I DISTURBI PSICOLOGICI IN ETA’ EVOLUTIVA: IL RUOLO DELL’OSSERVAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA Sondrio, 04 Maggio 2016 RELATORE: Dott. Giampaolo Ruffoni – Psicologo Programma Premessa sull’intervento Introduzione sull’Osservazione e la metodologia. Dall’osservazione alla stesura di una relazione. I principali disturbi psicologici in età evolutiva. La funzione dell’Osservazione a scuola e principali elementi. Perché osservare a scuola? L’osservazione è uno dei modi privilegiati della ricerca qualitativa che permette di conoscere ciò che succede in classe e di acquisire una maggiore consapevolezza dei comportamenti di bambini ed insegnanti e della stretta INTERAZIONE tra bambini e tra adulto e bambino. Perché osservare a scuola? Per individuare modalità relazionali adeguate ed efficaci. Per progettare linee di intervento educativo in cui la persona e i suoi stati emotivi siano centrali nel processo di apprendimento. Per individuare l’esordio di un eventuale disturbo del neurosviluppo. Per meglio comprendere cosa, come e a chi insegnare. Osservazione CHE COS’E’ L’OSSERVAZIONE? In modo generico potremmo dire che l’osservazione è una pratica comune utilizzata per conoscere la realtà che ci circonda, è il tentativo di acquisire conoscenze, in maniera più o meno precisa, più o meno sistematica. Ogni persona compie quotidianamente un numero molto ampio di osservazioni, che danno modo di conoscere, classificare, analizzare componenti diverse dell'ambiente umano e fisico che ci circonda. FACCIAMO UN PICCOLO ESPERIMENTO Test sull'attenzione selettiva.wmv Osservazione GUARDARE ED OSSERVARE GUARDARE: esperienza quotidiana, principale contatto con la realtà che ci circonda. SPONTANEO IMMEDIATO GENERICO NON SELETTIVO Osservazione GUARDARE ED OSSERVARE OSSERVARE: una persona che osserva ha un preciso obiettivo che consiste nella conoscenza e nella descrizione, il più possibile oggettiva, fedele e completa, di un determinato fenomeno, considerato rilevante e significativo rispetto a particolari interessi, motivazioni, curiosità. FINALIZZATO INTENZIONALE SPAZIO E TEMPO DEFINITI OGGETTIVO (?) Osservazione Dall’Osservazione oggettiva (Positivismo) alla Soggettività dell’osservazione. Come fare in modo che l’osservazione sia affidabile pur essendo soggettiva? Metodo Consapevolezza Essere un buon osservatore Obiettivi chiari (Cosa voglio osservare?) Formazione e competenza Appropriatezza degli strumenti Dimensione globale e dettagli: analisi ABC (Antecedenti – Conseguenze) Rilevazione e Interpretazione Osservazione e Deduzione Obiettivo – Modello – Tecniche Aspetti salienti dell’osservazione L’ambiente in cui può essere effettuata un’osservazione; Il ruolo dell’osservatore durante l’osservazione stessa; Il grado di strutturazione dell’osservazione; Le principali tipologie di osservazione; Gli strumenti di osservazione ad esse correlate. L’Ambiente in cui si effettua l’Osserazione Cosa osservare Decidere che cosa osservare è la fase iniziale del processo osservativo: questa scelta è determinata dalle ipotesi che guidano il nostro intento conoscitivo, dagli obiettivi della nostra rilevazione. Non è possibile osservare TUTTO: restringere il campo e focalizzare alcuni aspetti. TANTO non è necessariamente MEGLIO. Come osservare Individuazione della metodologia di osservazione più appropriata in base alle variabili oggetto di osservazione. Quando Osservare Impostazione della durata e della frequenza delle osservazioni. Campionamento di eventi Campionamento temporale NON SI ESCLUDONO A VICENDA Tecniche di campionamento A- Campionamento per eventi: viene rilevato l’evento comportamentale nella sua interezza; esso va descritto in modo dettagliato, va specificato e definito in partenza ed è eventualmente video registrabile(es. la ricreazione, l’esecuzione di un compito). B- Campionamento temporale: vengono considerati aspetti selezionati del comportamento che si verificano in intervalli di tempo separati, brevi ed uniformi, fornendo campioni temporali che si ritengono rappresentativi di un determinato fenomeno. Vantaggio chiaro di questo metodo è l’economicità, l’accuratezza e l’efficacia. Il campionamento temporale non coglie la complessità del comportamento perché è possibile ottenere solo delle misure di frequenza. (es. la frequenza di intervento durante una lezione) Il ruolo dell’Osservatore (1) Osservazione partecipante Osservazione non partecipante (telecamera, specchio unidirezionale, osservatore esterno) Se è l’insegnante di classe a condurre l’osservazione, essa sarà sempre partecipante. Il ruolo dell’Osservatore (2) Il livello di soggettività è insopprimibile nell’osservatore e considerato che crea disturbo nella lettura della realtà, ogni osservatore esperto deve essere in grado conoscere e gestire la propria soggettività: la soggettività può influenzare la percezione; la soggettività può influenzare l’interpretazione dei fatti osservati; l'ipotesi di partenza, le credenze, le conoscenze precedenti, le aspettative dell'osservatore possono fare in modo che vengano selezionate e privilegiate le informazioni attese ma possono altresì creare modificazioni sugli stessi aspetti osservati (effetto Pigmalione: io mi aspetto di osservare ciò e influenzo il comportamento dei soggetti osservati in modo da vedere ciò che cerco); l'eccessiva familiarità dell’osservatore con il fenomeno osservato fa solitamente diminuire l’attenzione al fenomeno. Grado di strutturazione dell’Osservazione Osservazione strutturata o sistematica Osservazione con basso grado di strutturazione Strumenti di osservazione Strumenti di osservazione Osservazione con basso grado di strutturazione Osservazione strutturata Videoregistraz ione Strumenti strutturati CheckList Scale di valutazi one Griglie Descizioni “cartamatita” Diario Episodi critici Diario “Il diario è particolarmente indicato quando l’osservatore (…) desidera conoscere un “mondo” nuovo o poco familiare e si augura di raccogliere un materiale ricco, utilizzabile anche in seguito, più affidabile della memoria a medio o a lungo termine.” (Postic M., De Ketele J.M., 1993) Tale strumento può essere utile per analizzare il rapporto tra la situazione di partenza, i processi in corso e i risultati ottenuti. Episodi critici e analisi ABC La tecnica degli episodi critici consiste nell’annotare delle situazioni problematiche subito dopo che hanno avuto luogo. Il linguaggio utilizzato è sempre di tipo descrittivo e vanno registrati non solo i dati negativi. Tale tecnica è molto utile nel caso ad esempio di alunni con comportamenti disadattivi. Una puntuale analisi degli episodi permette di fare una riflessione su possibili cause o situazioni coscatenanti e sull’epilogo dell’evento. L’attenzione non va quindi solo posta sul soggetto ma anche sull’ambiente inteso in senso ampio ovvero anche le azioni e le reazioni del gruppo dei pari che precedono e seguono l’episodio. Strumenti strutturati Hanno lo scopo di giungere ad un controllo dei dati osservativi e di trovare uno strumento di mediazione concettuale e linguistico per rendere il risultato delle singole osservazioni interscambiabili e valutabile tra più operatori. In questo caso la definizione degli elementi da osservare è molto chiara e circoscritta.Vengono quindi predisposti degli strumenti dove i dati osservati vanno registrati secondo una classificazione che è già riportata, ad esempio un sistema di categorie o check list. Una volta costruito o scelto lo strumento l’osservatore va “addestrato” ad utilizzarlo. Lo sforzo di creare uno strumento non ambiguo e chiaro dal punto di vista comunicativo ne permette l’uso a più osservatori al fine di compiere confronti e ripetere l’osservazione. Check-List Sezione 4 anni Alunno ................................. Obiettivi Periodo: dicembre Obiettivo raggiunto Sa relazionarsi positivamente con i compagni Sa relazionarsi positivamente con le insegnanti Sa comunicare il proprio vissuto Sa riconoscere e accetta le regole di comportamento Memorizza filastrocche e canzoncine Comprende un racconto Distingue i colori primari Obiettivo non ancora raggiunto Sa utilizzare alcune tecniche espressive Sa classificare in base ad una caratteristica Si orienta negli spazi interni ed esterni della scuola Sa imitare semplici movimenti Sa seguire un percorso Riconosce e nomina le principali parti del corpo su di sé e sugli altri I soggetti osservati Inoltre va tenuta presente la tendenza dei soggetti a comportarsi diversamente quando sanno di essere osservati. Si parla in questo caso di "reattività" del soggetto. Il soggetto osservato, per esempio il bambino o il gruppo di bambini, potrebbe modificare il proprio comportamento se si accorge che qualcuno sta registrando e descrivendo ciò che fa (…). Il rischio di reattività è maggiore se l’osservatore è un estraneo, mentre diminuisce notevolmente se chi osserva è una persona conosciuta o abitualmente inserita nel contesto. Inoltre la reattività aumenta se l’osservatore dichiara le sue intenzioni al gruppo degli osservati. Altro elemento da non sottovalutare è l’età dei soggetti osservati in quanto la reattività aumenta con l’età (più l’età è bassa e meno sono reattivi). E’ tutto così semplice? Difficoltà dell’osservazione: Condizioni psicofisiche dell’osservatore: attenzione, memoria, percezione sono influenzate da livelli di stanchezza, ansia, umore. Osservazione descrittiva: può essere “sporcata” da una connotazione valutativa. Annotazione immediata e annotazione differita. Coinvolgimento emotivo ed aspettative. E’ tutto così semplice? Per superare le difficoltà Condizioni psicofisiche dell’osservatore: confronto intersoggettivo a posteriori (se possibile). Osservazione descrittiva: utilizzo di griglie di riferimento – mettersi nei panni di chi non è presente. Annotazione immediata e annotazione differita: differire il meno possibile (appunti) Coinvolgimento emotivo ed aspettative: presa di consapevolezza. Dall’Osservazione alla Descrizione (Relazione) Il tipo di linguaggio adottato: Descrittivo Esente da giudizi e pregiudizi DESCRIVERE !!! NON COMMENTARE E VALUTARE In un secondo momento si possono formulare ipotesi ed interpretazioni. Dall’Osservazione alla stesura relazione DESCRIVERE: Quando l’insegnante sta spiegando un argomento nuovo alla lavagna, Marco non segue, ma ha lo sguardo perso nel vuoto. EVITARE DI COMMENTARE/VALUTARE Marco è sempre distratto. Dall’Osservazione alla stesura relazione DESCRIVERE: Porre attenzione alla terminologia utilizzata per espriemere la frequenza: “Tanto/poco” non sono molto d’aiuto senza un termine di paragone. Meglio utilizzare dove possibile un’indicazione di frequenza rispetto ad un arco temporale: “ Franco si è allontanato di nascosto dall’aula almeno 2 volte durante la giornata nell’arco delle ultime due settimane”. Sintesi Osservazione Per rendere l’osservazione il più scientifica possibile, limitando anche eventuali problemi che nascono dalla soggettività dell’osservatore è utile procedere con una modalità di osservazione che presupponga: chiarezza negli obiettivi dell’osservazione; più osservazioni regolari ripetute nel tempo; uso di uno strumento valido per la rilevazione dei dati, esaustivo e non ambiguo; la presenza di più osservatori dello stesso fenomeno con lo stesso strumento. Sintesi Osservazione Inoltre è una buona pratica prendere dimestichezza con lo strumento osservativo esercitandosi più volte in situazione in modo da utilizzarlo al meglio. Nello specifico delle osservazioni narrative “carta matita”, dove come strumenti non ci sono griglie o schede a maglie strette ma protocolli di osservazione e diari è bene prestare molta attenzione al tipo di linguaggio utilizzato che deve essere di tipo descrittivo e non valutativo. La scelta delle parole, degli aggettivi utilizzati per descrivere un determinato evento influenza il messaggio, il contenuto che vogliamo trasmettere, anzi lo costituisce. Espressioni quali “Mario è triste” sono ambigue, suscettibili di interpretazione diverse: si tratta infatti di una frase che contiene un commento valutativo, che restituisce un’impressione dell’osservazione, ma non un dato di fatto. I DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO DSM-5 Si manifestano tipicamente nelle prime fasi dello sviluppo, spesso prima che il bambino inizi la scuola elementare. Sono caratterizzati da DEFICIT dello sviluppo che causa una COMPROMISSIONE del FUNZIONAMENTO su più livelli. I DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO Livelli della compromissione: Personale Sociale Scolastico Range del deficit: Limitazioni molto specifiche delle funzioni esecutive Compromissione globale delle abilità sociali e dell’intelligenza I DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO Livelli della compromissione: Personale Sociale Scolastico Range del deficit: Limitazioni molto specifiche delle funzioni esecutive Compromissione globale delle abilità sociali e dell’intelligenza I DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO Disturbo dello sviluppo intellettivo Disturbo della comunicazione DSL Dist. Fonetico/Fonologico Dist. della comunicazione sociale Dist. della fluenza (Balbuzie) Disturbo dello spettro dell’autismo ADHD DSA Disturbi del movimento !!!Concomitanza tra disturbi !!! Sintomi in eccesso e deficit/ritardi nel raggiungimento di tappe di sviluppo I DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO Disturbi dell’umore e del pensiero Disturbi d’ansia Disturbi dell’umore Disturbo da comportamento dirompente, del controlo degli impulsi e della condotta Disturbi del comportamento alimentare Disturbi del sonno, enuresi, encopresi Schizofrenia e altri Disturbi Psicotici L’osservazione a scuola Non è una registrazione fedele e diretta della realtà Non è guardare ma si basa su un’ipotesi di lavoro. Non è interpretare, ma piuttosto un momento intermedio tra la percezione del fenomeno e la sua interpretazione Contesto scuola Il contesto scuola è caratterizzato da: Complessità delle situazione Molteplicità delle variabili. L’osservazione a scuola, perché? L’osservazione che viene effettuata nel contesto educativo ha sempre uno scopo, non è mai finalizzata a se stessa. In primo luogo si può distinguere tra l'osservazione usata a fini conoscitivi e l'osservazione utilizzata al fine di conoscere una situazione per intervenire, cercando di modificarla in modo prevedibile Ciò che emerge in ambulatorio/studio non sempre è generalizzabile in altre situazioni e quindi i risultati sono poco aderenti a quello che avviene nel contesto di vita quotidiana . I bambini passano molto tempo a scuola, un tempo che contribuisce alla loro crescita come individui all’interno di un gruppo. Osservazione Va sottolineato che lo scopo dell’osservazione, la metodologia e gli strumenti osservativi, le stesse variabili da osservare, sono il frutto di una scelta da parte di chi conduce l’osservazione. Tale scelta, nasce da un’ipotesi guida sul significato che quella data situazione che si osserva potrebbe avere, ovvero da una o più possibili interpretazioni del fenomeno da osservare. Osservazione Per ipotesi guida si intende la o le teorie più o meno esplicite sulle quali un insegnante si basa per leggere la realtà e impostare il proprio lavoro. Tali teorie sono il frutto delle conoscenze, delle esperienze, delle idee sul bambino, sull’apprendimento, sull’educazione e anche sull’idea di scuola che ogni docente ha. Quando le teorie di riferimento, restano implicite,l’osservazione effettuata, l’analisi dei dati, l’interpretazione degli stessi possono risultare facilmente falsati. Se l’osservatore non effettua questa analisi, rischia di non essere consapevole della relatività dei dati che raccoglie. Processo interno dell’osservatore che osserva Prospettiva psicologica Insegnante Prospettiva educativa Letteratura rilevante Prospettiva didattica Contesto sociale Prospettiva interculturale Ruolo dell’insegnante nell’osservazione in classe La persona che osserva assume un ruolo di notevole importanza: l’osservatore è in qualche modo la persona che “seleziona” i dati dell’osservazione. Il processo di “incontro tra due persone” (osservatore e osservato) va considerato, analizzato e compreso come un ulteriore dato dell’osservazione. Va definito il rapporto tra l’osservatore e l’oggetto dell’osservazione; si specificano, quindi, il modo in cui l’osservatore si comporterà durante l’incontro e il modo in cui agirà nell’ambiente e nel contesto di osservazione. L’osservazione a scuola diventa metodo di indagine se: persegue obiettivi precisi e definiti è registrata in maniera sistematica ◦ conoscenza dei prerequisiti ◦ Descrizioni ◦ Individuazione di capacità ◦ Check-list ◦ relazioni sociali ◦ Filmati è programmata sistematicamente ed ha un campo di indagine delimitato è messa in relazione a schemi teorici e/o interpretativi Diventa utile strumento per la conoscenza delle capacità e dei comportamenti E' quindi utilizzata per la raccolta di dati -di tipo comportamentale (aggressività, autonomia, cura delle proprie cose etc..); -di tipo sociale (capacità di organizzare giochi, rispetto delle regole, capacità interattiva, tolleranza etc..) -di tipo cognitivo (coordinamento motorio e spazio temporale, individuazione di strategie di risoluzione di situazioni problemiche etc..) -di tipo affettivo (dipendenza dall'adulto, grado di sicurezza, motivazione alle attività). Avere delle misurazioni di base degli alunni, che costituiscano il punto di partenza dell'attività didattica e la base per la verifica degli apprendimenti, della maturazione e della crescita dei processi mentali Diventa utile strumento per lo studio di un caso Serve per delineare dei profili degli alunni, in particolare se con bisogni educativi speciali, che articolandosi nei vari ambiti di intervento scolastico, possano fornire delle indicazioni per una programmazione specifica e puntuale che tenga conto della realtà oggettiva e soggettiva e che possa costituire anche il punto iniziale della valutazione scolastica. Atteggiamenti e tipi di osservazione a scuola 1. 2. Osservazione partecipante (o partecipe), quando l’osservatore partecipa al fenomeno osservato divenendo egli stesso parte della situazione; Osservazione distaccata quando, invece, l’osservatore occupa una posizione esterna al campo di osservazione Osservazione partecipe Antropologia, Psicologia Clinica e Pedagogia. Carattersitiche: ◦ ◦ ◦ ◦ ◦ L’osservatore è parte del fenomeno osservato (ma non intrusivo) Si raccolgono informazioni in più ambiti osservativi Si osservano comportamenti, reazioni, e vissuti Si pone attenzione al significato del comportamento Si confrontano e correlano dati, simboli, relazioni ed esperienze che hanno significato per il soggetto. ◦ Si evita di attribuire significato arbitrario e chiarisce elementi non evidenti del comportamento ◦ Si sospende il giudizio fino a che non ci siano dati che ne suggeriscono la rilevanza. Osservazione partecipe in ambito scolastico E’ utilizzata per osservare le componenti relazionali-affettive, ossia : considera l'esistenza di elementi affettivi nello sviluppo di un alunno considera che l'apprendimento dipende da componenti cognitive, affettive e motivazionali. (creare un ambiente idoneo all'apprendimento del bambino). considera che carenze nello sviluppo affettivo inficiano i risultati dell'apprendimento. considera che il bambino instaura con le persone che incontra (insegnanti e altri alunni) relazioni che lo coinvolgono dal punto di vista emotivo e affettivo e in cui ripropone, adattandole, modelli di relazione già sperimentati. Il focus dell'osservazione sono le relazioni Osservazione distaccata Etologia, Psicologia dello sviluppo, cognitivista, psicologia comportamentista Caratteristiche L’osservatore occupa una posizione esterna al campo di osservazione, è indifferente agli approcci del soggetto osservato, è silenzioso e discreto E’ data maggiore attenzione al dettaglio Descrizione rigorosa del comportamento e sua misurazione Attenzione alla rilevazione del comportamento Parte da osservazioni libere e poi sceglie i dati in base alla regolarità Osservazione distaccata in ambito scolastico E’ utilizzata per osservare comportamenti, abilità, funzioni, ossia : Funzioni esecutive e dell’ Io: memoria, percezione, linguaggio, sensazione, Comportamenti interattivi e sociali (contatto, interazione, tattilità, aggressività ) Abilità linguistiche, logiche, matematiche, di risoluzione problemica Il focus dell'osservazione sono i comportamenti Cosa osservare Il campo di osservazione va delimitato attraverso alcune tecniche: tecniche aperte: sono quelle in cui l’obiettivo osservativo è amplio, l’attenzione è a vasto spettro e i tempi osservativi sono molto lunghi; i limiti del cosa osservare sono posti dall’affaticamento dell’osservatore e da scelte da lui compiute sull’importanza o meno di annotare quel particolare comportamento. Sono tecniche aperte le descrizioni diaristiche o le descrizioni di eventi tecniche chiuse: sono quelle in cui l’attenzione dell’osservatore è diretta ad un unico bersaglio; il campo d’indagine risulta ristretto sia in base alla preselezione di ciò che si vuole osservare, sia in base al tempo di osservazione. Sono tecniche chiuse le osservazioni per campionamento di tempo o di eventi La descrizione in ambito scolastico La descrizione può essere usata in ambito scolastico per lo studio di un caso, per la conoscenza iniziale di un soggetto, per cogliere connessioni e per formulare ipotesi circa alcuni comportamenti Caratteristiche: ◦ Definizione dettagliata dei termini ◦ Il significato deve poter essere condiviso e non in altro modo interpretato ◦ Le sequenze di comportamenti, il contesto, gli antecedenti e le conseguenze al comportamento vanno considerati per non incorrere in generalizzazioni che chiudono il processo di riflessione. ◦ Separare impressioni e sensazioni dai dati osservati ◦ Il confronto avviene sui dati osservati non su una condivisione di pareri e sensazioni Tecniche di registrazione dei dati Le osservazioni possono essere registrate attraverso videoregistrazioni o metodi carta e matita. Videoregistrazione Il vantaggio principale che tale tecnica offre è quello di poter registrare le osservazioni in maniera continuativa senza la necessità di compiere operazioni di selezione o campionamento temporale.. Una buona videoregistrazione implica una strutturazione della situazione osservativa in modo da evitare salti e interruzioni nei filmati. Metodi carta matita I metodi carta matita comprendono la: 1- Descrizione E’ il più semplice e banale metodo di registrazione dei dati, nel senso che l’osservatore, o durante, o immediatamente dopo descrive accuratamente tutto ciò che è avvenuto. Ovviamente i limiti di questo metodo sono moltissimi, il metodo ruota intorno all’osservatore, e alla sua capacità di ricordare e di non deformare la realtà, ma è anche vero che in tutti i tipi di osservazione partecipe (e quindi in molti ambiti clinici) il modo in cui l’osservatore vede e registra la realtà fa parte del metodo stesso. E’ pertanto opportuno utilizzare alcuni sistemi per ricordare meglio: è possibile ad esempio prendere brevi appunti, segnare le zone della stanza in cui si svolgono le azioni, annotare alcuni eventi fondamentali. Sarà bene ricordare che se la descrizione permette di cogliere bene l’azione nel suo contesto sfuggono molti comportamenti veloci. Metodi carta matita 2- Check-list e schemi di codifica Le check-list sono degli elenchi di comportamenti già selezionati e preparati prima di iniziare l’osservazione, oppure preparati a partire da videoregistrazioni. L’osservatore guardando un soggetto segna su queste liste ogni qualvolta un uno dei comportamenti segnati si manifesta. La check-list ha l’indubbio vantaggio di essere molto poco intrusiva, di rendere il compito osservativo più semplice. Implica un lavoro di formulazione alquanto laborioso e complesso. Costruzione di una check-list o schema di codifica La costruzione richiede una attenta fase preparatoria in cui si studiano i comportamenti che possono aver luogo in una data situazione ed in uno specifico contesto. I comportamenti da osservare devono poi essere raggruppati in categorie e devono essere definiti in maniera descrittiva e operativa; 1- grado di omogeneità delle categorie osservative: ogni schema di codifica deve essere costituito con delle categorie comportamentali che risultino omogenee tra di loro rispetto al tipo di comportamento che vogliono rilevare. Le categorie possono essere: Micro categorie sono quelle attraverso unità comportamentali che designano una sola azione di tipo morfologico o funzionale (es. manipola, sorride, solleva lo sguardo). Macro categorie sono categorie più ampie, che prevedono anche una sequenza di comportamenti concettualmente unificabili: p.e. “E’ in grado di interagire positivamente con i compagni”. metodi carta matita Scale di valutazione Infine un altro metodo carta e matita può essere l’utilizzo di una scala di valutazione. Le scale di valutazione possono avere un ampio uso nell’ambito clinico e nell’ambito scolastico in cui l’esigenza è proprio quella di giungere ad una valutazione e classificazione dei soggetti rispetto ad alcuni parametri. Le scale di valutazione possono essere applicate o su materiale descritto o videoregistrato, guadagnandone in accuratezza e precisione, o direttamente dal “vivo” permettendo di cogliere il livello valutativo minimo o massimo a cui è giunto un soggetto. In sintesi: a scuola 1- osservazione per la rilevazione dei comportamenti descrivere una situazione costruire (sapere i criteri di costruzione) schemi di codifica costruire scale di valutazione In sintesi: a scuola 2- osservazione per lo studio di un caso Integrare osservazioni dirette ed indirette Usare scale di valutazione Usare descrizione di comportamenti e stati interni Costruire un profilo osservativo L’atteggiamento osservativo presuppone Ritenere che l’apprendimento dipenda da elementi cognitivi affettivi e motivazionali Individuare e valutare gli elementi affettivi nello sviluppo di un alunno Riconoscere che carenze, problemi, difficoltà nello sviluppo affettivo e nella vita relazionale inficiano i risultati dell’apprendimento Una persona instaura con le persone che incontra (insegnanti, coetanei) relazioni che lo coinvolgono dal punto di vista emotivo ed affettivo ed in cui ripropone i modelli relazionali sperimentati in precedenza L’osservazione deve fornire informazioni su: Circostanze ambientali Accertamento dello sviluppo Sviluppo dell’Io Stati affettivi Costruzione di un profilo osservativo 1. Descrizione del soggetto Si tratta di delineare alcuni tratti fisici, il modo di proporsi e presentarsi, la tonalità affettiva emergente sorridente, diffidente, parla molto, poco 2. Contesto e ambiente di vita Vanno indicati i fattori ambientali che possono influenzare il comportamento e lo stato del soggetto, nonché lo stile educativo familiare o del contesto educativo 3. Sviluppo fisico e psichico 3A Regolazione degli istinti e delle funzioni corporee Si considerano semplici fattori di tipo fisico importanti dal punto di vista dell'autonomia generale del soggetto Sonno Cibo Toilette Altri bisogni 3. Sviluppo fisico e psichico 3B Utilizzo del proprio corpo per indicare piacere e dispiacere Si osservano segni o comportamenti che forniscono indicazioni sul piacere o dispiacere vissuto dal soggetto. Ad esempio: il sorriso, il riso, espressioni di tristezza del volto, il pianto, la rabbia, l'ansia, l'assunzione di movimenti stereotipati, il tono muscolare etc.. Considerare le zone del corpo coinvolte. (es. piacere nel succhiare, piacere masturbatorio) 3. Sviluppo fisico e psichico 3C. Sviluppo delle relazioni con le persone Va osservato il tipo ed il livello di relazione affettiva con gli altri e con se stesso che il soggetto ha raggiunto: Persona riconosciuta per la sua funzione Persona riconosciuta per sé 3. Sviluppo fisico e psichico 3D Autostima Si osserva come il soggetto si valorizza, come investe le sue risorse e le sue acquisizioni abilità che lo rendono più autonomo: gioco, disegno, servizi sociali 3E Aggressività Indicare se l'aggressività è presente o meno, considerare se si manifesta in maniera eccessiva o difforme dalle modalità ordinarie 4- Sviluppo dell'Io 4A capacità sensorie, motorie, mentali Le principali funzioni dell' Io possono essere: memoria, esame di realtà, capacità di sintesi, controllo di motricità, linguaggio, regolazione delle proprie azioni: a livello di un accettabile livello sociale oppure solo in base al soddisfacimento del proprio bisogno immediato 4- Sviluppo dell'Io 4B. Autonomia Autonomia generale: capacità di portare a termine alcuni compiti riferiti in particolare alla vita quotidiana Autonomia specifica: condurre a termine compiti nuovi o conquista di nuove abilità 4C. Modalità di difesa Le reazioni che il soggetto mette in atto di fronte a situazioni spiacevoli provocate da suoi vissuti interiori o da situazioni ambientali, realmente minaccianti o che lui sente come minaccianti 4- Sviluppo dell'Io 4D. Stati affettivi ed emotivi Osservare affetti ed emozioni (es. allegria, tristezza, paura,), le situazioni in cui compaiono, l'intensità e lo stimolo che li provoca 4E. Rapporto tra tendenze progressive e regressive In ogni individuo (immaturo) sono presenti queste due componenti, che determinano l'andamento generale dello sviluppo L’osservazione deve fornire informazioni sulla qualità della relazione in diversi momenti Entrata a scuola Gioco libero Attività strutturate Ricongiungimento TRA BAMBINI TRA ADULTO E BAMBINO GRAZIE DELL’ATTENZIONE