Corso di formazione Anno educativo 2009-10 SUSSIDI PER LA DISLESSIA: Mezzi compensativi, dispensativi e libri digitali Condotto da: Maria Grazia Pancaldi 1 13 Gennaio 2010 Primo incontro informativo su DSA Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Condotto da Maria Grazia Pancaldi, rappresentante territoriale dell’Associazione Italiana Dislessia – sezione di Bologna. Dopo una breve introduzione al corso, la docente ci introduce al tema fornendo alcune definizioni specifiche. Definizione di DSA (Disturbi Specifici Apprendimento). Il bambino con disturbo di apprendimento “è un bambino che ha difficoltà nell’apprendere ma ha un sistema sensoriale integro, ha avuto la possibilità di imparare, non ha disturbi neurologici, proviene da un contesto sociale adeguato”. I DISLESSICI IN CLASSE: uno studente italiano su cinque incontra, nella sua carriera scolastica, un momento di particolare difficoltà tale da richiedere l’aiuto di un esperto. Un’elevata percentuale di studenti incorre in disavventure scolastiche, in bocciature o in ritiri dalla scuola Non solo difficoltà specifiche: Ricerca promossa dal Provveditorato di Modena – su 8000 bambini coinvolti indirettamente (1991) Il disagio scolastico sembra essere un fenomeno in costante crescita parallelamente al progredire del grado di scolarizzazione (dalla scuola elementare alla scuola media inferiore) Risultati di prove oggettive: Percentuali molto ridotte di bambini con difficoltà rispetto a quelle rilevate attraverso i questionari degli insegnanti Coerenza delle percentuali nelle due fasce d’età prese in esame Difficoltà di apprendimento: fa riferimento a qualsiasi difficoltà incontrata da uno studente durante la sua carriera scolastica; Disturbo specifico di apprendimento: problematica più grave, con caratteristiche specifiche e legata al processo di apprendimento. Difficoltà scolastiche Sono di tanti tipi diversi Spesso non sono la conseguenza di una specifica causa, ma dovute al concorso di molti fattori, che riguardano sia lo studente sia il contesto in cui egli viene a trovarsi: • • • Ambiente socioculturale Clima familiare Qualità dell’istituzione scolastica 2 Alcuni dati: TIPO DI DIFFICOLTA’ Basso rendimento scolastico Disturbi specifici dell’apprendimento Disturbi di linguaggio Disturbi dell’attenzione Ritardo mentale Sordità e ipocusie Disabilità plurime MASCHI FEMMINE 13 7 4,5 3,5 1,5 5 1 1,25 1 0,1 0,15 1 0,1 0,15 Visione e discussione del filmato: “Come può essere così difficile? Comprendere le difficoltà di apprendimento” traduzione dall'inglese di una "simulazione" del grande psicologo americano Lavoie. In questa simulazione, genitori, educatori, psicologi e assistenti sociali si troveranno in classe e proveranno in prima persona l’ansia, la frustrazione e la tensione ben note ai ragazzi con disturbo dell’apprendimento. Il video è ricco di esempi e può essere utilizzato per la formazione degli insegnanti, nelle scuole e anche in casa, per dimostrare a tutti cosa significa avere un disturbo dell’apprendimento. L’attenzione è posta sui seguenti aspetti: • • • • • • • • • • • • • • APPROPRIAZIONE DEL PROBLEMA ANSIA ELABORAZIONE DIFFERENZA TRA DISTRAIBILITA’ E NON AVERE ATTENZIONE CORRERE DEI RISCHI MOTIVAZIONE PERCEZIONE VISIVA EFFETTI DELLA PERCEZIONE SUL COMPORTAMENTO CORDINAZIONE VISUO MOTORIA IL TEMPO DECODIFICARE SENTIRE PER CAPIRE (ELABORAZIONE UDITIVA) DEFINIZIONE ‘GIUSTIZIA’ COMMENTI DEI PARTECIPANTI 3 20 Gennaio 2010 La Dott.ssa Pancaldi, elenca e spiega, tramite apporto di slide esplicative che riportiamo di seguito, alcune definizioni e concetti riguardanti il tema DSA. DISLESSIA DISCALCULIA DIS – ORTOGRAFIA DIS – GRAFIA - Il termine difficoltà di apprendimento, fa riferimento a qualsiasi difficoltà incontrata dallo studente durante la carriera scolastica. Il disturbo specifico dell’apprendimento è una problematica con caratteristiche specifiche, legate al processo di apprendimento. Il basso rendimento scolastico di alcuni allievi può derivare da diverse cause: l’allievo può presentare lentezza nell’apprendimento può avere un ritardo aspecifico di apprendimento avere un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) può avere dei deficit di attenzione ALLIEVI LENTI non presentano disturbi cognitivi specifici il basso rendimento scolastico è in corrispondenza con le loro potenzialità di apprendimento (modesto l’apprendimento, ma modeste anche le potenzialità intellettive e generali) ritardo aspecifico di apprendimento lunghe assenze da scuola , soprattutto in momenti critici del processo di apprendimento impostazione data all’istituzione scolastica, clima emotivo all’interno della scuola e della classe, i contenuti proposti CARATTERISTICHE DI PERSONALITA’ coscienza di sé persistenza (perseveranza ) capacità di accettare il proprio problema di apprendimento capacità di stabilire e pianificare realisticamente i propri obiettivi partecipazione ad attività sociali adeguate reazioni allo stress e alle frustrazioni associazione tra problemi emotivi, motivazionali, comportamentali, sociali. Ecc da un lato e difficoltà di apprendimento dall’altro DEFICIT DI ATTENZIONE L’ATTENZIONE NON CARENTE. È MAL UTILIZZATA LE MAGGIORI DIFFICOLTA’ SONO: 1. nell’orientamento volontario dell’attenzione 2. nel mantenimento prolungato (dipende da: tipo e ritmo degli stimoli, gratificazioni) 3. nello spostamento dell’attenzione (errori di perseverazione) 4 Caratteristiche: deficit delle funzioni esecutive alterata sensibilità nei confronti dei rinforzi scarsa motivazione deficit di autoregolazione difficoltà scolastiche difficoltà nelle relazioni sociali scarsa autoregolazione delle emozioni e degli impulsi bassa motivazione, soprattutto per i compiti scolastici INFATTI: - compie errori di distrazione - non sa stare attento a lugno - non ascolta chi gli parla - non segue le istruzioni - non si organizza nei compiti - rifugge dall’impegno eccessivo - perde le cose - si lascia distrarre da stimoli estranei - è sbadato D.S.A Le caratteristiche tipiche di un disturbo specifico dell’apprendimento, le quali variano a seconda dell’allievo, sono le seguenti: L’ALUNNO: E’ DISTRATTO DISTURBA I COMPAGNI NON INTERVIENE CHIACCHERA TROPPO E’ SVOGLIATO NON RICORDA QUELLO CHE STUDIA SCIUPA IL MATERIALE SCOLASTICO NON SA ESPRIMERSI NON RISPETTA LE REGOLE INTERROMPE È AGGRESSIVO NON ASCOLTA È INTELLIGENTE MA NON SI APPLICA NON SOCIALIZZA Quadro dei disturbi dell’ apprendimento: DISLESSIA : disturbo che riguarda la lettura DISCALCULIA: riferita a problemi con il calcolo DISORTOGRAFIA (o DIS-GRAFIA): disturbo che riguarda la scrittura 5 DISTURBO DI LETTURA Fisionomia: difficoltà in accuratezza, velocità e comprensione, frequenti sostituzioni, distorsioni e omissioni Caratteri associati, ritardo nel linguaggio, deficit in scrittura, calcolo, attenzione, memoria, coordinazione Prevalenza: intorno al 4% Decorso: positivo ,se supportato da diagnosi ed intervento precoce Familiarità: Comune il riscontro nei familiari Diagnosi differenziale: deficit visivi – uditivi, linguistici, di sviluppo generalizzato, ritardo mentale SECONDO LA DEFINIZIONE PIU’ RECENTE, APPROVATA DALL 'International Dyslexia Association (IDA): "La dislessia è una disabilità dell'apprendimento di origine neurobiologica. Essa è caratterizzata dalla difficoltà a effettuare una lettura accurata e/o fluente e da scarse abilità nella scrittura (ortografia). Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit nella componente fonologica del linguaggio, che è spesso inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un'adeguata istruzione scolastica. Conseguenze secondarie possono includere i problemi di comprensione nella lettura e una ridotta pratica nella lettura che può impedire una crescita del vocabolario e della conoscenza generale". CRITERI PER L’IDENTIFICAZIONE DELLA DISLESSIA EVOLUTIVA Livello di lettura 2 : DS inferiore alla media attesa per l’età e per la classe scolastica frequentata QI nella norma (> o = a 85, ricavato da una scala psicometrica in cui i valori normali si collocano tra 85 e 115) Assenza di cause neurologiche e/o sensoriali che possano giustificare le difficoltà di lettura come conseguenza indiretta Conseguenze sulla scolarizzazione o attività sociali in cui è richiesto l’impiego della letto - scrittura Deve essere persistente , ossia il disturbo permane nonostante la scolarizzazione adeguata e interventi didattici specifici. Che cos’è la DEVIAZIONE STANDARD. Molto importante: è considerata significativa la difficoltà di lettura quando la capacità di decodifica corrisponde a quella di un lettore con due anni in meno di scolarizzazione. La comunità scientifica internazionale ha stabilito un criterio fondamentale per la diagnosi dei DSA: il criterio della deviazione. I DSA sono caratterizzati e si identificano da una inattesa DISCREPANZA tra livello intellettivo generale e effettiva riuscita negli apprendimenti di base. Un bambino con intelligenza nella media e un’abilità di lettura significativamente inferiore rispetto al livello dei coetanei, mostra appunto una discrepanza inattesa, che potrebbe indicare la presenza di un disturbo specifico dell’apprendimento. La valutazione del livello intellettivo si svolge attraverso la somministrazione dei ‘test di intelligenza’ che psicologi , psichiatri e neuropsichiatri, somministrano ai ragazzi durante la loro carriera scolastica. 6 Differenza con il ritardo di apprendimento: nella dislessia il processo di transcodifica rimane un processo molto lento e faticoso, con la presenza di errori frequenti e con la conseguente difficoltà a riconoscere le parole presentate in forma scritta. Una conseguenza importante : Non bisogna più pensare che lo scopo dell’insegnamento o degli interventi di recupero sia portare tutti i bambini allo stesso livello , perché porta alla frustrazione sia per l’insegnante sia per il bambino. Non possiamo attenderci la scomparsa degli errori di ortografia e se non scompaiono ‘fermare’ le attività. Quel bambino crescerà e farà errori di ortografia anche all’università ma ne farà di meno. Questo è già un buon risultato. Non fare più errori è reso possibile da alcune determinanti di partenza che gli insegnanti e i clinici nonostante siano esperti e capaci non possono modificare. (Stella, 1999) Nel caso in cui alla fine dell'anno permangano significativi segnali di rischio è opportuna la segnalazione ai servizi sanitari per l'età evolutiva. La diagnosi viene effettuata da un equipe multidisciplinare composta da Neuropsichiatria Infantile, Psicologo e Logopedista. screening INDIVIDUAZIONE PRECOCE Trattamenti preventivi DIAGNOSI Protocollo diagnostico Trattamenti Riabilitativi SOSTEGNO PSICOLOGICO MODIFICAZIONI DIDATTICA TUTORAGGIO AUSILI I BAMBINI CON DISLESSIA EVOLUTIVA PRESENTANO COMUNEMENTE: NORMALE QUOZIENTE INTELLETTIVO LETTURA AD ALTA VOCE MOLTO STENTATA (LENTA E A VOLTE SCORRETTA) DIFFICOLTA’ ORTOGRAFICHE NELLA SCRITTURA DIFFICOLTA’ NELLA SCRITTURA E LETTURA DEI NUMERI DIFFICOLTA’ NELL’APPRENDIMENTO DELLE TABELLINE E DEL CALCOLO MENTALE DIFFICOLTA’ NEGLI ALGORITMI DEL CALCOLO ARITMETICO A VOLTE SONO PRESENTI ALCUNE DIFFICOLTA’ DI ESPOSIZIONE ORALE A VOLTE SONO PRESENTI INSTABILITA’ MOTORIA E DISTURBI DI ATTENZIONE Per quanto la dislessia possa avere un suo profilo caratteristico , ogni dislessico presenta le caratteristiche proprie, legate non solo alla parziale differenza nelle cause ma anche alla differente fisionomia del disturbo e dei meccanismi sottostanti. 7 Cosa fare dopo la diagnosi Dopo la diagnosi il percorso è differenziato a seconda dell'età del soggetto dislessico, della specificità del disturbo (correttezza, rapidità, comprensione del testo), e dal grado di gravità. Alcuni elementi importanti dopo aver ottenuto la diagnosi sono: - il professionista deve comunicare la diagnosi in maniera chiara e precisa specificando anche gli aspetti psicologici secondari (demotivazione, bassa autostima, ) e redigere un referto scritto - indicare la possibilità dell'utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi - comunicare con la scuola per creare una rete di condivisione di obiettivi e contattare il referente scolastico per la dislessia - programmare dei controlli a breve scadenza (minimo 6 mesi, massimo 1 anno) - la famiglia deve prendere coscienza del problema ricordando che la strada per il recupero del dislessico è difficile in quanto il carico dei compiti scolastici resta il problema più gravoso per la famiglia stessa. Per alleggerire questa situazione si può affidare il lavoro scolastico a casa ad una persona estranea alla famiglia, in questo modo si ottengono diversi risultati: migliorare il clima familiare , riappropriarsi del ruolo di madre e non di insegnante, al fine di ridurre l'ansia della prestazione nel bambino e aumentare l'autostima e la motivazione. - se il bambino è nel primo ciclo della scuola primaria si consiglia una terapia logopedica o una terapia neuropsicologica - nelle fasi successive è consigliato un intervento metacognitivo che chiarisca gli scopi della lettura a seconda del materiale da studiare al fine di incrementare la consapevolezza dei processi che intervengono nella lettura - l'ambiente, soprattutto quello familiare, deve appoggiare il bambino, aiutandolo nelle strategie di compenso e nella costruzione di un'immagine positiva di sé ALCUNE DEFINIZIONI DISCALCULIA: DISTURBO DEL CALCOLO Fisionomia: difficoltà aritmetiche riguardanti le abilità di livello base della matematica, difficoltà nel ragionamento logico Caratteri associati : deficit di lettura , scrittura, coordinazione , attenzione e memoria Prevalenza: intorno all’1% In particolare, la discalculia è : “difficoltà nei compiti numerici e aritmetici di base, ad esempio , leggere e scrivere correttamente i numeri o eseguire semplici calcoli a mente con sufficiente rapidità e precisione” (Biancardi,Mariani e Pieretti, 2003) Cosa significa? Non possiamo considerare genericamente tutta la matematica , ma solo alcune abilità di base , che si identificano con : - il processamento numerico (leggere e scrivere i numeri, identificarne la grandezza ecc.) - conoscenza degli algoritmi di base del calcolo (a mente e per iscritto) Tabelline , calcoli a mente e scritti risultano spesso difficoltosi o richiedono tempi molto elevati per la soluzione + nell’attività scolastica questi calcoli non sono quasi mai presentati da soli ma servono per la risoluzione di compiti aritmetici o matematici più complessi, quali problemi, espressioni o altro. 8 Quindi: l’alunno presenta difficoltà nell’eseguire calcoli, che dovrebbero essere automatizzati o eseguiti con grande efficienza e rapidità, interferiscono pesantemente sulle abilità matematiche e in generale sul rendimento scolastico. Comorbilità con la dislessia: limitatissimi i casi di discalculici non dislessici nella pratica clinica i segni di discalculia evolutiva sono quasi sempre associati alla dislessia , per quanto a volte compensata “60% bambini dislessici: anche discalculia evolutiva o difficoltà nei compiti di processa mento numerico” (Miles e Miles 1992) DISORTOGRAFIA Difficoltà nel tradurre correttamente fonemi che compongono le parole e simboli grafici. Gli errori possono essere: errori fonologici: confusione tra fonemi simili (f e v) confusione tra grafemi simili (p e b) omissioni (pala al posto di palla) inversioni (sefamoro anzichè semaforo) errori non fonologici - associazione tra parole e rappresentazione ortografica Esempio: I BINBI RIPOSANO NEL SILENZIO OVATTATO DELLA SERA TACCONO LE LORO VOCI CIASSOSE E GOCONDE NELLA STANZA A SOQUADRO LARRQUETA COMPAGNIA HA LACSIATO ALLA RINFUSA QUADERNEI TAQUINI E OGGETTI DI SCUOLA HO CHE GUAIO DICE LA MAMMA MELLANNO FATTA UNALTRA VOLTA ORA TOCCA HA Mè RIORDINARE RASSESTTA I CUSCINI QUALCITI E SORRIDE PENSANDO AI GOTTI PICCINI CHE ANNO TANTO GRADITO LA TORTA. 23 errori/66 parole (più errori anche all’interno della stessa parola) Suddividere gli errori in modo teoricamente fondato si rivela fondamentale per avviare un qualsiasi training di recupero. DISGRAFIA: fa riferimento alla mancata capacità di scrivere con una corretta calligrafia. Le abilità di base coinvolte sono la coordinazione nel movimento, l'orientamento e l'organizzazione spazio-temporale, la coordinazione oculo-manuale, la consapevolezza dello schema corporeo, la memoria sequenziale, il linguaggio, il senso del ritmo (in genere immaturo), il processo di simbolizzazione (rallentato), la capacità di discriminazione suoni-segni. Si concretizza in una prestazione scadente dal punto di vista della grafia in bambini di intelligenza normale privi di danni neurologici o di handicap percettivo – motorio. Incide solo sui tempi e sulla regolarità – realizzazione dei pattern attivati. Tuttavia un rallentamento o un livello di leggibilità molto scarso della grafia possono costituire un problema. DEFINIZIONE DI ABILITA’ Capacità del soggetto di eseguire una procedura composta da una sequenza di atti in modo rapido, corretto e con basso dispendio di energie (padronanza comportamentale). L’abilità si acquisisce in seguisto alla ripetizione frequente della procedura (allenamento) . Le abilità strumentali (lettura, scrittura e calcolo) risentono oltre che dell’allenamento anche del metodo utilizzato e delle capacità di partenza del soggetto. 9 CARATTERISTICHE PER ACQUISIRE UN’ABILITA’: 1. predisposizione di partenza 2. esposizione ripetuta agli stimoli 3. semplicità e stabilità della sequenza degli atti da apprendere 4. a partià di condizioni , più frequente è l’esercizio, più rapida è l’acquisizione dell’abilità. La mancanza di alcuni prerequisiti Rende inefficace la ripetizione come fattore di apprendimento Non determina l’effetto classico di veder comparire una competenza a seguito di un esercizio specifico Un’abilità è considerata funzionale quando non è appresa nella sua totalità, ma solo funzionalmente a scopi e contesti particolari. Un’abilità strumentale è invece in grado di adattarsi a casi diversi e a padroneggiare tutto (o quasi) i testi scritti. La dislessia è presente quando: l’automatizzazione dell’identificazione della parola (lettura) e/o della scrittura non si sviluppa o si sviluppa in maniera molto incompleta , o con grandi difficoltà. Con il termine AUTOMATIZZAZIONE del processo di lettura, di scrittura e di calcolo: Si intende infatti la stabilizzazione di un processo automatico caratterizzato da un alto grado di velocità e accuratezza. Questo processo viene realizzato inconsciamente, richiede un minimo impegno attentivo ed è facile da sopprimere, da ignorare o da influenzare. 10 27 Gennaio 2010 Con l’utilizzo di slide esplicative che riportiamo di seguito, la Professoressa Pancaldi illustra i seguenti punti: Nei ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento L’EVOLUZIONE DELLA CAPACITA’ DI SCRITTURA: nel 62% dei casi non varia nel 25% migliora rispetto al criterio e alla precedente prestazione ma rimane deficitaria nel 10% migliora rispetto al criterio e alla precedente prestazione nel 2% dei casi peggiora LA COMPRENSIONE DEL TESTO: peggiora con l’età i testi sempre più lunghi richiedono un maggiore sforzo ed energie e di conseguenza un affaticamento a causa del sovraccarico della decodifica MBT (aumenta la quantità di informazioni da decodificare) DISNOMIA: COSA BISOGNA SAPERE? Dislessico è un disabile costituzionale ha un modo diverso di imparare Riesce a leggere il brano ma non comprende i contenuti Ha difficoltà con le regole grammaticali e l’uso di cifre (verbi e tabelline) Si stanca più velocemente e ha bisogno di più concentrazione La sua performance è incongruente Soffre di incertezza Non riesce a prendere appunti perché non sa scrivere e ascoltare contemporaneamente Si distrae E’ pressato dal tempo perché lavora lentamente Ha difficoltà a trovare il punto 11 COSA PUO’ FARE LA SCUOLA: - prevenire insuccesso e scarso rendimento scolastico favorire apprendimento aiutare alunno a gestire i disagi emotivi (ansia, disistima, aggressività, demotivazione) COME ? - adattando le proposte didattiche alle difficoltà dei singoli e con l’utilizzo di mezzi compensativi quali: - Registratore Videoscrittura Sintesi vocale Scanner Videocassetta Schemi e mappe cognitive Libri parlanti (audiolibri o libri digitali) Calcolatrice Tavola pitagorica Tavola additiva e sottrattiva Striscia numerica e alfabetica Tabelle riassuntive e l’utilizzo di mezzi dispensativi come: Utilizzo del maiuscolo , alla lavagna e per i compiti Carico minore di attività Tempi più lunghi Prove orali non scritte Interrogazioni programmate Valutazione dei contenuti e non della forma Non imporre un determinato carattere di scrittura CHE COSA POSSONO FARE GLI INSEGNANTI? Modificare la didattica tenendo conto dei dati forniti dai servizi sanitari Favorire l’autostima Dargli tempo, lodare, incoraggiare, valutare il contenuto di una prova e non l’ortografia, lasciarlo lavorare con il libro aperto sotto, valutare le risposte orali e trovare qualcosa in cui è bravo Condurre uno sforzo per costituire fiducia alunno attraverso lo sviluppo delle sue attitudini superiori in campi come lo sport, il disegno , la tecnologia , scienza o recitazione Attuare provvedimenti compensativi e dispensativi Leggere a voce alta se chiede lui di farlo Non fargli prendere appunti Non pretendere che impari a memoria tutta la poesia Dividere le richieste per argomento Evidenziare la parola chiave 12 Verifiche orali con domande circoscritte e univoche Permettergli di utilizzare mappe concettuali e mentali: strumenti che consentono di organizzare e rappresentare la conoscenza (considerate dalla letterature specifica importanti strategie didattiche che favoriscono l’apprendimento) COSA NON DEVONO FARE GLI INSEGNANTI: Farlo leggere a voce alta; Definirlo pigro , lento , svogliato o stupido; Ridicolizzarlo; Correggere tutti gli errori; Dargli una lista di parole da imparare a memoria; Fargli copiare dalla lavagna sempre; Far ricopiare lavoro già svolto con correzioni perché non migliora la perfomance; Paragonarlo agli altri; Fargli cambiare ortografia; Domande: Cosa valuto? Abilità o contenuti? Come valuto? Quando valuto? Quali strumenti adopero? Come costruisco le verifiche? Come e quando stabilisco criteri di assegnazione del punteggio? Perché ho fatto tutte queste scelte? Cosa posso modificare? Cosa sono disposta a modificare? 1° PROBLEMA: Velocità e tempo L’esistenza di tempi individuali diversi di apprendimento e di reazione sono noti: Chiediamoci: di chi è il problema? Nella società contemporanea: + rapido = + efficiente Ma non è sempre così . Calma e lentezza favoriscono la creatività. 2° PROBLEMA: Giustizia: essere giusti nella scuola significa dare a tutti ciò di cui hanno bisogno (togliere calcolatrice a dislessico è come togliere gli occhiali a un miope) Per essere veramente giusti dobbiamo trattare ognuno diversamente. 13 SUGGERIMENTI: Valutare in modo costruttivo separando sempre errore da contenuto Far capire che gli errori sono migliorabili Dare indicazioni precise per effettuare miglioramenti Fare attenzione all’aspetto formale della correzione Metter pochi segni rossi Fare attenzione all’impegno La valutazione sulla scheda deve riflettere il percorso dei ragazzi e registrare i loro progressi. Abituare alunni all’autovalutazione con confronto del giudizio insegnante Ricordarsi che valutazione dovrebbe aiutare alunni a diventare consapevoli in positivo delle proprie capacità e dei propri miglioramenti Preferire test di riconoscimento a quelli di produzione Formulare le consegne a voce Predisporre verifiche ‘scalari’ = parte iniziale più semplice e leggermente ingrandita graficamente e poi più difficile Argomento principale ben evidenziato Testo chiaro graficamente possibilmente su un unico argomento Possibilmente indicare obiettivo di oggetto di valutazione Valutare i ragazzi dislessici in rapporto alla loro difficoltà di senza timore di discostarci da come valutiamo la classe secondo il principio dell’individualizzazione dell’offerta formativa. (La normativa in questo senso ci conforta.) Si è ancora più tutelati se c’è riferimento progettuale nel POF di Istituto con un PROGETTO PER L’INTEGRAZIONE DELLE DIVERSITA’con riferimento all’Autonomia. QUELLO CHE PENSANO I RAGAZZI: Noi abbiamo… - Problemi a leggere e scrivere; A studiare tutte le materie; A memorizzare tutte le poesie e i nomi dei personaggi nomi geografici e date storiche; A imparare l’ analisi grammaticale e logica; Sopportare i compagni che ‘ci prendono in giro’; Problemi a fare verifiche ed essere interrogati; Sopportare le prof che ci sgridano perché ‘dobbiamo fare di più’; La tutela in Italia Molti di questi ragazzi non sono riconosciuti come dislessici e non ottengono alcuna facilitazione o adattamento della didattica che permetta loro di avere pari opportunità di apprendimento. Il mancato riconoscimento ha importanti conseguenze psicologiche, determina spesso l’abbandono della scuola e talvolta un futuro professionale di basso livello nonostante le potenzialità di creatività .e di intelligenza che questi ragazzi manifestano. Anche se riconosciuti, i ragazzi dislessici attualmente non godono di nessuna tutela specifica, a differenza di quanto accade in numerosi paesi 14 europei. La dislessia in Italia non esiste La dislessia non viene citata in alcuna legge o norma dello stato italiano. Costituzione: art. 3 E’ compito della repubblica rimuovere gli ostacoli … che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese… Legge 5-2-92 n. 104 (legge quadro sull’handicap) La Repubblica…. promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società… ... persegue il recupero funzionale e sociale della persona affetta da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali e assicura i servizi e le prestazioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle minorazioni… Hanno diritto coloro che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale…che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.L’esercizio del diritto all’educazione e all’istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento… Legge n. 104 (2) Sono garantite… attività di sostegno mediante l’assegnazione di docenti specializzati… …sono consentite prove equipollenti e tempi più lunghi per l’effettuazione delle prove scritte o grafiche. …le prove finalizzate alla valutazione del rendimento scolastico o allo svolgimento di esami anche universitari con l’uso degli ausili necessari. E’ previsto l’iter: DIAGNOSI FUNZIONALE PROFILO DINAMICO-FUNZIONALE PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Le alternative alla certificazione: - - L’utilizzo della certificazione secondo la legge 104/92 non è la soluzione migliore, inoltre attualmente, in molte regioni, prevale la tendenza del servizio a non certificare i ragazzi affetti da dislessia o disturbi specifici di apprendimento; Benché vi siano diverse possibilità per garantire ai dislessici un trattamento adeguato (es. legge sull’autonomia), non c’è una normativa specifica; 15 - Tutto si basa su contrattazione individuale tra famiglie e insegnanti e sulla buona volontà e sensibilità e comprensione del problema; Il vuoto normativo rende la situazione difficile . Le famiglie a volte si vedono negare anche i provvedimenti più semplici (come l’uso della calcolatrice o del PC per scrivere i compiti). Normativa di interesse per i dislessici • Legge 517/77 (legge sulla programmazione educativa) :…interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni… • Possibilità di organizzare attività per gruppi di alunni per agevolare il diritto allo studio e la promozione della piena formazione della personalità. • Legge 59/97 ( legge Bassanini sull’autonomia scolastica) art. 21 • …autonomia didattica finalizzata al diritto di apprendere. • L’apprendimento viene considerato un diritto che si sostanzia in una offerta didattica frutto di “…scelte libere e programmate di metodologie, strumenti, organizzazione e tempi di insegnamento” che assicurino il pieno successo formativo. D.P.R. 275/99 • Le istituzioni scolastiche,… riconoscono e valorizzano le diversità, promuovono le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo. • Le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune e tra l’altro: • … l’attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del principio generale dell’integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo • …le istituzioni scolastiche assicurano comunque la realizzazione di iniziative di recupero e sostegno quali percorsi individualizzati e iniziative di recupero e sostegno. Strumenti compensativi - - Tabella dei mesi, tabella dell'alfabeto e dei vari caratteri, Tavola pitagorica, Tabella delle misure, tabelle delle formule, Calcolatrice, Registratore, Cartine geografiche e storiche, tabelle della memoria, mappe concettuali di ogni tipo Computers con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale,commisurati al singolo caso cassette registrate (dagli insegnanti, dagli alunni, e/o allegate ai testi), mediante anche la predisposizione in ogni scuola di una fonoteca scolastica contenente il testo parlato dei libri in adozione, ed altri testi culturalmente significativi, ( possibilità di collaborazione col Centro del "Libro parlato” di Feltre) Dizionari di lingua straniera computerizzati, tabelle, traduttori Richiesta alle case editrici di produrre testi anche ridotti e contenenti audio- cassette o cd-rom Strumenti dispensativi - Lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, Scrittura di appunti durante le lezioni, lettura di consegne, 16 - Uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline; Dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta, a causa delle difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia; Tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio, mediante una adeguata organizzazione degli spazi ed un flessibile raccordo tra gli insegnanti; Organizzazione di interrogazioni programmate Assegnazione di compiti a casa in misura ridotta Possibilità d'uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine (come già avviene in vari paesi europei tra i quali la Gran Bretagna dove esiste lo stesso testo ampio oppure ridotto per i dislessici). QUANDO? Utilizzo di tali misure non richiede per forza la segnalazione ex L.104 ma solo diagnosi specialista per non inficiare il successo formativo di chi presenta DSA. Nella precisazione ministeriale 5.1.2005 dove questi punti sono ribaditi , si aggiunge che tali strumenti debbano essere applicati in tutte le fasi del percorso scolastico compresa la valutazione finale. La nota 1.3.2005 per gli esami di stato dispone che le commissioni esaminatrici tengano in considerazione le difficoltà di alunni dislessici cercando di ridurle e concedendo loro più tempo per lo svolgimento delle prove. La riforma Moratti Legge 53/2003 • Al centro della riforma Moratti c’è il concetto di “personalizzazione” • E’ implicito da tale impostazione che i dislessici dovrebbero avere un trattamento consono alle loro esigenze • I decreti applicativi della legge non menzionano la dislessia. • Si parla di programmazione individualizzata per gli alunni con particolari difficoltà (inapplicata) In Emilia Romagna Delibera regionale PRO-DSA (2010) (Programma regionale operativo per i Disturbi Specifici di Apprendimento in Emilia Romagna) • la maggioranza dei DSA non possono essere assimilati, di norma, alle situazioni di handicap tutelate dalla legge 104/92, salvo casi di particolare gravità e/o comorbilità; • diritto ad una diagnosi specialistica precoce ed a un trattamento abilitativo adeguato; • possibilità di notificare la diagnosi mediante una procedura di segnalazione che tuteli ugualmente il bisogno di particolare attenzione all’inserimento scolastico di questi alunni anche quando non ricompresi nella Legge 104/92 • bisogno documentato e riconosciuto di poter disporre di strumenti dispensativi e compensativi, nei vari ambiti di vita nelle diverse fasce di età • benché in molte case sia oggi presente un Personal Computer, va considerato il bisogno per questi alunni di una strumentazione informatica agile, portabile in cartella, utilizzabile, cioè, sia a scuola che a casa con i software necessari alla esecuzione dei compiti (v. sintesi vocale, programmi per elaborare mappe concettuali, etc), che offra anche la possibilità di utilizzare i libri digitali; va quindi previsto uno sforzo per garantire a tutti gli alunni con DSA la disponibilità di un piccolo PC portatile (notebook) con i relativi software, microfono e cuffie. Impegno della SANITA’, SCUOLA, UNIVERSITA’, CORSI FORM. REGIONALI, SOCIALE, LAVORO, ASSOCIAZIONI Segnalazione alle scuole 17 PDP per alunni con DSA Analisi della situazione dell’alunno Livello degli apprendimenti Obiettivi e contenuti di apprendimento per l’AS Metodologie (uditive e visive) Strumenti compensativi e dispensativi Valutazione formale e finale Assegnazione dei compiti a casa e rapporti con la famiglia Partecipazione dell’allievo con DSA alla definizione del PDP. Le note del MIUR Prot. n 4099/A/4 del 05.10.2004: Invita le scuole ad applicare gli strumenti compensativi e dispensativi Prot. N. del 05.01.2005: Precisa che tali strumenti devono essere applicati in tutte le fasi del percorso scolastico, compresi i momenti di valutazione finale, a favore di tutti gli alunni che siano in possesso di una diagnosi specialistica di DSA o dislessia (di psicologo o neuropsichiatra di struttura pubblica o privata). Le note del MIUR del 01.03.2005: Riguarda gli esami di Stato, e invita i commissari ad adottare, in particolare per la terza prova, ogni opportuna iniziativa idonea a ridurre le possibili difficoltà degli studenti, a riservare alle prove tempi più lunghi di quelli ordinari e a tenere conto nella valutazione dei problemi specifici causati dalla dislessia. Ogni anno nelle scuole italiane entrano almeno 400.000 nuovi bambini, fra di loro ce ne sono da 12 a 20mila che dovranno affrontare da subito un cammino difficile e doloroso perché sono dislessici. ndicazioni e criteri per lo svolgimento degli esami nelle scuole statali e paritarie per l’anno scolastico 2006/2007. C.M. 28 del 15/3/07 n. 2613 • Pag. 5 4. Alunni con disturbo specifico di apprendimento Per quanto riguarda gli alunni con diagnosi di disturbi specifici di apprendimento o con diagnosi di dislessia, che , comunque, dovranno sostenere tutte le prove scritte, si raccomanda l’impiego di misure dispensative e strumenti compensativi anche in sede d’esame, come indicato dalla nota ministeriale prot. 26/A del 4 Gennaio 2005. 18 ESAME DI MATURITA’ – Esame di Stato a.s. 2006/2007 • Introduzione e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami (Ordinanza Ministeriale n.26 del 15 Marzo 2007) Pag. 3 VISTA la C.M. prot. n. 1787 dell’1-3-2005, relativa agli alunni affetti da dislessia; Pag. 21 Art.12 - comma 7 La commissione terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, relative ai candidati affetti da dislessia, sia in sede di predisposizione della terza prova scritta, che in sede di valutazione delle altre due prove scritte, prevedendo anche la possibilità di riservare alle stesse tempi più lunghi di quelli ordinari. Al candidato sarà consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche in corso d’anno. CIRCOLARI RECENTI • In data 10 Maggio 2007 sono uscite altre due circolari ministeriali, 4600 e la 4674, la prima di precisazione sulla modalità di esecuzione dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione nelle scuole paritarie e statali, la seconda di indicazioni operative sui Disturbi Specifici dell’ Apprendimento. • La C.M. con prot. 4600 10 Maggio 2007 C.M. prot. 4600 - 10 Maggio 2007 • In ordine allo svolgimento delle prove di Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione “….omissis….”. Per quanto riguarda gli studenti con disturbi di apprendimento (dislessia, disgrafia, discalculia), nel richiamare le disposizioni contenute nella circolare n. 28/2007, si conferma che non vi può essere nei loro confronti dispensa dalle prove scritte ma che, più opportunamente, viene consentito loro un tempo più disteso per lo svolgimento delle prove, prevedendo altresì che la valutazione delle stesse avvenga tenendo conto prevalentemente del contenuto più che della forma. In definitiva si suggerisce alle sottocommissioni di esame di adottare nello svolgimento delle prove scritte e orali le misure compensative e dispensative impiegate in corso d’anno nel limite della compatibilità consentite alla particolare circostanza delle finalità d’esame. C.M. 4674 - 10 Maggio 2007 • Oggetto: Disturbi di apprendimento – Indicazioni operative 19 • Con la C.M. 4674 Il M. P. I. , oltre a sottolineare l’importanza delle misure compensative già raccomandate nella nota 5/10/2004 n. 4099/A/4 e nell’ O.M. per l’esame di Stato n. 26 del 15 Marzo 2007, vuole richiamare particolarmente l’attenzione sulle prove orali come misure compensative dovute nei confronti delle corrispondenti prove scritte effettuate nelle lingue non native sia moderne che antiche. • MISURE DISPENSATIVE PER GLI STUDENTI DISLESSICI Con nota ministeriale prot. 4674 del 10 Maggio scorso, il Ministero della pubblica istruzione ha fornito chiarimenti alle scuole per particolari interventi nei confronti degli studenti che hanno disturbi specifici di apprendimento (dislessia, disgrafia). Dopo aver premesso che, per avvalersi di strumenti compensativi e di misure dispensative, gli studenti devono produrre un’apposita certificazione medica, il Ministero si è soffermato in modo particolare sullo svolgimento delle prove scritte di lingua straniera per le quali già in passato erano state raccomandate opportune misure dispensative a favore dei dislessici. Il Ministero in proposito ha quindi nuovamente raccomandato, ad esempio, maggiori tempi di svolgimento delle prove, riservando minor peso valutativo agli aspetti formali e, soprattutto, compensando la prova scritta con adeguata valorizzazione della prova orale. La novità della nota ministeriale consiste nel fatto che sono comprese tra le lingue stranieri meritevoli di questa attenzione non solo quelle moderne ma anche quelle antiche (greco, latino), considerate tutte come elemento di difficoltà oggettiva per i dislessici rispetto alla lingua materna. DPR 122 del 22 Giugno 2009 Regolamento sulla valutazione degli alunni 1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologicididattici compensativi e dispensativi più idonei. 2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove. 20 Un obiettivo ambizioso: • Passare dalla compensazione di una disabilità…. • ….Alla abilitazione di una competenza debole Disegno di legge sui DSA • • Le DSA non sono in alcun modo assimilate all’handicap Le DSA impediscono l’utilizzo in maniera automatica e strumentale delle capacità di lettura, di scrittura, e di calcolo e possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana delle persone che ne sono affette. 1. La presente legge ha lo scopo di : a) Garantire i necessari supporti agli alunni con DSA b) Prevenire l’insuccesso scolastico e blocchi nell’apprendimento; c) Ridurre i disagi formativi e motivazionali; d) Ottenere una formazione adeguata e lo sviluppo delle potenzialità degli alunni con DSA; e) Adottare forme di verifica e valutazione incoraggianti; f) Sensibilizzare e preparare gli insegnanti ed i genitori nei confronti della problematica; g) Assicurare adeguate possibilità di diagnosi e di riabilitazione per i soggetti con DSA; h) Incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante tutto l’arco dell’anno scolastico; i) Garantire nella vita lavorativa e sociale pari opportunità ai soggetti con DSA. 1. E’ compito delle scuole di ogni ordine e grado attivare interventi idonei per individuare i casi sospetti di DSA. 2. Per gli alunni che, nonostante adeguate attività di recupero e di riabilitazione delle capacità fonologiche, presentano persistenti difficoltà, è necessario attivare un percorso diagnostico specifico mediante segnalazione da parte della scuola alla famiglia. 3. Il Servizio sanitario nazionale assicura competenze diagnostiche specifiche almeno a livello provinciale, anche attraverso la costituzione di una specifica unità diagnostica multidisciplinare. 4. La diagnosi di DSA da parte del Servizio sanitario nazionale, su istanza della famiglia, è notificata alla scuola mediante una procedura di segnalazione che non da diritto alle provvidenze di cui alla legge 5 Febbraio 1992, n.104, e successive modificazioni, se non in caso di particolare gravità. 5. Il Ministero dell’istruzione promuove, mediante iniziative da realizzare in collaborazione con il Servizio sanitario nazionale, attività di identificazione precoce da realizzare dopo i primi mesi di frequenza dei corsi scolastici, per individuare gli alunni a rischio di DSA. L’esito di tali attività non costituisce , comunque, una diagnosi effettiva di DSA. • Agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado è assicurata una adeguata formazione riguardo alla problematica delle DSA. • Gli alunni con segnalazione diagnostica di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi nel corso dei cicli di istruzione. • Agli alunni con DSA è garantita l’applicazione di misure educative e di supporto che sono adottate in tutto il sistema di istruzione e di formazione al fine di assicurare pari opportunità per il diritto allo studio e il successo formativo: 21 a) Favorire l’uso di una didattica individualizzata con forme efficaci e flessibili di lavoro scolastico, evitando metodi non idonei; b) Coltivare negli alunni una struttura positiva di apprendimento , aiutandoli a porsi in situazioni di benessere; c) Prevenire il fallimento scolastico ed esistenziale; d) Prendere accorgimenti di carattere dispensativo e compensativo, comprendenti anche l’uso delle tecnologie informatiche e degli strumenti di apprendimento alternativi; e) Essere sottoposte periodicamente a un monitoraggio per valutarne l’efficacia e il raggiungimento degli obiettivi; f) Applicare percorsi di apprendimento individualizzati e personalizzati che tengano conto di caratteristiche peculiari come il bilinguismo. • Agli alunni con DSA sono garantite altresì adeguate forme di verifica e di valutazione, predisposte al fine di evitare che gli stessi siano posti in condizioni di svantaggio rispetto agli altri alunni, a causa della loro lentezza o incapacità di decodifica e di produzione di stesti, in particolare per quanto concerne gli esami di Stato, di passaggio di ciclo di istruzione e di ammissione all’Università. 22 01 Febbraio 2010 La prof.ssa Pancaldi elenca e spiega, attraverso utilizzo di slide esplicative che riportiamo di seguito, i seguenti temi: • Il percorso di alfabetizzazione informatica, Il percorso di alfabetizzazione informatica di un bambino dislessico non dovrebbe essere diverso da quello di ogni altro alunno di scuola elementare. MA Alla scuola elementare si fa “alfabetizzazione informatica”? La risposta dovrebbe essere SI QUANDO INIZIARE? SUBITO; A CASA E A SCUOLA. • Abituando fin dall’infanzia all’uso della tastiera, mouse, e video, con giochi (di spazialità, di logica...) – infanzia e primo anno elementare. • Con l’apprendimento della letto-scrittura, parallelamente, imparare l’uso della scrittura a tastiera – prima e seconda elementare. • In terza e quarta elementare velocizzare l’uso della scrittura a tastiera usano anche word processor e DVD multimediali. • Se necessario, iniziare ad abituare all’uso della sintesi vocale (non prima della quarta). • Se necessario, in quinta abituarsi all’uso di programmi screen reader con la sintesi vocale (in vista del loro utilizzo alle scuole medie). L’adolescenza I ragazzi dislessici delle scuole di II grado si vergognano ad utilizzare i mezzi compensativi informatici perché: - sono i soli a farlo - vengono presi in giro dai compagni In più, sono un aggravio di lavoro per gli insegnanti perché occorrerebbe integrare il lavoro informatico su tutta la classe. Uso degli strumenti informatici Per bambini/ragazzi PC, quale? Software riabilitativi e compensativi, dove? Uso, comunque, di mezzi multimediali (cd, dvd, videocassette, audio, libri digitali, audiolibri…). Per docenti Pc, aule informatiche, lavagne digitali, software di presentazione e per mappe, video, audio… Panoramica dei principali strumenti informatici free e in commercio I NUOVI PRODOTTI: ASUS Eee PC ASUS Eee PC Box 23 Durante l’adolescenza i ragazzi cercano approvazione e omologazione. Hanno il timore che avere del materiale scolastico diverso da quello dei compagni li possa isolare e di conseguenza tendono a nascondere il problema o a ignorarlo. Questi due nuovi modelli di PC, che però sono da molto tempo sul mercato e quindi hanno un prezzo ragionevole, li rendono più sicuri di sé in quanto non è materiale ingombrante o che rischia di metterli in evidenza. L’alunno con DSA, se non identificato alla scuola elementare, soprattutto nelle classi di scuola media e superiore, tende a nascondersi e a far ignorare il suo problema (anche nascondendolo con comportamenti aggressivi), fino a quando i suoi risultati scolastici non rendono la situazione catastroficamente evidente (bocciatura). SOFTWARE DIGITALI: Riabilitativi ( servono? Non ci sono prove cliniche di utilità, ma ci sono alcuni riscontri educativi) www.ivana.it www.webalice.it (software creato da Antonella Pulvirenti) www.vbscuola.it (visual basic scuola) www.itd.cnr.it (ITD istituto per le tecnologie didattiche) Ufficio Scolastico Provinciale di Bologna – Progetto Marconi – Software didattico • http://csa.scuole.bo.it/ele/index.htm o Primi P@ssi (sc. Infanzia) o 1&2 … ReSTART (sc. Primaria classi 1^, 2^, 3^) o Primaria Secondaria (sc. Primaria 4^ e 5^ e Secondaria 1°) - SERVIZI GRATUITI SU INTERNET: www.liberliber.it www.radio.rai.it (broadcast delle trasmissioni più lettura di libri) Wikipedia.org che richiede la sintesi vocale sul PC - Compensativi (ricordando che per i dislessici NON vanno bene gli screen reader per non vedenti) www.aid.italia.org Screen reader : BALABOLKA, DSPEECH, JUMP Mappe concettuali: CMAP, FREEMIND Word processor con CORREZIONE ORTOGRAFICA: OPEN OFFICE SOFTWARE IN COMMERCIO: COMPENSATIVI: Screen Reader - dislessia evolutiva (Erikson) word reader (Serverdev) carlo II V6 (Anastasis) carlo mobile V6 (Anastasis) Mappe: - Knowledge manager (Knowledge Master Corp) Super mappe (Anastasis) - Su internet: centro internazionale del libro parlato di Feltre www.libroparlato.org 24 • Richiesta dei libri digitali a BiblioAID www.biblioaid.it - compilazione della domanda di accesso al servizio accesso on-line sul sito www.biblioaid.it ricevi la mail crea una nuova richiesta sottoscrivi il modulo per l’accettazione scegli il foglio per cui effettuare la richiesta compila il modulo informativo compila il modulo DSA scegli i libri di testo guarda il riepilogo della tua richiesta successivamente, se vuoi controllare lo stato della tua richiesta, inserisci nome utente e password Per la procedura di richiesta vedi Cd-rom Biblioaid fornisce anche un KIT DISLESSIA composto da: - Pc - mouse - chiavetta 8gb - tutti i programmi per audio - video per screen reader e voce - libri Utilizzo dei libri digitali per apprendere a scuola e a casa. Come si usa un libro digitale? - - inserire cd-rom nel PC installazione ADOBE READER : il lettore gratuito “Adobe Acrobat Reader” è contenuto nel disco ed è installabile la pagina successiva vi racconta chi ha fatto il libro (AID. Ist. Aldini , BiblioAID, editore) la pagina successiva vi spiega come trovare il sito nazionale e quello della Biblioteca, dove trovare informazioni sull’uso dei dischi l’ultima pagina è quella con l’indice libro, basta cliccare sul link del capitolo per trovarne le pagine libro diviso per capitoli è necessario un programma chiamato “screen reader” (lettore dello schermo), con acclusa la voce, per leggere le pagine e sentirle in audio. Alla pagina http://www.aiditalia.org.it/software.html trovate elencati i programmi più adatti. Uno di questi, gratuito, si chiama Balabolka. Lo si può scaricare da Internet o installare dal cd che fornisce la BiblioAID con i programmi gratuiti per l’uso dei libri. Il cd fatto da BiblioAID contiene software gratuito (con interfacce in italiano) al quale abbiamo scritto le istruzioni in file PDF nella nostra lingua. La BiblioAID lo manda su richiesta, con contributo per le spese di produzione. RICORDATE: lo screen reader da solo non legge, ci vuole la voce, che è un programma a parte e va installata sul sistema operativo Windows. Finita l’installazione della voce, andare in START PANNELLO DI CONTROLLO e selezionare SINTESI E RICONOSCIMENTO VOCALE. Alla cartella SINTESI VOCALE selezionate quella giusta e regolatela in velocità In seguito, aprire il file che desiderate leggere dopo aver scelto il percorso, sul cd del libro, del capitolo che serve. Appena aperto il file pdf, il programma lo inserisce nella pagina. 25 - Balabolka può essere ridotto a icona e si può continuare a seguire la lettura sul testo del libro. Il testo del libro può essere usato anche per copiare e incollare una parte del testo su word in modo da poter modificare la grandezza del carattere e renderlo maggiormente chiaro. ATTENZIONE alla banalizzazione: “Se il dislessico fatica a leggere e scrivere forniamo word processor, sintesi vocale e libri di testo abbiamo risolto il problema: il dislessico non è più tale!” Questo è solo un veloce esempio di quello che si può fare per studiare con un libro digitale. A voi migliorarlo, approfondirlo, trovare nuove soluzioni … E’ importante mettere in comune tutte le informazioni e le soluzioni adottate per i nostri figli o alunni, così altri genitori o insegnanti potranno avvantaggiarsene. Per questo vi chiediamo di comunicarci ciò che pensate possa essere rilevante a questo scopo alla mail. [email protected] . GRAZIE 26 BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO: (dal sito: www.libriliberi.com) I LIBRI DI LOREDANA GARNERO Dopo una formazione in Israele e a Roma con Gabriel Levi, Loredana Garnero ha studiato e sperimentato negli Stati Uniti il Multisensory Approach di Orton-Gillingham nella versione adattata da Beth Slingerland per l’applicazione alla classe intera e finalizzata all’insegnamento della lingua scritta. È stata per 4 anni Presidente del Comitato Scuola dell’Associazione Italiana Dislessia (AID). IMPARARE ATTRAVERSO L’INTELLIGENZA Un approccio multisensoriale all’italiano scritto La tecnica di approccio multisensoriale di Orton-Gillingham è stata messa a punto con lo scopo di fornire un aiuto precoce e preventivo nelle difficoltà di apprendimento (tra cui la dislessia) che il bambino può presentare nel corso della prima fase scolastica. Il metodo consiste nella presentazione del linguaggio orale e scritto attraverso i tre canali sensoriali principalmente interessati dal processo di apprendimento della lingua scritta: uditivo, visivo e cinestetico. Con questo metodo didattico metacognitivo anche bambini con disturbi specifici lievi riescono ad apprendere l’italiano scritto, compensando le loro abilità carenti con la loro intelligenza. DISLESSIA: UNA DEFINIZIONE IN POSITIVO Come impara il bambino dislessico Il libro è rivolto a insegnanti e riabilita tori (ma anche a genitori) di bambini con Disturbi Specifici di Apprendimento, per indagare e individuare non solo le difficoltà, ma soprattutto le loro particolari abilità, quasi sempre presenti in misura eccezionale. L’acquisto del libro dà diritto ad accedere al software del programma INDACO per ricavare il profilo individuale di ogni bambino, sulla base degli indicatori delle sue forze o debolezze nei diversi canali di accesso dell’input indagati, e le relative indicazioni didattiche per poter attuare un intervento mirato e individualizzato. 27 LIBRI LIBERI E L’ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA Dal “Mago delle formiche giganti”, il primo libro per bambini sul tema della dislessia scritto da Libri Liberi e illustrato da Fiorella e Morena Cauduro (due bravissime disegnatrici dislessiche, madri di figli dislessici e fin dall’inizio fra le più attive animatrici dell’AID) è iniziata nel 2002 la collaborazione tra la nostra Casa editrice e l’Associazione Italiana Dislessia. Una collaborazione basata sulla pubblicazione di libri “utili”, facili, agili, economici, scritti con un linguaggio comprensibile a tutti e rivolti a insegnanti e genitori. Gli autori dei testi sono sempre membri dell’Associazione, e spesso fanno parte, o sono stati membri, della Commissione Scuola: fra i tanti ricordiamo Marilena Meloni, che ha ideato, prodotto e anche coordinato i testi più importanti di questa collana, mettendo a disposizione la propria esperienza di insegnante e di madre, oltre alla sua intelligente capacità divulgativa. Questi libri rappresentano quindi la “voce” dell’Associazione che ne garantisce la qualità e l’utilità, anche attraverso le presentazioni spesso scritte dai più importanti esponenti dell’AID: Andrea Biancardi, Giacomo Stella, Enrico Ghidoni, Enrico Profumo, Enrico Savelli ed altri. AA.VV. IL MAGO DELLE FORMICHE GIGANTI GIGANTI La dislessia a scuola: tutti uguali, tutti diversi Come far sapere ai bambini (ma anche a genitori e insegnanti) che cos’è la dislessia? Abbiamo pensato di farlo attraverso una storia semplice e divertente. E di inserire, alla fine della storia, una serie di giochi e di schede operative per cercare di individuare, capire e affrontare questo problema. Il volume, interamente disegnato a colori, è stato progettato e realizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Dislessia. Giacomo Stella STORIE STORIE DI DISLESSIA I bambini di oggi e di ieri raccontano la loro battaglia quotidiana La dislessia non è solo una difficoltà di lettura, ma anche una condizione conflittuale di vita. Questo libro mette in luce i problemi di chi vive – o ha vissuto – questo problema in prima persona, nella realtà di ogni giorno. I bambini, con le loro parole, ci forniscono un mezzo per entrare nella dimensione quotidiana: famiglia, scuola, società. Gli adulti, bambini di ieri, riportano invece i ricordi di quando hanno vissuto in solitudine le loro difficoltà di apprendimento, senza poter dare loro un nome. Marilena Meloni, Natalia Sponza, Pamela Kvilekval, M. Carmela Valente, Raffaele Bellantone LA DISLESSIA RACCONTATA AGLI INSEGNANTI 1. Come riconoscerla. Cosa fare in classe Come aiutare gli insegnanti a riconoscere gli alunni dislessici? Come aiutarli a trarre sempre il massimo da ogni bambino e a sbagliare il meno possibile? Come aiutarli a far diventare i loro ragazzi preparati, ma anche curiosi, fiduciosi e sicuri di sé? Gli autori hanno realizzato un manuale minimo che parla a tutti gli insegnanti. Un manuale facile e conciso, ma capace di indicare molte piste e di suggerire molte strategie. 28 Marilena Meloni, Natalia Sponza, Pamela Kvilekval, M. Carmela Valente LA DISLESSIA RACCONTATA AGLI INSEGNANTI 2. Prima elementare: prove d’ingresso e proposte di lavoro Gli insegnanti troveranno qui i famosi protocolli d’ingresso strutturati da Giacomo Stella e alcune proposte di lavoro metafonologico. Vengono forniti strumenti per approfondire i metodi di intervento con bambini dislessici o con problemi di apprendimento. Per aiutare gli insegnanti a individuare fin dall’inizio gli alunni in difficoltà, a fare le scelte per non creare problemi alla classe, a preparare spazi e materiali per facilitare a tutti l’acquisizione della lettura e della scrittura. Marilena Meloni, Natalia Sponza, Nicoletta Galvan, Luca Grandi, Nicoletta Staffa, M. Carmela Valente DISLESSIA: ATTIVITÀ DI RECUPERO Letto-scrittura, lettura, informatica Come predisporre una didattica per recuperare competenze deboli e obiettivi non raggiunti? Come padroneggiare la complessità di un testo, di una situazione problematica, diun piano di scrittura? Questo libro si propone di costruire una competenza pedagogica e metodologica per progettare percorsi didattici che permettano, anche all’alunno in difficoltà, di accedere al sapere, di costruire competenze comunicative atte ad affrontare le situazioni di diversità, di migliorare le proprie abilità tecniche. DISLESSIA: STRUMENTI COMPENSATIVI Ci sono libri da sfogliare, da studiare, da consultare, da guardare. Questo è un libro “da fare a pezzi”. Gli autori, nel progettarlo, hanno pensato ai problemi che la dislessia crea nel quotidiano: leggere un orologio, orientarsi in una mappa, ricordarsi quanto fa 7 x 9, dominare la complessità lessicale di un testo… Da qui è nata questa antologia di strumenti compensativi. Strumenti cartacei, singole pagine da ritagliare, plastificare e che, in tasca o nell’astuccio, possano costituire un promemoria tascabile, un “help” di immediato accesso che compensi le défaillances tipiche della dislessia. Maria Angela Berton, Elisabetta Lorenzi, Angela Lugli, Alfia Valenti A cura di MARILENA MELONI DISLESSIA: LAVORO FONOLOGICO Tra scuola dell’infanzia e scuola primaria. Esperienze Spesso le difficoltà di letto-scrittura dei bambini vengono interpretate come conseguenze di problemi emotivi o di scarso impegno. Questi disturbi, invece, possono essere contrastati e i loro effetti funzionali ridotti. Questi bambini richiedono un programma didattico adeguato alle loro caratteristiche in quanto, a causa del loro disturbo, non sono in grado di adattarsi al metodo standard proposto. Le esperienze riportate in questo libro sono una esemplificazione di come sia possibile operare su livelli diversi di scuola. 29 Nicoletta Galvan, Andrea Biancardi “UNO, DUE, DUI... UNA DIDATTICA PER LA DISCALCULIA I percorsi contenuti in questo libro sono stati pensati per alunni con difficoltà di apprendimento dovute a DSA. I bambini con questo tipo di difficoltà non sono incapaci di apprendere la matematica: ciò che compromette le loro potenzialità è la difficoltà a memorizzare e ad eseguire in maniera rapida talune procedure relative al conteggio e al calcolo. Tutte le pagine di questo libro sono state progettate tenendo conto dell’esigenza che questi bambini hanno degli strumenti compensativi, e segnalano graficamente le presenza dei facilitatori ai quali i bambini possono far ricorso in caso di difficoltà. “PROBLEMI DELL’APPRENDIMENTO”, UNA NUOVA COLLANA DIRETTA DA GIACOMO STELLA “Problemi dell’apprendimento” è una nuova collana diretta da Giacomo Stella, rivolta a genitori, insegnanti, tecnici e operatori del settore. Anche qui la scelta prevede libri brevi, facili e concreti, che affrontino “in positivo” le difficoltà di vario grado che molti bambini hanno nei confronti della scuola e della società. Non solo dislessia quindi, ma tutti gli ostacoli che il bambino può incontrare nel cammino dell’apprendimento e della conoscenza. Giacomo Stella, fondatore dell’Associazione Italiana Dislessia, attualmente professore di Psicologia clinica all’Università di Reggio Emilia, è uno del maggiori esperti dei disturbi dell’apprendimento e del linguaggio. Moltissime e fondamentali le sue pubblicazioni. Nicoletta Galvan, Giuliana Andreatta LEGGERE PRIMA DI LEGGERE Linee guida per una didattica della letto-scrittura Leggere prima di leggere è ciò che i lettori esperti fanno prima di procedere alla lettura approfondita, è la capacità di prevedere ciò che sarà scritto in una pagina prima di decifrarla interamente. Leggere prima di leggere è ciò che la didattica del recupero solitamente non insegna ai bambini in difficoltà, considerando prioritario il consolidamento delle competenze fonologiche. Questo libro propone una didattica della letto-scrittura che non separa anticipazione e decifrazione, che propone compiti risolvibili anche in assenza di elevate abilità strumentali, che chiede – anche a chi è in difficoltà – di pensare. 30 Daniele Mugnaini DOPPIE E ACCENTI Schede per disortografia e dislessia La padronanza nell’uso della consonante doppia e dell’accento finale nella lingua scritta viene difficilmente acquisita dai bambini con disortografia o dislessia. Il metodo qui presentato si basa sull’utilizzo da parte del bambino della memoria visiva quale via non deficitaria per stimolare sinergicamente abilità fonologiche e abilità metacognitive elementari. Le schede sono ordinate in modo da costituirsi come itinerario progressivo per uno specifico apprendimento in bambini che abbiano già acquisito una sufficiente capacità di conversione fonema-grafema. Pamela Kvilekval INSEGNARE L’INGLESE AI BAMBINI DISLESSICI Un metodo sicuro per tutti L’autrice ritiene che l’approccio più ragionevole per insegnare l’inglese ai bambini dislessici sia uguale al metodo da lei utilizzato per i non dislessici: un medodo che, pur predisposto per coloro che partono svantaggiati, risulta però vantaggioso per tutti. Il programma d’insegnamento inizia con parole inglesi scritte con ortografia “trasparente”, cioè così come sono pronunciate, con esatta corrispondenza fonema/grafema, dopodiché vengono introdotte parole con insiemi di lettere (patterns) molto comuni in questa lingua. Si prosegue, imparando ogni pattern, finché l’inglese scritto non rivela tutta la sua complicata logica. Rossella Grenci LA DISLESSIA DALLA A ALLA Z 100 parole chiave Per chi non ha mai sentito parlare di dislessia, per chi ha bisogno di capire solo alcuni aspetti legati alla dislessia, per i genitori e le loro domande frequenti, per gli insegnanti e i loro dubbi, ecco un libro fondamentale. Suddiviso per parole chiave, di facile consultazione come un dizionario, questo nuovo testo di Rossella Grenci raccoglie in ogni voce un’utilissima sintesi di quello che i maggiori esperti hanno scritto sul problema, per permettere a chiunque voglia leggere anche solo un aspetto legato alla dislessia di trovare uno spunto di riflessione e un piccolo aiuto. 31