Inquinamento radioattivo L'inquinamento da radiazioni nucleari può avere diverse origini : Industriale: • gli impianti nucleari gettano nell'ambiente materiale radioattivo in quantità stabilita dalle autorità competenti • l'estrazione dell'uranio • lo stoccaggio delle scorie radioattive Militare: • esperimenti delle bombe atomiche • relitti di carri armati abbandonati dopo essere stati distrutti con granate ad uranio impoverito. • uso di proiettili ad uranio impoverito Accidentale: • incidenti di impianti nucleari (il più famoso rimane quello di Chernobyl nel 1986). Vittime dell'inquinamento radioattivo Da 50 anni, alcune attività umane hanno contaminato tutto il pianeta con radiazioni letali. Tale contaminazione é dovuta agli esperimenti atomici e ai disastri nucleari. Secondo il CERI1, 61 milioni di persone sarebbero morte di cancro per aver ingerito particelle radioattive ed essere stati esposti a radiazioni continue e dirette. Il CIPR2, al contrario, sostiene che le vittime sono molte meno perché esposte a radiazioni per periodi limitati. Numero di vittime esposte alla radioattività artificiale Dati secondo il Totale morti di cancro Totale cancri non mortali Mortalità infantile CIPR 1,2 milioni 2,3 milioni Non considerata CERI 61 milioni 123 milioni 1,6 milioni __________________________________________________________ 1. 2. CERI : Comitato Europeo sul Rischio radioattivo CIPR : Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica Radioattività naturale e radioattività artificiale « Il 60 % della radioattività cui siamo esposti è di origine naturale ». Con questa frase l'industria nucleare cerca di rassicurare le popolazioni diffidenti per quanto riguarda il rischio ambientale e sanitario delle sostanze radioattive. Infatti, la radioattività esiste in natura nell’acqua, nel granito, nel corpo umano, ecc.. Invece la radioattività artificiale, quella cioè proveniente dalle sostanze radioattive usate nelle centrali nucleari, nel settore militare o ancora in quello medico, è molto più alta. Infatti la troviamo nell’uranio, nel plutonio, nel cesio137, nel trizio. Il sistema immunitario dell’uomo è capace di riparare le poche lesioni del DNA dovute ad una debole radioattività, ma quando la dose di radioattività è molto alta, il sistema immunitario è «sopraffatto». Gli effetti della radioattività sul corpo umano variano a seconda: • • • • della materia radioattiva (uranio, plutonio, ecc.) della natura dei raggi radioattivi (alpha, bêta, gamma)3 degli organi toccati dell'esposizione Si parla d'irradiazione esterna quando il soggetto viene esposto ad una fonte radioattiva per un periodo limitato. Si parla di contaminazione interna quando il soggetto ingerisce una particella radioattiva. In questo caso, l'irradiazione è continua, diretta, e definitiva. ________________________________________ 3 I raggi Alfa vengono fermati da un foglio di carta – I raggi Beta possono bloccarsi davanti ad un pacchetto di fogli di carta – I raggi Delta si fermano solo davanti ad una lastra di piombo. Le materie radioattive perdono progressivamente la loro radioattività. Il tempo necessario perché il 50% degli atomi si sia disintegrato, è di: • 8 giorni per lo iodio131 • 12,3 anni per il tritio • 30 anni per il cesio137 • 24.100 anni per il plutonio239 • 710 milioni di anni per l'uranio235 • 4,5 miliardi per l'uranio238. Si pensa che la radioattività scompaia dopo 10 volte il periodo. Il combustibile delle centrali nucleari, anche se esausto, é radioattivo: per 5 anni resta « a raffreddare » in una piscina prima di essere vetrificato e stoccato in miniere di sale abbandonate dove rimarrà nocivo e pericoloso ancora per migliaia di anni. Le scorie radioattive, commisurate all'uomo, sono dunque eterne, da ciò il carattere irreversibile dell'inquinamento radioattivo, e le polemiche sempre vivaci presso le popolazioni interessate. Produzione elettrica Tutti gli impianti nucleari immettono radioattività nell'acqua e nell'aria. I poteri pubblici ritengono innocue queste immissioni pur sapendo che « ogni dose di radiazioni comporta un rischio cancerogeno e genetico ». Quindi le centrali nucleari continuano ad essere costruite e utilizzate (non in Italia, per il momento) non perché non sono pericolose, ma perché il numero delle possibili vittime è considerato accettabile rispetto agli interessi economici dello Stato. In questo modo si sottovalutano i rischi delle radiazioni nucleari, perché: • • Le scorie radioattive immesse in natura, anche in quantità minima, ce le ritroviamo nella catena alimentare. Quando si ingerisce un cibo contaminato, le particelle radioattive agiscono diversamente dato che si trovano all'interno del corpo. Nel 2007, uno studio condotto in Germania su bambini con meno di cinque anni cresciuti a meno di 5 Km. da una centrale nucleare, accertò che i casi di leucemia (cancro del sangue) erano raddoppiati. Per questo motivo è vietato costruire case nel raggio di 5 Km. di distanza da una centrale nucleare.