Strategie di intervento sull’autismo TERZO MODULO 13 Febbraio 2015 Giuseppe Maurizio Arduino Psicologo Responsabile Centro Autismo e Sindrome di Asperger ASL CN1, Mondovì I percorsi della diagnosi e del trattamento nell’esperienza del Centro Autismo e Sindrome di Asperger (C.A.S.A) dell’ASL CN1 di Mondovì scelte metodologiche e lavoro di rete 1 Un po’ di storia …. Primi anni 90: i bambini con autismo vengono seguiti prevalentemente con interventi educativi. Viene anche sperimentato l’uso del computer. Non viene effettuato nessun intervento su base psicoanalitica. 1996: inizia la formazione con il prof. Zappella e si costituisce un gruppo di lavoro multidisciplinare sull’autismo all’interno del servizio di NPI. Vengono visitati alcuni dei principali servizi italiani per l’autismo: quello di Siena, diretto da Michele Zappella e il CTR-piccoli di Milano diretto da Enrico Micheli 2 1997: nasce il progetto regionale Il bambino che scende dalla luna: autismo e interventi territoriali che prevede anche interventi a scuola e a domicilio degli operatori del Centro Autismo Viene messo in rete il sito Internet Autismo e psicosi infantili, www.alihandicap.org/ali (http://autismo.aslcn1.it/) e avviata la collaborazione con le Associazioni dei genitori, locali e nazionali. 2000: Viene pubblicato il volume Autismo e Psicosi Infantili e il CD Autismo su Internet, curato dagli operatori di Mondovì. Viene effettuata e presentata, in collaborazione con il Comune di Torino, l’ASL 4 di Torino e l’ANGSA, una ricerca sui percorsi assistenziali e i bisogni delle famiglie di minori ed adulti con autismo, all’interno del Progetto “Il bambino che scende dalla luna.” http://autismo.aslcn1.it/Percorsi-e-Progetti/Ilbambino-che-scende-dalla-luna 3 2006: viene deliberato un Coordinamento sovrazonale delle attività sull’autismo per le ASL 15, 16, 17 (la futura ASL CN1) e attribuito un incarico di coordinamento allo psicologo responsabile. Vengono previsti protocolli d’intesa tra il Coordinamento delle attività sull’autismo e le SC di Psicologia e NPI e con il Dipartimento di Salute Mentale di Mondovì. Vengono attivati interventi educativi in rete rivolti ad adulti con Disturbi dello spettro autistico, con il supporto di una educatrice con specifica formazione sull’autismo 2010: Viene completato e reso operativo il C.A.S.A. (Centro Autismo e Sindrome di Asperger) presso il nuovo ospedale di Mondovì, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. 4 Soggetti seguiti nel 2014: 427 Provenienza 61% ASL CN1 39% ALTRE ASL PIEMONTE o FUORI REGIONE (di cui 289 con diagnosi confermata di Disturbo dello spettro autistico: tra questi 172 residenti nell’ASL CN1) Minori e giovani adulti che si sono rivolti al C.A.S.A. N.utenti 500 400 300 200 100 N.utenti 20 07 20 08 20 09 20 10 20 11 20 12 20 13 20 14 0 5 PROGETTI DI RICERCA ATTIVI Progetto TODDLER: Early Detection in Autism Spectrum Conditions (Diagnosi precoce) Partners del Progetto: CNR, IRCCS "Stella Maris" di Pisa, Istituto Superiore di Sanità, Policlinico Università Messina. Finanziatori: Ministero della Salute e Regione Toscana In collaborazione con i Pediatri di base della ASL CN1 Progetto Touch for Autism (t4A): Tecnologie touch a supporto dell’autismo Partners del Progetto: Fondazione ASPHI Bologna, CSP Innovazione ICT, Torino, ISS Vallauri Fossano Finanziatori: Fondazioni CRC, CRT e Specchio dei Tempi In collaborazione con le scuole del territorio PROGETTI DI RICERCA ATTIVI Progetto Pro.s.a: Validazione di un Protocollo di trattamento precoce sostenibile sindromi autistiche Partners del Progetto: ASL CN2, ASL TO3, IRCCS “Medea" di Bosisio Parini, Istituto Superiore di Sanità, CSP Innovazione ICT Finanziatori: Fondazione CRC 6 Progetto Autismo Aress Piemonte Il dato epidemiologico 7 DATI EPIDEMIOLOGICI INTERNAZIONALI Tutte le forme di Disturbo dello spettro autistico 30 - 63 / 10.000 EUROPEAN COMMISSION HEALTH & CONSUMER PROTECTION DIRECTORATE-GENERAL, 2005 I dati internazionali più recenti arrivano a circa 10 su 1000, il valore più riportato è di circa 6 su 1000 DATI DEL PIEMONTE minori conosciuti dai servizi al 3131-1212-2012: 2012: 3.3/1000, 3.3/1000, fascia di età età con dato è più più completo (7(7-11 anni) 4.8/1000 4.8/1000 MINORI CON DIAGNOSI DI DISTURBI AUTISTICI RESIDENTI IN PIEMONTE (NPI.net Regione Piemonte) 2450 2400 2350 2300 2250 2200 2150 2100 2050 2000 1950 2379 2241 2097 2010 2011 2012 Stima per la Regione Piemonte: 13.000 - 19200 Stima per la Provincia di Cuneo: 1650 - 2400 8 CONFRONTO DATI NAZIONALI ADULTI CON AUTISMO REGIONE FASCIA ETÀ N. CASI POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO PREVALENZA (SU 1000) 19-29 127 1.320.000 0.1 EMILIA ROMAGNA 2002 >18 62 545.969 * 0.11 ** TOSCANA 2006 >18 75 475.889 * 0.15 PIEMONTE 2007 18-30 377 543.365 0.7 18-30 771 480.187 1.6 LOMBARDIA 2001 PIEMONTE 2012 Arduino e Latoni, Latoni, ARESS Piemonte La cornice istituzionale nazionale Legge 5 febbraio 1992, n. 104 Documento Finale Tavolo Nazionale Autismo (2008) Linee Guida sul trattamento Istituto Superiore di Sanità (2011) Conferenza Unificata StatoRegioni-Enti locali (2012) Comitato Nazionale di Bioetica (2013) 9 Legge 5 febbraio 1992, n. 104 Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate" Art. 12 - Diritto all'educazione e all'istruzione. 1. Al bambino da 0 a 3 anni handicappato è garantito l'inserimento negli asili nido. 2. E' garantito il diritto all'educazione e all'istruzione della persona handicappata nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie. 3. L'integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona handicappata nell'apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione. 4. L'esercizio del diritto all'educazione e all'istruzione non può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all'handicap. Va perseguita una azione che permetta la diffusione di processi diagnostici precoci, di una presa in carico globale che si sviluppi per tutto l’arco della vita. I trattamenti cognitivo comportamentali e psicoeducativi costituiscono attualmente il nucleo centrale e essenziale degli approcci abilitativi e terapeutici che vanno attivati il più precocemente possibile. Ministero della Salute TAVOLO NAZIONALE DI LAVORO SULL’AUTISMO RELAZIONE FINALE, 2008 10 Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti locali “Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nei Disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS), con particolare riferimento ai disturbi dello spettro autistico” approvato dalla Conferenza Unificata StatoRegioni-Enti locali il 22 novembre 2012. Comitato Nazionale di Bioetica 11 Quali metodologie d’intervento ? Quali interventi? …. l’educazione a casa, a scuola e nella comunità resta il trattamento primario per i bambini con disturbi dello spettro autistico … education at home, at school, and in community setting remains the primary treatment for young children with autistic spectrum disorders. National Research Council (2001), Educating Children with autism, Washington DC, National Academy Press 12 Linee Guida le linee guida (LG) sono «raccomandazioni di comportamento clinico, elaborate mediante un processo di revisione sistematica della letteratura e delle opinioni di esperti, con lo scopo di aiutare i medici e i pazienti a decidere le modalità assistenziali più appropriate in specifiche situazioni cliniche». Cluzeau F. Littlejohns P, Grimshaw J, Feder G, Moran S. Development and application of a generic methodology to assess the quality of clinical guidelines. Int J Qual Health Care 1999; 11: 21-28 DAL PROGRAMMA NAZIONALE PER LE LINEE GUIDA ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Le linee guida nascono quindi per rispondere a un obiettivo fondamentale: assicurare il massimo grado di appropriatezza degli interventi, riducendo al minimo quella parte di variabilità nelle decisioni cliniche che è legata alla carenza di conoscenze e alla soggettività nella definizione delle strategie assistenziali. 13 Quali sono le conoscenze oggi disponibili sulla diagnosi e il trattamento dei Disturbi dello spettro autistico ? Quali Raccomandazioni sulla diagnosi e il trattamento derivano dalle conoscenze disponibili ? Letteratura scientifica internazionale Linee Guida Le linee guida italiane dell’Istituto Superiore di Sanità 14 Viene affrontato il tema del trattamento di bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico Italia 2011 http://www.snlg-iss.it/cms/files/LG_autismo_def.pdf È disponibile anche una versione per il pubblico in forma di depliant http://www.snlg-iss.it/cms/files/scheda_autismo_14-03.pdf 15 http://www.snlg-iss.it/cms/files/scheda_autismo_14-03.pdf Le Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità contengono diverse Raccomandazioni che vengono evidenziate in riquadri con sfondo colorato 16 Trattamenti non farmacologici Coinvolgimento dei genitori Sono passati più di 40 anni da quando è stato proposto un ruolo attivo dei genitori nel trattamento dell’autismo 17 I programmi di intervento mediati dai genitori sono raccomandati nei bambini e negli adolescenti con disturbi dello spettro autistico, poiché sono interventi che possono migliorare la comunicazione sociale e i comportamenti problema, aiutare le famiglie a interagire con i loro figli, promuovere lo sviluppo e l’incremento della soddisfazione dei genitori, del loro empowerment e benessere emotivo. LG ISS, p. 32 Sui metodi di trattamento Tra i programmi intensivi comportamentali il modello più studiato è l’analisi comportamentale applicata (Applied behaviour intervention, ABA): gli studi sostengono una sua efficacia nel migliorare le abilità intellettive (QI), il linguaggio e i comportamenti adattativi nei bambini con disturbi dello spettro autistico. Le prove a disposizione, anche se non definitive, consentono di consigliare l’utilizzo del modello ABA nel trattamento dei bambini con disturbi dello spettro autistico. LG ISS, p. 43 18 È presente un’ampia variabilità a livello individuale negli esiti ottenuti dai programmi intensivi comportamentali ABA; è quindi necessario che venga effettuata una valutazione clinica caso-specifica per monitorare nel singolo bambino l’efficacia dell’intervento, ossia se e quanto questo produca i risultati attesi. LG ISS, p. 55 Le Linee Guida della Scozia su questo punto Dai pochi studi finora disponibili emerge comunque un trend di efficacia a favore anche di altri programmi intensivi altrettanto strutturati, che la ricerca dovrebbe approfondire con studi randomizzati controllati (RCT) finalizzati ad accertare, attraverso un confronto diretto con il modello ABA, quale tra i vari programmi sia il più efficace. LG ISS, p. 55 19 L’utilizzo di interventi a supporto della comunicazione nei soggetti con disturbi dello spettro autistico, come quelli che utilizzano un supporto visivo alla comunicazione, è indicato, sebbene le prove di efficacia di questi interventi siano ancora parziali. Il loro utilizzo dovrebbe essere circostanziato e accompagnato da una specifica valutazione di efficacia. LG ISS, p. 36 20 Gli interventi a supporto della comunicazione sociale vanno presi in considerazione per i bambini e gli adolescenti con disturbi dello spettro autistico; la scelta di quale sia l’intervento più appropriato da erogare deve essere formulata sulla base di una valutazione delle caratteristiche individuali del soggetto. LG ISS, p. 41 Tra questi vanno segnalati gli interventi basati sul gioco e l’imitazione, l’uso delle storie sociali, del peer modeling (con coetanei formati)e del video modeling All’interno del Progetto touch for Autism sono state sviluppate app per costruire storie sociali, task analysis e tabelle comunicative Applicationi per tablet Android Tools for Autism può essere scaricato gratuitamente al sito: https://play.google.com/store/apps/details?id=it.csp.t4a.toolsforautism 21 Secondo il parere degli esperti, è consigliabile adattare l’ambiente comunicativo, sociale e fisico di bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico: le possibilità comprendono fornire suggerimenti visivi, ridurre le richieste di interazioni sociali complesse, seguire una routine, un programma prevedibile e utilizzare dei suggerimenti, minimizzare le stimolazioni sensoriali disturbanti. LG ISS, p. 41 Il programma TEACCH ha mostrato, in alcuni studi di coorte, di produrre miglioramenti sulle abilità motorie, le performance cognitive, il funzionamento sociale e la comunicazione …… LG ISS, p. 43 STRUTTURAZIONE DELLO SPAZIO E CHIARIFICAZIONE DEL TEMPO 22 Gli interventi comportamentali dovrebbero essere presi in considerazione in presenza di un ampio numero di comportamenti specifici di bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico, con la finalità sia di ridurre la frequenza e la gravità del comportamento specifico sia di incrementare lo sviluppo di capacità adattative. LG ISS, p. 59 Si fa riferimento a interventi rivolti a ridurre comportamenti problematici e/o a migliorare le abilità quotidiane e sociali Secondo il parere degli esperti i professionisti dovrebbero essere a conoscenza del fatto che alcuni comportamenti disfunzionali possono essere causati da una sottostante carenza di abilità, per cui rappresentano una strategia del soggetto per far fronte alla proprie difficoltà individuali e all’ambiente. LG ISS, p. 59 23 Secondo il parere degli esperti la terapia comportamentale dovrebbe essere presa in considerazione per i soggetti con disturbi dello spettro autistico che presentano problemi del sonno. LG ISS, p. 63 Per il trattamento dei problemi del sonno in soggetti che non hanno risposto alla terapia comportamentale, si rimanda al paragrafo Melatonina, a pagina 69 Developmental Medicine & Child Neurology 2005, 47: 94–104 24 È consigliato l’uso della terapia cognitivo comportamentale (Cognitive Behavior Therapy, CBT) per il trattamento della comorbidità con i disturbi d’ansia nei bambini con sindrome di Asperger o autismo ad alto funzionamento. La terapia cognitivo comportamentale, rivolta a bambini e genitori, può essere utile nel migliorare le capacità di gestione della rabbia in bambini con sindrome di Asperger. LG ISS, p. 59 Educazione cognitivo affettiva Fa parte della Terapia Cognitivo Comportamentale (CBT) Tipo di psicoterapia con una forte valenza psicoeducazionale Il nucleo di questo approccio è l’insegnamento di strategie cognitive e comportamentali per trasmettere abilità comportamentali, cognitive ed emotive (Social Skills Training) utili a modificare pensieri e comportamenti, causa di emozioni negative, come ansia, depressione e rabbia. • Davide Moscone 2013 Si veda anche: Tony Attwood Esplorare i sentimenti. Terapia Cognitivo Comportamentale per gestire ansia e rabbia. Armando Ed. 2013 25 Trattamenti medici e farmacologici Dalla versione per il pubblico delle Linee Guida ISS Trattamenti non raccomandati Dalla versione per il pubblico delle Linee Guida ISS 26 Individualizzazione del trattamento Lo spettro dei disturbi autistici richiede uno spettro di interventi, messi a punto sulla base della valutazione funzionale As no definitive behavioural or developmental intervention improves all symptoms for all individuals with ASD, it is recommended that clinical management be guided by individual needs and availability of resources. Dal momento che nessuno specifico intervento comportamentale o evolutivo migliora tutti i sintomi di tutti gli individui affetti da ASD, si raccomanda di orientare la gestione clinica dei casi secondo le esigenze individuali e la disponibilità delle risorse. Ospina MB, Krebs Seida J, Clark B, Karkhaneh M, Hartling L, et al. (2008) Behavioural and Developmental Interventions for Autism Spectrum Disorder: A Clinical Systematic Review. PLoS ONE 3(11): e3755. 27 Concludendo, va sottolineato che tutte le Linee Guida sottolineano la necessità che il trattamento sia tagliato su misura per il singolo individuo, con i suoi punti forti, le sue aree di difficoltà e tenendo conto dei suoi contesti di vita. Ferma restando la necessità di utilizzare metodologie di trattamento basate sulle evidenze scientifiche e raccomandati dalle Linee Guida, possiamo affermare che ……. No one model has been shown to meet the needs of all children with ASD. All the models have something to offer in certain situations.The skill of the professional is knowing when to use which model to meet the needs of particular children, situations and skills. The most appropriate and efficacious programmes for children with ASD employ a variety of practices, including a systematic and ongoing evaluation of interventions. Nessun modello ha mostrato di soddisfare le esigenze di tutti i bambini con autismo. Tutti i modelli hanno qualcosa da offrire in certe situazioni. L’abilità del professionista sta nel sapere quando utilizzare quel particolare modello per incontrare le necessità di particolari bambini, situazioni o abilità. I più appropriati ed efficaci programmi per i bambini con Disturbi dello spettro autistico impiegano una varietà di pratiche che includono una sistematica e continuativa valutazione degli interventi. Linee Guida della Nuova Zelanda Ministries of Health and Education. 2008 28 Oltre le linee guida ….. In che modo possiamo tradurre nella pratica clinica le Raccomandazioni ? Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali Percorsi Diagnostici Terapeutici e Assistenziali (PDTA) Si dicono invece «profili di cura» o «percorsi diagnostico-terapeutici» i risultati degli adattamenti delle linee guida alle situazioni locali, con le loro specifiche caratteristiche organizzative e gestionali. 29 “… i Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali rappresentano la contestualizzazione di Linee Guida, relative ad una patologia o problematica clinica, nella specifica realtà organizzativa di un'azienda sanitaria, tenute presenti le risorse ivi disponibili. I PDTA sono, in pratica, strumenti che permettono all'azienda sanitaria di delineare, rispetto ad una patologia o un problema clinico, il miglior percorso praticabile all'interno della propria organizzazione “ AReSS – Piemonte. Raccomandazioni per la costruzione di PDTA e PIC nelle Aziende Sanitarie della Regione Piemonte Il trattamento dell’autismo è solo questione di metodi ? Gli studi degli ultimi decenni hanno dimostrato che le persone con autismo possono fare progressi impensabili solo pochi anni fa, non grazie a un ‘metodo’, bensì all’organizzazione di una rete di servizi e di interventi pluridisciplinari, precoci, coerenti, continuativi, basati su strumenti diagnostici e valutativi accreditati ed affidabili. Donata Vivanti, Presidente di Autisme Europe, 2004 30 Verso un percorso autismo condiviso REGIONE PIEMONTE D.G.R. 22 DEL 3 MARZO 2014 Disturbi Pervasivi dello Sviluppo:recepimento dell'Accordo Stato Regioni del 22.11.2012 Obiettivi prioritari di tutti i servizi coinvolti nella rete sono: il sostegno della famiglia ….. L’alleanza terapeutica con la famiglia, la definizione congiunta di un percorso di vita, l’attenzione al contesto sono elementi imprescindibili nella definizione di ogni intervento. l’inclusione scolastica e sociale: il raggiungimento della maggiore e migliore autonomia possibile … La scuola ed in particolare il lavoro svolto dagli insegnanti si configura quale intervento educativo/formativo inserito a tutti gli effetti nel progetto terapeutico e psico/educativo. D.G.R. 22 DEL 3 MARZO 2014 31 •Al fine di raggiungere tali obiettivi, si ritiene opportuno individuare in ogni ASR uno o più nuclei di operatori formati, definito “Nucleo DPS (Disturbi pervasivi dello sviluppo) ”. •Il Nucleo DPS, istituito con specifico provvedimento in ogni ASR, è composto da tutti gli operatori di riferimento per la presa in carico di minori con autismo (neuropsichiatra infantile, psicologo, logopedista, terapista neuropsicomotricità, educatore) ………… e concorre alla formulazione della diagnosi, alla presa in carico ed alla definizione del progetto personalizzato di trattamento D.G.R. 22 DEL 3 MARZO 2014 •Agli incontri del Nucleo potranno partecipare anche eventuali operatori del privato accreditato. •Ogni Nucleo individua al suo interno un operatore per ogni paziente con funzioni di case manager che deve coordinare il percorso attivato in accordo con i familiari e garantire un intervento di rete monitorato e verificato nel tempo, anche dopo l’età scolare. •Tutti gli operatori che fanno parte del Nucleo, compresi gli insegnanti che concorrono nella stesura del profilo di funzionamento completo, dovranno essere puntualmente formati secondo le indicazioni fornite dall’Accordo StatoRegioni del 22.11.2012. D.G.R. 22 DEL 3 MARZO 2014 32 I servizi sanitari per l’età evolutiva collaborano con i servizi sanitari per l’età adulta nel passaggio di competenza, individuando le modalità della presa in carico in modo da garantire la continuità del percorso sanitario-educativo-assistenziale. Il progetto di transizione del paziente con disturbi dello spettro autistico dall'età evolutiva a quella adulta e la continuità assistenziale vengono garantite dalla collaborazione tra Servizi di NPI, Salute Mentale ed Enti Gestori Socio Assistenziali, secondo il percorso che verrà messo a punto nell'ambito del coordinamento regionale integrato per l’autismo. D.G.R. 22 DEL 3 MARZO 2014 Il ruolo fondamentale della scuola nell’esperienza italiana 33 Il contesto scolastico è quello in cui vengono attivate le maggiori risorse per l’intervento individualizzato Contesti e risorse impiegate Ricerca su un gruppo di 20 bambini con DA della scuola dell’infanzia costi assis tente autonom ie 16% costi socio assistenziali 6% Cos ti sanitari 14% costi inse gnante di sostegno 64% Brunero F., Arduino G.M. e Carotta M. (2014) Misurazione del cambiamento e costi dell’intervento in un gruppo di bambini della scuola dell’infanzia con Disturbi dello Spettro Autistico. Autismo - vol. 2014/1 34 Media di circa 20 ore di intervento individualizzato nel periodo della scuola dell’infanzia (oltre 80% costituito da insegnante di sostegno e assistente comunale) Brunero, Arduino e Carotta, Autismo, 2014 Media di circa 24 ore settimanali di intervento individualizzato nella scuola secondaria di secondo grado (insegnante di sostegno e assistente comunale) USR Emilia Romagna Fondazione Agnelli Progetto dei 300 giorni, 2014 Ottimizzare queste risorse consente di attivare interventi intensivi dell’infanzia ….. E di proseguirli, in adolescenza Diventa fondamentale la formazione degli insegnanti. La condivisione degli obiettivi anche con la famiglia, nell’ottica della costruzione di un progetto di vita, ne favorisce il raggiungimento 35 Torniamo …… a C.A.S.A. In che modo quanto detto finora entra nell’operatività del Centro Autismo e Sindrome di Asperger di Mondovì ? I PRINCIPI DEL UTILIZZO DI METODOLOGIE BASATE SULLE EVIDENZE COINVOLGIMENTO E RUOLO ATTIVO DEI GENITORI (INFORMAZIONE E PARENT TRAINING) MULTIDISCIPLINARIETÀ MULTIDISCIPLINARIETÀ LAVORO DI RETE (SCUOLA, FAMIGLIA, SERVIZI SOCIALI E SANITARI, ASSOCIAZIONI, PRIVATO SOCIALE, VOLONTARIATO) CONTINUITÀ CONTINUITÀ ASSISTENZIALE ETÀ ETÀ EVOLUTIVA – ETÀ ETÀ ADULTA CONFRONTO CON ALTRE ESPERIENZE 36 L’ÉQUIPE Educatore Logopedista Neuropsichiatra Infantile Psicologo Terapista della Neuropsicomotricità, Amministrativo Consulenza dell’ Ortottista. il C.A.S.A. è parte di una rete di servizi presenti nel territorio della ASL CN1 a cui contribuiscono NPI CUNEO- MONDOVì NPI SAVIGLIANO-FOSSANOSALUZZO ALTRI SERVIZI ASL CN1 (PEDIATRI DI BASE, DISTRETTI, DIP. SALUTE MENTALE, ALCUNI REPARTI OSPEDALIERI ..) ENTI GESTORI SOCIO ASSSISTENZIALI SCUOLE ASSOCIAZIONI DI GENITORI PRIVATO SOCIALE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO ASSOCIAZIONI SPORTIVE 37 Il C.A.S.A. non è il luogo dove si esaurisce l’intervento abilitativo per il bambino Nel C.A.S.A vengono fatte le valutazioni e attivati alcuni interventi abilitativi, ma soprattutto vengono coinvolti i genitori e gli insegnanti (insieme all’operatore, dietro lo specchio, nella visione di video) e vengono “messe a punto” strategie che dovranno essere poi “diffuse” nei contesti di vita. I luoghi dell’intervento saranno pertanto soprattutto la scuola, la famiglia, il territorio (e compito principale degli operatori sarà quello di supportare la rete) IL LAVORO DI RETE NPI CASA SCUOLA AMBULATORIO ATTIVITA’ ABILITATIVE CLASSE 38 IL LAVORO DI RETE NPI CASA SCUOLA AMBULATORIO ATTIVITA’ ABILITATIVE CASA Compatibilmente con le risorse disponibili …. Utenti residenti ASL CN1 seguiti nel 2014 Fascia d’età 0-6 Numero pazienti con diagnosi di Disturbi Autistici 54 7-11 45 12-15 31 15-18 8 >18 34 totale 172 39 Nel prossimo incontro verranno affrontati gli aspetti metodologici - operativi Per me è difficile capire il senso di molte delle richieste che mi vengono rivolte. Aiutami tu a capire. Cerca di chiedermi cose che abbiano un senso concreto e comprensibile per me. Non permettere che mi annoi o che rimanga inattivo. Angel Riviere 40