Attacco di panico Che cos’è Un attacco di panico è un episodio di intenso malessere che compare improvvisamente, con o senza preavviso, e dura mediamente 10-20 minuti. Nel cosiddetto “disturbo di panico” i singoli attacchi si ripetono nel tempo. Gli attacchi sono improvvisi, inaspettati e, spesso, ricorrenti e, nella maggior parte dei casi, si associano alla paura di trovarsi in luoghi o situazioni dai quali può risultare difficile allontanarsi oppure nei quali non si può essere soccorsi (agorafobia). Gli attacchi di panico sono più frequenti nei soggetti di sesso femminile. Sintomi più comuni Il malessere si accompagna ad ansia e altri sintomi quali palpitazioni, sudorazione, tremore, nausea, vampate di calore, brividi, senso di oppressione toracica, respirazione difficoltosa. Per la presenza di questi sintomi spesso chi soffre di attacchi di panico si reca in pronto soccorso con il timore di avere un problema cardiovascolare (soprattutto un infarto). Si associa spesso a paura di morire, di impazzire o di perdere il controllo delle proprie azioni, e può comparire una momentanea alterazione della percezione dell’ambiente circostante, come se si vivesse in un mondo irreale, o di sé stessi, come se si fosse staccati dai propri pensieri o dal proprio corpo. Il ripetersi degli attacchi di panico può essere causa di ansia “anticipatoria”, cioè della paura che gli attacchi si possano ripetere, cosicché chi ne soffre è spesso teso o ansioso anche durante gli intervalli fra i singoli attacchi. Cause Per quanto riguarda le cause si ritiene che ci sia una predisposizione ereditaria sulla quale agiscono fattori ambientali e psicologici. Spesso gli attacchi compaiono in luoghi affollati come cinema, supermercati o mezzi pubblici, nonché in spazi ampi senza una persona conosciuta e fidata al proprio fianco. Possono concorrere a scatenare il disturbo anche alcune sostanze, come la caffeina e alcune sostanze di abuso quali cocaina, amfetamine e cannabis, così come l’astinenza da farmaci quali benzodiazepine e oppioidi. Le cure Generalmente gli attacchi di panico rispondono bene e rapidamente ai farmaci, mentre alcune complicanze, come l’agorafobia, rispondono meglio alla psicoterapia. Solo quando gli attacchi di panico tendono a manifestarsi in maniera sporadica possono essere usate benzodiazepine, che devono necessariamente essere prescritte da uno psichiatra. Nei casi in cui il disturbo sia più grave, si ricorre in primo a inibitori del reuptake della serotonina (SSRI), oppure agli antidepressivi triciclici, anch’essi farmaci da prescrizione. Le psicoterapie cognitivo-comportamentali, basate sull’esposizione graduale alle situazioni temute sono utili in caso di agorafobia. Se trattato in modo adeguato, il disturbo può regredire completamente. Quando consultare il medico Se l’attacco di panico non resta un episodio isolato è bene sempre rivolgersi al medico in quanto, oltre al disagio dell’attacco stesso e dell’ansia anticipatoria, c’è la tendenza del disturbo a cronicizzare ed evolvere verso disturbi più complessi, in cui si associano e si sovrappongono depressione, fobia sociale o ipocondria.