Attività di Arpa in relazione all`eruzione del vulcano islandese

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Attività di Arpa in relazione all’eruzione
del vulcano islandese Eyjafjallajökull
Arpa ha seguito l’evoluzione e gli effetti sul territorio della Regione Emilia-Romagna dell’eruzione
vulcanica attraverso:
1. la rete di monitoraggio di qualità dell’aria
2. la rete di monitoraggio della qualità delle acque meteoriche
3. strumentazione speciale LIDAR a San Pietro Capofiume per la valutazione del particolato in
atmosfera (in collaborazione con CNR-ISAC Roma)
4. il modello di trasporto e diffusione Ninfa
5. analisi dati satellite geostazionario MSG
6. scambio di dati ed informazioni col Dipartimento di Protezione Civile
7. costante raccolta e organizzazione di dati e valutazioni sull’evento.
1. Rete di monitoraggio di qualità dell’aria
La rete di monitoraggio, in fase di costante evoluzione, è attualmente composta da 201
analizzatori, distribuiti in 59 stazioni di misura. Gli inquinanti monitorati in tempo reale sono il
Biossido di zolfo (SO2), Biossido di azoto (NO2), Ossido di carbonio (CO), Ozono (O3),
Particolato (PM10 e PM2.5), Benzene, Toluene e Xilene (BTX). I dati della rete vengono
costantemente controllati per rilevare eventuali incrementi di concentrazione di Particolato e
biossido di zolfo e sono accessibili dal sito web di Arpa http://www.arpa.emr.it/sim/?qualita_aria
2. Qualità delle acque meteoriche
Ai fini di valutare un possibile aumento della acidificazione delle acque meteoriche, Arpa si avvale
di una rete di monitoraggio RRDF (Rete Regionale delle Deposizioni e Inquinamento Atmosferico
di Fondo) costituita da 19 campionatori ubicati sull’intera area regionale. Complessivamente
vengono valutati 13 parametri secondo il metodo ufficiale per l’analisi delle acque meteoriche, tra i
quali acidità e solfati che rappresentano buoni indicatori della nube vulcanica. I dati del primo
campionamento inerente le precipitazioni nei giorni 16-18 aprile in concomitanza del passaggio
della nube sull’Emilia-Romagna saranno disponibili a partire dal pomeriggio di oggi e diffusi
pubblicamente una volta completati e controllati (con ogni probabilità entro venerdì 23).
3. Strumentazione speciale LIDAR a San Pietro Capofiume per la valutazione del particolato
in atmosfera (in collaborazione con CNR-ISAC)
Nell’ambito della campagna di misure BASE:ALFA per lo studio degli scambi di energia tra il
suolo e l´atmosfera è in funzione uno strumento LIDAR di proprietà CNR per la rilevazione tramite
scansione laser della distribuzione verticale dell’aerosol atmosferico. Lo strumento è in grado di
rilevare la presenza di polveri vulcaniche fino a 4000 m circa di quota.
Sono state fatte delle misure preliminari i cui risultati sono in via di elaborazione.
4. Modello di trasporto diffusione NINFA
Il sistema modellistico NINFA, implementato e gestito da Arpa-Simc, produce ogni giorno mappe
di concentrazione analizzate e previste di PM10, ozono ed NO2 sul Nord Italia. Vengono eseguite
corse del sistema NINFA per valutare la ricaduta al suolo del particolato vulcanico rilevato al nord
delle Alpi dalle stazioni di rilevamento Lidar combinate con le stime modellistiche a larga scala
disponibili (ECMWF-MACC, EURAD, CETEMPS).
5. Analisi dati da satellite geostazionario MSG
Le polveri e le ceneri vulcaniche possono essere individuate da satellite se presentano una elevata
concentrazione. La loro visualizzazione si base sulla composizione RGB di tre bande termiche a
8.7, 10.8 e 12.0 μm montate sul sensore SEVIRI di METEOSAT SECOND GENERATION. Le
immagini permettano di definire, tra l’altro, la copertura di nubi sottili di ghiaccio e le polveri e
cenere vulcanica dopo sublimazione del ghiaccio.
5. Scambio di dati e informazioni col Dipartimento di Protezione Civile
Arpa e il suo Centro funzionale regionale sono in costante contatto col Dipartimento per la
Protezione Civile Nazionale per l’aggiornamento sulla situazione e la fornitura di dati rilevati.
6. Costante raccolta e organizzazione di dati e valutazioni sull’evento
Dall’inizio dell’evento Arpa raccoglie le valutazioni modellistiche e i dati rilevati distribuiti dai
servizi meteorologici e dai centri di ricerca europei.
Leggi il comunicato stampa del 21 aprile 2010:
http://www.arpa.emr.it/pubblicazioni/areamedia/notizie_1705.asp.
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