inquinamenti - dr.ssa stefania rebuscini

INQUINA­MENTI
Ci sono diversi tipi di inquinamento ambientale: atmosferico, del suolo terrestre, delle acque. Esistono dei valori di riferimento specifici per identificare lo stato di alterazione delle qualità che definiscono un ambiente sano/inquinato e che possono essere misurati con specifici strumenti. I sistemi naturali posseggono anche la capacità di auto purificarsi ma, quando questi sistemi subiscono una quantità massiccia di avvelenamenti di vario genere, gli agenti inquinanti diventano impossibili da smaltire. Queste sostanze, dunque, sono destinate a permanere a lungo, irreversibilmente provocando alterazioni “inquinanti”.
L’inquinamento può essere presente in diversi contesti, in quello urbano, nel posto di lavoro, domestico. Si può definire anche in base all’agente inquinante: chimico, agricolo, elettromagnetico, architettonico, acustico, etc.. Ma esiste un tipo di inquinamento più subdolo, meno visibile, meno riconoscibile, meno considerato. Si tratta dell’inquinamento psicologico. In questo caso gli agenti inquinanti si possono individuare in due principali tipologie, e cioè agenti esogeni e agenti endogeni. Tra i primi, agenti inquinanti esogeni, andrebbero considerati tutti quei fattori che dall’esterno arrivano a bombardare direttamente il nostro cervello e la nostra mente. Uno di questi è la pubblicità, con tutti i modi che esistono, corretti o meno di farla. Molto dello spazio ambientale nelle città è occupato da cartelloni pubblicitari di vario genere, sempre più grandi, sempre più invadenti; le persone sono “costrette” a guardare e a registrare, anche involontariamente i messaggi pubblicitari che, ormai, si trovano anche in posti che fino a non molti anni fa sarebbero stati impensabili: mi riferisco ad esempio agli autobus o ai tram totalmente ricoperti sia all’interno che all’esterno da inviti ad acquistare o a viaggiare o altro ancora. Anche su internet, strumento ormai fruito da tutti, è quasi impossibile connettersi con la propria posta elettronica, o collegarsi ad alcuni siti, senza essere prima assaliti da inserzioni pubblicitarie, molte delle quali non permettono di essere chiuse se non dopo alcuni secondi. E che dire delle pubblicità telefoniche? Sono tutti modi di comunicare molto invasivi dai quali gli utenti il più delle volte devono difendersi.
Esiste anche la pubblicità subliminale, che utilizza dei messaggi talmente veloci che riescono a bypassare la vista, quindi la soglia del livello di coscienza dei consumatori, ma che vengono, comunque, registrati dall’inconscio delle persone che, senza sapere come e perché, si sentono spinte a fare uso di un determinato prodotto. Questo tipo di pubblicità fu messa a punto verso la fine degli anni ’50, in America, e i primi esperimenti furono fatti proprio per pubblicizzare una, ormai notissima, marca di bibita. Un altro agente, ritenuto da molti studiosi, filosofi e psicologi, “inquinante” per la mente umana, se utilizzato senza alcune precauzioni, è la televisione.
I telespettatori non devono fare altro che premere il tasto del telecomando e lasciarsi “ipnotizzare”, farsi passivamente imbottire di storie, finte o reali, di notizie di vario genere, di dibattiti politici, di liti in diretta, documentari, telegiornali, e quant’altro. Così, senza opporre alcuna resistenza, man mano il pensiero della gente tende ad uniformarsi a quello che “ha detto la televisione”; pian piano si smorza il senso critico delle persone, le opinioni su fatti e cose tendono ad appiattirsi su quello che dicono i vari personaggi televisivi, e questo è l’effetto nocivo che porta a dare per scontato che sia tutto vero quello che ci arriva dalla TV. Chi si lascia soggiogare da tutti questi messaggi pubblicitari e televisivi mette a repentaglio la propria capacità di pensare con la propria testa, cioè di sviluppare la propria intelligenza e la capacità di formarsi delle opinioni personali, viene sospeso il giudizio individuale del singolo a favore di quello uniformato collettivo. Sono soprattutto i più giovani, a correre un maggior rischio, perché le giovani menti sono più facilmente plasmabili e suggestionabili. Un abuso di utilizzo della televisione inquina la mente, proprio perché il singolo individuo si ritrova sopraffatto da una quantità di messaggi che corrispondono a scorie e spesso è incapace di distinguerli e di purificarsi, praticando magari un po’ di ecologia mentale. Sarebbe più sano dedicare del tempo alla lettura, o a parlare con le persone, con gli amici, con qualcuno con cui condividere pensieri ed esperienze, ovviamente persone in carne ed ossa, non virtuali.
Tra gli agenti inquinanti endogeni, bisognerebbe, invece, considerare tutti quei pensieri che “corrodono” dall’interno, pensieri cattivi, pensieri di odio, pensieri ossessivi che provocano rimuginazioni sempre sugli stessi fatti, sulle stesse cose. Preoccupazioni costanti che riguardano sé stessi o componenti della propria famiglia, o condizioni di vita difficile. La stessa interazione con i propri simili spesso è causa di inquinamento mentale. Alcuni individui sembra che non sappiano fare altro che rubare energia psichica attraverso comportamenti riconducibili al vampirismo psicologico. Costoro usano le stesse dinamiche del vampiro classico che succhia sangue; solo che in questo caso si nutrono dell’energia psicologica degli altri, lasciando il vampirizzato stanco e svuotato. Tali individui cercano con tutti i mezzi di predominare sugli altri. Sono esseri passivi, privi di iniziative positive che, essendo incapaci di realizzare sé stessi, rubano l’energia agli altri criticando e negativizzando ogni proposta altrui.
Bisogna imparare a difendersi da questa realtà, il vampiro può essere chiunque: il collega che scredita il lavoro degli altri; può essere un genitore che denigra costantemente le azioni del figlio; può essere un partner o anche un vicino di casa etc.. Il vampirismo psicologico è messo in atto sia da singoli individui che da gruppi, o organizzazioni.
Quindi sia nella vita privata che sociale, come anche nel mondo del lavoro, spesso si è costretti ad “ingoiare” discriminazioni, ingiustizie, vessazioni, maltrattamenti di vario genere che avvelenano la mente e di conseguenza possono produrre alterazioni biologiche nell’organismo.
Una forte emozione, può provocare un’immediata reazione nel sistema endocrino, che incrementa la produzione degli ormoni da stress, adrenalina e noradrenalina secreti dal sistema nervoso simpatico e corticosteroidi dalla corteccia surrenale; può incidere sul sistema cardiocircolatorio, provocando aumento dei battiti cardiaci a della pressione arteriosa. Ma se questi agenti stressanti diventano cronici vanno a minare anche il sistema immunitario, rendendo l’individuo più debole e soggetto ad ammalarsi, in certi casi anche, di malattie gravi. (la P.N.E.I., PsicoNeuroEndocrinoImmunologia, è la disciplina che si interessa di queste strettissime connessioni tra psiche e soma).
Agenti inquinanti esogeni ed endogeni possono comunque interagire simultaneamente e a volte confondersi gli uni con gli altri, aggravando la situazione.
Bisogna dire, però, che ogni individuo ha un suo personale grado di tollerabilità a tutte queste situazioni, quindi i relativi vissuti di malessere sono soggettivi. Fortunatamente, l’essere umano ha le capacità adattive per ammortizzare e assorbire o integrare i comportamenti dannosi degli altri. Ma quando le proprie capacità naturali non sono più sufficienti per far fronte a situazioni stressanti costanti, diventa necessario impegnarsi con la volontà, con l’attenzione. Darsi un obiettivo, nella vita, è fondamentale, altrimenti si rischia di perdere il senso delle cose e della vita stessa: si rischia di perdere tempo inseguendo falsi miti e falsi obiettivi. Tutto il nostro sistema sociale è improntato sulla “distrazione”. Distraendo l’attenzione da sé stessi, dalle cose importanti che arricchiscono mente e spirito, e indirizzandola verso tutte quelle cose inutili che fanno sentire il rimbombante vuoto interiore, si ottiene che le persone imparino a pensare per modelli stereotipati, e non approfondiscano gli argomenti che trovano, come pappa pronta, sul giornale o su internet o in TV.
Gli inquina­menti, sono tanti e sono i responsabili del mancato raggiungimento di obiettivi positivi. Ma ci sono tante persone che, comunque, riescono a raggiungere la loro meta. Bisogna sempre mantenere viva l’attenzione sull’obiettivo prefisso da raggiungere, conoscere, imparare il modo per mantenersi ecologica­mente sani, svolgere costantemente un lavoro di disinquinamento mentale. E’ importante imparare a riconoscere e ad eliminare il tempo perso in attività inutili e passivizzanti e ad investirlo in modo produttivo e creativo. E, quando non si riesce da soli ad affrontare tali difficoltà, è bene rivolgersi ad uno psicologo o psicoterapeuta che potrà intervenire su quei blocchi che ostacolano la crescita individuale.
La creatività è un antidoto agli inquina­menti. Riuscire a trovare sempre modi nuovi e stimolanti per affrontare le situazioni difficili che la vita ci presenta è la chiave giusta che apre anche le porte più blindate. I bambini sono gli esseri creativi per eccellenza; non avendo alle spalle esperienze vecchie e precedentemente apprese alle quali fare riferimento sono costretti di volta in volta, ad “inventarsi” modi nuovi per riuscire a fare una qualsiasi cosa. La creatività sta anche nella capacità di trasformare in positivo, a proprio vantaggio, gli eventi più negativi che ci possono sconvolgere in qualunque momento della vita. Così come fanno gli artisti. Traducono e trasformano (andando oltre l’interpretazione del fatto reale come appare nell’immediatezza) sia le loro esperienze di vita che i loro pensieri più intimi in un linguaggio condivisibile con gli altri, i quali possono comprendere il messaggio e rispondere emotivamente ed empaticamente all’opera artistica.
Dott.ssa Stefania Rebuscini Studio di Psicologia, Psicoterapia e Ipnosi ­ Roma. Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicoterapia ipnotica, Socio Amisi (Associazione Medica Italiana per lo Studio dell’Ipnosi di Milano).
Studio di Psicologia, Psicoterapia e Ipnosi ­ Dr.ssa Stefania Rebuscini Specialista in Psicoterapia Ipnotica
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