PLC Vantaggi rispetto alla logica cablata: Controlli meccanici, idraulici, pneumatici, elettrico elettronici, a memoria programmabile. PLC = Controllori a logica programmabile. Hanno analogia con i vecchi contattori. Prima dell’avvento del PLC che realizzano circuiti a logica programmabile tutti i circuiti venivano eseguiti a logica cablata (CLC). Al controllore vengono collegati sull’ingresso i sensori (interruttori o tasti) e sull’uscita gli attuatori (lampade, contattori, ecc.) per le funzioni da realizzare. Nella memoria del PLC viene introdotto il programma che sostituisce gli elementi di commutazione di un CLC (interruttori, commutatori, invertitori, ecc.) Le combinazioni logiche nel CLC vengono realizzate con dei collegamenti tramite fili elettrici mentre nel PLC tramite il programma. Eventuali modifiche comportano un ricablaggio per i CLC e una modifica del programma per i PLC (in quest’ultimo caso si ottiene un notevole risparmio di tempo e di materiale). Per caricare i programmi nel controllore serve un computer come dispositivo di programmazione (PG). Il PG si rende utile anche per la verifica di eventuali errori nella programmazione e per l’individuazione dei guasti di funzionamento. LA STRUTTURA DI UN PLC. Concetti fondamentali: In base alle norme DIN 19239 un PLC può essere programmato nei linguaggi FUP, KOP, AWL. FUP è un linguaggio grafico che opera con i simboli di uno schema logico. KOP opera con simboli dello schema a contatti. Applicando l’esempio delle funzioni logiche OR e AND in KOP sarebbe: AWL è un linguaggio di programmazione listato. Vediamo anche qui un esempio di porte Or ed AND. Il PLC dispone al suo interno di alimentatore, Cpu, schede di ingresso – uscita. La CPU contiene il processore e la memoria di programma. Dopo che il processore elabora in continuazione il programma nella memoria, interrogando gli ingressi, con i risultati dell’elaborazione commuta le varie uscite in base a quanto richiesto dal programma. Lo svolgimento di determinate funzioni si dice processo. Il PLC riceve lo stato del processo attraverso i sensori e influisce sul processo azionando gli attuatori. Per far ciò il PLC registra tutti gli stati degli ingressi e delle uscite in una zona della memoria creando una “immagine di processo” negli ingressi (IPI) e nelle uscite (IPU). Queste vengono registrate in una memoria RAM e aggiornate ciclicamente dopo un certo intervallo di tempo (LOOP). Ogni sensore ha riservata una cella di memoria nella IPI per cui lo stato di un sensore fisico non viene letto sulla scheda di ingresso ma in questa cella della IPI. Per gli attuatori avviene la stessa cosa nelle celle corrispondenti della IPU nella RAM. L’elaborazione completa del programma viene detta ciclo di lavoro ed ha questi tre passi: 1) aggiornamento della IPI con lettura della stato fisico degli ingressi trasformato in parola digitale e inviato nella sezione IPI (immagine di processo degli ingressi) della RAM. 2) Elaborazione del programma che è nella memoria del PLC. 3) Legge le istruzioni nella memoria, interroga gli stati dell’ingresso ed effettua le combinazioni logiche che vengono registrati nella IPU che li invia alle uscite fisiche. A questo punto parte un nuovo ciclo. Dal tempo di ciclo si può dedurre la rapidità di in PLC per reagire ai cambiamenti di stato degli ingressi. HARDWARE: Ci sono delle unità modulari su una guida profilata: alimentatore (a 5 V o 24 V); CPU; bus di collegamento per lo scambio dei dati e l’inoltro dei comandi. Generalmente il bus ha conduttori paralleli dove sono posti i bus indirizzi che interrogano gli indirizzi assegnati alle unità (es. uscita 5 sul connettore 7). I bus comandi inviano i comandi (es. assegnazione di segnali binari alle uscite). I bus dati per trasferire i dati di un comando (es. stabilire lo stato dei segnali sulle uscite). RAM = memoria a scrittura – lettura di tipo volatile. Si resetta se non alimentata. ROM = memoria a sola lettura di tipo non volatile. Mantiene sempre gli stati scritti dal costruttore. PROM = memoria a sola lettura di tipo non volatile ma programmabile una sola volta dall’utente. EPROM = memoria a scrittura – lettura di tipo non volatile con programmi che possono essere più volte letti e scritti dall’utente. EEPROM = memoria a scrittura - lettura di tipo non volatile che può essere programmata con dei comandi elettrici. SCHEDE INGRESSO – USCITA: Indirizzamento: I 1.4 sta ad indicare che sul connettore 1 è collegata la scheda d’ingresso sul contatto 4 (di 8 -> da 0 a 7). Così pure per le uscite. SOFTWARE: SISTEMA OPERATIVO: = Programma sempre presente nel PLC ed indispensabile per il suo funzionamento. Elemento di unione tra hardware e programmi applicativi. Consente pure la comunicazione tra il PLC ed il dispositivo di programmazione. PROGRAMMI APPLICATIVI: Creati dal programmatore per gestire l’impianto. Il dispositivo di programmazione dispone di un linguaggio specifico, ad es. il programma STEP 5 ha i linguaggi FUP, KOP, AWL. Il PLC successivamente si traduce questo linguaggio nel suo linguaggio di macchina. PROGRAMMAZIONE DI UN PLC. CONCETTI BASE: I Merker memorizzano stati di segnali. Contatori. Temporizzatori. KOP: = Schema a contatti. PROGRAMMA DI UN PLC: 1) FORMULAZIONE DEL PROBLEMA -- raccolta di schemi secondo le normative, diagrammi funzionali, diagrammi di flusso, diagrammi strutturali. Si suddivide la sequenza complessiva in più passi singoli che vengono eseguiti uno dopo l’altro. SCHEMA FUNZIONALE: schema elettrico da realizzare. DIAGRAMMI FUNZIONALI permettono di rappresentare i cambiamenti di stato di sensori e attuatori in funzione del tempo. DIAGRAMMI DI FLUSSO usati dagli informatici. 2) CREAZIONE DELLA STRUTTURA DEL PROGRAMMA. Si organizza il programma secondo vari blocchi più elementari che assieme lo compongono. 3) LISTA ATTRIBUZIONI: INDIRIZZO SIMBOLO COMMENTO I 1.0 I1.1 I1.2 I1.3 I1.4 I1.5 A2.0 A2.1 N1 N2 N3 N4 W1 W2 T1 A5 Interruttore di prossimità sinistra Interruttore di prossimità destra Interruttore di prossimità POS. 1 Interruttore di prossimità POS. 2 Getto acqua 1 Getto acqua 2 Asciugatura Aspirazione 4) PROGRAMMAZIONE DELLE FUNZIONI PARZIALI: Si programmano i segmenti sulla base della struttura di programma e della lista di attribuzione. PRESSA: INDIRIZZO SIMBOLO COMMENTO I 1.0 I1.1 I1.2 S1 S2 F1 I1.3 N1 I1.4 N2 I1.5 N3 Q2.0 T0 V1 Timer Tasto START Tasto STOP/N Tasto consenso )con pos.di arresto) Interruttore di prossimità (griglia di protezione chiusa)/N Interruttore di prossimità (stampo inserito) Interruttore di prossimità (pezzo presente) Valvola per cilindro pressa Temporizzatore durata pressatura --------I I----------I I--------I I-------I I-------( ) N1 N2 N3 M10.1 Q2.0