CASA VICENS: IL PRIMO PROGETTO DI GAUDÌ, LA PRIMA MANIFESTAZIONE
DEL MODERNISMO CATALANO
Oliviero Tronconi
Antoni Gaudí I Cornet è sicuramente il maggiore, ma non il solo esponente di quel movimento che prende in Spagna il nome di ‘Modernismo’ e che tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 si
diffonde in forme ed espressioni architettoniche mirabili soprattutto nella regione catalana ed in
particolare a Barcellona.
Sono numerosi e di straordinaria capacità gli architetti che confluirono nel movimento modernista e tra questi ci limiteremo a ricordare: Josep Puig I Cadafalch, Lluís Domènech I Montaner,
Joaquim Codina I Matalí, Joaquim I Bonaventura Bassegoda I Amigó.
Modernismo è la denominazione che assume in Spagna il movimento culturale che si sviluppa
a livello europeo che voleva affermare la libertà di creare nuove forme artistiche senza nessun
condizionamento formale degli stilemi del passato.
Liberty, così viene chiamato questo movimento nel nostro Paese, dove prese il nome dal celebre
grande magazzino londinese che per primo aveva commercializzato tessuti e oggetti del nuovo stile.
In Germania il movimento che voleva rompere con l’influenza del passato prende il nome di
Jugendstil dal titolo della rivista fondata a Monaco che per prima diffuse il nuovo verbo.
In Francia prese il nome di Art Nouveau, in Gran Bretagna venne chiamato New Style, in Austria, dove ebbe particolare vitalità, assunse la denominazione di Secessione proprio a marcare la
cesura con il passato e la profonda aspirazione ad una nuova creatività.
Tutti questi movimenti si caratterizzano per il sinuoso intreccio di linee che vogliono esprimere l’energia prorompente della vita, della creatività che rinasce incessantemente e si trasforma in
manifestazioni sempre nuove ed originali. Insieme a Vienna, Barcellona è la città europea con le
maggiori testimonianze di questo movimento culturale grazie ad alcuni grandi architetti tra i quali
appunto Antoni Gaudì.
Molte sono le opere conosciutissime di Gaudì, ma vi sono alcune sue realizzazioni la cui conoscenza è meno diffusa presso il grande pubblico. Tra queste spiccano alcuni progetti dedicati alla
residenza ed in particolare Casa Vicens ubicata in Calle de Carolines nella parte Nord di Barcellona,
una delle zone dell’affascinante città catalana meno frequentate dai turisti. Casa Vicens realizzata
da Gaudì tra il 1883 il 1888 è la prima opera del maestro e appartiene a quello che i critici hanno
definito come il Periodo Arabo, ovvero una fase nella quale l’architetto risente di alcune influenze
dell’architettura classica del mondo arabo ampiamente diffusa nella penisola iberica, soprattutto
in Andalusia nelle città di Siviglia, Cordoba e Granada parte dei territori a lungo dominati dagli
arabi prima della ‘reconquista’ terminata il 2 gennaio del 1492, quando i sovrani cattolici Isabella
e Ferdinando riuscirono a cacciare gli ultimi musulmani da Granada.
È questo per l’architetto un periodo caratterizzato dall’uso diffuso nelle facciate di materiali
quali la pietra, i mattoni, ma soprattutto la ceramica e da riferimenti ad alcuni stilemi classici
dell’architettura araba.
Casa Vicens si manifesta all’occhio dell’osservatore come un fantastico castello anche se nella
realtà si tratta di un edificio di dimensioni ridotte. Il committente dell’edificio fu Manuel Vicens, un
fabbricante di mattoni e ceramiche che nel 1878 chiese a Gaudì un’abitazione per il periodo estivo.
In quell’anno Gaudì si era appena laureato nel febbraio presso la Scuola Superiore di Architettura
di Barcellona e quando nel 1883 iniziò a dirigere la costruzione aveva ancora una limitata esperienza nella direzione del cantiere come anche nella progettazione. Costruire una casa di rappresentanza per un imprenditore ambizioso era quindi una sfida tutta nuova per il giovane architetto.
Il terreno su cui doveva sorgere l’edificio era di dimensioni limitate e risultava interposto in una
cortina di edifici piuttosto banali e comunque privi di pregio architettonico. Questo è il quadro che
si presenta ancora oggi al visitatore che arriva in Calle de Carolines dove Casa Vicens spicca tra gli
edifici anonimi della piccola e stretta via.
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Casa Vicens ci mostra un architetto che unisce, alla spiccata fantasia ed alla grande cura di ogni
piccolo particolare e dettaglio, come anche nella scelta e utilizzazione dei materiali, un forte spirito
razionale per quanto attiene l’organizzazione e la distribuzione degli spazi interni.
Pietra naturale color ocra come elemento base che utilizzerà anche in seguito, combinata con i
mattoni disposti secondo un’accurata tessitura a creare un contrasto che fa risaltare questo materiale come elemento dalla forte capacità espressiva.
Accanto a questi due materiali, a creare un vibrante e sinergico contrasto ecco le ceramiche multicolori disegnate da Gaudì. Nelle facciate di Casa Vicens le ceramiche sono disposte a scacchiera
con un andamento verticale che slancia il corpo potente dell’edificio. Altre ceramiche sulle tonalità
intense dell’arancio con un fine disegno che riproduce piccoli garofani sono disposte lungo bande
orizzontali ad impreziosire le facciate. L’architettura dell’edificio è indubbiamente il risultato di una
sovrapposizione di elementi stilistici contrapposti in cui prevalgono le reminiscenze dell’architettura
araba accostate a elementi inconsueti come le piccole statue di angeli che incorniciano alcuni balconi.
Già in questa prima opera sono presenti alcuni elementi che caratterizzeranno successivamente
diversi suoi progetti quali: le torri che partendo dal corpo dell’edificio s’innalzano oltre la copertura dando slancio e una forte dinamica ai prospetti e che consentono all’architetto di sfumare e
articolare la rigidità insita nella forma a base rettangolare dell’edificio, l’abbinamento di materiali
diversi soprattutto per il loro cromatismo a creare effetti di forte contrasto e inusitati, l’attenzione
per la forte tradizione catalana e più in generale spagnola per il ferro battuto che viene progettato e
disegnato nelle sue opere con cura e che permette a Gaudì di ottenere effetti straordinari, l’amore
per le forme della natura che costituiranno sempre il filo conduttore della sua ispirazione progettuale e partendo dalle quali costruisce forme oniriche ed ambienti di enorme fascino che alcuni critici
considerano anticipatrici del surrealismo.
Non è certo un caso che il famoso e istrionico pittore Salvador Dalì, anch’egli catalano, ebbe a
dichiarare come Gaudì fosse uno dei suoi riferimenti culturali tra i più importanti.
L’edificio di Gaudì è caratterizzato da una ricchissima tessitura di superfici esterne, ma anche
interne che lo trasformano in un fantastico castello degno delle ‘Mille e una notte’. Il fantasioso
apparato decorativo che Gaudì ha predisposto per le facciate si prolunga all’interno a disegnare
ambienti straordinari nella loro ricchezza cromatica e nell’originalità delle superfici ricoperte da
ceramiche finemente disegnate con pitture che riprendono motivi floreali e che producono l’effetto
di dilatazione dello spazio, da pannelli lignei ricchi di intarsi che anch’essi riproducono fiori e
piante dalle morbide volute e profilo.
La sala da fumo è l’ambiente interno più vicino agli stilemi dell’architettura araba e presenta
alle pareti nella parte bassa ceramiche di colore azzurro e giallo ocra con disegni floreali, mentre
la parte superiore della parete e il soffitto sono ricoperti dai tipici alveoli dell’architettura araba
anch’essi finemente decorati.
Ma, è la sala da pranzo il luogo ancor più straordinario di Casa Vicens e che meglio si riconduce
ai dettami della creatività onirica che tanto bene Gaudì svilupperà nei suoi progetti successivi. La
sala è caratterizzata da pannellature lignee e da pitture che raffigurano motivi floreali e uccelli in
volo, mentre le travi del soffitto sono riccamente ornate da fregi anch’essi a motivi floreali. Già in
questa sua prima realizzazione l’architetto evidenzia la sua creatività senza limiti e la capacità di
usare le forme più semplici per creare motivi straordinari, come ad esempio nell’ originale e bellissima cancellata di ferro battuto che circonda il lotto su cui insiste l’edificio che riprende la forma
della foglia della palma e che testimonia l’attenzione di Gaudì verso tutti gli ornamenti in ferro
battuto che costituiscono una caratteristica costante dei suoi progetti.
Altro luogo e motivo straordinario e di stupefacente effetto è la pittura di una falsa cupola di una
sala del piano superiore che riprende motivi floreali e uccelli in volo sullo sfondo di un cielo terso,
realizzata con tecnica trompe l’oeil sul soffitto della stanza.
Tecnica sopraffina nell’uso dei materiali, fantasia sfrenata, attenzione alle superfici interne ed esterne dell’edifico, cura maniacale del particolare, il tutto orchestrato da una grande razionalità nell’organizzazione e distribuzione dello spazio interno con particolare attenzione alle esigenze e ai desiderata
del committente, questi sono gli ingredienti principali di questo progetto che segna l’esordio di Gaudì.
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Fig. 1 – Dettaglio della facciata nord-est lungo Calle de
Carolines
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 2 – Le facciate sud-est e nord-est
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 3 – Finestre del piano terreno lungo Calle de Carolines
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 4 – Particolare della facciata sud-est che si affaccia
sul giardino
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 5 – Particolare di un balcone
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 6 – Dettaglio delle facciate lungo Calle de Carolines
Fonte: Foto dell’autore
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Fig. 7 – Dettaglio della facciata che si affaccia sul giardino
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 8 – La cancellata del passo carraio
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 9 – Dettaglio della cancellata che chiude il giardino
a sud-est
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 10 – Porta sulla facciata sud-est. Si notano le ceramiche disegnate da Gaudì, disposte orizzontalmente e a
incorniciare l’entrata
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 11 – Dettaglio della facciata sul giardino
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 12 – La facciata nord-est
Fonte: Foto dell’autore
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Fig. 13 – Una finestra della facciata lungo Calle de Carolines
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 14 – La cupola “Trompe l’oeil” di una stanza del
piano superiore
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 15 – Piante del piano terra e del giardino
Fonte: Foto dell’autore
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Fig. 17 – Vista dell’edificio lungo Calle de Carolines
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 16 – Particolare di un balcone di una torre con le
piccole statue di angeli
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 18 – Particolare della decorazione posta tra le travi
del soffitto della sala da pranzo
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 19 – Particolare dell’arredo e delle pitture della
sala da pranzo
Fonte: Foto dell’autore
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Fig. 20 – Particolare del soffitto della sala da fumo
Fonte: Foto dell’autore
Fig. 21 – Un esempio delle ceramiche disegnate da Gaudì che decorano alcuni ambienti interni di casa Vicens come
la sala da fumo
Fonte: Foto dell’autore
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Bibliografia
Kliczkowski H, 2003, Barcelona y Gaudì. La ruta del modernismo, Loft Publicatio, Barcelona.
Permanyer L., 1998, Un paseo por la Barcelona modernista, Ediciones Polígrafa, Barcelona.
Zerbst R., 2013, Gaudì. Obra arquitectónica completa, Taschen, Colonia.
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