i sistemi di allevamento e di potatura

I SISTEMI DI ALLEVAMENTO E DI POTATURA
La forma di allevamento è la sintesi di diversi fattori per il raggiungimento di un rapporto equilibrato
ambiente-forma di allevamento.
Con la scelta della forma di allevamento si deve cercare di puntare a realizzare un investimento
ottimale (numero di piante per ettaro) in funzione del terreno, del clima e della combinazione d’innesto.
Si cercherà di ottimizzare la qualità produttiva, di esporre al sole il maggior numero di foglie, in
particolare quelle adiacenti ai grappoli in via di maturazione, ma anche di facilitare il passaggio di
macchine e attrezzi che permettono di risparmiare manodopera.
Le tendenze delle moderne forme di allevamento in viticoltura mirano a:
• lasciare ricadere liberamente la vegetazione, eliminando le legature sia invernali che estive e
contenere lo sviluppo dei germogli;
• infittire gli impianti, in particolare rispetto alle vecchie soluzioni a tendone e a pergola;
• alzare la fascia produttiva dal terreno, per facilitare le operazioni colturali, ed evitare problemi
eccessivi di umidità derivati dall’inerbimento;
• disporre di sistemi di allevamento facilmente meccanizzabili.
I sistemi a spalliera semplice sono quelli più adatti nelle nostre zone e più facilmente meccanizzabili; ad
essi si adattano forme di potatura a Guyot, capovolto, archetto, cordone speronato, Casarsa.
Le forme di allevamento a Guyot, capovolto e archetto (tralcio rinnovabile) consentono una maggiore
durata dell’impianto rispetto ai cordoni permanenti (cordone speronato e Casarsa).
Il Guyot classico consente più elevate densità di impianto e limitate produzioni per ceppo e
conseguentemente una ottimizzazione della qualità delle uve.
Gli scopi della potatura sono:
• abbreviare lo stato improduttivo accelerando la formazione della struttura vegeto-produttiva per
consentire alla pianta di produrre già al secondo o terzo anno;
• migliorare l’equilibrio tra attività vegetativa e attività produttiva;
• facilitare le operazioni meccaniche e tutte le pratiche colturali.
Il tipo di potatura deve tenere conto delle caratteristiche del vitigno, limitare la produttività e
renderla costante negli anni.
La carica di gemme per ceppo è determinante per l’equilibrio vegeto-produttivo del vigneto; l’eccesso di
vigoria deprime la quantità e la qualità del prodotto, provocando anche difficoltà di accumulo e di
maturazione.
La quantità di gemme ibernanti per ceppo da lasciare con la potatura è rapportata alla fertilità del
vitigno, alla vigoria delle piante, alle distanze di impianto, alla forma di allevamento ed alla quantità e
qualità della produzione che si vuole ottenere.
Aggiornamento: Dicembre 2009
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