18 L’ECO DI BERGAMO LUNEDÌ 8 FEBBRAIO 2016 Provincia Scontro con lo spartineve sulla strada per Foppolo Ieri pomeriggio lungo la strada per Foppolo due auto sono rimaste coinvolte nello scontro con un mezzo spartineve: nessun ferito. [email protected] www.ecodibergamo.it/cronaca/section/ Previsioni azzeccate Finalmente la neve per le stazioni di sci Orobie. Anche oltre 50 centimetri sopra i 1.500 metri Piazzatorre, Avaro e Oltre il Colle verso l’apertura GIOVANNI GHISALBERTI GIANBATTISTA GHERARDI Diciamo che sulle chiacchiere (quelle da mangiare) è arrivato, finalmente, lo zucchero a velo. La domenica di Carnevale non ha tradito le attese e le previsioni, regalando una domenica di pioggia e fiocchi (anche sotto i mille metri) a tutta la Bergamasca. La neve attesa dalle stazioni sci è finalmente arrivata. Anche più di mezzo metro oltre i 1.500 metri di quota, in alcune aree delle Orobie. Buona per migliorare le condizioni di alcune piste da sci nelle stazioni già aperte e, soprattutto, quasi certamente sufficiente per consentire l’apertura a chi finora era rimasto a guardare il cielo: ovvero le stazioni di Piazzatorre, Cusio-Monte Avaro e Oltre il Colle-Alben, tutte in alta Valle Brembana. Date certe, a ieri sera, però non ce n’erano. Tutti i gestori aspettavano questa mattina e magari le prossime ore (essendo previste nuove precipitazioni entro mercoledì). Ma le previsioni sono per un’apertura più o meno lunga per il fine settimana, peraltro coincidente con il Carnevale ambrosiano, quindi con la possibilità di intercettare la clientela milanese proprietaria di centinaia di seconde case soprattutto in Val Serina e a Piazzatorre. Le misure, naturalmente aggiornate a ieri sera: si va dai 60 Al Mirtillino di Lizzola BONACORSI 1 Fiocchi anche sotto i mille metri in alcune zone. Pioggia altrove per tutta la giornata 1 Qualche sciatore sulle piste. Regolarmente disputato il trofeo Merelli a Lizzola centimetri dichiarati per Valtorta-Piani di Bobbio ai 40-50 centimetri di Foppolo, San Simone di Valleve, Valcarisole ma anche Piani dell’Avaro di Cusio. In alcuni casi è stata però difficile la misurazione, causa il vento che accumulava o toglieva spessore al manto bianco. Sempre ieri sera si misuravano 15 centimetri a Piazzo, alla partenza della seggiovia Gremei di Piazzatorre, circa 40 centimetri al rifugio e mezzo metro in cima alle piste. «Domani (oggi per chi legge, ndr) – spiegano da Imprese turistiche barziesi, gestore degli impianti a Piani di Bobbio e Piazzatorre – valuteremo le condizioni delle piste. È ipotizzabile, comunque, un’apertura per il fine settimana». Nella zona bassa delle piste, fosse insufficiente il manto nevoso, potrebbero essere utilizzati i cannoni (temperature permettendo). Ai Piani dell’Avaro si va verso l’apertura. «Siamo ottimisti – dice il sindaco Andrea Paleni –. Per il weekend pista di fondo e skilift apriranno. La neve attesa c’è e la strada è percorribile». All’Alben di Oltre il Colle ieri sera si misuravano 30 centimetri. «Purtroppo ha piovuto nel pomeriggio – dice Paolo Maurizio dello Sci club Val Serina, gruppo gestore - ma per sabato dovremmo aprire sicuramente la discesa. Aspettiamo invece mercoledì per la pista di fondo». Si spala la neve al passo della Presolana FOTO FRONZI Sci e tavole ieri pomeriggio al piazzale Alberghi di Foppolo FOTO ANDREATO Saluti da Foppolo sotto la neve Sin dalla notte fra sabato e ieri la perturbazione ha fatto capolino anche in Val Seriana, dove la linea della neve si è attestata attorno ai 1.300 metri. Nei centri maggiori la pioggia ha un poco rovinato la festa in maschera dei più piccoli, con sfilate annullate o trasferite in spazi coperti. La neve è arrivata in buona quantità al passo di Zambla e sul Farno in Val Gandino, mentre in alta valle i fiocchi sono stati più consistenti sopra Ardesio, verso Valbondione e nelle stazioni sci di Spiazzi di Gromo e Lizzola. Il Purito «a secco»: salta l’amarcord di San Valentino SELVINO Angelo Bertocchi pensa in grande, ma nulla può contro qualcosa di più grande di lui come il meteo che quest’anno gli ha messo più di un bastone tra le ruote. Infatti questo pazzo «inverno non inverno» miete una vittima eccellente: il Parallelo di Natale Amarcord, cancellato dagli organizzatori costretti ad alzare bandiera bianca di fronte alle bizze del tempo che ha privato praticamente tutto l’arco alpino del suo «oro bianco». Dopo il successo dell’edizione andata in pista la scorsa stagione a Foppolo, con la prestigiosa presenza di Alberto Tom- efJfznfTvwG+0+rf8yPYh4zgJ71PhiQU3bl8TwKxry8= ba che, sci ai piedi e travestito da Babbo Natale aveva fatto impazzire centinaia di fans di tutte le età, Angelo Bertocchi - ideatore e motore della kermesse ormai diventata un classico del «giro dello sci che conta» avrebbe voluto riportarla là dove era partita 25 anni fa, sulle pendici di quel Monte Purito a Selvino così amato dal «Baffo dell’Altopiano» che tanto si è speso e si spende per riportarlo ai fasti del passato. E per farlo aveva pensato e organizzato un’edizione celebrativa «Amarcord», a cui avrebbero preso parte i tanti campioni che negli anni l’hanno resa famosa e che si sarebbero ritrovati a Selvino in una sorta di «cena tra amici» - come la definisce - dove coloro che l’hanno onorata - da Kristian Ghedina, a Pauli Accola, Giorgio Rocca, Isolde Kostner, oltre ai «nostrani» fratelli Bergamelli tanto per citarne alcuni –, si sarebbero incontrati a partire dalla sera prima con una cena dei ricordi, per ritrovarsi il giorno dopo in pista sci ai piedi per riprovare le sensazioni del passato in un momento dedicato non solo allo sport ma anche alla solidarietà con una raccolta fondi a favore dei progetti Eritrea e Hospice. Data prevista il 3 gennaio ma Selvino ai tempi d’oro della neve l’inverno proprio non ne voleva sapere di arrivare e quindi slittamento obbligato. Bertocchi ha immediatamente escogitato l’alternativa «Il Parallelo dell’amore» -, da disputarsi nel giorno di San Valentino. «Un’edizione del Parallelo di Natale al Carnevale ambrosiano– scherza –, quindi con un importante afflusso di pubblico in una giornata, quella dedicata agli innamorati, in cui avremmo regalato ancora una volta la presenza del “fidanzato d’Italia” Alberto Tomba. Ma non solo, dopo la gara tra le porte e i buffet di contorno, avevamo organizzato anche uno spet- Nessun particolare problema per la circolazione automobilistica. Gli sciatori hanno accolto di buon grado la giornata non certo ideale, riversandosi sui social con fotografie scattate nei rifugi che hanno immortalato brindisi alla nevicata. A Gromo i tacolo “on ice” sulla pista di pattinaggio, cui avrebbero partecipato tante coppie blasonate, il tutto con collegamenti in diretta con “Quelli che il calcio” di Rai 2». Avremmo, sarebbe… tutto al condizionale. Infatti questi «Giorni della merla» al contrario e che non finiscono più hanno indotto il vulcanico patron dello Sci Club Selvino a «ringraziare tutti coloro che con me ci hanno creduto e si sono spesi lavorando tantissimo perché tutto ormai era pronto… tranne la neve. Che non c’è. Per cui mi vedo costretto ad annullare ogni cosa. Sì, annullare – ci ripensa un attimo –, ma se ne vien giù un metro… riparto immediatamente!». Mauro de Nicola 19 L’ECO DI BERGAMO LUNEDÌ 8 FEBBRAIO 2016 IL BOLLETTINO ARPA Allerta valanghe, il rischio è marcato in tutti i settori eve fresca e quindi poco stabile. Il bollettino dell’Arpa della delle e delle valanghe è un chiaro invito alla prudenza visto che il rischio è di grado 3, ossia «marcato», su tutti i settori montani della Lombardia. Domani è previsto un «cie- N lo molto nuvoloso o coperto al mattino con residue precipitazioni all’ Est poi nubi basse e qualche schiarita in quota». Sul fronte neve invece la situazione non è ancora assestata. Nel bollettino dell’Arpa infatti si afferma: «Il distacco di piccole e medie valanghe di lastroni soffici sarà possibile con debole sovraccarico su molti pendii ripidi. Saranno probabili diffusi scaricamenti e valanghe di piccole e medie dimensioni di lastroni soffici su molti pendii in particolare dei versanti settentrionali. L’attività valanghiva spontanea sarà in diminuzione». Disabili in pista I maestri bergamaschi fanno scuola La novità. Sono in prima linea nella stesura del nuovo testo unico per l’insegnamento di questo sport ALICE BASSANESI post su Facebook con le prime immagini panoramiche finalmente imbiancate hanno voluto precedere gli aggiornamenti delle webcam. A Lizzola hanno regolarmente affrontato le fatiche di gara gli scialpinisti del «Mario Merelli c’è», il trofeo de- dicato al grande scalatore. Analoga situazione al Pora e al Passo della Presolana, dove alcune famiglie hanno comunque affrontato la pista del Donico. L’inverno ha finalmente tolto la maschera. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Un piccola rivoluzione per l’insegnamento dello sci, una piccola rivoluzione targata Bergamo. La novità è la stesura di un nuovo testo tecnico per l’insegnamento dello sci ai disabili. «A dirlo così non sembra nulla di che – spiega Claudia Ferrari, maestra di sci di Colere e coordinatrice del progetto – ma è davvero un grande cambiamento: il testo tecnico andrà a integrare il testo sul quale studiano tutti coloro che vogliono diventare maestri di sci». Fino a oggi invece nella formazione dei maestri non si faceva alcun cenno allo sci per disabili. «Se un maestro aveva una sensibilità che andava in questa direzione – continua – stava a lui interessarsi all’argomento e partecipare a uno dei corsi di specializzazione che vengono organizzati dalla federazione. Dopo questo testo la formazione sarà uguale per tutti». La proposta arriva dalla Commissione disabili del Collegio regionale dei maestri di sci della Lombardia, dove lo sci alpino è stato individuato come primo passo, ma dove è stata programmata anche l’elaborazione di altri due testi, uno che riguarda lo sci di fondo e uno che si concentra sullo snowboard. «L’obiettivo di questo tipo di lavoro – sottolinea Ferrari – è quello di fornire uno strumento tecnico didattico e metodologico ai maestri di sci, sia per i corsi di specializzazione che per quelli di formazione. Inoltre vorremmo mettere le basi per un percorso che porti alla condivisione, alla crescita e alla diffusione di esperienze consolidate in venti anni di attività da parte dei maestri di sci lombardi». Il testo verrà composto da diverse materie: storia dello sport per persone con disabilità, storia dello sci per persone con disabilità; ci saranno una parte medica (patologie più frequenti, sia fisiche che intellettive – relazionali) e una parte psicologica (aspetti sia psicologici che relazionali), la descrizione delle caratteristiche generali delle protesi e delle attrezzature specifiche per lo sci alpino; ci si soffermerà sugli aspetti organizzativi delle scuole di sci per poter permettere ai maestri di seguire al meglio gli allievi con disabilità; ci saranno normative riguardanti gli impianti di risalita, classificazioni funzionali Ipc e Fisip, oltre che aspetti legali e normativi Un atleta disabile impegnato in una discesa con gli sci 1 Una rivoluzione targata Bergamo. In precedenza non esistevano linee di indirizzo specifiche 1 L’iniziativa parte dalla Lombardia e coinvolgerà tutti i comitati regionali. Tempi strettissimi E Martino, «figlio del Rifugio Albani», va in pensione COLERE È un «figlio del Rifugio Albani», Martino Belingheri. Una vera e propria istituzione tra i maestri di sci, questa sarà, causa «pensionamento forzato», la sua ultima stagione come istruttore. Nato nel 1951 a Colere, Martino ha passato gran parte della sua adolescenza proprio all’«ombra della Presolana», al Rifugio Albani, gestito dal papà, «Zanalbert». Lì, sotto lo spigolo nord del massiccio, ha imparato a stare sugli sci sulle piste che allora non venivano battute. I suoi maestri sono stati alcu- efJfznfTvwG+0+rf8yPYh4zgJ71PhiQUHY9CIfJNQTE= ne leggende della montagna bergamasca, per esempio il cugino Placido Piantoni, guida alpina, e l’allenatore Sandro Seghezzi. Nel corso della sua carriera Martino Belingheri ha avuto un’esperienza all’interno del Gruppo sportivo Fiamme Gialle della Guardia di finanza, e ha soprattutto collezionato tante soddisfazioni come maestro e allenatore. Nel 1970 infatti è diventato maestro di sci, mentre nel 1975 istruttore nazionale e allenatore federale. Ha partecipato a tre Interski (Sesto Punteria 1983, Banff 1987, St. Anton 1991), nel 1976 ha vinto il Campionato italiano dei maestri di sci con il miglior tempo assoluto. Cinque volte Campione italiano master (1996, 1997, 1998, 1999 e 2008), oggi vive e lavora a Colere, dove è il direttore della Scuola di sci, ma allena anche lo Sci Club Rovetta in Presolana e al Monte Pora. In particolare da alcuni anni Martino si è dedicato anche agli atleti paralimpici: il suo primo allievo è stato il due volte medaglia d’oro alle Paralimpiadi di Nagano Angelo Zanotti, l’ultimo (ma solo in ordine di tempo) il cole- Martino Belingheri durante il progetto «Scio anch’io» con i disabili legati al diritto sportivo e cenni alle organizzazioni che si occupano di questo specifico settore. Dal punto di vista, invece, della metodologia e della didattica verranno analizzati aspetti specifici e verranno proposte le relative soluzioni mirate per gli sciatori delle varie categorie: sitting, standing, blind, sordi e con disabilità intellettive – relazionali. «L’iniziativa parte dalla Lombardia – conclude Ferrari – ma coinvolge tutti i comitati regionali, con i quali manteniamo un dialogo aperto. I tempi per la stesura del documento sono strettissimi, il testo verrà realizzato da un gruppo di autori provenienti da tutt’Italia, e tra i quali sarà presente anche Martino Belingheri». ©RIPRODUZIONE RISERVATA rese Davide Bendotti. E ora che le regole federali per gli istruttori nazionali sono cambiate (possono continuare a svolgere la loro attività, ma solo fino ai 58 anni e previa verifica triennale) costringendolo a un «pensionamento» forzato proprio alla fine di questa stagione, si è già trovato una nuova missione a cui prender parte: anche lui parteciperà alla stesura del nuovo testo unico per l’insegnamento dello sci ai disabili (vedi articolo sopra). Con la competenza, l’attenzione e la passione che hanno sempre contraddistinto, in tanti anni di attività, il «figlio del Rifugio Albani». A. Ba.