PiANetA ANiMALi MAiALe A Chi? Miserie e nobiltà della vita di un animale in realtà poco conosciuto Gli animali da fattoria hanno una personalità unica e ben definita, una vita emotiva complessa e sono in grado di provare sentimenti come la nostalgia o l’amicizia nei confronti di specie diverse. Hanno maturato nel corso dell'evoluzione comportamenti e modi di gestire la propria "società". Il maiale è uno dei mammiferi più intelligenti e sensibili e presenta perfino somiglianze fisiologiche con l’uomo, basti pensare che la chirurgia ha fatto ricorso alle valvole cardiache dei suini per sostituirne alcune di persone malate. Le sue capacità di apprendimento, anche del linguaggio umano, sono notevoli: un cucciolo è in grado di imparare il proprio nome in poco tempo, riconoscere le persone, distinguere oggetti e rumori. Si tratta di animali molto curiosi, socievoli, dotati di buona memoria e della capacità di prevedere. Adorano giocare proprio come i bambini e come loro sviluppano affetto, mantengono attenzione per una durata limitata e si annoiano facilmente. Amano moltissimo essere toccati tanto che se li si accarezza spesso rimangono immobili e chiudono gli occhi. Alcuni hanno un carattere forte e indipendente, altri sono ipersensibili e possono farsi prendere dalla tristezza e addirittura dalla depressione. La vita emotiva Jeffrey Masson, psicanalista e scrittore statunitense, nel saggio “Il maiale che cantava alla luna”, attinge alla storia, alla letteratura, agli studi scientifici e agli incontri con allevatori e animalisti per illustrare e approfondire la straordinaria vita emotiva di animali come pecore, mucche, maiali, raramente considerati dall’uomo esseri viventi capaci di provare emozioni. Intenerisce la storia di Floyd, un maialino che a nove mesi fu trasferito da un rifugio a un altro della California. 52 - Il Forestale n. 88 di Flavio rosati Una volta arrivato a destinazione si nascose senza mangiare né giocare con i propri simili, limitandosi a gemere addolorato. La persona che si era presa inizialmente cura di lui andò a trovarlo. Non appena la vide Floyd scattò per annusarla sopraffatto dall’emozione e balzò sul furgone pronto a tornare a casa, dove la depressione sparì. Aveva semplicemente nostalgia dell’ambiente in cui aveva vissuto e degli altri esemplari che erano lì. In questa passerella di animali “umani” compare anche Lulù, maiale vietnamita che salvò la vita alla propria padrona in un rifugio. Un giorno infatti si precipitò fuori dallo sportello di passaggio per un cane di piccola taglia, a costo di ferirsi i fianchi, corse in strada e si sdraiò in mezzo alla carreggiata fino a quando un’auto non si fermò. Condusse allora l’automobilista dalla proprietaria, che era stata colpita da un attacco di cuore, permettendole di essere soccorsa in tempo. Siamo soliti associare questi animali alla sporcizia, ma in realtà un maiale non sporca mai nella zona in cui dorme o mangia. Si rotola nel fango per proteggere la pelle da scottature solari, mosche e parassiti. I maiali hanno infatti le ghiandole sudoripare solo sul naso ed è fondamentale che non si surriscaldino. L’acqua non è in grado di rinfrescarli perché evapora troppo in fretta, mente il fango ha un effetto più duraturo. Nella maggior parte degli allevamenti industriali i maiali vengono tenuti al buio o in semioscurità, in condizioni di sovraffollamento, in enormi capannoni dove non possono fare altro che mangiare e ingrassare. Perdono ogni gioia di vivere, sono del tutto snaturati, ingrassati fino all’immobilità, vittime di mutilazioni. Sono trattati come macchine, negando la loro sofferenza e la loro identità di esseri viventi. A fronte di un certo investimento, devono produrre guadagni certi. Lo stress, i traumi, i PiANetA ANiMALi decessi, sono semplicemente causa di perdita di quantità e di qualità del prodotto finito. Quasi ogni animale “da fattoria”, se gliene viene data la possibilità, ritorna alle proprie origini e assume i caratteri del progenitore selvatico. Il maiale non fa eccezione e serba la potenzialità di ridiventare selvatico come il cinghiale da cui deriva. Esistono numerose popolazioni di suini allo stato brado: queste formano gruppi di circa otto soggetti, costituiti comunemente da tre scrofe e dalla loro prole. Un animale da compagnia Ma il maiale, a dispetto di quello che molti credono, può diventare un animale da compagnia a tutti gli effetti. È molto comunicativo e può suscitare coinvolgimento ed emozioni al pari dei più noti amici a quattro zampe. Scodinzola per manifestare contentezza come il miglior amico dell’uomo. Ha un apprendimento molto veloce e si adatta facilmente alle situazioni. In Canada Esther, maiale di oltre duecento chili, è diventata la portavoce del “riscatto suino”. Vive con tre cani e un gatto, e le spiritose foto che la sua famiglia adottiva posta quotidianamente sulla pagina facebook “Esther The Wonder Pig” dimostrano quanto i suini possano essere molto di più che animali da allevamento. I maiali sono distribuiti su quasi tutto il globo, persino su isole sperdute in mezzo all’Oceano. È il caso di Big Major Cay, meglio nota come Pig Island, un’isola delle Bahamas dove una ventina di esemplari vivono liberi e rispettati godendosi bagni e sole sulla spiaggia. Con il passare degli anni sono diventati una vera e propria attrazione turistica. Rimane il mistero sull’origine del piccolo branco. Secondo una delle versioni più accreditate, alcuni marinai lasciarono gli animali sulla spiaggia con l’intenzione di tornare e nutrirsene ma, per qualche misterioso motivo, ciò non avvenne. I maiali se vivono in libertà, utilizzano il caratteristico grugno mobile per “grufolare” nel terreno alla ricerca di radici e tuberi. Il grugno è una sorta di radar, ricco di terminazioni nervose, tramite il quale l’animale scopre il mondo che lo circonda e dà i primi indirizzi evolutivi alla prole. Il caratteristico colore rosa è dovuto alla pelle depig- Il cane Shelby e il maiale Esther (Ontario - Canada), foto tratta dalla pag. Facebook “Esther The Wonder Pig” mentata, ma ci sono maiali pezzati, o scuri come la razza “mora romagnola” o i maialini vietnamiti. È un animale gregario che vive in piccoli gruppi familiari matriarcali, da 2 a 6 scrofe con relazioni molto stabili. I verri invece, ad esclusione del periodo dell’accoppiamento, tendono a vivere in modo solitario o in piccoli gruppi. Non sono animali territoriali e vivono in “homerange”, cioè territori di gruppo, di grandezza variabile a seconda della disponibilità di cibo. Sono eccellenti nuotatori, possono vivere in zone paludose o adattarsi a cacciare e procurarsi cibo nella boscaglia più fitta: per potersi mantenere in contatto con il resto del gruppo, nel corso dell’evoluzione hanno sviluppato un complesso sistema di richiami vocali. Le scrofe domestiche danno alla luce grandi nidiate, spesso fino a 10 suinetti e più. Lo svezzamento naturale avviene tra le 13 e le 19 settimane, nell’allevamento tradizionale intorno ai 14-28 giorni. “Sporco come un maiale, sudi come un maiale, mangi come un maiale, ti comporti come un maiale”. Al maiale si attribuisce tutto ciò che è negativo dal punto di vista comportamentale e sociale. Se si abbandonano i luoghi comuni e lo si guarda in un’ottica più allargata anche alla luce delle conoscenze etologiche, è lampante come ciò sia un errore madornale e le condizioni in cui è stato allevato intensivamente fino ad ora siano lontane anni luce dalla sua complessa natura. Il Forestale n. 88 - 53