Anno 2013 n. 1 Istituto Comprensivo di Castelnuovo Magra A B C …. Adulti e BAmBini in CompAgniA SALVIAMO IL BOSCO … Ogni albero ha una vita e per avere la carta ora è finita. La foresta è come un centro abitato dove ogni animale se ne sta accovacciato; ormai questa città è distrutta perché le motoseghe l’hanno sterminata tutta. Ora non hanno più una casa gli animali, la carta appartiene ai bambini che dipingono con le mani. Se ci aiuti anche tu salveremo qualche albero in più Dai mettiamoci al lavoro niente più disboscamento, solo per loro!! Alessia 5B Canale Da questa poesia è nata la decisione da parte degli alunni del nostro Istituto, di pubblicare solo on-line il giornalino: usare meno carta e salvare qualche albero in più. Bravi ragazzi! CONCORSO PER LA CREAZIONE DI UN LOGO D’ISTITUTO L'Istituto Comprensivo di Castelnuovo Magra, nell’ambito della realizzazione del nuovo sito scolastico organizza un concorso per la creazione di un nuovo logo. Si tratta di una competizione artistica per tutti gli studenti dell'Istituto Comprensivo di Castelnuovo Magra, consiste nel realizzare un simbolo identificativo della scuola. Il logo, realizzato con tecnica grafica libera, potrà essere composto di sole parole o di sola immagine, oppure di parole e immagine e dovrà essere coerente con il soggetto a cui si riferisce. Il logo deve essere inedito e non potrà essere composto da immagini soggette a copyright o di proprietà di terzi, inoltre avere requisiti di praticità, originalità e flessibilità nell’utilizzo. Può essere presentato su supporto cartaceo (foglio A4), o in formato digitale. Sono ammessi al concorso partecipanti singoli o associati; in quest’ultimo caso tutti i componenti del gruppo devono possedere i requisiti di partecipazione previsti dal bando e sono tenuti a designare un capogruppo che sarà il referente nei confronti degli organizzatori del concorso. I concorrenti interessati dovranno far pervenire alla prof. Linda De Gioia per le scuole medie, e alla maestra Venturini Emanuela entro il 10 Giugno 2013 il lavoro completato. La valutazione e la selezione dei lavori verranno effettuate da una Commissione esaminatrice che valuterà la conformità dei progetti alle condizioni previste dal bando di concorso e, a suo insindacabile giudizio, segnalerà il Logo prescelto. Il Logo vincitore diventerà proprietà esclusiva dell'Istituto Comprensivo di Castelnuovo Magra, che ne acquisirà i diritti di utilizzazione, riproduzione e pubblicazione, senza limiti di spazio e tempo. Tutti i lavori pervenuti non saranno restituiti. Il vincitore , si aggiudicherà un premio e l’onore di veder stampato il suo lavoro. L’adesione al concorso implica, da parte del concorrente, l’accettazione integrale del presente regolamento, la cessione dei diritti d’autore sulle opere presentate ed autorizza la riproduzione fotografica dell’opera per qualsiasi pubblicazione di carattere artistico, turistico, pubblicitario, ecc.. La mancata osservanza delle clausole descritte comporta l’esclusione dal concorso e dall’aggiudicazione del premio. Il Dirigente Scolastico SOMMARIO Articoli S. S. di I Grado “ Dante Pag. 2-3 La musica e i ragazzi Pag. 4 Il fumetto Pag. 5 Interviste Pag. 6 Gite Pag. 7-8 Recensioni Pag. 9 Esperienze e giochi Pag. 10 Gli uomini primitivi Pag. 11 Racconti horror Pag. 12 Una serata da paura Pag. 13 Ricette Pag. 14 Poesie Pag. 15-16 Infanzia Arcobaleno Pag. 17-18 Settimana del Teatro Pag. 19 Non siamo così ignoranti La tecnologia è contrapposta alla cultura? Il 31 ottobre è apparso sul quotidiaNo, la tecnologia è cultura! no La Repubblica un articolo del Professor Marco Lodoli che descri- Quando abbiamo cercato la definive con amarezza il peggioramento zione del termine “tecnologia” - sul dei suoi allievi in questi ultimi anni, vecchio e caro dizionario cartaceo e il calo di interessi culturali, la noia utilizzando dizionari digitali- abbiache si respira nelle aule scolastiche, mo capito che in realtà tecnologia il sentimento di impotenza che pro- cultura non sono poi così lontane, la vano gli insegnanti. parola tecnologia deriva infatti da Il quadro tratteggiato è negativo, la due parole greche, la prima signifimassa degli alunni appare irrime- ca arte, la seconda, parola, discorso. diabilmente perduta, incapace di Cultura e tecnologia non devono apprezzare un buon libro, di emo- essere in antitesi ma si devono fonzionarsi per un testo poetico, dere,quindi dobbiamo utilizzare la un’opera d’arte, un brano di musica tecnologia come strumento per acclassica. Ci sono poi pochi “eletti” cedere, velocemente, al sapere. che hanno deciso di consacrare la La tecnologia apporta tanti vantagpropria giovinezza al sapere, che gi: noi siamo in grado di scambiarci frequentano licei selezionati e clas- informazioni velocemente, di ascolsicissimi, suonano uno strumento tare la musica che vogliamo, di stumusicale, dissertano di filosofia, diare un autore leggendo i suoi tefrequentano le mostre d’arte. sti, il tutto senza muoverci da casa Durante i giorni successivi il dibat- o da scuola (in classe abbiamo a tito si è allargato ad altri quotidiani disposizione una bellissima Lavae molti intellettuali hanno espresso gna Multimediale Interattiva conle loro opinioni in proposito, descri- nessa a internet). vendo i ragazzi di oggi sempre più poveri di interessi. Anche in classe abbiamo parlato a lungo di questo argomento e ci siamo sentiti parte in causa; in effetti anche noi siamo più attirati dalle nuove tecnologie che dalla cultura tradizionale come i ragazzi descritti negli articoli di giornale, alcuni di noi a volte esagerano. Però non è vero -almeno non sempre- che non comprendiamo il lin- Insomma,non tutto il tempo trascorguaggio degli insegnanti, che abbia- so davanti ad uno schermo è rubato mo eretto una barriera tra noi e gli ai libri; ci piacerebbe che tutti conadulti. Ci piace leggere, viaggiare, dividessero l’entusiasmo verso le adoriamo la musica, apprezziamo nuove tecnologie che ha il cantante l’arte, suoniamo, dipingiamo, an- Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotdiamo alle mostre…. ti, che in una recente intervista ha Siamo cambiati rispetto alla genera- paragonato il libro di carta al cavalzione precedente, abbiamo passa- lo e l’e-book all’automobile, il pritempi diversi, siamo in media più mo va lento ed è adatto agli appastecnologici e meno umanisti ma sionati, la seconda è meno affasciforse c’è un modo per coniugare il nante ma è rapida, veloce, affidabisapere antico con quello nuovo. le. Il libro digitale è freddo e non Frequentiamo la scuola per cinque profuma, non avrà mai il sapore del ore al giorno proprio per questo! libro di carta ma è pratico. Noi, è sottinteso, amiamo entrambi i mezzi di trasporto. E-book Cos’è, a cosa serve Nel mese di ottobre la nostra biblioteca scolastica ha organizzato un ciclo di incontri che aveva un titolo paradigmatico: “In biblioteca perché c’è il futuro della Tua Storia”. Abbiamo vissuto la magia della stampa con il viaggio nell’officina tipografica di Gutemberg, abbiamo partecipato al laboratorio sulla carta e poi siamo passati alla Rivoluzione Digitale. Ci ha colpito molto l’intervento di Laura Testoni, bibliotecaria presso l’Università di Genova e blogger: l’e-book in biblioteca, sfide e opportunità Laura ci ha mostrato vari modelli di libri digitali che contenevano tantissimi testi, praticamente un’intera biblioteca; ci ha insegnato la diversità tra un normale schermo e un libro elettronico e ci ha fatto apprezzare le differenze tra i vari modelli, quelli più economici e quelli che imitano il più possibile la carta stampata e che affaticano meno la nostra vista. Utilissimo per gli approfondimenti e le ricerche è stato l’intervento dell’esperta in bibliografia e biblioteconomia, Alessandra Longobardi che ha tenuto un incontro per noi dal titolo: nella giungla dei documenti; Alessandra ci ha mostrato come si svolge una ricerca su internet elencandoci siti seri e affidabili. Su internet si trova di tutto ma bisogna essere in grado di orientarsi, di avere una bussola, una guida salda che solo il sapere tradizionale fornisce. Classe III C Esponi le tue riflessioni sull’Olocausto basan- un’istruzione, esercitare una professione, profesdoti sulle tue conoscenze storiche e su testimo- sare la propria religione. Leggendo l’autobiografia di Nelson Mandela mi è venuto nianze che hai letto o sentito. in mente che è vero che le leggi vanno rispettate, 1932: Hitler vuole liberare la Grande Germania ma non si possono accettare quelle che differenda tutti gli individui che, non essendo di razza ziano le persone per il colore della loro pelle. La ariana, “inquinano” la purezza della razza tede- libertà è fare ciò che si vuole nei limiti delle legsca. Ed è così che iniziò l’era del genocidio, del gi giuste. La libertà è come un icosaedro: è uno massacro, dello sterminio. solo, ma ha tante facce. Sei milioni di ebrei, sei milioni di vite strappate Nicolò Consonni, 5^B Canale a delle persone che avevano l’unica colpa di non fare parte della “razza pura”, vite di valore inestimabile torturate, malnutrite, uccise. Figli vs genitori:cerchiamo di capirci Uomini, donne, bambini deportati in campi di Il coraggio degli adolescenti:parlare con i gesterminio, trasformati in numeri e privati di idennitori è sempre più difficile. tità, sfruttati, sterminati….. Ed io mi domando, sconvolta, come degli uomiLe aspettative dei genitori non sempre stimolano ni possano rendersi l’un l’altro la vita così imed influenzano in modo gratificante ed ottimale possibile….solo per dover eseguire degli ordini. il rapporto con i ragazzi. I genitori si aspettano Ascoltando delle testimonianze di un deportato, da noi dei comportamenti secondo i loro criteri ho realizzato che la sopravvivenza in quei campi d’educazione , non riescono a capire quello che era molto difficile, quasi impossibile; ho capito pensiamo e vogliamo, anche se lo vorrebbero , a che, nelle sue parole vi era la determinazione nel volte si aspettano troppo da noi e non si accorgoricordare, ma anche molta rabbia nei confronti di no che potremmo avere idee diverse dalle loro. coloro che lo hanno seviziato nel campo di transito di Bolzano. Nel periodo della adolescenza noi ragazzi siamo Mentre lo ascoltavo, percepivo la sua tristezza soggetti a cambiamenti sia sul piano psicologico nel ricordare le crudeltà; ho scoperto a malincuoche sul piano fisico e questo determina una forte re e ritengo tuttora ingiusto, che le donne venivacrisi d’identità perché non siamo né adulti né no private dei loro figli e dei loro mariti e che i bambini. In questa fase, infatti, ricerchiamo neonati venivano eliminati subito poiché erano l’autonomia e mettiamo in discussione il ruolo considerati “inutili”. dei nostri genitori. Ho anche riflettuto sulle terribili sorti di coloro In questa fascia di età, è fondamentale che anche che, in campi e schieramenti diversi, hanno il comportamento dei genitori cambi; combattuto contro le ideologie fasciste ed hanno è importante cominciare a pensarci come persosacrificato la loro vita per aiutare i deportati, le ne più libere, grandi e responsabili. quali non vanno mai dimenticate. Per intensificare ulteriormente il nostro rapporto Sono convinta che, anche a distanza di anni, quecon loro, i genitori dovrebbero approfondire il sto terribile massacro, deve assolutamente essere dialogo cercando di comprendere i nostri sentiricordato sempre, affinchè simili eventi non posmenti e ascoltare le nostre opinioni su ogni argosano mai più accadere. mento trattato in una conversazione. In un rapporto positivo tra genitori e figli ci devono essere amore e fiducia che racchiudono accettazione, tolleranza, rispetto reciproco, consiglio, libertà e persuasione. La qualità della comunicazione è molto importante per avere un bel rapporto equilibrato. I famigliari, se sono aperti al confronto e sono disposti a mettersi in discussione, per altro avrebbero qualcosa da imparare da noi figli, anche che non sono perfetti e che possono sbagliare. Tuttavia se questa realtà per il primo periodo può provocare un sentimento di rabbia e delusioChiara Musicò 3° B scuola media Dante Alighiene, il tempo favorisce il dialogo con noi ragazzi, ri, Castelnuovo Magra. fino a diventare una buona autoeducazione per entrambi. Cosa ne penso io della libertà I genitori devono comprendere anche che, a volte, noi ragazzi ci sentiamo oppressi dalla loro Quando la maestra ci ha chiesto di fare questo apprensione che si nota soprattutto per le troppe testo ho pensato che sarebbe stato molto difficile raccomandazioni. Questa insistenza rassicura i svolgerlo. Libertà è un termine molto usato, ma è “grandi” e li fa sentire a posto ma allo stesso complesso spiegare cosa sia. tempo può danneggiare il dialogo e creare perHo cercato la parola sul vocabolario ed ho notato plessità. che lo spazio dedicatole è immenso, perchè la Inoltre a noi adolescenti dà molta sicurezza esselibertà può avere molte facce. Per chiarirmi le re a conoscenza che i genitori hanno fiducia in idee ho pensato ai suoi contrari e quello che mi noi anche quando stiamo maturando il nostro ha colpito di più è stata “oppressione”. Questa “io”. parola mi ha rammentato la nostra recita per il Si può anche spiegare loro che, se noi figli parGiorno della Memoria. I protagonisti della storia liamo di più con i nostri coetanei, sovente è per sono Daniel e la mamma, due ebrei. La mamma verificare se anche gli altri adolescenti provano lavora di nascosto e non può uscire di casa. Dale stesse emozioni e vivono gli stessi problemi. niel deve andare a fare la fila per prendere il paSecondo noi un buon inizio da cui partire per ne, ma ha fretta perché la città è occupata dai migliorare i rapporti con i nostri genitori potrebTedeschi. Daniel non può andare a scuola, né be essere l'utilizzo di una strategia basata sulla professare la sua religione. Sapendo che cos’è la persuasione e non sull'imposizione. non libertà si può capire cosa può essere la libertà. Libertà è uscire di casa liberamente, ricevere INTERVISTA L’ESPERIENZA DI NIKO Spesso le famiglie purtroppo, per vari casi, diventano famiglie allargate. Niko ha 17 anni e vive in una di queste situazioni da dieci anni. I suoi genitori hanno dei compagni. Suo padre si è sposato con una donna giovane e ha due bambine. Niko vive con la madre e il suo compagno. Gli abbiamo fatto qualche domanda. Come vivi questa situazione? Non è stato facile all’inizio, ma, visto che i miei sono separati da molto tempo, ci ho fatto l’abitudine! Quale è stata la tua reazione quando hai saputo che i tuoi genitori si erano di nuovo accompagnati? È stato problematico perché io ero molto piccolo e ogni giorno vivevo con la speranza che i miei si riavvicinassero. Mia madre me lo ha detto subito, mi disse che si era innamorata di un altro uomo. Con mio padre non è stato così semplice. Non me lo disse subito. Lo scoprii per caso. Poi sono andato a casa sua per avere delle spiegazioni e gli dissi che non mi avrebbe mai più rivisto perché ero ferito e mi aveva umiliato davanti ai miei amici. Lui si scusò dicendomi che con la sua nuova compagna era felice. Cosa pensi di questa situazione? Se io ho un problema i miei genitori sono i primi a darmi qualche consiglio e non mi è mai mancato nulla. All’inizio andavo male a scuola ma poi ho capito che lo studio è importante e porto a casa bei voti! Sono contento perché loro sono felici. Come si è evoluta la famiglia nel tempo: da quella patriarcale a quella allargata. CAMBIA LA FAMIGLIA , CAMBIANO I RUOLI La famiglia italiana ha subìto, negli ultimi centocinquant'anni, una trasformazione radicale e profonda, innanzitutto sotto il profilo demografico. La famiglia, nucleo fondamentale della società, si è evoluta, e il progresso sociale le ha apportato significativi cambiamenti e novità. Infatti il vecchio modello era fondato su regole ben precise, formato da genitori anziani, figli sposati, nipoti ed aveva una struttura patriarcale. Il membro più anziano, il “pater familias”, aveva la massima autorità ed era il depositario dei valori e dell'educazione dei giovani, in un'economia fondamentalmente agricola che aveva bisogno di molte braccia. Con lo sviluppo della società industriale, i figli hanno cominciato ad abbandonare la casa paterna, trovando una loro indipendenza economica e dando sempre più luogo alla quasi insormontabile barriera tra microcosmo della famiglia e macrocosmo della società. Infatti essi tendono ad allontanarsi dal proprio "nido", perché preferiscono affermarsi in una società, da cui dipenderà il loro futuro, creando così una sorta di muro divisorio con la loro famiglia. Al giorno d'oggi, molto frequentemente, si sente parlare di un nuovo tipo di famiglia, la famiglia allargata. È un' istituzione che nasce dalla crisi della famiglia tradizionale: i genitori decidono di separarsi, poi si riaccompagnano e formano un'altra famiglia che crea nuove convivenze tra figli di padri e madri diversi. In questo caso, a volte, il disagio dei ragazzi è maggiore perché possono perdere un punto di riferimento stabile e sicuro, ma , per fortuna, non sem- pre è così. Classe 3^ B Scuola media Dante Alighieri IMPORTANZA FORMATIVA DELL’EDUCAZIONE secondaria di secondo grado e solo chi ha MUSICALE scelto di frequentare il liceo musicale avrà la Abbiamo deciso di parlare di musica perché è un te- possibilità di studiare musica a scuola; un ma che ci coinvolge, ci riguarda da vicino, ci emo- vero peccato; la musica dovrebbe essere per ziona. Tutti ascoltiamo musica per svariate ore al tutti, non per pochi. giorno, molti suonano uno strumento. Il termine ‘musica’ deriva dal greco ed è l'arte e la scienza dell'organizzazione dei suoni nel corso del tempo e nello spazio. Si ipotizza che la musica possa aver avuto origine dall’imitazione dei suoni naturali. I primi strumenti musicali risalgono al Paleolitico e sono principalmente quelli a percussione come i tamburi, costruiti con la pelle degli animali e gli strumenti a fiato. Dalla sua origine sino ad oggi alla musica è stato attribuito un grande valore inoltre è alla portata di tutti; l’arte del suono è diventata motivo di pregio per chi è in grado di trasmetterla al pubblico emozionandolo. E’ usata come terapia in sostegno a gravi handicap, come cura per superare momenti bui, per stimolare il feto nel ventre materno o semplicemente come colonna sonora di ogni attimo della nostra vita. A scuola può essere utilizzata per favorire una didattica interculturale. Si sono evoluti i supporti per ascoltare musica, tra questi la radio è rimasta il metodo principale per diffonderla, sono inoltre esistiti i dischi in vinile, i juke box, le musicassette fino ad arrivare ai moderni ipod, ipad, pc, telefoni e cd. La tecnologia ha reso la musica alla portata di tutti e fruibile in qualsiasi momento della giornata ma i suoni, passando per tante apparecchiature, perdono la magia che solo la musica dal vivo trasmette. Ognuno di noi sviluppa una personale sensibilità musicale ed è per questo che oggi possiamo ascoltare una grande varietà di generi: dalla musica classica al rap, dalla lirica al rock o dal jazz all’elettronica. Un nostro compagno ha suggerito un’associazione mentale tra la musica e la cioccolata, quando le assaggi non puoi più farne a meno....Abbiamo la fortuna di vivere in un Paese ricco di cultura musicale, culla dei più importanti compositori. I principali teatri del mondo dedicano ampio spazio alla musica italiana e i musicisti sono richiestissimi. Ma se la musica è così importante dal punto di vista formativo e culturale perché nella scuola italiana è una materia così poco presente? Il prossimo anno frequenteremo la scuola QUALE MUSICA ASCOLTIAMO? INDAGINE ALL’INTERNO DELLA CLASSE Ma quale musica siamo abituati ad ascoltare nel tempo libero? Ognuno di noi ha le proprie preferenze, ascoltiamo musica italiana e straniera, di ieri e di oggi, classica e pop. Di solito con il tempo cambiano i nostri gusti musicali, cominciamo ad interessarci alla musica commerciale più pubblicizzata, poi, entrando in contatto con nuove realtà (nuova scuola, nuovi compagni, nuovi amici.), iniziamo ad ampliare i nostri orizzonti musicali ascoltando musica di vario genere. Gli stimoli che riceviamo dagli adulti determinano le nostre scelte contribuendo a formare la nostra cultura musicale, ecco perché la scuola gioca un ruolo importante. Abbiamo deciso di fare un’indagine in classe per sondare le nostre preferenze musicali. I dati sono chiarissimi: i gusti preferiti sono la musica house, il pop e il rap. Ovviamente con i generi musicali cambiano anche i cantanti preferiti, nella nostra classe sono: Emis Killa, Eminem o J-Ax, insomma quasi tutti cantanti che fanno musica da discoteca, composta da suoni fatti al computer messi in sequenza IL NOSTRO PERCORSO INTERDISCIPLINARE che si ripetono per 10 minuti o più. La nostra generazione è affascinata dal ALLA SCOPERTA DELLA MUSICA suono mentre le generazioni precedenti si concentravano sugli aspetti melodici o A scuola abbiamo la possibilità di suonare alcuni testuali. L’importante è considerare la strumenti, la cosa che ci piace di più è partecipamusica un’espressione culturale evitando re ai concerti, ci fa sentire uniti, parte di un grupl’omologazione e il pregiudizio. po affiatato; abbiamo suonato anche sotto le stelle ed è stata un’esperienza che non dimentichereClasse III C della scuola Media Dante Alighieri: mo. Durante l’anno abbiamo svolto molti percorsi caratterizzati dalla musica: abbiamo studiato i Beatles e ci siamo esercitati nell’esecuzione di molti brani musicali. Quest’anno ricorre il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, abbiamo colto l’occasione per approfondire la sua biografia, ciò ha favorito il collegamento tra educazione musicale e le altre discipline: abbiamo studiato il periodo storico legato al Risorgimento e all’Unità d’Italia, visionato i ritratti più celebri del Maestro come quello eseguito dal pittore ferrarese Giovanni Boldini a Parigi. Si è rivelato utile confrontare Verdi ad alcuni importanti contemporanei, primo tra tutti Alessandro Manzoni; Richard Wagner è nato esattamente lo stesso anno di Verdi ma la sua musica è completamente diversa, sembrano appartenere a mondi distanti. Quando abbiamo studiato Romeo e Giulietta di William Shakespeare abbiamo svolto alcuni approfondimenti teatrali e cinematografici, alla fine l’insegnante ci ha fatto ascoltare Romeo and Juliet dei Dire Straits: strepitosa.Uno degli argomenti più interessanti in programma è stato a nostro parere il percorso legato alle città della musica americana (il rock, il grunge, la musica country), ci ha consentito di collegare musica, letteratura, geografia e inglese. Non ci siamo quindi limitati alla musica colta e alla musica del passato, abbiamo esplorato anche la musica popolare che rispecchia la realtà quotidiana, ci è piaciuto ad esempio riflettere sul testo della canzone Tensione evolutiva di Jovanotti dedicando l’attenzione linguistica riservata solitamente ai testi poetici. Attraverso questi percorsi abbiamo avuto la possibilità di spaziare attraverso i generi, le epoche e i luoghi. Istruttivo e piacevole. UN’ESPERIENZA IN STILE CARTOON! Il primo marzo 2013 gli alunni della nostra scuola si sono recati al centro sociale per un incontro con il disegnatore esperto Federico Bertolucci diviso in due parti, la prima interessata a tutte le classi e la seconda dedicata unicamente ai ragazzi che frequentano il corso di fumetto pomeridiano organizzato dalla scuola. Il fumettista viareggino ha risposto alle nostre domande, ci ha raccontato la sua testimonianza coinvolgendoci con divertimento. Ha raccontato che sin da bambino aveva la passione per il disegno, gli bastava avere una matita e un foglio per essere felice. Con il passare degli anni questa passione accompagnata da uno straordinario talento naturale è diventata il suo lavoro quotidiano. Ha frequentato il liceo Artistico e successivamente l’Accademia delle Belle Arti nella quale ha conosciuto la nostra professoressa di arte e immagine, Linda De Gioia e nella quale ha potuto mettere alla prove le sue doti e ampliare le sue conoscenze. Ci ha inoltre parlato della sua esperienza alla Disney e di come è riuscito a lavorarci. Ha partecipato ad un concorso organizzato da questa casa di produzione, ha inviato i suoi disegni ed è stato assunto per la grande capacità espressiva dei suoi personaggi. E’ proprio questa la dote più grande per un fumettista, ci ha spiegato, l’espressività è la base per disegnare un capolavoro, le figure disegnate devono saper trasmettere emozioni a chi le osserva senza ricorrere all’uso dei dialoghi. Ci ha colpito molto la sua scelta di lasciare la Disney e ci ha spiegato che in questa grande azienda tutto era fantastico arredato in stile cartoon, a molti può sembrare l’obiettivo finale di un fumettista come lui, il culmine della sua carriera, invece è solo il punto di inizio. Il disegno è qualcosa di estremamente personale, è un modo per mettere nero su bianco le nostre emozioni esprimendosi, per chi ha una grande dote, al meglio. Ed è proprio questa la motivazione di tale decisione, la Disney ha personaggi prestabiliti e il disegnatore si deve attenere a schemi precisi, non potendo lavorare con la propria fantasia. Per questo negli ultimi anni ha deciso di lavorare in proprio con un suo collaboratore francese Frèdèric Brèmaud. Il fumetto è composto da tre serie, la prima ha come personaggio principale la tigre, la seconda una volpe e il terzo è in fase di lavorazione. Tutti e tre parlano del rapporto degli animali con la natura e sono tutti interamente privi di dialoghi. Grazie a quest’esperienza abbiamo capito che i sogni si posso realizzare, con una buona dose di forza di volontà possiamo raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti e in futuro poterci esprimere al meglio facendo il lavoro che amiamo. Elena Paita 3^ C Link per Federico Bertolucci: http://federicobertolucci.blogspot.it/ http:// tutorialkinart.blogspot.it/2010/09/ federico-bertolucci-costruzione-diuna.html https://www.youtube.com/watch? v=PwHvhBNscWw Il 20 Maggio 2013, presso la Scuola Secondaria di I Grado “Dante Alighieri”, si terrà un incontro con il fumettista Claudio Stassi che ha realizzato il fumetto del libro “ Per questo mi chiamo Giovanni”, autore Luigi Clando. Intervista a Silvia Lambruschi da quello europeo e italiano. campionessa mondiale di Intervista al Dirigente Scolastico Luca Cortis. 8) COME TI SEI SENTITA QUAN- pattinaggio artistico su rotelle. DO TI HANNO INTERVISTATA ALLA TV? Ero impacciatissima e non sapevo cosa dire. 9) COME HAI VISSUTO L’ACCOGLIENZA CHE TI E’ STATA PREPARATA DAGLI AMICI DI CASTELNUOVO? 1) A QUANTI ANNI HAI INIZIATO A PATTINARE? A cinque anni e mezzo. 2) CHE COSA TI HA SPINTA A PRATICARE IL PATTINAGGIO ARTISTICO? Mi sono rotta una gamba mentre sciavo, dovevo rinforzarla cosi il pattinaggio è entrato nella mia vita. Pensavo ad una piccola festa; ma all’uscita dal casello autostradale, la massiccia presenza di amici mi ha 1) Cosa si prova a essere dirigenfatto capire che ero stata seguita da te di questo Istituto? moltissime persone ed è stata veraUn grande senso di responsabilità mente una grande festa ma anche gioia quando le cose vanno bene. 10) QUANTE MEDAGLIE HAI VINTO? 14 ori e 1 argento ai campionati europei, 21 medaglie ai campionati f. i. h. p. , 8 medaglie ai campionati italiani u. i. s.p., 2 ori e 1 argento ai campionati mondiali 4) HAI INCONTRATO DELLE DIFFICOLTA ‘ALL’INIZIO DELLA TUA ATTIVITA’ SPORTIVA? No, pattinare mi piaceva e sono sempre stata sostenuta dalla mia famiglia. Avevo tante cose da fare tipiche di quell’ età. Ho smesso per un mese, ma quando mi sono giunte le convocazioni della Nazionale, non ho saputo resistere e ho capito che il pattinaggio era la mia passione. Insegnavo e prima ancora ho fatto il militare di leva. 4) Si vede mai con gli altri presidi? Sì, spesso. 5) Quali sono i compiti di un Preside? 12) CHE COSA PROVI QUANDO ENTRI IN PISTA E HAI TUTTI Capire bene il posto dove si lavora, GLI OCCHI PUNTATI ADDOSSO? costruire delle buone relazioni e far Le prime volte mi sentivo a disagio e soprattutto mi infastidiva la pre5) TI RICORDI LE EMOZIONI senza ravvicinata dei giudici, ora DELLA TUA PRIMA VITTORIA? sono più sicura e riesco a concenA nove anni ho riportato la mia pri- trarmi dimenticando quello che sucma vittoria; ricordo di aver provato cede intorno a me. un’ emozione grandissima e quasi non credevo di aver vinto. 13) CHE IDEA TI SEI FATTA DEL 6) COME HAI FATTO A CONCILIARE LO STUDIO CON LO SPORT? Ho insegnato 10 anni in Inghilterra e negli Stati Uniti e sono stato Dirigente in Sardegna. 3) Prima di diventare Preside ha 11) SEI MAI STATA TENTATA DI mai fatto altri lavori? 3) IL PATTINAGGIO ARTISTICO LASCIARE LO SPORT? è UNO SPORT IMPEGNATIVO? Si, in prima superiore a gennaio. Sì, molto; più si sale di livello, più diventa impegnativo; prima dei campionati mi devo allenare 7-8 ore al giorno. 2) Hai insegnato in altri Istituti? capire a tutti che bisogna osservare le leggi. 6) Le piace il suo lavoro? Sì, mi piace molto il lavoro che svolgo e quando sono seguito dalle persone che lavorano con me sono MONDO DELLO SPORT? molto soddisfatto. A volte alcune C’è il bello e il brutto, certamente persone non mi seguono e ciò mi bisogna stare attenti; sembrerà strano ma è un mondo ricco di insidie. rende infelice. Durante le elementari e le medie non ho incontrato difficoltà, durante 14) COSA INTENDI FARE IN FUle superiori ho dovuto imparare ad TURO? organizzare bene il mio tempo. Vorrei iscrivermi all’ Università e iniziare a pensare di diventare una 7) COSA HAI PROVATO QUANallenatrice, ma sono anche molto DO SEI DIVENTATA CAMPIOinteressata al pattinaggio su ghiacNESSA MONDIALE? Un’ emozione inspiegabile, il cam- cio. I ragazzi della terza C pionato mondiale è molto diverso 7) Ha mai studiato all’estero? Sì, sono andato a studiare e perfezionare la lingua inglese. Nicolò e Gabriel - Classe IV A Palvotrisia. Gita di istruzione a Campo Cecina Nei giorni 19 e 20 febbraio le classi 1B e 1C della scuola media “ Dante Alighieri “,si sono recate a Campo Cecina per osservare la fauna e la flora del luogo. Di mattina presto abbiamo raggiunto un luogo solitario e suggestivo per vivere un'avventura emozionante. Ci siamo diretti verso il sentiero che porta al rifugio del C.a.i. Carrara. Camminando ci si poteva immedesimare in professionisti fotografi che cercavano di immortalare gli aspetti più suggestivi del paesaggio mozzafiato che avevamo davanti. Lungo la camminata ci accorgevamo sempre di più che la neve aumentava e la temperatura diminuiva. La prima escursione prevedeva l'osservazione di piante e arbusti che si trovavano lungo il sentiero dell'Anello Ballerino. Dopo aver terminato l'escursione ci siamo diretti al rifugio, caldo e accogliente. Verso le otto abbiamo cenato con un menù squisito: penne al sugo, patate, carne e come dessert uno squisito budino al cioccolato. Verso le dieci siamo andati tutti a letto anche se nessuno di noi aveva voglia di dormire. Il mattino seguente ci aspettava una ricca colazione a base di latte, cereali, marmellata e...nutella. Fuori nevicava, il paesaggio era mutato rispetto al giorno precedente,sopra le nostre teste si stava scatenando una bufera di neve!!! Il tutto era molto suggestivo; abbiamo fatto un'escursione invernale nel bosco, abbiamo visto le impronte degli animali, le cave di marmo; i più intrepidi hanno provato le ciaspole, delle particolari calzature che permettono di camminare in mezzo alla neve. Quando ho realizzato che il tempo per stare insieme ai miei compagni e ai miei insegnanti in un ambiente così bello era terminato,mi è venuto quasi da piangere perché non mi ero mai divertita così tanto in una gita... Spero che capiti presto un'occasione del genere,per divertirsi, per imparare cose nuove e per consolidare nuove amicizie. Voglio dire GRAZIE ai miei professori che hanno reso possibile un'esperienza magnifica... Beatrice Monti 1c D.Alighieri” Gita a Firenze Il 29 gennaio 2013, siamo partiti dalla stazione di Sarzana con Ad un certo punto del cammino il treno delle h 6.40. Siamo arrivati a Firenze alle h 8.45 siamo arrivati fino ad un accupresso la stazione Santa Maria mulo immenso di neve dove ci siamo messi a fare castelli e pu- Novella. Quanti negozi pazzi di neve:alcuni addirittura si che c'erano! E quanta gente. Dopo una lunga passeggiata sono rotolati nella neve!!! tra palazzi antichi, chiese dipinte con affreschi meravigliosi e statue della Piazza Signoria, siamo arrivati al Museo degli Uffizi, abbiamo attraversato gallerie di quadri tristi e allegri, con colori accesi o spenti, di sculture di pietra, bronzo, oro e disegni su un vassoio scudi e tele. Abbiamo apprezzato molto la Venere di Botticelli, però ci ha impaurito la testa di Medusa tagliata dipinta su uno scudo. Dagli Uffizi si vede l'Arno con il Ponte Vecchio con le sue botteghe di orafi che si affacciano sul fiume. Usciti dal museo siamo andati a visitare il Duomo e il Campanile di Giotto. Dopo la visita alla città, siamo andati al ristorante Lorenzo de' Medici. Finalmente una pausa! Dopo pranzo, tra chiacchiere e risate, ci siamo incamminati verso il Planetario, mentre i nostri genitori si sono sparsi in giro a "caccia di interessi". La scienziata del Planetario ci ha mostrato il globo terrestre e le stelle, le costellazioni, i pianeti, come orientarsi e trovare la stella polare. Sembrava veramente tutto vero. è stato entusiasmante! Abbiamo poi fatto un laboratorio sulla luce, molto interessante. Il tempo era finito, quindi abbiamo fatto una volata alla stazione per prendere appena in tempo il treno per andare a casa. Classe 5^B di Canale N. Consonni e V. Rolla Primaria Canale Visita al Museo Egizio di Torino Passiamo oltre, meno male! Ammiriamo dei sarcofagi ben conservati e dei vasi canopi. Mercoledì, 13 Febbraio 2013 Da una lastra si vede la tomba di Kha e Merit, una famiglia molto ricca. Al suo interno sono stati ritrovati 506 reperti. Sono le sette e stiamo per partire. Ecco il pullman! Il viaggio è lungo ma a Genova che spettacolo: è tutto bianco, immacolato! Quanta neve! Dopo quattro ore di viaggio, finalmente eccoci arrivati. Camminiamo un po’ e finalmente siamo davanti al museo egizio. Continuiamo e osserviamo dei dipinti raffiguranti Osiride, Iside e Anubi che pesa un cuore. Nella sala della tessitura vediamo abiti e sandali; in quella scrittura testi in geroglifico e frammenti di vaso che gli scribi utilizzavano per prendere appunti o esercizi di scrittura o disegno. Entriamo e ci aspetta la nostra guida. Inizia il percorso e per primo vediamo una mummia. Che effetto! Le mani sono rotte: forse aveva le dita ornate di gioielli e dei ladri gliele hanno rotte per rubarli. Sono veramente belli, sembrano disegnati da poco tempo. Entriamo nella sala degli oggetti che gli egizi usavano quotidianamente e verifichiamo che le donne erano proprio vanitose: specchi, pettini, trucchi… Il nostro tempo è finito, la guida ci saluta. Peccato! E’ stato così bello e interessante che torneremo. Ciao museo! Ciao Torino! Classe IV A Palvotrisia - Ma come fa a saperlo? E il medico ribatté dicendo : - Lo so perché quando si ha l' appendicite la pancia Boy di Roald Dahl è tesa invece la tua non lo è! Un giorno Roald mette un topo Il libro Boy di Roald Dahl mi è pia- morto nel barattolo delle mitiche ciuto molto perché è una storia ve- palle arcobaleno (le caramelle che ra. Racconta la giovinezza dell'au- tutti i bambini volevano comprare), tore in modo divertente e scanzona- un altro giorno mette degli escreto. A volte parla malissimo degli menti di capra nella pipa del noioinsegnanti e degli adulti in genesissimo fidanzato della sorella. re.....uno spasso! Insomma, se avete voglia di leggere Però era un mondo molto duro : un libro interessante, istruttivo, irridopo averlo letto ho pensato: meno verente ma sopratutto divertente male che non sono nata cent'anni non perdetevi Boy! fa, per fortuna non esistono più le punizioni corporali a scuola! Per Elena Moroni I C non parlare del rapporto con le malattie, allora i medici ti operavano senza nemmeno farti un'anestesia. L’isola del Tempo Perso Ora racconterò gli episodi che mi Autore: Silvana Gandolfi sono piaciuti di più: Editore: Salani Gl’ istrici Quando hanno tolto le adenoidi a Trama: Giulia e Arianna sono amiche Roald Dahl. per la pelle . Durante una gita alla miEra un giorno qualunque quando niera , Arianna s’ infila in un cunicolo per accudire un cucciolo di pipistrello , Roald fu accompagnato dalla mamma da un medico perché respi- Giulia la segue , e le due si perdono e vengono inghiottite all’ interno di un rava male, la nonna gli disse che crepaccio . Si ritrovano misteriosamenera solo un semplice controllo … Quando furono arrivati dal medico te in un vulcano in un vulcano ; il tempo scorre lentissimo , i tramonti durano questi lo fece sdraiare su un lettino, giorni , così come le notti di luna . Scogli controllò la gola, prese delle prono di essere nell’ isola del Tempo pinze taglienti e zacc! Gli tolse le Perso dove finiscono tutte le cose e le adenoidi in modo fulmineo e senza persone che sulla terra si trovano smaranestesia. rite . Nell’ isola incontrano una banda di ragazzini che si occupa di controllaVi ricordo che lui era sempre lì sotto, sveglio e che aveva visto del- re il posto e di rispedire nel mondo tutti le cose sanguinose che gli uscivano quelli che da soli nell’ isola non potrebbero sopravvivere ( cuccioli , vecchietti dalla bocca ... Questo episodio è uno di quelli che smarriti ) . A questo punto le vicende si infittiscomi sono piaciuti di più, però quando no, leggetelo e scoprirete ciò che accal' ho letto stavo per svenire. de. Quando Roald finge di avere l'ap- Mattia Lorenzani 5B Canale pendicite Roald era stato mandato dalla ma- Storia di un gatto e di topo che dre in un collegio. Ma lui aveva diventò suo amico nostalgia di casa, allora si finse malato di appendicite (conosceva benissimo i sintomi perché l' aveva avuta sua sorella). Il medico del collegio lo controllò e dopo la visita mandò Roald a casa . La madre per accertarsi che avesse veramente l'appendicite lo condusse dal medico di famiglia. Dopo la visita il medico portò il ragazzo dietro la scrivanie e gli disse : - E' una scusa solo perché vuoi stare con tua madre vero? Roald stupefatto rispose : Le nostre recensioni Autore: Luis Sepulveda Editore: Guanda Editore Questo libro racconta la storia di una grande amicizia tra un gatto, Mix e un topo, Mex. Mix è un gatto nero che vive con Max, il suo padrone. Diventato adulto Max va a vivere in un appartamento a Monaco e si porta il suo gatto, anche se vecchio e cieco. Un giorno, mentre Max è fuori casa per lavoro, Mix conosce un topo messicano che si è introdotto nell’appartamento in cerca di cibo. I due diventano grandi amici. Il topo diventa addirittura gli occhi per Mix; lo aiuta a salire sul tetto e a saltare su quello della casa di fronte. La loro amicizia diventa una leggenda per gli abitanti del quartiere che raccontano di aver visto un gatto e un topo guardare insieme il tramonto. Gabriel Bianchi IV A Palvotrisia Il grande cavallo Autore: Roberto Piumini Editore: Piemme Junior Il libro mi è piaciuto molto. Parla di un cavallo diverso dagli altri: è molto, molto più grande. Nasce nel villaggio di una tribù indiana e alcuni lo giudicano un demone a causa della sua altezza. La parte più bella è la nascita di Iuco. Nicolò Bottiglioni IV A Palvotrisia Storia di un grappolo d’uva L' attività, rientra nell' ambito disciplinare di storia. Dopo aver letto il racconto, le insegnanti hanno aperto una conversazione, cercando di coinvolgere il più' possibile i bimbi, in modo da approfondire e verificare le conoscenze che gli alunni hanno sul concetto di " Prima, Dopo, Infine ". In seguito, siamo passati alla visualizzazione di immagini e figure, relative alla nascita di un grappolo d' uva, grazie all' ausilio della LIM. Gli alunni hanno rappresentato individualmente in sequenza la storia ascoltata, apponendo le relative didascalie. Infine, per una maggiore interiorizzazione dei contenuti, e' stato realizzato un cartellone murale, dove tutti hanno potuto esprimere la propria creatività Classe 2B Palvotrisia Il percorso da casa a scuola Nell' ambito della disciplina di geografia abbiamo realizzato un cartellone raffigurante un percorso immaginario casa/scuola. L' attività, è stata dapprima consolidata, attraverso: conversazioni, schede, libro di testo. Successivamente, abbiamo disegnato su un cartellone, gli elementi principali e i relativi punti di riferimento. In questo modo, è stata data la possibilità a tutti i bambini della classe di partecipare alla realizzazione del lavoro. Questa attività, ha visto la partecipazione di un bimbo di 5 L.M. il quale, quasi ogni mercoledì, durante le ore di lezione della disciplina di geografia, partecipa volentieri alle attività che vengono proposte e adattate dalle insegnanti per valorizzare le capacità , le attitudini e soprattutto le abilità diverse di ogni singolo alunno. Divertiamoci un po’ TROVA L’ANIMALE…. Corsa Spuma Gruviera Canino Piena Motorino Sgattaiolare Sfocare Polline Rapina Storie TROVA IL FRUTTO…. Coccodrillo Speranza Limo nel Nilo Amore Aranciata Afràgola Pomona Olivastro TROVA LA PIANTA…. Melone Perone Cacciavite Opinione Sedimentazione Assorbo Orticaria Gli uomini primitivi presentati dalla classe 3^ A di Palvotrisia Così comincia l’evoluzione: con cinque uomini in trasformazione. Il primo fu l’australopiteco Con il pollice opponibile. In seguito l’habilis sviluppò il cervello, Poi venne l’homo erectus Che dominò il fuoco, Seguito dall’homo sapiens Che iniziò un proprio linguaggio. Subito dopo incontriamo l’homo sapiens sapiens Che diventò il nostro antenato. Da lui discendiamo Noi che oggi viviamo. Francesca Maria Monfroni L’uomo primitivo. L’uomo primitivo nelle grotte Dormiva tutta la notte Il fuoco usava Di carne si cibava Lui era anche un pittore E di stupendi graffiti era l’autore. Peloso era tutto Col muso un po’ brutto Su due piedi camminava E grazie al pollice gli oggetti afferrava. Parlare non sapeva Con i gesti si esprimeva Nell’era neolitica viveva Uomo di Neandertal si chiamava. Alessia P. L’uomo primitivo. La fame è tanta Fuori la neve Ricopre ogni cosa, Il freddo unisce la famiglia In un caldo abbraccio, Il fuoco è ancora una grande paura ma domani chissà….. Martina Franceschini Una sera come tutte le altre ero nel letto tranquillamente, ma non riuscivo a prendere sonno, quando ad un certo punto sentii uno scricchiolio….qualcuno stava camminando; io pensai che fossero le porte in legno a scricchiolare, ma nel muro vidi un’ombra. Avevo molta paura, dovevo fare pipì, e decisi di andare in bagno, al piano di sotto; quando stavo scendendo dalle scale inciampai facendomi un livido e tagliandomi un po’ il dito. Perdevo sangue!.....Trattenni il respiro..Cercai, non di camminare ma di volare, per non far rumore. Andai in bagno per disinfettarmi, quando nello specchio notai di nuovo quell’ ombra, inciampi e caddi, quando l’ombra mi afferrò e mi portò in camera. Mi rimboccò le coperte e poi tutto svanì: era tutto un sogno!!!!!!! Mi ero persa in un tunnel. Mi sentivo osservata e seguita, quando all’improvviso sentii un rumore. Mi voltai e…..aiuto! Aiuto! Un mostro gigantesco era pronto per mangiarmi. Era un miscuglio tra un orco e un gigante. Scappai da ogni parte, ma il tunnel era finito, non avevo via di scampo, il mostro era davanti a me. Pensavo che era la fine, ma il peso del mostro fece franare il tunnel: era il mio momento per scappare. Il tunnel stava crollando, pensavo di aver seminato il mostro, am era troppo presto per cantare vittoria. Ero dall’altra parte del tunnel, quando risentii i passi del mostro; in quel momento non riuscivo più a reggermi in piedi dalla paura. Svenni e, quando mi risvegliai, mi trovai legata e vedevo un enorme pentolone. Ecco, il mostro stava per infilarmi nella pentola quando senAlessia Dell’Amico tii la voce della mamma: << SveClasse 5B Canale glia, dormigliona…>>, scopro che era soltanto un incubo. Un giorno sono andato in cantina, stavo prendendo una cosa, salta la luce, ho paura, urlo. AH.. ah….. ah…………. !!! Corro per uscire, cado, mi faccio male . Trovo una torcia, l’ accendo, vedo una bambola………… Aiuto!!!! Corro, vedo la porta, è chiusa, trovo le chiavi, l’ apro, corro, vedo mia sorella che si è messa il trucco ………ah!!!. Scappo, vado in camera mia e chiudo la porta . Mi metto sotto il letto ,… poi vedo qualcuno, con coraggio esco con la racchetta da tennis in mano e urlo Ah!!!!!!! Prendi questo!..........Urlo. La prende in testa: era mio papà. Scappo, vado in cucina, mia mamma cucinava i broccoli Aiuto!!!!!!! YASSIN ABOUTAMMAM Cl 5B Canale Sto andando tranquillamente da mia zia a portarle il dolce .Ad un tratto… bonk.. inciampo nello scalino e intorno a me si forma una pozza di sangue…Il mio gomito gocciola sangue….. Corro dalla mamma. Vado veloce in bagno. C’è una scia rossa sul pavimento. Mi disinfetto. Ahi, che dolore!!! Intanto il terrore continua ad aumentare . Simona Iuliano classe 4° Canale La mamma urla dallo spavento .Io piango. Chicco abbaia. Papà dice che non è successo niente. Dopo qualche secondo tutto è tornato alla normalità, con qualche cerotto in più. Ho la febbre a quaranta. Che pauSento delle voci. Mi parlano. Mi viene paura. Mi viene mal di testa. ra!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Si spengono le luci. Mi alzo. Sento !!!!!!!!!!! ……..e che dolore!!!! dei fulmini. Sbatto contro il muro. Si apre la finestra. Inizia a piovere. Francesca Sergiampietri 5 BCanale Cado dalle scale. Il vento spinge. Cado dalla finestra. Atterro sul mio gatto. Sento bisbigliare. Sento un urlo di paura. Un’ ombra si avvicina. Il mondo inizia a ruotare. Vedo delle sagome……. I miei genitori. No, non sembrano loro. Scappo. Salgo su un albero. Ma arriva un fulmine. AHH… Cado dall’albero. Perdo coscienza. Sento una vocina. Mi sveglio. E’la nonna! Avevo fatto un sogno,o meglio… un incubo! Virginia Baccellieri 5 B Canale Una serata da paura con lo strano amico X no di essere finiti dentro ad un castello stregato. Nel frattempo li raggiunse X strisciando sui gomiti, seguito da Jack che aveva la bocca piena delle ossa perse dallo scheletro. Mentre il cane rimontava i pezzi di X non proprio nell’ordine giusto, lo scheletrino si accorse che quelle figure non erano i suoi zii ma due perfetti sconosciuti. Si spaventò così tanto che cercò di scappare ma inciampò sul suo ginocchio, cadde e si mise a piangere. < Non piangere X> disse Jack leccandogli le ossa, cogliendo intanto l’occasione per fare un piccolo spuntino di mezzanotte, < Non devi avere paura di loro, sono miei amici! Avanti, fatevi vedere!> Sara e Marco allora si tolsero la maschera da scheletro e si presentarono a X spiegandogli il perché erano entrati nel suo castello. Dopo avere raccontato tutto X li portò a visitare il castello e li presentò ai suoi amici: i pipistrelli trasporta-messaggi, gli oggetti magici e parlanti e i fantasmini fumosi. Sara, alla fine della visita, propose a X di seguirli alla loro casa, dove nel frattempo, si stava svolgendo la festa e X accettò volentieri l’invito dei due fratelli. Alla festa si divertirono talmente tanto e gli amici di Sara e Marco furono così gentili con X, che lui decise di trasferirsi per un po’ di tempo nell’armadio dei due bambini. <Cara sorellina, Halloween ti dà alla testa; i cani non parlano e i piQuella sera, Sara e Marco organiz- pistrelli non hanno l’orologio> zarono una festa in maschera. La <Non avranno l’orologio ma sono casa era stata addobbata per sempre puntuali a differenza tua l’occasione: c’erano zucche scavate che ogni mattina devi rincorrere il per farne delle lanterne , pipistrelli di cartapesta che pendevano dal soffitto, ragnatele appese in ogni angolo della casa e grossi ragni pelosi per terra. I due bambini erano travestiti da scheletri ed erano molto contenti del loro abito infatti erano anni che desideravano indossare quella maschera la sera di Halloween. Ad un certo punto Sara aprì la porta di casa e il suo cane Jack scappò. Lei uscì in strada per riprenderlo e, pulmino!> affermò il cane scodinalzando gli occhi al cielo, vide una zolando. cosa assai bizzarra! Non aveva mai <Visto che avevo ragione!> ribatté visto niente di simile in tutta la sua Sara <Ci deve essere qualcosa di strano in quel castello lassù e Jack vita… sa già qualcosa! Andiamo a vedere e portiamolo con noi.>. I due si allontanarono da casa seguendo Jack che correva verso la collina. Mezz’ora dopo erano già sulla cima della Collina Nera. Il castello si presentava ai loro occhi, ampio e oscuro. Era circondato da alberi senza foglie che proiettavano sul terreno ombre minacciose. I vetri delle finestre erano rotti e dall’interno proveniva la luce delle candele. I due fratelli entrarono imUna decina di pipistrelli che vola- pauriti e tremanti, solo Jack era vano, ma non volavano come tutti i tranquillo e felice. pipistrelli, bensì come una perfetta All’improvviso da un angolo buio formazione aerea; e non era finita spuntò un vero e proprio scheletro qua! Infatti portavano fra le zampe che corse verso di loro allargando degli strani biglietti fosforescenti. le braccia <Ciao! Caro zio Bob e Anche Jack alzò gli occhi al cielo cara zia Amy! Finalmente siete veed esclamò < Anche quest’anno nuti a trovarmi!> i bambini scappasono in perfetto orario!>. Sara ri- rono via urlando per tutte le stanze mase pietrificata e proprio in quel del castello e lo scheletro li rincormomento la raggiunse suo fratello reva stupito. Marco che le chiese <Che cosa ti è < Ma come zii, non mi riconoscete? successo? Sembra che tu abbia vi- Sono X! Vostro nipote Raggi X! sto un UFO!> Fermatevi!>, mentre correva dietro < Non ci crederai mai! Jack ha par- a Sara e Marco, perdeva pezzi di Beh, è proprio vero: ogni casa ha lato!> balbettò Sara < Mi ha detto ossa lungo tutto il corridoio. che quei pipistrelli laggiù, diretti Arrivati in fondo i bambini si trova- il suo scheletro nell’armadio!!! verso il castello sulla Collina Nera, rono di fronte ad un vecchio ed imsono in orario!> polverato specchio che gridò: Classe IV B Palvotrisia < Fermi! O vi trasformo in ranocchi!> a quel punto i bambini capiro- LA FARINATA: GUSTO E LEGGENDA In questi ultimi anni è aumentata la voglia di mangiare il cibo di strada, cibo pronto ed economico. Non tutti i cibi di strada sono sani e non tutti appartengono alle nostre tradizioni alimentari. La farinata ha il vantaggio di essere un cibo vegano, sano, buono, economico, facile da reperire, fortemente legato alla nostra storia e alle nostre tradizioni e può essere mangiato anche dai celiaci. La farinata è un cibo che ha radici molto antiche, i Romani preparavano spesso delle puree di legumi. Nel passato i legumi erano una importante fonte di proteine per gli abitanti del popolo che raramente mangiavano carne. Vogliamo raccontarvi una leggenda legata alla farinata :si narra che il giorno della battaglia della Meloria nel 1284, ci fu un'invenzione casuale: quella della farinata. Quest'invenzione fu scoperta dai Genovesi in guerra contro i Pisani. Durante la battaglia della Meloria ci fu una tempesta: le navi genovesi erano cariche di farina di ceci e di olio d'oliva che si mescolarono insieme all'acqua di mare; i Genovesi raccolsero questa purea in alcune scodelle. Dopo averla raccolta, la purea fu scaldata dal sole e poi fu mangiata. Quando furono a Genova prepararono nuovamente la farinata e la cossero al forno: era buonissima!...la battezzarono “L'oro di Pisa” schernendo i Pisani battuti. teglie di rame. LA RICETTA Ora vi proponiamo la ricetta classica della farinata: far stemperare 250g. farina di ceci, il triplo d'acqua (circa 750 ml) ed un pizzico di sale in una ciotola. Lasciare riposare per almeno quattro ore. Con un cucchiaio togliere la schiuma che si è formata in superficie e versare il liquido ottenuto in una teglia bassa con un diametro di circa 32 cm unta in precedenza con abbondante olio extra-vergine d'oliva. Girare il tutto in modo che l'olio venga in superficie ed infornare a 250 °C per 20 min. Prima di mangiarla è uso abituale aggiungere un pizzico di pepe...Buon appetito! Trascorso questo tempo, riprendere il panetto, spianarlo e ricavarne delle strisce di pasta larghe circa due dita e lunghe 15 cm. Sistemarle man mano su un vassoio infarinato e lasciarle riposare per almeno mezz’ora. Trascorso questo tempo, scaldare l’olio in padella e friggere pochi sgabei alla volta. LA CLASSE 1C DELLA SCUOLA MEDIA “DANTE ALIGHIERI”. Quando raggiungono la doratura giusta, scolarli, aiutandosi con un mestolo forato, asciugarli tamponandoli con Gli sgabei carta assorbente. Servite gli sgabei ancora caldi, aggiungendo sopra un pizziGli sgabei sono un tipico antipasto delco di sale, un po’ d’origano o rosmarila nostra zona e sono ottimi con salumi no. e formaggi. Gli sgabei non sono altro Speriamo che qualcuno ce li prepari, che strisce di i pasta lievitata e fritte abbiamo una fame! nell’olio extravergine. Ecco come si preparano: Sciogliere il lievito in poca acqua tiepida; Disporre la farina a fontana sulla spianatoia, al centro aggiungere 1 cucchiaino scarso di sale e il lievito prima sciolto. Iniziare a impastare gli ingredienti, fino a ottenere un panetto morbido, omogeneo ed elastico. Coprirlo quindi con un canovaccio pulito e lasciare a riposo per almeno un’ora in un luogo tiepido e si privo di correnti d’aria. Tradizionalmente la farinata mangia solo in Liguria e in alcuni luoghi dell'alta Toscana. A Genova e a La Spezia viene chiamata farinata, a Carrara caldacalda, a Pisa cecina, a Livorno torta o cinque-cinque. In ogni pizzeria al taglio viene cotta in forno in grandi Classe IVA Palvotrisia Il primo giorno di Primavera. E’ il primo giorno di primavera. Che freddo stamattina. Piove. Ci affacciamo alla finestra per guardare E quello che vediamo è da ricordare! Nel lampione che illumina la sera Due passeri hanno portato la primavera: il loro vi hanno costruito E questo ci ha molto stupito. Mamma passera, con rapidi voli, Pubblicità—Progresso “Non fare uso di droghe” W la vita M la droga Se mai ti drogherai Più felice sarai. La droga fa male Vivrai come un animale. Del male puoi fare Il cibo cercava, E gli amici abbandonare. Sul palo il papà vigile osservava. La droga porta la morte Immaginiamo dentro al caldo nido Ma tu puoi cambiare la sorte. Dei passerotti che pigolano affamati Scegli: la vita La loro mamma che li ha sfamati non la morte E loro, piano piano si sono addormentati. W la vita Francesca e Nicolò - IV A Palvotrisia NON PARTO SE HAI BEVUTO! IO L’ALCOOL L’HO SEMPRE RICONOSCIUTO. SE SOBRIO SARAI LONTANO ANDRAI! ALCOOL + GUIDA = MINUTI CONTATI STOP CARR WITH ALCOOL Le nostre filastrocche Nella scuola mia c’è molta fantasia: con la maestra d’italiano cartelloni colorati al muro appendiamo. Carla ci insegna storia e geografia e a volte in classe leggiamo qualche profezia, con la geografia voliam dalla Sicilia alla Lombardia. Mi piace tanto l’inglese e a religione disegniamo tante chiese; a motoria facciam tanto movimento e a musica ognuno suona uno strumento, Infine facciamo tanti spettacoli teatrali che ci fa mal la testa dal battito delle mani. A volte le materie possono sembrare pesanti, ma in realtà sono tutte molto interessanti!!!! Alessia Dell’Amico 5B Canale Arlecchino e Colombina che coppia birichina Pulcinella con Brighella mangian l’ultima frittella. Pantalone col giullare, quante cose da mangiare! Tra maschere e mascherine, trecce e treccioline, da cosa mi travesto? Arlecchino e Colombina bella coppia birichina Se ti travesti da Pulcinella devi far la birbantella Se il giullare vuoi imitare ti consiglio di cantare. Fischiettando di qua e di là il carnevale se ne va in giro per tutta la città. Tra vestiti e mascherine da cosa ti travesti ? Io adoro il carnevale perché ogni scherzo vale !!!!!!!!!!!! Trecce e treccine bomboloni e dolcetti il carnevale è una festa Che se ci stai troppo ti fa girar la testa! BUON CARNEVALE A TUTTI!!!!!!!!!!!!!!! Francesca Sergiampietri 5B Canale Dobbiamo fare presto! La festa è cominciata! Ci scateneremo all’ impazzata! Aurora Biasin 5°B Canale La Scuola dell’ Infanzia Arcobaleno presenta Il golfo e il mare Il bozzetto Materiali Esposizione alle Terrazze Il Libro dell’ Inverno Scuola dell’Infanzia Arcobaleno I tre porcellini: I tre Porcellini: il nostro libro il nostro teatro Settimana del teatro Mercoledì 29 Maggio: Primaria Canale classe IV B “ ROBIN HOOD “ Primaria Canale classe V A “ SORRIDERE SEMPRE “ Primaria Palvotrisia classe II A “ Remake di canzoni “ Primaria Palvotrisia classi VA—V B “ SU E GIU’ PER L’ITALIA “ Da lunedì 27 Maggio a Venerdì 31 Maggio si svolgerà presso la tensostruttura di Colombiera la settimana del teatro. Giovedì 30 Maggio: Lunedì 27 Maggio: Scuola Secondaria di I Grado classe I A “ I VESTITI NUOVO DELL’IMPERATORE” Video “ AZUR E ASMAR “ Scuola Secondaria di I Grado classe III A video “ I PROMESSI SPOSI “ Scuola Secondaria di I Grado classe II A video “ Iliade “ Scuola Secondaria di I Grado classe II C rappresentazione “ BUSCAR EL LEVANTE POR EL PONENTE “ Martedì 28 Maggio: Primaria Canale classe III A “ UFFA, LA PIOGGIA “ Primaria Canale classe V B “ LA PORTINAIA APOLLONIA “ Venerdì 31 Maggio: Primaria Canale classe I B “ ABICIO’ “ Primaria Palvotrisia classe III A “ PICCOLO MUSICAL “ Primaria Canale classe IV A “ IL PAESE DI POCAFRUTTA “ Primaria Palvotrisia classe IV B “ CAVOLO, CHE FRUTTA! “ Primaria Canale classe V B Primaria Canale classi II A—II B “ COME PASSA IL TEMPO “ Primaria Canale classe I A Primaria Palvotrisia classe IV A “ LA REGINA MUSICA E I SUOI “ LA SIRENETTA “ MUSICANTI “