Otto Friedmann Kernberg Otto Friedmann Kernberg

Otto Friedmann Kernberg
Psichiatra e psicoanalista austriaco
Otto Friedmann Kernberg (Vienna, 1928) è uno psichiatra e psicoanalista austriaco con
cittadinanza statunitense, insegna attualmente psichiatria al Cornell University Medical
College di New York; è inoltre presidente e didatta dell'International Psychoanalytic
Association. Nel 1939 la sua famiglia si trasferì in Cile per scappare dal regime Nazista
imperante in Germania. Studiò inizialmente Biologia e Medicina e in seguito Psichiatria e
Psicoanalisi nella Società Cilena di Psicoanalisi. Otto Kernberg è uno dei più
importanti psicoanalisti contemporanei, il suo nome viene associato alla concezione
psicoanalitica del disturbo narcisistico di personalità e dell'organizzazione borderline di
personalità, oltre che alla sistematizzazione della moderna psicoanalisi. Kernberg ha
integrato in un'unica concezione tre modelli psicoanalitici distinti: la teoria pulsionale
di Freud, la teoria di Melanie Klein e di William R. D. Fairbairn e la psicologia dell'Io
di Margaret Mahler e di Edith Jacobson.
La concezione evolutiva della personalità
Kernberg fece sua la concezione della psicologia dell'Io che vedeva il bambino, nei primi
mesi di vita, in balia di correnti affettive piacevoli o spiacevoli. Inizialmente il bambino non
riesce a distinguere il Sé dal non-sé, quindi non percepisce la madre come persona separata,
piuttosto si sente fuso ad essa. Successivamente, la fusione lascia il posto alla
differenziazione del sé dell'infante dall'immagine della madre che fornisce le cure. È questo
il primo, importantissimo stadio da raggiungere; coloro che non riescono ad approdare a
questo stadio avranno una particolare predisposizione allo sviluppo della schizofrenia, la
quale presenta, tra i principali sintomi, allucinazioni, deliri, angosce psicotiche di
disintegrazione. Il bambino che ha adeguatamente acquisito il senso della separatezza del Sé
dall'oggetto (la psicoanalisi chiama "oggetto" le persone interiorizzate dal bambino, quindi
inizialmente la madre e successivamente tutte le altre figure significative) utilizza però un
primitivo meccanismo di difesa: la scissione. Difatti, nonostante le immagini del Sé e
dell'oggetto siano state differenziate, esse coesistono in maniera scissa nel bambino, e la
scissione è di tipo affettivo. Ciò significa che l'immagine del Sé buono, gratificato, pieno
d'amore, viene tenuta affettivamente distinta dall'immagine del Sé cattivo, che prova odio,
che sperimenta rabbia distruttiva; la stessa cosa vale per le immagini dell'oggetto, l'oggetto
buono, che gratifica i desideri del bambino, viene tenuto distinto dall'oggetto cattivo, quello
che frustra i suoi bisogni. È un bene che inizialmente il bambino utilizzi questo meccanismo
di difesa, ma col tempo egli dovrà abbandonarlo, e lo farà nel momento in cui comincerà a
relazionarsi alle persone (inizialmente la madre) come degli "oggetti interi", che possono
essere sia buoni che cattivi. Il superamento della scissione permette quindi di vedere le
persone in maniera tridimensionale, permette di riunire le immagini scisse che
precedentemente popolavano il mondo psichico del bambino, e fa sì che le pulsioni libidiche
e aggressive si fondano per dar luogo ad affetti più temperati, meno estremi. Superata la
scissione, per Kernberg lo stadio successivo è quello descritto dalla teoria freudiana
delle nevrosi. Kernberg, però, pur adottando il punto di vista freudiano del conflitto
pulsionale, cambia concezione riguardo al concetto stesso di pulsione, spostando
l'attenzione dal corpo (per Freud la pulsione era qualcosa che stava a metà tra lo psichico e
il somatico) all'interazione: per Kernberg la pulsione, pur avendo delle predisposizioni
costituzionali, si dipana a partire dalle prime relazioni oggettuali, quindi nasce dalla
relazione del bambino con le figure significative. In questo sistema teorico il bambino
inizialmente non ha delle vere e proprie pulsioni organizzate: egli ha degli stati affettivi che
possono essere di natura piacevole o spiacevole. Nel corso del tempo questi stati affettivi
formano le due pulsioni, quella libidica e quella aggressiva; la pulsione libidica nasce
dall'interazione con gli altri vissuti come gratificanti, quella aggressiva si forma
nell'interazione con gli altri vissuti come non gratificanti, fonte di odio e insoddisfazione.
Da questo punto di vista Kernberg non fa altro che integrare la teoria freudiana pulsionale
con le più recenti teorie delle relazioni oggettuali di Melanie Klein e Fairbairn e con la
psicologia dell'Io di Margaret Mahler e Edith Jacobson. Mentre Freud analizzava la
personalità dell'individuo sulla base del livello di gratificazione pulsionale dominante (ad es.
livello orale), Kernberg l'analizza principalmente sulla base della qualità delle relazioni
oggettuali interne del paziente. Il paziente nevrotico, che ha superato la distinzione del Sé
dall'altro e la scissione delle immagini del Sé e dell'oggetto, avrà dei conflitti di natura
pulsionale, dal momento che le sue relazioni oggettuali si saranno costituite in maniera
soddisfacente. Al contrario, il paziente borderlineavrà dei conflitti riguardanti le immagini
del Sé e dell'oggetto.
Il disturbo narcisistico di personalità
Nella concettualizzazione del disturbo narcisistico di personalità Kernberg si differenzia
sostanzialmente da un altro grande autore, Heinz Kohut, e questa differenziazione determina
un dibattito all'interno della psicoanalisi ancora parzialmente irrisolto. Mentre Kohut
credeva che i pazienti narcisistici abbiano avuto un arresto evolutivo determinato da una
carenza di risposte empatiche da parte dei genitori, per Kernberg il paziente narcisista è
straordinariamente simile al paziente borderline. L'unica differenza tra la condizione
narcisistica e quella borderline deriva dal fatto che il narcisista ha un Sé grandioso, integrato
e strutturato ma sostanzialmente patologico; ciò spiega come mai questi pazienti abbiano un
buon funzionamento nonostante facciano uso prevalentemente di meccanismi di
difesaprimitivi, quali la scissione, l'identificazione proiettiva, l'idealizzazione, l'onnipotenza,
il diniego. Il Sé grandioso evita anche lo svilupparsi, nei pazienti narcisistici, di problemi di
debolezza dell'Io, comuni invece nelle personalità borderline. A posteriori, sembra che i due
tipi di pazienti narcisistici descritti dai due autori siano effettivamente da ascrivere a
patologie differenti, o perlomeno a differenti sfumature della stessa patologia.
Mentre Kohutaveva descritto un narcisista (definito da alcuni autori ipervigile)
maggiormente sensibile alle reazioni degli altri, più inibito e sensibile alle critiche,
Kernberg aveva descritto un narcisista (definito inconsapevole) maggiormente regredito,
che non è consapevole delle reazioni degli altri, più arrogante, meno sensibile alla critica a
causa della enorme distanza che lo separa emotivamente dagli altri. Il narcisista
inconsapevole viene quasi a coincidere con il disturbo narcisistico di personalità del DSMIV.
L'organizzazione borderline di personalità
Kernberg, con questa espressione, circoscrive un gruppo di pazienti, con diversi disturbi di
personalità, accomunati da alcune caratteristiche, quali la debolezza dell'Io, le relazioni
oggettuali problematiche e l'uso di meccanismi di difesa primitivi. Tra i meccanismi di
difesa maggiormente utilizzati dai soggetti di "area borderline" vi sono la scissione e
l'identificazione proiettiva, tramite il quale parti scisse del Sé o dell'oggetto vengono
proiettate sugli altri per controllarli. All'interno dell'organizzazione borderline, Kernberg
include diversi disturbi quali, appunto, il borderline, lo schizoide, lo schizotipico,
il paranoide, il narcisistico, l'ipocondriaco, l'antisociale ecc. Tutti questi disturbi presentano
gravi problemi nelle relazioni interpersonali, diffusione di identità, problemi nelle relazioni
intime, mancanza di obiettivi concreti sia nel lavoro che nella vita. Kernberg propone una
sistematizzazione dei disturbi di personalità che integra la diagnosi categoriale del DSMIVcon la diagnosi evolutiva di stampo più prettamente psicoanalitico. Tramite questo
sistema egli posiziona i disturbi di personalità all'interno di un grafico a doppio asse, dove
sull'ascisse abbiamo la gravità del disturbo (psicotico, borderline, nevrotico) e sull'ordinata
le caratteristiche temperamentali che connotano il disturbo stesso (introversioneestroversione). Quindi identifica due disturbi come dei "prototipi": il disturbo schizoide di
personalità, che si colloca sul versante dell'introversione, e il disturbo borderline di
personalità, maggiormente spinto verso l'estroversione. Da questi due disturbi principali
partono tutta una serie di altre condizioni patologiche, a seconda che ci sia più o meno
introversione, più o meno gravità del disturbo, e a seconda dei meccanismi di difesa
utilizzati. Kernberg vede perciò i vari disturbi di personalità come collocati lungo un
continuum; ad es. un aumento dell'aggressività innata collega lo schizoide al paranoide (in
cui domina l'identificazione proiettiva), e da qui un'interiorizzazione dell'aggressività
all'interno di un Super-Io sadico collega il disturbo paranoide al disturbo ossessivocompulsivo, il quale si trova già ad un livello nevrotico, quindi migliore, di funzionamento.
La Paranoiagenesi secondo Kernberg
Kernberg ha studiato i processi gruppali nelle organizzazioni ( Otto Kernberg, Le Relazioni
nei Gruppi, Milano, Raffaello Cortina, 1999.) individuando i fattori che possono
determinare la paranoiagenesi. Secondo l'autore, uno dei fattori principali, indice di
paranoiagenesi è il grado di importanza che hanno le persone paranoidi in un particolare
periodo storico dell'azienda.
I fattori che possono incrementare la paranoiagenesi sono [1]
 Scarsità, riduzione delle risorse

Politica

Discrepanza tra scopi prefissati e struttura istituzionale

Incompetenza del leader (intesa come mancanza di onesta, incorruttibilità, sana
attitudine paranoide anticipatoria, sano narcisismo, capacità di stabilire relazioni
profonde, capacità di mantenere relazioni oggettuali profonde)

Identificazione proiettiva

Tradimento

Narcisismo Maligno

Processi Proiettivi