COS’E’ LA PRESSIONE ARTERIOSA E COME TENERLA CONTROLLATA Attenti all’ipertensione, causa di malattie cardiovascolari Cos’è la pressione arteriosa? E l’ipertensione arteriosa? A fornirci precise spiegazioni e consigli in materia è il Dott. Valentino Brambilla, Medico Chirurgo Specialista in Cardiologia. Il Dott. Brambilla riceve presso il Poliambulatorio Privato CENTRO MEDICO di Via Fratelli Cervi 59 a Reggio Emilia. La pressione arteriosa è definibile come l’energia con la quale il sangue circola nei vasi arteriosi dell’organismo. Essa dipende dalla spinta impressa dal cuore al sangue e dalla elasticità dei vasi arteriosi: più questi sono rigidi e più la pressione sarà alta [ tipicamente nelle arterie affette da arteriosclerosi come per esempio nei soggetti anziani ]. I valori di pressione arteriosa vengono riportati indicando prima la pressione sistolica [ massima ] e poi quella diastolica [ minima ]: es. 120/80 mmhg. Con il termine ipertensione arteriosa si definisce un aumento anomalo della pressione arteriosa e rappresenta il più potente nemico [ fattore di rischio ] per il cuore. Perché la pressione può aumentare in modo anomalo? I valori della pressione arteriosa variano con l’età, tendendo ad aumentare con il passare degli anni, risultando più alti al risveglio, tendendo a diminuire durante il giorno, aumentando in caso di sollecitazioni fisiche, emotive, con permanenze a quote sopra i 1000 m di altitudine slm e soprattutto con l’abbassamento della temperatura ambientale [ autunno-inverno e ambienti freddi ]. E’ per questo che risulta importante eseguire un controllo dei valori della pressione arteriosa con l’avvento della stagione autunnale e l’abbassamento delle temperature ambientali, nonché per soggiorni in ambienti di montagna. Ma perché risulta importante riconoscere precocemente la presenza di ipertensione arteriosa? La risposta è semplice: l’ipertensione arteriosa è il più importante fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari. A livello del cuore un’elevata pressione arteriosa può provocare alterazioni del ritmo cardiaco, dolori al petto [ espressione di una condizione ischemica del cuore, cioè di un ridotto apporto di sangue rispetto ai bisogni ], sino a giungere a una condizione di insufficienza cardiaca [ cioè di incapacità del cuore a far fronte al proprio ruolo di pompa nel sistema cardiocircolatorio ] che inizialmente si manifesta con mancanza di respiro durante la notte, con necessità di mettersi seduti per respirare meglio, o durante lo sforzo, e con comparsa di edemi [ gonfiori ] alle gambe. Sul rene l’ipertensione produce una progressiva riduzione della funzionalità renale con perdita di proteine nelle urine fino a necessitare della dialisi. Un’ipertensione arteriosa elevata e mantenuta a lungo nel tempo, infatti, può danneggiare irrimediabilmente i reni. I disturbi a carico del cervello sono legati a danni del circolo cerebrale e possono manifestarsi o con compromissioni acute e drammatiche di alcune aree del cervello [ ictus ] oppure con una lente e graduata perdita di alcune funzioni quali la memoria, l’attenzione, l’orientamento nello spazio e nel tempo. Ma quali devono essere i valori di pressione arteriosa per non correre rischi? Negli ultimi decenni le comunità scientifiche di tutto il mondo occidentale hanno messo in evidenza che non esiste un valore limite assoluto valido per tutti: in poche parole la pressione scolasticamente normale ed auspicabile per tutti dovrebbe essere circa 120130/80 mmhg. Essendo l’ipertensione arteriosa un potente fattore di rischio per sviluppare in futuro malattie cardiovascolari, più le condizioni cliniche di un soggetto sono a rischio per tali malattie e meno lontana da tale valori dovrà essere la pressione arteriosa. ECCO COME EFFETTUARE UNA MISURAZIONE CORRETTA Ma come si misura la pressione? Innanzitutto la pressione va misurata presso il proprio medico di famiglia. Qualora vengano riscontrati valori sospetti o alti diventa fondamentale eseguire un controllo della pressione domiciliare [ a casa propria ]. Per farlo diventa necessario acquistare o noleggiare un apparecchio automatico [ sono generalmente consigliati quelli a bracciale, meno quelli a polso ] ed eseguire misurazioni ripetute [ circa 2 volte al giorno per almeno 2/3 settimane sempre più o meno alla stessa ora e sempre in posizione seduta comoda con le braccia appoggiate sul tavolo ]. Se occorre può essere utile anche fare 2/3 misurazioni ripetute ogni volta, segnando solo la media delle diverse misurazioni. Qualora non vi sia chiarezza nonostante tali sforzi si può richiedere di eseguire un monitoraggio 24 ore con apparecchio automatico [ holter presso rio ]. Ma una volta trovata alta come si fa? A questo punto, diventa importante definire un identikit del rischio cardiovascolare per capire quanto dovremmo cercare di abbassarla. Per fare questo occorre sottoporsi ad una serie di esami [ elettrocardiogramma, esami di sangue specifici, ecocolordoppler cardiaco e delle carotidi ]. E la terapia? La terapia quando il rialzo dei valori di pressione arteriosa è lieve, può essere inizialmente non farmacologia, basandosi sulla riduzione del sale a tavola [ salumi, insaccati, formaggi, sale nella preparazione dei cibi ], sull’integrazione frequente con frutta e verdura, sulla riduzione del grasso addominale e sull’abolizione della sedentarietà. Qualora dopo 6/12 mesi tale approccio non si dimostri efficace o i valori di pressione siano fin da subito molto elevati si inizia una terapia farmacologia utilizzando una o più tra le molecole che la farmacologia ci mette a disposizione. In poche parole misuratevi la pressione ma prima di ritenervi malati e spaventarvi misuratela bene!