ITTIOPATOLOGIA, 2011, 8: 79-85 Effetto virucida di un disinfettante commerciale contro Betanodavirus Evaluation of in vitro virucidal activity of a commercial disinfectant against Betanodavirus Sara Ciulli *, Enrico Volpe, Marco Grodzki Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, Facoltà di Medicina Veterinaria, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, Viale Vespucci, 2 – 47042 Cesenatico (FC). ______________________________ RIASSUNTO - L’acquacoltura è a livello mondiale un settore che sta registrando un costante e continuo aumento delle produzioni con conseguente richiesta di implementazione degli standard igienici e di efficaci prodotti e protocolli di disinfezione al fine di ridurre i rischi sanitari legati alla diffusione delle malattie infettive. Nella realtà europea e italiana il branzino (Dicentrarchus labrax) è una delle specie marine con più elevato interesse per l’acquacoltura. Fra le malattie infettive che maggiormente affliggono questa produzione si registra l’Encefalo Retinopatia Virale (ERV) da Betanodavirus. Questa patologia è responsabile di sintomatologia nervosa e mortalità con conseguenti elevate perdite economiche. Attualmente non sono disponibili terapie e vaccini che permettano un adeguato controllo dell’ERV, per cui la prevenzione della malattia è affidata al mantenimento di corrette procedure igienico-sanitarie e alla corretta gestione dell’allevamento che si basa su un’approfondita conoscenza delle caratteristiche del patogeno e sulla disponibilità di prodotti e protocolli di disinfezione per il controllo dello stesso. Al fine di ampliare le conoscenze sull’efficacia di prodotti disinfettanti verso Betanodavirus, sono state intraprese, in questo studio, delle prove in vitro per valutare l’attività virucida specifica di un prodotto commerciale denominato Virkon®S già ampiamente utilizzato in ambito zootecnico. L’attività virucida è stata valutata tenendo conto di diversi tempi di contatto, diverse temperature di incubazione ed in presenza di sostanza interferente utilizzando il protocollo BS EN 14675:2006 riconosciuto come protocollo standard della Comunità Europea. Le analisi effettuate hanno evidenziato una potente attività virucida del prodotto analizzato verso Betanodavirus evidenziando l’assenza di attività virale residua dopo trattamento con Virkon®S e suggerendo una sua possibile applicazione efficace per il controllo dell’ERV nel settore dell’acquacoltura marina. SUMMARY – Aquaculture is a growing industry with intensive production that requires high hygiene standards, disinfectant compounds and protocols to control the spread of infectious diseases. In Europe and Italy sea bass production is the most relevant with high production of juveniles. Among infectious diseases that affect this species, Viral Encephalopathy and Retinopathy is the most important. This disease is caused by Betanodavirus and is responsible of nervous signs and mortality, with consequent high economic losses. Presently, there is no therapy and no vaccines that permit an adequate control of this disease. Therefore, the disease control is at the moment based on maintaining correct hygienic-sanitary procedures and correct livestock management, these practices rely on a deeper knowledge of characteristics of the pathogen and the availability of effective products and disinfection protocols. In order to enlarge the knowledge on efficacy of disinfectants towards Betanodavirus, in vitro trials were performed in this survey, to evaluate the specific virucidal activity of a commercial product named Virkon®S that is already on sale in veterinary field. The activity of Virkon®S was inquired analysing several contact times, temperatures of incubation and the presence of interfering substance using the international BS EN 14675:2006 protocol acknowledged as European standard protocol. Virkon®S showed a powerful virucidal activity against Betanodavirus under tested conditions making it a good candidate for the direct control of ERV in marine aquaculture. Key-words: Betanodavirus; Viral Encephalopathy and Retinopathy; Virucidal activity; Disinfectant; Peroxigen disinfectant. ______________________________ * Corresponding Author: c/o Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, Facoltà di Medicina Veterinaria, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, Viale Vespucci, 2 – 47042 Cesenatico, FC, Italy; Tel. +390547338948; Fax: +390547338941; E-mail: [email protected]. 79 ITTIOPATOLOGIA, 2011, 8: 79-85 INTRODUZIONE L’acquacoltura è a livello mondiale un settore che sta registrando un costante e continuo aumento delle produzioni (FAO, 2010) con conseguente intensificazione dell’allevamento ittico. Questa intensificazione richiede un’implementazione degli standard igienici al fine di ridurre i rischi sanitari legati alla diffusione delle malattie infettive. Le pratiche di disinfezione costituiscono l’attività fulcro dell’igiene veterinaria interessando tutti i settori operativi dell’ittiocoltura (OIE, 2010). Nella realtà europea e italiana il branzino (Dicentrarchus labrax) è una delle specie marine con più elevato interesse per l’acquacoltura (FAO, 2011). L’Italia in particolare si distingue per la produzione di novellame, immettendo gli avannotti prodotti anche sul mercato estero. Il branzino ed in particolare gli stadi giovanili di questa specie sono molto sensibili a vari agenti di malattie infettive che possono interferire con il processo produttivo causando perdite economiche nell’intero ciclo di produzione. In particolare, attualmente, riveste una notevole importanza l’Encefalo Retinopatia Virale (ERV) causata da virus del genere Betanodavirus, responsabile di sintomatologia nervosa e mortalità (Sano et al., 2011). La malattia è endemica in tutte le tipologie di allevamento, ma le perdite economiche maggiori si registrano nelle avannotterie (Corbari, 2003). I Betanodavirus sono piccoli virus icosaedrici a RNA a singolo filamento appartenenti alla famiglia Nodaviridae (Ball et al., 2000). L’infezione da Betanodavirus si trasmette sia per via orizzontale tramite l’introduzione di pesci infetti o indirettamente da acqua e attrezzatura contaminata, sia per via verticale tramite la riproduzione. Attualmente non sono disponibili terapie e vaccini che permettano un adeguato controllo dell’ERV, per questo la prevenzione della malattia è prevalentemente basata sul mantenimento di corrette procedure igienico-sanitarie, attività di screening e alla corretta gestione dell’allevamento con particolare attenzione alla densità della biomassa (Sano et al., 2011). Al fine di intraprendere adeguati piani di controllo è di fondamentale importanza avere un’approfondita conoscenza delle caratteristiche di resistenza del patogeno e la disponibilità di prodotti e protocolli di disinfezione che siano efficaci verso questo patogeno nei vari settori del ciclo produttivo. Precedenti studi hanno testato la resistenza di questi virus verso alcuni agenti fisici e chimici al fine di approfondire le conoscenze sui meccanismi di trasmissione e persistenza in natura e di stabilire adeguati metodi di controllo (Arimoto et al., 1996; Frerichs et al., 2000). Questi studi hanno evidenziato la resistenza del virus per estesi periodi di tempo in un ampio range di condizioni ambientali. I disinfettanti a base di cloro e iodio si sono rivelati altamente efficaci, ma solamente in assenza di sostanza organica (Frerichs et al., 2000). Al fine di standardizzare le metodiche di analisi sull’attività virucida dei prodotti disinfettanti è stato recentemente messo a punto dalla BSi-British Standards un protocollo di analisi in vitro approvato anche dal CEN (Comité européen de normalisation): il protocollo BS EN 14675:2006 (UNI, 2006). Questo protocollo è stato messo a punto su virus dei mammiferi, pertanto successivamente, sono state apportate alcune modifiche per poterlo adattare ai virus di interesse ittico e alle condizioni più consone all’utilizzo dei disinfettanti in acquacoltura (Graham et al., 2007; Verner-Jeffreys et al., 2009). Al momento il protocollo è stato applicato allo studio di vari disinfettanti solo contro il virus dell’Anemia Infettiva dei salmonidi (ISA) (Verner-Jeffreys et al., 2009) e il virus della malattia pancreatica (PD) o malattia del sonno (SD) del salmone (Graham et al., 2007). Al fine di ampliare le conoscenze sull’efficacia di prodotti disinfettanti verso Betanodavirus e di implementare gli strumenti di controllo sull’ERV il protocollo BS EN 14675:2006 è stato applicato alla valutazione dell’attività virucida di un prodotto commerciale già utilizzato in ambito veterinario denominato Virkon®S contro il virus 80 ITTIOPATOLOGIA, 2011, 8: 79-85 dell’ERV. Questo prodotto è un disinfettante a base di perossidi e acidi organici ad ampio spettro di efficacia; esso risulta del tutto innocuo sia per gli operatori che per gli animali ed è velocemente degradabile con assenza di residui: queste caratteristiche ne determinano una utilizzazione ottimale anche nell’ambiente acquatico. Questo prodotto inoltre risponde già ai requisiti della Direttiva 98/8/CE relativa all’immissione sul mercato dei biocidi. MATERIALI E METODI Virus Il virus utilizzato per questa sperimentazione è stato isolato da avannotti di branzino Europeo (Dicentrarchus labrax) durante un focolaio naturale di ERV nel nord Adriatico (Ciulli et al., 2006). Il virus è stato isolato utilizzando la linea cellulare SSN-1 (Frerichs et al., 1996) e denominato IT/351/Sb. Dalla caratterizzazione genetica il virus è risultato appartenere alla specie RGNNV, genere Betanodavirus, Famiglia Nodaviridae. Questa specie virale è quella comunemente isolata durante i focolai di Encefalo Retinopatia Virale in branzino Europeo e anche in altre specie ittiche in tutto il Mar Mediterraneo. Il virus RGNNV è stato inoltre segnalato anche in molteplici specie ittiche marine selvatiche del Mar Mediterraneo (Ciulli et al., 2007). Protocollo di valutazione dell’attività virucida dei disinfettanti Tutte le prove di valutazione dell’attività virucida del disinfettante sono state eseguite seguendo il protocollo BS EN 14675:2006. Il protocollo, inizialmente allestito per un enterovirus bovino, è stato modificato per poterlo adattare a virus ittici secondo le indicazioni pubblicate da Verner-Jeffreys et al. nel 2009. Nel nostro studio il protocollo è stato adattato per testare l’attività virucida del disinfettante contro Betanodavirus. Il virus oggetto di indagine è stato replicato e titolato sulla linea cellulare snakehead-fish (SSN-1) a 25°C. Il calcolo della dose infettante il 50% di tessuto coltura (TCID50/ml) è stato effettuato secondo il metodo Reed & Muench (1938). Le prove sono state condotte con volumi pari a 100 µl con un rapporto 1:1:8 di virus, interferente (albumina bovina frazione V 3 g/100 ml), disinfettante secondo quanto raccomandato dal protocollo BS EN 14675:2006. Ogni prova di disinfezione includeva una prova di controllo virus dove al posto del disinfettate veniva utilizzato del diluente. In un primo momento le prove sono state condotte utilizzando come diluente acqua dura (HW; 1,248 mM MgCl2, 3,328 mM CaCl2, 2,496 mM NaHCO3) secondo quanto raccomandato dal protocollo BS EN 14675:2006; successivamente i saggi sono stati condotti con acqua di mare sterile (SW) al fine di valutare l’efficacia del prodotto anche in condizioni assimilabili a quelle tipiche dell’allevamento del branzino. La miscela è stata quindi incubata a diverse temperature (10 e 20°C) e per diversi tempi di contatto (da 1 a 20 minuti) come indicato in tabella 1. Ogni diluizione, tempo e temperatura è stato testato in triplicato con tre saggi indipendenti. Trascorso il tempo di esposizione da testare, l’azione del disinfettante veniva arrestata secondo un procedimento di diluizione. Secondo questo procedimento la miscela virus/disinfettante e virus/diluente veniva diluita in base 10 fino all’ottava diluizione e quindi testata, per la valutazione del titolo virale residuo, in coltura cellulare SSN-1 su piastra a 96 pozzetti utilizzando 5 pozzetti per diluizione. Su ogni piastra sono stati mantenuti pozzetti di controllo della coltura cellulare. Dopo 7 giorni di osservazione al microscopio rovesciato e il calcolo del titolo virale l’attività virucida veniva calcolata sottraendo il titolo virale ottenuto dopo il trattamento al titolo virale riscontrato senza trattamento (controllo virus), ottenendo così il valore di riduzione relativa (R). Il disinfettante è stato ritenuto efficace nei casi in cui 81 ITTIOPATOLOGIA, 2011, 8: 79-85 R ≥ 4, cioè dove la riduzione relativa mostrava una diluizione uguale o superiore a 4 logaritmi come specificato nel protocollo BS EN 14675:2006 (UNI, 2006). Tempo in minuti Temperatura in °C Concentrazione disinfettante Diluente 20 10 10 5 5 1 1 1 1 10 20 10 20 10 20 10 20 20 2% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 0,5% HW HW HW HW HW HW HW SW SW Tabella 1 – Concentrazione, tempi e temperature di incubazione testate. Table 1 - Concentration, time points and temperatures of incubation used in the tests. Disinfettante Il disinfettante utilizzato per la prova è il prodotto Virkon®S (DuPont Wilmington, DE divisione Antec International Limited Sudbury, Suffolk, UK). Il prodotto è stato conservato e preparato seguendo le indicazioni del produttore. In particolare sono state testate le concentrazioni 1 e 2% diluendolo in HW o SW. Le soluzioni sono state allestite all’inizio di ogni prova ed utilizzate entro un’ora dalla preparazione come raccomandato dal protocollo BS EN 14675:2006. RISULTATI Tutte le prove effettuate hanno permesso di ottenere un’attività virale di controllo adeguata alla lettura delle piastre. Il virus, infatti, nelle soluzioni di controllo ha evidenziato titoli virali compresi fra 106,87 e 104,92 TCID50/ml. Dopo trattamento tutte le soluzioni virali hanno mostrato assenza di attività virale residua mostrando l’inattivazione del virus per un ampio range di titoli virali, sempre ≥ 4 TCID50/ml rientrando pienamente nei parametri indicati dalla norma di riferimento (BS EN 14675 - UNI, 2006). Alcuni test della diluizione 2% e della diluizione 1% in HW dopo 10 minuti di incubazione hanno mostrato effetto tossico alla prima diluizione (1/10) della miscela virus/interferente/disinfettante. Al fine di impedire che tale effetto tossico potesse nascondere eventuali effetti citopatici specifici, la riduzione relativa è stata calcolata a partire dalla seconda diluizione sia nel prodotto testato che nel rispettivo controllo virale. 82 ITTIOPATOLOGIA, 2011, 8: 79-85 a Tempo in minuti Temperatura in °C Concentrazione disinfettante Diluente L’utilizzo di acqua di mare con il prodotto Virkon®S non ha generato la presenza di precipitati a differenza di quanto precedentemente riportato (Graham et al., 2007). In tabella 2 sono riportati in dettaglio i risultati delle prove espressi come TCID50/ml ottenuta dopo trattamento di disinfezione con Virkon®S affiancata dal valore di TCID50/ml ottenuta dal controllo virus e quindi la differenza dei due valori espressa come riduzione relativa (R). 20 10 2% HW 10 20 1% HW 10 10 1% HW 5 20 1% HW 5 10 1% HW 1 20 1% HW 1 10 1% HW 1 20 1% SW 1 20 0,5% SW Repliche TCID50/ml dopo disinfezione a TCID50/ml Controllo virus a Riduzione relativa Test 1 Test 2 Test 3 Test 1 Test 2 Test 3 Test 1 Test 2 Test 3 Test 1 Test 2 Test 3 Test 1 Test 2 Test 3 Test 1 Test 2 Test 3 Test 1 Test 2 Test 3 Test 1 Test 2 Test 3 Test 1 Test 2 Test 3 0* 0 0* 0* 0* 0* 0 0* 0* 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5,70* 5,20 4,92* 6,07* 5,53* 5,87* 6,53 5,80* 5,06* 6,07 6,32 6,07 7,02 6,70 7,02 6,20 6,32 6,07 6,20 6,32 5,87 5,04 5,04 5,06 6.87 6.53 6.53 5,70 5,20 4,92 6,07 5,53 5,87 6,53 5,80 5,06 6,07 6,32 6,07 7,02 6,70 7,02 6,20 6,32 6,07 6,20 6,32 5,87 5,04 5,04 5,06 6.87 6.53 6.53 Tabella 2 - Risultati dei test di valutazione dell’attività virucida di Virkon®S. in presenza di effetto tossico alla prima diluizione, i valori di TCID50/ml sono stati letti a partire dalla seconda diluizione (*). a Table 2 - Results of evaluation of Virkon®S’s virucidal activity. in presence of toxic effect at first dilution, TCID50/ml values were read starting from second dilution (*). 83 ITTIOPATOLOGIA, 2011, 8: 79-85 DISCUSSIONE E CONCLUSIONI L’intensificazione della produzione ittica richiede un’implementazione delle tecniche produttive con particolare attenzione agli aspetti igienico sanitari al fine di limitare i danni derivanti dalle malattie infettive. Per quanto riguarda l’allevamento del branzino l’ERV è la principale malattia virale responsabile di danni economici. Al momento non sono disponibili presidi terapeutici o vaccinali capaci di limitare i danni derivanti da questa malattia e la profilassi diretta resta lo strumento migliore per ridurre i casi di ERV. Al fine di ampliare le conoscenze sull’efficacia di prodotti disinfettanti verso Betanodavirus sono state intraprese, in questo studio, prove in vitro atte a valutare l’attività virucida specifica di un prodotto commerciale denominato Virkon® già utilizzato in ambito veterinario. Al fine di conferire una validità internazionale ai test eseguiti e di ottenere dei risultati comparabili con l’attività di altri disinfettanti e verso altri microorganismi è stato applicato il protocollo BS EN 14675:2006 messo a punto dalla BSi-British Standards ed approvato dalla CEN (Comité européen de normalisation) e quindi riconosciuto come standard della Comunità Europea. L’utilizzo di questo protocollo ha permesso di testare il prodotto anche in presenza di sostanza organica, uno dei fattori limitanti l’attività di molti ottimi disinfettanti. Questa condizione peraltro è facilmente riscontrabile nelle comuni situazioni di utilizzo dei prodotti disinfettanti in acquacoltura e quindi validare l’efficacia dei prodotti in presenza di sostanza organica è un punto critico per il successivo successo nell’utilizzo pratico del prodotto in questo settore. Le prove eseguite hanno permesso di evidenziare una potente attività virucida verso Betanodavirus del prodotto Virkon®S raggiungendo sempre valori superiori a 4 logaritmi di riduzione relativa anche in presenza di sostanza organica. Anche la sostituzione del diluente da HW a SW ha permesso di testare una condizione affine a quella riscontrabile nell’allevamento del branzino. Le prove hanno evidenziato una efficacia del prodotto del tutto paragonabile nelle due condizioni ambientali. In conclusione con questo lavoro è stato possibile acquisire con successo il protocollo BS EN 14675:2006 per l’analisi dell’attività virucida di disinfettanti specifica verso Betanodavirus. L’applicazione di tale protocollo ha permesso la valutazione dell’attività disinfettante di un prodotto commerciale che ha mostrato un elevato potere virucida nei confronti di Betanodavirus in molteplici condizioni ambientali suggerendo una sua possibile applicazione sicura anche nel settore dell’acquacoltura marina. BIBLIOGRAFIA Arimoto M., Sato J., Maruyama K., Mimura G. & Furusawa I. (1996). Effect of chemical and physical treatments on the inactivation of striped jack nervous necrosis virus (SJNNV). Aquaculture, 143: 1522. Ball L.A., Hendry D.A., Johnson J.E., Rueckert R.R. & Scotti P.D. (2000). Family Nodaviridae. In: “Virus Taxonomy. Seventh Report of the International Committee for the Taxonomy of Viruses”, Edited by M.H.V. van Regenmortel, C.M. Fauquet, D.H.L. Bishop, E.B. Carstens, M.K. 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