CAPITOLO 3 Il moto rettilineo Ogni corpo può essere in moto o in quiete rispetto ad un altro, per esempio noi possiamo essere fermi rispetto alla Terra ma ci muoviamo, grazie al moto di rivoluzione della Terra, rispetto all’universo. Possiamo descrive il movimento di un oggetto solo se prima specifichiamo un corpo come sistema di riferimento con cui possiamo osservare la posizione dell’oggetto al trascorre del tempo. Se la posizione dell’oggetto varia possiamo dire che esso è in moto rispetto al sistema di riferimento. La cinematica è una branca della meccanica che si occupa della descrizione del movimento. Un moto rettilineo, come quello di un’ automobile può essere uniforme se la velocità non cambia durante il percorso o vario. I moti rettilinei uniformi sono molto rari per via dell’attrito che si sviluppa tra due corpi. Un punto materiale si mi muove con un moto rettilineo uniforme se la il rapporto tra lo spazio percorso, Δs percorso durante l’intervallo di tempo, Δt, e l’intervallo di tempo stesso è costante. Tale rapporto definisce la velocità del punto in movimento. Δs v = ---Δt La velocità è una grandezza vettoriale, avente l’intensità pari allo spazio percorso, la direzione della retta lungo la quale si svolge il moto, e il verso coincidente con il verso del moto. L’unità di misura della velocità è il metro al secondo, m/s, ma si misura anche in kilometri all’ora, km/h. Se il verso della velocità è concorde con il verso della retta lungo la quale si svolge il moto, l’intensità della velocità sarà un numero positivo. Al contrario se il verso del vettore che esprime la velocità è discorde, la sua intensità sarà espressa con un numero negativo. Consideriamo un punto materiale P che si muove su una retta. In un tempo indicato da t P occupa una posizione generica. Se nell’istante di tempo t = 0, P coincide con l’origine allora possiamo scrivere: Δs = vt s = OP Se cambia il punto di partenza, t = 0, t0, è P0, allora dovremo scrivere: s – s0 = vt s0 = OP0 Se s0 è il punto di partenza di un punto, v la sua velocità scalare, t il tempo trascorso e s la distanza dal punto di arrivo e l’origine, possiamo scrivere: s = s0 + vt Possiamo rappresentare questa equazione oraria in un piano cartesiano detto diagramma orario o diagramma spazio-tempo. La retta di questo diagramma rappresenta l’equazione s = vt + s0 dove s è la y, t è la x, v è il coefficiente angolare m, e s0 è il punto dove la retta incontra l’asse y, (q). t0 è l’origine, il s punto nel quale iniziamo a misurare la velocità. s0 t=0 t Nel moto vario, esempio una corsa di un uomo di 200 m un punto percorre spazi uguali in tempi diversi. Se noi dividiamo la gara dei 200 m in 10 segmenti di 20 m vedremo ogni 20 metri il tempo cambia e la velocità non è costante. La formula ci farà trovare la velocità media. Δs vm = ---Δt © Federico Ferranti Corporation www.terzof.altervista.org Un diagramma del moto vario sarà rappresentato da una linea curva che percorre tutti i punti rivelati, la velocità non sarà costante tra i punti perciò non ci saranno spezzoni retti tra di essi. Si può calcolare la velocità istantanea, ovvero al velocità in un determinato punto. Questo si usa per determinare la velocità in un istante di tempo talmente piccolo che non può essere misurato. Per effettuare la misurazione della velocità istantanea dobbiamo fare Δs vi = lim ---Δt->0 Δt Geometricamente parlando la velocità istantanea in un determinato istante è il coefficiente angolare della retta tangente alla curva del diagramma orario in un determinato punto di ascissa. IL MOTO VARIO E L’ACCELERAZIONE Quando la velocità di un corpo varia nel tempo si dice che questo corpo è accelerato se la velocità aumento o decelerato se diminuisce. L’accelerazione media di un punto materiale nell’intervallo di tempo Δt è il rapporto: Δv am = ----Δt L’unita di misura dell’accelerazione è il m/s². Possiamo calcolare anche l’accelerazione istantanea. Δv ai = lim ---Δt->0 Δt L’accelerazione è una grandezza vettoriale che in moto rettilineo ha la stessa direzione della traiettoria. In un moto vario l’accelerazione varia da un istante ad un altro, ma esiste anche il moto uniformemente accelerato dove l’accelerazione è costante. In un moto uniformemente accelerato la relazione velocità tempo sarà espressa nel piano cartesiano con una retta e seguirà la seguente espressione: v – v0 a = -------t Da cui: v = v0 + at © Federico Ferranti Corporation www.terzof.altervista.org Dove v0 è la velocità all’istante di tempo t = 0, v è la velocità finale, a l’accelerazione e t il tempo finale. In un moto uniformemente accelerato la relazione spazio tempo sarà espressa nel piano cartesiano con una parabola e seguirà la seguente espressione: s = s0 + v0t + ½at² Dove s è lo spazio finale, s0 quello iniziale, v0 la velocità iniziale, t il tempo e a l’accelerazione. Questa equazione può essere ricavata in un altro modo: usando l’area che si viene a creare nei diagrammi prendendo s0 = 0. In questo caso, moto rettilineo uniforme, il grafico rappresenta un rettangolo che ha per dimensioni v0 che sarebbe l’altezza e t che sarebbe la base. Da ciò possiamo ricavare l’equazione dello spazio: s = vo t In questo caso, moto uniformemente accelerato, il grafico rappresenta un trapezio rettangolo che ha per basi la velocità iniziale vo e la velocità finale v. La base maggiore (v) potremmo esprimerla con l’equazione: vo +at. Considerando l’altezza come t, possiamo ricavare la seguente equazione. Se non abbiamo il tempo nella nostra equazione possiamo sostituirlo con la formula: , da cui ricaviamo: © Federico Ferranti Corporation www.terzof.altervista.org CORPI IN CADUTA LIBERA Se dei corpi cadono, trascurando la resistenza dell’aria, hanno una accelerazione costante detta accelerazione di gravità indicata con il simbolo g. Questo moto è detto caduta libera. Anche se questo valore varia a seconda dell’altezza e della latitudine possiamo approssimarlo a 9,81. g = 9,81 m/s² Le legge di un corpo in caduta verso il basso si esprimono con: Dove v è la velocità all’istante di tempo t (velocità finale), vo è la velocità iniziale, g è l’accelerazione di gravità, s lo spazio percorso all’istante di tempo t e s0 lo spazio iniziale Questo moto si chiama anche naturalmente accelerato. I grafici sono gli stessi del moto uniformemente accelerato. In questo caso la velocità aumenta in funzione del tempo. Un corpo lanciato verticalmente verso l’alto sarà rallentato dall’accelerazione di gravità, perciò le leggi che regolano questo moto saranno: Nel grafico velocità tempo la retta formerà un angolo maggiore di 90° con l’asse delle x(tempo), poiché la velocità diminuisce in funzione del tempo(coefficiente angolare negativo). Nel grafico spazio tempo l’asse delle y(spazio)avrà la freccia rivolta verso il basso. © Federico Ferranti Corporation www.terzof.altervista.org