I TEST PSICOLOGICI IN AZIENDA Luisa Fossati Senior Psychologist, Hogrefe Editore Lo psicologo è tenuto a mantenere un livello adeguato di preparazione professionale e ad aggiornarsi nella propria disciplina specificatamente nel settore in cui opera. Riconosce i limiti della propria competenza ed usa, pertanto, solo strumenti teorico-pratici per i quali ha acquisito adeguata competenza e, ove necessario, formale autorizzazione. (Art. 5 Codice deontologico degli Psicologi italiani) Indice 1.Introduzione....................................................................... 3 Il costrutto psicologico......................................................... 5 La standardizzazione............................................................ 6 Attendibilità........................................................................ 7 Validità..............................................................................7 Limiti.................................................................................8 2.Lavorare con le persone..................................................... 10 Porre attenzione alla persona in ogni fase............................. 11 3.Perché i test?.................................................................... 16 I test in azienda: come sceglierli?........................................ 16 4.Quali costrutti?.................................................................. 22 Test attitudinali................................................................. 22 Test di personalità............................................................. 23 Valutazione dello stress...................................................... 24 Test motivazionali.............................................................. 25 5.Glossario.......................................................................... 27 3 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it 1. Introduzione I test in azienda assumono un ruolo sempre più rilevante data la molteplicità di contesti in cui possono essere applicati. Si va infatti da ambiti quali la selezione del personale (in cui si possono distinguere test di screening e test di approfondimento) a ambiti come la diagnosi organizzativa o la valutazione del potenziale. L’obiettivo di questo ebook è quello di dare indicazioni sull’uso dei test in azienda provando anche a sfatare qualche pregiudizio che a volte viene attribuito sia ai test sia agli psicologi delle organizzazioni. L’APA definisce i test come un insieme standardizzato di domande o altri stimoli (item) finalizzato a valutare dei campioni di comportamento delle persone. Un test quindi è una misura oggettiva di un costrutto psicologico, standardizzato, attendibile e valido ma con dei limiti. Questi concetti saranno approfonditi di seguito. I test trovano larga applicazione nei contesti organizzativi perché permettono di evidenziare molti costrutti psicologici utili per le aziende. I principali contesti (ma non gli unici) di applicazione dei test in azienda sono: • selezione • valutazione del potenziale • diagnosi organizzativa e check-up. Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 4 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it Nella selezione la finalità organizzativa è quella di scegliere tra uno o più candidati quello che ha le caratteristiche e le potenzialità migliori per la riuscita in una determinata posizione. I test possono quindi aiutare a mettere in evidenza attitudini, tratti di personalità rilevanti per una certa posizione così come caratteristiche psicologiche come la motivazione o l’intelligenza emotiva. La valutazione del potenziale è una modalità di lavoro per la gestione delle risorse umane applicabile in molteplici contesti e con diverse finalità. Si tratta di valutare le capacità che la persona possiede, ma, mentre quando si misura la prestazione la valutazione che viene messa in atto è una verifica di quanto è stato fatto in relazione agli obiettivi prefissati, la valutazione del potenziale è un momento in cui vengono misurate le capacità delle persone relativamente a ciò che potrebbero realizzare in futuro. L’obiettivo è dunque quello di conoscere il potenziale della persona per comprendere se la posizione che ricopre offre opportunità di sviluppo adeguate rispetto ad esso. Nella diagnosi organizzativa e nel check-up gli obiettivi possono essere molti e diversificati; in generale si tratta di operazioni che sono finalizzate alla comprensione della struttura e dei processi organizzativi nella prospettiva di progettare un intervento. L’intervento può essere richiesto per una fase di start-up, per cambiare e migliorare la struttura organizzativa in funzione della crescita e della specializzazione delle persone o per migliorare le strategie. Nell’attività di diagnosi sono compresi anche quegli interventi sul versante della salute (sia in ottica preventiva che ripartiva, sebbene le normative europee, l’OMS, l’ILO Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 5 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it e l’APA indichino sempre di più linee guida che vanno nella prima direzione) come l’indagine dello stress, il burnout, o di aspetti che vanno più in profondità come l’analisi della cultura organizzativa. In tutte queste applicazioni i test possono essere di grande aiuto, a condizione però che siano scelti ed utilizzati in scienza e coscienza. Questo significa che non è sufficiente scegliere un test solo sulla base di ciò che misura, ma anche del come lo misura. Solo dopo un’attenta analisi delle esigenze ed un’accurata valutazione, dovrebbe avvenire la scelta del test, e solo dopo un accurato processo di somministrazione, scoring, valutazione e restituzione il test può dare davvero un valore aggiunto all’attività che lo psicologo sta conducendo. Il costrutto psicologico Per costrutto psicologico si intende un complesso organizzato della vita psichica. I costrutti sono caratteristiche psichiche non osservabili ma inferibili dal comportamento. Ad esempio il costrutto di stress è inferibile da una serie di indicatori come difficoltà ad addormentarsi, senso di stanchezza, percezione di sentirsi sotto pressione. Avere presente il costrutto è fondamentale perché è come se si scegliesse una sorta di “lente” attraverso cui viene rilevata quella caratteristica psicologica. Il costrutto e il modo in cui si articola (le scale) indicano in modo chiaro cosa il test misura (e quindi anche ciò che non misura). Se ad esempio si vuole esaminare il costrutto di motivazione, occorre chiedersi quale sia la finalità di tale misura. Esistono infatti molti modelli sulla motivazione e, sulla base dell’obiettivo dell’intervento Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 6 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it che si intende fare, un modello permette di avere informazioni più utili rispetto a un altro. Nel caso della motivazione può essere più utile focalizzarsi solo sulla motivazione intrinseca (fare qualcosa per il piacere e la soddisfazione di farlo) oppure, nel caso ad esempio della programmazione di un piano incentivi, sulla motivazione estrinseca (fare qualcosa per ottenere una ricompensa). A seconda del costrutto un test può approfondire meglio un aspetto piuttosto che un altro e la scelta deve essere in linea con tale finalità. La standardizzazione La standardizzazione deve essere intesa in due modi: •relativamente alla procedura: le istruzioni sono uguali per tutti, le modalità di somministrazione sono uguali per tutti, i tempi (quando si tratta di test a tempo) sono uguali per tutti, le modalità di scoring sono uguali per tutti. Quando si dice “uguale per tutti” non ci si riferisce a tutti in senso assoluto, ma al campione di standardizzazione o ai sottogruppi che ne fanno parte. Lo stesso vale per le procedure di scoring e per la generazione dei profili. •relativamente ai punteggi: i punteggi delle persone che fanno il test sono messi a confronto con quelli di un campione (campione normativo) che dovrebbe avere le stesse caratteristiche della popolazione a cui il test è destinato. Ad esempio, nel caso di un test sulla motivazione le caratteristiche potrebbero essere: maschi e femmine con esperienza lavorativa di almeno un anno, di età Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 7 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it compresa fra 25 e 65 anni. Il confronto con questo gruppo permette di comprendere dove si colloca la persona rispetto alla media. Attendibilità Consistenza o stabilità di una misura. L’attendibilità di un metodo di misurazione indica il grado in cui un test misura una caratteristica psicologica (costrutto) in modo coerente. Si tratta quindi della stabilità o della coerenza dello strumento. In altre parole indica quanto uno strumento è preciso. Validità Quanto un test misura efficacemente la caratteristica psicologica che intende misurare. Ci sono diversi tipi di validità. Di seguito ne presentiamo alcune. Validità di facciata: quanto gli item di un test appaiono “credibili” e ragionevolmente utili per misurare il costrutto sia a chi utilizza il test sia a chi lo compila. Se ad esempio si volessero misurare le abilità matematiche, un problema come “la mamma vuole acquistare 10 mele dal fruttivendolo...” avrà un’ottima validità di facciata sui bambini, mentre questa sarà molto bassa negli adulti. È un aspetto molto importante perché influisce sulla motivazione al test. Validità di contenuto: quanto adeguatamente un test costituisce un campione rappresentativo all’interno di un’area Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 8 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it comportamentale. In pratica è l’adeguatezza del campione di item che si sono scelti. Se ad esempio si vuole costruire un test sulla motivazione, è necessario, una volta scelta la teoria su cui ci si basa, scegliere comportamenti che rappresentino tutti gli aspetti della motivazione. Sovrastimare un aspetto (per esempio la motivazione al risultato) e sottostimarne un altro (per esempio la motivazione alla leadership) significa avere scarsa validità di contenuto. Validità di costrutto: se il test è strettamente connesso con la struttura teorica e concettuale delle funzioni da esso misurate. Misurare la validità di costrutto significa andare a vedere la capacità di un test di misurare la caratteristica psicologica per il quale è stato pensato. Per tornare all’esempio della misurazione della motivazione, la validità di costrutto c’è quando la teoria su cui si basa il test è aderente alla teoria sulla quale tale test vuole essere costruito. Per fare questa verifica si usano tecniche come la correlazione con altri test che misurano lo stesso costrutto o lo studio della coerenza interna o procedure più complesse come l’analisi fattoriale. Limiti Il test non è dunque una verità assoluta, ma misura ciò che è definito dal costrutto che si basa su una teoria specifica. I costrutti sono quindi una sorta di lenti con le quali viene guardato un fenomeno in cui i confini sono molto chiari e definiti. Un test quindi è una misura Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 9 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it oggettiva ma non matematicamente certa; è standardizzato ma non asettico, nel senso che la dimensione umana e relazionale non può essere esclusa dalla somministrazione ed esamina uno o più fenomeni psichici preventivamente definiti. Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 10 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it 2. Lavorare con le persone Il test è uno strumento per un fine, non il fine stesso. Questo significa che è una sorta di ponte fra l’assessor e l’universo psichico delle persone. La metodologia classica di assessment, che ha una finalità di valutazione (la stessa parola assessment significa valutazione) e di raccolta di informazioni, a volte rischia di essere utilizzata dagli psicologi mettendo al centro il punteggio del test e in secondo piano le persone. Nei test di massima performance il risultato è meno complesso da interpretare, perché, essendoci risposte giuste e sbagliate, il punteggio è il risultato di una performance che indica un livello di prestazione preciso, dove a un determinato punteggio corrisponde una determinata performance. Si pensi a un test di rendimento scolastico. Un punteggio, se il test è stato standardizzato bene, è una misura quantitativa del livello di conoscenze di una persona. Nei test di tipica performance invece, non ci sono risposte giuste o sbagliate, la persona si autodescrive indicando, di solito, il grado di accordo o di autorappresentatività di determinate affermazioni. In questo caso l’interpretazione dovrebbe essere approfondita in modo diverso. Un esempio aiuterà a chiarire meglio questo concetto. Prendiamo due persone che compilano un test di personalità professionale (il Business-focused Inventory of Personality – BIP). Entrambe potrebbero ottenere un punteggio elevato sulla scala Orientamento all’Azione (OA). Il punteggio uguale implica una presenza analoga Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 11 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it del tratto misurato. Tuttavia se la prima persona ha bassa Apertura al Contatto (AC) e basso Orientamento al Team (OT), mentre la seconda ha punteggi alti su queste due dimensioni, è altamente probabile che l’Orientamento all’Azione sia ugualmente presente, ma si declini in modo diverso in funzione di altre caratteristiche. La prima persona potrebbe, ad esempio, essere orientata all’azione con un approccio individualista, mentre la seconda in un’ottica di collaborazione e sinergia. Un’accurata interpretazione di un test e colloqui attenti e mirati favoriscono una più accurata conoscenza della persona. Porre attenzione alla persona in ogni fase Informazione Le persone che sono sottoposte ad assessment in azienda di solito vengono valutate per qualche motivo (selezione, valutazione del potenziale, diagnosi organizzativa). Quando una persona si sente valutata e osservata si mette in gioco e sa che esporrà delle parti di sé che saranno viste e valutate da qualcuno. Pertanto è possibile che una condizione di valutazione attivi delle resistenze che portino alla manifestazione di comportamenti di risposta che risentono di aspetti psicologici, come ad esempio la desiderabilità sociale nei test di tipica performance (dare un’immagine di sé migliorativa) o l’ansia da prestazione nei test di livello a tempo. Sebbene caratteristiche psicologiche come la tendenza alla desiderabilità sociale o l’ansia da prestazione siano comunque informazioni importanti relative alla persona, a meno che non ci siano dei motivi specifici per volerle esaminare, sarebbe opportuno creare contesti di somministrazione che siano sereni per la persona, in modo da Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 12 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it non sentirsi minacciata dalla valutazione. Questo è vero soprattutto nei contesti di diagnosi organizzativa dove è importante che la persona sia onesta nel definire la sua percezione, ad esempio, sul livello di stress che sente. Per evitare il più possibile il fenomeno della falsificazione ci sono le scale di controllo che permettono di fare ipotesi circa la tendenza della persona a mentire; tuttavia anche un contesto facilitante può essere di aiuto per eliminare, o quantomeno ridurre, il rischio di falsificazione. Nei contesti di diagnosi organizzativa un modo per cercare di ridurre questo fenomeno è l’utilizzo dell’anonimato. Essendo infatti la diagnosi organizzativa un tipo di valutazione che è interessata al risultato dei gruppi nel loro insieme, va al di là del singolo individuo e quindi non mette a fuoco una persona particolare bensì il gruppo. L’informazione è un altro alleato importante. Informando le persone (chiaramente le modalità e i livelli di dettaglio dipenderanno dal contesto) su ciò che andranno a fare e sulle modalità di gestione dei dati può far sì che chi compila il test non si ponga interrogativi su chi e come interpreterà i risultati se questo aspetto è già stato chiarito. Somministrare un test sullo stress o sulla cultura organizzativa può essere qualcosa di molto minaccioso per le persone se si dà loro la possibilità di fare pensieri relativi alle conseguenze negative che può avere la sincerità. Somministrazione È la fase in cui le persone compilano il test. Le modalità di somministrazione sono numerose. Esse possono essere: •individuali: situazione in cui ci sono uno o più assessor e una sola persona che completa il test. Si tratta di una modalità più tipica Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 13 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it dei contesti clinici; in azienda è difficile che ciò avvenga. È una modalità di somministrazione che può rivelarsi adatta quando la finalità è la messa a punto di un intervento individuale (coaching, potenziamento della leadership) per cui può avere senso osservare il comportamento di risposta durante la somministrazione. •collettive: è la situazione in cui più persone sono riunite in un’aula e compilano il test contemporaneamente. È la tipica situazione da contesto selettivo dove ci sono gruppi più o meno ampi di candidati e uno o più assessor che gestiscono la somministrazione (lettura al gruppo delle istruzioni, gestione dei tempi). Questa modalità di somministrazione permette di raccogliere dati di più persone in una volta. Se i gruppi sono piccoli, allora è possibile osservare anche il comportamento delle persone durante le somministrazioni, che può aggiungere informazioni qualitative ai dati raccolti. In queste circostanze è molto importante che l’assessor sia chiaro nell’esposizione delle istruzioni e inviti le persone a chiedere chiarimenti se ci sono cose non chiare. •a distanza: sono le somministrazioni dei test online in cui la persona compila il test da casa. Questa procedura consente di raggiungere molti candidati su territori geografici ampi senza dover ricorrere a spostamenti dei candidati stessi; tuttavia non è possibile avere la certezza che il candidato sia effettivamente la persona che deve essere valutata e osservare i comportamenti durante la somministrazione. Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 14 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it •in presenza: possono essere somministrazioni fatte a computer (online o offline) o in versione carta e matita. Possono essere individuali o collettive. Di solito le persone non trovano particolari differenze tra somministrazione a computer e carta e matita. Il vantaggio di solito sta nel fatto che le somministrazioni a computer consentono di fare gli scoring automaticamente, mentre nei carta e matita o c’è la possibilità di lettura ottica oppure occorre spendere più o meno tempo per l’inserimento dei dati. Scoring Lo scoring una volta era la parte più delicata perché veniva fatto manualmente attraverso l’uso di griglie di correzione. Sebbene esistano ancora test i cui profili vengono calcolati manualmente, la tendenza ormai è quasi sempre quella di produrre test con scoring informatizzati. Una somministrazione informatizzata (online e offline) con scoring automatico riduce a zero la probabilità di errore o di errori di imputazione delle risposte. Da una parte infatti c’è la persona che compila il test a computer e dall’altra parte un software che calcola i punteggi. Non essendoci una terza persona (l’assessor) che imputa le risposte date dalla persona e/o fa calcoli manualmente, il rischio di errore non c’è. Stesura del profilo e interpretazione Questa fase richiede molta attenzione. I software sempre più spesso oltre a fornire i punteggi forniscono anche dei commenti relativamente ai punteggi di ciascuna scala. Questi prendono il nome di report interpretativi. Queste procedure automatiche sono molto Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 15 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it utili, ma occorre fare attenzione proprio perché sono automatiche. La valutazione dell’assessor e l’integrazione con altri strumenti quantitativi e qualitativi non devono mai essere messe in secondo piano. Pertanto ogni risultato di un test deve essere interpretato tenendo conto anche di ulteriori informazioni quali il contesto di riferimento, altre scale di misura, risultati di altre prove. La standardizzazione e l’oggettività sono punti di forza importanti, ma escludono la dimensione soggettiva e unica di ciascun individuo. L’assessor ha il compito di leggere i test tenendo conto di queste ulteriori informazioni che il test non rileva. Restituzione La restituzione è una fase piuttosto delicata in quanto ha la funzione di presentare i dati emersi al test. Nei percorsi individuali (ad esempio valutazione del potenziale oppure talvolta anche in selezione) è importante che la restituzione venga fatta alla persona stessa. Occorre molta attenzione e molta delicatezza indipendentemente da quale sia il contesto. Le persone hanno una struttura del sé definita e che cercano di mantenere integra e di proteggere. Restituire informazioni in modo troppo direttivo rischia di collidere con questa struttura generando senso di inadeguatezza e ansia. Questo vale anche per le organizzazioni. Quando ci si rivolge alla committenza e si presentano i risultati è opportuno essere cauti ed efficaci nella comunicazione. Una buona analisi della domanda facilita molto anche in questa fase, perché le persone sanno cosa si andrà a misurare e in merito a cosa riceveranno informazioni. Concordare bene cosa sarà oggetto di misurazione, come saranno restituiti i risultati e utilizzare un linguaggio che sia adeguato al tipo di interlocutore aiuta a gestire bene questa fase. Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 16 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it 3. Perché i test? Dopo aver parlato in generale di cosa sono i test, delle loro caratteristiche e degli ambiti di applicazione in organizzazione entriamo più nel dettaglio sulle tipologie di test che possono essere utilizzate e sui criteri di scelta. Il test viene utilizzato perché aiuta a conoscere le caratteristiche di una persona. Le caratteristiche psicometriche dei test aiutano a capire quanto il test è predittivo di un comportamento futuro. Nelle organizzazioni questo aspetto molto spesso si traduce con predittività del successo professionale, ma anche predittività di come una persona vivrà in una specifica cultura organizzativa, se e come vi si adatterà, come svolgerà una certa mansione, quali saranno le potenzialità di apprendimento. La predittività può essere legata agli individui (come nel caso della selezione) o all’organizzazione. In quest’ultimo caso quindi lo psicologo non lavorerà sulle singole persone ma sul gruppo, utilizzando appropriati test che forniscono profili di gruppo anziché individuali. I test in azienda: come sceglierli? Per scegliere correttamente un test non basta individuare un costrutto che rilevi ciò che si pensa possa essere utile rilevare, infatti gli aspetti da considerare sono molteplici. Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 17 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it Costrutto: non solo cosa misura il test ma anche secondo quale teoria. Questo per definire bene, all’interno di un determinato ambito teorico, cosa andremo a misurare e cosa no. Se ad esempio si intende fare una valutazione della personalità, è importante avere chiaro quali sono le caratteristiche di personalità che si vogliono valutare. Per valutare quanto un manager ha capacità di pianificazione e vision, può essere più utile esaminare caratteristiche come la razionalità e l’intuizione, mentre su un infermiere su cui si intende valutare caratteristiche come la capacità di relazionarsi con le persone e la precisione nello svolgere il proprio lavoro potrebbe essere utile prendere in esame aspetti come la socievolezza e la scrupolosità. Nel caso del manager un test basato sulla teoria dei Tipi Psicologici di Jung può essere più adatto di un test basato sui Big Five, più indicato invece nel secondo caso. Lunghezza del test: i test possono essere strutturati in diversi modi e possono avere lunghezze diverse. Test più lunghi comportano di solito maggiore affaticabilità e richiedono tempi più lunghi. Se, come quasi sempre avviene, si ha intenzione di somministrare più di un test, è importante considerare che tanti test lunghi possono ridurre la motivazione delle persone al completamento del test. Proprietà psicometriche: le proprietà psicometriche sono troppo spesso sottovalutate; non è raro infatti che anche gli psicologi stessi saltino quelle parti di manuale relative ad esse. Nulla di più sbagliato e pericoloso. I test sono strumenti oggettivi, ma non sono portatori di verità assolute e hanno dei limiti; comprendere bene le proprietà psicometriche aiuta a conoscere al meglio questi limiti e gestirli in Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 18 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it modo efficace. Se una scala ha una coerenza interna troppo alta significa che gli item non sono molto differenziati tra di loro in termini di contenuto che indagano. Questo limite alla validità di contenuto deve essere tenuto in considerazione per poterlo gestire (con altri strumenti, domande aperte, colloqui); se un test è molto preciso nel discriminare tra prestazioni alte, medie e basse ma non è altrettanto preciso a discriminare nel range dei soggetti con prestazione molto alta (come solitamente avviene nei test di screening), allora dovrò approfondire utilizzando un altro test che all’interno delle prestazioni alte mi permetta di individuare chi ha maggiore abilità. Le norme: quando si sceglie un test è importante che il campione di standardizzazione abbia caratteristiche socio-anagrafiche che siano il più possibile simili a quelle delle persone su cui si pensa di utilizzare il test. Se, ad esempio, il test è stato standardizzato su persone laureate è importante che i candidati a cui si andrà a somministrare rispondano a questo requisito. Se il test è stato standardizzato solo su aziende pubbliche è opportuno che le persone che svolgeranno il test siano appartenenti a questo tipo di organizzazione. Allo stesso modo, se il campione di standardizzazione è costituito da persone con esperienza lavorativa, il test non dovrebbe essere utilizzato sui neolaureati alla prima occupazione. Formato di risposta: i test possono avere diversi formati di risposta. Di solito si trovano affermazioni a cui seguono delle scale Likert (a tre, quattro, cinque, sei o sette punti), ma a volte si possono trovare test con risposta dicotomica vero o falso o test con gruppi di affermazioni in cui si chiede di indicare la preferita e la meno preferita (test Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 19 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it punteggio ipsativo). Anche nelle scale Likert è opportuno chiedersi quale sia il numero di punti adeguato; scale Likert ad ampio range (da 1 a 7, ad esempio) dovrebbero cogliere meglio l’intensità di un costrutto. Inoltre la presenza di un punto intermedio (come 3 nelle scale Likert da 1 a 5) implica decidere se vogliamo dare alla persona la possibilità di non prendere posizione (di solito il punteggio intermedio corrisponde a cose del tipo: “né in accordo né in disaccordo”) o se vogliamo in qualche modo forzarla a collocarsi su un polo piuttosto che su un altro. Sempre più stanno prendendo campo i test di giudizio situazionale, in cui sono presentate situazioni realistiche (di solito in forma scritta, ma in alcuni casi anche in forma di filmato) a cui fa seguito una serie di azioni possibili; la persona sceglie quale pensa che sia l’azione migliore, oppure per ciascuna azione può indicare il grado di adeguatezza, oppure con quanta probabilità metterebbe in atto uno o più dei comportamenti indicati. I test adattivi, ancora poco diffusi in Italia, consistono in test informatizzati in cui l’item presentato alla persona varia in funzione della risposta fornita all’item precedente. Lo scoring: se si ha poco tempo lo scoring dovrebbe essere condotto rapidamente. Sempre di più le case editrici che propongono test offrono scoring informatizzati che tolgono al professionista l’incombenza di dover condurre i calcoli per determinare il punteggio. Lo scoring manuale permette allo psicologo di conoscere più a fondo le procedure di calcolo, tuttavia sembra esserci sempre più interesse verso procedure veloci. Profilo individuale o di gruppo: questo aspetto deve essere stabilito a monte, perché impatta su tutto il processo di valutazione Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 20 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it e intervento. In selezione la valutazione viene fatta sull’individuo, pertanto i profili che occorrono dovranno essere specifici per ciascuna persona. Negli interventi a carattere organizzativo, dove cioè il focus dell’intervento non sono le singole persone ma le organizzazioni o i gruppi, l’ambito di interesse non saranno più (o non solo) gli individui presi singolarmente ma presi come gruppo o come organizzazione. Questo per due motivi: il primo è che ciò che interessa rilevare sono i processi e il funzionamento dell’entità organizzazione; il secondo è che molto spesso ci sono costrutti organizzativi che è opportuno indagare in modo anonimo; si pensi allo stress o al burnout; la persona si espone tanto e l’idea di sapere di poter essere individuata per ciò che ha dichiarato potrebbe essere un grosso limite. Pertanto tali test devono essere completati in modo anonimo ed elaborati in modo integrato. Alla valutazione di un costrutto come lo stress dovrebbero seguire, di solito, interventi organizzativi e non sulla singola persona; il rischio di andare sull’individuo è quello di creare stigmatizzazioni e ansia. Quanti test: nel momento in cui si intende fare una valutazione, è decisivo chiarire cosa si vuole andare a misurare. Non è possibile dare indicazioni specifiche per ciascuna casistica, tuttavia qualche esempio potrebbe aiutare a chiarire. In una selezione di un impiegato contabile potrebbe essere utile avere informazioni relativamente alla sua capacità di ragionare con i numeri, saperlo fare rapidamente e in modo accurato; dovrebbe essere predisposto a portare avanti con costanza lavori monotoni e ripetitivi; mettiamo inoltre che debba anche lavorare in team Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 21 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it con altre persone. In questo caso potrebbe essere utile proporre un test a tempo di attitudine numerica per conoscere le abilità di ragionamento logico-matematico e la velocità di lavoro, da affiancare a un test di personalità per avere informazioni circa la scrupolosità, la perseveranza, la collaborazione e l’apertura agli altri. L’integrazione tra informazioni ottenute al primo test, al secondo e al colloquio potrebbero essere sintetizzate e dare un quadro descrittivo esplicativo delle caratteristiche della persona che si intende valutare. Nel caso della progettazione di carriere di personale interno, potrebbe essere utile integrare i dati relativi alle caratteristiche di personalità (ad esempio: amicalità, coscienziosità, apertura mentale) con altre relative alla motivazione (motivazione alla leadership, motivazione a svolgere compiti difficili). Una “mappatura” delle caratteristiche stabili della persona e delle sue leve motivazionali è di grande aiuto nel progettare una carriera in modo efficace. Se invece il contesto è quello di una situazione di tensioni, malumori, problematiche connesse alle relazioni (tra colleghi e/o con i superiori) associati a inefficienza, una valutazione del clima organizzativo e/o dello stress (o burnout) e/o della cultura organizzativa potrebbe essere importante. In questi casi le situazioni tendono ad essere piuttosto delicate e un solo test potrebbe essere considerato sufficiente data l’invasività che potrebbe essere percepita dalle persone che rispondono. In questi casi oltre alla scelta del test è necessario prestare massima attenzione a come questo viene proposto e come viene restituito. Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 22 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it 4. Quali costrutti? Di seguito sono sintetizzati alcuni costrutti utili da valutare in organizzazione. Test attitudinali Sono test di abilità per valutare la presenza di capacità di ragionamento di base che corrispondono ai requisiti richiesti per lo svolgimento di un ruolo. Attitudine: capacità di un soggetto, misurabile e disponibile a livello potenziale, di eseguire una determinata attività, sia fisica che mentale. Quanto un soggetto potenzialmente è in grado di apprendere. I test attitudinali generalmente si distinguono in: ragionamento verbale, ragionamento numerico, ragionamento astratto e ragionamento spaziale. Ragionamento verbale: capacità di ragionare con stimoli verbali (parole, brani, frasi). A cosa serve: per individuare le professioni dove sono valorizzate le relazioni umane, l’interpretazione di documenti, la lettura, ecc. Ragionamento numerico: capacità di gestire efficacemente stimoli numerici (relazioni tra numeri, dedurre informazioni dai grafici). Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 23 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it A cosa serve: per comprendere chi avrà successo in contesti matematici e scientifici e per individuare professionalità che dovranno operare con dati quantitativi. Ragionamento astratto: capacità di trattare stimoli astratti individuandone somiglianze, differenze, analogie, ecc. A cosa serve: per individuare persone intuitive ed elastiche mentalmente, per professioni in cui è richiesta capacità di osservazione, analisi, lavorare secondo diverse prospettive. Ragionamento spaziale: abilità nel cogliere relazioni spaziali che caratterizzano una serie di stimoli o che sono presenti in un problema. A cosa serve: per professioni in cui è richiesta capacità di progettazione sulla base di relazioni spaziali tra elementi considerati (geometra, architetto, ecc.). Alcuni esempi di test attitudinali disponibili in Italia: •IST Screening (Intelligence Structure Test – Screening, Hogrefe Editore) •GMA (Graduate and Managerial Assessment, Giunti O.S.) •GAT (General Ability Test, Giunti O.S.) •CRT (Critical Reasoning Thinking, Giunti O.S.). Test di personalità Personalità: insieme delle caratteristiche stabili che stanno alla base del comportamento della persona. Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 24 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it A cosa serve: per valutare quanto la struttura di personalità della persona sia in linea con il ruolo e il contesto organizzativo. Attenzione: utili in selezione, ma non fare mai selezione solo con test di personalità (inserire, ad esempio, un attitudinale). Utili nei team building e piani di sviluppo e pianificazione delle carriere. Alcuni esempi di test di personalità disponibili in Italia: •BIP (Business-focused Inventory of Personality, Hogrefe Editore) •BFQ-2 (Big Five Questionnaire – 2, Giunti O.S.) •16PF-5 (Giunti O.S.) •DISC Assessment (Utilia) •OPQ (Organizational Personality Questionnaire, SHL) •NEO-PI-3 (Hogrefe Editore). Valutazione dello stress I modelli di stress sono molteplici. Di seguito viene indicata la definizione di Cooper e Marshall del 1976: Qualità percepita negativamente come risultato di un coping inadeguato alle fonti di stress e ha conseguenze negative per la salute psicologica e fisica dell’individuo. A cosa serve: diagnosi organizzativa; valutazione dello stress lavoro-correlato (se il test è in linea con la legge); progettazione interventi organizzativi per prevenire e ostacolare lo stress prima Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 25 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it che si trasformi in burnout (sindrome caratterizzata da esaurimento emotivo, depersonalizzazione, scarsa realizzazione personale in campo professionale, che può verificarsi tra gli individui che lavorano a contatto con altre persone). Alcuni esempi di test di valutazione dello stress disponibili in Italia: •OPRA (Organizational and Psychosocial Risk Assessment, Giunti O.S.) •JCQ (Job Content Questionnaire, Karasek) •OSI (Organizational Stress Inventory, Giunti O.S.) •SQ (Stress Questionnaire, Hogrefe Editore). Test motivazionali Motivazione: insieme di quei processi psicologici che provocano la nascita, la direzione e la persistenza di azioni volontarie rivolte verso un obiettivo. A cosa serve: per comprendere cosa motiva o non motiva le persone; le persone più motivate sono più efficaci ed hanno più probabilità di successo. Alcuni esempi di test di motivazione disponibili in Italia: •AMI (Achievement Motivation Inventory, Hogrefe Editore) •TOM (Test di Orientamento Motivazionale, Giunti O.S.) •WOMI (Work and Organizational Motivation Inventory, Giunti O.S.). Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 26 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it Questi sono esempi di alcuni costrutti; tuttavia molte sono le variabili psicologiche valutabili con i test (leadership, cultura organizzativa, clima, problem solving ecc.). Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 27 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it 5.Glossario Analisi fattoriale: procedura matematico-statistica che, partendo da un numero elevato di variabili, arriva a ridurre le informazioni, consentendo di riassumere i dati iniziali in modelli sintetizzati e semplificati, ma capaci di contenere comunque le informazioni di partenza. In pratica è una delle procedure che permette di partire da un numero elevato di item per arrivare a un numero più limitato di fattori che raggruppano gli item iniziali. Campione di standardizzazione: serve per determinare le norme. In altre parole si tratta di un campione con caratteristiche uguali a quelle dei destinatari del test (in termini di scolarità, range di età, occupazione, ecc.) di cui viene calcolata la media e la distribuzione dei punteggi. I destinatari del test otterranno un punteggio che viene confrontato con il campione di standardizzazione. Gli scostamenti rispetto alla distribuzione del campione di standardizzazione consentono di dire se la persona che ha compilato il test si trova nella media, sopra o sotto la media e di quanto si scosta rispetto al campione di standardizzazione. Coerenza interna: indice del grado in cui gli item di una scala misurano la stessa cosa. In altre parole è un indice che permette di capire quanto un determinato fattore o scala misura una caratteristica unica in modo coerente. L’indice è di solito l’alfa di Cronbach (α). Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta 28 gli ebook di Hogrefe Editore www.hogrefe.it Se ad esempio il fattore Motivazione alla leadership di un test sulla motivazione ha un’elevata coerenza interna (α = > .70), significa che tutti gli item della scala misurano una cosa sola (Motivazione alla leadership) mentre se la coerenza interna è bassa (α = < .70) allora gli item misurano cose diverse. Attenzione: se il valore della coerenza interna è troppo elevato (> .90) allora gli item probabilmente sono troppo simili tra loro e si perde in termini di validità di contenuto. Correlazione: termine che descrive la relazione tra due variabili che covariano. Se la relazione è positiva i valori alti di una variabile sono associati a valori alti dell’altra variabile e valori bassi con valori bassi. Test di massima performance: chiedono al soggetto di dare il massimo per arrivare al meglio di sé. Hanno la funzione di individuare ciò che il soggetto è in grado di fare (ad esempio: test attitudinali, di rendimento). Prevedono risposte giuste o sbagliate e possono prevedere limiti di tempo. Test di tipica performance: chiedono al soggetto di essere com’è di solito senza dare il massimo. Non ci sono risposte giuste o sbagliate perché quello che si indaga è come il soggetto tipicamente è (test di personalità, test di motivazione, intelligenza emotiva). Con la collaborazione di Psicologi @ Lavoro, Soluzioni per il Marketing dello Psicologo Sito web: http://www.psicologialavoro.it Facebook: https://www.facebook.com/marketing.psicologo.psicoterapeuta In collaborazione con Psicologi @ Lavoro Soluzioni per il Marketing dello Psicologo www.psicologialavoro.it © 2012, Hogrefe Editore Viale Antonio Gramsci 42, 50132 Firenze www.hogrefe.it