Prof. Pontecorvi 17-11-06 ore 8-11 IPOTIROIDISMO PRIMITIVO DELL’ADULTO E’ una forma primitiva acquisita e appare in forma clinicamente manifesta in circa l’1% della popolazione generale, -presente molto di più nelle donne che negli uomini con un rapporto 6-8:1 -l’età di insorgenza è maggiore dei 50 anni -è presente anche nella forma subclinica(cioè la condizione in cui gli ormoni tiroidei sono nella norma,ma solo il TSH è aumentato che in genere è superiore a 4 μunità/ml,6-8-10-15 etc) -nelle donne con età maggiore dei 60aa l’ipotiroidismo subclinico aumenta fino al 15-20%. La sintomatologia del subclinico è anche molto sfumata,non è la stessa dell’ipotiroidismo manifesto:-ci sono una serie di alterazioni a livello cardiaco soprattutto nella morfologia ,difetti del riempimento diastolico,-poi c’è una dislipidemia soprattutto un aumento del colesterolo in particolare LDL,- a livello cerebrale porta il soggetto ad avere maggiore affaticabilità,sotto la sfera psichica una tendenza alla depressione a non ricordarsi le cose recenti non è una perdita di memoria recente ma si può definire difetto di memoria recente ,importante nella gravidanza che si è visto che donne con ipotiroidismo anche subclinico possono generare dei figli che tendono ad avere un QI leggermente più basso e quindi va fatto uno sreening nelle donne all’inizio della gravidanza per correggere in tempo l’ipotiroidismo. -Nella maggioranza dei casi è una patogenesi autoimmune in altri casi è iatrogenica. La patologia autoimmunitaria che determina l’ipotiroidismo prima subclinico e poi pian piano manifesto è la tiroidite cronica linfocitaria detta anche tiroidite di Hashimoto in cui si verifica un disordine autoimmunitario in cui la ghiandola viene infiltrata dai linfociti, l’istologia somiglia un po’ alla malattia di Graves-Basedow che pure tende ad avere infiltrati linfocitari ma non dell’entità dell’H. ma la differenza tra le due patologie è che nella G-B prevale un’immunità più umorale in cui vengono prodotti gli anticorpi tireostimolanti contro i recettori TSH,mentre nell’H tende a prevalere un’immunità di tipo cellulare che pin piano distrugge il tessuto tiroideo sano sostituendolo con tessuto fibroso cicatriziale,quindi man mano la tiroide va incontro ad atrofia e in una prima fase ci possono essere fasi di compenso dove la tiroide normale sotto lo stimolo del TSH tende a crescere,quindi ci possono essere due varianti della tiroidite di Haschimoto: 1. variante con gozzo(la vera tiroidite di H): con il gozzo duro per gli eventi fibrosi e multinodulare in genere 2. variante atrofica: dove pian piano la ghiandola tende a scomparire. All’interno dell’Hashimoto possono nascere tumori come nella tiroide normale e soprattutto dai linfociti all’interno della ghiandola possono generarsi dei linfomi ,tumore raro della tiroide, il 10% dei linfomi a cellule T possono generare dalla tiroide. Ci sono: - forme focali in cui gli infiltrati sono a spot(quadro meno grave e precoce) - forme classiche,diffuse in cui tutta la ghiandola è infiltrata. Segni e sintomi dell’ipotiroidismo conclamato riportati in ordine di frequenza: -adinamia 99% -stipsi 60% -sonnolenza91% -perdita di memoria60% -eloquo rallentato 91% -cardiomegalia 70% -edema delle palpebre 90% -versamento pericardico 30%(molto frequente,da -edema del volto 79% ricordare)classico ECG con -intolleranza al freddo QRS molto molto ridotto. -cute secca e ruvida 97% -disturbi mestruali 33%: più meno-metrorragia(flussi macroglossia 82%(meno muscolare, molto abbondanti anche fuori del periodo si muove di meno e mestruale) piuttosto che oligomenorrea contribuisce all’eloquo rallentato) -edemi periferici 55% 1 E’interessante dire che ci sono alcuni soggetti con ipotiroidismo biochimico gravissimo ma che non manifestano nessuno dei sintomi, al contrario soggetti che hanno tutti i sintomi con diminuzione degli ormoni tiroide non eclatante. DIAGNOSI 1)diagnosi clinica: - il tipico quadro clinico è raro,non si osservano più,in genere vengono diagnosticati prima e trattati, non si arriva a queste estreme conseguenze, - più frequente è l’ipotiroidismo subclinico che è totalmente asintomatico soprattutto nei soggetti giovani ed è importante diagnosticarlo perché può dare una serie di alterazioni croniche che poi possono accelerare la malattia. 2)diagnosi di laboratorio: - molto importante misurare l’FT4 e il TSH meno l’FT3. Il danno è a livello della tiroide quindi sarà diminuita soprattutto la T4, qualche volta laT3 la si ritrova alta per compenso,quindi non serve misurarla ,e il TSH ovviamente è alto se la T4 tende verso il basso. Nel subclinico invece abbiamo FT4 e FT3 nella norma e il TSH alto, in questo caso bisogna essere certi se c’è una situazione di ipotioroidismo subclinico e quindi si potrebbe effettuare un - test a TRH,si usa molto di meno oggi,però nei casi borderline per es. con un TSH di 4 (3.6-4) ci può aiutare.Consiste nello stimolare il TSH tramite il TRH iniettato per via endovenosa e se il TSH non è inibito sufficientemente dal feed-back(se c’è questa carenza vera degli ormoni tiroidei) risponderà a questa stimolazione in maniera esaltata,ovvero il TSH sale nei 15-20 min al di sopra di 20 μunità/ml . - Ma la stigmata principale della malattia tiroidea che normalmente si misurano per fare diagnosi sono gli anticorpi perché la causa principale è rappresentata dalla tiroidite di Hashimoto che si associa nel 95% dei casi alla presensa di anticorpi anti tiroide,soprattutto aniti-tireoperossidasi(anti-TPO) e anche anti tireoglobulina(anti-Tg) ma questi ultimi possono essere aspacificamente elevati nel 10% delle persone normali. Questi anticorpi sono la spia della malattia, del disordine autoimmunitario,non la causa,quindi non è importante se sono anche molto elevati, ci dice solo che è presente una tiroidite cronica linfocitaria(di Hashimoto),ciò che conta è il danno che viene fatto dalla tiroidite alla tiroide che può essere più o meno grave. - in molti casi oltre agli anticorpi anti-Tg e anti-TPO ci possono essere anticorpi anti recettore del TSH (anti-TRAb) ma in questo caso sono anticorpi bloccanti,quindi contribuiscono all’ipotiroidismo. Questi anticorpi non sono molto importanti nella tiroidite di Hashimoto ,come invece lo sono nella malattia di Graves-Basedow dove sono la causa della malattia,anche perché il dosaggio degli anticorpi anti recettore non misura se gli anticorpi sono bloccanti o stimolanti,misura solo il tipo degli anticorpi, per vedere se sono bloccanti o stimolanti dovremmo fare dei saggi biologici in vitro con delle cellule tiroidee,andando a vedere se aumenta o diminuisce la quantità di AMPciclico,ma questo non è molto importante. Ci possono essere momenti nel corso della malattia con un decorso fluttuante in cui possono prevalere all’improvviso anticorpi stimolanti il recettore e quindi si possono avere fasi di ipertiroidismo,spesso la malattia di Hashimoto esordisce con un ipertiroidismo come nella situazione di haschitossicosi e in questa fase si fa fatica a fere diagnosi differenziale con la malattia di Graves-Basedow a meno che non ci sia l’esoftalmo che contraddistingue quest’ultima,solo il tempo chiarisce il dubbio diagnostico perché se si tratta di un Hashimoto nei mesi successivi il soggetto si avvierà verso l’ipotiroidismo.In rari casi nell’H può essere associata un’oftalmopatia basedowiana. Le due malattie sono due facce della stessa medaglia. L’unico caso in cui questi anticorpi sono importanti è nella donna in gravidanza,perché essendo IgG sono in grado di attraversare la placenta e possono bloccare la tiroide del feto e dare un ipotiroidismo congenito transitorio perché dopo 6-7 mesi gli anticorpi scompaiono.Ecco perché è importante misurare nei primi mesi di gravidanza: il TSH e l’anticorpi anti TPO serve per la 2 diagnosi di ipotiroidismo ,secondo serve poi a vedere se c’è il difetto di ormoni tiroidei che può provocare quel lievi ritardo del quoziente intellettivo e terzo sapendo che la madre ha una patologia autoimmune della tiroide è importante misurare prima del parto il titolo degli anticorpi anti recettore del TSH perché se è elevato nella madre il rischio che si possa sviluppare un ipotiroidismo neonatale transitorio è elevato e si deve intervenire con la terapia, questo è molto frequente. La malattia di Hashimoto molto spesso esordisce in maniera assai lenta,impiega tanti anni,e nelle prime fasi quello che si rileva è semplicemente la positività agli anticorpi anti-Tg e anti-TPO e un quadro di ormoni perfettamente nella norma(T4 e TSH normali),quindi è una situazione di tiroidite cronica autoimmune che il prof la definisce “in fase di compenso metabolico”in cui la malattia non è ancora evoluta al punto da causare una distruzione del tessuto tiroideo tale da portare ad alterazione della biochimica ormonale tiroidea,quindi ad ipotiroidismo. In questa fase non è necessaria la terapia ma molti medici la trattano con terapia ormonale sostitutiva sin da queste fasi e quindi si perderebbe la cognizione dell’evoluzione della malattia perché quello che poi si andrà a misurare sarà la quantità di ormone che si è somministrata.E’ da tenere presente che questa fase della malattia con ormoni T4 e TSH nella norma e anticorpi positivi può durare anche10-15 anni,ci sono soggetti che non sviluppano mai l’insufficienza funzionale tiroidea ma tengono sempre gli anticorpi positivi in genere sviluppano la tiroidite di Hashimoto dopo la menopausa,oppure dopo una gravidanza. Quindi il trattamento con ormoni in questa fase dovrebbe essere evitato perché non si sa come evolverà la malattia,però ci sono degli studi che affermano che il trattamento con gli ormoni ,mettendo a riposo la tiroide, la malattia progredisce più lentamente,ma questo fatto non è provato e il proff a suo avviso non è d’accordo.Altri studi hanno visto che la somministrazione di selenio potrebbe ridurre il titolo anticorpale e forse ritardare l’evoluzione della malattia ma anche qui è ancora a livello sperimentale. Quindi in sostanza la stigmate della malattia sono gli anticorpi,sono la spia ma non la causa della malattia.Va trattato soltanto il difetto ormonale anche subclinico con un TSH 4.5 –6 e ormoni normali. - importante è anche il dosaggio di altri autoanticorpi .La tiroidite di Hashimoto è probabilmente la malattia autoimmune più frequente che c’è e accanto ad essa si possono sviluppare nello stesso soggetto altre malattie autoimmuni realizzando quella che va sotto il nome di SINDROME POLIENDOCRINA AUTOIMMUNE (SPA) di cui esiste il tipo1,tipo 2 fondamentalmente e alcuni distinguono anche un tipo 3 e tipo 4.Sono malattie che possono colpire più di un organo endocrino e non. La SPA di tipo 1 è la più caratteristica detta anche APECED,MEDAS,sono soggetti che sviluppano un’infezione da candida cronica resistente alla terapia con antifungini e in genere è presente nel bambino intorno al 3-5 anno di vita e associato a questo ci sono:la malattia di Addison(insufficienza surrenale autoimmune),e l’ipoparatiroidismo.Questa è la triade ma per definirla spa ne devono essere presenti almeno due.in genere quello che prima si verifica è l’Addison e seguita poi dall’ipoparatiroidismo,dal decimo anno di età si sono dimostrate tutte e tre.Un po’ più avanti possono comparire alterazioni su base autoimmune di altri organi come il diabete mellito tipo 1, una tiroidite di Hashimoto. La SPA di tipo 2 si verifica di più nel soggetto giovane adulto ed è caratterizzato dalla malattia di Addison alla quale è associata una serie di altre malattie autoimmuni come la tiroidite di Hashimoto,la gastrite atrofica autoimmune,l’anemia perniciosa ,il morbo celiaco,l’ovarite autoimmune che causa una menopausa precoce,prima dei 40 anni,ipofisite con ipopituitarismo,lupus eritematoso sistemico,artrite reumatoide.quindi per classificare la spa di tipo 2 ci deve essere sempre l’Addison e qualsiasi altra malattia autoimmune ma non l’ipoparatiroidismo altrimenti viene classificata come tipo1. La SPA di tipo 3 è caratterizzata dalla patologia autoimmune della tiroide(tiroidite di Hashimoto o malattia di Graves-Basedow) e da altre malattie autimmuni a carico di altri organi escluso l’Addison:diabete tipo1,gastrite atrofica autoimmune, morbo celiaco(sindrome tireo-gasrtica che 3 probabilmente è l’accopiata più frequente) sindrome di Sjogren, vitiligine,alopecia,artrite reumatoide.Spesso questa sindrome è frequente nella stessa famiglia. Alcuni non distinguono la tipo 3,ma altri la considerano come quella in cui non c’è l’Addison e c’è una patologia autoimmune della tiroide e un’altra malattia autoimmune.Poi si distingue il tipo 3 in 3°,3B se è colpito l’apparato gastro-intestinale,3C se è colpita la parte muscolare come con la miastenia gravis,3D se associata con il lupus con le malattie del collagene. Però questa classificazione è iperspecialistica. La SPA di tipo 4 malattie autoimmuni di altri organi e in genere non ci sono organi endocrini coinvolti. Quindi è importante fare il dosaggio di altri autoanticorpi in questi soggetti anche se in genere l’Hashimoto rimane da sola però può associarsi con variabilità diversa,ma la più frequente associazione è quella con la componente gastrica,secondo alcune statistiche nel 30% dei casi si può avere o il morbo celiaco o la gastrite atrofica autoimmune.Quindi non è sbagliato chiedere il dosaggio degli anticorpi anti-transglutaminasi per la celiachia e anti-mucosa gastrica per la gastrite ( e associare anche al dosaggio della gastrina che in genere risulta alterata in queste situazioni di acloridia e quindi la gastrina sale per compenso),anti-surrene(per escludere associazione con l’Addison),dosaggio della calcemia e della fosforemia per escludere l’ipoparatiroidismo,la glicemia per escludere il diabete. Nel corso dei vari follow-up di questi pazienti farete fare qualche anticorpo anche non organo specifico come gli anti nucleo,DNA,mitocondri. Quindi la tiroidite può far parte di queste sindromi poliendocrine che sono in aumento. 3)altri esami per la diagnosi: - ecografia tiroidea si è ben descritto un quadro caratteristico della ecografia che è un quadro profondamente disomogeneo della ghiandola che riflette poi all’istologia (ghiandola infiammata, edematosa con infiltrati linfocitari).E’ una ghiandola più ipoecogena rispetto a quella normale,molto disomogenea con aree ipoecogene e aree normali che sembrano iperecogene,gli aspetti fibrosi e cicatriziali saranno dei tralci iperecogeni che a seconda di come vengono visti saranno degli spot o delle linee iperecogene e questo farà sembrare la ghiandola piena di noduli ma in realtà sono pseudonoduli,anche i margini della tiroide sono frastagliati non sono regolari, dritti ma sono un pochino ondulati. Questo aspetto molto caratteristico della ghiandola permette quasi di fare diagnosi o per lo meno la si sospetta. - non serve mai la scintigrafia al contrario invece dell’ipertiroidismo. TERAPIA SOSTITUTIVA CON L-TIROXINA (eutirox) Quando il soggetto presenta una tiroidite di Hashimoto chiara con una situazione di ipotiroidismo conclamato o subclinico si deve iniziare una terapia sostitutiva con L-tiroxina. Si somministra la stessa identica sostanza che la tiroide produce, la L-T4, quindi è un’integrazione. La dose sostitutiva è 1,5 μg per Kg, ma in realtà si è scesi un po’ più in basso perché oggi disponiamo dosaggi del TSH ultrasensibili, oggi una dose sostitutiva soprattutto nell’anziano può essere di 1-1.3 μg per Kg di peso corporeo,quindi se una donna pesa 50 Kg la dose è di 50μg di eutirox. Fate passare qualche mese(3mesi) prima di rifare il dosaggio degli ormoni tiroidei e del TSH per vedere se la terapia è sufficiente ,perché il TSH non risponde prontamente a queste modificazioni,ci impiega un po’ di tempo a normalizzarsi e allora se voi fate i dosaggi dopo poco,qualche settima, si ritrovano livelli di TSH ancora elevati e si è portati a pensare che il dosaggio della terapia sia insufficiente e lo si aumenta erroniamente . L’obiettivo terapeutico è quello di portare il TSH a livelli normali compresi tra 0,5 e 2.5 μg/Kg (range normale del TSH). Soprattutto negli anziani e nelle forme gravi di ipotiroidismo bisogna iniziare la terapia molto gradualmente, il soggetto magari è in quella situazione basale da molti anni e si è abituato a quel 4 metabolismo basale molto ridotto e quindi ripristinare di colpo un metabolismo basale più elevato potrebbe causare problemi al paziente soprattutto problemi cardiaci perché l’aumentata richiesta di ossigeno potrebbe trovare un sistema cardiovascolare non pronto.In questi casi si usano delle dosi molto basse con un dosaggio minimo di 12,5 μg con aumenti molto graduali anche ogni mese fino alla dose sostitutiva che avete calcolato moltiplicando il peso corporeo per 1- 1,5.Questo è soprattutto importante per chi ha una cardiopatia ischemica che con la maggiore richiesta di ossigeno si può riscatenare una crisi ischemica,ma comunque va trattato per l’ipotiroidismo ,probabilmente è stato l’ipotiroidismo a provocargli l’infarto gli ha provocato una condizione di arterosclerosi a livello coronarico accelerata. L’ipotiroidismo subclinico va trattato quando la diagnosi è chiara (con valori di TSH ripetutamente superiori a 4-5-6)a meno che non ci siano delle controindicazioni alla terapia. La durata della terapia è per tutta la vita, la malattia di Hashimoto è una terapia cronica che rarissimamente guarisce. La terapia con L-T3 non va fatta normalmente.Ha un’emivita molto più breve e richiederebbe delle somministrazioni plurime durante la giornata e poi è un ormone molto più potente, molto più tachicardizzante quindi tende a scatenare effetti collaterali molto più frequentemente. La terapia invece va fatta con L-tiroxina che ha un’emivita di circa 7 giorni quindi anche se si dimentica un giorno non succede niente,va presa la mattina a digiuno il più possibile lontano dalla colazione almeno mezz’ora perchè c’è una competizione nell’assorbimento con le proteine del latte, è un amminoacido questo ormone. “SINDROME DA BASSA T3”-EFFETTI DELLE MALATTIE NON TIROIDEE SULL’ASSE IPOTALAMO-IPOFISARIO La troverete frequente soprattutto in molti malati ricoverati all’interno di questo ospedale.Tutte le seguenti situazioni possono causare questa sindrome: cause fisiologiche -condizione feto/neonato in cui non è ancora maturata la …(?) e quindi la T3 è molto bassa nel feto mentre la T4 e il TSH sono normali. cause patologiche soprattutto -digiuno -malnutrizione - malattie croniche sistemiche diabete mellito scompensato epatiti croniche,cirrosi insufficienza renale gravi psicosi AIDS -altre malattie gravi acute e croniche infarto del miocardio( la ritroviamo fino a un mese dopo l’evento) ustioni tumori in fase avanzata -interventi chirurgici soprattutto a carico dell’addome -politraumi fisici Sono tutte situazioni in cui si tende a ritenere che sia una forma di ipotiroidismo omeostatico, c’è una situazione quasi di compenso dell’organismo perché sono tutte situazioni in cui il soggetto vuole risparmiare energia e quindi tende a diminuire l’ormone che fa sprecare che è la T3 che disaccoppia la fosforilazione ossidativa. Altri ritengono invece che la somministrazione possa servire a migliorare tutte queste condizioni su questa tesi ci sono due studi fatti ma nessuno ha dimostrato l’efficacia della risomministrazione di T3 in questi soggetti. 5 alcuni farmaci soprattutto perchè inibiscono la desiodazione da T4 a T3 a livello dei tessuti periferici -propanololo β-bloccante elettivo nell’ipertiroidismo proprio perché ha anche questo effetto di desiodazione,quindi riduce non solo gli effetti simil adrenergici degli ormoni tiroidei ma riduce anche i livelli dell’ormone attivo T3 -propiltiouracile (ptu) che come anti tiroideo di sintesi oltre a bloccare l’organificazione dello iodio ha in più questo effetto periferico di inibizione della desiodazione della T4 caratteristica è invece la sindrome indotta da -amiodarone contiene una grande quantità di iodio e può dare diverse forme di ipertiroidismo in cui si ritrovano ipertiroidismi da alte T4,la T3 può essere normale proprio perchè il farmaco inibisce la desiodazione da T4 a T3. -cortisonoci inibisce la desiodazione,in soggetti che sono in terapia cortisonica frequentemente si può riscontrare una sindrome da bassa T3 che non bisogna prenderla per un ipotiroidismo . Questa è la desiodazione: la 5’desiodasi stacca lo I in posizione 5’ dall’anello esterno della tiroxina e la trasforma in T3.Invece la 5desiodasi stacca lo I in posizione 5 dall’anello interno della toroxina e forma la rT3 che è un metabolita inerte. SINDROME DA RESISTENZA AGLI ORMONI TIROIDEI (RTH)o sindrome da inappropriata secrezione di TSH. L’altra forma di ipotiroidismo dove in questo caso non funzione il recettore degli ormoni tiroidei. E’ una condizione rara in cui troviamo ormoni tiroidei elevati e TSH inappropriatamente elevato(se abbiamo ormoni tiroidei alti ci dobbiamo aspettare livelli bassi di TSH) perché essendo alterato il recettore, in particolare il β recettore che non riesce a legare gli ormoni, la tiroide reagisce aumentando la quantità di ormoni cercando di superare questo blocco recettoriale però il feedback a livello ipofisario risentirà meno degli ormoni tiroidei.Ovviamente questo TSH aumentato stimolerà la tiroide e provocherà il gozzo. Il soggetto può presentare forme di ipotiroidismo e di ipertiroidismo perché il difetto è sul recettore β e nei tessuti in cui prevale il recettore α come per es a livello cardiaco questo eccesso ormonale stimolerà troppo questo recettore dando ipertiroidismo a livello cardiaco,la maggior parte di questi pazienti infatti ha una tachicardia(primo sintomo dell’ipertiroidismo). Si distingue : forma generalizzata in cui c’è un’alterazione del recettore in tutti i tessuti. forma selettiva ipofisiaria in cui ad essere alterato è solamente il TSH e tutti i tessuti sembrano avere un recettore normale , quindi si avrà un ipertiroidismo nei vari organi tranne al livello dell’ipofisi dive invece il TSH sarà aumentato. forma periferica in cui c’è una resistenza periferica ma non del TSH. 6 In realtà questi sono modi di esprimersi della stessa malattia,si è visto che quei soggetti che avevano la forma ipofisaria avevano nel recettore la stessa mutazione di altre famiglie nelle quali era presente la forma generalizzata. Questo ci dice come tutta la patologia dipenda non dalla quantità di ormoni che misuriamo in circolo ma dalla quantità di ormoni che va ad incontrare il recettore nei diversi tessuti bersaglio, a seconda della prevalenza del recettore β alterato si avranno maggiori o minori resistenze nei diversi tessuti sia nello stesso individuo sia in individui di famiglie diverse ,per cui a parità di mutazione genetica si possono avere dei fenotipi molto diversi a seconda di quanto questi recettori sono rappresentati nei vari tessuti. GOZZO E’ una situazione in cui la tiroide viene progressivamente ad aumentare di volume. Si distingue -Gozzo diffuso -Gozzo multinodulare -Gozzo uninodulare Se delle cellule tiroidee sviluppano delle mutazioni a carico del recettore del TSH che attivano il recettore stesso possono diventare delle cellule iperfunzionante ,aumentando anche di numero posso determinare anche un nodulo autonomo caldo che secerne una quantità di ormoni elevata portando ad ipertiroidismo. GOZZO NON TOSSICO Tumefazione tiroidea non riferibile a processi flogistici o neoplastici e non accompagnata né da ipotiroidismo né da ipertiroidismo(si è eutiroidei nè ipo nè iperfunzionanti) può essere distinto secondo una classificazione epidemiologica in: - Gozzo endemico - Gozzo sporadico - Gozzo familiare Gozzo endemico e gozzo familiare sono ai due estremi.Ci possono essere i fattori ambientali e fattori genetici che causano la malattia. Nel gozzo endemico saranno soprattutto importanti i fattori ambientale(si verifica in zone dove ci sono situazioni legate soprattutto alla carenza iodica)e nel gozzo familiare soprattutto i fattori genetici (es difetti dei meccanismi di sintesi e secrezione ormonale).Man mano che si avanti ci possono essere delle forme miste.E’ chiaro che il gozzo tende ad essere familiare anche nelle aree endemiche perché tutti sono sottoposti allo stesso tipo di fattore ambientale. Infatti le prime domande che vanno fatte ad un paziente sono:“da dove viene?” ( zona del frosinate,interno dell’Abruzzo,zone alpine) e “ci sono altri malati di tiroide nella sua famiglia?”,vi dirà quasi sempre di sì e quasi sempre saranno donne della famiglia(perché la patologia tiroidea è più frequente nelle donne).Si parla invece di gozzo sporadico quello presente nelle zone dove non c’è un’endemia gozzigena e dove non c’è un fatto familiare. 7 GOZZO ENDEMICO E’ definito tale quando è presente in oltre il 10% della popolazione.In genere la popolazione che si va a controllare è quella dei bambini in età scolare (elementari e medie)e già quei bambini avevano la tiroide di dimensioni aumentate. Classificazione clinica del gozzo(dalla OMS): -0 : assenza di gozzo,non visibile -IA : palpabile , non visibile -IB : palpabile e visibile a collo esteso -II : ben visibile -III :visibile a distanza però nella pratica non si usa (all’esame non la chiede!!), si utilizzava quando si andava sul campo in Asia, in Africa.Oggi quasi tutto è sostituito dall’ecografia. PATOGENESI: - la maggior parte dei casi ha CARENZA IODICA,con apporto iodico inferiore a 100 μg/die, la carenza può essere di : - grado lieve(I) con una ioduria di 50-100 μg/L (= apporto iodico 50-100μg/die) -grado moderato (II) con ioduria di 25-50 μg/L -grado grave (III) con ioduria <25 μg/L condizione che porta ad ipotiroidismo da carenza iodica in quanto non si riesce a produrre gli ormoni Più di un miliardo di persone al mondo(ma è possibile?!ha detto proprio così) soffre di questa malattia che va sotto il nome di “malattia da carenza iodica” e si è visto che la carenza iodica non da soltanto il gozzo ma anche una serie da affezioni: ipotiroxinemia materna soprattutto nel primo trimestre di gravidanza ,quando anche il feto non ha prodotto la sua tiroide,ma anche dopo, si è visto che una carenza iodica anche di 75-80μg(che si osserva in molte zone d’Italia)può dare dei quozienti intellettivi statisticamente inferiori rispetto a soggetti nati in zone di normale apporto iodico. - gozzigeni naturali che vengono introdotti con la dieta(cavoli, cavolfiori broccoletti) che contengono dei tioglucosidi che interferiscono sulla sintesi e secrezione ormonale. - eccesso di calcio e di fluoro nelle acque che si bevono e una povertà di iodio può contribuire a dare una minore efficienza di produzione degli ormoni tiroidei. - eccesso di iodio può fare lo stesso transitoriamente ,la tiroide ha dei meccanismi di protezione dall’eccesso di iodio nella sua captazione stessa ma soprattutto un ‘effetto di WolfChaidorc(non ho prorio idea,controllate) cioè una inibizione dell’organificazione dello iodio quando c’è un eccesso di iodio ed è un meccanismo che viene sfruttato nella preparazione del paziente ipertiroideo, quando si da una soluzione di lugol (controllate anche questo!?)per un paio di settimane prima dell’intervento chirurgico, serve a ridurre la secrezione ormonale e soprattutto a ridurre la vascolarizzazione della ghiandola.Però questo meccanismo di protezione regge per uno-due mesi ,poi l’eccesso di iodio lo vince - fattori familiari/genetici Comunque il fattore più importante è la carenza di iodio che in parte è stata corretta in parte indirettamente con la “iodinazione silente della popolazione”(grande distribuzione) e da un anno c’è la legge che impone la vendita del sale iodato. PATOGENESI DEL GOZZO E’ un po’ sottile da capire perché in realtà se c’è solo una carenza di iodio o un lieve difetto nell’organogenasi(del’enzima dpo che è leggermente meno efficiente) ci sarà una tendenza a produrre meno ormoni tiroidei, si tende a fare più T3 per compensare la carenza di iodio. Questa minore produzione degli ormoni tiroidei viene risentita dal feed-back ipotalamo ipofisario che risponde con un aumento del TRH e del TSH. Però questa diminuzione e aumento non sono visibili,perché se noi andassimo a misurare gli ormoni tiroidei,il TRH e il TSH nel soggetto con gozzo non tossico li troviamo perfettamente nel range della normalità, ma continuativamente 8 nell’arco delle 24 ore, nell’arco di tutti i giorni dell’anno,nell’arco dei vari anni della vita di quel soggetto questa tiroide tende a produrre meno ormoni e tende ad essere stimolata in maniera continuativa dall’asse TRH-TSH cercando di compensare la situazione facendo funzionare di più le cellule tiroidee, facendole captare più iodio possibile o aumentare il numero della cellule tiroidee(effetto del TSH). Iodine deficiency E’ una situazione che si sviluppa nel tempo, mai avremo una situazione di disequilibrio,ma una situazione equilibrata,compensato a scapito,però,di un superlavoro della tiroide e dell’asse ipotalamo-ipofisario,che però noi non riusciamo a quantificarlo con il modo grossolano con cui misuriamo gli ormoni. Il range di riferimento del TSH è tra 0.5 – 4 Sotto questo stimolo cronico la tiroide si ingrandisce pino piano nei decenni. ANATOMIA PATOLOGICA - E’ un gozzo micro o macrofollicolare, - ci possono essere accumuli di colloide e i follicoli tendono ad essere dilatati (gozzo colloide) questa colloide si colora poco perché è una tireoglobulina meno iodinata, - si possono formare perfusione di più follicoli, delle vere e proprie cisti colloidee (gozzo colloido-cistico) che possono anche raggiungere dimensioni visibili all’ecografia - pian piano questa proliferazione di cellule può portare alla formazione di noduli(gozzo multinodulare) e statisticamente in una tiroide che prolifera di più si possono originare delle mutazioni ,ad esempio a carico del recettore del TSH o del GSH(??), che provocano un’autonomia funzionale e questo non fa altro che aumentare l’ eterogeneità del gozzo portando alla promozione di altri noduli che avranno un’autonomia funzionale e si produrranno ormoni tiroidei in quantità sempre maggiori portando ad una condizione di ipertiroidismo e ci troveremo di fronte un gozzo multinodulare tossico. Quindi l’evento finale,a distanza di molti anni(ecco perché il gozzo multinodulare tossico è più frequente nell’anziano) sarà lo sviluppo di aree autonome che paradossalmente,in una situazione di carenza iodica, tendono a produrre un eccesso di ormone e dare un ipertiroidismo. Nelle zone a carenza iodica,come l’Italia, il gozzo multinodulatre tossico è una delle cause principale di ipertiroidismo, quasi alla stregua della malattia di Graves-Basaedow . Se si fa una scintigrafia in questi casi si vedrà una situazione disomogenea: ci saranno delle aree che captano di più magari corrispondenti a queste cellule autonomamente funzionanti, aree che captano di meno perché hanno cominciato ad acquisire mutazioni per esempi a carico del trasportatore dello iodio. Quindi avremo un quadro scintigrafico con aree calde e aree fredde, ipocaptanti e ipercaptanti lo iodio radiattivo. 9 Caratteristica tende a essere la curva di captazione che è aumentata perché sono tiroidi avide di iodio quindi lo captano molto Gozzo Tireoscintigrafia Disomogeneità di captazione del 131I QUADRO CLINICO - E’ una tumefazione tiroidea,in genere asintomatica,in genere con ormoni tiroidei nella norma (quadro biochimico di eutiroidismo). - Se il gozzo è molto grande si possono avere fenomeni compressivi sulla trachea e sull’esofago, con disturbi nella deglutizione,deviazione della trachea. - E’ un gozzo che man mano che si ingrandisce pesa e quindi per forza di gravità può scendere nel mediastino fino ad arrivare ad appoggiarsi sull’arco aortico(gozzo mediastinico). - Soprattutto nelle situazioni di grave endemia gozzigena oppure soprattutto per eccessivi rimaneggiamenti di tipi fibroso cicatriziale,all’interno di questi gozzi si possono verificare emorragie,distruzione tessutali e su di essi possono comparire le patologie autoimmuni della tiroide ,alla fine la tiroide non ce la fa a supplire e il quadro metabolico si scompensa,si può avere anche ipotiroidismo tardivo. COMPLICANZE DA CARENZA IODICA Può dare cretinismo endemico ma in zone di carenza molto grave,in cui non si riescono a produrre ormoni tiroidei a determinare un corretto sviluppo e differenziamento nella vita post-natale. - mixedematoso - neurologico RAPPORTI CON TUMORI TIROIDEI Abbiamo detto che è una tiroide che tende a proliferare,studi che sono stati fatti sono un pochino controversi perché in generale si tende a ritenere che l’incidenza globale di tumori nelle aree gozzigene non sia aumentata,ma altri lavori anche recenti tendono ad indicare che invece è aumentata. La tiroide nel corso di queste proliferazioni statisticamente ha un rischio maggiore di una evoluzione mutagenica a carico di geni vari come quelli importanti per la proliferazione e il differenziamento cellulare. 10 Una caratteristica è che tendono a prevalere i carcinomi follicolari che oggi sono rari,sono meno del 10% di tutti i carcinomi della tiroide, ma nelle aree di endemia gozzigena questa percentuale è maggiore(20-30%).La maggior parte dei tumori tiroidei sono icarcinomi papilliferi. L’identificazione del tumore è resa difficoltosa soprattutto nei gozzi multinodulari,devono essere esplorati tutti dal punto di vista citologico. DIAGNOSI - E’ soprattutto epidemiologica,dove è dimostrata la carenza iodica e si sa che c’è endemia gozzigena. - Esame obiettivo - T3,T4,TSH normali - Anticorpi negativi (è un gozzo non tossico) - Ecogarfia: si vede questa multinodularità - Scintigrafia(TSG): aspetto disomogeneo con aree ipo e ipercaptanti - Esame citologico : molto importante è l’esame gold standard, eco-guidato ci aiuta nell’individuare i noduli più sospetti ecograficamente(sono il fatto che il nodulo sia singolo,con margini più irregolari senza alone ipoecogeno intorno al nodulo,il fatto che il nodulo sia ipoecogeno rispetto al parenchima circostante, microcalcificazioni all’interno del nodulo,vascolarizzazione intranodulare disorgannizzata,presenza contemporanea di linfonodi latero-cervicali omolaterali sospetti:ipoecogeni,in cui non si riconosce l’ilo,cistici,rotondi e non fusiformi) - Rx/TAC collo-mediastino soltanto in caso di gozzi immensi e orientamento verso la terapia chirurgica come ausilio al chirurgo Di questa diapositiva ne abbiamo già parlato:Ritardo mentale, difetti neuropsichici minori possono presentarsi anche con carenza iodica di grado lieve, nei casi più gravi ci sarà la tendenza ad avere ipotiroidismo e deficit intellettivo. PROFILASSI IODICA Molto importante nei bambini perché previene lo sviluppo del gozzo,il proff non farebbe la distinzione nell’apporto di iodio con gli adulti(150μg anche per bambini) Il metodo principale è il sale iodurato,lo ioduro di sodio.I metodi alternativi sono stati utilizzati soprattutto in zone con grave carenza iodica,dove il sale non lo usano,in zone disagiate(Africa).Aggiunto alle acque lo iodio da unsapore metallico e molte volte il colore violetto. 11 GOZZO SPORADICO E’ il gozzo non endemico che si verifica nella popolazione in cui il gozzo è presente in meno del 10% della popolazione,con apporto iodico normale. L’eziopatogenesi è ignota ma sono importanti fattori genetici gozzigeni naturali perdita di iodio a livello urinario supposta una situazione autoimmune con anticorpi stimolanti la crescita tiroidea La patologia e la clinica sono simili al gozzo endemico,l’unica differenza è che si verifica in una zona non endemica. GOZZO FAMILIARE Dovuti a difetti lievi dell’ormonogenesi tiroidea: -difetti di captazione dello ioduro -difetti di organificazione(perossidasi) -difetto della pendrina che da la sindrome di Pendred (gozzo familiare con associazione al sordomutismo familiare quest’ultimo dovuto ad alterazione cocleare,mancanza degli ultimi giri della coclea- coclea di Montini) -ridotta o alterata sintesi di tireoglobulina.(presente in una razza di mucche del sud africa che presentano gozzi enormi!!!!!) Importante in questi soggetti per mettere in evidenza questi difetti è il test al perclorato.Per esempio nella sindrome di Pendred tipicamente ha un difetto di organificazione,(la pendrina è la proteina che trasporta lo iodio dalla faccia vascolare alla faccia apicale della cellula follicolare dove avviene l’organificazione),quindi viene captato ma rapidamente dismesso in presenza di perclorato che è un competitore dello iodio e lo fa uscire fuori a meno che non sia fissato…(manca una piccola parte perché ho dovuto cambiare cassetta,scusate) Siccome questo iodio è libero nel citoplasme,non è legato alla tireoglobulina(non è organifucato) si ha una pronta uscita di questo iodio, e sta a testimoniare il difetto. Già vi ho parlato dell’autonomia funzionale che man mano si sviluppa,ma nel tempo una delle complicanze del gozzo oltre all’aumento delle sue dimensioni,oltre allo sviluppo delle neoplasie,oltre l’andamento progressivo verso l’insufficienza funzionale,anche evoluzione verso l’iperetiroidismo dove si verificano mutazioni attivanti il recettore del TSH. 12 Nella scintigrafia si vede un’unica area captante dello iodio C’è un nodulo iperfunzionante che capta di più lo iodio però la quantità di ormone che esso produce è ancora non molto elevata,c’è ancora TSH in grado di stimolare la captazione anche nel resto della ghiandola(parziale autonomia).Nella autonomia il TSH è soppresso e quindi il resto della ghiandola non è stimolato e non riesce a captare lo iodio,lo fa solo il nodulo,sarà una situazione progressiva di evoluzione. Autonomo Parzialmente autonomo All’ecografia la tiroide normalmente ha un’ecogenicità superiore ai muscoli del collo,nella tiroidite di Hashimoto diventa ipoecogena, simili ai muscoli.alcuni scambiano l’esofago per un nodulo ma la caratteristica è che se fate deglutire il paziente si vedono tutte bollicine di aria che risalgono. DIAGNOSTICA DEL NODULO TIROIDEO Viene da voi una paziente con un nodulo alla tiroide,allora le domande da farle sono: -Da dove viene? -Ci sono altri malati di tiroide nella famiglia? -Da quanto tempo se n’è accorta? -Ha avuto dolore ,febbre ,tachicardia, insonnia? soprattutto è importante misurare gli ormoni tiroidei e il TSH,gli anticorpi,bastano gli anti TPO che sono i più specifici,si deve escludere una situazione autoimmunitaria e dosare la calcitonina perché una piccola fetta di tumori tiroidei sono carcinomi midollari della tiroide. Se il TSH è normale tendiamo a escludere una situazione di iperfunzionalità tiroidea, se il TSH è basso,inferiore a 0,5,dobbiamo sospettare una situazione di iperfunzione tiroidea e in qual caso è importante effettuare una scintigrafia che ci indicherà ci sono noduli caldi e se non da molti problemi si può anche tenere,ma se causa una situazione di ipertiroidismo anche se subclinico,in un paziente anziano,va elominato o rimuovendolo chirurgicamente o bruciandolo con lo iodio 131 radiattavo . Se invece il TSH è normale eliminiamo la possibilità che ci sia una situazione di iperfunzione e quindi quel nodulo probabilmente sarà un nodulo freddo,comunque non è importante fare la scintigrafia ma è molto più importante fare l’ago aspirato eco-guidato e ci può dire se il nodulo è maligno(falsi positivi sono rarissimi),se è benigno(per es. un nodulo colloideo) o se è un nodulo che 13 va sotto il nome di proliferazioni follicolari(PF) che è una situazione di dubbio diagnostico(circa il 20% delle diagnosi),queste sono situazioni che in genere devono essere inviate alla chirurgia per verificare istologicamente la lesione e si vede per l’80% che sono noduli benigni,solo il 20%è maligno. Con i noduli benigni si fa la terapia soppressiva con L-tiroxina,realizzare di fatto una condizione di ipertiroidismo subclinico,cioè togliere lo stimolo proliferativo del TSH a queste cellule e quindi somministrare ormoni tiroidei a dosaggio un po’ più elevato di quello usato nella terapia sostitutiva dell’ipotiroidismo,qui parliamo di un dosaggio di 1,7 microgrammi per chilo,tale per cui il TSH si abbassi(stabilizzarlo a 0,1-0,3) senza realizzare una condizione di ipertiroidismo.La terapia va protratta almeno per un anno e poi viene ripetuta l’ecografia per vedere le variazioni di volume del nodulo: il nodulo rimane uguale e si può continuare la terapia nel tempo,magari si potrà ripetere l’ago aspirato,oppure nel 20% di noduli risponde, diminuisce di volume,oppure aumenta di volume e in quel caso ripetete l’ago aspirato o lo indicate direttamente alla chirurgia. FT3, FT4, TSH , AbTPO, CT(calcitonina) TSH<0,3-0,5 esame citologico Eg TSC caldo -chirurgia -Iodio 131 Ct ↑ TSH>0.5 freddo o isocaptante benigno PF maligno terapia L-T4 chirurgia volume ↑ Nausica 14