i grandi bistagnesi e la
loro terra - A cent’anni dal ritorno di Giulio Monteverde per la commemorazione di Giuseppe Saracco alla SOMS”.
Dopo il benvenuto ai partecipanti offerto da Bruno Barosio, presidente della Soms di Bistagno, Giandomenico
Bocchiotti , presidente dell’Ass. culturale Giulio Monteverde e il saluto dei sindaci del territorio Claudio Zola,
Bistagno , Enrico Bertero, Acqui Terme, Luigi Gallareto, Monastero Bormida, sono intervenuti Elisa Camera,
dottoranda in filologia classica Università di Genova, Cesare Manganelli, ricercatore ISRAL, e Luigi Gallareto. A
moderare l’iniziativa è stato Vittorio Rapetti, docente e studioso di storia contemporanea.
CASTELLAZZO BORMIDA (AL)
Venerdì 21 settembre 2012 la Società Operaia di Mutuo Soccorso insieme con la Fondazione Centro per lo studio e
la documentazione delle S.M.S.- Onlus e Consulta delle Società di Mutuo Soccorso Novesi e Ovadesi, ha organizzato
la presentazione del libro “I senza volto” di Lorenzo Robbiano. Alla presentazione del libro hanno partecipato
Adriano Dolo, consigliere della Fondazione Centro per lo studio e la documentazione delle S.M.S.- Onlus e Daniele
Valle, presidente Soms Castellazzo Bormida. A coordinare i lavori è stato Nicola Ricagni.
CASTELLETTO MERLI (AL)
Il 26 agosto 2012, durante la Festa di S.Antonio, è stata inaugurata
la nuova sede sociale.
La società, nata nel 1950, oltre ad avere lo scopo del mutuo
soccorso, aveva ed ha anche quello educativo, istruttivo e
ricreativo. La Soms è stata soprattutto attiva nel comparto
ricreativo, dando così serenità dopo il duro lavoro nei campi. Ha
ospitato inoltre il Circolo Combattenti, contribuendo così a
portare avanti nel tempo i valori di patria e di pace. Negli ultimi
anni, con la morte di molti soci fondatori, si assistette ad un lento
declino, ma i valori e la cultura della solidarietà tra i cittadini non
sono morti e i figli, i nipoti e nuovi soci stanno ridando nuovo
vigore al Sodalizio per affrontare il futuro.
CAMPIGLIA CERVO (BI)
Il Comune di Campiglia Cervo, la Comunità Montana Valle del Cervo, la Provincia di Biella, numerose Società di
Mutuo Soccorso biellesi, la Consulta delle Società del Biellese e del Vercellese orientale, insieme con un attivo
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gruppo di ricercatori storici locali e con il supporto della Fondazione Centro
per lo studio e la documentazione delle Società di mutuo soccorso, hanno
realizzato e promosso una mostra di documenti storici e cimeli appartenenti
alle Società di Mutuo Soccorso, ospitata dal 28 luglio al 15 agosto 2012 nelle
ampie sale espositive del Santuario di San Giovanni d’Andorno, in Valle
Cervo.
La mostra “Una rinnovata stretta di mani” ha portato l’attenzione sulle
Società di Mutuo Soccorso Biellesi, in seguito al ritrovamento dell’ampia
documentazione storica e di cimeli riferibili alla Società di Mutuo Soccorso
della Valle d’Andorno, fondata nel 1871 da un gruppo di operai che avevano
lavorato al traforo del Frejus. I sodalizi della Consulta hanno tutti aderito,
disponibili a collaborare, accettando la proposta di esporre cimeli, documenti,
bandiere, per illustrare la loro attività passata e presente. Lo sguardo è però
rivolto al futuro, perché se oggi le Società di Mutuo Soccorso biellesi
rappresentano ancora una realtà vivace ed operativa, la vera sfida è
rappresentata dalla possibilità di tornare a svolgere una più incisiva attività
mutualistica. Proprio da Campiglia Cervo potrebbe partire la nuova
scommessa per la ricostituzione dello storico sodalizio, non solo pensando alla salvaguardia del rilevante patrimonio
storico-documentale ad essa riconducibile, ma attualizzando quei principi che tornano, oggi, di straordinaria attualità.
La mostra ha offerto numerosi spunti di riflessione, che dal passato proiettano le Società di Mutuo Soccorso in una
realtà contemporanea. In occasione dell’inaugurazione sono stati proposti due incontri di approfondimento sulla
realtà del Mutuo Soccorso, con Diego Presa, ricercatore storico biellese, che si è soffermato sul tema “Le origini del
Mutuo Soccorso e l’esperienza nel Biellese” e Mariella Zanetta, della Fondazione Centro per lo studio e la
documentazione delle SMS, che ha parlato di “Mutualità oggi: nuove prospettive per le Società di Mutuo Soccorso”.
ROASIO (VC)
La Consulta delle Società di Mutuo Soccorso del Biellese e del Vercellese orientale, con il supporto della Società
Agricola Operaia di Roasio di Santa Maria e della Fondazione Centro per lo studio e la documentazione delle Società
di Mutuo Soccorso, ha proposto una mostra di documenti storici ed attrezzi agricoli appartenenti alle Società di
Mutuo Soccorso: “Mutualità e agricoltura - Le Società di Mutuo Soccorso Agricole e l’aiuto ai soci”. La mostra,
patrocinata anche dal Comune di Roasio, è stata ospitata nella sede sociale del sodalizio di Roasio Santa Maria, dal 14
al 28 ottobre. Nei documenti storici e nei verbali sociali si trovano chiari riferimenti a questa forma mutualistica: la
maggior parte delle attività a sostegno dei soci ebbero inizio alla fine dell’Ottocento e proseguirono per diversi
decenni del Novecento, anche in periodi recenti. Si tratta di interventi concreti: il dissodamento delle terre incolte,
l’acquisto di barbatelle per i nuovi innesti di vite; particolarmente diffuso era anche l’acquisto a prezzi calmierati e la
distribuzione ai soci di prodotti per la cura della vite, in particolare zolfo e solfato di
rame.
Vi sono inoltre riscontri sull’acquisto di botti, pompe per il travaso del vino, brente
bollate, utilizzate per le misurazioni, alambicchi per distillare, ebulliometri per la
determinazione della gradazione alcolica del vino. Ma l’impegno delle Società era anche
sul fronte della formazione, con la messa a disposizione di volumi per lo studio delle
tecniche agricole e vitivinicole, con il supporto di figure di grande rilievo quali don
Paolo Antoniotti, noto agronomo e promotore dell’agricoltura nel Biellese, Quintino e
Corradino Sella, che donarono ai sodalizi numerosi volumi, ancora oggi custoditi nelle
biblioteche sociali.
In occasione dell’inaugurazione è stato proposto un intervento del ricercatore storico
Diego Presa, che si è soffermato sul tema “L’esperienza del Mutuo Soccorso nel
Biellese”.
SUNA (VB)
La Società di Mutuo Soccorso di Suna ha festeggiato il 135° anniversario di fondazione. Lo storico sodalizio
verbanese ha riunito soci e simpatizzanti nella giornata di domenica 23 settembre 2012. Dopo la messa e il toccante
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ricordo ai defunti sunesi di tutte le guerre, proposto dal segretario Fabrizio Broggi, il corteo, aperto dalle delegazioni
delle Soms intervenute con le loro bandiere, ha raggiunto il salone della Casa del Popolo, adiacente la sede sociale.
Dopo i saluti del presidente Mario Agnesina, del sindaco di Verbania Marco Zacchera e del Consigliere regionale
Roberto De Magistris, è intervenuta Mariella Zanetta, della Fondazione Centro per lo studio e la documentazione
delle Società di Mutuo Soccorso, sul tema “Le nuove frontiere della Mutualità”. E’ stato inoltre presentato il volume,
realizzato dalla Soms, “A spasso per Suna: la storia di un paese incisa nella pietra”, a cura del ricercatore verbanese
Leonardo Parachini.
Dopo il pranzo sociale, gli allievi della Scuola Media “Istituto Comprensivo Verbania 3” hanno proposto una visita
guidata ai luoghi indicati nel volume ed ai principali edifici storici della frazione verbanese.
DRUOGNO (VB)
Due mostre per la promozione del Mutuo Soccorso. Le mostre “Le sete degli emigranti” e “I Mille ricordi: Garibaldi
e le Società di Mutuo Soccorso”, realizzate dalla Fondazione Centro per lo Studio e la Documentazione delle Sms,
sono state ospitate - dal 30 giugno al 23 settembre 2012 - negli ampi spazi espositivi della rinnovata sede della
Fondazione UniversiCà, a Druogno, in Valle Vigezzo. L’Ente, costituito dal Consorzio Case Vacanza dei Comuni
Novaresi e del Verbano Cusio Ossola, dal Comune di Druogno e dalla Fondazione Banca di Intra onlus, si è reso
disponibile, con entusiasmo, a portare l’attenzione sulla vitale realtà del Mutuo Soccorso, nell’ambito del progetto
europeo Interreg “Tra.Me.Vi.Ve”. Nei tre mesi di allestimento, le mostre hanno fatto da sfondo alle attività
socioculturali proposte nella sede di Druogno, aperta al pubblico, in un’area di grande interesse turistico. Le mostre
sono state inserite anche nel programma delle “Settimane della Cooperazione Europea”, con la presenza a Druogno
dei referenti provenienti da tutti gli Stati coinvolti dai progetti Interreg. Una ulteriore occasione per promuovere, non
solo le due mostre, ma anche l’attività dei sodalizi, sempre più proiettati verso la gestione di una mutualità
consapevole ed attiva.
MONDOVÌ (CN)
Festeggiamenti per il 150° anniversario della Soms.
Domenica 21 ottobre 2012, dalla mattina, dopo la Santa
Messa nella Chiesa della Missione in memoria dei soci
defunti, si è svolta l’ Orazione commemorativa della Soms
di Mondovì alla presenza delle Autorità locali. I
festeggiamenti sono continuati anche martedì 30 ottobre e
martedì 4 dicembre con serate enogastronomiche
organizzate dalle Confraternite gastronomiche del
Monregalese, che hanno visto una grande partecipazione
della comunità locale.
PORTACOMARO STAZIONE (AT)
La Società Operaia Agricola rappresenta una istituzione nata dai lavoratori con intenti di solidali, al tempo in cui in
Italia non esisteva un sistema previdenziale che salvaguardasse operai e contadini in caso di malattia e durante la
vecchiaia. Nella breve prefazione alla ristampa dello statuto di questa pionieristica associazione, lo storico Carlo
Borgna ricorda che il primo Congresso nazionale delle Società di mutuo soccorso si svolse proprio ad Asti nel 1853
e che tale assise diede notevole impulso allo sviluppo del movimento associativo in tutto il circondario.
“In questi ultimi anni, alla guida della Società c’è stato un cambio generazionale - spiega Giancarlo Negro, bancario
ed ex presidente - L’età media dei dirigenti è di trentacinque anni.
L’intenzione è quella di far nascere attività che portino nuovi iscritti.
Ovviamente si accetta l’apporto di idee di chi negli anni passati ha guidato il
sodalizio, perché l’esperienza maturata da chi ora è anziano ha molta
importanza”. Una delle sale al primo piano, da qualche tempo ospita mostre
documentarie sulla storia del paese, curata dall’associazione «Anni d’argento»,
presieduta da Bruna Sgarbi. E in virtù del fatto che c’è un buon numero di
giovani che frequentano il circolo, con la ristrutturazione in corso di alcuni
locali, è nata l’idea di un ampliamento degli impianti, che consenta lo
svolgersi di manifestazioni sportive, artistiche e culturali. Ma le idee non si
fermano allo svago e alle attività ludiche: «Vogliamo - spiega ancora
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Giancarlo Nebiolo - offrire un servizio ai patronati ospitando i loro uffici, in modo che le persone anziane non
debbano recarsi fino ad Asti, quando hanno bisogno di assistenza».
ASTI
Venerdì 23 e sabato 24 novembre 2012 si è svolto ad Asti un importante
Convegno dal titolo “La cittadinanza a rischio. Mutualità e previdenza dal
Medioevo ad oggi”.
La prima sessione di discussione sul tema della “cittadinanza a rischio”, dopo
i saluti del sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, di Mons. Vittorio Croce, vicario
vescovile di Asti, di Michele Maggiora, presidente Fondazione Cassa di
Risparmio di Asti, di Antonio Baudo, assessore alla cultura della provincia di
Asti e di Giovanna Petti Balbi, Centro studi “Renato Bordone”, ha visto gli
interventi di Giacomo Todeschini, dell’Università di Trieste, il quale ha
affrontato il problema dell’inclusione e l’esclusione civica all’inizio dell’Età
Moderna. Sono poi seguiti gli interventi di Giovanni Ceccarelli,
dell’Università di Parma, che ha parlato dello sviluppo storico del mercato
assicurativo e di Luciano Palermo, dell’Università della Tuscia, che è invece
intervenuto sulla cittadinanza economica e appartenenza politica all’inizio
dell’età moderna. A presiedere questa prima sessione sono stati Gian
Giacomo Fissore dell’Università di torino e Massimo Vallerani dell’Università
di Torino.
Nel pomeriggio, la seconda sessione è stata presieduta da Giacomo Todeschini e Giuseppe Sergi, Università di
Torino, ed ha annoverato gli interventi di Maria Giuseppina Muzzarelli, Università di Bologna, che ha parlato
dell’esperienza dei “Monti di pietà”, Ezio Claudio Pia, Centro studi “Renato Bordone”, che si è occupato del tema
dello sviluppo delle assicurazioni, Claudio Bermond, Università di Torino, il quale ha trattato il tema delle banche
solidali e del loro sviluppo nell’Italia nord-occidentale del ‘900 e di Renato romagnoli, Istituto per la storia della
Resistenza e delle Società contemporanea, che ha sviluppato il tema del mutuo soccorso ad Asti.
Nella giornata conclusiva ad intervenire sono stati: Francesco Mansutti, Fondazione Mansutti, il quale è intervenuto
sulla storia dell’assicurazione; Giustino Trincia, ABI, che ha parlato delle iniziative di prevenzione dell’usura; Daniele
Bortolussi , Ufficio Regionale della Pastorale Sociale e del Lavoro, che ha esposto il progetto Policoro; Daniele
Ciravegna, Università di Torino, intervenuto sull’esperienza della “Fondazione Don Mario Operti”; Francesco
Garetto, Coordinamento delle società di mutuo soccorso piemontesi, il quale si è espresso sulle prospettive
progettuali del Mutuo Soccorso; Anita Bogetti, SMS Fratellanza di Asti, intervenuta sul progetto “prove di economia
umana”; Luca Solaro, Diocesi di Asti, intervenuto sul ruolo della pastorale del lavoro e Giuseppe Amico della Caritas
che ha esposto l’impegno della Caritas a sostegno della cittadinanza a rischio. A moderare la sessione sono stati
Maria Giuseppina Muzzarelli, Università di Bologna e Mons. Francesco Ravinale, Voscovo di Asti. Le conclusioni
sono state tratte da Maurilio Guasco, Università del Piemonte Orientale e da Giacomo Todeschini.
In conclusione, è stata presentata la mostra dal titolo “Mutualità e previdenza tra polizze e vessilli” a cura di
Giangiacomo Fissore, Barbara Molina ed Ezio Claudio Pia.
DRUSACCO (TO)
Venerdì 17 agosto 2012, nella chiesa parrocchiale del paese, vi sono stati i festeggiamenti con i quali la Società di
mutuo soccorso di Drusacco ha celebrato i suoi 125 anni dalla fondazione. Nell'occasione è stato proiettato
proiettato il film “La stagione dei gusci di noce”, del regista di Andry
Verga, con soggetto e sceneggiatura di Ilario Blanchietti. Si tratta di
una fiction ambientata nel Canavese e recitata in lingua originale
canavesana, con sottotitoli in italiano e inglese. Spiegano gli autori:
«L'opera ricostruisce, con l'uso delle immagini e della recitazione,
uno spaccato di vita contadina del secolo scorso. Un contributo,
insomma, alla ricerca, oltre che alla valorizzazione ed alla
divulgazione, della storia del nostro territorio». I protagonisti del
film sono tutti canavesani. Hanno infatti recitato: Laura Marchello,
Maria Grazia Pezzetto, Stefano Saccotelli, Giovanni Boggio e
Pierdomenico Costantino.
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Successivamente, sabato, vi è stata l'apertura della mostra documentale e fotografica “Solidali oggi come allora”,
storia della solidarietà in Valchiusella aperta fino a domenica 19.
La Soms di Drusacco ha avviato da tempo una stretta collaborazione con la consorella brossese la cui bandiera,
vecchia di 120 anni, è stata esposta alla mostra. I festeggiamenti in onore del sodalizio presieduto da Ivonne Albani
sono ripresi domenica 16 settembre, a Vico, con una rappresentazione del Teatro popolare europeo di Antonella
Enrietto, dal titolo “Le Società di mutuo soccorso”. Intanto Ivonne Albani ed i suoi collaboratori stanno
ricostruendo, attraverso documenti ed immagini fotografiche, la storia del campo sportivo di Drusacco.
MAGGIORA (NO)
Lo scorso 18 novembre sono stati inaugurati il rinnovato salone storico e la foresteria della Società Operaia di Mutuo
Soccorso di Maggiora, ristrutturati nell’ambito del progetto Interreg Italia-Svizzera “A quattro mani”. Lo storico
sodalizio, fondato nel 1884, ha riaperto al pubblico la sua sede sociale, con una serie di manifestazioni che
prevedono l’utilizzo del salone. In particolare, durante il mese di dicembre,sono stati ospitati i quattro allestimenti
della mostra di pittura “Magie di colori”, alla sua prima edizione, che coinvolge diversi artisti locali e gli studenti del
liceo artistico di Romagnano Sesia. La prestigiosa sede, edificata per volontà della famiglia dell’architetto Alessandro
Antonelli, rappresenta un nuovo punto di riferimento nel più ampio progetto di valorizzazione del territorio, anche
legato alla promozione degli itinerari antonelliani.
Le iniziative sono state patrocinate dalla Provincia di Novara, dal Comune di Maggiora e dalla Fondazione regionale
“Centro per lo studio e la documentazione delle Società di Mutuo Soccorso” onlus.
CHIAVENNA (SO)
Il 16 febbraio del 1862 nasceva a Chiavenna la Società Democratica Operaja di Mutuo Soccorso e venerdì 9
novembre 2012, nell’ambito delle iniziative promosse in occasione del 150° anniversario dalla fondazione dello
storico sodalizio, presso il Teatro della Società Operaja di Via Chiarelli, si è svolto uno spettacolo teatrale dedicato
all’Italia unita.
“W l’Italia. 150 anni ma non li dimostra” è il titolo dell’opera
messa in scena dagli attori Massimo Bagliani e Isabella
Robotti che hanno ripercorso un secolo e mezzo di storia
del Bel Paese tra eventi di politica, cinema e sport passando
attraverso la letteratura, l’industria, la moda e altre piacevoli
sorprese per intrattenere il pubblico.
Solo un anno dopo l’Italia unita nasceva nella città del Mera
la Società di Operaja, associazione oggi presieduta da
Massimo Timini, che affonda le sue radici nel mutuo
soccorso e nell’attenzione alle problematiche del mondo del
lavoro, ma che aveva tra i suoi obbiettivi statutari anche
quello di promuovere l’Unità nazionale, che continua a
portare avanti con una serie di iniziative culturali.
BARDALONE (PT)
Presentato il libro di Franco Silvestri, “Mille parole tantissimi fatti”, in cui viene rappresentata la storia di un
percorso compiuto dalla Società di mutuo soccorso e pubblica assistenza “L'Unione di Bardalone”, nei suoi primi
100 anni di vita.
È un percorso compiuto da tutti i soci e dagli abitanti del piccolo e vitale paese della montagna. Un modo corale per
accompagnare avvenimenti e situazioni alle quali la Società è stata capace di adeguarsi nel tempo, a partire dai
cambiamenti socio-economici che hanno interessato il paese e l’intero comprensorio montano. Un avvenimento, ci
dice Orietta Peruzzi, presidente del sodalizio, per ricordare e rievocare il passato.
Il nutrito programma di festeggiamenti è iniziato con la presentazione del libro di Franco Silvestri. Presente anche
uno stand di Poste Italiane che per l’occasione ha realizzato un annullo filatelico, su bozzetto del pittore locale
Lorenzo Bastianelli, che è stato apposto all’interno del libro. Inoltre è stata presentata una mostra documentaria della
Sms “L’Unione” che ripercorre le fasi più significative del suo primo secolo di vita. Il programma è proseguito con
una serata musicale, con il gruppo musicale Trio Mutanda, nell’ambito del festival “Sentieri acustici”.
“Non potevo rifiutare la proposta ricevuta dagli amici della Mutuo soccorso e pubblica assistenza di Bardalone -dice
l'autore Franco Silvestri-. Pubblicare uno scritto celebrativo del centenario della Società mi è sembrato stimolante,
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perché mi ha dato la possibilità di rafforzare i legami con il mio paese d’origine e di descrivere lo spirito di solidarietà
e mutualità, ispiratore da sempre questa associazione e che ha origini radicate nella storia della comunità. Sto
pensando ad altre due istituzioni ancora presenti, la Società dei Boschi e la Compagnia del SS. Sacramento, che nella
seconda metà del ’700 furono fondate in questo stesso paese per rispondere in maniera collettiva ad alcuni bisogni.
Nel libro ho raccolto oltre 1000 parole italiane e non dialettali che vanno scomparendo, insieme alla sparizione di
mestieri, di abitudini e di stili di vita che queste parole esprimevano. Dobbiamo farle conoscere”.
CERRETO SANNITA (BN)
Eletto il nuovo direttivo della Società operaia di Mutuo Soccorso. Il 30 settembre scorso alla Società di Mutuo
Soccorso di Cerreto Sannita è stato rieletto il presidente uscente Giuseppe Ciaburri.
Sono stati inoltre eletti: Adam Biondi e Rosanna Fappiano
(vicepresidenti); Carlo Iride (tesoriere); Antonietta Guerra, Giuseppe
de Nicola, Gennaro del Vecchio, Andrea Parente Soledad, Antonio
Grimaldi e Fabio Cucinelli (consiglieri). Giuseppe Ciaburri, iscritto al
sodalizio dal lontano 1962, viene riconfermato per altri tre anni alla
guida di una fra le associazioni più antiche della Campania, seconda
per anzianità solo alla Società Operaia di Sala Consilina (fondata nel
1867).
Dell’amministrazione uscente rimangono solo i due vicepresidenti
Biondi e Fappiano mentre i restanti membri del direttivo sono tutti
giovani o “new entry”.
MODICA (RG)
Riapre con nuovi servizi la "Cineteca Modicana della Società Operaia di Mutuo Soccorso". E lo fa con un progetto,
nato durante la IV edizione del prestigioso Festival "Versi di Luce – Cinema e Poesia", organizzato dal “Club amici
di Salvatore Quasimodo”, partner di “Progetto Officina Kreativa”, testimone di come il lavoro di rete possa portare
buoni frutti.
Grazie all'accordo tra “Cineclub 62”, “Società Operaia di Mutuo Soccorso” di corso Umberto e “Coop. Progresso
Ibleo”, il servizio d’apertura della Cineteca sarà disponibile per il pubblico nei giorni di martedì, mercoledì e venerdì
dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 17.30.
La Cineteca offre attualmente diversi servizi gratuiti: prestito e consultazione di materiale video e cartaceo,
consulenze per ricerche e studi in ambito cinematografico. La Cineteca possiede, inoltre, opere in VHS e in DVD ed
è possibile anche consultare una piccola collezione di riviste e pubblicazioni del settore gentilmente donati dalla
“Federazione Italiana Circoli del Cinema”.
Tra le opere più importanti, alla Cineteca, si trovano film delle origini della Storia del Cinema, del Neorealismo, della
Nouvelle Vague, l'archivio "Versi di Luce" e una vasta collezione di film americani. Naturalmente, il lavoro di
archiviazione è in continua crescita e qualsiasi privato, filmaker, ente, associazione, può donare o depositare opere.
Grazie, dunque, al lavoro di Rete è stato possibile fornire questo nuovo servizio fondamentale per la crescita
culturale della collettività.
I responsabili del “Cineclub 262” si ritengono soddisfatti del lavoro svolto fino ad ora ed esprimono un vivo
ringraziamento alla storica “Società Operaia” e alla “Cooperativa Progresso Ibleo”, perché la loro sensibilità culturale
è stata fondamentale e indispensabile alla realizzazione del progetto e, inoltre, altrettanto importante è stato il recente
riconoscimento da parte di “AVI” (Associazione Videoteche e Mediateche Italiane) che ha annoverato, tra le più
importanti cineteche nazionali, anche la “Cineteca Modicana”.
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SERVIZI ASSOCIATIVI
• Rete sanitaria convenzionata
Fimiv (assieme al Consorzio Mu.Sa.) mette a
disposizione delle società di mutuo soccorso
aderenti una rete convenzionata di qualificate
strutture sanitarie e socioassistenziali, a tariffe
agevolate, alla quale possono accedere tutti i soci e
loro familiari utilizzando la “Tessera Salute” Fimiv.
• Agevolazioni per gli enti associati
Fimiv è riconosciuta dal Ministero dell'Interno
(D.M. 559/C15185.12000.A (139) del 1° agosto
2000) quale "Ente nazionale con finalità
assistenziali". Da tale riconoscimento giuridico
derivano alcune agevolazioni per le società di
mutuo soccorso ad essa aderenti:
La gestione di una mensa o di uno spacciodi una società di mutuo soccorso, riservata ai soci, non è
subordinata al rilascio di alcuna licenza o tipo di permesso, ma è sufficiente ottemperare alle norme
igieniche e tributarie e documentare la qualifica di società di mutuo soccorso aderente alla Fimiv. Stante
l'uso invalso in numerose province di richiedere al circolo una specifica autorizzazione rilasciata
dall'Associazione di appartenenza, Fimiv trasmette alle SMS che ne facciano richiesta l'autorizzazione per
la gestione di una mensa da esporre in modo visibile.
Per le società di mutuo soccorso aderenti alla Fimiv (in quanto associazione riconosciuta dal
Ministero dell'Interno) è prevista la riduzione del 15% sui compensi fissi della SIAE.
• Fimiv mette inoltre a disposizione delle Società aderenti: servizio di consulenza legale e fiscale;
elaborazione statuti; servizio di consulenza per la costituzione di nuove mutue; consulenza sulle garanzie
Direttore responsabile: Placido Putzolu.
Segreteria di redazione e grafica: Andrea Folchitto, Riccardo Guidoni.
Hanno collaborato: Maurizio Ampollini, Erio Bertorello, Cristina Cappelli, Giuseppe Ciavirella, Leonardo Cordone, Luigi Ghigo, Mauro Iengo,
Barbara Menegatti, Stefano Minerdo, Alessandro Molina, Luc Roger, Ermanno Sacchetto, Umberto Tommasi, Sebastiano Solano, Loredana
Vergassola, Mariella Zanetta.
Si prega di inviare materiale e notizie da pubblicare, via e-mail, a: [email protected]
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