MARKETING SICUREZZA STRADALE PERCEZIONE VISIVA AL VOLANTE La visione guida la tua sicurezza Una buona visione garantisce un’elevato e costante livello di attenzione nel corso della guida. DI SILVIO MAFFIOLETTI* na buona visione è una necessaria premessa alla sicurezza stradale. Quando si guida, la percezione visiva è infatti la modalità sensoriale più importante: circa il 90% delle informazioni utilizzate al volante sono di tipo visivo. La loro acquisizione avviene attraverso i due occhi, che le trasmettono a varie specifiche aree cerebrali; la loro rapida elaborazione induce le opportune risposte motorie e determina la qualità della guida e la sua propensione all’incidentalità. U Essere dotati di una buona visione è però molto di più che leggere con sicurezza le lettere dei 10/10 sia con l’occhio destro che con il sinistro: occorre possedere anche una visione binoculare stabile, avere i mezzi oculari trasparenti, essere rapidi nella messa a fuoco a ogni distanza, essere dotati di movimenti oculari precisi e infine mantenere un’elevato e costante livello di attenzione nel corso della guida. 14 | PROFESSIONAL OPTOMETRY | OTTOBRE 2013 Dagli occhi al cervello Gli occhi, durante la guida, raccolgono costantemente un’enorme quantità di informazioni visive e le trasmettono al cervello, che le filtra selezionando le più importanti e trascurando quelle che, in quel momento, sembrano essere meno rilevanti. Varie recenti ricerche hanno preso in considerazione le competenze visive cruciali ai fini della sicurezza alla guida, suddividendole in due principali macroaree (l’area discriminativa e l’area della binocularità) e correlandole con l’indice di incidentalità di ogni guidatore (ottenuto rapportando il numero di incidenti avvenuti in passato con gli anni di guida e con i chilometri percorsi). I risultati indicano che l’area discriminativa (legata alla nitidezza delle immagini percepite) appare meno correlata con l’indice di incidentalità rispetto all’area della binocularità (legata all’armoniosa fusione e integrazione delle immagini raccolte dai due occhi); le ricerche indicano che è la seconda a influire in misura più rilevante sulla sicurezza stradale dei soggetti alla guida (Maffioletti et al., 2009). È una tesi confermata da decine di ricerche in tutto il mondo e ormai acquisita dagli operatori del settore, ma ancor poco conosciuta dai milioni di guidatori che circolano sulle strade italiane. Alla luce di questi dati, i periodici controlli dei guidatori non dovrebbero fermarsi soltanto all’acutezza visiva ma, come indicato dalla normativa vigente, verificare anche altri aspetti della visione (*) SILVIO MAFFIOLETTI È tra i più noti esperti del settore ottico optometrico in Italia. Specializzato in analisi visiva, contattologia avanzata, valutazione delle abilità visive in età evolutiva e relazione tra disturbi visivi e postura, dalla fine degli anni ‘80 ha condotto attività di docenza presso accreditati Istituti e Corsi di Laurea universitari. È autore di numerose pubblicazioni e di una decina di testi. Dal 2009 è Amministrato Delegato del Centro Ottico Maffioletti a Bergamo. È co-fondatore e Responsabile Scientifico di Optomaster. MARKETING tra cui, in particolare, la qualità e la stabilità della visione binoculare; la fascia di popolazione che presenta una binocularità fragile appare infatti vulnerabile a causa della sospensione della visione binoculare che può subentrare (soprattutto a causa della stanchezza) in particolari momenti della giornata e della settimana. Le abilità visive necessarie per la guida La visione non è un processo passivo di riproduzione delle immagini, ma un processo attivo e dinamico (Rossetti, Gheller, 2003). Alla luce delle più recenti acquisizioni scientifiche, prodotte da ricerche effettuate in ogni continente, le abilità visive necessarie per una guida efficiente e sicura sono: Sensibilità al contrasto. È la capacità di continuare a percepire correttamente gli oggetti anche quando si riduce il contrasto figura/sfondo. La Sc determina quale è il minor contrasto che permette di distinguere un oggetto dal suo sfondo e consente di valutare le prestazioni visive quando si guida in quelle condizioni ambientali: nebbia, pioggia, buio, ... Adattamento a varie condizioni di luminositàe. È la capacità di far fronte alle variazioni di luminanza degli oggetti compresi nel proprio campo visivo, modificando il diametro pupillare e alternando l’attivazione dei fotorecettori coni oppure bastoncelli. Tale adattamento determina la qualità della visione in condizioni di luminosità variabile (alba, tramonto, ingresso/uscita dalle gallerie, ...) Visione binoculare. È la capacità di percepire, integrando le informazioni provenienti dai due occhi, un’immagine singola e di elevata qualità visiva nonostante gli occhi raccolgano due immagini fisiologicamente separate. La VB determina la visione tridimensionale, che consente di valutare la velocità e la distanza dei mezzi che circolano sulla strada Acutezza visiva. È la capacità di percepire i dettagli e determina quale è la più piccola dimensione che permette di distinguere un oggetto. L’AV si misura decimi di visus e il valore considerato normale è dieci decimi (10/10); un occhio giovane e in buona salute raggiunge comunque valori di acuità visiva assai più elevati Senso cromatico: è la capacità di percepire correttamente e senza anomalie i colori dello spettro visibile, che variano gradualmente dal rosso al violetto passando attraverso circa 250 colori diversi. La sua assenza è comunemente definita daltonismo, in realtà le anomalie della visione cromatica sono assai più variegate e specifiche Percezione perifericae. È la capacità di percepire gli oggetti ai margini del campo visivo ovvero che si trovano attorno a ciò che l’occhio sta fissando centralmente Abilità accomodativa: è la capacità di mettere a fuoco oggetti posti a diverse distanze dal volto: autoveicoli lontani, cartelli a medie distanze, comandi sul cruscotto ... Recupero all’abbagliamento. È la capacità di affrontare rapidi e intensi incrementi di luminosità che inducono abbagliamento, una condizione che penalizza gravemente la visione e che rende in- PROFESSIONAL OPTOMETRY | OTTOBRE 2013 | 15 MARKETING capaci di vedere centralmente per alcuni secondi/minuti, rendendo pericolosa la guida Chi guida è più sicuro se è in possesso di singole abilità visive di buona qualità; ancor più sicuro se le stesse sono ben integrate tra loro. Guidare è interagire con l’ambiente Guidare richiede la messa in atto di stili di comportamento adeguati e necessita di un’interpretazione corretta e rapida del contesto nel quale si opera. Tale elaborazione non è banale, in quanto entrano in gioco numerosi e simultanei fattori da analizzare (Censis, 2008). 1. Un primo fattore è legato al processo visivo. La qualità della visione dipende: • Dal livello di luminosità dell’ambiente (guida diurna o notturna, con nebbia, foschia, pioggia) • Dalle caratteristiche dell’oggetto da osservare (colore, trasparenza, contrasto con lo sfondo) • Dalla trasparenza dei propri 16 | PROFESSIONAL OPTOMETRY | OTTOBRE 2013 mezzi diottrici oculari • Dalla capacità risolutiva del sistema ottico (acutezza visiva, condizione refrattiva, diametro del diaframma pupillare) • Dal corretto funzionamento dei fotorecettori dell’occhio • Dall’adeguata capacità di processare le informazioni raccolte 2. Un secondo fattore è legato ai fattori psicologici. Le variazioni di performance alla guida possono essere causate da vari fattori tra cui il livello di riposo, l’assunzione di sostante psicoattive (caffè, farmaci, alcol e droghe), le condizioni stressanti, i diversi stati d’animo che possono variare in base alle situazioni contingenti e assumono un ruolo rilevante nel comportamento umano. 3. Un terzo fattore è legato ai fattori sociali, che possono influenzare l’attivazione della dinamica attentiva su determinati aspetti del mondo all’esterno dell’abitacolo (traffico), all’interno dello stesso (presenza di passeggeri), essere legati al ruolo che si deve svolgere (appartenenza ad un gruppo, condivisione di regole non scritte, aderenza ad una cultura) oppure essere determinati da fattori distraenti, oggi sempre più presenti all’interno dell’abitacolo (telefono portatile, navigatore satellitare, radio, DVD). 4. Un quarto fattore è legato agli aspetti ambientali ovvero le differenti condizioni meteorologiche, le condizioni delle infrastrutture e la discontinuità di performance del veicolo. L’ambiente nel quale si guida è mutevole, incostante e particolarmente ricco di imprevisti. I dati raccolti in Italia in questi anni descrivono una popolazione poco consapevole delle variabili che entrano in gioco nel comportamento di guida. In particolare si evidenzia una significativa mancanza di consapevolezza circa l’aumento di difficoltà visive correlato alle differenti condizioni di luce; questo dato, associato ad altre osservazioni emerse nel corso delle varie ricerche, indica una preoccupante disinformazione del guidatore italiano nei confronti del ruolo giocato dalla capacità visiva quale fattore determinante per la sicurezza stradale. Tale approccio è stato confermato da varie ricerche in cui è stato indagato il livello di competenza relativamente ai quattro fattori inerenti la sicurezza stradale: 1. La percezione visiva e lo stato psicofisico 2. Il veicolo 3. L’ambiente 4. Lo stile di guida I dati ottenuti (Sartori et al., 2002) mostrano come la qualità dell’informazione posseduta dal campione analizzato sia discretamente buona per la variabile “stile di guida”, discreta per le variabili “ambiente” e “conoscenza del vei- MARKETING colo” ma appena sufficiente per l’elemento “percezione visiva e stato psicofisico”. Si è infatti chiesto al campione di mettere in ordine di importanza i quattro fattori ed è risultata una grave incoerenza tra l’importanza attribuita agli stessi ed il livello di competenza e preparazione sul tema: alla percezione visiva è stato infatti riconosciuto un ruolo fondamentale, ma lo stesso campione ha sottovalutato la frequenza dei controlli (in media ne ha effettuato uno ogni cinque anni) e ha dimostrato di non conoscere le caratteristiche basilari del proprio sistema visivo. Controllare accuratamente la vista La guida è un comportamento sociale e presuppone, da parte del guidatore, la rapida e corretta valutazione del contesto nel quale opera. Innumerevoli campagne di sensibilizzazione hanno cercato di rendere più consapevole chi guida circa i pericoli connessi alla circolazione stradale: il fattore umano è infatti responsabile di circa il 90% degli incidenti stradali (Pocaterra, 2004). Chi possiede la patente di guida va sottoposto a controlli regolari da parte del medico monocratico e, quando necessario, da parte degli specialisti della visione. I test visivi, se eseguiti con competenza e mediante la strumentazione tecnica adeguata, evidenziano le carenze visive di ogni singolo guidatore e indicano quando sia opportuno utilizzare una compensazione ottica (occhiali o lenti a contatto). Recentemente sono cambiate le norme relative ai riquisiti visivi necessari per il rilascio e il rinnovo della patente di guida. Il Decreto Legislativo n. 59/2011 (in attua- zione delle direttive comunitarie 2006/126/CE e 2009/113/CE concernenti la patente di guida) ha individuato i nuovi test visivi per il rilascio o rinnovo della patente, introducendo alcune verifiche che non erano presenti nella precedente normativa. Alla luce della nuova normativa, le abilità visive oggi da verificare riguardano: • Acutezza visiva • Sensibilità al contrasto • Visione crepuscolare • Sensibilità all’abbagliamento • Tempo di recupero all’abbagliamento • Campo visivo • Diplopia • La precedente normativa (articolo 322 e l’articolo 325 del Codice della Strada) indicava invece di verificare: • Acutezza visiva MARKETING • Campo visivo • Senso cromatico • Visione notturna • Visione binoculare In base al nuovo ordinamento legislativo, le abilità visive necessarie per mettersi alla guida sono quindi aumentate e prendono in considerazione anche aspetti inesplorati in passato. La normativa ora in vigore indica i livelli minimi da raggiungere, diversificando tra le patenti del Gruppo 1 (che raggruppa quelle che, nella precedente normativa, venivano chiamate patenti A e B) e le patenti del gruppo 2 (che raggruppa quelle che, nella precedente normativa, venivano chiamate patenti C, D ed E), come evidenziato dalla Tabella 1. Il Decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 30/11/2010 e il Decreto Legislativo n. 59 del 18/04/2011 (attuazione delle direttive europee 2006/126/ CE e 2009/113/CE), nel modificare i requisiti minimi previsti per il conseguimento, rinnovo o la revisione della patente di guida, prevedono testualmente che “...dovranno essere valutati con particolare attenzio- ne” requisiti quali acutezza visiva, campo visivo, visione crepuscolare, sensibilità all’abbagliamento, sensibilità al contrasto, diplopia e altre funzioni visive. La circolare in oggetto dettaglia le procedure definite “semplificate” o di “screening” per permettere una rapida individuazione di soggetti che necessitano, eventualmente, di approfondimenti specialistici. Sebbene nella circolare si faccia riferimento a procedure per la valutazione da parte del medico monocratico, le stesse indicazioni si estendono naturalmente anche alla valutazione in sede di commissione medica. Le abilità visive da verificare ai guidatori, che sono in parte già note e in parte nuove, costituiscono un significativo passo avanti e recepiscono sia le indicazioni della ricerca internazionale (ICO, 2011), sia gli stimoli che la Comunità Europea ha già da tempo avanzato (Report of EWG, 2005). Tali indicazioni vanno nella direzione di migliorare la qualità della percezione visiva, un ottimo investimento per essere più sicuri alla guida. Abilità visive da verificare Gruppo 1 Bibliografia • Censis - Le morti ordinarie sul lavoro o in strada superano gli omicidi, Roma, 2008. • Circolare del Ministero della Salute Dg Prev Prot. 00017798-P del 25/07/2011. • Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 30/11/2010. • Decreto Legislativo n. 59 del 18/04/2011. • Direttiva 2009/113/CE della Commissione del 25 agosto 2009 recante modifica della direttiva 2006/126/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, concernente la patente di guida. • Irish College of Ophthalmologists (ICO), Visual Standards for Driving Safety, 2011. • Maffioletti S., Pocaterra R., Tavazzi S., L’importanza della corretta compensazione visiva per una guida sicura, Università degli Studi di Milano Bicocca, 2009. • New standards for the visual functions of drivers, Report of the Eyesight Working Group, Brussels, 2005. • Pocaterra R., Giovani e sicurezza stradale, FrancoAngeli, Milano, 2004. • Rossetti A., Gheller P., Manuale di optometria e contattologia, Zanichelli, Bologna, 2003. • Sartori S., Maffioletti S., Pocaterra R., Cerri E., Percezione visiva e sicurezza stradale: un’indagine screening condotta su un campione di automobilisti italiani in cinque città del territorio nazionale, Milano, ISSO ‘Giuseppe Ricco’, 2002. Gruppo 2 AV (somma dei due occhi) 7/10 AV dell’occhio che vede peggio Non inferiore a 2/10 Sensibilità al contrasto 6% Visione crepuscolare Sufficiente Sensibilità all’abbagliamento Idonea Idonea Tempo di recupero all’abbagliamento Idoneo Idoneo Campo Visivo 120° orizzontale Diplopia Assente 12/10 Non inferiore a 4/10 3% Sufficiente 160° orizzontale Assente Tabella 1. Valori di riferimento dell’attuale normativa che regola il rilascio/rinnovo della patente di guida 20 | PROFESSIONAL OPTOMETRY | OTTOBRE 2013