IL SISTEMA DEI FARMACI GENERICI IN ITALIA Scenari per una crescita sostenibile Il sistema dei farmaci generici in Italia IL SISTEMA DEI FARMACI GENERICI IN ITALIA Scenari per una crescita sostenibile Redazione a cura di NOMISMA - SOCIETÀ DI STUDI ECONOMICI S.p.A. Strada Maggiore, 44 - 40125 Bologna tel. +39 (051) 6483111 fax +39 (051) 232209 www.nomisma.it Commissionato da ASSOGENERICI – ASSOCIAZIONE NAZIONALE INDUSTRIE FARMACI GENERICI Gruppo di lavoro Sergio De Nardis Federico Fontolan (Coordinatore) Evita Gandini Carlo Piccinni (Università di Bologna) Elisabetta Poluzzi (Università di Bologna) Filip Stefanovic Pasquale Valente Chiara Volpato Silvia Zucconi (Responsabile surveys) Concluso nel mese di dicembre 2014 Si desidera ringraziare il dott. Nello Martini per il supporto scientifico e metodologico, la Federazione Ordini Farmacisti Italiani e i farmacisti e medici contattati per la collaborazione nella realizzazione delle indagini dirette 2 Il sistema dei farmaci generici in Italia INDICE 1. Il sistema dei farmaci generici: regole, mercato e percezioni attuali .................... 7 1.1 1.1.1 Spesa farmaceutica territoriale e trend di vendita ...................................... 8 1.1.2 Il sistema delle imprese ................................................................................... 14 1.2 L’autorizzazione all’immissione in commercio dei generici ....................... 21 1.2.2 La legislazione nazionale sui farmaci generici ............................................ 22 1.2.3 Le liste di trasparenza ...................................................................................... 26 1.2.4 Le barriere all’ingresso dei generici .............................................................. 29 Comportamenti individuali e loro determinanti ................................................. 31 Potenzialità e ostacoli................................................................................................ 38 2.1 Potenzialità: l’impatto dei generici....................................................................... 38 2.1.1 Gli impatti sulla spesa pubblica ..................................................................... 38 2.1.2 Impatto sui consumatori ................................................................................. 40 2.1.3 Gli impatti derivanti da un incremento delle quote di generici ............... 43 2.2 3. Il sistema delle regole ............................................................................................. 21 1.2.1 1.3 2. Mercato ...................................................................................................................... 8 Ostacoli normativi ................................................................................................... 46 Da una nuova “visione” ad alcune possibili “soluzioni” ......................................... 49 3.1 Come agire sul sistema industriale ....................................................................... 49 3.2 Regole e contenimento della spesa .................................................................... 61 3.2.1 Meccanismi di contenimento della spesa: alcune ipotesi ........................ 61 3.2.2 I rischi legati al patent linkage ....................................................................... 66 3.2.3 Gare nella farmaceutica territoriale ............................................................. 68 Conclusioni ........................................................................................................................ 77 BIBLIOGRAFIA .................................................................................................................... 79 3 Il sistema dei farmaci generici in Italia Premessa L’attuale fase di stagnazione del Paese, che riflette una fase di rallentamento strutturale iniziata oltre venti anni fa, richiede uno sforzo di visione e di ripensamento delle sovrastrutture consolidate, tale da consentire un nuovo slancio in avanti e la ripresa di un percorso di creazione di un benessere collettivo. In quest’ottica si inserisce il presente rapporto, che approccia il tema delicato e attuale del sistema dei farmaci generici guardando al ruolo che questa categoria di farmaci può rappresentare all’interno dei processi di ripresa del Paese. L’elemento caratterizzante dell’analisi condotta sta proprio nel ricercare, all’interno delle complesse dinamiche che interessano il sistema del mercato, delle regole e dei comportamenti in ambito farmaceutico, i possibili sviluppi potenziali che consentano alla specifica categoria dei farmaci generici di esercitare il migliore impatto possibile sul sistema-paese. Questo approccio ha comportato la realizzazione di un’analisi a più livelli, che comprende una ricognizione del sistema delle regole attuale, dei trend di mercato, dei comportamenti e delle esperienze dei cittadini, del ruolo e dell’influenza esercitata da medici e farmacisti, dei possibili lacci e lacciuoli che rallentano il sistema, delle prospettive di sviluppo future, per arrivare a definire alcune possibili azioni di policy che permettano ad alcune potenzialità latenti di contribuire al nuovo slancio verso un maggiore benessere collettivo. In questo senso, il sistema dei farmaci generici sembra rappresentare un ambito particolarmente adatto ad esprimere questo tipo di potenzialità, perché contribuisce per sua natura al processo di razionalizzazione della spesa pubblica. Ma l’aspetto che qui emerge con forza, è che gli effetti più profondi sono esercitati dal sistema dei farmaci generici all’interno del tessuto produttivo, laddove negli ultimi cinque anni hanno contribuito alla crescita degli investimenti in misura maggiore rispetto al comparto di appartenenza, mostrando come i possibili impatti positivi possano andare ben oltre un semplice effetto di contenimento della spesa pubblica. Un secondo effetto rilevante è anche quello sui consumi privati: a parità di accesso ai farmaci, l’utilizzo di farmaci generici permette di generare un risparmio privato che si traduce in maggiori consumi e, dunque, in attivazione di altri settori dell’economia. Per dare un’idea della dimensione del fenomeno, se i farmaci generici sostituissero in toto i farmaci branded con brevetto scaduto, l’effetto sul risparmio privato sarebbe tale da attivare consumi in altri settori economici per oltre 700 milioni di euro. Ai fini del dispiegamento più efficace di queste possibilità, tuttavia, è necessario fare luce su alcuni meccanismi che, ad oggi, rischiano di imbrigliare le potenzialità in nuce. L’analisi ha dato evidenza in particolare a tre specifici elementi, senza tralasciare la necessità di guardare all’andamento complessivo del sistema e non solo a suoi singoli aspetti: il meccanismo di payback, i rischi di patent linkage e il possibile prefigurarsi di un sistema di gare nella farmaceutica territoriale. 4 Il sistema dei farmaci generici in Italia L’approccio di questo studio è quello di mettere a confronto e cercare alcuni possibili punti di equilibrio tra due spinte ed esigenze divergenti: da un lato, le forze che tendono verso il dispiegamento di un maggior livello di competizione tra le imprese, indipendentemente dal settore di appartenenza, al fine di permettere che le dinamiche competitive portino a un abbassamento dei prezzi e quindi a maggiori benefici per il SSN e per i cittadini; dall’altro lato, le forze che, proprio per motivi di contenimento della spesa e di incentivo agli investimenti farmaceutici “tradizionali”, spingono per una sovra-regolamentazione farraginosa e poco lineare, che contribuisce a rallentare il percorso di sviluppo di un settore, quello dei farmaci generici, ancora “giovane” e non sufficientemente consolidato per poter affrontare l’eccessivo peso di questi ostacoli normativi. La prospettiva adottata vuole quindi unire la capacità di guardare agli effetti di beneficio complessivo sul Paese tenendo al centro un’ottica di politica industriale, in cui le decisioni strategiche sono prese considerando priorità e obiettivi ben individuati. Proprio per questo motivo, le opzioni di policy e gli scenari simulati devono essere interpretati in maniera non univoca e unidirezionale, bensì capendo di volta in volta quali siano le esigenze più rilevanti e quali effetti possano essere più significativi in funzione della direzione verso cui orientare le scelte di politica industriale del Paese. Dal punto di vista dell’interesse collettivo, il rafforzamento e la crescita di un settore industriale specializzato nella produzione e commercializzazione di farmaci generici rappresenta senza dubbio un elemento di forza prospettico. Giocano quindi un ruolo di primo piano le politiche di livello europeo che possono consentire un ritorno produttivo su basi più stabili, ad esempio ripensando e riconfigurando il sistema ora in essere di protezione brevettuale, che non impedisce ad imprese operative in paesi con diversa giurisdizione di iniziare a produrre farmaci protetti da brevetto prima della scadenza brevettuale, preparando lo sbarco commerciale in Europa con un vantaggio comparato che può rendere poco conveniente la produzione in siti europei, con conseguenti fenomeni di deindustrializzazione che poco hanno a che vedere con la sola ricerca di una riduzione dei costi di produzione. Un ripensamento del sistema attuale potrebbe andare nella direzione di favorire la produzione in Europa e in Italia attraverso l’implementazione di misure di manufacturing ed export provision che permettano alle imprese operanti in territorio europeo di avviare la produzione prima della scadenza brevettuale per essere pronte a entrare sul mercato in tempi molto rapidi e di avviare le esportazioni laddove i brevetti scadano prima rispetto al mercato europeo. Un esempio che va in questa direzione, se pur con alcune limitazioni, è il sistema francese, che permette alle imprese di generici di richiedere alle imprese farmaceutiche detentrici di brevetto di poter avviare la produzione anche prima della scadenza brevettuale. Naturalmente si tratta di un meccanismo non automatico, fortemente sbilanciato verso il detentore del brevetto, che tuttavia indica una possibile strada da percorrere per favorire un processo di recupero industriale in un settore in cui le stringenti limitazioni brevettuali e 5 Il sistema dei farmaci generici in Italia le tattiche di alcune imprese hanno portato a un progressivo spostamento produttivo verso altri paesi. In Italia, in molte aree terapeutiche, risulta rilevante la quota di farmaci, in particolare generici, prodotti e sviluppati in paesi extra-europei, a segnalare proprio la crescente rilevanza di questo fenomeno di deindustrializzazione “normativa”. Lo studio mostra, inoltre, come questi processi di delocalizzazione possano generare maggiori incertezze nel pubblico e negli operatori sanitari rispetto all’immagine e alle percezioni dei prodotti farmaceutici. Per ovviare a queste criticità, è importante avviare sin da subito una riflessione che coinvolga più livelli istituzionali (europeo e nazionale in primis) e che abbia come obiettivo chiaro quello di garantire il più ampio impatto positivo possibile nello sviluppo industriale del settore nei prossimi anni, tenendo a mente le lezioni apprese sin qui nella gestione e nel governo dei farmaci generici, anche al fine di evitare gli stessi errori nello sviluppo del nuovo mercato dei biosimilari, che si aprirà soprattutto dopo il 2018. 6 Il sistema dei farmaci generici in Italia 1. Il sistema dei farmaci generici: regole, mercato e percezioni attuali Il sistema dei farmaci generici è un sistema complesso, che si relaziona non solo con i trend di mercato e del proprio settore di riferimento, ma anche con le decisioni di policy in materia di gestione del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), nonché con le percezioni e i canali di comunicazione che influenzano il comportamento degli individui. Regole Percezioni Mercato Le interrelazioni tra questi tre elementi (regole – mercato – percezioni) sono le principali determinanti degli esiti di sistema e sono a loro volta il risultato di dinamiche e spinte di diversa natura. Dal lato delle regole, non sono da considerare solo i fattori già citati in premessa relativi al tentativo costante di riduzione della spesa e ai possibili effetti di patent linkage emersi dalle ultime disposizioni legislative (vedi Legge Balduzzi); a questi, infatti, si aggiungono i condizionamenti derivanti dall’appartenenza alla sovrastruttura europea, che dà indicazioni di policy specifiche, nonché gli interventi su alcune specifiche dinamiche da parte del legislatore, quali la nuova regolamentazione sui meccanismi prescrittivi. Un secondo fattore determinante attiene alle percezioni, intese come l’insieme degli elementi che determina le scelte reali degli individui. In particolare, in questa analisi si è deciso di concentrare l’attenzione sulle esperienze e i comportamenti di due figure professionali cardine per il sistema farmaceutico, ovvero il medico di medicina generale e il farmacista, oltre che naturalmente sul cittadino-paziente. Il terzo fattore, quello delle forze di mercato, è il risultato di dinamiche complesse in cui l’elemento prezzo non è l’unica chiave di analisi. Il mercato è anzi il campo in cui più di altri si esercita l’influenza delle regole e delle percezioni, risultando per questo di più difficile analisi e interpretazione prospettica. Alla dinamica delle vendite si aggiunge inoltre quella del tessuto produttivo e degli effetti che l’espansione del mercato dei generici esercita sugli investimenti e la domanda di lavoro. 7 Il sistema dei farmaci generici in Italia 1.1 Mercato Nell’analizzare il mercato dei farmaci generici, è necessario tenere conto di alcuni elementi caratterizzanti. In primo luogo, si tratta di un mercato relativamente nuovo, che si è aperto solo agli inizi del 2000. In secondo luogo, in virtù della specifica conformazione del Sistema Sanitario Nazionale, è possibile in realtà parlare di due mercati distinti: il primo relativo ai farmaci rimborsabili (Classe A), il secondo relativo ai farmaci a intero carico del cittadino (Classe C). I due mercati sono caratterizzati da driver di crescita sostanzialmente differenti, laddove nel primo caso la diffusione di farmaci generici è sostenuta da un interesse pubblico di riduzione dei costi, mentre nel secondo caso la non rimborsabilità e la diversa tipologia di farmaci rende più complesso il processo di sostituzione dal farmaco “di marca” al rispettivo generico. L’analisi che segue è incentrata in primo luogo su questi due differenti mercati 1 del farmaco generico, guardando soprattutto all’evoluzione del mercato dei generici in parallelo all’andamento della spesa farmaceutica territoriale. In secondo luogo, è stata proposta un’analisi della struttura produttiva che sottende il mercato dei farmaci generici, andando a rilevare, in particolare, le performance delle imprese di generici a confronto con le imprese farmaceutiche “tradizionali”. 1.1.1 Spesa farmaceutica territoriale e trend di vendita Il mercato di riferimento dei farmaci generici è fortemente influenzato non solo dalla domanda reale, legata alle condizioni di salute, reddituali e comportamentali dei cittadini, ma anche dai meccanismi che guidano e regolano la spesa farmaceutica territoriale. Tale spesa, infatti, è stata oggetto di una serie di interventi da parte del legislatore, allo scopo di contenerne la spirale rialzista, spostando parte dell’onere della spesa sulla filiera farmaceutica e sui consumatori stessi. Guardando ai dati di spesa farmaceutica territoriale dell’ultimo quinquennio (2009-2013), è evidente proprio questo processo di “redistribuzione” della spesa, con un incremento della compartecipazione del cittadino (+66,6%, sotto forma di ticket e di fissazione di un prezzo di rimborso oltre il quale spetta al privato compensare) e di sconto richiesto alle imprese (+ 6,3%). Si sottolinea che l’analisi tiene in considerazione la spesa territoriale e non quella ospedaliera, che è invece regolata da meccanismi di diversa natura e non è oggetto dello studio. 1 8 Il sistema dei farmaci generici in Italia Tabella 1 – Spesa territoriale – Anni 2009-2013 – Milioni di Euro 2009 2010 2011 2012 2013 Var. % 2013/2009 12.928 12.985 12.387 11.488 11.226 -13,2 - compartecipazione cittadino 862 998 1.337 1.406 1.436 66,6 - sconto a carico delle aziende 872 1.016 1.028 1.096 927 6,3 Spesa convenzionata netta 11.193 10.971 10.023 8.986 8.863 -20,8 + distribuzione diretta e per conto 1.767 2.144 2.832 2.837 3.003 69,9 12.960 13.115 12.855 11.823 11.866 -8,4 Capitoli di spesa Spesa convenzionata lorda Spesa territoriale Fonte: Elaborazioni su dati OSMED Il contributo che la diffusione dei farmaci generici ha apportato al processo di riduzione della spesa territoriale può essere colto analizzando i dati di vendita dei medicinali2, in particolare quelli in Classe A (a carico del SSN). Il valore complessivo delle vendite è il risultato della somma delle confezioni dei farmaci a brevetto scaduto (originator e generici) e dei farmaci ancora coperti da brevetto. Pertanto i generici rappresentano una parte dei medicinali a brevetto scaduto: il mercato degli off-patent nel 2013 è pari a 959 milioni di confezioni (73,5% dell'intero mercato), di cui i farmaci originator costituiscono il 69,3% in volumi, mentre i farmaci generici costituiscono il restante 30,7%. In questo senso, il mercato potenziale dei farmaci generici è molto più ampio di quanto non sia adesso, soprattutto se si considerano i risparmi immediati già oggi ottenibili dai pazienti, che in molti casi possono già scegliere tra il farmaco generico a prezzo più basso e quindi totalmente rimborsato e il farmaco originator spesso venduto a un prezzo più elevato (par. 2.1.2). Tuttavia, gioca qui un ruolo fondamentale il processo di selezione del farmaco, che risulta influenzato dalle inclinazioni personali del paziente, nonché dalle indicazioni provenienti dal medico prescrittore e dal farmacista (par. 1.3). Nei prossimi capitoli il legame tra questi elementi sarà analizzato più approfonditamente, ma nel verificare i numeri di mercato è fondamentale tenere conto di questo rilevante driver di scelta. Negli ultimi quattro anni, si è registrata in Italia una crescita delle vendite di medicinali di Classe A (+6,8% di confezioni vendute); nello stesso periodo è contestualmente diminuito il valore delle vendite (-8,2%), a dimostrazione dell’esistenza di un effetto di riduzione del valore unitario venduto. In sostanza, il consumo dei farmaci è in crescita mentre il loro prezzo diminuisce. Tale andamento è spiegabile solo prendendo in I dati di questo capitolo sono elaborazioni del Centro Studi Assogenerici su richiesta di Nomisma di dati IMS Health sulle vendite di farmaci a volume e a valori 2 9 Il sistema dei farmaci generici in Italia considerazione i dati disaggregati per macro-categoria (farmaci branded a brevetto scaduto, farmaci generici e farmaci ancora protetti da brevetto). Figura 1 – Vendite di farmaci di Classe A – Anni 2010-2013 Milioni Vendita (numero confezioni) 1.400 1.200 1.000 800 317 327 337 347 184 215 259 294 722 713 680 665 2010 2011 2012 2013 600 400 200 0 branded scaduto generico farmaci protetti Miliardi Vendita (valori €) 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 7,1 1,1 7,5 1,3 7,8 7,9 1,5 1,7 8,3 7,5 6,1 5,5 2010 2011 2012 2013 branded scaduto generico farmaci protetti Fonte: Analisi Nomisma su dati IMS Health elaborati dal Centro Studi Assogenerici L’effetto di riduzione complessiva dei valori di vendita è infatti imputabile al trend di marcata diminuzione del valore unitario medio di vendita dei farmaci a brevetto scaduto. Questa riduzione si realizza però attraverso modalità differenti: mentre i farmaci branded a brevetto scaduto (gli ex originator) registrano una riduzione delle vendite in termini di numero di confezioni, i farmaci generici vedono incrementare il numero di confezioni vendute. I farmaci generici stanno in sostanza erodendo quote 10 Il sistema dei farmaci generici in Italia di mercato ai farmaci branded a brevetto scaduto, continuando allo stesso tempo a contribuire alla riduzione della spesa farmaceutica territoriale. Figura 2 – Variazioni percentuali 2013/2010 delle vendite di farmaci in Classe A Vendite 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0 -20,0 branded scaduto generici farmaci protetti totale -40,0 valori confezioni Fonte: Analisi Nomisma su dati IMS Health elaborati dal Centro Studi Assogenerici All’interno dei farmaci di Classe A, i generici hanno raggiunto una quota di mercato pari a quasi un quarto del volume nel 2013 (24,2% delle confezioni vendute) e poco più di un decimo del valore (13,5%). Figura 3 – Quota dei farmaci generici sul totale dei farmaci di Classe A venduti – Anni 2010-2013 Classe A 30,0 25,0 21,7 20,0 15,0 10,0 5,0 15,9 7,7 24,2 18,6 9,9 11,3 13,5 0,0 2010 2011 2012 confezioni valori 2013 Fonte: Analisi Nomisma su dati IMS Health elaborati dal Centro Studi Assogenerici 11 Il sistema dei farmaci generici in Italia Il trend appare invece divergente per i farmaci di Classe C (non rimborsabili). In particolare, i farmaci generici sembrano riscontrare una maggiore difficoltà di penetrazione del mercato e di ampliamento della propria quota, tanto che, a livello di confezioni vendute, rappresentano circa il 13% del totale dei farmaci venduti in Classe C, a cui corrisponde una quota in valore del 6,6%. Oltre a trattarsi di una quota molto bassa, il dato significativo è la difficoltà ad erodere ulteriori quote di mercato, che sono rimaste quasi invariate negli ultimi quattro anni. In questo comparto, dove l’influenza dei farmacisti risulta più rilevante, soprattutto nei casi di medicinali senza obbligo di prescrizione, è difficile immaginare una crescita sostanziale delle quote di generici senza specifiche campagne informative rivolte al paziente. Un esempio, in questo senso, potrebbe essere quello di permettere di pubblicizzare i differenziali di prezzo, nell’ottica di rendere più consapevoli i cittadini dei possibili risparmi ottenibili. Figura 4 – Quota dei farmaci generici sul totale dei farmaci di Classe C venduti – Anni 2010-2013 Vendite Classe C 14,0 12,0 13,0 13,3 5,7 6,2 6,6 2011 2012 2013 11,7 12,0 5,7 2010 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 valori confezioni Fonte: Analisi Nomisma su dati IMS Health elaborati dal Centro Studi Assogenerici Un elemento che deve essere posto alla base dell’analisi è la questione dei prezzi. Le analisi più recenti sul tema tendono a mettere in luce come sia evidente un mix di effetti derivato da competizione tra imprese e implementazione di politiche di contenimento della spesa. Benché non sempre percepito dal cittadino perché si sovrappone al contestuale spostamento di parte dell’onere della spesa verso il cittadino stesso, tale mix ha portato i prezzi dei farmaci nel nostro Paese verso un livello generalmente più basso rispetto ai più importanti paesi europei. Su un campione basato sulle prime 150 molecole per valore di vendita, i prezzi dei farmaci venduti nei quattro più grandi paesi 12 Il sistema dei farmaci generici in Italia europei (Francia, Germania, Regno Unito e Spagna) sono in media superiori del 18,9% rispetto ai prezzi praticati in Italia3. Tali differenze variano significativamente a seconda dei paesi di confronto e della tipologia di farmaco (con copertura brevettuale o senza copertura brevettuale). In Francia e Spagna, ad esempio, il surplus di prezzo dei farmaci a brevetto scaduto è superiore al surplus di prezzo per i farmaci con copertura brevettuale. Al contrario, nel Regno Unito si registra la situazione opposta, unico caso in cui i prezzi dei farmaci a brevetto scaduto sono in media inferiori a quelli italiani. Figura 5 – Differenza media dei prezzi dei farmaci venduti attraverso farmaceutica territoriale (prime 150 molecole a valore) – Anno 2012 Totale 60 50 40 Con copertura brevettuale Senza copertura brevettuale 50,9 39,2 28,7 30 19,3 20 10 21,6 16,4 1,3 0 12,5 0,4 5,8 18,9 19,1 16,5 0,6 -10 -12,4 -20 Germania Francia Regno Unito Spagna Media Fonte: CERGAS - Farmindustria Quanto contribuiscono i farmaci generici a questo processo di razionalizzazione della spesa sanitaria? Un primo, più evidente, contributo avviene al momento delle scadenze brevettuali, quando l’ingresso dei generici sul mercato contribuisce ad abbassare i prezzi ben oltre il loro naturale trend di decrescita dovuto alla scadenza brevettuale. Infatti, in media, a un anno dalla scadenza brevettuale, il prezzo medio del farmaco contenente un determinato principio attivo si riduce di circa il 25%. Nello stesso periodo, la riduzione di prezzo del corrispondente farmaco generico è invece molto più elevata (in media -60% rispetto al prezzo dell’originator)4. Questo avviene perché il farmaco generico entra nel mercato a un prezzo inferiore rispetto al branded scaduto. Sulla base di tale dinamica è stato possibile calcolare i risparmi 3 Jommi e Costa (2012) Analisi effettuata sui primi 25 principi attivi più venduti nel 2013, sulla base di dati IMS Health e confermata da studi recenti (Magazzini, Pammolli, Tortolini, 2014) 4 13 Il sistema dei farmaci generici in Italia potenzialmente ottenibili dai cittadini se si sostituisse gradualmente il consumo di farmaci branded off-patent con i corrispondenti farmaci generici (par. 2.1.2). In maniera meno diretta, i farmaci generici potrebbero ulteriormente contribuire alla dinamica competitiva dei prezzi, e, quindi, alla sostenibilità complessiva del sistema, attraverso una semplificazione dei processi di accesso e controllo. Questi ultimi dovrebbero in sostanza essere orientati al favorire la crescita industriale del settore, incentivando la competizione anche di prezzo tra imprese, più che alla creazione di ostacoli incrementali. 1.1.2 Il sistema delle imprese Per comprendere il ruolo che i farmaci generici possono svolgere all’interno dei processi di crescita industriale, è stata svolta innanzitutto un’analisi descrittiva dell’attuale sistema delle imprese dei generici, in riferimento ad alcune grandezze chiave e in comparazione con le imprese farmaceutiche non genericiste. Queste considerazioni hanno consentito poi di effettuare una simulazione che, prendendo in considerazione le prossime scadenze brevettuali, cerca di stimare i potenziali impatti sul sistema industriale, facendo alcune ipotesi su come il passaggio da scadenze brevettuali a produzione di generici si possa concretizzare sul territorio nazionale (par. 3.1). Partendo dall’analisi descrittiva, il sistema delle imprese di generici si contraddistingue in Italia per essere costituito da un numero di aziende attive superiore rispetto alla media dei principali paesi europei. Tuttavia, è importante considerare che le prime sei imprese per fatturato coprono circa l’80% del mercato, avvicinando in parte la situazione italiana a quella europea. L’analisi, che è stata condotta utilizzando i micro-dati di bilancio delle imprese, ha inteso esplorare l’andamento di alcune grandezze selezionate, mettendo soprattutto a confronto il trend delle imprese genericiste con quello delle imprese non genericiste. Tale confronto ha permesso di dare evidenza a eventuali differenze di performance tra i due gruppi di imprese e di capire se le imprese che producono e commercializzano farmaci generici presentano caratteristiche specifiche che le distinguono dalle imprese farmaceutiche “tradizionali”. Il campione d’analisi dei due sotto-gruppi è composto come segue (fig. 6) e risulta rappresentativo rispetto ai due universi di riferimento. Con riferimento alle imprese di generici, sono state prese in considerazione 42 imprese su 48 iscritte ad Assogenerici (88%). Per quanto riguarda le imprese farmaceutiche non specializzate nella produzione e commercializzazione di generici, si è proceduto utilizzando i dati di bilancio relativi ai Codici Ateco di riferimento del settore, aggiungendovi poi i dati di quelle imprese che, pur non essendo categorizzate sotto tali Codici, fanno parte del 14 Il sistema dei farmaci generici in Italia settore farmaceutico5. Nel complesso, il campione considerato comprende 951 imprese e rappresenta il 93% del valore aggiunto settoriale. Nella costruzione del sample sono state prese in considerazione le imprese operanti in tre settori di attività specifici: “Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base” (Codice Ateco 21.10); “Fabbricazione di medicinali e altri preparati farmaceutici” (Codice Ateco 21.20.09); “Commercio all’ingrosso di medicinali” (Codice Ateco 46.46.1). Tale composizione ha permesso di includere all’interno dell’analisi sia imprese specializzate nella produzione sia imprese specializzate nella commercializzazione dei farmaci. Figura 6 – Composizione dei sotto-gruppi di imprese analizzati Rappresentatività del campione 951 1000 900 94% 93% 93% 800 92% 700 91% 600 90% 500 89% 88% 400 88% 300 87% 200 42 100 86% 0 85% Imprese non di generici Numero imprese Imprese di generici % su totale Fonte: Elaborazioni su dati AIDA-Bureau van Dijk I trend strutturali I trend di mercato che sono stati analizzati hanno mostrato come i farmaci generici stiano conquistando quote di mercato, in particolare a scapito dei farmaci exoriginator. Quanto questa espansione si rifletta nelle performance delle imprese non è però evidente, anche in virtù del fatto che la crescita della quota di mercato dei farmaci generici è molto forte dal lato dei volumi, meno da quello dei valori di vendita. 5 Per completare questo secondo gruppo si è fatto riferimento alla lista di associati a Farmindustria 15 Il sistema dei farmaci generici in Italia In questo senso i dati ricavati dai bilanci delle imprese del settore restituiscono risultati piuttosto evidenti6. Innanzitutto, le imprese di generici hanno incrementato il valore aggiunto prodotto in misura molto superiore al resto delle imprese farmaceutiche. Dal 2005 al 2013, infatti, il valore aggiunto delle aziende di farmaci generici è più che raddoppiato, mentre per il resto delle imprese del settore la crescita è stata di circa il 30%. Pur in un contesto complessivo di crescita, quindi, le imprese di generici hanno sovra-performato rispetto alla media, in particolare a partire dal 2009 - beneficiando quindi di una serie di fattori favorevoli, sia dal punto di vista legislativo, sia dal punto di vista delle scadenze brevettuali avvenute tra 2009 e 2013. Anche per quanto riguarda l’impatto dei trend di crescita di mercato sui costi del personale, la distanza tra imprese di generici e imprese “tradizionali” rimane sostanziale. Nello specifico, i costi del personale sono cresciuti in maniera parallela al valore aggiunto, mostrando che le imprese di generici hanno una capacità di attivazione occupazionale del tutto comparabile con quella delle imprese farmaceutiche non genericiste. Figura 7 – Trend del valore aggiunto e dei costi del personale – Anni 2005-2013 Valore aggiunto (2005=100) Costo del personale (2005=100) 240 240 220 220 200 200 180 180 160 160 140 140 120 120 100 100 80 80 TOTALE GENERICI TOTALE NON GENERICI TOTALE GENERICI TOTALE NON GENERICI Fonte: Elaborazioni su dati AIDA-Bureau van Dijk Allo stesso tempo, le imprese di generici hanno visto aumentare anche i costi di produzione, in maniera quasi proporzionale all’incremento del valore aggiunto e in misura superiore rispetto a quanto registrato dal resto delle imprese farmaceutiche. Rilevante, anche se più volatile, è soprattutto la crescita degli investimenti: nel 2013 gli ammortamenti materiali delle imprese di generici erano cresciuti del 53% rispetto al 6 I dati rappresentano la somma dei valori aggregati per singolo sotto-gruppo nell’arco temporale 2005-2013 16 Il sistema dei farmaci generici in Italia 2005, mentre per il resto delle aziende farmaceutiche la crescita si attesta al 9%. I dati degli ultimi anni segnalano nel complesso una tendenza alla crescita degli investimenti per le imprese di generici, mentre dal 2009 le imprese non di generici sembrano aver imboccato un trend di riduzione o quantomeno di selezione degli investimenti. Figura 8 – Trend dei costi di produzione e degli ammortamenti – Anni 2005-2013 Costi di produzione (2005=100) 240 160 150 140 130 120 110 100 90 80 220 200 180 160 140 120 100 80 TOTALE GENERICI TOTALE NON GENERICI Ammortamenti materiali (2005=100) TOTALE GENERICI TOTALE NON GENERICI Fonte: Elaborazioni su dati AIDA-Bureau van Dijk Nel complesso le dinamiche del sistema delle imprese hanno portato a esiti molto differenti in termini di risultato operativo e di esercizio. Per le imprese di farmaci generici, il periodo 2005-2013 è stato caratterizzato da una forte volatilità, con trend di aumento e riduzione susseguenti, anche in ragione della crescita degli investimenti e dei costi di produzione e del personale. Ad esempio, dopo un 2012 in cui nel complesso le imprese di generici hanno fatto registrare una perdita complessiva, nel 2013 si è registrato il livello di utili più elevato dal 2005, a segnalare la forte volatilità ma anche la capacità di tornare a generare utili dopo un’annata di stallo. Discorso differente, invece, per le imprese farmaceutiche non specializzate in farmaci generici, le quali, nonostante la lenta ma continua espansione delle quote di generici, presentano nel complesso risultati d’esercizio sempre positivi. Tuttavia, è rilevante notare l’esistenza di un trend divergente: quando le imprese di generici migliorano la propria performance incrementando gli utili, le imprese non di generici vedono ridurre il proprio livello di utili, pur rimanendo fortemente in positivo. 17 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 9 – Trend del risultato operativo delle imprese di generici – Anni 2005-2013 Utile e Risultato operativo anteimposte - GENERICI 2013 2012 26 -26 2011 2008 63 -15 2007 11 2005 -50 50 2,09 1,07 2,10 1,05 2005 150 1,59 0,73 2006 55 19 2,85 2,09 1,06 2007 42 2,95 1,70 2008 36 2,85 1,78 2009 6 4 2006 1,86 2010 11 2,86 1,58 2011 88 39 -16 2013 2012 20 2010 2009 129 67 Utile e Risultato operativo anteimposte - NON GENERICI 1,76 0,82 0,0 0,5 1,0 Milioni € 1,5 2,0 2,5 3,0 Miliardi € Risultato operativo ante-imposte Risultato operativo ante-imposte Utile/Perdita Utile/Perdita Fonte: Elaborazioni su dati AIDA-Bureau van Dijk La capacità delle imprese di generici di attivare occupazione e investimenti è particolarmente significativa. Un semplice indice di labour intensity (costo del lavoro/valore aggiunto) e capital intensity (ammortamenti/valore aggiunto) consente di verificare quanto intensamente le imprese dei diversi sotto-gruppi analizzati utilizzino lavoro e capitali. I risultati mostrano come le imprese di generici attivino più occupazione in relazione al valore aggiunto prodotto rispetto alle altre imprese del settore farmaceutico, anche se il dato, dopo un periodo di evidente distacco dal resto delle imprese, appare negli ultimi anni allinearsi al resto del mercato farmaceutico. 18 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 10 – Trend di labour intensity e capital intensity– Anni 2005-2013 Labour intensity 0,7 Capital intensity 0,22 0,2 0,65 0,18 0,16 0,6 0,14 0,55 0,12 0,1 0,5 TOTALE GENERICI TOTALE NON GENERICI TOTALE GENERICI TOTALE NON GENERICI Fonte: Elaborazioni su dati AIDA-Bureau van Dijk I dati di bilancio sembrano confermare due dinamiche significative. In primo luogo, che la crescita di mercato dei generici è sostenuta dalla crescita di un sistema di imprese che si espande in termini di valore aggiunto, occupazione prodotta, investimenti, capacità di produrre utili. In secondo luogo, questa specifica categoria di imprese è stata in grado di attivare occupazione e investimenti in misura uguale e talvolta superiore rispetto alle imprese farmaceutiche tradizionali. A fronte di questi due elementi, che permettono di caratterizzare in senso positivo la presenza e l’attività delle imprese di generici, permangono comunque alcune criticità che vale la pena evidenziare. Dal punto di vista della redditività, il trend delle imprese di generici è ambivalente. Innanzitutto, si registra una forte volatilità, che può essere considerata intrinseca in un sistema di imprese ancora non sufficientemente radicato e stabilizzato. In generale, la differenza tra imprese genericiste e non genericiste non è così forte e, soprattutto negli ultimi tre anni, il ROI delle imprese di generici è costantemente vicino a quello delle imprese non genericiste. Questo elemento pone l’accento sulle caratteristiche delle imprese farmaceutiche “tradizionali” in Italia, in particolare per quanto riguarda i processi di co-marketing. Tale pratica si basa sull’acquisizione, da parte delle imprese farmaceutiche non innovative, delle licenze necessarie a produrre e vendere un determinato farmaco, sviluppato da altre case farmaceutiche. L’eccessiva focalizzazione su questo sistema da parte di un’impresa porta naturalmente a una riduzione del grado di innovazione dell’impresa stessa, che sarà orientata a investire sempre meno in ricerca e sviluppo e sempre più nell’acquisto di licenze. In questo senso il fatto che il ROI delle imprese farmaceutiche “tradizionali” si attesti su livelli simili a quello delle imprese di generici, che per natura dovrebbero 19 Il sistema dei farmaci generici in Italia attivare minori investimenti rispetto alle imprese farmaceutiche “tradizionali”, mette in luce che la struttura industriale del settore farmaceutico italiano è fortemente influenzata da questa pratica. In modo simile, l’indice di liquidità qui proposto (attivo corrente – rimanenze / passivo corrente) mette bene in luce che esistono delle criticità di cui tenere conto se si vuole immaginare un futuro di crescita sostenibile del settore dei generici. Infatti, mentre fino al 2008 l’indice di liquidità si è attestato su livelli superiori a 1 per le imprese genericiste, dal 2009 in poi si è registrato un costante calo di questo valore, che è sceso negli ultimi due anni al di sotto del valore espresso dalle imprese non genericiste. Se si tratti di una difficoltà temporanea legata al credit crunch che ha caratterizzato proprio quegli anni o se sia una manifestazione di un’accresciuta difficoltà strutturale nel generare liquidità è un elemento incerto. Sicuramente appare in questo senso più stabile la posizione delle imprese “tradizionali” che esprimono un indice in costante crescita dal 2007. Figura 11 – Trend del ROI indice di liquidità primaria – Anni 2005-2013 ROI Indice di liquidità primaria 1,5 0,25 1,4 0,2 1,3 0,15 1,2 0,1 1,1 1 0,05 0,9 0 0,8 TOTALE GENERICI TOTALE NON GENERICI TOTALE GENERICI TOTALE NON GENERICI Fonte: Elaborazioni su dati AIDA-Bureau van Dijk 20 Il sistema dei farmaci generici in Italia 1.2 Il sistema delle regole Il campo da gioco su cui operano i farmaci generici è molto vasto e non si ha la pretesa di trattare in maniera estensiva tutte le leggi che regolano la produzione e la vendita. Tuttavia è necessario ripercorrere gli elementi centrali del sistema delle regole, per mettere a fuoco quali sono gli indirizzi generali, gli obblighi normativi più rilevanti e le ultime disposizioni che stanno fortemente influenzando la diffusione dei generici in Italia, partendo da una panoramica di quanto discende dall’essere parte dell’Unione Europea, fino ad arrivare ad una descrizione delle principali leggi di livello nazionale che oggi delimitano il campo da gioco dei generici. 1.2.1 L’autorizzazione all’immissione in commercio dei generici Il meccanismo di autorizzazione all'immissione di medicinali all'interno dell'Unione Europea può seguire differenti strade: una procedura centralizzata, una procedura di mutuo riconoscimento, una procedura decentrata, oppure una procedura ibrida (per dettagli sulle singole procedure si veda Appendice 1). Nel caso specifico dei farmaci generici, la Direttiva europea 2001/83 (“Codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano” attuata in Italia tramite Decreto Legislativo 24 aprile 2006, n. 219) ne ha stabilito la modalità di autorizzazione all’immissione in commercio all’interno dell’Unione. In particolare, essa ha decretato la non obbligatorietà delle prove tossicologiche e farmacologiche (i risultati dei test pre-clinici e clinici) per l’autorizzazione all’immissione in commercio di farmaci generici. La Direttiva ha specificato, a tal proposito, che si debba intendere per medicinale generico un medicinale avente la stessa composizione quali-quantitativa in principio attivo e stessa forma farmaceutica del medicinale di riferimento (ovvero medicinale autorizzato tramite una procedura completa), rispetto al quale deve essere dimostrata la bioequivalenza con appropriati studi di biodisponibilità. Il medicinale generico non può essere messo in commercio prima che siano trascorsi 10 anni dall’iniziale autorizzazione del medicinale di riferimento7. Tale periodo può essere esteso a 11 anni se nei primi 8 sono state autorizzate per il medicinale di riferimento nuove indicazioni terapeutiche di significativo beneficio clinico rispetto alle terapie esistenti. Ciò non di meno, l’espletamento di studi a supporto della domanda di autorizzazione di un farmaco generico e i conseguenti requisiti pratici non sono violazione dei diritti garantiti da brevetto o dai certificati di protezione supplementare. Pertanto, essi possono essere condotti anche prima della scadenza brevettuale, di modo da ridurre i tempi di immissione in commercio, alla data di scadenza di brevetto, del prodotto generico. ART. 10 comma 2 Codice dei Medicinali: “Un medicinale generico autorizzato ai sensi del presente articolo non può essere immesso in commercio, finche' non sono trascorsi dieci anni dall'autorizzazione iniziale del medicinale di riferimento”. 7 21 Il sistema dei farmaci generici in Italia Il Regolamento 2004/726 (“Autorizzazione e sorveglianza dei farmaci – Agenzia europea per i medicinali”), innestandosi sul tracciato della Direttiva 2001/83, ha chiarito che il medicinale di riferimento può essere autorizzato anche in uno stato membro diverso da quello in cui è stata depositata la domanda di autorizzazione del generico. A tal fine, sono previsti scambi d’informazioni tra le autorità competenti per l’autorizzazione del medicinale di riferimento e del corrispondente generico. La non obbligatorietà dei test tossicologici e farmacologici è stata spesso indicata come principale ragione del prezzo inferiore dei farmaci generici rispetto ai loro originator. Ciò non di meno, il prezzo dei medicinali generici subisce forti oscillazioni da paese a paese, all'interno dell'Unione europea, dimostrando come a influenzare il prezzo dei generici siano, oltre che i costi (bassi) di ricerca e sviluppo, le politiche nazionali e territoriali sul rimborso degli stessi, l'influenza della domanda (grado di informazione e sensibilizzazione, livello reddituale...), la possibilità di prescrivere il nome generico (INN, International Nonproprietary Name), l'applicazione ed il livello dei prezzi di riferimento, come anche il grado di competizione tra le singole case produttrici di farmaci generici. 1.2.2 La legislazione nazionale sui farmaci generici Dal 1995, anno della Legge 549 che riporta la prima definizione di farmaco generico, si sono susseguiti diversi provvedimenti normativi che hanno riguardato tali farmaci. La figura sottostante (fig. 12) delinea il percorso legislativo sui farmaci generici: dalla prima definizione fino al patto della salute 2014-2016 (per il dettaglio sui singoli provvedimenti analizzati si veda Appendice 2). Oltre a descrivere i punti salienti di tali provvedimenti, il lavoro di analisi del percorso legislativo ha individuato le loro possibili ricadute, in termini di limiti e opportunità, sui diversi attori coinvolti: produttori di farmaci generici, SSN, cittadino e medico prescrittore. 22 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 12 – Percorso legislativo nazionale dic 1995 (L.549/95) ago 1996 (L.425/1996) nov 2001 (L.405/2001) •Prima definizione •Modifica della •Rimborso del del farmaco definizione di prezzo più basso generico generico •Co-payment del •Indicazione su cittadino costi, prescrizione •Nuove modalità e dispensazione di prescrizione e dispensazione giu 2009 (L. 77/2009 DL Abruzzo) lug 2010 (L.122/2010) •Riduzione prezzo •Prezzo di al pubblico del riferimento su 12% per i media europea medicinali •Metodologia equivalenti fino al riduzione prezzi 31-12-2009 allegata •non modificabilità dei margini concessi alla distribuzione (grossisti e farmacisti) lug 2012 (L.94/2012 Spending Review) •Prezzi di riferimento per farmaci ospedalieri lug 2005 (L.149/2005) •Denominazione da "generico" a "equivalente" nov 2012 (L.189/2012 Legge Balduzzi) •Prescrizione per principio attivo •Patent-linkage nov 2007 (L.222/2007 Legge finanziaria) •Attribuzione di un budget per ciascuna Azienda •Introduzione del payback lug 2014 (Patto per la salute 14-16) •Prezzi per categorie terapeutiche omogenee •Definizione equivalenza terapeutica valida a livello nazionale •Centrali di acquisto 23 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 13 – Ipotetici limiti e opportunità per il produttore di generici L.549/95 L.425/1996 L.405/2001 L.149/2005 •Possibile •Aumento aumento dell’uso dei dell’uso di generici generici, soprattutto tra farmaci di fascia A (per evitare copayment) •Riduzione prezzo unitario per uniformarsi al prezzo di riferimento L. 77/2009 •Riduzione del prezzo della singola confezione fino al 31-12-2009 •Impossibilità di applicare sconti a differenza dei produttori di originator L. 122/2010 •Riduzione del prezzo della singola confezione L.94/2012 •Possibilità di partecipare ad un maggior numero di gare L.222/2007 •Ridotta possibilità di crescita dei guadagni L.189/2012 Patto per la salute 14-16 •Possibile •Aumento dei aumento dell’uso concorrenti sia di generici da per farmaci da prescrizione (sia prescrizione sia fascia A che C), per gare con ospedaliere conseguente aumento dei guadagni(per prescrizione principio attivo) •Ritardi nella commercializzazi one generici con conseguente riduzione dei possibili guadagni (per patent linkage) 24 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 14 – Ipotetici limiti e opportunità per il SSN L.549/95 L.425/1996 L.405/2001 L149/2005 L.222/2007 •Riduzione spesa •Riduzione spesa •Spesa per farmaceutica farmaceutica farmaci programmabile (e più stabile) L.77/2009 L.122/2010 L.94/2012 L.189/2012 Patto per la salute 14-16 •Riduzione spesa •Riduzione spesa •Riduzione spesa •Riduzione del •Riduzione spesa farmaceutica farmaceutica per farmaci (a risparmio nei per farmaci gara) mesi di ritardo dell’entrata in commercio del generico (per patent linkage) Figura 15 – Ipotetici limiti e opportunità per il cittadino L.549/95 L.425/1996 L.405/2001 •Diminuzione generale della spesa per farmaci (se usi il farmaco a prezzo più basso o a prezzo di riferimento per fascia A) •Aumento della spesa per farmaci se accetti il copayment per i farmaci di fascia A L.77/2009 L.122/2010 •Possibile •Possibili riduzione del co- variazioni del payment co-payment L.94/2012 L149/2005 L.222/2007 •Maggiore fiducia nei confronti del generico L.189/2012 Patto per la salute 14-16 •Maggiore •Maggiore responsabilizzazi responsabilizzazi one nella one nella gestione delle gestione delle terapie croniche terapie croniche (per prescrizione principio attivo) 25 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 16 – Ipotetici limiti e opportunità per il medico prescrittore L.549/95 L.425/1996 L.405/2001 L149/2005 L.222/2007 L.189/2012 Patto per la salute 14-16 •Alcuni medici sottolineano possibili rischi clinici da scarsa efficacia o sensibilizzazione individuale agli eccipienti, e da alternanza tra marche nella terapia cronica. L.77/2009 L.122/2010 L.94/2012 •Limitata libertà •Limitata libertà prescrittiva e prescrittiva e complicazione complicazione nel far gestire le nel far gestire le terapie croniche terapie croniche ai propri pazienti ai propri pazienti (per prescrizione principio attivo) 1.2.3 Le liste di trasparenza Diversi provvedimenti regolatori che hanno riguardato i farmaci generici avevano l’obiettivo di controllare la spesa farmaceutica, al fine di raggiungere una diminuzione complessiva di quest’ultima, proprio grazie al minor prezzo dei farmaci generici. La maggior parte dei paesi europei controlla il livello dei prezzi dei medicinali direttamente alla sorgente, ovvero fissando i prezzi per i produttori di farmaci. Alcuni, però, optano per un controllo indiretto, per esempio stabilendo delle soglie massime per i prezzi della distribuzione all'ingrosso, oppure ponendo dei tetti ai profitti delle imprese produttrici (Regno Unito). La maggior parte dei paesi, inoltre, applica un prezzo fisso per i produttori unicamente su quella categoria di farmaci rimborsati (del tutto o parzialmente) tramite le diverse forme di servizio sanitario nazionale, mentre cinque paesi (Belgio, Repubblica Ceca, Grecia, Lussemburgo, Lettonia) lo stabiliscono su tutta la gamma dei farmaci prodotti. Il livello dei prezzi viene invece stabilito con un confronto esterno oppure interno: nel primo caso si opera un raffronto internazionale sul livello dei prezzi di un particolare farmaco negli altri paesi, una procedura applicata generalmente ai farmaci 26 Il sistema dei farmaci generici in Italia originator, mentre nel secondo caso si usa come benchmark un prodotto identico (solitamente un medicinale generico) presente all'interno del paese interessato. Soltanto Austria, Germania, Irlanda, Italia, Malta, Paesi Bassi e Regno Unito rimborsano l'intero costo del farmaco, all'interno delle fasce di prezzo stabilite, mentre tutti gli altri paesi dell'UE applicano delle soglie di rimborso più o meno elevate sul prezzo di riferimento (tab. 2). Le liste di trasparenza e rimborsabilità, stabilendo sia i farmaci autorizzati che i livelli di rimborso a cui possono accedere, svolgono un importante ruolo nell'incentivare la sostituzione dei farmaci originator con i corrispondenti generici. Altre misure introdotte in vari paesi europei, e che incidono più fortemente sul lato della domanda, includono la sostituzione con medicinali generici da parte dei farmacisti, la prescrizione dell'INN invece che del farmaco di marca, o anche campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini per educarli al consumo dei medicinali generici, ove disponibili. Queste diverse politiche possono essere combinate in maniera diversa e contemporaneamente, dando risultati più o meno accentuati sul fronte della distribuzione dei medicinali generici all'interno dei singoli paesi. Tabella 2 - Sistemi di controllo dei prezzi dei medicinali nei paesi EU Controllo dei prezzi su farmaci generici Paese A livello d'impresa A livello di distribuzione all'ingrosso A livello di distribuzione al dettaglio Legame col prezzo del farmaco generico Sostituzione con farmaco generico Prescrizione dell'INN Sistema di liste di trasparenza e rimborsabilità (LTR) Per generici rimborsabili Per tutti i generici Per generici con obbligo di ricetta Per generici nel settore privato Per tutti i generici Per tutti i generici Sì Non consentita Non consentita No LTR Per tutti i generici Per generici con obbligo di ricetta Per generici nel settore privato Per tutti i generici Per generici con obbligo di ricetta Per generici nel settore privato Sì Non consentita Sì, facoltativa LTR a ATC 5 No Non consentita Sì, facoltativa LTR a ATC 5 Repubblica Ceca Per tutti i generici Per tutti i generici Per tutti i generici Germania Per generici rimborsabili Per generici rimborsabili Per generici rimborsabili Per generici tranne da banco fuori farmacia Austria Belgio Bulgaria Cipro Danimarca Estonia Grecia Spagna Finlandia Francia Croazia Ungheria Irlanda Italia Lituania Lussemburgo Lettonia Malta Per generici rimborsabili1 Per generici Per tutti i generici rimborsabili Per tutti i generici Per tutti i generici Per generici Per tutti i generici rimborsabili Per generici rimborsabili1 Per generici Per generici rimborsabili rimborsabili Per generici Per tutti i generici rimborsabili Per generici Per tutti i generici rimborsabili Per generici Per generici rimborsabili rimborsabili Per generici Per generici rimborsabili rimborsabili Per generici Per generici rimborsabili rimborsabili Per tutti i generici Per tutti i generici Per tutti i generici Per generici nel settore pubblico Per generici nel settore pubblico Paesi Bassi Per generici con obbligo di ricetta1 Norvegia Per generici con obbligo di ricetta1 Polonia Per generici rimborsabili1 Sì Consentita nel settore pubblico, non consentita nel settore privato Sì Sì, facoltativa Sì, facoltativa LTR per cluster No Sì, obbligatoria Sì, facoltativa LTR per cluster No Sì, obbligatoria Non consentita LTR a ATC 5 No LTR Per tutti i generici Sì Sì, facoltativa Sì, obbligatoria LTR a ATC 5 Per tutti i generici Sì Non consentita Non consentita LTR a ATC 5 Per tutti i generici Sì Sì, obbligatoria Sì, facoltativa LTR a ATC 5 Per tutti i generici Per generici rimborsabili No Sì, obbligatoria Sì, facoltativa LTR a ATC 5 Sì Sì, facoltativa Sì, facoltativa LTR a ATC 5 Per tutti i generici No Sì, facoltativa Sì, facoltativa LTR per cluster Per tutti i generici Sì Sì, facoltativa Sì, facoltativa LTR per cluster Sì Non consentita Sì, facoltativa No LTR Sì Sì, facoltativa Sì, facoltativa LTR a ATC 5 Sì Sì, facoltativa Sì, obbligatoria LTR a ATC 5 Sì No Non consentita Sì, facoltativa Sì, obbligatoria nel settore pubblico Sì, facoltativa Sì, obbligatoria No LTR LTR a ATC 5 Sì, facoltativa No LTR No Sì, facoltativa Sì, facoltativa LTR per cluster Sì Sì, facoltativa Sì, facoltativa LTR a ATC 5 Sì Sì, facoltativa Sì, facoltativa LTR per cluster Per generici rimborsabili Per generici rimborsabili Per generici rimborsabili Per tutti i generici Per tutti i generici Per generici nel settore privato Per generici con obbligo di ricetta Per tutti i generici Per generici rimborsabili No 27 Il sistema dei farmaci generici in Italia Controllo dei prezzi su farmaci generici Paese Portogallo Romania Svezia Slovenia Repubblica Slovacca Regno Unito A livello d'impresa Per generici con obbligo di ricetta Per generici con obbligo di ricetta Per generici Per generici rimborsabili Per generici rimborsabili Controllo dei prezzi indiretto per generici rimborsabili A livello di distribuzione all'ingrosso A livello di distribuzione al dettaglio Per tutti i generici Per tutti i generici Per generici con obbligo di ricetta Per tutti i generici esclusi generici da banco non rimborsabili Per generici rimborsabili Per generici con obbligo di ricetta Per generici con obbligo di ricetta Per tutti i generici esclusi generici da banco non rimborsabili Per generici rimborsabili Per generici rimborsabili Per generici rimborsabili rimborsabili1 Legame col prezzo del farmaco generico Sostituzione con farmaco generico Prescrizione dell'INN Sistema di liste di trasparenza e rimborsabilità (LTR) Sì Sì, facoltativa Sì, obbligatoria LTR a ATC 5 No Sì, facoltativa Sì, obbligatoria LTR a ATC 5 No Sì, obbligatoria Non consentita No LTR No Sì facoltativa Sì, facoltativa LTR a ATC 5 No Sì, facoltativa Sì, obbligatoria LTR per cluster No Non consentita Sì, facoltativa No LTR Il prezzo è regolato a livello di fornitura all'ingrosso invece che di produttore; nessun markup stabilito a livello d'ingrosso; ATC 5: classificazione dei farmaci a livello di molecola. 1 Fonte: Vogler, S. (2012), "The impact of pharmaceutical pricing and reimbursement policies on generics uptake: implementation of policy options on generics in 29 European countries–an overview", in GaBI Journal, Vol. 1 issue 2, pp. 97-98 L’Italia, per attuare un controllo dei prezzi dei medicinali, con la Legge n. 178 del 2002, ha istituito il proprio sistema basato sulla lista di trasparenza. Pertanto, quando vengono autorizzati uno o più medicinali generici di un farmaco rimborsato dal SSN, l’AIFA, dopo negoziazione del prezzo con le aziende produttrici, include sia l’originator, sia i suoi generici all’interno della lista di trasparenza. In accordo alla legge 425 del 1996, il prezzo del primo farmaco generico che entra in commercio deve essere inferiore di almeno il 20% rispetto a quello dell’originator, ma spesso tale differenza è molto più ampia, fino ad arrivare a oltre il 70%8. Per i medicinali inclusi nella lista di trasparenza, il SSN è tenuto a rimborsare un importo pari al prezzo più basso tra quelli dei medicinali disponibili in commercio, tale prezzo è denominato “prezzo di riferimento”. L’eventuale differenza tra il prezzo di riferimento e il prezzo del medicinale risulta invece a carico dell’assistito. L’AIFA pubblica mensilmente (il giorno 15 di ogni mese) la lista di trasparenza contenente i medicinali generici e i loro originatori in commercio con i relativi prezzi di riferimento organizzati per principio attivo, dose e numero di unità posologiche. Infatti, occorre precisare che i generici inseriti in questa lista, oltre a contenere lo stesso principio attivo nello stesso dosaggio e forma farmaceutica, devono contenere anche un ugual numero di unità posologiche. Dopo la pubblicazione da parte di AIFA della lista di trasparenza, le singole regioni sono tenute a recepirla, al fine di poter procedere al rimborso della spesa per i medicinali applicando il prezzo di riferimento. Tuttavia, le tempistiche con cui avviene il recepimento della lista nazionale risultano molto variabili tra le diverse regioni, come dimostra il grafico sottostante. In media, a un anno dalla scadenza brevettuale, il prezzo del generico corrispondente è inferiore del 63% rispetto al prezzo di vendita dell’originator prima della scadenza 8 28 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 17 - Ritardi regionali nel recepimento della lista di trasparenza AIFA (periodo 2011-2014) 0 Media (2011-2014) del numero di giorni di ritardo 2 4 6 8 10 12 14 16 PIEMONTE VALLE D'AOSTA LOMBARDIA BOLZANO TRENTO VENETO FRIULI LIGURIA EMILIA TOSCANA UMBRIA MARCHE LAZIO ABRUZZO MOLISE CAMPANIA PUGLIA BASILICATA CALABRIA SICILIA SARDEGNA Fonte: Assogenerici 1.2.4 Le barriere all’ingresso dei generici Nel 2008, la Commissione Europea ha avviato un’indagine relativa al settore farmaceutico, pubblicata nella sua versione finale nel luglio 20099. Lo studio, che ha coperto 17 Stati Membri dal 2000 al 2007, per 219 farmaci, ha riscontrato un tendenziale declino del livello di innovazione farmaceutica (misurata per numero di nuovi medicinali immessi sul mercato), accompagnato da un ritardo nell’immissione in commercio dei farmaci generici pari in media a 7 mesi dalla data di scadenza del relativo brevetto. Dall’indagine è emerso come le aziende produttrici di farmaci innovativi (cd. imprese originator) abbiano a disposizione una serie di strategie diverse (tool-box) finalizzate a rendere più ostico l’ingresso sul mercato alle imprese produttrici di medicinali generici. Tra queste misure spiccano i cluster di brevetti (deposito di numerose domande di brevetto nell’intera UE per un solo farmaco), l’avvio di dispute legali o la conclusione di accordi con le concorrenti produttrici di generici, nonché l’influenza sulle procedure nazionali di approvazione dei farmaci generici. È inoltre 9 Pharmaceutical sector inquiry: http://ec.europa.eu/competition/sectors/pharmaceuticals/inquiry/ 29 Il sistema dei farmaci generici in Italia emerso come, sempre nel periodo considerato, le aziende originator abbiano speso in media il 17% del loro fatturato in ricerca e sviluppo, rispetto al 23% destinato al marketing. Ciò è dovuto anche al fatto che una buona quota dei farmaci blockbuster (ovvero quei farmaci che incidono maggiormente sul fatturato complessivo delle industrie produttrici di farmaci innovativi) è arrivata o arriverà entro pochi anni alla scadenza dei relativi brevetti, aprendo la competizione per le imprese produttrici di generici. Tra le strategie di difesa messe in atto dalle imprese originator, vi è quella di introdurre in commercio, a un anno e mezzo in media dalla scadenza dei brevetti, nuovi medicinali detti “di seconda generazione”, o follow-on, provocando la riduzione graduale dell’interesse del mercato sul farmaco “di prima generazione”. Con questa strategia di marketing le imprese sono capaci di ridurre sensibilmente l’impatto dell’immissione di un nuovo generico spostando le vendite sul farmaco follow-on coperto da brevetto. L’insieme di queste strategie legali e commerciali viene spesso applicato contemporaneamente, o in sequenza, in maniera tanto più decisa quanto più importante è il farmaco in scadenza di brevetto per il fatturato delle grandi imprese farmaceutiche: l’obiettivo è quello di rendere incerti i tempi di rilascio dell’autorizzazione per la produzione e commercializzazione dei medicinali generici e trascinare le imprese produttrici di farmaci generici in costosi contenziosi legali. La stessa EFPIA, l’associazione che rappresenta l’industria farmaceutica a livello europeo, si è detta concorde con le principali considerazioni dello studio della Commissione10, in particolare affermando che “le barriere regolatorie complesse e divergenti sono la principale causa del ritardo nell’ingresso dei generici e dei farmaci innovativi sul mercato. […] Ciò che importa è che la Commissione usi questo rapporto per affrontare la questione della competizione nel mercato off-patent. Questa è un’area che può generare risparmi (…)”. Ciò che viene invece contestato dall’EFPIA è il legame diretto tra “patenting strategies” e il rallentamento dell’innovazione da un lato e il ritardo dell’ingresso sul mercato dei generici dall’altro. Sicuramente non ci si propone qui di determinare se esista o meno un nesso causale tra questi trend, tuttavia è importante evidenziare l’esistenza di alcuni ostacoli che necessitano di una regolamentazione più chiara, semplice e non sfavorevole alle imprese che desiderano entrare nel mercato. http://pharma.bayer.com/en/press/focus-on/final-european-commission-report-into-thepharmaceutical-sector-published.php 10 30 Il sistema dei farmaci generici in Italia 1.3 Comportamenti individuali e loro determinanti La descrizione dell’attuale mercato dei medicinali generici, delle sue criticità e dei suoi possibili sviluppi non può prescindere dalla raccolta di informazioni presso coloro che sono direttamente coinvolti nel percorso di utilizzo di farmaci (medici, farmacisti, consumatori/pazienti). In proposito, sono state condotte tre indagini a questionario sul territorio italiano, una per ciascuna tipologia di interlocutore, per esplorare la loro esperienza diretta in termini di prescrizione, distribuzione e impiego di farmaci generici vs. farmaci branded (originator o co-marketing). I questionari sono stati somministrati con metodo CAWI, per medici e farmacisti, e con intervista diretta all’uscita delle farmacie per i consumatori11. Sono stati compilati un totale di 521 questionari da parte dei medici (38% al nord, 23% al centro e 39% al sud e isole), 444 da parte dei farmacisti (45% al nord, 19% al centro e 37% al sud e isole) e 797 da parte dei consumatori (24% di età 18-40, 40% 41-60 e 36% over 60). Le indagini hanno restituito un elevato numero di risultati ed elementi di riflessione. Di seguito sono stati sintetizzati alcuni degli elementi chiave emersi, mentre i risultati completi dell’indagine sono compresi in un’apposita appendice. Comportamenti e non solo percezioni Una delle caratteristiche guida nella costruzione delle indagini dirette è stata quella di provare a rilevare non tanto le opinioni di medici, pazienti, farmacisti, quanto i loro comportamenti ed esperienze reali su cui tali opinioni sono fondate. Il risultato, se da un lato ha confermato alcuni trend comportamentali in parte già noti, dall’altro ha permesso di individuare alcuni passaggi e fattori chiave che appaiono complementari all’analisi svolta sin qua e che arricchiscono la significatività del passaggio di prospettiva verso un’ottica maggiormente industriale, che si intende proporre anche attraverso questo studio. Due fattori chiave derivano dall’analisi delle risposte dei medici. È noto come questa figura sia quella che esercita la maggior influenza sui pazienti e, quindi, sulle scelte finali di acquisto dei farmaci. Tenendo presente questa realtà, l’indagine evidenzia come innanzitutto da parte del medico ci sia ancora una forte preferenza per il farmaco originator, con maggiore enfasi a seconda del tipo di patologia. 11 Vedi appendice metodologica per maggiori dettagli sulle modalità di conduzione delle indagini 31 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 18 - MEDICI - Nei casi in cui preferisca indicare anche la denominazione del medicinale, con quale frequenza indica il nome di marca dell'originator per le seguenti patologie? Più della metà delle volte + Quasi sempre Epilessia Malattie respiratorie croniche Infezioni batteriche Ipertensione arteriosa Diabete Allergia Ipercolesterolemia Disturbi di ansia Depressione Malattie dell'apparato digerente Dolori articolari/reumatici Influenza/malattie stagionali da… 78,5% 75,2% 73,3% 73,1% 72,6% 71,1% 70,9% 70,8% 70,7% 68,1% 67,5% 65,1% Le motivazioni che spingono i medici verso questo tipo di scelta sono legate a due fattori, come si diceva. In primo luogo, appare rilevante il fatto che ci sia un elevato numero di titolari di AIC, che porta secondo i medici a un eccessivo rischio di confusione per il paziente. Figura 19 - MEDICI – Quali sono i principali fattori che la inducono a preferire la prescrizione del farmaco originator piuttosto che il generico? (Prima risposta) Caratteristiche specifiche del farmaco 18% Difficoltà cognitiva del paziente 15% Gravità della patologia per cui si prescrive il farmaco 13% Età del paziente 12% Complessità del quadro clinico del paziente 9% Rischio elevato di effetti avversi 6% Specifica indicazione dello specialista 3% Numerosità delle terapie concomitanti 3% Cronicità della terapia 2% 32 Il sistema dei farmaci generici in Italia In secondo luogo, appare evidente l’esistenza di un “vuoto informativo”, in parte anche dovuto all’eccessivo numero di titolari AIC e quindi di incertezza da parte dei medici riguardo alle strutture e modalità produttive. Questo “vuoto” non è tale da mettere in discussione la validità in sé del farmaco, ma spinge molti medici, qualora non fossero sufficientemente a conoscenza della struttura produttiva dietro a un determinato titolare AIC, a continuare a preferire l’ex originator, del quale hanno maggiore esperienza. Tale comportamento da parte dei medici potrebbe fortemente essere modificato da una politica di incentivazione alla produzione di farmaci generici in Italia, accompagnata da azioni di trasparenza, sensibilizzazione e informazione rispetto alle modalità produttive utilizzate dalle imprese di generici. Figura 20 - MEDICI - Che importanza hanno i seguenti fattori nell'ostacolare la diffusione dei farmaci generici? (1=nessuna importanza; 5= massima importanza) Eccessivo numero di aziende produttrici per lo stesso principio attivo 4,0 Informazioni insufficienti sull'affidabilità delle aziende produttrici di farmaci generici e dei loro farmaci 3,5 3,4 Diffidenza del paziente Diffusione pubblica di informazioni inesatte o approssimative sui farmaci generici 3,3 Poca affidabilità dei farmaci generici (qualità, efficacia, sicurezza) 3,2 Mancanza di sinergia con il farmacista 2,7 Scarsa efficacia delle campagne di sensibilizzazione da parte degli Enti regolatori 2,7 Scarsa influenza delle aziende del farmaco generico sulle politiche farmaceutiche nazionali o regionali 2,5 Difficoltà tecniche nella prescrizione per principio attivo ai sensi della legge Balduzzi 2,1 Mancanza di obiettivi specifici in merito al generico individuati dalle ASL 2,0 Limitata diffusione della ricetta elettronica/dematerializzata 1,9 La risoluzione di questi due fattori potrebbe rappresentare uno dei principali elementi di incentivazione all’utilizzo del farmaco generico, in quanto da parte dei pazienti non si registra una particolare avversione nei confronti del generico, sia espressa direttamente, sia rilevata dai farmacisti e dai medici. Al contrario, secondo medici e farmacisti, la maggior parte dei pazienti tende verso una maggiore fiducia nei confronti del generico. 33 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 21 - I pazienti stanno modificando il loro atteggiamento nei confronti del farmaco generico? FARMACISTI MEDICI Sì, hanno maggiore fiducia 22% Sì, hanno maggiore diffidenza 8% 70% No, non stanno modificando atteggiamento Sì, hanno maggiore fiducia 28% 53% 12% Sì, hanno maggiore diffidenza No, non stanno modificando atteggiamento Dal loro punto di vista, i farmacisti confermano quanto il medico e la sua sfiducia incidano ancora profondamente nelle scelte del paziente, senza però trascurare gli stessi fattori legati alla numerosità dei titolari AIC e al “vuoto informativo” riguardo al sistema produttivo. Figura 22 – FARMACISTI – Che importanza hanno i seguenti elementi nell’ostacolare la diffusione dei farmaci generici? (Media voti espressi: 1=nessuna importanza; 5=massima importanza) Diffidenza da parte del medico prescrivente 4,1 Diffidenza del paziente 4,1 Diffusione pubblica di informazioni inesatte o approssimative 3,6 Informazioni insufficienti sull'affidabilità delle aziende produttrici 3,4 Scarsa efficacia delle campagne di sensibilizzazione 3,4 Eccessivo numero di aziende produttrici per lo stesso principio attivo 3,3 Scarsa influenza delle aziende di generici sulle politiche nazionali o regionali 2,6 Poca affidabilità dei farmaci generici (qualità, efficacia, sicurezza) 2,5 Assenza di meccanismi incentivanti 2,4 Difficoltà tecniche prescrizione per principio attivo ai sensi della l. Balduzzi Limitata diffusione ricetta elettronica 2,2 1,6 34 Il sistema dei farmaci generici in Italia È significativo che, in un quadro di accentuata preminenza della figura del medico, l’analisi del comportamento del paziente per fasce di età metta in evidenza come, in prospettiva, la figura del medico possa gradualmente perdere la sua centralità a favore da un lato, del farmacista, dall’altro di fonti informative alternative. Figura 23 - PAZIENTE - Per quale motivo ha scelto di usare il farmaco generico? CLASSI DI ETA’ 50% 43% 45% 40% 39% 38% 35% 30% 25% Me lo ha consigliato il medico 30% 27% 25% 23% 23% 19% 20% 15% 10% Me lo ha consigliato un conoscente/familiare 6% 3% 5% Me lo ha consigliato il farmacista 1% Ho deciso in autonomia 0% 18-40 41-60 61 e oltre Gli stessi pazienti, nel descrivere il proprio rapporto con i farmaci generici, dichiarano di conoscere cosa sono (il 95% dei consumatori afferma di conoscere i farmaci generici) e di usarli (il 71% li usa). Tra questi ultimi, il 52% dichiara che tutti o la maggior parte dei farmaci che utilizza sono generici. Figura 24 - PAZIENTI - Quanti dei farmaci che assume regolarmente sono farmaci generici? Pochi e comunque meno della metà (circa 30%) Circa la metà (circa 50%) La maggior parte (circa 70%) Tutti (circa 100%) 19,5% 26,4% 22,7% 29,7% 35 Il sistema dei farmaci generici in Italia Tra il 29% di coloro che hanno dichiarato di non usare generici, il 47% afferma di non fidarsi di questi farmaci. Questo dato è rilevante perché mette bene in evidenza quanto nel sotto-gruppo di non utilizzatori di farmaci generici la motivazione principale è di tipo pregiudiziale e non connessa a esperienze dirette o a elementi specifici legati a questo tipo di farmaci. Figura 25 – PAZIENTI - Per quale motivo non fa uso di farmaci generici? 47% Non mi fido Li ho provati una volta e li ho trovati inefficaci 15% Non me li hanno mai proposti 13% Il medico mi ha raccomandato di non usarli 8% Li ho provati una volta e ho avuto effetti collaterali inattesi Area di pregiudizio non fondato su esperienza 7% L'aspetto della confezione del farmaco generico mi crea confusione 7% Alcuni conoscenti me li hanno sconsigliati 6% Non esiste un farmaco generico per la mia patologia 3% Ho letto/sentito sui canali di informazione che non fanno bene 3% Tale atteggiamento di rifiuto pregiudiziale rispecchia tuttavia una parte minoritaria dei pazienti (il 13% del totale), tanto che anche i farmacisti che propongono il generico ai pazienti nei casi a loro consentiti, ottengono nella maggior parte dei casi una reazione positiva. Figura 26 - FARMACISTA - Quando la prescrizione NON riporta la dicitura NON SOSTITUIBILE, con quale frequenza il paziente accetta il farmaco generico che lei propone? Somma delle risposte quasi sempre + circa la metà delle volte 80,0% 76,4% 75,0% 70,0% 64,0% 65,0% 60,0% 55,0% Classe A Classe c 36 Il sistema dei farmaci generici in Italia Infatti, nell’esperienza dei pazienti i farmaci generici non sono percepiti come poco sicuri né di inferiore qualità; fortemente percepito è invece l’effetto risparmio (sia personale che pubblico). È come se la percezione del paziente fosse già positiva, rimanendo tuttavia fortemente condizionata dal medico che, da un lato, non si fida di alcune modalità di produzione dei generici, dall’altro, teme l’effetto confusione sul paziente ed evita di modificare, soprattutto per le patologie più gravi, il proprio pattern prescrittivo. Figura 27 - PAZIENTE - Quanto è d'accordo con le seguenti affermazioni sui farmaci generici? (1=totale disaccordo, 5=massimo accordo) Fanno risparmiare i pazienti 4,5 Limitano la speculazione delle grandi case farmaceutiche 4,2 Essendo farmaci autorizzati sono sicuri ed efficaci 4,0 Fanno risparmiare lo Stato 4,0 Sono uguali ai farmaci di marca 3,7 Sono poco conosciuti 3,5 L'aspetto delle diverse confezioni del farmaco crea confusione per i pazienti Sono di qualità inferiore ai farmaci di marca 3,0 2,4 37 Il sistema dei farmaci generici in Italia 2. Potenzialità e ostacoli Potenzialità Ostacoli Consumatori Logica del payback SSN Patent Linkage Meccanismi di mercato Questione brevettuale 2.1 Potenzialità: l’impatto dei generici Come sottolineato in premessa, la rilevanza dei farmaci generici è legata ai diversi effetti che la loro diffusione è in grado potenzialmente di attivare. Si tratta di effetti che si esercitano sul Sistema Sanitario Nazionale in termini di potenziale riduzione di spesa, sui consumatori in termini di potenziali maggiori risparmi e sul sistema produttivo in termini di maggiori investimenti. L’analisi che segue è stata condotta esattamente con lo scopo di verificare alcuni assunti riguardanti l’impatto dei farmaci generici: quanto è rilevante nei prossimi anni il processo di genericazione per i processi di razionalizzazione della spesa pubblica? Quanto potrebbero risparmiare i cittadini attivando una politica di sostituzione dei farmaci branded a brevetto scaduto con farmaci generici? Quanto incidono i meccanismi di regolamentazione attuali sulla realizzazione di possibili economie di scala nel settore dei farmaci generici? 2.1.1 Gli impatti sulla spesa pubblica Naturalmente il ruolo diretto più rilevante nella riduzione dei prezzi dei farmaci e quindi, della spesa pubblica, è giocato dalle scadenze brevettuali, che portano ad un veloce abbattimento dei prezzi a confezione. L’effetto si coglie immediatamente nella figura seguente, dove è rappresentata la dinamica di vendita delle confezioni e dei valori dei 20 principi attivi più venduti nel 2013. Tra 2010 e 2013 le confezioni vendute sono aumentate di circa il 30%, mentre i valori di vendita sono calati di oltre il 40%. 38 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 28 – Vendite di confezioni e in valore dei primi 20 principi attivi per valore 2013 e ultime scadenze brevettuali rilevanti Vendite primi 20 principi attivi (2010=100) Confezioni Valori 140 130 120 110 100 90 80 70 60 50 40 31/12/2010 31/12/2011 31/12/2012 31/12/2013 Pantoprazolo 2009-08 Valsartan/Idr 2011-11 Nebivololo Cloridrato Levofloxacina 2011-06 Quetiapina 2012-03 Atorvastatina 2012-05 Montelukast S. 2013-02 Irbesartan 2012-08 Fonte: Analisi Nomisma su dati IMS Health elaborati dal Centro Studi Assogenerici In prospettiva, l’effetto delle scadenze brevettuali continuerà a esercitarsi, con intensità variabile, anche nei prossimi cinque anni. Il valore dei brevetti in scadenza tra 2015 e 2020 supera i 2,1 miliardi di euro (senza distinzione di classe di rimborso), aprendo diversi scenari di possibili risparmi pubblici e privati. Per quanto riguarda la sola componente pubblica della spesa, tra 2015 e 2020 il valore dei farmaci di classe A che andranno a scadenza sarà di oltre 1,7 miliardi di euro12. Le molecole considerate in scadenza sono le seguenti: Anagrelide Cloridrato, Almotriptan Idrogenomalato, Brinzolamide, Mometasone Furoato, Sevelamer Cloridrato, Zonisamide, Paracalcitolo, Idromorfone Cloridrato, Duloxetina Cloridrato, Acido Alendronico Sale Sodico Triidr, Stronzio Ranelato, Lanreotide Acetato, Felodipina/Ramipril, Glatiramer Acetato, Tiotropio Bromuro, Sirolimus, Modafinil, Sildenafil Citrato, Tobramicina, Frovatriptan Succinato Monoidrato, Eletriptan Bromidrato, Linezolid, Voriconazolo, Betametasone Valerato, Bexarotene, Timololo Maleato/Travoprost, Rupatadina Fumarato, Telitromicina, Ciclesonide, Valganciclovir Cloridrato, Buprenorfina Cloridrato/Naloxone Cloridrato, Adefovir Dipivoxil, Entecavir, Travoprost, Eprosartan Mesilato/Idroclorotiazide, Imatinib Mesilato, Olmesartan Medoxomil, Bosentan Monoidrato, Bimatoprost Timololo Maleato/Bimatoprost, Estradiolo Emiidrato/Nomegestrolo Ac, Rosuvastatina Sale Di Calcio, Dutasteride, Etoricoxib, Ivabradina Cloridrato, Ezetimibe, Micofenolato Sodico, Tadalafil, Buprenorfina, Paliperidone, Everolimus, Silodosina, Brinzolamide/Timololo, Oxicodone Cloridrato/Naloxone Cloridrato, Prasugrel Cloridrato, Tacrolimus Monoidrato, Atomoxetina Cloridrato, Ulipristal Acetato, Duloxetina Cloridrato, Sevelamer Carbonato Clobetasolo Propionato, Dronedarone Cloridrato, Rasagilina Mesilato, Cinacalcet Cloridrato, Delapril Cloridrato/Manidipina Cloridrato, Leuprorelina Acetato, Posaconazolo, Calcipotriolo Monoidrato/Betametasone, Fentanil Citrato, Eplerenone, Aliskiren 12 39 Il sistema dei farmaci generici in Italia Considerando che il trend storico mostra che, a un anno dalla scadenza dei brevetti, la riduzione media del prezzo unitario del generico rispetto al prezzo unitario del farmaco prima della scadenza brevettuale si attesta attorno al 60%13, è possibile simulare l’effetto cumulato che queste scadenze avranno sulla spesa pubblica. La figura seguente simula una condizione di massimo risparmio ottenibile, ovvero il caso in cui i prezzi dei farmaci che andranno in scadenza brevettuale tra 2015 e 2020 seguissero l’andamento storico al momento dell’entrata sul mercato dei relativi generici. In termini cumulati, il risparmio pubblico che sarà ottenibile semplicemente grazie al processo di genericazione sarà di oltre 1,1 miliardi di euro tra 2015 e 202014. Miliardi € Figura 29 – Stima dei risparmi massimi ottenibili dalla genericazione – Anni 2015-2020, risparmi cumulati 1,20 1,00 0,90 0,96 1,02 1,10 0,80 0,60 0,40 0,36 0,40 0,20 0,00 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Fonte: Analisi Nomisma su dati IMS Health elaborati dal Centro Studi Assogenerici Nota: i diversi colori rappresentano i risparmi cumulati 2.1.2 Impatto sui consumatori Un secondo livello di impatto riguarda il risparmio direttamente ottenibile dal cittadino sui consumi attuali, al di là delle future scadenze brevettuali. In particolare, è stato stimato il risparmio ottenibile dai privati se questi aumentassero la propria quota di consumo di farmaci generici a scapito dei branded non più coperti da brevetto15. Emifumarato, Aripiprazolo, Tapentadolo Cloridrato, Roflumilast, Asenapina Maleato, Ambrisentan, Indacaterolo Maleato, Pregabalin. Stima ottenuta osservando l’andamento dei prezzi dei primi 20 principi attivi per vendite 2013 Poiché i risparmi ottenibili dal SSN dipendono dall’andamento dei prezzi e non delle quote di generici, il risparmio qui calcolato va integralmente a beneficio del SSN, indipendentemente dalla minore o maggiore diffusione dei generici stessi. 15 Sono stati considerati i risparmi ottenibili sia in Classe A sia in Classe C 13 14 40 Il sistema dei farmaci generici in Italia Tale stima è stata effettuata ipotizzando un aumento della quota relativa di consumo di generici incrementale (10 punti percentuali, 30 punti percentuali, 50 punti percentuali, completa sostituzione dei farmaci branded scaduti con farmaci generici), partendo dai dati sui consumi rilevati nell’anno 2013 e relativi a farmaci per cui esiste un generico in commercio. Il risultato, espresso in un range di risparmio nella figura seguente, consente di affermare che i risparmi privati ottenibili sono consistenti ed aumentano al crescere della quota relativa di generici. In particolare, un incremento relativo di 10 punti percentuali porterebbe già risparmi privati compresi tra 226 e 276 milioni di euro, mentre una sostituzione totale dei farmaci branded off-patent potrebbe generare risparmi per oltre 1,4 miliardi di euro. Milioni € Figura 30 – Stima dei possibili risparmi del consumatore all’aumentare delle quote di farmaci generici sul totale di farmaci off-patent venduti di classe A e C – Anno di riferimento 2013 1.600 1.464 1.400 1.200 1.198 1.000 793 800 600 400 200 443 649 276 362 226 0 10 pp 30 pp 50 pp 100% Fonte: Analisi Nomisma su dati IMS Health elaborati dal Centro Studi Assogenerici Tabella 3 – Range di risparmio potenziale annuo derivante da un aumento della quota di mercato dei farmaci generici (del 10, 30 e 50%) o dalla sostituzione massimale del volume di mercato (€) 10% 30% 50% 100% 276.322.779 442.936.193 793.348.728 1.463.707.828 226.082.274 362.402.340 649.103.505 1.197.579.132 Fonte: Analisi Nomisma su dati IMS Health elaborati dal Centro Studi Assogenerici 41 Il sistema dei farmaci generici in Italia Avendo stimato i potenziali risparmi derivanti da un ipotetico aumento della quota dei farmaci generici sul mercato complessivo dei farmaci a brevetto scaduto, possiamo interrogarci sulla ricaduta per l’economia italiana di tale aumento dei risparmi privati. A tale scopo, ci basiamo sui dati di un recente lavoro di Jappelli e Pistaferri 16, che utilizzando i dati dell’Indagine sui bilanci delle famiglie italiane condotta nel 2010 da Banca d’Italia, derivano la propensione marginale al consumo per le famiglie italiane al crescere del loro reddito. Il risultato del loro lavoro mostra come ogni euro di reddito aggiuntivo attivi, in media, 48 centesimi di consumi aggiuntivi in beni durevoli e non durevoli. Essi mostrano anche come tale cifra vari a seconda del quintile di reddito in cui si trovano le famiglie intervistate: quelle del quintile inferiore, con maggiori vincoli di liquidità, mostrano una propensione marginale al consumo molto più alta (65 centesimi per ogni euro aggiuntivo) rispetto alle famiglie del quintile superiore (30 centesimi per euro di reddito ulteriore). Ipotizzando un aumento permanente della quota di farmaci generici sul mercato dei medicinali a brevetto scaduto, possiamo leggere i risparmi ottenibili dalle famiglie come nuovo reddito liberato per altri consumi e, pertanto, applicare i sopracitati valori per calcolare l’effetto annuale positivo sui consumi e, conseguentemente, sul PIL del paese. Tabella 4 – Consumi attivabili a seguito dei risparmi ottenibili con aumento di quota dei farmaci generici (del 10, 30 o 50%) sul totale del mercato dei medicinali a brevetto scaduto o sostituzione massimale del volume di mercato (€) 10% 30% 50% 100% 132.634.934 212.609.373 380.807.389 702.579.757 108.519.492 173.953.123 311.569.682 574.837.983 Fonte: Elaborazioni Nomisma su dati Jappelli e Pistaferri Da questi calcoli risulta come un aumento anche del solo 10% della quota dei farmaci generici sul totale del mercato di riferimento potrebbe liberare risorse per i cittadini in grado di attivare maggiori consumi privati negli altri settori dell’economia per almeno 108 milioni di euro e fino a 132 milioni di euro all’anno, mentre una totale sostituzione dei farmaci branded scaduti con i farmaci generici sarebbe in grado di attivare tra i 570 e i 700 milioni di euro di consumi. Jappelli, T., e Pistaferri, L. (2012), “Fiscal Policy and MPC Heterogeneity”, in American Economic Journal: Macroeconomics, American Economic Association, vol. 6(4), pp. 107-36, Ottobre. 16 42 Il sistema dei farmaci generici in Italia 2.1.3 Gli impatti derivanti da un incremento delle quote di generici Un terzo processo su cui si è ritenuto necessario effettuare un approfondimento riguarda la possibile realizzazione di economie di scala. Il ragionamento è partito con le intenzioni di verificare se, in linea teorica, esistessero le condizioni per prefigurare scenari in cui, a seguito di un forte incremento delle quote di generici sul totale venduto, si potessero realizzare economie di scala tali da consentire ulteriori riduzioni dei prezzi dei farmaci. I risultati di questo esercizio sono certamente significativi. Da un lato, infatti, l’applicazione di un’equazione sulle economie di scala così come presentata di seguito, sembrerebbe mostrare l’esistenza di alcuni spazi di manovra sui prezzi. In sintesi, le stime elaborate sembrano mostrare che per le imprese di generici un incremento della produzione possa comportare teoricamente un aumento meno che proporzionale dei costi di produzione, rendendo possibile ridurre il costo unitario di produzione in caso di crescita dei volumi prodotti. Tale dato necessita tuttavia di una collocazione più accurata all’interno delle dinamiche di sviluppo del settore. Infatti, l’equazione è valida solo se ci si concentra sui volumi prodotti, mentre non tiene conto delle dinamiche di prezzo già occorse negli anni presi in considerazione. Nel settore dei farmaci generici, infatti, alle dinamiche di mercato si sono da subito sostituite dinamiche di regolamentazione dei prezzi guidate dal pubblico. Tale sostituzione ha non solo reso meno realistica la stima dell’equazione delle economie di scala, ma ha di fatto ridotto la capacità competitiva delle imprese. Da un lato, l’equazione delle economie di scala evidenzia che un incremento dei volumi di produzione potrebbe essere realizzato attraverso un incremento meno che proporzionale dei costi di produzione. Dall’altro lato, però, i volumi prodotti vengono venduti a prezzi bassi (già i più bassi in Europa, come visto nel paragrafo 1.1.2) e sui quali le aziende hanno poco controllo, contribuendo a rendere volatili i margini delle imprese. Tra 2008 e 2013, l’insieme delle imprese di generici ha registrato utili solo in tre anni su sei, mostrando evidentemente una difficoltà nel generare margini positivi. Di seguito viene illustrato il meccanismo utilizzato per stimare le possibili economie di scala. 43 Il sistema dei farmaci generici in Italia BOX 1 – Economie di scala Disponendo dei volumi di produzione per le singole imprese produttrici di farmaci generici a partire dal 2009 (fonte: Assogenerici) possiamo incrociare tale dato con i loro costi globali di produzione (fonte: Aida Bureau van Dijk) fino al 2012. Si tratta, in particolare, di un campione di 15 imprese italiane del settore, negli anni 20092012. È possibile genericamente indicare la relazione tra volume di produzione e costo come segue: log 𝐶𝑜𝑠𝑡𝑜 = 𝛽0 + 𝛽1 log 𝑉𝑜𝑙𝑢𝑚𝑒 + 𝛽2 𝐷 + 𝑒 (1) In equazione (1) è inserita una variabile temporale di comodo, o dummy, per controllare rispetto a fattori che influenzano nel tempo i costi di tutte le imprese, come ad esempio i rinnovi contrattuali, la variazione di prezzo delle materie prime e degli altri input di produzione. Data la scarsa dimensione del panel, si è proceduto a calcolare una regressione OLS per dati sezionali (cd. dati pooled) a 15 costanti, una per ciascuna delle aziende considerate nel panel. Le variabili sono state regredite sia a costanti fisse che variabili, con e senza variabili temporali, ottenendo sempre risultati significativi con p-value inferiore all’1%. In assenza di dummy, il coefficiente di interesse, 𝛽1 , è risultato compreso tra 0,22 e 0,29. Ciò significa che per ogni punto percentuale di volume aggiuntivo prodotto dalle aziende di farmaci generici, i costi di produzione aumentano in misura meno che proporzionale, tra lo 0,22 e 0,29%. Significa che il costo medio di produzione scende dello 0,71-0,78% al crescere dell’output di un punto percentuale. Introducendo le dummy temporali, 𝛽1 non supera i 0,18-0,20 punti percentuali, rafforzando solo i risultati acquisiti. Sarebbero utili ulteriori variabili macroeconomiche di controllo, ma nel contesto specifico andrebbero a ridurre i gradi di libertà senza peraltro catturare effetti significativi dato il breve spazio temporale analizzato (4 anni). Ciò che è possibile dire è che sussistono economie di scala in opera nella produzione di farmaci generici, arrivando potenzialmente ad un risultato in cui al crescere della produzione, i costi seguono meno che proporzionalmente: un aumento della quota di mercato dei farmaci generici potrebbe liberare, pertanto, efficienze di produzione che potrebbero risultare in una riduzione dei costi medi unitari di produzione. Tuttavia, a causa delle dinamiche di prezzo non determinate dalla libera competizione tra imprese, ma avvenute in maniera molto forte e regolata dall’alto, è SENSATO ipotizzare che molta parte delle economie di scala realizzabili è nei fatti già stata erosa dall’effetto-prezzi. 44 Il sistema dei farmaci generici in Italia In definitiva, pur esistendo le condizioni per la realizzazione di economie di scala nel settore dei farmaci generici, tale processo è messo in discussione dall’attuale sistema di determinazione dei prezzi. Dato l’attuale livello medio dei prezzi, già tra i più bassi in Europa, è ipotizzabile il ripensamento dei meccanismi regolatori attuali, a favore di un sistema che lasci maggiormente spazio alla competizione di prezzo tra imprese. 45 Il sistema dei farmaci generici in Italia 2.2 Ostacoli normativi Il sistema attuale di payback parte dal presupposto che, a partire dal fondo sanitario nazionale stabilito annualmente, l’11,35% sia la quota destinata alla farmaceutica territoriale, mentre il 3,5% quella alla farmaceutica ospedaliera. Ogni anno, alle singole aziende viene attribuito un budget che, pur essendo comunicato disaggregato per ogni singola specialità medicinale e confezione, è complessivamente attribuito all’azienda farmaceutica (ovvero al titolare di AIC). Tale budget può risultare anche decrescente (nel 2013, ad esempio, è stato pari a -0,88%), rendendo quindi evidente l’effetto comprimente sull’espansione delle quote di generici. Quando una ditta di originator perde il brevetto, la quota spettante per quel farmaco viene dimezzata per il calcolo del tetto dell’anno successivo e la parte rimanente viene attribuita al fondo per i farmaci innovativi. Nella pratica, spesso questo fondo non viene consumato totalmente e ciò cha avanza, terminato un periodo di tre anni di validità del requisito di “farmaco innovativo” necessario per accedere al fondo, serve a compensare l’eventuale sforamento, riducendo pertanto il payback. Inoltre, il sistema prevede come “meccanismo di salvaguardia” la fissazione di tetti specifici per i singoli farmaci innovativi che, qualora superati, vanno a ridurre (se non ad annullare, come avvenuto ad esempio nel 2013) la quota di ripiano di tutte le aziende. 46 Il sistema dei farmaci generici in Italia Questo sistema, sommato alla crescita del 2,3% annua del fondo sanitario (es. 2013), consente in effetti alle aziende di generici un certo margine di crescita, ma non sufficiente a colmare il divario con altre realtà europee. Inoltre, tale modalità potrebbe avere conseguenze indirette sulle potenzialità che i generici offrono alla riduzione a medio e lungo termine della spesa farmaceutica pubblica e privata. La presenza dei generici sul mercato è sostenibile dal punto di vista delle imprese solo se il mercato ha margini di crescita più ampi. Per ora, solo la competizione di prezzo su altri principi attivi e i meccanismi di salvaguardia (farmaci innovativi) hanno finora limitato il payback a carico delle ditte di generici. È possibile simulare cosa sarebbe successo se nel 2013 lo sfondamento dei farmaci innovativi non avesse contribuito a coprire l’intero ripiano: le imprese di generici sarebbero state chiamate a ripianare il 27,92% dello sfondamento complessivo, pari a 7.995.128 €17. Per dare un’idea di cosa significhi un ripiano di questo tipo, si consideri che l’ammontare del ripiano avrebbe di fatto significato una riduzione dei profitti delle imprese di generici dell’8,7%. Per le altre imprese farmaceutiche, il pagamento del ripiano avrebbe invece inciso sul risultato operativo ante-imposte per lo 0,9%, creando di fatto uno sbilanciamento tra i due gruppi di imprese. Tabella 5- Incidenza del payback su utile delle imprese di generici e delle altre imprese farmaceutiche Imprese di generici* Altre imprese farmaceutiche** Utile ante-imposte complessivo (€) Payback (€) Peso % payback su utile ante-imposte 91.996.008 7.995.128 8,7 1.579.572.233 13.886.388 0,9 Fonte: Elaborazioni su dati AIDA-Bureau van Dijk *Sono incluse le imprese che avrebbero dovuto ripianare nel 2013, che rappresentano il 65% del totale delle imprese di generici in termini di ricavi. **Per poter effettuare una comparazione pesata con le imprese non genericiste, si è creato un sotto-gruppo all'interno delle imprese non genericiste che comprende il 65% delle imprese in termini di ricavi. Lo sfondamento complessivo avrebbe dovuto essere pari a 29.175.355 € nel 2013, con una quota a carico delle aziende genericiste di 8.145.977 €. Tuttavia si stima che solo il 70% di quest’ultima cifra è realmente a carico delle aziende genericiste, mentre il restante è a carico della filiera (distributorefarmacista), poiché oltre al tradizionale canale della distribuzione territoriale esiste il canale della distribuzione diretta dove la relazione è diretta tra l’azienda farmaceutica e l’ente regionale di riferimento per gli acquisti destinati a questo canale senza quindi intermediazione della distribuzione tipica del canale della farmaceutica territoriale). 17 47 Il sistema dei farmaci generici in Italia BOX 2- Il payback ospedaliero Sebbene l’intero studio sia focalizzato sui trend della farmaceutica territoriale, sia per una maggiore rilevanza in termini di spesa sia per una maggiore disponibilità di dati, i trend della farmaceutica ospedaliera non sono di minor rilevanza per il sistema dei generici. Nello specifico, particolarmente rilevante e problematico sta risultando il meccanismo di contenimento della spesa tramite payback, tanto che, a seguito di ricorsi legali delle aziende, il meccanismo sarà bloccato fino almeno a marzo 2015. In sintesi, il payback ospedaliero coinvolge le aziende nel ripiano dello sfondamento della spesa ospedaliera, attraverso un meccanismo non dissimile da quello territoriale. Tuttavia, a differenza del payback territoriale, nel caso della spesa ospedaliera la responsabilità dello sfondamento è ancora più difficilmente attribuibile alle imprese stesse, che rispondono alle necessità espresse dalle aziende ospedaliere e dalle scelte di governance regionali. Per dare un’idea dell’entità del fenomeno, la spesa farmaceutica ospedaliera nel 2013 ha superato il tetto previsto a livello nazionale per una cifra pari a 773 milioni di euro, a fronte di uno sfondamento per la territoriale di circa 49 milioni di euro. Il 2014 segna lo stesso passo, in quanto nel periodo gennaio-novembre lo sfondamento rispetto al tetto di spesa del 3,5% è pari a oltre 979 milioni di euro. È chiaro che il rischio per le imprese che operano nella farmaceutica ospedaliera è quello di veder ridotti gli spazi di sostenibilità e di investimento, soprattutto in virtù del carattere ex post del payback, che non permette ciò che è alla base di un’azienda sana, ovvero una programmazione adeguata di medio termine. In un’ottica di sistema, il rischio nel mantenimento di tale meccanismo è che si inceppi il circolo virtuoso che, attraverso i processi di innovazione tipici di un sistema industriale competitivo, porta, da un lato, alla creazione di prodotti innovativi, dall’altro, alla riduzione dei costi di produzione e, in prospettiva, dei prezzi. Tale meccanismo risulta ancora più paradossale in quanto viene applicato a un ambito, quello della farmaceutica ospedaliera, dove vige un sistema di fornitura attraverso gare. Questo significa che la singola impresa, dopo aver concorso al ribasso per l’aggiudicazione di una gara, non ha poi il controllo sulle quantità erogate, che vengono richieste dalle singole strutture ospedaliere. 48 Il sistema dei farmaci generici in Italia 3. Da una nuova “visione” ad alcune possibili “soluzioni” 3.1 Come agire sul sistema industriale I dati finora analizzati, pur mettendo a disposizione alcune evidenze poco note sul contributo delle imprese di generici allo sviluppo settoriale e sulle loro performance aziendali, non forniscono una misura di quanto potrebbe impattare una loro eventuale crescita in termini di occupazione ed effetti sul sistema industriale. Per avanzare qualche considerazione in questo senso, è stata costruita una simulazione per scenari a partire da alcuni assunti ricavati dalle analisi precedenti. Tale simulazione parte dal concetto che, a seguito delle scadenze brevettuali che avverranno nei prossimi sei anni, una parte crescente della produzione di farmaci originator sarà sostituita da farmaci generici. In questo passaggio appare determinante stabilire quanto di questo effetto sostituzione le imprese manifatturiere italiane di generici saranno in grado di cogliere, in primo luogo rispetto alla domanda interna e, in secondo luogo, rispetto alla domanda internazionale. Per stabilire ciò, si è cercato di costruire un meccanismo di stima del fatturato manifatturiero che le imprese di generici italiane saranno in grado di attivare a seguito delle scadenze brevettuali. A partire da questa stima (Scenario 1) sono poi state 49 Il sistema dei farmaci generici in Italia costruite due simulazioni successive, che provano a stimare l’effetto di possibili specifici interventi di policy (manufacturing ed export provision), che potrebbero influenzare l’esito delle prossime scadenze brevettuali in termini di sviluppo industriale sul territorio nazionale. Il dato certo di partenza è che tra il 2015 e il 2020 andranno in scadenza brevettuale prodotti che valgono, a livello nazionale, oltre 2,1 miliardi di euro. Quanto questo potenziale mercato aggredibile dalle imprese di generici possa apportare in termini di crescita della produzione industriale nazionale può essere stimato a condizioni attuali (Scenario 1), oppure provando a inserire nell’ipotesi di simulazione da un lato alcuni possibili mutamenti dei trend di mercato (Scenario 2), dall’altro alcuni interventi di policy in grado di modificare gli esiti attesi (Scenario 3). Gli interventi di policy considerati, illustrati nel Box 2, dovrebbero consentire alle imprese di generici operanti in Italia di produrre ed esportare anche prima della scadenza brevettuale, allo scopo di incrementare la competitività delle imprese nazionali rispetto a quelle extraeuropee, che operano in un regime di protezione brevettuale meno stringente. BOX 3 – Manufacturing ed export provision Cosa si intende quando si parla di manufacturing ed export provision? Nelle condizioni attuali, le norme vigenti di protezione brevettuale non permettono alle imprese di generici europee di iniziare la produzione di farmaci prima della scadenza brevettuale. Questa situazione è causa indiretta di fenomeni ora diffusi di “dumping normativo”, per cui le imprese presenti in quei paesi in cui vige un regime di protezione brevettuale meno stringente godono di un vantaggio competitivo, che è causa primaria di un vasto fenomeno di spostamento dello sviluppo e produzione dei farmaci fuori dai confini nazionali ed europei. Questo meccanismo limita, evidentemente, l’estensione dell’impatto che le prossime scadenze brevettuali potranno avere sul sistema industriale europeo. Per migliorare il possibile impatto positivo di tali scadenze in termini di sviluppo industriale e non solo di riduzione dei prezzi, è possibile simulare l’attuazione di specifici meccanismi di policy che potrebbero avere effetti di reindustrializzazione del settore. In particolare, sono stati considerati gli effetti derivanti da meccanismi di manufacturing provision ed export provision. Con il primo termine si intende un meccanismo che consenta alle imprese operanti in Italia di iniziare la produzione anche prima della scadenza brevettuale, per migliorare il proprio time to market e renderlo competitivo con quello di produttori internazionali non sottoposti agli stessi vincoli brevettuali. Con il termine export provision si intende invece un meccanismo che permetta, oltre alla produzione prima della scadenza 50 Il sistema dei farmaci generici in Italia brevettuale, anche la commercializzazione verso quei paesi dove i brevetti sono già scaduti, pur essendo ancora vigenti in Italia. Questi meccanismi permetterebbero alle imprese operanti in Italia di riguadagnare spazi di competitività e renderebbero il prossimo periodo di scadenze brevettuali un’occasione di recupero industriale, oltre che di sostanziale riduzione dei prezzi dei farmaci. Simulando gli impatti possibili nel caso venissero approvate norme di questo tipo, si intende esattamente rendere evidente quali potrebbero essere le massime ricadute ottenibili dal periodo di scadenza brevettuale in arrivo. Si sottolinea che un tentativo in questo senso è stato fatto nell’ordinamento italiano, a partire dall’articolo 3, commi da 8-bis a 8 quater del DL n. 63/2002, poi confluito in buona parte nell’articolo 81, commi 5-7, D. Lgs. n. 30/2005 “Codice della Proprietà industriale”. Tale articolo prevedeva la possibilità, per i soggetti che volessero procedere all’esportazione di principi attivi coperti da certificati complementari, di avviare, con i titolari dei brevetti e presso il Ministero dello Sviluppo Economico, le procedure per il rilascio di licenze volontarie a titolo oneroso. Nel caso in cui non si fosse raggiunta un’intesa, era previsto che il Ministero dello Sviluppo Economico nominasse una Commissione per valutare le richieste di licenze volontarie. Se neanche con la mediazione della Commissione si fosse riuscito a concludere un accordo, tutti gli atti dovevano essere trasmessi all’Antitrust. Si intuisce come la farraginosità di tale procedura ne abbia di fatto impedito l’utilizzo, tanto che i casi in cui è stata applicata sono meno di una decina, tutti conclusisi all’Antitrust, mentre non si segnala nessun caso di questo tipo in anni recenti. Cosa si misura nei tre scenari? L’obiettivo delle simulazioni di scenario è quello di misurare il turnover manifatturiero, ovvero le ricadute in termini di produzione industriale attivata nei tre scenari. A partire dalle stime del turnover manifatturiero, saranno calcolate anche le conseguenti ricadute occupazionali, in termini di posti di lavoro direttamente e indirettamente attivabili. Come sono costruiti i tre scenari? Per passare dalla cifra di mercato che sarà aperta alla competizione dei generici (2,1 miliardi di euro tra 2015 e 2020) alla misurazione del turnover manifatturiero atteso, la simulazione procede per step progressivi: dal mercato complessivo alla quota di mercato che sarà acquisita dai generici; dalla quota di mercato acquisita al nuovo valore prezzo al pubblico dovuto alla riduzione dei prezzi ottenuta grazie all’ingresso dei generici; 51 Il sistema dei farmaci generici in Italia dal nuovo valore prezzo al pubblico al valore ex-work, che misura il reale valore manifatturiero prodotto al netto delle spese di distribuzione, commercializzazione, marketing; dal valore ex-work va infine depurata la quota di mercato nazionale non prodotta in Italia, ottenendo quindi infine il turnover manifatturiero attivabile in Italia tra 2015 e 2020 in seguito alle scadenze brevettuali previste. In cosa si differenziano i tre scenari? (Assunti illustrati in tabella 6) Nel primo scenario, si ipotizza che la capacità di penetrazione di mercato e il trend dei prezzi dei farmaci generici riflettano l’andamento storico registrato negli ultimi 5 anni e la quota di farmaci generici prodotti in Italia rimanga costante (50% secondo gli ultimi dati ufficiali18). Nel secondo scenario, si ipotizza che la capacità di penetrazione di mercato e il trend dei prezzi dei farmaci generici rimanga costante come nel primo scenario, ma che, a seguito di un provvedimento di manufacturing provision, aumenti la percentuale di farmaci generici prodotta direttamente in Italia. Nel terzo scenario, si ipotizza infine che, attraverso la rimozione di alcuni ostacoli specifici al mercato italiano, i trend di acquisizione di quote di mercato e andamento dei prezzi dei generici possano allinearsi a una media più vicina a quella di altri grandi mercati europei e che, allo stesso tempo, una manufacturing provision permetta di accrescere la quota di farmaci generici prodotta in Italia. Tabella 6 – Assunti di base per la costruzione degli scenari Scenario 1 Scenario 2 Scenario 3 18 Quota di mercato del generico a due anni 20% 20% 50% Differenziale di prezzo al pubblico del generico a due anni rispetto all'originator 60% 60% 60% Quota di mercato del generico dal terzo anno in poi 30% 30% 80% Differenziale di prezzo al pubblico del generico dal terzo anno in poi rispetto all'originator 65% 65% 80% Prezzo ex-factory* (% del prezzo al pubblico) 70% 70% 70% Prezzo ex-work (% del prezzo ex-factory) 30% 30% 30% Quota prodotta in Italia su totale venduto 50% 100% 100% Indagine interna Assogenerici e rilevazione presso le imprese produttrici di generici 52 Il sistema dei farmaci generici in Italia Fonte: Elaborazioni su dati di mercato italiani e Vicente e Simoes 2013 *Prezzo ex-factory calcolato come media tra il parametro di riduzione AIFA relativo alla classe A (1,8755, pari al 53% del prezzo al pubblico) e un parametro di consenso raccolto tra le imprese genericiste per la classe C. È importante sottolineare come gli scenari 2 e 3 proposti misurino il massimo impatto ottenibile rispetto alle assumption di riferimento. In altre parole, gli scenari stimano il massimo turnover manifatturiero attivabile se tutta la domanda nazionale venisse soddisfatta da produzioni italiane e se tutti i farmaci generici raggiungessero determinate quote di mercato. È chiaro che non si tratta delle ipotesi più probabili, ma delle ipotesi massime, utili a definire il tetto di un range all’interno del quale si situerà la condizione reale. È altresì importante tenere in considerazione due fattori chiave. In primo luogo, il fatto che queste prime tre ipotesi di scenario misurano il turnover manifatturiero attivabile dalla domanda interna, mentre una stima di quanto fatturato manifatturiero addizionale potrebbe essere attivato dalla domanda estera è stata avanzata nel paragrafo successivo a partire da assunti di trend storico. In secondo luogo, è opportuno ricordare per quale motivo è corretto parlare di fatturato manifatturiero ‘addizionale’, in particolare nei casi dello scenario 2 e 3. Le scadenze brevettuali attese, infatti, avranno come naturale conseguenza il calo di produzione per le aziende originator, indipendentemente dalla possibilità o meno per le imprese di generici di iniziare a produrre il farmaco prima della scadenza brevettuale. Ciò che è possibile influenzare attraverso gli interventi di policy immaginati è la localizzazione geografica della produzione di generici, favorendo di fatto la possibilità di tornare a produrre maggiormente in Italia e in Europa. Infine, va considerato che le stime effettuate sono del tutto conservative, in quanto non tengono in considerazione un eventuale aumento delle quantità vendute. Se si guarda al trend storico, è in effetti avvenuto, negli ultimi anni, che ai processi di genericazione si siano accompagnati riduzioni costanti dei prezzi e incrementi delle quantità vendute. Tale effetto non è solo legato alla crescita della domanda di farmaci legata ai naturali processi di invecchiamento della popolazione, ma anche allo stesso effetto di genericazione che rende maggiormente accessibili alcuni farmaci anche a fasce della popolazione a basso reddito. È perciò verosimile che le stime prodotte nei diversi scenari sottostimino il reale impatto manifatturiero. 53 Il sistema dei farmaci generici in Italia Milioni € Figura 31 – Valore dei brevetti in scadenza 2015-2020 934 1.000 800 600 580 400 184 200 83 116 119 2019 2020 0 2015 2016 2017 2018 Fonte: Elaborazioni Centro Studi Assogenerici su dati IMS Health Scenario 1 Per capire quali potrebbero essere le ricadute che la contesa di questo mercato potrebbe generare, è necessario in primo luogo stimare quanto di questo mercato verrebbe assorbito dai farmaci generici e a che prezzi. Utilizzando i dati di vendita per principio attivo relativi ai più importanti principi attivi scaduti negli ultimi 5 anni, è stato possibile stimare una media sia di quanta quota di mercato i generici riescono ad acquisire a uno/due/tre anni dalla scadenza brevettuale, sia della riduzione di prezzo dei generici rispetto agli originator a uno/due/tre anni dalla scadenza brevettuale. Secondo queste stime, in Italia i farmaci generici riescono a conquistare nei primi due anni di ingresso sul mercato il 20% del mercato di riferimento, che sale al 30 % dal terzo anno in poi; parallelamente, i prezzi si riducono del 60% nei primi due anni e del 65% dal terzo anno in poi19. A queste due ipotesi va aggiunto un ulteriore step, che consente di passare dai prezzi al pubblico ai prezzi ex-work, per capire quale sia il reale giro d’affari manifatturiero aggiuntivo legato direttamente alla produzione di farmaci generici. Per elaborare questa stima si è considerato che il prezzo ex-factory sia in media il 70% del prezzo al pubblico e che a sua volta il prezzo ex-work sia il 30% del prezzo ex-factory20. Infine, come ultimo passaggio, è stato considerato che la produzione realmente attivata in Italia sarebbe pari al 50% del totale del mercato, in quanto il restante 50% Stime su dati IMS Health relativi ai primi 20 principi attivi venduti nel 2013 la cui scadenza brevettuale è avvenuta negli ultimi 5 anni 20 Stima raccolta tra i produttori di farmaci generici italiani 19 54 Il sistema dei farmaci generici in Italia viene ad oggi importato e non sarebbe quindi contendibile immediatamente dalle imprese operanti sul territorio nazionale. Applicando queste ipotesi alle scadenze brevettuali previste, è possibile stimare quanto turnover manifatturiero sarebbe possibile ottenere a seguito delle scadenze brevettuali attese. Nel periodo 2015-2020, nello Scenario 1 così come descritto, il turnover manifatturiero cumulato che potrebbe essere colto dalle imprese di generici operanti in Italia per soddisfare la domanda nazionale è di oltre 87 milioni di euro. Figura 32 – Turnover manifatturiero addizionale derivante dalle scadenze brevettuali Milioni € Scenario 1 25 20 20 22 18 16 15 10 5 6 5 0 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Fonte: Elaborazioni su dati di mercato italiani e Vicente e Simoes 2013 Nota: i diversi colori rappresentano i risparmi cumulati Scenario 2 Nello scenario 2 alle stime precedenti si aggiunge l’ipotesi che una manufacturing provision permetta alle imprese di accrescere la quota di produzione realizzata in Italia, autorizzando le imprese di generici a produrre prima della scadenza brevettuale e quindi incrementandone la competitività. Nella stima finale si è tenuto conto del potenziale complessivo che potrebbe essere raggiunto qualora la produzione nazionale coprisse l’intero mercato aggiuntivo che si creerà a seguito delle scadenze brevettuali. In questo caso, il turnover manifatturiero addizionale che sarebbe realizzato dalle imprese di generici operanti in Italia potrebbe superare i 175 milioni di euro complessivi nel periodo 2015-2020. 55 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 33 – Turnover manifatturiero addizionale derivante dalle scadenze brevettuali in caso di massima riduzione dell’import Milioni € Scenario 2 50 45 40,9 40 43,7 35,8 32,0 35 30 25 20 15 11,0 12,5 10 5 0 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Fonte: Elaborazioni su dati di mercato italiani e Vicente e Simoes 2013 Nota: i diversi colori rappresentano i risparmi cumulati; Scenario 3 Ma quali potrebbero essere gli effetti in termini di maggior turnover manifatturiero, se gli ostacoli che impediscono una maggiore espansione in termini di quote di mercato dei generici, venissero rimossi? La successiva simulazione parte quindi dall’ipotesi che il mercato italiano, agendo sui principali ostacoli attuali e spingendo verso una migliore percezione pubblica dei generici, possa allinearsi alla media dei più rilevanti paesi europei21. Questo significherebbe un incremento della quota di mercato di generici e anche un abbassamento ulteriore dei prezzi, secondo il seguente schema: nel corso dei primi due anni i generici acquisiscono il 50% del mercato e arrivano all’80% dal terzo anno in poi; i prezzi calano del 60% nei primi due anni e dell’80% dal terzo anno in poi. Applicando questi dati alle scadenze brevettuali attese, si ricava che il turnover manifatturiero potenziale che potrebbe essere prodotto dalle imprese di farmaci generici operanti in Italia arriva a oltre 319 milioni di euro cumulati nel corso del periodo 2015-2020. 21 Dati europei stimati da Vicente e Simoes, 2013 56 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 34 – Turnover manifatturiero addizionale derivante dalle scadenze brevettuali in caso di allineamento ai trend di mercato europei Milioni € Scenario 3 80 69,2 70 62,2 66,3 69,7 60 50 40 30 24,4 27,9 20 10 0 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Fonte: Elaborazioni su dati di mercato italiani e Vicente e Simoes 2013 Nota: i diversi colori rappresentano i risparmi cumulati Ricadute occupazionali L’aspetto più rilevante, in tutti gli scenari proposti, risiede anche nella capacità di attivazione occupazionale legata alla crescita del fatturato delle imprese di generici. In questo senso, partendo proprio dai dati sul turnover manifatturiero addizionale atteso, è stato stimato il numero di posti di lavoro che si creerebbero in ognuno dei tre scenari ipotizzati. Gli assunti di base per la stima delle ricadute occupazionali considerano una produttività manifatturiera media del settore farmaceutico pari a 4 milioni di unità prodotte per lavoratore all’anno e un costo medio per unità prodotta pari a 0,03 €22. Tale valore è stato utilizzato per stimare le ricadute occupazionali dirette, ovvero i lavoratori direttamente impiegati nella produzione di farmaci generici nei prossimi sei anni. Per cogliere il vero impatto occupazionale, tuttavia, è stato anche stimato il grado di attivazione del settore sull’economia nel suo complesso, includendo quindi le ricadute indirette e indotte23. Vicente e Simoes 2013 Il moltiplicatore occupazionale utilizzato è derivato dalle analisi presenti in letteratura. Tuttavia, essendo tali analisi non conclusive e mostrando risultati fortemente variabili (da 3,86 a 1,47 a seconda del campione di imprese considerato), si è qui utilizzato un valore conservativo (2,5), significativamente inferiore ai massimi registrati. 22 23 57 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 35 – Ricadute occupazionali nei tre scenari – Numero di posti di lavoro aggiuntivi Ricadute occupazionali 9.324 10.000 8.000 5.130 6.000 4.000 2.000 0 2.565 6.660 3.664 1.832 2.664 1.466 733 Scenario 1 Scenario 2 Posti di lavoro diretti potenziali Scenario 3 Posti di lavoro indiretti potenziali Fonte: Elaborazioni su dati di mercato italiani e Vicente e Simoes 2013 Come ben visibile dalla figura, la capacità di attivazione occupazionale è molto variabile nei tre scenari: i posti di lavoro che si creerebbero, generati dalle imprese di farmaci generici a seguito delle scadenze brevettuali nei prossimi 5 anni, potranno variare da un minimo di 2.565 nel caso dello scenario 1 a un massimo di 9.324 nel caso si andasse verso una situazione vicina allo scenario 3. Tabella 7– Sintesi effetti potenziali di un intervento di manufacturing provision nei tre scenari Turnover manifatturiero addizionale (€) Unità prodotte addizionali (compresse, fiale…) Scenario 1 87.945.498 Scenario 2 175.890.995 Scenario 3 319.690.121 SCENARIO Posti di lavoro diretti addizionali Posti di lavoro indiretti addizionali Totale posti di lavoro addizionali 2.931.516.586 733 1.832 2.565 5.863.033.173 1.466 3.664 5.130 10.656.337.363 2.664 6.660 9.324 Fonte: Elaborazioni su dati di mercato italiani e Vicente e Simoes 2013 La produzione manifatturiera per l’export Come specificato in precedenza, le simulazioni di scenario ipotizzate sin qui tengono in considerazione la possibile attivazione manifatturiera che potrebbe essere generata per rispondere alla sola domanda interna. In altre parole, si è stimato sin qui 58 Il sistema dei farmaci generici in Italia quanto di quel mercato da 2,1 miliardi di euro possa attivare in termini di fatturato manifatturiero delle imprese di generici. A questa componente va aggiunta una stima di quanto fatturato potrà essere prodotto dalle imprese operanti in Italia per soddisfare la domanda estera. Non disponendo di dati specifici sulle vendite nei diversi mercati delle imprese italiane di generici, si è proceduto in maniera differente rispetto alla stima del potenziale manifatturiero interno. L’assunto di base è che, ad oggi, le imprese di generici operanti in Italia generano il 52% del proprio fatturato sul mercato interno e il 48% su mercati esteri (figura 36). Figura 36 – Composizione del fatturato delle imprese di generici Origine fatturato imprese di generici italiane 48 Fatturato domanda interna 52 Fatturato export Fonte: Assogenerici Si utilizza questa proporzione ipotizzando che possa rimanere invariata nei prossimi anni, ovvero che per ogni euro fatturato in Italia le imprese di generici fatturino quasi un altro euro sui mercati esteri. Per rendere più conservativa la stima, questo rapporto è stato leggermente diminuito, ipotizzando che, ad ogni quantitativo prodotto per il mercato italiano, il 40% in più sia prodotto per il mercato estero. Partendo da queste ipotesi di base, il potenziale fatturato manifatturiero generato dalla domanda estera è stato stimato come percentuale aggiuntiva a quello già stimato per il mercato nazionale. Gli scenari così configurati produrrebbero un fatturato manifatturiero aggiuntivo così come illustrato nella tabella seguente. 59 Il sistema dei farmaci generici in Italia Tabella 8– Sintesi degli effetti potenziali di un intervento di export provision nei tre scenari SCENARIO Turnover manifatturiero addizionale (€) Unità prodotte addizionali (compresse, fiale…) Posti di lavoro diretti addizionali Posti di lavoro indiretti addizionali Totale posti di lavoro addizionali Scenario 1 61.561.848 2.052.061.611 513 1.283 1.796 Scenario 2 123.123.697 4.104.123.221 1.026 2.565 3.591 Scenario 3 223.783.085 7.459.436.154 1.865 4.662 6.527 Fonte: Elaborazioni su dati di mercato italiani e Vicente e Simoes 2013 È importante sottolineare come si tratti di stime elaborate in maniera conservativa e che l’export provision potrebbe avere effetti più consistenti attraverso un incremento della competitività delle imprese italiane sui mercati internazionali, sostanzialmente modificando la proporzione tra fatturato interno e fatturato estero in favore di quest’ultimo. Nel complesso, gli effetti possibili nei tre scenari sono riassunti nella tabella seguente. Potenzialmente, nel periodo 2015-2020 potrebbe essere generato un fatturato manifatturiero addizionale di oltre 540 milioni di euro, con un’attivazione occupazione di oltre 15.000 posti di lavoro. Tabella 9– Sintesi degli effetti potenziali combinati della manufacturing ed export provision nei tre scenari SCENARIO Turnover manifatturiero addizionale (€) Unità prodotte addizionali (compresse, fiale…) Posti di lavoro diretti addizionali Posti di lavoro indiretti addizionali Totale posti di lavoro addizionali Scenario 1 149.507.346 4.983.578.197 1.246 3.115 4.361 Scenario 2 299.014.692 9.967.156.394 2.492 6.229 8.721 Scenario 3 543.473.206 18.115.773.517 4.529 11.322 15.851 Fonte: Elaborazioni su dati di mercato italiani e Vicente e Simoes 2013 60 Il sistema dei farmaci generici in Italia 3.2 Regole e contenimento della spesa L’attuale sistema normativo pone alcuni ostacoli al dispiegamento del pieno potenziale di crescita e quindi di risparmio del settore. Tra gli ostacoli più evidenti il sistema di payback e i meccanismi di patent linkage sono qui esaminati in maniera più estesa. Non si tratta di sostenere solamente la rimozione di questi ostacoli, ma di cambiare prospettiva, guardando al settore come parte integrante degli obiettivi di politica industriale del paese. La domanda cui si cerca di rispondere è: esiste qualche alternativa all’attuale sistema delle regole, che consenta al settore dei farmaci generici di esercitare il maggiore impatto possibile in termini di risparmi (per pazienti e pubblico) e di attivazione economica (investimenti endogeni ed esogeni)? I dati sin qui analizzati hanno messo in luce come il sistema attuale non riesca a sfruttare pienamente il potenziale insito nei processi di diffusione dei generici. Cosa impedisce a questo potenziale di esprimersi? Chiaramente i fattori che agiscono su questa dinamica sono molteplici, dalle percezioni di medici e pazienti alla struttura del sistema produttivo e commerciale, passando per i meccanismi che regolano il sistema sanitario nel suo complesso. Tra questi meccanismi, due in particolare appaiono problematici nel limitare la competizione tra imprese e la crescita ulteriore del comparto. Da un lato, i meccanismi di payback rappresentano per le imprese un limite alla possibilità di espansione del proprio mercato, in quanto fissando un tetto di budget per impresa, rappresentano in sostanza un freno per le imprese che potrebbero guadagnare ampie quote di mercato ma che rischiano, così facendo, di dover ripianare a fine anno. Dall’altro lato, a questo limite alla competizione si aggiungono i problemi amministrativi che derivano dai contenziosi legali sollevati da questo tipo di meccanismo, nonché dai rischi di patent linkage. Tali contenziosi non solo rallentano il processo di crescita dei generici, ma creano un clima di incertezza che non giova alla stabilità del settore. Per questi motivi i prossimi paragrafi sono dedicati ad approfondire alcuni di questi meccanismi sia rispetto a cosa essi comportino in termini di mancati risparmi, sia rispetto ad alcune possibili alternative al sistema in essere, in un’ottica di necessaria revisione complessiva della governance della spesa che non è oggetto di questo studio ma che appare, all’orizzonte, sempre più ineludibile. 3.2.1 Meccanismi di contenimento della spesa: alcune ipotesi Partendo dall’idea che gli attuali meccanismi di contenimento della spesa non siano efficienti nel suddividere l’onere tra i diversi attori in gioco, in particolare perché rendono più complicato un approccio di sviluppo industriale e così facendo, limitando le potenzialità positive in nuce (par. 2.2), lo studio esplora gli effetti di alcuni meccanismi di contenimento della spesa che possono essere alternativi, sostitutivi o 61 Il sistema dei farmaci generici in Italia complementari rispetto a quelli attualmente in essere. L’idea è di capire meglio gli effetti che queste ipotesi regolatorie potrebbero avere in termini sia di contenimento della spesa pubblica sia di sviluppo industriale, provando quindi a tenere insieme i due elementi senza penalizzare troppo l’uno a discapito dell’altro o viceversa. Dal payback alla diminuzione selettiva dei prezzi Questa ipotesi, che potrebbe in prospettiva rappresentare un’alternativa al payback, consiste in un sistema di adeguamento del prezzo di rimborso dei farmaci per gli anni successivi, in proporzione allo sforamento del tetto di spesa assegnato alla classe terapeutica nell’anno precedente. In questo sistema, invece di calcolare lo sfondamento del budget per singola azienda, si applicherebbe un tetto alla crescita diversificato per categoria terapeutica e l’eventuale sfondamento sarebbe ripianato non tramite pagamento diretto da parte delle singole aziende, ma attraverso la riduzione del prezzo di riferimento di quel farmaco nei quattro anni successivi. Invece di ripianare lo sforamento in un’unica soluzione, imponendo alle aziende uno sforzo gravoso, il sistema ipotizzato consentirebbe di dilazionare l’ammontare da ripianare su un orizzonte pluriennale, mediante un abbassamento del prezzo dei farmaci per gli anni successivi. Inoltre, ponendo il tetto di spesa sulla categoria terapeutica e non sulle aziende, qualsiasi farmaco può “mangiare” quote di mercato a un altro farmaco in maniera anche significativa, senza alterare l’equilibrio complessivo. Il prezzo di equilibrio si potrebbe determinare sulla base dei seguenti parametri: 1. Aumento del tetto di spesa annuo della classe terapeutica dell’1% (ipotizzando un analogo aumento delle quantità vendute a prezzi invariati); 2. Ripiano dello sforamento in quattro anni, al fine di gradualizzare l’impegno richiesto alle Aziende. Di seguito viene presentato uno scenario applicato all’Omeprazolo 20 mg, partendo da dati di consumo e spesa dell’anno 2013. 62 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 37 – Simulazione effetti sistema (C): caso dell’Omeprazolo 20 mg quantità 180 32 175 30 170 28 165 26 160 24 2013 fatturato 2014 2015 2016 2017 Milioni di confezioni Milioni € tetto 2018 il prezzo dell'anno successivo viene calcolato tenendo conto dello sforamento dell'anno precedente e ipotizzando una crescita dei consumi dell'1%; il tetto di spesa per l'anno successivo viene calcolato aumentando dell’1% quello dell'anno precedente; prezzo al pubblico. Lo scenario sopra descritto è basato sul prezzo di riferimento di un singolo gruppo di medicinali generici (Omeprazolo 20 mg). Per maggiore equità nei confronti del consumatore, occorrerebbe adeguare della stessa percentuale il prezzo praticato al pubblico. Tale sistema presenta alcuni vantaggi evidenti e alcune difficoltà tecniche di applicazione che potrebbero inficiare gli eventuali vantaggi. I vantaggi sono soprattutto dal lato delle imprese, nel senso che un sistema di questo tipo permette di evitare onerosi pagamenti cash alla fine dell’anno e di guadagnare quote di mercato all’interno della medesima categoria terapeutica senza rischio di sfondamento. Dall’altro lato, si tratta di un sistema che potrebbe presentare forti difficoltà di applicazione, in particolare rispetto all’idea di posticipare i pagamenti attuali “sostituendoli” con risparmi futuri. Dal punto di vista dei bilanci delle regioni potrebbe essere un ostacolo insormontabile, anche considerando che nella nostra stessa simulazione lo sfondamento, se pur ridotto, permane anche alla fine dei quattro anni, nonostante l’abbassamento graduale dei prezzi di riferimento. 63 Il sistema dei farmaci generici in Italia Ripiano in funzione delle quote di mercato Questa ipotesi prende in considerazione una modifica al sistema attuale di payback che preveda che al termine di ogni anno lo sforamento della spesa farmaceutica venga ripianato distribuendo l’impegno tra le aziende in base alla loro quota di mercato di quell’anno. Questo meccanismo consentirebbe a qualunque azienda di modificare ampiamente il proprio mercato da un anno all’altro, con l’onere di contribuire al riparto dello sforamento in maniera proporzionale al fatturato conseguito. Per il SSN, tale meccanismo consentirebbe di mantenere ugualmente un controllo sulla spesa farmaceutica, in maniera analoga a quello attualmente operativo. Allo stesso tempo, consentirebbe alle imprese di generici di incrementare la propria quota di mercato senza rischiare di dover ripianare a fine anno. Questo meccanismo risulta in sostanza premiante per le imprese, che possono operare in una logica di crescita e investimento senza rischi di addebiti dovuti all’incremento della loro quota di mercato, ma anche per il SSN, in quanto ogni impresa partecipa al ripiano in funzione del proprio peso di mercato. Inoltre, nel medio periodo, tale sistema favorirebbe la crescita della quota di mercato dei farmaci generici, attivando quei meccanismi virtuosi descritti in precedenza (cap. 2). Nella semplice simulazione che segue, si è prodotta una stima cumulata, che tiene conto del totale del ripiano che teoricamente sarebbe stato a carico delle imprese di generici nel complesso e stimandone un aggiustamento in base alla quota di mercato a valori complessiva dei generici sul mercato di classe A. Tale stima andrebbe riconfigurata considerando i budget aziendali per singolo principio attivo. Tuttavia anche una stima cumulata permette di cogliere la direzione e l’entità degli effetti attesi. La tabella seguente mostra come cambierebbe il peso del payback (rapportandolo all’utile ante-imposte delle imprese) se si adottasse questo metodo di ripartizione. Nel caso attuale, il payback 2013 a carico delle imprese di generici (si sono considerate le imprese su cui gravava l’onere del payback, che rappresentano il 65% delle imprese di generici in termini di ricavi) avrebbe dovuto essere di 7.995.128 €, se non si fosse verificato lo sfondamento dei farmaci innovativi nella farmaceutica territoriale. Per dare un’idea dell’ordine di grandezza, una simile cifra avrebbe inciso per l’8,7% sull’utile ante-imposte complessivo di questo gruppo di imprese genericiste. Si tratta, peraltro, di una stima media, mentre la ripartizione del payback pesato per la quota di sfondamento a carico di ciascuna azienda avrebbe portato alcune imprese a registrare una perdita. Al contrario, l’applicazione per quote di mercato ridurrebbe questo rischio: nel caso ipotizzato, il peso complessivo del payback arriverebbe al 2,6% dell’utile ante-imposte 64 Il sistema dei farmaci generici in Italia complessivo, rimanendo comunque più impattante per le imprese di generici rispetto alle altre imprese farmaceutiche. Tabella 10– Simulazioni payback 2013: sistema attuale e sistema con pagamento legato alle quote di mercato* Imprese di generici* Altre imprese farmaceutiche** Imprese di generici Altre imprese farmaceutiche Utile ante-imposte complessivo (€) Payback (€) Peso % payback su utile ante-imposte 91.996.008 7.995.128 8,7 1.579.572.233 13.886.388 0,9 Utile ante-imposte complessivo (€) Payback a quote di mercato (€) Peso % payback su utile ante-imposte 91.996.008 2.406.967 2,6 1.579.572.233 19.474.549 1,2 Fonte: elaborazioni su dati Assogenerici e AIDA-Bureau van Dijk *Sono incluse le imprese che avrebbero dovuto ripianare nel 2013, che rappresentano il 65% del totale delle imprese di generici in termini di ricavi. **Per poter effettuare una comparazione pesata con le imprese non genericiste, si è creato un sotto-gruppo all'interno delle imprese non genericiste che comprende il 65% delle imprese in termini di ricavi. Nota: entrambe le ipotesi simulano il caso in cui gli innovativi nella farmaceutica territoriale non avessero sfondato e quindi coperto l’intero ripiano Sintesi delle opzioni analizzate Le opzioni analizzate presentano criticità e limiti evidenti. Ciò che si è voluto mettere in luce, in effetti, è da un lato proprio il carattere problematico e difficilmente sostenibile nel lungo periodo degli attuali meccanismi di contenimento della spesa; dall’altro, il potenziale di crescita industriale insito in questo comparto. Allo stato attuale, le opzioni proposte rappresentano una possibile alternativa di breve periodo per consentire di sfruttare maggiormente tale potenziale di crescita, ma è opportuno sottolineare quanto si ponga l’urgenza di una riflessione più ampia sul sistema di governance sanitaria. Rispetto alle alternative proposte, la più immediatamente applicabile appare quella del ripiano a quote di mercato, che non inficia la capacità di risparmio da parte del 65 Il sistema dei farmaci generici in Italia SSN e contemporaneamente permette alle imprese di generici di crescere nelle proprie quote di mercato senza la preoccupazione di dover ripianare cifre che peserebbero eccessivamente sul loro bilancio. Inoltre, tale sistema porterebbe ad evitare l’utilizzo di complicati sistemi di calcolo delle quote, che possono essere fonte di contenzioso tra l’amministrazione pubblica e le imprese, con conseguente minor carico burocratico e amministrativo per AIFA e per il Sistema Sanitario nazionale. È importante, tuttavia, sottolineare che questi esercizi sulle opzioni alternative al payback attuale sono esemplificativi e, per risultare attuabili, necessiterebbero di ulteriori simulazioni e di considerazioni anche di carattere giuridico che esulano da questo tipo di lavoro. 3.2.2 I rischi legati al patent linkage La questione del patent linkage è allo stesso tempo più diretta e più complessa rispetto al payback. Se infatti quest’ultimo meccanismo rappresenta una evidente stretta alle potenzialità di crescita del comparto, che si giustifica tuttavia dal lato dell’interesse pubblico al risparmio, nel caso del patent linkage la questione è più di diritto che di scelta di policy. Ogni meccanismo di patent linkage, infatti, deve essere eliminato in conformità alla normativa UE. Ciò che sopravvive in Italia è una versione distorta di questo meccanismo, reintrodotto attraverso la legge Balduzzi, che impedisce ai farmaci generici, il cui brevetto (o SPC) è vicino alla scadenza, di qualificarsi come rimborsabili dal SSN prima della scadenza di tale brevetto o SPC, indipendentemente da eventuali contenziosi in corso che potrebbero portare all’invalidità di tale brevetto o SPC. In sostanza, qualora una molecola si trovi nella condizione prevista dalla legge, si incrementa il rischio di contenzioso legale e, dunque, di ritardato ingresso sul mercato del generico corrispondente. A questo meccanismo, si aggiungono le tattiche di “evergreening”24 delle imprese farmaceutiche tradizionali che puntano ad allungare il più possibile la “vita brevettuale” dei propri prodotti, causando tuttavia sia un incremento di costi diretti sia una serie di mancati risparmi dovuti al ritardato ingresso dei generici sul mercato. L’analisi seguente mostra due elementi di riflessione: 1. una simulazione di quanto tale sistema potrebbe costare in termini di mancati risparmi per il SSN dovuti al ritardo nell’ingresso sul mercato dei generici nei prossimi cinque anni; 2. la necessità di un’azione di livello comunitario che tenga in considerazione la più ampia questione brevettuale, includendo quindi sia il discorso sulla manufacturing 24 Vernaz e altri, 2013 66 Il sistema dei farmaci generici in Italia provision sia l’implementazione di un sistema di gestione dei brevetti farmaceutici che renda meno aleatoria la loro applicazione nei singoli paesi. È possibile stimare un primo effetto potenziale del meccanismo di patent linkage sul mercato italiano attraverso un’ipotesi che tenga presente i valori dei brevetti a scadenza nei prossimi cinque anni. Tenendo in considerazione la riduzione media dei prezzi che l’ingresso dei farmaci generici comporta (-60% per i farmaci di classe A), gli effetti di patent linkage che si potrebbero avere con l'applicazione della Balduzzi possono essere assimilabili a uno spostamento nel tempo di tale effetto. In sostanza, tale spostamento in avanti nel tempo porterebbe a un conseguente mancato risparmio. Tale mancato risparmio è stato calcolato, in maniera molto conservativa, ipotizzando un ritardo di sei mesi nella commercializzazione del generico e supponendo che nel corso di questi sei mesi il prezzo medio si comporti come quello osservato in un campione di principi attivi analizzati pre e post scadenza brevettuale. Ciò che si osserva è che, nell’anno precedente la scadenza brevettuale, il prezzo medio si riduce di poco (-4% in media). La figura seguente simula esattamente l’ipotesi in cui il patent linkage rallenti l’entrata in commercio dei farmaci modificando la percentuale di riduzione dei prezzi e portandola quindi più vicino alla sua dinamica naturale. Nel complesso, il worst case scenario potrebbe portare a oltre 700 milioni di mancati risparmi tra 2015 e 2020 nel caso in cui l’applicazione della Legge Balduzzi rallentasse l’ingresso sul mercato dei farmaci generici relativi ai principi attivi a scadenza. Milioni € Figura 38 – Stima dei potenziali risparmi che potrebbero essere perduti a causa del patent linkage 0 -50 -30 -100 -41 -42 -49 2018 2019 2020 -150 -200 -250 -239 -300 -350 -328 -400 2015 2016 2017 Fonte: Elaborazioni Centro Studi Assogenerici su dati IMS Health L’attuale regolamentazione dei brevetti a livello europeo non facilita la semplificazione delle decisioni in merito di contenzioso: l’EPO (European Patent Office) è, infatti, l’organo incaricato di emettere brevetti validi a livello europeo, ma per quanto esso fornisca un brevetto unico valido in ambito comunitario, esso è solo 67 Il sistema dei farmaci generici in Italia la somma risultante dei singoli brevetti nazionali, per cui qualsiasi ricorso viene operato a livello nazionale, potendo differire nelle sentenze finali. Urge pertanto stabilire un sistema comunitario integrato di gestione dei brevetti farmaceutici che renda meno aleatoria la loro applicazione nei singoli paesi. Ciò consentirebbe di superare anche la questione del patent linkage, che vincola ancora la possibilità di commercializzazione di medicinali generici alle normative nazionali in materia. 3.2.3 Gare nella farmaceutica territoriale Come ultimo approfondimento si è ritenuto utile ragionare su possibili evoluzioni del sistema che non sono in via d’applicazione ma che sono state discusse a vario titolo come possibili opzioni future. In particolare, l’analisi si è concentrata su un ipotetico sistema di gare nella farmaceutica territoriale. Il sistema delle gare, che è in vigore per la farmaceutica ospedaliera ma non per quella territoriale, è di difficile simulazione, in quanto gli effetti di un tale sistema sono molteplici e non riguardano solo la riduzione dei prezzi attesa, ma anche gli impatti sul sistema industriale o in termini di rischi di formazione di monopoli e di interruzione delle forniture, così come sulla riduzione della libertà prescrittiva dei medici. Tali effetti sono stati descritti soprattutto prendendo in considerazione le esperienze di alcuni paesi in cui tale sistema è in vigore, Germania in primis. Inoltre, attraverso l’utilizzo dell’indagine diretta effettuata presso medici e farmacisti, è stato possibile rilevare anche l’opinione di queste due fondamentali categorie professionali rispetto all’eventualità che un tale sistema venisse applicato e a quali effetti ci si potrebbe attendere. La crescente necessità di contenere la spesa farmaceutica pubblica ha portato a livello internazionale, negli ultimi anni, a considerare con crescente interesse la possibilità di introdurre un sistema di gare pubbliche nel comparto in questione. I vari sistemi sanitari pubblici sono perlopiù interessati agli effetti di breve periodo di un'eventuale introduzione di gare farmaceutiche, che possono essere facilmente descritti come riduzione dei costi unitari di approvvigionamento dei farmaci fuori brevetto sino al costo medio di produzione (annullamento dei margini di profitto). In tale quadro, però, mancano tutti gli effetti diretti ed indiretti di medio e lungo periodo che rischiano di inficiare i risparmi, pubblici e privati, ottenuti inizialmente. Tali effetti negativi possono essere riassunti come segue: Riduzione della capacità delle imprese di generici di entrare sul mercato; Rischio di interruzioni di fornitura in caso di aggiudicatario unico; Riduzione del ventaglio di farmaci prodotti dalle aziende produttrici di farmaci generici; Aumento dei costi amministrativi; 68 Il sistema dei farmaci generici in Italia Chiusura di aziende produttrici con minor competizione sul mercato. Riduzione della capacità delle imprese di generici di entrare sul mercato Come già accennato nel Primo capitolo, quando si è discusso delle barriere all'ingresso poste dalle case farmaceutiche per i competitor generici, i cluster di brevetti rappresentano uno degli ostacoli più importanti atti a ritardare l'accesso di nuove imprese sul mercato, rendendo meno chiare le scadenze reali sui brevetti: molti dei brevetti secondari che vengono registrati sul singolo farmaco o principio attivo non sono necessariamente giustificabili (mancando i requisiti minimi di innovazione di processo o prodotto, ad esempio), ed hanno il semplice scopo di rendere più lento e incerto l'avvio della produzione e commercializzazione dei farmaci unbranded. Pertanto, è semplicistico dire che le aziende produttrici di farmaci generici possono entrare sul mercato alla scadenza dei brevetti, poiché in molti casi ciò avviene prima, quando le aziende genericiste hanno ragionevole interesse economico a subentrare quanto prima nella produzione, nonché sufficiente confidenza da ritenere i brevetti ancora in vigore impugnabili di fronte alla legge. Naturalmente, così facendo si espongono al rischio di essere citati dalle grandi case farmaceutiche, il che comporta elevati costi legali e rischi per il produttore di medicinale generico che decide di muovere per primo tale passo: esso sarà disposto ad accollarsi il rischio finanziario di una causa in tribunale quando il profitto potenziale derivante dal fatto di essere la prima impresa a produrre il farmaco generico è sufficiente da giustificarlo. Nel caso in cui venisse introdotto un sistema di gare, le imprese produttrici di farmaci generici sarebbero meno incentivate ad operare in tale senso, in quanto saprebbero che, anche una volta ottenuta la luce verde per la produzione del farmaco generico, dovrebbero concorrere ad aste al ribasso o minor prezzo in cui non solo i margini di guadagno sarebbero inferiori a quanto prospettato rispetto ad un regime di assenza di gare, ma dovrebbero concorrere con altre aziende che non hanno dovuto sostenere i relativi costi legali, pur avvantaggiandosi del medesimo risultato (cd. free rider). Pertanto, il rischio reale che si corre è che le imprese di farmaci generici rinuncino ai contenziosi brevettuali, aspettando la scadenza naturale dell'ultimo brevetto pendente sui farmaci branded: il risultato, ovviamente, è un'ingente perdita dovuta al mancato risparmio sul prezzo del branded, che si andrebbe a sommare alle frizioni già presenti nel quadro attuale. Rischio di interruzioni di fornitura in caso di aggiudicatario unico Nel caso di aggiudicazione tramite gara per l'intero territorio nazionale, un unico produttore si troverebbe di fronte all'obbligo di fornire il farmaco generico coprendo l'intera domanda. Questo spingerebbe gli altri produttori che non hanno partecipato o non hanno vinto la gara a sospendere la produzione di tale farmaco, e nel caso in 69 Il sistema dei farmaci generici in Italia cui l'aggiudicatario si trovasse per qualche ragione impossibilitato a far fronte agli impegni di fornitura presi, il rischio di lasciare il mercato sfornito di quel particolare medicinale sarebbe concreto. Riduzione del ventaglio di farmaci prodotti dalle aziende produttrici di farmaci generici Farmaci diversi hanno diversi margini di profitto per le aziende che li producono. Se un'azienda è in grado di commercializzare un farmaco generico particolarmente profittevole o diffuso, avrà interesse a produrre anche una gamma di altri farmaci che potrebbero avere minore valore economico, ma che permetterebbero all'azienda di differenziare il proprio portafogli di offerte presidiando più mercati. Nel caso in cui tale azienda non potesse però essere in grado di rifornire il mercato del medicinale generico più diffuso, poiché garantito tramite gara ad un'altra azienda produttrice, essa potrebbe di fatto non trovare più incentivo a produrre anche i farmaci generici secondari, con conseguente perdita nella varietà di medicinali generici presenti sul mercato. Aumento dei costi amministrativi La diffusione di un alto numero di gare porterebbe le aziende produttrici a sacrificare ingenti risorse umane per la sola compilazione, di volta in volta, delle procedure di partecipazione alle singole gare. Inoltre, l'approvvigionamento delle materie prime per la produzione richiede tempo, ma sarebbe nondimeno soggetto all'eventuale aggiudicazione della gara, per cui diventerebbe difficile per l'azienda produttrice prevedere l'effettivo ammontare di materie prime necessarie per la produzione, con aumento della volatilità e aggravio dei rischi soprattutto per le piccole e medie imprese. Questo amplifica il problema della garanzia di fornitura, in quanto le aziende aggiudicatrici delle gare potrebbero non essere immediatamente pronte per la produzione, mentre le concorrenti, non avendo vinto la gara, sarebbero altrettanto sguarnite (e sanzionabili) da parte dell'autorità pubblica, che si troverebbe impossibilitata ad approvvigionarsi sul mercato in tempi celeri. Chiusura di aziende produttrici con minor competizione sul mercato Con gare territoriali nazionali, le piccole imprese produttrici si troverebbero in difficoltà, non avendo una capacità sufficiente per rifornire l'intero mercato né capitale per ingenti investimenti, finendo per essere spazzate via. Successivamente è plausibile ritenere che i grandi produttori internazionali, come ad esempio quelli asiatici, godendo di economie di scala ancora superiori a quelle delle imprese nazionali superstiti, potrebbero portare alla progressiva chiusura delle aziende nazionali. L'oligopolizzazione del mercato, a sua volta, porterebbe nel medio periodo a una 70 Il sistema dei farmaci generici in Italia risalita dei prezzi di aggiudicazione delle gare e rischi di cartellizzazione, come conseguenze della minore competizione a causa della riduzione del numero di competitor presenti sul mercato. È il caso della Nuova Zelanda, che ha introdotto le gare nel 1996 e che, ad oggi, ha un'unica industria superstite sull'intera nazione, rifornendosi quasi totalmente tramite compagnie estere. Ancora, in Germania, le imprese produttrici di farmaci generici hanno, in anni recenti e a seguito dell'introduzione delle gare, ridotto la propria forza lavoro, introdotto forme di contratto più flessibili e meno remunerative ed infine riallocato i propri stabilimenti in paesi extra-europei, con conseguente perdita di capitale umano, know-how e capacità produttiva. Secondo dati dell'istituto di ricerca IMS Health, il 72% del volume totale del venduto in Germania è prodotto dalle prime dieci aziende farmaceutiche, mentre se si considerano solo i principi attivi tre produttori coprono, rispettivamente, il 60% della Simvastatina, il 74,4% del Diclofenac e l'80,1% del Metamizolo commercializzato, con evidenti effetti di pericolosa concentrazione del mercato. BOX 3 – Il sistema delle gare nel canale retail in Germania: effetti e prime considerazioni In Germania, un sistema di gare è attivo dal 2004 con diverse modalità. Per quanto non sia ancora possibile accertare gli effetti di lungo periodo, è però possibile registrare gli effetti che si sono sin qui realizzati per capire quali cambiamenti strutturali tale sistema stia apportando al mercato tedesco. Il principale risultato di questo sistema è stata una forte contrazione dei prezzi dei farmaci generici, tanto che nel 2013 in Germania a fronte di una quota di mercato in volume pari al 75%, i generici detenevano una quota di mercato a valore pari al 10%. Tale riduzione, di per sé positiva per la spesa pubblica e privata, in realtà ha comportato una serie di effetti collaterali le cui conseguenze potrebbero controbilanciare gli effetti di risparmio. In primo luogo, la drastica riduzione dei prezzi ha escluso alcune imprese dalla competizione, sostanzialmente provocando due effetti negativi: da un lato, riduzione dell’occupazione e degli investimenti; dall’altro, riduzione del numero di imprese produttrici, che a sua volta incide sia sui livelli di competizione di lungo periodo (rischio oligopoli), sia sulla certezza delle forniture. In Germania, nel segmento di mercato in cui non sono attuate le gare al ribasso, le prime dieci aziende detengono il 34% del mercato; nel segmento di mercato in cui, invece, sono attuate le gare, le primi dieci imprese detengono il 71% del mercato. Nel caso specifico di alcune molecole, la concentrazione è tale che le prime tre aziende detengono sostanzialmente il 100% del mercato (ad esempio Doxycyclin, Amoxicillin, Cefaclor, Clarithromycin, Clindamycin). 71 Il sistema dei farmaci generici in Italia In secondo luogo, la continua pressione al ribasso dei prezzi rischia di far passare in secondo piano la qualità dei processi produttivi, che in una realtà come quella della produzione dei farmaci ha un valore diverso rispetto ad altre tipologie di prodotti. Sui processi produttivi pesa inoltre un accresciuto livello di incertezza derivante dalla difficoltà di programmare con precisione la produzione, che è sempre più dipendente da un’eventuale aggiudicazione della gara. Tali effetti sono fortemente legati alle caratteristiche del sistema delle gare, che per la maggior parte dei casi prevedono il prezzo come solo criterio di competizione, una durata di massimo due anni, nessuna certezza sulle quantità che saranno realmente richieste, elevate penalità in caso di mancate forniture25. Peraltro il sistema della gare in Germania prevede un meccanismo di funzionamento tale per cui l’azienda produttrice in realtà viene pagata per il prezzo pieno del farmaco e poi solo successivamente è chiamata a pagare la parte di sconto relativa alla gara vinta. In questo modo le aziende riescono comunque ad incassare della liquidità che contribuisce a garantire la continuità della fornitura. Catena del prezzo € 12,25 € 10,29 € 1,96 € 8,56 € 1,73 € 1,00 € 0,73 € 1,00 Prezzo produttore Prezzo distributore Prezzo farmacista Tasse Totale Fonte: elaborazioni su dati Pro Generika Il meccanismo di funzionamento è descritto nella figura. Si consideri il caso di un prodotto venduto a 1 euro. L’azienda produttrice vende al grossista il prodotto a 1 euro. A sua volta, il grossista rivende alla farmacia il prodotto maggiorato di 70 centesimi (parte fissa) cui si aggiunge il 3,15% del prezzo netto (parte variabile). La farmacia aggiunge a questo prezzo la propria fee (8,51 euro + 3% del prezzo del grossista) e le tasse (19% del prezzo finale). A questo punto la farmacia per riscuotere la propria parte si rivolge al Fondo Assicurativo Sanitario, che paga la farmacia al netto degli sconti obbligatori applicabili alle farmacie. Il Fondo, poi, 25 Dati e riferimenti gentilmente concessi da Pro Generika e aggiornati al 2014 72 Il sistema dei farmaci generici in Italia invia una richiesta di pagamento al grossista in relazione allo sconto obbligatorio anche per i grossisti e invia richiesta di pagamento alle singole aziende produttrici in relazione al ribasso proposto in fase di gara. Ciò che emerge con chiarezza dal caso tedesco, in sintesi, è che la ricerca continua di un risparmio di spesa da ottenere attraverso gare al ribasso comporta in realtà alcuni costi aggiuntivi che è necessario prendere in considerazione, per evitare che la pressione al ribasso sui prezzi finisca per mettere a rischio la continuità delle forniture, la sicurezza della catena produttiva e la sostenibilità del sistema produttivo nel suo complesso. L’opinione di medici e farmacisti Nel corso delle indagini dirette condotte tra ottobre e novembre 2014, è stato chiesto ai medici e ai farmacisti intervistati di esprimere un parere sull’istituzione di un ipotetico sistema di gare applicato alla farmaceutica territoriale. La domanda rivolta agli intervistati è stata la seguente: “Nel caso si istituisse un sistema di gare per l’approvvigionamento da parte delle farmacie di tutti i farmaci a brevetto scaduto, non esisterebbe più la scelta tra i farmaci attualmente in commercio (originator o generici), ma la scelta sarebbe limitata solo alle poche aziende che si sono aggiudicate la gara, che peraltro potrebbero cambiare periodicamente. Come giudicherebbe un tale sistema?” Tenendo in considerazione la difficoltà di esprimere tale domanda condensandola il più possibile per renderla utilizzabile all’interno di un questionario d’indagine, con le conseguenti possibili perdite di senso e di comprensibilità della domanda stessa, i risultati rispecchiano una situazione comunque piuttosto evidente. La maggior parte di medici e farmacisti si dichiara, infatti, contrario all’ipotesi di gare per la farmaceutica territoriale, con una posizione più marcata da parte dei farmacisti rispetto ai medici. Al netto dell’area di chi non sa esprimere una posizione netta, che comprende verosimilmente chi non ha colto fino in fondo la domanda, solo un medico su quattro e un farmacista su cinque si dice favorevole a un sistema di gare. 73 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 39 – Opinione di medici e farmacisti rispetto all’ipotesi di istituire un sistema di gare per la farmaceutica territoriale FARMACISTI - Che opinione avrebbe rispetto a un ipotetico sistema di gare per la farmaceutica territoriale? 23,4% 19,3% Positiva MEDICI - Che opinione avrebbe rispetto a un ipotetico sistema di gare per la farmaceutica territoriale? Positiva 22,9% 25,6% Negativa Negativa Non saprei Non saprei 57,3% 40,3% Fonte: Indagine Nomisma sui farmaci generici 2014 I motivi che spingono medici e farmacisti verso queste posizioni di contrarietà all’utilizzo di un sistema di gare sono più chiari guardando le risposte su quali effetti ci si potrebbe attendere da un sistema del genere. In particolare, per i farmacisti un sistema di gare appare come un sistema che genererebbe un elevato grado di confusione nel paziente, spostando sul farmacista stesso l’onere di dover gestire e spiegare ai pazienti gli eventuali shift tra un farmaco e l’altro, limitando peraltro la libertà prescrittiva del medico e quella di scelta del paziente. È interessante anche che, secondo i farmacisti, un sistema di gare non avrebbe grandi effetti di risparmio per il paziente, confermando come esistano già adesso spazi di risparmio che potrebbero essere colti in maniera più efficace. 74 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 40 – Opinione dei farmacisti sugli effetti attesi di un possibile sistema di gare nella farmaceutica territoriale FARMACISTA - In un ipotetico sistema di gare, come quello descritto sopra, quali effetti ritiene si avrebbero sui seguenti elementi? (1 = effetto minimo; 5 = massimo effetto) Rischio di confusione per il paziente in relazione al diverso aspetto delle confezioni 4,1 3,9 Limitazione della libertà di scelta del paziente Onere del farmacista di illustrare al paziente l'intercambiabilità tra i farmaci all'atto della dispensazione 3,6 Limitazione della libertà prescrittiva del medici 3,5 3,1 Difficoltà nella fornitura dei prodotti 3,0 Risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale 2,8 Limitazione dei guadagni per il farmacista Risparmio per il paziente 2,3 Fonte: Indagine Nomisma sui farmaci generici 2014 Per i medici, gli effetti più rilevanti riguardano invece i rischi cui potrebbe andare incontro il paziente, in termini sia di maggiore confusione per il fatto di non trovare più il farmaco cui era abituato, sia di sbalzo nella cinetica del farmaco, con conseguenti rischi clinici. Queste risposte dei medici riportano molto evidentemente alla loro preoccupazione già espressa in merito all’attuale struttura del sistema produttivo, la cui frammentazione, a loro avviso, non contribuisce all’efficienza del sistema sanitario. In questo senso, un’azione di policy convinta dovrebbe in primo luogo dare impulso alla competizione tra le imprese all’interno di un quadro libero da ostacoli arbitrari. Tale spinta alla competizione avrebbe certamente un effetto di maggiore razionalizzazione del comparto e di spinta verso processi produttivi sempre più trasparenti e in grado di incrementare la fiducia nei farmaci generici. 75 Il sistema dei farmaci generici in Italia Figura 41 – Opinione dei farmacisti sugli effetti attesi di un possibile sistema di gare nella farmaceutica territoriale MEDICI - In un ipotetico sistema di gare, come quello descritto sopra, quali effetti ritiene si avrebbero sui seguenti elementi? (1 = effetto minimo; 5 = massimo effetto) Rischio di confusione per il paziente in relazione al diverso aspetto delle confezioni 4,1 Rischio clinico di sbalzi nella cinetica del farmaco e pertanto di modifica dell'effetto 3,5 Limitazione della libertà prescrittiva del medici 3,5 Risparmio per il Sistema Sanitario Nazionale 3,4 Limitazione della libertà di scelta del paziente 3,1 Onere del farmacista di illustrare al paziente l'intercambiabilità tra i farmaci all'atto della dispensazione 2,9 Risparmio per il paziente 2,9 Fonte: Indagine Nomisma sui farmaci generici 2014 76 Il sistema dei farmaci generici in Italia Conclusioni Il percorso di analisi proposto attraverso questo studio ha provato a leggere e interpretare gli sviluppi più recenti del sistema dei farmaci generici in Italia alla luce dei limiti derivanti dai processi di costante riduzione della spesa pubblica e delle potenzialità insite nella crescita e nell’espansione di questo tipo di farmaci. Le evidenze, le stime e i numeri raccolti nel corso dello studio hanno messo bene in luce come il primo e più importante “scarto” interpretativo e successivamente di azione, riguarda la necessità di guardare e di programmare lo sviluppo del comparto nei prossimi anni attraverso un’ottica di politica industriale ancor prima che di spesa pubblica. Nel dare prevalenza a questo tipo di ottica, non si intende affermare la non rilevanza dei processi di contenimento della spesa pubblica. Al contrario, i numeri che sono stati analizzati mostrano come, attraverso un più sostenuto livello di crescita, stabilizzazione e potenziamento dell’industria dei generici in Italia, sia possibile conseguire margini di risparmio crescenti, sia attraverso effetti di economia di scala, sia soprattutto attraverso un rafforzamento della struttura produttiva nazionale che contribuirebbe ad accrescere le quote di mercato dei generici agendo sulla qualità percepita da medici e pazienti. In questo senso lo studio sposa l’adozione di un’ottica industriale, intendendo con questo l’adozione di una prospettiva che, nel formulare nuove opzioni di policy, tenga in considerazione i rilevanti effetti che uno sviluppo industriale del settore potrebbe avere a vari livelli. 77 Il sistema dei farmaci generici in Italia In primo luogo, attraverso una politica industriale mirata sarebbe possibile favorire un ritorno della produzione industriale farmaceutica in Italia e in Europa, attraverso ad esempio l’adozione di provvedimenti ad hoc che consentano la produzione manifatturiera in vigenza di brevetto per l’export nei paesi con diverse norme brevettuali. Questo tipo di norma avrebbe non solo l’effetto di creare maggiore occupazione e investimenti, in particolare in vista delle prossime (ultime) scadenze brevettuali, ma anche di accrescere il livello di qualità percepita dei farmaci generici, favorendone quindi una maggiore diffusione con conseguenti effetti di risparmio pubblico e privato. In secondo luogo, adottare un’ottica di politica industriale significa anche decidere quale livello di competizione stimolare tra le imprese: nel caso dei farmaci generici, alcuni dei meccanismi implementati negli ultimi anni allo scopo di contenere la crescita della spesa sanitaria hanno creato dei colli di bottiglia che rendono di fatto difficile per le imprese del settore avviare processi di competizione reale nonché programmare investimenti nel medio termine. Un caso evidente è quello del payback, che rende più complesso per un’azienda di generici incrementare le proprie quote di mercato e, quindi, contribuire all’incremento dei risparmi complessivi. Al di là di specifici meccanismi alternativi, dei quali si è provato a dar conto stimandone i possibili effetti negativi e positivi, la chiave per garantire sostenibilità al sistema sembra essere quella di interiorizzare che la crescita del settore produttivo dei farmaci generici è una priorità industriale che può garantire maggiore occupazione e investimenti, nonché una priorità di stabilità del sistema, in quanto capace di generare risparmi pubblici e privati in condizioni di sicurezza e tracciabilità. 78 Il sistema dei farmaci generici in Italia BIBLIOGRAFIA Alrasheedy A A., Hassali M. A., Stewart K., Kong D. CM, Aljadhey H., Ibrahim M. I. M., Al-Tamimi S. K. 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