Liceo Scientifico C lassico - C M.Curie Meda (Monza-Brianza) Progetto di Educazione Ambientale A.S. 2009/10 Docente: Prof. Mariantonia Resnati - Corsi: A/F In rete con la scuola: Collaborare ed apprendere in rete Questa attività vuole indicare come sia possibile, mediante l’analisi di un ambiente naturale, risalire alla storia di un territorio e progettare un intervento umano, possibilmente riducendone l’impatto e rispettando l’ecosistema. Docente: Prof. Mariantonia Resnati - Corsi: A/F In rete con la scuola: Collaborare ed apprendere in rete • Trasmettere agli alunni il significato e l’importanza di una cultura storica-scientifica ed ecologico-ambientale a partire dall’analisi di un ambiente del territorio (Brianza); • mostrare come, a partire da un luogo reale, collocato sul territorio, sia possibile ricostruire un contesto scientifico più ampio con ricadute trasversali fra discipline diverse (interdisciplinarità) •Comprendere che l’ambiente naturale può essere inteso come luogo di osservazione, ricerca, analisi dei dati e proposte operative per la risoluzione di un problema; •individuare nel luogo prescelto aspetti di rilevanza storico-scientifica; •effettuare una ricerca bibliografica sui testi e mediante l’uso di internet dimostrando capacità di analisi e di uso critico dei documenti trovati; •mettere in relazione i temi scientifici, artistici, letterari e storici affrontati nell’attività; •compilare una relazione storico-scientifica e produrre un disegno tecnico sul luogo considerato; •progettare un semplice ipertesto o presentazione e comprenderne le potenzialità espressive e comunicative che derivano dall’utilizzo delle tecnologie informatiche Studenti delle classi seconde e terze del Liceo scientifico Il lavoro proposto rientra in un’Area di progetto, comune a più discipline: storia, scienze, matematica, disegno e storia dell’arte, cenni di diritto; che concorrono a far ottenere agli studenti adeguate competenze, finalizzate alla progettazione e alla realizzazione dell’arredo di un giardino L’attività si basa sui seguenti step: •analisi delle caratteristiche storiche, fisiche, geologiche ed ambientali del luogo; •ricerca delle principali piante autoctone comprese quelle utilizzate dall’uomo nelle aree verdi; • rappresentazione della realtà in scala con produzione di un disegno quotato di un giardino, che viene arredato e piantumato in modo da rispettare il corretto abbinamento delle specie vegetali, tenendo presenti gli aspetti legislativi, agronomici ed estetico percettivi Contenuti Il giardino nell’arte Studio del luogo Legislazione Educ..alla Legalità Art.892: tutela interessi privati fra confinanti Tipologie di giardino (egizio, greco, babilonese, orientale,inglese..) Dati tecnici, fisico-geografici e geologici; vegetazione autoctona, agricoltura Storia Art Cenni di Diritto Produzione disegno quotato Ricerca estratto di mappa catastale Riproduzione in scala del terreno; arredo Scienze Matematica - Disegno Discipline Concetti di Bioarchitettura Importanza alberi; relazione estetico-percettiva; caratteristiche tecniche; elementi influenti la qualità del paesaggio Tutte Uscita didattica Venaria Reale (giardini della Reggia) Mantova (giardini Palazzo di Palazzo ducale) Versailles (giardini della Reggia) Dalla mappa si evince che il percorso deve portare gli studenti a: • riconoscere le diverse tipologie dei giardini storici, da quelli egiziani a quelli greci, romani, babilonesi, orientali, francesi, inglesi, barocchi, fino alla nascita del verde pubblico per giungere ai giorni nostri; • saper identificarne le caratteristiche principali di ciascun tipo, oltre che saper collegare gli elementi strutturali, architettonici e le scelte botaniche con gli aspetti socioculturali del periodo di appartenenza. Lo studio del luogo parte dai dati tecnici, fisici e geografici, microclimatici dell’ambiente prescelto • Il giardino in questione si trova a Missaglia Provincia di: Lecco (distanza: 22 km circa) Superficie: kmq 11,46 Altitudine: m 330 slm Popolazione: 7.511 (al 31/12/2002) • Si trova nell’alta Brianza ai piedi delle colline di Montevecchia Sirtori, sul lato ovest. • Clima: T. media annua: +12°C Gennaio: +2°C Luglio: +22°C • Geologicamente la zona è caratterizzata da Terrazzamenti e resti di colline moreniche modellate dalle ultime glaciazioni (Mindel, Riss, Wurm). • Il terreno è costituito da da “ferretto”: terre rosse ricche di ferro e depositi glaciali sciolti (ghiaie, limo); nelle colline affiorano rocce calcaree e marne. Vegetazione autoctona: siamo al limite superiore del piano del “Quercetum” (da 0 – 300 m.) caratterizzato da alberi di pianura sui quali spicca la Farnia (Quercus robur) e il Carpino bianco (C. betulus); il Pioppo (Populus nigra, molto diffusa in passato la varietà “cipressina” usata ai bordi delle strade e dei poderi); nei pressi dei fiumi e degli stagni cresce il Salice e l’Ontano. Siamo anche al limite inferiore del piano del “Castanetum” (300 – 800 m.) caratterizzato dal castagno che forma boschi sulle colline circostanti; qui sono diffusi anche la Rovere (Quercus petrae) e la Roverella (Q. pubescens) nei versanti più freschi. Tra gli alberi più diffusi il Carpino nero, il Faggio, l’Acero di monte, l’Olmo, il Ciliegio selvatico, il Frassino. Introdotta dall’uomo, proveniente dal Canada la Robinia (Robinia pseudoacacia) si è diffusa grazie alla sua capacità colonizzatrice ed alla sua vigoria formando boschi puri o misti, soffocando ed le specie autoctone a crescita più lenta. Tra le conifere troviamo il Pino silvestre. Sottobosco (cespugli) : Sambuco, Evonimo, Agrifoglio, Pungitopo, Corniolo, Maggiociondolo. Rampicanti : Edera, Clematis, Caprifoglio, Convolvolo Fiori: Anemone nemorosa-epatica, Viola, Primula, Crocus, Elleborus nigra-viridis, Bucaneve, Scilla bifolia, Cefalantera longifolia (orchidea) L’uomo ha costruito terrazzamenti artificiali per coltivare la Vite (collina di Montevecchia) e le erbe officinali, in particolare Salvia e Rosmarino. Nell’ambito delle specie officinali possiamo fare distinzioni in funzione del loro utilizzo: piante come la salvia, il rosmarino, il timo, la menta hanno un interesse culinario, sono infatti utilizzate in cucina; altre piante hanno invece proprietà coloranti; altre ancora sono considerate tossiche o velenose, oppure mellifere (ad esempio il tiglio, il biancospino, la salvia, la lavanda, il coriandolo, il tarassaco). Va segnalato inoltre l’uso in agricoltura biologica nella prevenzione e nella lotta contro i patogeni e i parassiti delle piante coltivate, (es. piretrine contenute nella pianta di piretro e tossiche per mosche, afidi, zanzare). Le specie minori. Pur interessando investimenti di superficie limitati è significativo segnalare recenti impianti di erbe poco diffuse e "dimenticate" di cui ora si assiste ad un rinnovato interesse, quali: coriandolo, dragoncello, erba cipollina, iperico, melissa, menta, santoreggia, timo. I terreni pianeggianti sono stati utilizzati per il Mais e per il foraggio (allevamento bovino); dal 1500 è stato introdotto il gelso (morus) per l’allevamento del baco da seta, molto diffuso fino a qualche decennio fa, è andato fino quasi a scomparire. Spunti di riflessione discussi in classe prima di “arredare il giardino” Perché è fondamentale la presenza degli alberi? L’albero serve alla salute dell’uomo sul Pianeta, senza di esso l’ecologia sarebbe sbilanciata, le riserve di O2 verrebbero a mancare e si spezzerebbero le catene alimentari e quelle delle coltivazioni. Gli alberi danno: bellezza, ombra, protezione e comodità per l’uomo e gli animali. Introducono un senso d’equilibrio, armonia e dolcezza all’ambiente creato dall’uomo con ferro e cemento. La presenza di alberi porta a: migliori condizioni climatiche e dell’aria, riduzione dei rumori, miglioramento dei valori estetici. Con le foglie assorbono CO2; controllano la temperatura con la traspirazione dell’H2O; forniscono umidità al microclima; distruggono la polvere diluendola quando si deposita su di esse e la rimuovono producendo O2; catturano sostanze in sospensione (sporco, fuliggine, polline, fumo); diminuiscono i gas come l’ozono O3, il biossido di zolfo SO2 e il nitrato di perossiacetile PAN. Gli alberi formano una barriera simile ad un silenziatore che deflette il rumore del traffico e quello proveniente dalle abitazioni e dalle attività antropiche; interrompono le onde sonore quando s’innalzano mentre gli edifici amplificano le intensità dei suoni che rimbalzano contro preti d’acciaio, vetro e cemento. Frenano il flusso dell’aria, l’intensità del vento, frenano pioggia e neve. L’effettiva qualità del paesaggio fisico dipende dalla relazione fra quattro elementi: strutture spazio aperto elementi naturali elementi aggiuntivi In questa ottica gli alberi da piantare vanno scelti in base a dimensioni, forma e condizioni climatiche della zona. L’albero a chioma aperta, ad esempio, protegge meglio di uno a colonna da vento, rumore, precipitazioni. Vanno studiate le dimensioni di una pianta adulta, forma e rami, tasso d’accrescimento, fiori e frutti, colore corteccia, relazione fra luogo e clima. Inoltre gli alberi più adatti saranno quelli di facile manutenzione, resistenti alle malattie, vigorosi. Il giardino deve essere funzionale. In inverno, la caduta delle foglie dagli alberi decidui, è inevitabile ma, quando si può è bene collocare qualche pianta sempreverde, in modo da assicurare una presenza per tutto il periodo dell’anno. Motivo ornamentale dominante è importante che sia uno solo: prato attorno al quale distribuire alberi e arbusti; un albero particolarmente pregevole (esemplare che attira lo sguardo posto in mezzo a specie contenute); aiuola fiorita; giardino roccioso. Tutti gli altri elementi ruotano attorno. Distribuzione delle piante deve rispettare concetti fissi (recinzioni, vialetti, gioco bimbi, zona all’aperto per il pranzo, cucina, relax) si può prevedere un orto o frutteto mascherato da siepi e rampicanti. Intrecci di rami dei quali può essere colto il disegno con difficoltà possono far apparire lo spazio piccolo ed affollato. Vanno considerati la grandezza e il volume globale, la sagoma (fastigiata, slanciata, piramidale, a contorni netti), il fogliame (tessitura, colore, persistenza, mobilità, ciclo stagionale), la fioritura (epoca, durata, aspetto, colore), la fruttificazione (valore decorativo, durata, odore), il profumo e la mobilità della chioma. Gli alberi d’alto fusto vanno posizionati distanti dalla casa perché chioma e radici interferiscono con le mura, inoltre richiederebbero pulizia di tetti e grondaie più frequenti. Vicino alla casa sono da preferire essenze legnose caducifoglie tali da consentire buona illuminazione e penombra estiva, meglio alberi di piccole dimensioni e portamento fastigiato. Orientare sempreverdi a nord in quanto si adattano meglio climaticamente e, durante le brevi giornate invernali non impediscono ai raggi solari di raggiungere l’abitazione. Distribuzione orizzontale: meglio distribuire alberi a gruppo e lasciare ampio spazio aperto al sole per il prato e i fiori. Distribuzione verticale: gli alberi con crescita maggiore, collocati all’esterno e mai vicino ad essenze con sviluppo limitato per evitare eccessivo contrasto Valutazione taglia: in piccoli giardini se si mettono grandi alberi come cedri, tigli, ippocastani, conifere, querce, platani, faggi, è meglio ricorrere a varietà nane o specie a sviluppo limitato più decorative. Equilibrio fra spazi chiusi e aperti: se la casa è circondata da altre abitazioni si può optare per una composizione chiusa (prato soleggiato circondato da vegetazione degradante); altrimenti per una composizione aperta (piccoli arbusti che permettono di ammirare il paesaggio) I colori primari rendono il paesaggio vivace; i colori acromatici (bianco, grigio, nero) smorzano le qualità percettive. La salvia decorativa con fiori rossi s’intona sul prato estivo, come in inverno i fiori del piracanta e dell’agrifoglio creano un’atmosfera natalizia; in autunno i fiori del liquidambar, la quercia rossa e gli aceri giapponesi addolciscono l’ambiente. Nella disposizione a macchia non creare contrasti stridenti come fogliame variegato accanto a quello colorato o conifere accanto a caducifoglie. Foglie: prestare attenzione al colore e alle diverse sfumature che assume il verde invecchiando, o ai colori cangianti nei diversi periodi dell’anno. Fiori: non vanno considerati singolarmente ma per le macchie di colore nel periodo della fioritura e per il profumo delicato o persistente che ne migliora la percezione. Le aiuole colorate devono trovarsi al sole e vicino alla casa. Frutti decorativi per la disposizione sui rami dopo i periodi della fioritura Corteccia, conformazione fusto hanno rilievo ornamentale, basti pensare alla betulla bianca, al cornus-frassino dalla corteccia gialla o rossa. Arbusti collegano le diverse masse di vegetazione come un sottobosco. Scegliere arbusti fioritura scalare o con altri evidenti caratteri decorativi (frutti, fiori, foglie) Erbacee annuali hanno il vantaggio di essere sostituiti ogni anno e danno un nuovo effetto cromatico al giardino. I caratteri estetico percettivi variano durante le stagioni ma anche durante il giorno, in particolare la direzione e l’intensità della luce modificano la percezione del colore, disegno e forma. Un albero visto in controluce si staglia sullo sfondo e balza in primo piano, il colore delle foglie cambia con l’angolo d’incidenza della luce e per trasparenza; la stessa erba illuminata risalta meglio su sfondi scuri. Questi ed altri effetti di contrasto possono accentuarsi avendo cura di localizzare piante nella composizione rispetto la luce radente del mattino (est) e della sera (ovest) Alle caratteristiche estetiche e alla capacità evocativa vanno correlate le caratteristiche tecniche inerenti all’adattabilità all’ambiente, il tempo di crescita e la manutenzione. Per l’adattabilità al clima e al suolo s’indirizza la scelta verso due gruppi: piante autoctone specializzate per l’ambiente considerato e, piante ad ampia valenza ecologica che, rispetto alle prime, offrono vantaggi economici. Occorre ancora tener presente rapidità di crescita, resistenza a variazioni di umidità del suolo, a parassiti e diserbanti, oltre che all’inquinamento Importanza delle funzioni: occorre prestare attenzione alla scelta di barriere verdi frangivento o isolamento acustico; zone d’ombra; siepi di segnalazione o per l’accesso; tappeti erbosi e cespugli per consolidare pendici o impedire l’erosione. Giardino dei bambini: meglio se posizionato vicino alla casa, da evitare piante con spine e urticanti. Scegliere essenze da prato che sopportino il calpestio e piante con frutti eduli.( = commestibili) Occorre porre attenzione alla legislazione: se non esistono specifici regolamenti e usi locali si faccia riferimento agli articoli 892 e segg. del Codice Civile che tutelano gli interessi privati fra confinanti. • Di norma, bisogna rispettare la distanza di 3 m. per gli alberi d’alto fusto (querce, pini, cipressi, pioppi, aceri ecc.) e di 1.5 m per quelli che non superano i 3 m. di tronco prima delle ramificazioni. • Per le siepi e gli arbusti che non si innalzano più di 2-2.5 m. vale ancora la regola della distanza di 1.5 m. Gli arbusti e le siepi soggette a potatura frequenti o mantenuti con un aspetto comunque contenuto, possono anche essere messi a dimora anche a 1 m. di distanza dal confine. • Non si devono osservare distanze se il confine è segnato da un muro, e le siepi e i cespugli non lo sovrastano. I rami di alberi, posti alla giusta distanza che però si protendono sul terreno altrui devono, a richiesta, essere tagliati. • Dopo queste ricerche e considerazioni condivise, sono stati assegnati agli studenti due schemi – esempio, per l’arredo del giardino che doveva essere definito e prodotto autonomamente mediante un disegno quotato. • Qualsiasi scelta effettuata doveva essere motivata tenendo conto di quanto scoperto durante il lavoro di ricerca; ogni specie botanica posta nel giardino doveva essere correlata da una scheda riportante le caratteristiche. • • • • I siti consigliati sono stati i seguenti: http://www.piante-e-arbusti.it/ http://www.parcocurone.it/ambiente/flora/ http://www.piantemati.it/menu.htm Piante aromatiche SALVIA (Salvia pratensis L. subsp. Pratensis) Pianta erbacea alta 30-50 cm con radice a fittone e fusto eretto, peloso, ramificato in alto. E' comune anche nel Parco, cresce nei prati aridi, nei luoghi sassosi, asciutti e soleggiati. Le foglie basali sono picciolate, con lamina ovato - lanceolata e margine dentato e crenato; la pagina superiore è ruvida, quella inferiore irsuta. Le foglie cauline sono sessili e minori. I fiori sono disposti in spighe semplici, riuniti a 4-6 in verticilli all’ascella di piccole brattee; la corolla è bilabiata, azzurrovioletta con labbro superiore arcuato a cappuccio e labbro inferiore più corto. I frutti sono composti da 4 nucule (tetracheni). Alberi ed Arbusti da Fiore BIANCOSPINO DA FIORE (Crataegus spp) Albero di dimensioni contenute dalla foglia verde brillante. Abbondante fioritura nella tarda primavera, frutti rosso arancio in autunno inverno. Ideali per piccoli giardini. Crescono in varietà: ‘Carrierei’ foglia lucida, fiori bianchi, frutti arancioni molto ornamentali; ‘Grignoniensis’ foglia semi persistente, fiori bianchi, frutti rosso lucido; ‘Paul’s scarlet’ foglia piccola, straordinaria fioritura rosa rosso, frutti piccoli rossi; ‘Prunifolia splendens’ foglia seghettata, fiori bianchi, frutti rossi. Alberi ed arbusti sempreverdi LIGUSTRO (Ligustrum japonicum) Pianta rustica, foglia verde scuro lucente. Utilizzata per siepi, maggiormente come alberetto per fiancheggiare strade e viali. Alto fino a 2 m . Cresce anche in varietà a foglia variegata. Le foglie sono opposte, ovali-lanceolate con un breve picciolo. I fiori sono piccoli e bianchi, hanno 4 petali e sono riuniti in dense infiorescenze terminali erette. Al momento della piena fioritura emanano un gradevole profumo dolce e intenso. I frutti sono bacche rotonde, nere e lucide. Questo progetto dovrebbe aver portato lo studente a riconoscere la natura di un problema, analizzare i dati, ricavare informazioni utili e costruire un percorso per la risoluzione dello stesso, motivare le proprie scelte. Comunicare usando codici e registri diversi ( testi continui e non continui, immagini) adeguati al contesto. Saper lavorare in gruppo rispettando ruoli e regole che si è dato o che ha ricevuto. Quanto ho esposto in questa attività è realizzabile solo in un’ottica di collaborazione e di condivisione del lavoro all’interno del consiglio di classe. Questa proposta nasce dal fatto che sta diventando prassi comune lavorare per una “Didattica per competenze” che ci porta a seguire un metodo di lavoro che non può prescindere da uno scambio continuo con i colleghi coinvolti in attività finalizzate al raggiungimento di ben definiti livelli di competenza comuni, misurabili, valutabili e certificabili per i nostri alunni. Ancora una volta si può osservare, al di là del valore formativo delle singole discipline, l’importanza dell’unitarietà del sapere. Risorse correlate Parco naturale di Montevecchia e della valle del Curone Siti d’interesse che descrivono il luogo e i giardini dei viaggi d’istruzione http://www.parchi.regione.lombardia.it/html/01_tuttoparco. http://www.parks.it/parco.montevecchia/nov.html http://www.macherio.net/montevecchia_curone.htm http://www.areaparchi.it/Teche/Videoteca/VideoHP.htm http://www.eurosprint.com/scuole/italia/laghi_nord.htm http://www.lavenaria.it/complesso/ita/giardini/passeggiata_giardini.shtml http://it.wikipedia.org/wiki/reggia di Versailles/ I giardini e le Acque http://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Ducale_(Mantova)/I_giardini_e_i_cortili Bibliografia di riferimento. Per una ricerca approfondita sulle specie di piante erbacee e legnose si consiglia agli studenti di cercare nel database per specie, nome volgare, famiglia, periodo di fioritura e habitat : • http://www.parcocurone.it/ambiente/flora/ Cercare la scheda della specie desiderata in: Elenco delle specie • • Sirtori- Boffelli Progetti, Tecniche e cura per un giardino da manuale ed. Giunti Demetra Parco naturale di Montevecchia e della valle del Curone ed. Bellavite Missaglia • F. Fariello, Architettura dei giardini, Roma, 1956 F. Garbari, Il giardino dei Semplici, Pisa, 1991 M. A. Giusti, I giardini dei monaci, Lucca, 1991 A. Tagliolini, Storia del giardino italiano, Usher, Firenze, 1991 M. Mosser - G. Teyssot, L'architettura dei giardini d'Occidente. Dal Rinascimento al Novecento, Electa, Milano, 1990 A Tagliolini, Storia del giardino italiano, Firenze 1988 M. Fagiolo (a cura di), Natura e artificio, Roma, 1981 M. Zoppi, Storia del giardino europeo, Editori Laterza, Bari 1985 A. Tagliolini (a cura di), Il giardino europeo del Novecento, Firenze 1993 - Kazuko Okakura, Lo zen e la cerimonia del te - Chen Congzhou, I giardini cinesi - Rolf. A. Stein, Il mondo in piccolo - Il giappone prima dell'occidente, Catalogo mostra - Fosco Maraini, Giappone - Amano, Acquari Zen Il giardino naturale. Paola Ascani, Marco Dinetti Come ospitare piccoli ambienti naturali vicino a scuola. Quaderni di Educazione Ambientale (n. 2., WWF Italia, 1988) Robinson William, Muzzio, 2002 Il giardino naturale, Il nuovo giardino ecologico. Buczacki Stefan, Muzzio, 2004 Un approccio territoriale e biologico