Paolo Calgaro 2ATR, Liceo Scientifico "A. Avogadro", Vercelli. L

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Paolo Calgaro 2ATR, Liceo Scientifico "A. Avogadro", Vercelli.
L'ARIA CHE RESPIRIAMO PUÒ ESSERE DANNOSA?
L'oggetto di questa relazione è la qualità dell'aria e, in particolare, i fattori che ne
determinano l'inquinamento. Tali informazioni sono state acquisite in seguito ad
una lezione tenuta dall'Agenzia Regionale Protezione Ambientale (ARPA), nel nostro
Liceo, e anche grazie alla consultazione di siti internet e diapositive. Inoltre, è stata
fatta una visita alla stazione mobile, al fine di osservare dal vivo le dinamiche del
controllo della qualità dell'aria, arricchendo le conoscenze relative a ciò.
Inquinamento dell'aria
Al giorno d'oggi, il problema dell'inquinamento atmosferico è di grande interesse,
sia per la salute dell'uomo, che per quella del suo pianeta. È quindi opportuno
attuare le necessarie prevenzioni per evitare l'inquinamento e creare una
conoscenza in questo ambito. La qualità dell'aria in una determinata zona dipende
dalla quantità di inquinanti emessi; dalle varie attività umane e infine dalle
caratteristiche geografiche, climatiche e meteorologiche che la caratterizzano. Gli
inquinanti più presenti e anche più studiati sono: il biossido di azoto; l'ozono; il
monossido di carbonio; il benzene; il biossido di zolfo; il piombo; il particolato fine e
ultrafine.
Inquinanti principali:
Biossido di azoto (NO2): è prodotto dall'ossidazione del monossido di azoto ed
è generato dai veicoli, dagli impianti di riscaldamento e dalle industrie, è la
causa delle piogge acide, ma anche di malattie respiratorie e tumori;
Ozono (O3): è un gas molto particolare costituito da ossigeno in forma
triatomica che si origina in seguito a reazioni di tipo fotochimico ad opera
delle radiazioni ultraviolette, non ha fonti dirette. Se è presente in modo
eccessivo o, al contrario, è poco concentrato, l'ozono provoca irritazioni alle
vie respiratorie (ad esempio l'asma), alla gola e agli occhi;
Monossido di carbonio (CO): è generato dalla combustione di materiali come
carbone e petrolio in ambienti poveri di ossigeno, la fonte principale è il
traffico veicolare. Se presente in grandi quantità genera nelle persone
un'insufficienza respiratoria;
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Benzene (C6H6): è un composto appartenente alla classe degli idrocarburi
aromatici ed è generato soprattutto dal traffico veicolare (80-85%), ma anche
dalle filiere petrolifere (15-20%);
Biossido di zolfo (SO2): è un gas incolore dall'odore pungente e la sua
presenza nell'atmosfera è legata alla combustione di carbone e petrolio e alle
fonderie, è la causa delle piogge acide, amplificate dal suo forte effetto
corrosivo legato all'acido solforico (H2SO4) ma può anche provocare difficoltà
respiratorie;
Piombo (Pb): la sua fonte è la combustione delle benzine e può provocare
anemia e, se presente in eccessive quantità, avvelenamento;
Particolato fine (PM10) e utrafine (PM2,5): il particolato consiste in sottili
polveri generate dallo sfregamento degli pneumatici sull'asfalto, dai motori
diesel, dalle eruzioni vulcaniche, dalle erosioni del suolo e dalla bruciatura
delle stoppie nell'agricoltura. Contiene per la maggior parte silicati ( di Fe, K,
Al, Mg), pollini e materiale carbonioso. I danni legati al particolato dipendono
dalle sue dimensioni, poiché più è piccolo e più è dannoso, infatti le particelle
più grandi si fermano nelle prime vie respiratorie, quelle di dimensioni minori
raggiungono la trachea e i bronchi mentre quelle ancora più piccole possono
raggiungere gli alveoli polmonari, causando quindi malattie croniche alle vie
respiratorie.
Misurazione inquinanti
In che modo si misura la concentrazione di tutti questi inquinanti nell'aria? Si
possono usare strumenti analitici (vedi immagine 2) presenti all'interno di
stazioni mobili in tutto il Piemonte, i quali, una volta rilevata la quantità delle
sostanze presenti nell'aria, elaborano questi dati per costruire l'informazione
ambientale di una determinata zona, al fine di controllare la qualità dell'aria in
una determinata zona e, se buona, cercare di mantenerla costante.
Soffermandosi su tali analizzatori, essi effettuano le analisi nell'ordine di pochi
minuti, o secondi, e le stazioni che li contengono sono dotate di strutture
specializzate nel prelevamento dell'aria (vedi immagine 1) e, soprattutto, delle
sue sostanze. Le stazioni di monitoraggio possono essere fisse o mobili e sono
collegate ad una centrale dalla quale si elaborano i dati relativi alla qualità
dell'aria, i quali possono essere consultati facilmente da qualsiasi persona su siti
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internet. I parametri misurati da ogni stazionamento, oltre alle sostanze
inquinanti, sono:
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Temperatura
Pressione atmosferica
Umidità relativa
Direzione e velocità del vento
Radiazione solare
Precipitazioni
Ogni stazione presenta differenti strutture, ognuna delle quali svolge un compito
specifico, ed è composta da una testa di prelievo delle sostanze inquinanti, da
un'altra che preleva le polveri sottili (percolato) e da una serie di apparecchi che
misurano i parametri sopra citati. Di particolare interesse è la misurazione dei
percolati, essendo l'unica che non viene effettuata direttamente sul posto: l'aria
viene assorbita da una "testa di prelievo" che permette di passare solo ai percolati (
PM10 e PM2,5) i quali si depositano su appositi filtri di quarzo; dopo 24 ore il filtro
risulta quindi interamente ricoperto di polveri e viene prelevato e pesato; la
concentrazione di percolato viene calcolata per differenza di peso tra il filtro pulito,
pesato in precedenza, e lo stesso filtro pesato 24 ore dopo e quindi sporco di
polveri.
In conclusione, è quindi importante che ognuno collabori per garantire che
l'inquinamento dell'aria diminuisca (cosa non facile) e che ci si informi sulle
situazioni atmosferiche della propria zona al fine diminuire il più possibile le
emissioni di inquinanti, per esempio preferendo l'uso della bicicletta all'auto,
quando possibile. Per quanto riguarda la visita alla stazione mobile dell'ARPA, mi ha
colpito la volontà degli esperti di garantire che tutti noi possiamo essere consapevoli
della qualità dell'aria che respiriamo.
Fonti utilizzate:
• www.arpa.piemonte.it
• www.sistemapiemonte.it
• diapositive fornite dall'ARPA
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IMMAGINE 1: Apparecchi
misurazione vento,
temperatura, umidità e raggi
solari.
IMMAGINE 2: Strumentazioni
di misura degli inquinanti
all'interno delle stazioni mobili
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