scaricato da www.sunhope.it La gestione delle emergenze in psichiatria scaricato da www.sunhope.it Per urgenza psichiatrica si intende qualsiasi condizione di grave e acuta sofferenza psichica che comporti la necessità di una valutazione clinica di un medico per impostare un percorso diagnostico-terapeutico adeguato L’emergenza comporta invece la rottura di un equilibrio con l’ambiente e lo scompenso delle relazioni psicosociali, che presuppone una risposta rapida per evitare la crisi Urgenze/emergenze in medicina e in psichiatria scaricato da www.sunhope.it “Emergency” medica: situazione seria e acuta che richiede un trattamento immediato Caratteristiche essenziali: • acuzie • intensità • elevato livello di pericolo o di rischio di danno • necessità di un intervento immediato e indifferibile Urgenze/emergenze in medicina e in psichiatria scaricato da www.sunhope.it Altre branche mediche Richiesta d’aiuto Problema Intervento Psichiatria Raramente il paziente, più spesso Paziente (o chi per lui) familiari, vicini di casa, polizia, operatori • Sintomi acuti • Tensioni relazionali Sintomi acuti • Problemi sociali • Comportamenti disturbanti • Problemi di natura non psicologica • Raccolta anamnesi medica • Raccolta notizie • Valutazione e raccolta dei • Valutazione della natura del problema sintomi • Orientamento diagnostico • Diagnosi • Valutazione delle risorse • Provvedimenti terapeutici • Provvedimenti terapeutici Cosa fare di fronte ad un’urgenza psichiatrica scaricato da www.sunhope.it • Essere preparati: aspettarsi l’inaspettato • Riconoscere se è presente un qualche livello di rischio (non sempre in evidenza) • Definire gli aspetti specifici del rischio (concretezza, gravità, imminenza) • Formulare un piano di intervento (psicologico, farmacologico, ricovero, ecc.) per ridurre il rischio Cosa fare di fronte ad un’urgenza psichiatrica scaricato da www.sunhope.it Valutare la gravità della condizione del paziente (agitazione, confusione, ecc.) Valutare il rischio di comportamento auto/eteroaggressivo Indagare le funzioni vitali (richiedere, se possibile, accertamenti laboratoristici e strumentali) e considerare i trattamenti in corso Raccogliere informazioni dal paziente (se accessibile), oppure dai familiari o da altri accompagnatori Effettuare l’esame psichico e la diagnosi differenziale Durante il colloquio clinico • scaricato da www.sunhope.it Cercare di stabilire un rapporto con il paziente (quando possibile), mantenendo un atteggiamento d’ascolto e spiegare gli interventi che si intendono attuare • Comprendere il punto di vista del paziente (se accessibile) e dei suoi familiari • Valutare come pazienti e familiari tentano di affrontare il problema • Negoziare soluzioni e consentire al paziente o ai familiari di prospettare soluzioni Le emergenze in psichiatria Comportamenti autolesivi scaricato da www.sunhope.it Aggressività eterodiretta scaricato da www.sunhope.it Comportamenti autolesivi Comportamenti autolesivi scaricato da www.sunhope.it • Suicidio: ogni caso di morte che risulti direttamente o indirettamente da un atto positivo o negativo, compiuto dalla vittima stessa consapevole di produrre questo risultato • Suicidio dimostrativo: i mezzi utilizzati e gli atti compiuti non sono idonei a procurare la morte, il paziente ha richiesto aiuto o sapeva che sarebbe stato soccorso; il gesto ha il significato di una richiesta di attenzione o di vantaggi secondari, oppure ha intenti rivendicativi o punitivi verso gli altri • Suicidio mancato: tentativo di suicidio che incidentalmente non è riuscito, nonostante i mezzi e gli atti fossero idonei Il comportamento autolesivo scaricato da www.sunhope.it • Parasuicidio: atto ad esito non fatale, nel quale un individuo inizia deliberatamente un comportamento non abituale che, senza l’intervento di altri, causerà un’autolesione. Si tratta di comportamenti a rischio di morte, spesso ripetuti, con negazione dell’ideazione suicidaria (overdose, incidenti stradali, attività a rischio) • Ideazione suicidaria: l’individuo ha frequenti idee di morte, con gradi molto diversi di intensità e di elaborazione, senza arrivare a mettere in atto un comportamento suicidario vero e proprio Epidemiologia del suicidio scaricato da www.sunhope.it • Nel mondo si toglie la vita circa 1 milione di persone ogni anno (si muore di più per suicidio che per incidenti stradali), ed un numero circa 10 – 20 volte superiore tenta di farlo • È tra le prime cause di morte nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 34 anni • Negli ultimi 45 anni i suicidi sono aumentati in tutto il mondo del 60% • Le condotte autolesive non fatali sono 10-20 volte più frequenti di quelle fatali • Il suicidio è più diffuso tra gli uomini, i comportamenti autolesivi non fatali tra le donne Suicidio e psicopatologia • • • scaricato da www.sunhope.it Il 90% dei suicidi è commesso da pazienti affetti da disturbi psichiatrici I pazienti psichiatrici sono il 47-74% della popolazione a rischio suicidario La presenza di più disturbi psichiatrici aumenta il rischio suicidario Disturbo bipolare Rischio relativo suicidio 28 Depressione maggiore 21 Abuso di sostanze 20 Distimia 9 DOC 11 DAP 11 Schizofrenia 9 Disturbi di personalità 7 Abuso di alcol 5 Popolazione generale 1 scaricato da www.sunhope.it Fattori di rischio scaricato da www.sunhope.it Socio-demografici Sesso maschile Età (maggior rischio in adolescenti e anziani) Isolamento sociale (essere single, divorziati o vedovi, con una scarsa rete sociale) Basso livello socio-economico, bassa scolarità Disoccupazione o situazione lavorativa stressante Presenza di violenza domestica e abusi infantili fisici e sessuali Familiarità per comportamenti suicidari Fattori di rischio scaricato da www.sunhope.it Clinici Precedenti tentativi di suicidio Presenza di disturbi psichiatrici (depressione maggiore, disturbo bipolare, abuso di sostanze, schizofrenia all'esordio, disturbo di personalità borderline) Malattie fisiche croniche o invalidanti Ricoveri recenti Fattori protettivi scaricato da www.sunhope.it Stabilità socioeconomica Flessibilità, capacità di adattamento Buone capacità di problem solving Buon supporto sociale Buona relazione terapeutica Presa incarico del centro di salute mentale Segnali di allarme scaricato da www.sunhope.it • Sorprendenti ed improvvisi miglioramenti clinici nei pazienti con depressione (possono in realtà dipendere dalla decisione di togliersi la vita) • Stress, attacchi di panico, agitazione, inquietudine, angoscia grave • Espressioni come: “mi sento molto triste o depresso”, “vorrei essere morto”, “mi sento profondamente solo”, “non riesco a fare nulla”, “non posso più andare avanti così”, “sono un perdente”, “gli altri staranno meglio senza di me” • Ricerca di armi, farmaci o altri mezzi autolesivi • Disperazione, rabbia incontrollabile, ricerca di vendetta, azioni imprudenti o rischiose compiute senza considerare le conseguenze del comportamento, sentirsi intrappolati e senza via d’uscita • Verbalizzazione di pensieri suicidari e presenza di un piano per mettere in atto il suicidio Esempi di domande da porre al paziente scaricato da www.sunhope.it • Le è capitato di sentirsi triste o depresso per parecchi giorni di seguito? Quando si è sentito così ha pensato alla morte? Ha mai pensato di farla finita? • Quando ci ha pensato? Quando è stata l’ultima volta? Con che frequenza ci pensa? • Ha mai tentato il suicidio? Ha pensato a come farlo? Ha pensato dove e quando farlo? • Ha pensato alle conseguenze della sua morte sui suoi familiari e amici? • Che cosa prova quando pensa di continuare a vivere? • Di che tipo di aiuto avrebbe bisogno per poter affrontare le sue difficoltà? • Che effetto le fa poter parlare di queste sue idee ed intenzioni? scaricato da www.sunhope.it Valutazione del rischio suicidario Fattori clinici • • • • • • • Presenza di segni e sintomi di disturbi psichiatrici Sentirsi senza speranza, disperati Impulsività, anedonia, ansietà marcata, agitazione Abuso di alcool o altre sostanze Metodi specifici per il suicidio (compresa la valutazione del loro potere letale) Ragioni per vivere e progettualità rispetto al futuro Anamnesi (storia familiare di suicidio, precedenti tentativi di suicidio, diagnosi e trattamenti medici precedenti) scaricato da www.sunhope.it Valutazione del rischio suicidario Fattori psicosociali • • • • Lutti, perdita del lavoro, problemi economici, violenza domestica Rete sociale di supporto Qualità delle relazioni sociali Credenze culturali o religiose nei confronti della morte o del suicidio • Facilità di accesso ad armi o ad altri strumenti potenzialmente utilizzabili Gestione del paziente a rischio suicidario scaricato da www.sunhope.it Strategie generali • Monitorare l’ideazione suicidaria • Comprendere il significato e dei bisogni sottesi alle intenzioni suicidarie • Trattare il disturbo psichiatrico • Valutare la tendenza all’utilizzo di alcool e sostanze psicotrope • Aiutare il paziente a identificare e migliorare strategie per la risoluzione dei problemi Il rischio suicidario non è di per sé una patologia. La gestione dipende dalle patologie di base (dall’intervento specialistico per una psicosi a un adeguato sostegno per una reazione impulsiva a un evento stressante) Gestione del rischio suicidario scaricato da www.sunhope.it Rischio basso: Ideazione labile, pianificazione psicopatologia o abuso di sostanze assente, assente/lieve • Offrire ascolto empatico e supporto, esplorare alternative al suicido, analizzare le strategie, riflettere sull’ambivalenza • Informare su possibilità di aiuto presenti sul territorio, fornire supporto adeguato • Discutere, eventualmente con i familiari, per affidamento o attivazione di un supporto • Inviare a un servizio di salute mentale nel caso di presenza di psicopatologia, mantenere il contatto Gestione del rischio suicidario scaricato da www.sunhope.it Rischio medio: ideazione stabile, assenza di chiara pianificazione, psicopatologia o abuso di sostanze assente/lieve, situazione psicologica instabile, crisi • Iniziare un trattamento in regime ambulatoriale o in day-hospital • Prendere in carico il paziente, iniziare una terapia farmacologica specifica ed eventualmente una psicoterapia • Effettuare colloqui con i familiari, con i quali identificare strategie condivise di supporto e gestione del rischio • Rimuovere possibili mezzi per commettere gesti autolesivi Gestione del rischio suicidario scaricato da www.sunhope.it Rischio alto: ideazione fissa, pianificazione, psicopatologia o abuso di sostanze severo, situazione psicologica instabile, crisi, accesso a mezzi autolesivi, comportamenti a rischio • Ricovero in ambiente ospedaliero • Se sono presenti scarso insight, rifiuto dei trattamenti proposti e alto rischio suicidario, è possibile effettuare un ricovero in TSO • Assicurare al paziente una sorveglianza continua, rimuovendo tutti i possibili strumenti utili a mettere in atto il suicidio Terapia farmacologica scaricato da www.sunhope.it Antidepressivi • Trattamento dei comportamenti suicidari nei pazienti con depressione acuta, ricorrente, cronica e con disturbi d’ansia • I trattamenti a lungo termine sembrano ridurre il rischio suicidario, sebbene le evidenze siano scarse • Monitore la terapia e l’eventuale switch del tono dell’umore con insorgenza di agitazione, insonnia, rabbia e disforia • Prescrivere sempre la dose minima efficace per prevenire assunzioni incongrue Terapia farmacologica scaricato da www.sunhope.it Ansiolitici • Le benzodiazepine sono utili nel ridurre la sintomatologia ansiosa • Preferire le benzodiazepine a lunga emivita per evitare effetti rebound, monitorando la sedazione diurna associata all’ideazione suicidaria Terapia farmacologica scaricato da www.sunhope.it Antipsicotici • Preferire gli antipsicotici atipici, per la maggiore tollerabilità • Utilizzati in pazienti con ideazione suicidaria associata a disturbo bipolare e/o schizofrenia • La clozapina è l’unico antipsicotico per il quale è stato documentato un effetto di prevenzione del rischio di suicidio Terapia farmacologica scaricato da www.sunhope.it Stabilizzatori del tono dell’umore • Rappresentano una possibile alternativa terapeutica nella gestione dell’ansia • Il litio è lo stabilizzatore maggiormente efficace nella prevenzione suicidaria (la terapia di mantenimento riduce il rischio di suicidio dell’80-90%) Psicoterapia scaricato da www.sunhope.it • La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è efficace nel ridurre l’ideazione e i comportamenti suicidari in pazienti con depressione maggiore e ideazione suicidaria • La terapia dialettico-comportamentale (DBT) è indicata nel trattamento dei pazienti con disturbo borderline di personalità e ideazione suicidaria scaricato da www.sunhope.it Il paziente con comportamenti aggressivi-violenti Il paziente con comportamenti aggressivi-violenti scaricato da www.sunhope.it • La frequenza dei comportamenti violenti nelle persone con disturbi psichiatrici non si discosta significativamente da quella della popolazione generale, anche se la percezione pubblica di questo problema è molto sovrastimata • I pazienti con disturbi psichiatrici hanno una maggiore probabilità di subire comportamenti violenti, piuttosto che di commetterli scaricato da www.sunhope.it Il paziente con aggressività eterodiretta scaricato da www.sunhope.it • I comportamenti aggressivi non sono una patologia psichiatrica • Sono espressione di malattia quando: non sono controllati da chi li manifesta non sono modulabili e adeguati alla situazione che li ha determinati Il paziente con aggressività eterodiretta scaricato da www.sunhope.it • Il 10% dei pazienti al momento del ricovero presenta un comportamento aggressivo • Il 22% dei pazienti psichiatrici ha presentato almeno un episodio di aggressività eterodiretta • Il 40% degli operatori psichiatrici ha subito almeno un episodio di aggressività • I comportamenti aggressivi aumentano in relazione all’aumento di abuso di alcool e droghe Disturbi mentali associati a comportamenti aggressivi scaricato da www.sunhope.it Psicosi Disturbo bipolare • Più frequentemente associati a schizofrenia e disturbo delirante cronico • Spesso sono conseguenza di deliri o allucinazioni e si presentano in genere in maniera esplosiva, con crisi pantoclastiche • Possono essere presenti nelle fasi maniacali del disturbo • Sono dovuti a: irritabilità, elevato livello di attività, bassa tolleranza alla frustrazione e difficoltà di adeguare le risposte emotive al contesto • Disturbo borderline di • personalità • Secondari a: incapacità di regolare le reazioni emotive, instabilità delle relazioni, eccessiva reattività agli eventi ambientali e impulsività Frequentemente sono autodiretti Sono spesso legati all’assunzione di alcool o sostanze stupefacenti Disturbi d’ansia • Possono essere espressione della percezione del pericolo esterno e della sensazione di una scarsa capacità di controllo da parte di chi ne soffre Depressione • Nelle forme di depressione «agitata», possono presentarsi associati ad irritabilità Patologie organiche che possono presentarsi con comportamenti aggressivi scaricato da www.sunhope.it Delirium Astinenza da farmaci (oppiacei, barbiturici) Intossicazione alcolica Sepsi Lesioni cerebrali espansive Sindrome delirante da squilibri metabolici Alcune forme di epilessia Parkinsonismo post-encefalitico scaricato da www.sunhope.it Fattori di rischio di comportamenti aggressivi • I fattori di rischio sono aspecifici e non permettono di prevedere con certezza un comportamento aggressivo • L’unico elemento predittivo è l’anamnesi positiva per precedenti comportamenti violenti (violenza domestica, reati o arresti) • La valutazione dei precedenti comportamenti violenti deve prevedere il riconoscimento della frequenza, della durata e dell’entità della violenza, dei mezzi impiegati, della presenza di danni ed eventuali precedenti arresti Fattori di rischio di comportamenti aggressivi scaricato da www.sunhope.it Socio-demografici • Sesso maschile • Età 15 - 24 anni • Povertà • Basso livello di istruzione • Storia personale di abuso, abbandono, impulsività, reati • Apprendimento di modelli aggressivi • Scarse abilità sociali Fattori di rischio di comportamenti aggressivi scaricato da www.sunhope.it Clinici • Presenza di ritardo mentale, delirium, lesioni cerebrali • Stati paranoici • Allucinazioni imperative che ordinano atti di violenza • Abuso di alcol o droghe • Stati maniacali o depressivi • Tratti di personalità associati a violenza (disturbo antisociale di personalità, disturbo borderline di personalità) Fattori di rischio di comportamenti aggressivi scaricato da www.sunhope.it Biologici • Scarsa espressione del gene per le monoamino-ossidasi e per il trasportatore della serotonina • Esposizione, durante lo sviluppo intrauterino, a tabacco, alcool o sostanze d’abuso Cosa fare con un paziente aggressivo scaricato da www.sunhope.it Ambiente: • il colloquio va condotto in una stanza sicura e tranquilla, facilmente osservabile dallo staff; se non sono disponibili stanze videosorvegliate chiedere ad un membro dell’equipe di essere presente al colloquio • impedire al paziente di porsi tra l’interlocutore e la porta in modo da avere sempre una via di fuga libera Postura: • posizione passiva e non minacciosa • non invadere lo spazio del paziente, non toccarlo • mantenere il contatto oculare per tutta la durata del colloquio Cosa fare con un paziente aggressivo scaricato da www.sunhope.it Rassicurare il paziente: • specificare che non gli si farà del male • chiedergli le ragioni del comportamento aggressivo • ascoltare le preoccupazioni • mostrarsi d’accordo con le affermazioni del paziente Spiegare al paziente le conseguenze del comportamento aggressivo: • ricordargli che è responsabile legalmente dei suoi comportamenti • dirgli che le altre persone sono spaventate (potrebbe non esserne consapevole) Cosa NON fare con un paziente aggressivo scaricato da www.sunhope.it • Costringere il paziente in un angolo o tentare di avere un contatto fisico • Assumere un atteggiamento di confronto con il paziente (alzare la voce, considerare l'aggressione verbale come un'offesa personale) • Mostrare paura, timore, ansia (possono spingere il paziente ad essere ancora più agitato e violento) • Cercare di disarmarlo (se il paziente ha armi, allontanarsi e chiamare le forze dell’ordine) Trattamento scaricato da www.sunhope.it L’intervento deve mirare a: • chiarire le cause che hanno determinato i comportamenti aggressivi • trattare l’eventuale disturbo mentale da cui deriva il comportamento • agganciare il paziente nella fase post-critica per stabilire una relazione terapeutica Trattamento farmacologico scaricato da www.sunhope.it • Proporre al paziente una terapia orale • Le formulazioni intramuscolo o endovena sono da preferire solo in caso di chiaro rifiuto del trattamento Trattamento farmacologico scaricato da www.sunhope.it Benzodiazepine • Da preferire in tutte le condizioni in cui non si hanno molte notizie sulle condizioni cliniche del paziente • Cautela in pazienti in stato di ebbrezza alcolica e nei pazienti alcolisti in crisi d’astinenza (rischio di insufficienza respiratoria) • Possono essere usate in combinazione con gli antipsicotici tipici Trattamento farmacologico scaricato da www.sunhope.it Antipsicotici • Alcuni studi indicano che gli antipsicotici atipici sono superiori ai tipici nel trattamento di violenza legata a sintomi psicotici • Cautela per rischio di sindrome neurolettica da sovradosaggio • Cautela per rischio di allungamento del tratto QT • In mancanza di collaborazione da parte del paziente preferire antipsicotici sedativi per via intramuscolare I luoghi di gestione dell’emergenza psichiatrica scaricato da www.sunhope.it Urgenza psichiatrica sul territorio Servizio 118 Urgenza Psichiatrica nel Presidio Ospedaliero Reparto di Presidio Ospedaliero Pronto Soccorso Centro di Salute Mentale competente territorialmente SPDC competente territorialmente DSM Il consenso in medicina scaricato da www.sunhope.it “Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, se non per disposizione di Legge. La legge non può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana” (Art. 32 della Costituzione Italiana) scaricato da www.sunhope.it “Si immagini ora un uomo a cui, insieme con le persone amate, vengano tolti la sua casa, le sue abitudini, i suoi abiti, tutto infine, letteralmente tutto quanto possiede: sarà un uomo vuoto, ridotto a sofferenza e bisogno, dimentico di dignità e discernimento, poiché accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso... si potrà a cuor leggero decidere della sua vita o morte al di fuori di ogni affinità umana…” P. Levi (“Se questo è un uomo”) Il consenso in medicina scaricato da www.sunhope.it “Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate; il medico nell’informarlo dovrà promuovere la massima adesione alle proposte diagnostico-terapeutiche” (Art. 30 del Codice di Deontologia Professionale della Federazione degli Ordini dei Medici, 1998) Il consenso in medicina scaricato da www.sunhope.it Il consenso prevede: • l’informazione fornita dal medico e non delegabile ad altre figure professionali • il comprendere consapevole da parte del paziente • l’accettazione e la restituzione del consenso • la possibilità di revoca Il consenso in medicina scaricato da www.sunhope.it L’informazione deve pertanto essere: • finalizzata: deve comprendere informazioni esaurienti circa le condizioni di salute del paziente e la loro prevedibile evoluzione con o senza trattamento adeguato, le caratteristiche del trattamento proposto, i rischi e l’esistenza di trattamenti alternativi • personalizzata: deve essere fornita in funzione del livello culturale e intellettuale dell’interessato • completa ed esauriente • comprensibile: il medico deve accertarsi che le informazioni fornite sono state comprese Il consenso in medicina scaricato da www.sunhope.it Il consenso può essere: • presunto: quando si configura lo stato di necessità • implicito: nel caso in cui il trattamento non comporti particolari rischi, e sempre dopo una corretta informazione • esplicito: quando il trattamento comporta particolari rischi Il consenso in medicina • scaricato da www.sunhope.it “Il medico non deve intraprendere alcuna attività diagnostica e/o terapeutica senza l’acquisizione del consenso informato del paziente” • “Il medico deve attenersi, nel rispetto della dignità, della libertà e dell’indipendenza professionale, alla volontà di curarsi, liberamente espressa dalla persona” (Artt. 32 e 34 del Codice di Deontologia Professionale della Federazione degli Ordini dei Medici, 1998) Il consenso in medicina scaricato da www.sunhope.it Condizioni nelle quali si può prescindere dal consenso del paziente: • “Stato di necessità”(art. 54 C.P.): “non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo di un danno grave alla persona…” (non possibilità, bensì imminenza di danno alla persona; non agire in queste condizioni può configurare il reato di omissione (art. 593 del C.P.) • Condizioni previste dagli artt. 34 e 35 della Legge 833/78 sui Trattamenti Sanitari Obbligatori. Legge 180 del 13 maggio 1978 scaricato da www.sunhope.it “Norme per gli accertamenti e i trattamenti sanitari volontari e obbligatori” (Legge Basaglia) Successivamente inglobata nella legge 833 del 23/12/1978 “Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale” “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori” - legge 180 del 13 maggio 1978 scaricato da www.sunhope.it Art. 2: “… la proposta di trattamento sanitario obbligatorio può prevedere che le cure vengano prestate in condizioni di degenza ospedaliera SOLO SE: 1. 2. 3. esistono alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici gli interventi non vengono accettati dall’infermo non vi sono le condizioni e le circostanze che consentano di adottare tempestive ed idonee misure sanitarie extra-ospedaliere Il trattamento sanitario obbligatorio scaricato da www.sunhope.it Condizioni cliniche che possono richiedere un TSO: • alterazioni dello stato di coscienza (stati confusionali, stati oniroidi, stati crepuscolari, sindromi “dissociative”) • compromissione della consapevolezza di malattia (sindromi deliranti o allucinatorie, sindromi maniacali, dipendenza o abuso di sostanze) • disturbi cognitivi (demenza, oligofrenia, patologie organiche cerebrali) • disturbi depressivi (con gravi alterazioni della consapevolezza di malattia, manifestazioni deliranti, rischio suicidario) Caratteristiche essenziali del TSO scaricato da www.sunhope.it • Evento straordinario • Finalizzato alla tutela della salute mentale del paziente (non deve essere considerata una misura di difesa sociale) • Disposto dall’autorità sanitaria • Attivato solo dopo aver ricercato, con ogni iniziativa possibile, il consenso del paziente ad un intervento volontario • Proposto e convalidato solo dopo aver effettivamente visitato il paziente (reato di falso ideologico e sequestro di persona) Aspetti etici scaricato da www.sunhope.it • Il TSO deve essere effettuato nel rispetto “dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione” • Chiunque ne abbia interesse (paziente, familiari, amici) ha il diritto di ricorrere al tribunale competente contro il provvedimento di TSO convalidato dal Giudice Tutelare • Nel corso del TSO il paziente ha diritto di comunicare con chi ritenga opportuno • Tutti gli interventi effettuati contro la volontà del paziente devono essere documentati in un modulo specifico della cartella clinica, specificandone le modalità di intervento • Non è possibile effettuare terapie che non riguardino lo stato psicopatologico (trasfusioni, alimentazione forzata, ecc.), a meno che non sia ravvisabile un legame con la condizione psichica Procedure per il trattamento sanitario obbligatorio scaricato da www.sunhope.it • • • • • • La proposta può essere effettuata da qualsiasi medico, la convalida della proposta può essere effettuata solo da uno specialista psichiatra afferente ad una struttura pubblica Proposta e convalida devono essere inviate al Sindaco Ordinanza sindacale deve essere notificata entro 48 ore al Giudice Tutelare che convalida o meno il provvedimento, dandone comunicazione al Sindaco La durata massima di un TSO è di 7 giorni Nel caso sia necessario prolungare il TSO, il medico responsabile dell’SPDC nel quale è ricoverato il paziente propone al Sindaco un prolungamento La revoca del TSO deve essere comunicata al Sindaco e al Giudice Tutelare Modello di proposta di TSO scaricato da www.sunhope.it