Materiale del corso - Istituto Comprensivo Paesi Orobici Sondrio

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I DISTURBI PSICOLOGICI IN ETA’
EVOLUTIVA: IL RUOLO
DELL’OSSERVAZIONE NELLA
SCUOLA DELL’INFANZIA E
PRIMARIA
Sondrio, 04 Maggio 2016
RELATORE: Dott. Giampaolo Ruffoni – Psicologo
Programma
Premessa sull’intervento
 Introduzione sull’Osservazione e la
metodologia.
 Dall’osservazione alla stesura di una
relazione.
 I principali disturbi psicologici in età
evolutiva.
 La funzione dell’Osservazione a scuola e
principali elementi.

Perché osservare a scuola?
L’osservazione è uno dei modi privilegiati
della ricerca qualitativa che permette di
conoscere ciò che succede in classe e di
acquisire una maggiore consapevolezza
dei comportamenti di bambini ed
insegnanti e della stretta INTERAZIONE
tra bambini e tra adulto e bambino.
Perché osservare a scuola?
Per individuare modalità relazionali
adeguate ed efficaci.
 Per progettare linee di intervento
educativo in cui la persona e i suoi stati
emotivi siano centrali nel processo di
apprendimento.
 Per individuare l’esordio di un eventuale
disturbo del neurosviluppo.
 Per meglio comprendere cosa, come e a
chi insegnare.

Osservazione
CHE COS’E’ L’OSSERVAZIONE?
In modo generico potremmo dire che l’osservazione
è una pratica comune utilizzata per conoscere la realtà
che ci circonda, è il tentativo di acquisire conoscenze, in
maniera più o meno precisa, più o meno sistematica.
Ogni persona compie quotidianamente un numero molto
ampio di osservazioni, che danno modo di conoscere,
classificare, analizzare componenti diverse dell'ambiente
umano e fisico che ci circonda.
FACCIAMO UN PICCOLO ESPERIMENTO
Test sull'attenzione selettiva.wmv
Osservazione
GUARDARE ED OSSERVARE
GUARDARE: esperienza quotidiana,
principale contatto con la realtà che ci
circonda.
SPONTANEO
IMMEDIATO
GENERICO
NON SELETTIVO
Osservazione
GUARDARE ED OSSERVARE
OSSERVARE: una persona che osserva ha un
preciso obiettivo che consiste nella conoscenza
e nella descrizione, il più possibile oggettiva,
fedele e completa, di un determinato fenomeno,
considerato rilevante e significativo rispetto a
particolari interessi, motivazioni, curiosità.
FINALIZZATO
INTENZIONALE
SPAZIO E TEMPO DEFINITI
OGGETTIVO (?)
Osservazione
Dall’Osservazione oggettiva (Positivismo)
alla Soggettività dell’osservazione.
Come fare in modo che l’osservazione sia
affidabile pur essendo soggettiva?
 Metodo
 Consapevolezza
Essere un buon osservatore
Obiettivi chiari (Cosa voglio osservare?)
 Formazione e competenza
 Appropriatezza degli strumenti
 Dimensione globale e dettagli: analisi ABC
(Antecedenti – Conseguenze)
 Rilevazione e Interpretazione
 Osservazione e Deduzione
 Obiettivo – Modello – Tecniche

Aspetti salienti dell’osservazione





L’ambiente in cui può essere effettuata
un’osservazione;
Il ruolo dell’osservatore durante
l’osservazione stessa;
Il grado di strutturazione
dell’osservazione;
Le principali tipologie di osservazione;
Gli strumenti di osservazione ad esse
correlate.
L’Ambiente in cui si effettua
l’Osserazione
 Cosa
osservare
Decidere che cosa osservare è la fase
iniziale del processo osservativo: questa
scelta è determinata dalle ipotesi che
guidano il nostro intento conoscitivo, dagli
obiettivi della nostra rilevazione.
Non è possibile osservare TUTTO:
restringere il campo e focalizzare alcuni
aspetti.
TANTO non è necessariamente MEGLIO.
 Come
osservare
Individuazione della metodologia di
osservazione più appropriata in base alle
variabili oggetto di osservazione.
 Quando Osservare
Impostazione della durata e della frequenza
delle osservazioni.
 Campionamento di eventi
 Campionamento temporale
NON SI ESCLUDONO A VICENDA
Tecniche di campionamento
A- Campionamento per eventi: viene rilevato l’evento
comportamentale nella sua interezza; esso va descritto in
modo dettagliato, va specificato e definito in partenza ed è
eventualmente video registrabile(es. la ricreazione,
l’esecuzione di un compito).
B- Campionamento temporale: vengono considerati
aspetti selezionati del comportamento che si verificano in
intervalli di tempo separati, brevi ed uniformi, fornendo
campioni temporali che si ritengono rappresentativi di un
determinato fenomeno. Vantaggio chiaro di questo metodo
è l’economicità, l’accuratezza e l’efficacia.
Il campionamento temporale non coglie la complessità del
comportamento perché è possibile ottenere solo delle
misure di frequenza. (es. la frequenza di intervento durante
una lezione)
Il ruolo dell’Osservatore (1)
 Osservazione
partecipante
 Osservazione non partecipante
(telecamera, specchio
unidirezionale, osservatore esterno)
Se è l’insegnante di classe a condurre
l’osservazione, essa sarà sempre
partecipante.
Il ruolo dell’Osservatore (2)





Il livello di soggettività è insopprimibile nell’osservatore e
considerato che crea disturbo nella lettura della realtà, ogni
osservatore esperto deve essere in grado conoscere e gestire la
propria soggettività:
la soggettività può influenzare la percezione;
la soggettività può influenzare l’interpretazione dei fatti osservati;
l'ipotesi di partenza, le credenze, le conoscenze precedenti, le aspettative
dell'osservatore possono fare in modo che vengano selezionate e
privilegiate le informazioni attese ma possono altresì creare
modificazioni sugli stessi aspetti osservati (effetto Pigmalione: io mi
aspetto di osservare ciò e influenzo il comportamento dei soggetti
osservati in modo da vedere ciò che cerco);
l'eccessiva familiarità dell’osservatore con il fenomeno osservato fa
solitamente diminuire l’attenzione al fenomeno.
Grado di strutturazione
dell’Osservazione
Osservazione
strutturata o
sistematica
Osservazione
con basso grado
di strutturazione
Strumenti di osservazione
Strumenti di osservazione
Osservazione con
basso grado di
strutturazione
Osservazione strutturata
Videoregistraz
ione
Strumenti strutturati
CheckList
Scale di
valutazi
one
Griglie
Descizioni “cartamatita”
Diario
Episodi
critici
Diario


“Il diario è particolarmente indicato quando l’osservatore
(…) desidera conoscere un “mondo” nuovo o poco familiare
e si augura di raccogliere un materiale ricco, utilizzabile
anche in seguito, più affidabile della memoria a medio o a
lungo termine.” (Postic M., De Ketele J.M., 1993)
Tale strumento può essere utile per analizzare il
rapporto tra la situazione di partenza, i processi in
corso e i risultati ottenuti.
Episodi critici e analisi ABC

La tecnica degli episodi critici consiste nell’annotare
delle situazioni problematiche subito dopo che hanno
avuto luogo. Il linguaggio utilizzato è sempre di tipo
descrittivo e vanno registrati non solo i dati negativi.
Tale tecnica è molto utile nel caso ad esempio di alunni
con comportamenti disadattivi. Una puntuale analisi
degli episodi permette di fare una riflessione su possibili
cause o situazioni coscatenanti e sull’epilogo dell’evento.
L’attenzione non va quindi solo posta sul soggetto ma
anche sull’ambiente inteso in senso ampio ovvero anche
le azioni e le reazioni del gruppo dei pari che precedono
e seguono l’episodio.
Strumenti strutturati



Hanno lo scopo di giungere ad un controllo dei dati osservativi
e di trovare uno strumento di mediazione concettuale e
linguistico per rendere il risultato delle singole osservazioni
interscambiabili e valutabile tra più operatori.
In questo caso la definizione degli elementi da osservare è molto
chiara e circoscritta.Vengono quindi predisposti degli strumenti
dove i dati osservati vanno registrati secondo una classificazione
che è già riportata, ad esempio un sistema di categorie o check list.
Una volta costruito o scelto lo strumento l’osservatore va
“addestrato” ad utilizzarlo.
Lo sforzo di creare uno strumento non ambiguo e chiaro dal punto
di vista comunicativo ne permette l’uso a più osservatori al fine di
compiere confronti e ripetere l’osservazione.
Check-List
Sezione 4 anni
Alunno .................................
Obiettivi
Periodo: dicembre
Obiettivo raggiunto
Sa relazionarsi positivamente
con i compagni
Sa relazionarsi positivamente
con le insegnanti
Sa comunicare il proprio vissuto
Sa riconoscere e accetta le
regole di comportamento
Memorizza filastrocche e
canzoncine
Comprende un racconto
Distingue i colori primari
Obiettivo non ancora
raggiunto
Sa utilizzare alcune tecniche
espressive
Sa classificare in base ad una
caratteristica
Si orienta negli spazi interni ed
esterni della scuola
Sa imitare semplici movimenti
Sa seguire un percorso
Riconosce e nomina le principali
parti del corpo su di sé e sugli
altri
I soggetti osservati


Inoltre va tenuta presente la tendenza dei soggetti a comportarsi
diversamente quando sanno di essere osservati. Si parla in questo
caso di "reattività" del soggetto. Il soggetto osservato, per esempio il
bambino o il gruppo di bambini, potrebbe modificare il proprio
comportamento se si accorge che qualcuno sta registrando e
descrivendo ciò che fa (…). Il rischio di reattività è maggiore se
l’osservatore è un estraneo, mentre diminuisce notevolmente se chi
osserva è una persona conosciuta o abitualmente inserita nel contesto.
Inoltre la reattività aumenta se l’osservatore dichiara le sue
intenzioni al gruppo degli osservati. Altro elemento da non
sottovalutare è l’età dei soggetti osservati in quanto la reattività
aumenta con l’età (più l’età è bassa e meno sono reattivi).
E’ tutto così semplice?
 Difficoltà
dell’osservazione:
 Condizioni psicofisiche dell’osservatore:
attenzione, memoria, percezione sono
influenzate da livelli di stanchezza, ansia,
umore.
 Osservazione descrittiva: può essere
“sporcata” da una connotazione valutativa.
 Annotazione immediata e annotazione
differita.
 Coinvolgimento emotivo ed aspettative.
E’ tutto così semplice?
 Per
superare le difficoltà
 Condizioni psicofisiche dell’osservatore:
confronto intersoggettivo a posteriori (se
possibile).
 Osservazione descrittiva: utilizzo di griglie di
riferimento – mettersi nei panni di chi non è
presente.
 Annotazione immediata e annotazione
differita: differire il meno possibile (appunti)
 Coinvolgimento emotivo ed aspettative: presa
di consapevolezza.
Dall’Osservazione alla Descrizione
(Relazione)
Il tipo di linguaggio adottato:
Descrittivo
Esente da giudizi e pregiudizi
DESCRIVERE !!!
NON COMMENTARE E VALUTARE
In un secondo momento si possono
formulare ipotesi ed interpretazioni.
Dall’Osservazione alla stesura
relazione
DESCRIVERE:
Quando l’insegnante sta spiegando un
argomento nuovo alla lavagna, Marco non
segue, ma ha lo sguardo perso nel vuoto.

EVITARE DI COMMENTARE/VALUTARE
Marco è sempre distratto.

Dall’Osservazione alla stesura
relazione
DESCRIVERE:
Porre attenzione alla terminologia utilizzata per
espriemere la frequenza:
 “Tanto/poco” non sono molto d’aiuto senza un
termine di paragone.
 Meglio utilizzare dove possibile un’indicazione di
frequenza rispetto ad un arco temporale: “
Franco si è allontanato di nascosto dall’aula
almeno 2 volte durante la giornata nell’arco
delle ultime due settimane”.

Sintesi Osservazione
Per rendere l’osservazione il più scientifica possibile,
limitando anche eventuali problemi che nascono dalla
soggettività dell’osservatore è utile procedere con una
modalità di osservazione che presupponga:
 chiarezza negli obiettivi dell’osservazione;
 più osservazioni regolari ripetute nel tempo;
 uso di uno strumento valido per la rilevazione dei dati,
esaustivo e non ambiguo;
 la presenza di più osservatori dello stesso fenomeno
con lo stesso strumento.
Sintesi Osservazione
Inoltre è una buona pratica prendere dimestichezza con lo
strumento osservativo esercitandosi più volte in situazione in
modo da utilizzarlo al meglio. Nello specifico delle osservazioni
narrative “carta matita”, dove come strumenti non ci sono griglie o
schede a maglie strette ma protocolli di osservazione e diari è bene
prestare molta attenzione al tipo di linguaggio utilizzato che
deve essere di tipo descrittivo e non valutativo.
La scelta delle parole, degli aggettivi utilizzati per descrivere un determinato
evento influenza il messaggio, il contenuto che vogliamo trasmettere, anzi
lo costituisce.
Espressioni quali “Mario è triste” sono ambigue, suscettibili di
interpretazione diverse: si tratta infatti di una frase che contiene un
commento valutativo, che restituisce un’impressione dell’osservazione,
ma non un dato di fatto.

I DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO
DSM-5
Si manifestano tipicamente nelle prime fasi
dello sviluppo, spesso prima che il
bambino inizi la scuola elementare.
Sono caratterizzati da DEFICIT dello
sviluppo che causa una
COMPROMISSIONE del
FUNZIONAMENTO su più livelli.
I DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO
Livelli della compromissione:
 Personale
 Sociale
 Scolastico
Range del deficit:
 Limitazioni molto specifiche delle funzioni
esecutive
 Compromissione globale delle abilità
sociali e dell’intelligenza
I DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO
Livelli della compromissione:
 Personale
 Sociale
 Scolastico
Range del deficit:
 Limitazioni molto specifiche delle funzioni
esecutive
 Compromissione globale delle abilità
sociali e dell’intelligenza
I DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO


Disturbo dello sviluppo intellettivo
Disturbo della comunicazione
DSL
Dist. Fonetico/Fonologico
Dist. della comunicazione sociale
Dist. della fluenza (Balbuzie)
Disturbo dello spettro dell’autismo
ADHD
DSA
Disturbi del movimento
!!!Concomitanza tra disturbi
!!! Sintomi in eccesso e deficit/ritardi nel
raggiungimento di tappe di sviluppo




I DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO
Disturbi dell’umore e del pensiero
 Disturbi d’ansia
 Disturbi dell’umore
 Disturbo da comportamento dirompente,
del controlo degli impulsi e della condotta
 Disturbi del comportamento alimentare
 Disturbi del sonno, enuresi, encopresi
 Schizofrenia e altri Disturbi Psicotici
L’osservazione a scuola

Non è una registrazione fedele e diretta della
realtà

Non è guardare ma si basa su un’ipotesi di
lavoro.

Non è interpretare, ma piuttosto un
momento intermedio tra la percezione del
fenomeno e la sua interpretazione
Contesto scuola
Il contesto scuola è caratterizzato da:
 Complessità
delle situazione
 Molteplicità delle variabili.
L’osservazione a scuola, perché?



L’osservazione che viene effettuata nel contesto
educativo ha sempre uno scopo, non è mai finalizzata a
se stessa. In primo luogo si può distinguere tra
l'osservazione usata a fini conoscitivi e l'osservazione
utilizzata al fine di conoscere una situazione per
intervenire, cercando di modificarla in modo
prevedibile
Ciò che emerge in ambulatorio/studio non sempre è
generalizzabile in altre situazioni e quindi i risultati sono
poco aderenti a quello che avviene nel contesto di vita
quotidiana .
I bambini passano molto tempo a scuola, un tempo che
contribuisce alla loro crescita come individui all’interno
di un gruppo.
Osservazione

Va sottolineato che lo scopo dell’osservazione,
la metodologia e gli strumenti osservativi, le
stesse variabili da osservare, sono il frutto di
una scelta da parte di chi conduce
l’osservazione. Tale scelta, nasce da un’ipotesi
guida sul significato che quella data situazione
che si osserva potrebbe avere, ovvero da una o
più possibili interpretazioni del fenomeno da
osservare.
Osservazione
Per ipotesi guida si intende la o le teorie più o meno
esplicite sulle quali un insegnante si basa per leggere la
realtà e impostare il proprio lavoro. Tali teorie sono il
frutto delle conoscenze, delle esperienze, delle idee sul
bambino, sull’apprendimento, sull’educazione e anche
sull’idea di scuola che ogni docente ha.
Quando le teorie di riferimento, restano
implicite,l’osservazione effettuata, l’analisi dei dati,
l’interpretazione degli stessi possono risultare
facilmente falsati. Se l’osservatore non effettua questa
analisi, rischia di non essere consapevole della relatività
dei dati che raccoglie.

Processo interno dell’osservatore
che osserva
Prospettiva psicologica
Insegnante
Prospettiva educativa
Letteratura rilevante
Prospettiva didattica
Contesto sociale
Prospettiva interculturale
Ruolo dell’insegnante
nell’osservazione in classe
La persona che osserva assume un ruolo di notevole
importanza: l’osservatore è in qualche modo la persona
che “seleziona” i dati dell’osservazione.
Il processo di “incontro tra due persone” (osservatore e
osservato) va considerato, analizzato e compreso come un
ulteriore dato dell’osservazione.
Va definito il rapporto tra l’osservatore e l’oggetto
dell’osservazione; si specificano, quindi, il modo in cui
l’osservatore si comporterà durante l’incontro e il modo
in cui agirà nell’ambiente e nel contesto di osservazione.
L’osservazione a scuola diventa metodo di
indagine se:


persegue obiettivi
precisi e definiti

è registrata in maniera
sistematica
◦ conoscenza dei prerequisiti
◦ Descrizioni
◦ Individuazione di capacità
◦ Check-list
◦ relazioni sociali
◦ Filmati
è programmata
sistematicamente ed
ha un campo di
indagine delimitato

è messa in relazione a
schemi teorici e/o
interpretativi
Diventa utile strumento per la conoscenza delle capacità e
dei comportamenti
E' quindi utilizzata per la raccolta di dati
 -di tipo comportamentale
(aggressività, autonomia, cura delle proprie cose etc..);
 -di tipo sociale
(capacità di organizzare giochi, rispetto delle regole, capacità
interattiva, tolleranza etc..)
 -di tipo cognitivo
(coordinamento motorio e spazio temporale, individuazione di
strategie di risoluzione di situazioni problemiche etc..)
 -di tipo affettivo
(dipendenza dall'adulto, grado di sicurezza, motivazione alle
attività).
Avere delle misurazioni di base degli alunni, che costituiscano il punto di
partenza dell'attività didattica e la base per la verifica degli
apprendimenti, della maturazione e della crescita dei processi
mentali
Diventa utile strumento per lo studio
di un caso
Serve per delineare dei profili degli alunni, in
particolare se con bisogni educativi
speciali, che articolandosi nei vari ambiti di
intervento scolastico, possano fornire delle
indicazioni per una programmazione
specifica e puntuale che tenga conto della
realtà oggettiva e soggettiva e che possa
costituire anche il punto iniziale della
valutazione scolastica.
Atteggiamenti e tipi di osservazione a
scuola
1.
2.
Osservazione partecipante (o
partecipe), quando l’osservatore
partecipa al fenomeno osservato
divenendo egli stesso parte della
situazione;
Osservazione distaccata quando, invece,
l’osservatore occupa una posizione
esterna al campo di osservazione
Osservazione partecipe
Antropologia, Psicologia Clinica e Pedagogia.
Carattersitiche:
◦
◦
◦
◦
◦
L’osservatore è parte del fenomeno osservato (ma non intrusivo)
Si raccolgono informazioni in più ambiti osservativi
Si osservano comportamenti, reazioni, e vissuti
Si pone attenzione al significato del comportamento
Si confrontano e correlano dati, simboli, relazioni ed esperienze
che hanno significato per il soggetto.
◦ Si evita di attribuire significato arbitrario e chiarisce elementi non
evidenti del comportamento
◦ Si sospende il giudizio fino a che non ci siano dati che ne
suggeriscono la rilevanza.
Osservazione partecipe in ambito scolastico
E’ utilizzata per osservare le componenti relazionali-affettive, ossia :
considera l'esistenza di elementi affettivi nello sviluppo di un alunno
considera che l'apprendimento dipende da componenti cognitive,
affettive e motivazionali. (creare un ambiente idoneo
all'apprendimento del bambino).
considera che carenze nello sviluppo affettivo inficiano i risultati
dell'apprendimento.
considera che il bambino instaura con le persone che incontra
(insegnanti e altri alunni) relazioni che lo coinvolgono dal punto di
vista emotivo e affettivo e in cui ripropone, adattandole, modelli di
relazione già sperimentati.
Il focus dell'osservazione sono le relazioni
Osservazione distaccata
Etologia, Psicologia dello sviluppo, cognitivista,
psicologia comportamentista
Caratteristiche
 L’osservatore occupa una posizione esterna al campo
di osservazione, è indifferente agli approcci del
soggetto osservato, è silenzioso e discreto
 E’ data maggiore attenzione al dettaglio
 Descrizione rigorosa del comportamento e sua
misurazione
 Attenzione alla rilevazione del comportamento
 Parte da osservazioni libere e poi sceglie i dati in base
alla regolarità
Osservazione distaccata in ambito scolastico
E’ utilizzata per osservare comportamenti, abilità,
funzioni, ossia :
 Funzioni esecutive e dell’ Io: memoria,
percezione, linguaggio, sensazione,
 Comportamenti interattivi e sociali (contatto,
interazione, tattilità, aggressività )
 Abilità linguistiche, logiche, matematiche, di
risoluzione problemica
Il focus dell'osservazione sono i comportamenti
Cosa osservare
Il campo di osservazione va delimitato attraverso alcune tecniche:
tecniche
aperte: sono quelle in cui l’obiettivo osservativo è amplio,
l’attenzione è a vasto spettro e i tempi osservativi sono molto lunghi; i
limiti del cosa osservare sono posti dall’affaticamento dell’osservatore
e da scelte da lui compiute sull’importanza o meno di annotare quel
particolare comportamento.
Sono tecniche aperte le descrizioni diaristiche o le descrizioni di eventi
tecniche
chiuse: sono quelle in cui l’attenzione dell’osservatore è
diretta ad un unico bersaglio; il campo d’indagine risulta ristretto sia in
base alla preselezione di ciò che si vuole osservare, sia in base al
tempo di osservazione.
Sono tecniche chiuse le osservazioni per campionamento di tempo o
di eventi
La descrizione in ambito scolastico
La descrizione può essere usata in ambito scolastico per lo
studio di un caso, per la conoscenza iniziale di un soggetto, per
cogliere connessioni e per formulare ipotesi circa alcuni
comportamenti
Caratteristiche:
◦ Definizione dettagliata dei termini
◦ Il significato deve poter essere condiviso e non in altro modo
interpretato
◦ Le sequenze di comportamenti, il contesto, gli antecedenti e le
conseguenze al comportamento vanno considerati per non
incorrere in generalizzazioni che chiudono il processo di
riflessione.
◦ Separare impressioni e sensazioni dai dati osservati
◦ Il confronto avviene sui dati osservati non su una condivisione di
pareri e sensazioni
Tecniche di registrazione dei dati
Le osservazioni possono essere registrate
attraverso videoregistrazioni o metodi carta
e matita.
Videoregistrazione
Il vantaggio principale che tale tecnica
offre è quello di poter registrare le
osservazioni in maniera continuativa
senza la necessità di compiere operazioni
di selezione o campionamento
temporale..
 Una buona videoregistrazione implica una
strutturazione della situazione osservativa
in modo da evitare salti e interruzioni nei
filmati.

Metodi carta matita
I metodi carta matita comprendono la:
1- Descrizione
 E’ il più semplice e banale metodo di registrazione dei dati, nel
senso che l’osservatore, o durante, o immediatamente dopo
descrive accuratamente tutto ciò che è avvenuto. Ovviamente i
limiti di questo metodo sono moltissimi, il metodo ruota intorno
all’osservatore, e alla sua capacità di ricordare e di non deformare
la realtà, ma è anche vero che in tutti i tipi di osservazione
partecipe (e quindi in molti ambiti clinici) il modo in cui
l’osservatore vede e registra la realtà fa parte del metodo stesso.
E’ pertanto opportuno utilizzare alcuni sistemi per ricordare
meglio: è possibile ad esempio prendere brevi appunti, segnare le
zone della stanza in cui si svolgono le azioni, annotare alcuni eventi
fondamentali. Sarà bene ricordare che se la descrizione permette di
cogliere bene l’azione nel suo contesto sfuggono molti
comportamenti veloci.
Metodi carta matita
2- Check-list e schemi di codifica
Le check-list sono degli elenchi di comportamenti già
selezionati e preparati prima di iniziare l’osservazione,
oppure preparati a partire da videoregistrazioni.
L’osservatore guardando un soggetto segna su queste liste
ogni qualvolta un uno dei comportamenti segnati si
manifesta.
La check-list ha l’indubbio vantaggio di essere molto poco
intrusiva, di rendere il compito osservativo più semplice.
Implica un lavoro di formulazione alquanto laborioso e
complesso.
Costruzione di una check-list o schema di codifica
La costruzione richiede una attenta fase preparatoria in cui si studiano i
comportamenti che possono aver luogo in una data situazione ed in uno
specifico contesto.
I comportamenti da osservare devono poi essere raggruppati in categorie
e devono essere definiti in maniera descrittiva e operativa;
1- grado di omogeneità delle categorie osservative: ogni schema di codifica
deve essere costituito con delle categorie comportamentali che risultino
omogenee tra di loro rispetto al tipo di comportamento che vogliono
rilevare.
Le categorie possono essere:
Micro categorie sono quelle attraverso unità comportamentali che
designano una sola azione di tipo morfologico o funzionale (es. manipola,
sorride, solleva lo sguardo).
Macro categorie sono categorie più ampie, che prevedono anche una
sequenza di comportamenti concettualmente unificabili: p.e. “E’ in grado di
interagire positivamente con i compagni”.
metodi carta matita
Scale di valutazione
Infine un altro metodo carta e matita può essere l’utilizzo
di una scala di valutazione.
Le scale di valutazione possono avere un ampio uso
nell’ambito clinico e nell’ambito scolastico in cui l’esigenza
è proprio quella di giungere ad una valutazione e
classificazione dei soggetti rispetto ad alcuni parametri.
Le scale di valutazione possono essere applicate o su
materiale descritto o videoregistrato, guadagnandone in
accuratezza e precisione, o direttamente dal “vivo”
permettendo di cogliere il livello valutativo minimo o
massimo a cui è giunto un soggetto.
In sintesi: a scuola
1- osservazione per la rilevazione dei
comportamenti
descrivere una situazione
 costruire (sapere i criteri di costruzione)
schemi di codifica
 costruire scale di valutazione

In sintesi: a scuola
2- osservazione per lo studio di un caso
Integrare osservazioni dirette ed indirette
 Usare scale di valutazione
 Usare descrizione di comportamenti e
stati interni

Costruire un profilo osservativo
L’atteggiamento osservativo presuppone
Ritenere che
l’apprendimento
dipenda da elementi
cognitivi affettivi e
motivazionali
 Individuare e valutare
gli elementi affettivi
nello sviluppo di un
alunno


Riconoscere che
carenze, problemi,
difficoltà nello sviluppo
affettivo e nella vita
relazionale inficiano i
risultati
dell’apprendimento
Una persona instaura con le persone
che incontra (insegnanti, coetanei)
relazioni che lo coinvolgono dal punto di
vista emotivo ed affettivo ed in cui
ripropone i modelli relazionali
sperimentati in precedenza
L’osservazione deve fornire
informazioni su:
Circostanze ambientali
 Accertamento dello sviluppo
 Sviluppo dell’Io
 Stati affettivi

Costruzione di un profilo osservativo
1.

Descrizione del
soggetto
Si tratta di delineare
alcuni tratti fisici, il
modo di proporsi e
presentarsi, la
tonalità affettiva
emergente
sorridente, diffidente,
parla molto, poco
2. Contesto e
ambiente di vita
 Vanno indicati i fattori
ambientali che possono
influenzare il
comportamento e lo
stato del soggetto,
nonché lo stile
educativo familiare o
del contesto educativo
3. Sviluppo fisico e psichico
3A
Regolazione degli istinti e delle funzioni
corporee
Si considerano semplici fattori di tipo fisico
importanti dal punto di vista dell'autonomia
generale del soggetto
Sonno Cibo
Toilette Altri bisogni
3. Sviluppo fisico e psichico
3B Utilizzo del proprio corpo per indicare piacere e
dispiacere
Si osservano segni o comportamenti che forniscono
indicazioni sul piacere o dispiacere vissuto dal soggetto.
Ad esempio: il sorriso, il riso, espressioni di tristezza del
volto, il pianto, la rabbia, l'ansia, l'assunzione di movimenti
stereotipati, il tono muscolare etc..
Considerare le zone del corpo coinvolte.
(es. piacere nel succhiare, piacere masturbatorio)
3. Sviluppo fisico e psichico
3C. Sviluppo delle relazioni con le
persone
Va osservato il tipo ed il livello di
relazione affettiva con gli altri e con
se stesso che il soggetto ha
raggiunto:
Persona riconosciuta per la sua
funzione


Persona riconosciuta per sé
3. Sviluppo fisico e psichico
3D Autostima
Si osserva come il
soggetto si valorizza,
come investe le sue
risorse e le sue
acquisizioni
abilità che lo rendono più
autonomo: gioco, disegno,
servizi sociali
3E Aggressività
 Indicare se l'aggressività
è presente o meno,
considerare se si
manifesta in maniera
eccessiva o difforme
dalle modalità ordinarie
4- Sviluppo dell'Io
4A
capacità sensorie, motorie, mentali
Le principali funzioni dell' Io possono essere:
memoria,
esame di realtà, capacità di sintesi,
controllo di motricità, linguaggio,
regolazione delle proprie azioni:
a livello di un accettabile livello sociale oppure solo in base al
soddisfacimento del proprio bisogno immediato
4- Sviluppo dell'Io
4B. Autonomia
 Autonomia generale:
capacità di portare a
termine alcuni
compiti riferiti in
particolare alla vita
quotidiana
 Autonomia specifica:
condurre a termine
compiti nuovi o
conquista di nuove
abilità
4C. Modalità di difesa
 Le reazioni che il
soggetto mette in atto
di fronte a situazioni
spiacevoli provocate
da suoi vissuti interiori
o da situazioni
ambientali, realmente
minaccianti o che lui
sente come minaccianti
4- Sviluppo dell'Io
4D. Stati affettivi ed
emotivi
 Osservare affetti ed
emozioni (es.
allegria, tristezza,
paura,), le situazioni
in cui compaiono,
l'intensità e lo
stimolo che li
provoca
4E. Rapporto tra
tendenze progressive e
regressive
 In ogni individuo
(immaturo) sono
presenti queste due
componenti, che
determinano
l'andamento generale
dello sviluppo
L’osservazione deve fornire
informazioni sulla qualità della
relazione in diversi momenti
Entrata a scuola
 Gioco libero
 Attività strutturate
 Ricongiungimento

TRA BAMBINI
TRA ADULTO E BAMBINO
GRAZIE DELL’ATTENZIONE
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