Guida_Triennio_SIM 29-07-2009 8:11 Pagina 1 12 Simulazione di prova d’Esame di Stato Risolvi uno dei due problemi e 5 dei 10 quesiti in cui si articola il questionario Problema 1 È assegnata la funzione y = f (x) = (x + 2)e− 2 + 1, essendo x una variabile reale. a. Studiare la funzione assegnata, descrivendo in particolare il suo comportamento all’infinito e mostrando che essa ammette una retta r come asintoto. Rappresentare quindi il grafico di tale funzione in un sistema di riferimento cartesiano ortogonale xOy. b. Mostrare che l’equazione f (x) = 0 possiede una soluzione reale, indicata con α, e ricavare un valore approssimato di α, a meno di 0,01, utilizzando un metodo di approssimazione numerica a piacere. c. Dopo aver verificato che la retta tangente al grafico della funzione assegnata nel suo punto di ascissa 2 ha equazione x 4 x 4 y = − + + 1, porre h(x) = f (x) − − + + 1 e e e e e calcolare le due derivate h (x) e h (x). Studiare il segno di h (x), quindi dedurre la variazione e il segno di h (x) e infine ricavare la variazione e il segno di h(x). Interpretare graficamente quest’ultimo risultato. d. Determinare infine la misura dell’area della regione piana delimitata dal grafico della funzione y = f (x) e dalle rette di equazioni y = 1, x = 0, x = 2, fornendo una valutazione decimale approssimata della suddetta area. x Risoluzione a. La funzione assegnata tende a −∞ se x → −∞ e tende a 1 se x → +∞; la retta r è y = 1, che rappresenta un asintoto orizzontale destro. x x La derivata prima della funzione è y = − e− 2 e la derivata seconda è 2 (x − 2) x y = e− 2 . 4 y 3 y = (x + 2)e − 2 + 1 x O x 1 1 © LOESCHER EDITORE 2009 - PAGINA LIBERAMENTE FOTOCOPIABILE A USO DIDATTICO Risorse per l’insegnante e per la classe Guida_Triennio_SIM 29-07-2009 8:11 Pagina 2 b. Si ha −2,32 < α < −2,31; in effetti, più precisamente, è −2,315 < α < −2,314. (x − 2) − x x x 1 e 2. e h (x) = c. h (x) = − e− 2 + 4 2 e h (x) presenta un minimo relativo in x = 2, mentre h(x), che cresce in x = 2, si annulla in x = 2 e passa da valori negativi a valori positivi. Questo perché la funzione assegnata presenta un flesso in x = 2 e la retta tangente d’inflessione attraversa il suo grafico nel punto di ascissa 2. y x 1 x h (x ) = − e − 2 + 2 e O h (x ) = d. L’area richiesta vale 6 − x 2 (x − 2) − x e 2 4 12 . e Problema 2 a. Disegnare un quadrilatero con due soli angoli retti, sia nel caso siano essi consecutivi sia nel caso siano opposti. Descrivere i quadrilateri così ottenuti motivandone le relative proprietà. Discutere inoltre la loro inscrittibilità e la loro circoscrittibilità rispetto a una circonferenza. b. Nel caso di un quadrilatero ABCD in cui gli angoli retti siano opposti, sono assegnate la misura della diagonale AC = 10 cm, che ha √ per estremi i vertici degli angoli non retti, e la misura della corda AB = 5 3 cm. Determinare l’angolo ( = x per il quale il quadrilatero ABCD ha perimetro massimo. DAC c. Tracciare per il vertice A la perpendicolare r al piano del quadrilatero e fissare su di essa un punto V . Calcolare l’area della superficie laterale della piramide che ha come vertice V e come base il quadrilatero ABCD di perimetro massimo individuato nel punto precedente, sapendo che l’altezza V A è uguale alla diagonale AC. d. Inscrivere nella piramide di cui al punto precedente il prisma retto che ha la base sul piano di base della piramide e il volume massimo. Esprimere il volume in funzione del- 2 © LOESCHER EDITORE 2009 - PAGINA LIBERAMENTE FOTOCOPIABILE A USO DIDATTICO Risorse per l’insegnante e per la classe Guida_Triennio_SIM 29-07-2009 8:11 Pagina 3 la distanza della base superiore del prisma dal vertice V della piramide e motivare il fatto che nel dominio di tale funzione relativamente al problema geometrico cui ci si riferisce, esiste sicuramente almeno un punto c interno al dominio in cui la f (c) = 0. Risoluzione a. Se il quadrilatero viene disegnato con due angoli retti consecutivi, allora esso è un trapezio rettangolo, perché i due lati opposti perpendicolari a uno stesso lato sono tra loro paralleli. Tali lati paralleli sono le basi e il lato a cui sono perpendicolari è uno dei lati obliqui e quindi il quadrilatero è un trapezio rettangolo, infatti in questo caso avrebbe tutti i quattro angoli retti, cosa esclusa dall’ipotesi. A D B C Gli angoli opposti non possono essere supplementari a due a due, altrimenti tutti gli angoli sarebbero retti, contro quanto richiede l’ipotesi, quindi il quadrilatero non può mai essere inscritto in una circonferenza. In generale non è nemmeno circoscrittibile a una circonferenza, ma può esserlo nel caso in cui la somma di due lati opposti sia uguale alla somma degli altri due, per esempio nella figura AB + DC = AD + BC . A D B C Se il quadrilatero viene disegnato con due angoli retti non consecutivi, allora non è un quadrilatero particolare, ma ha la proprietà di essere sempre inscrittibile in una circonferenza, perché i suoi angoli opposti sono a due a due supplementari, essendo la somma degli angoli interni di un quadrilatero convesso uguale a un angolo giro. D C A B 3 © LOESCHER EDITORE 2009 - PAGINA LIBERAMENTE FOTOCOPIABILE A USO DIDATTICO Risorse per l’insegnante e per la classe Guida_Triennio_SIM 29-07-2009 8:11 Pagina 4 Se si traccia la diagonale AC, allora il quadrilatero risulta inscrivibile nella circonferenza di diametro AC: infatti i triangoli ACD e ABC, essendo rettangoli rispettivamente, in D e in B, sono inscrittibili in semicirconferenze aventi lo stesso diametro AC. D A O C B In generale un tale quadrilatero non è circoscrivibile a una circonferenza, ma può esserlo quando la somma di due lati opposti è uguale a quella degli altri due: ciò avviene solo nel caso in cui i lati consecutivi siano a due a due uguali (a forma di aquilone), come, per esempio, nella seguente figura, con il centro L della circonferenza inscritta appartenente al diametro AC. Ciò perché i due triangoli rettangoli, in cui viene diviso il quadrilatero dal diametro AC, hanno l’ipotenusa in comune e quindi, dato un cateto, l’altro è univocamente determinato. D A L O C B AC = 10 cm √ AB = 5 3 cm b. D x A C O B ( e C AB ( misurano rispettivamente 60◦ e 30◦ , Da ciò si può dedurre che gli angoli B CA poiché tale corda è uguale al lato del triangolo equilatero inscritto nella circonferenza BC = 5 cm ( = x; 0◦ < x < 90◦ DAC DC = 10 sen x AD = 10 cos x 4 © LOESCHER EDITORE 2009 - PAGINA LIBERAMENTE FOTOCOPIABILE A USO DIDATTICO Risorse per l’insegnante e per la classe Guida_Triennio_SIM 29-07-2009 8:11 Pagina 5 √ Perimetro: p = 5 3 + 5 + 10 sen x + 10 cos x p = 10 cos x − 10 sen x p = −10 sen x − 10 cos x p = 0 quando cos x − sen x = 0 ovvero quando cos x = sen x, quindi, tenendo conto del dominio, x = 45◦ p (45◦ ) = −10 sen 45◦ − 10 cos 45◦ < 0 x = 45◦ è dunque un punto di massimo relativo. Quindi: √ DC = 5 2 cm √ AD = 5 2 cm c. V D A C B I lati del quadrilatero di perimetro massimo misurano rispettivamente √ √ √ AB = 5 3 cm; BC = 5 cm; DC = 5 2 cm; AD = 5 2 cm. Le altezze delle facce laterali V AB e V AD coincidono con lo spigolo V A che, essendo perpendicolare al piano del quadrilatero, è perpendicolare a ogni retta del piano passante per il punto d’intersezione con il piano stesso, ovvero il punto A. L’altezza della faccia V BC coincide con lo spigolo V B: infatti, per ipotesi, dal piede A della perpendicolare V A al piano del quadrilatero è tracciata la retta AB, perpendicolare alla retta BC dello stesso piano, e quindi, per il teorema delle tre perpendicolari, BC è perpendicolare a V B. L’altezza della faccia V DC coincide con lo spigolo V D, analogamente al caso precedente: infatti, per ipotesi, dal piede A della perpendicolare V A al piano del quadrilatero è tracciata la retta AD perpendicolare alla retta DC dello stesso piano e quindi, per il teorema delle tre perpendicolari, DC è perpendicolare a V D. √ √ √ √ 2 2 V B = V A + AB = 102 + (5 3)2 = 100 + 75 = 175 = 5 7 cm √ √ √ √ 2 2 V D = V A + AD = 102 + (5 2)2 = 100 + 50 = 150 = 5 6 cm 5 © LOESCHER EDITORE 2009 - PAGINA LIBERAMENTE FOTOCOPIABILE A USO DIDATTICO Risorse per l’insegnante e per la classe Guida_Triennio_SIM 29-07-2009 8:11 Pagina 6 Area della superficie laterale della piramide: 1 AB · V A + BC · V B + DC · V D + AD · V A = 2 √ √ √ √ 1 √ = 5 3 · 10 + 5 · 5 7 + 5 2 · 5 6 + 5 2 · 10 cm2 = 2 √ √ √ 1 √ = 50 3 + 25 7 + 50 3 + 50 2 cm2 = 2 √ √ 1 √ = 100 3 + 25 7 + 50 2 cm2 . 2 d. V K D A C B Area della superficie di base della piramide espressa come somma delle aree dei triangoli rettangoli ABC e ACD: √ √ √ 1 1 √ (5 2 · 5 2 + 5 3 · 5) cm2 = (50 + 25 3) cm2 . 2 2 Sapendo che l’area delle sezioni di una piramide parallele al piano di base sono proporzionali ai quadrati delle distanze dal vertice, se si indica con x la distanza V K della base superiore del prisma dal vertice della piramide, allora l’area di base del prisma, β, è ricavabile dalla seguente proporzione: 2 β : A(ABCD) = x2 : V A √ √ 1 1 β= (50 + 25 3)x2 = (2 + 3)x2 200 8 Altezza del prisma: KA = 10 − x Volume del prisma: √ √ 1 1 (2 + 3)x2 · (10 − x) = (2 + 3) · (10x2 − x3 ), con 0 ≤ x ≤ 10. 8 8 √ 1 y = (2 + 3) · (20x − 3x2 ) 8 20 y > 0 nel dominio quando 0 < x < . 3 y= 6 © LOESCHER EDITORE 2009 - PAGINA LIBERAMENTE FOTOCOPIABILE A USO DIDATTICO Risorse per l’insegnante e per la classe Guida_Triennio_SIM 29-07-2009 8:11 Pagina 7 Quindi si ottiene il prisma avente il volume massimo quando la base superiore del prisma dista dal vertice della piramide 20 3 cm. L’esistenza di almeno un punto c interno al dominio della funzione, [0; 10], in cui f (c) = 0, è assicurata dal Teorema di Rolle in quanto, nel caso in oggetto, sono verificate le relative ipotesi, ovvero la continuità in [0; 10], la derivabilità in (0; 10) e l’uguaglianza dei valori della funzione negli estremi dell’intervallo: f (0) = f (10) = 0. Questionario Si sa che l’uguaglianza ax2 + bx + 1 = 2x + 1 è valida ∀x ∈ R. Ricavare allora i valori dei coefficienti a e b, spiegando il proprio ragionamento. 1 Risoluzione I valori dei coefficienti a e b sono rispettivamente 0 e 2 (principio di identità dei polinomi). 2 L’usuale formato A4 di un foglio di carta è un rettangolo in cui il rapporto lato maggiore v= lato minore possiede la particolare proprietà che, se si taglia il rettangolo in due tracciando il segmento che unisce i punti medi dei due lati maggiori, ciascuno dei due rettangoli così ottenuti presenta ancora lo stesso rapporto v tra il lato maggiore e il lato minore. Tale rapporto v verifica una sola delle seguenti relazioni: v = 4, v 2 = 4, v 3 = 4, v 4 = 4. Individuare allora la relazione soddisfatta dal valore numerico v, spiegando il proprio ragionamento. Risoluzione Il rapporto v verifica la relazione v 2 = 2, pertanto si ha v 4 = 4. 3 Una successione (un )n∈N è definita mediante le seguenti uguaglianze: un = un−1 + un−2 u0 = 0 ∀n ∈ N , n ≥ 2 Sapendo che u10 = 10, determinare il valore di u1 . Risoluzione Si ricava direttamente u1 = 10 28 . 4 In riferimento alla figura a fianco riportata, si sa che ABCD è un quadrato di lato 1, che I è il punto medio di AD e che L è il punto medio di DC. Ricavare il valore dell’area del quadrilatero IJKD. A J I K D Risoluzione Il valore dell’area del quadrilatero IJKD è pari a 7 7 60 . B L C © LOESCHER EDITORE 2009 - PAGINA LIBERAMENTE FOTOCOPIABILE A USO DIDATTICO Risorse per l’insegnante e per la classe Guida_Triennio_SIM 29-07-2009 8:11 Pagina 8 5 Per ciascuna delle seguenti funzioni, √ 1 y = x + 3, y = , y = x, y = sen x + 2, x stabilire se esistono punti P = (a; b), appartenenti al relativo grafico C, tali che la retta tangente al grafico C in P abbia una pendenza uguale al valore b dell’ordinata del punto P . Se la risposta è affermativa, trovare i valori delle coordinate dei suddetti punti P . Risoluzione Per la prima funzione il punto P del corrispondente grafico ha coordinate (−2; 1); per la seconda funzione P ha coordinate (−1; −1); per la terza funzione P ha coordinate √ 1 2 ; ; per la quarta funzione non esiste un punto P del corrispondente grafico con 2 2 la proprietà richiesta. Spiegare quale dei seguenti grafici può rappresentare la funzione y = x5 − x3 relativamente all’intervallo [−1; 1] dei valori della variabile indipendente x. a. b. 6 y y 1 –1 –1 x O 1 x O c. d. y –1 y O 1 –1 x O 1 x Risoluzione Il grafico che può rappresentare la funzione y = x5 − x3 , relativamente all’intervallo [−1; 1] dei valori della variabile indipendente x, è il b. 7 È data la funzione y = 6 + x cos x definita in [π; 2π]. Determinare l’altezza h del rettangolo di base π ed equivalente al trapezoide individuato dal grafico di tale funzione. Motivare l’esistenza di un punto c dell’intervallo [π; 2π] in cui la funzione assume il valore h. Risoluzione x cos x dx = x sen x − sen x dx = x sen x + cos x + c 8 © LOESCHER EDITORE 2009 - PAGINA LIBERAMENTE FOTOCOPIABILE A USO DIDATTICO Risorse per l’insegnante e per la classe Guida_Triennio_SIM 29-07-2009 8:11 Pagina 9 Dopo aver osservato che la funzione è positiva nell’intervallo [π; 2π], si calcola l’area del trapezoide: 2π 2π (6 + x cos x) dx = [6x + x sen x + cosx]π = 12π + 1 − 6π + 1 = 6π + 2 π 2 π Essendo y = 6 + x cos x continua nell’intervallo chiuso e limitato [π; 2π], è possibile applicare, ad esempio, il Teorema della Media, che, in tali ipotesi, assicura l’esistenza di un punto c interno b all’intervallo [a; b] per il quale si ha: 1 2 1 f (x) dx, ovvero, nel caso in esame: f (c) = (6 + x cos x) dx f (c) = b−a a π 0 2 f (c) = h = 6 + ≈ 6,64. π h=6+ 8 Il capitello qui rappresentato ha come base un esagono regolare di lato 1 dm e la sua altezza misura 2 dm. Ricavare il valore del seno dell’angolo al vertice α di ciascuna delle facce laterali. Risoluzione Risulta che sen α = S α √ 19 10 . Data la funzione y = 2x − x3 + sen x, stabilire se si tratta di una funzione pari, dispari, oppure né pari né dispari. Determinare quindi quanti punti stazionari presenta la funzione assegnata. 9 Risoluzione Si tratta di una funzione dispari che presenta esattamente due punti stazionari simmetrici rispetto all’origine, ovvero con ascisse opposte. 10 Sono date le funzioni 2 x ln 2 y = ln , y = x, y = x ln 3 , y = 3x2 . 3 3 Stabilire per quali di queste funzioni vale la relazione f (3x) = 2f (x), qualunque sia il valore x appartenente al relativo dominio. Risoluzione ln 2 La relazione f (3x) = 2f (x) è valida soltanto per la funzione y = x ln 3 , come si può verificare direttamente. 9 © LOESCHER EDITORE 2009 - PAGINA LIBERAMENTE FOTOCOPIABILE A USO DIDATTICO Risorse per l’insegnante e per la classe