Questa “guida” rappresenta il risultato tangibile e significativo del percorso compiuto con i “Laboratori d'Impresa,energie rinnovabili, risparmio energetico e rispetto dell'ambiente” che la Camera di Commercio di Arezzo ha realizzato nel 2009 in collaborazione con Unioncamere Toscana quale membro della Rete Enterprise Europe Network nell'ambito del progetto “Cinema” cofinanziato dalla Commissione Europea. Un'esperienza-pilota per conoscere e divulgare il ricorso alle energie rinnovabili quale motore verde dell'economia post-crisi: quella “green economy” che sempre di più si impone da un lato come occasione di crescita etica nel rispetto dell'ambiente e delle sue risorse, dall'altro come occasione di mercato e per l'attivazione di nuove opportunità , nuove idee e nuovi servizi. Ambiente e sviluppo economico sostenibile possono davvero costituire due voci sinergiche per ampliare le strategie delle imprese: obbiettivo dei Laboratori è stato proprio quello di attivare un confronto tra esperti, imprenditori e professionisti su canali nuovi e ricchi di opportunità da cui trarre spunti per arricchire la propria esperienza e i propri progetti operativi. La Guida rappresenta il compimento di questo percorso durante il quale l'interazione e la collaborazione sono state una costante in vista del risultato finale condiviso: imparare a muoversi tra le opportunità delle rinnovabili adottando l'etica ambientale come punto di riferimento per la crescita dell'impresa. A conclusione di questa esperienza, la Guida viene messa a disposizione del sistema economico ed anche dei cittadini quale sintetica “bussola” per orientarsi sul cammino di questa nuova sfida. Giuseppe Salvini - Segretario Generale della Camera di Commercio di Arezzo CAMERA DI COMMERCIO DI AREZZO Sportello I.T.E.R Innovazione Tecnologica con Energie Rinnovabili www.ar.camcom.it Laboratori d’impresa Energie Rinnovabili Risparmio Energetico e rispetto dell’Ambiente Guida alla progettazione e realizzazione di impianti www.cinema-een.eu Neither the European Commission nor any person acting on behalf of the European Commission is responsible for the use which might be made of the information contained herein. The views in this publication are those of the author and do not necessarily reflect the policies of the European Commission. ec.europa.eu/enterprise-europe-network INDICE Presentazione pag. 3 Efficienza e risparmio energetico pag. 5 Audit energetico pag. 6 Bilancio energetico dell’utenza pag. 9 Elaborazione ed analisi dei dati pag. 10 Interventi a costo zero pag. 10 Interventi a medio e a lungo termine pag. 14 Energia dalle fonti rinnovabili pag. 17 Energia elettrica dal sole pag. 18 1 Fase di progetto dell’impianto pag. 22 2 Fase di realizzazione dell’impianto pag. 23 Energia elettrica dal vento pag. 23 Il solare termico pag. 26 Le agevolazioni fiscali e finanziarie con riferimento al risparmio energetico ed alle fonti energetiche rinnovabili pag. 29 Le agevolazioni di natura fiscale e finanziaria introdotte dalla legge 244/2007 pag. 30 La nuova legge sul Conto Energia pag. 33 I bandi comunitari e le agevolazioni concesse dall’Unione Europea pag. 35 Aspetti economico finanziari pag. 37 Segmentazione del mercato fotovoltaico pag. 38 Business Plan di progetti energetici pag. 39 Analisi dei rischi pag. 42 Tecniche di finanziamento pag. 45 Project finance pag. 46 UTILITY pag. 47 L’attenzione all’ambiente ed all’utilizzo di energie rinnovabili si è sviluppata progressivamente con la crescita di una sensibilità diffusa che mira a valorizzare sempre di più l’approccio ecologico anche in economia. Questo che stiamo vivendo è un periodo di grande aspettativa che guarda alla tematica ambientale come ad una delle uscite possibili dalla crisi internazionale: in questo contesto la cultura ambientale è cresciuta così come è cresciuta la consapevolezza di poter contribuire oggettivamente ad uno sviluppo sostenibile che possa coniugare etica e mercato, aprendo anche nuove opportunità e nuove prospettive di impresa. La Camera di Commercio di Arezzo ha voluto compiere un decisivo passo in questa direzione attivando un proprio Sportello per l’Innovazione Tecnologica con Energie Rinnovabili anche grazie alla stretta collaborazione attivata con Unioncamere Toscana quale componente della Rete Enterprise Europe Network nell’ambito del progetto “Cinema” cofinanziato dalla Commissione Europea. Un comune obbiettivo per un progetto di cui questa Guida costituisce un primo importante risultato: al termine dei Laboratori d’Impresa, ecco infatti consegnato alla nostra realtà economica e sociale un sintetico compendio che consentirà agli interessati di avere tutti gli elementi utili per orientarsi nel novero delle informazioni indispensabili per conoscere il mondo delle energie rinnovabili. Un mondo che dovremo rapidamente imparare a conoscere per poter cogliere le molteplici opportunità che potrà offrire . Il nostro è un lavoro in divenire: la green economy, il rispetto per l’ambiente, il risparmio energetico costituiscono altrettanti temi da conoscere e sviluppare da subito. Sono quindi molti ed importanti gli impegni che ci attendono e dai quali molto dipenderà del comune futuro. Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito alla riuscita di questo primo progetto condividendone con noi percorso ed obbiettivi. Giovanni Tricca Presidente della Camera di Commercio di Arezzo Efficienza e risparmio energetico Ing. Francesco Grasso – Università degli Studi di Firenze EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO una descrizione che possa in qualche modo generalizzare in linea di massima l’approccio verso l’audit energetico; uno degli strumenti principali ritenuto oggi molto efficace; senza dover entrare nel dettaglio del tipo di sistema analizzato. Ovviamente per quanto riguarda l’industria l’analisi è più complessa e meno standardizzabile rispetto a quella attuabile nel settore residenziale, visto che ogni realtà industriale ha le proprie esigenze produttive. Per il settore residenziale è invece più semplice generalizzare un piano di risparmio energetico visto che le parti in esame (impianto elettrico, termico, apparecchiature domestiche, ecc..) sono solitamente presenti in ogni realtà abitativa; salvo casi particolari, tipo abitazioni di lusso in cui possono essere presenti anche apparecchiature non comuni (sauna, idromassaggio, piscina, ecc) che richiedono un’analisi più accurata visto il rilevante consumo energetico, in alcuni casi paragonabile al consumo di una PMI (piccola media impresa). Per entrambe le realtà è comunque necessario analizzare e rendere efficiente il consumo elettrico agendo su dispositivi critici (pompe, motori, condizionatori, impianti termici, ecc) presenti sia nelle aziende che nelle abitazioni, ovviamente con un approccio differente visto le diverse caratteristiche tecniche, cercando di affiancare dispositivi di controllo che ne consentano l’utilizzo programmato quando necessario. Nei prossimi paragrafi verranno descritte le fasi dell’audit energetico e le possibili soluzioni che si possono apportare per una PMI, per ottenere un ambiente efficiente da un punto di vista energetico. PARTE 1 AUDIT ENERGETICO L’Audit energetico, o diagnosi energetica, è uno strumento efficace per conoscere e migliorare la situazione energetica degli ambienti che ogni giorno frequentiamo, infatti si tratta di un’analisi approfondita della realtà energetica del sistema preso in esame; è un vero e proprio check-up energetico al fine di stabilire i passi da seguire e gli opportuni correttivi tecnologici per ridurre il consumo 8 energetico primario (elettricità e combustibili) mantenendo lo stesso benessere o addirittura migliorandolo. L’audit energetico si pone l’obiettivo di capire in che modo l’energia viene utilizzata, quali sono le cause degli eventuali sprechi ed eventualmente quali interventi possono essere suggeriti all’utente, ossia un piano energetico che valuti non solo la fattibilità tecnica ma anche e soprattutto quella economica delle azioni proposte. Inizialmente vengono raccolti i dati di consumo e i costi per l’energia ed inoltre i dati sulle utenze elettriche, termiche e sul tipo di macchinari presenti nell’impianto produttivo, (potenza, fabbisogno/consumo orario, fattore di utilizzo, ore di consumo, etc.) per la realizzazione di modelli energetici. Da tali modelli sarà possibile ricavare la ripartizione delle potenze e dei consumi per tipo di utilizzo (energia per l’illuminazione, energia per il riscaldamento, energia per il condizionamento, energia per l’impianto di produzione e per altri servizi presenti), per centro di costo, per cabina elettrica e per reparto, per fascia oraria e stagionale. La situazione energetica, così inquadrata, viene analizzata criticamente e confrontata con i parametri medi di consumo al fine di individuare gli interventi migliorativi per ridurre i consumi ed i costi per l’energia e fornire la valutazione preliminare di fattibilità tecnicoeconomica. I risultati di un audit energetico conducono alla redazione di un certificato energetico che dal 1°luglio 2007 è stato reso necessario per i nuovi edifici superiori ai 1000 metri quadri. Dal 1° luglio 2008 questa certificazione energetica è stata estesa anche per gli edifici inferiori ai 1000 metri quadri di superficie e l’etichetta energetica è divenuta obbligatoria per vendere un solo singolo appartamento; così saranno «fuori legge» le costruzioni che disperdono il calore. Dal 1° gennaio 2010 scatteranno criteri ancora più rigorosi, fino ad imporre alle nuove costruzioni un risparmio energetico del 40% rispetto alla stessa costruzione del 2005. Ad esempio, sarà obbligatorio dotare il nuovo edificio di pannelli solari che potranno soddisfare il fabbisogno energetico di acqua calda sanitaria e come ausilio per l’impianto di riscaldamento. Gli stessi edifici dovranno anche essere realizzati in modo da ridurre l’incidenza dei raggi del sole nei mesi più caldi per abbattere drasticamente il consumo energetico dei condizionatori d’aria. Sarà inoltre fondamentale installare caldaie ad alta efficienza che faranno risparmiare il 20% dei consumi. Tutte insieme queste misure adottate costituiscono una vera e propria rivoluzione tecnologica nel settore edile che è responsabile del 30% dei consumi energetici totali. Conclusa la fase di auditing si passa a quella di pianificazione ed eventuale realizzazione dei principali interventi tra cui: modifica dei con- tratti di fornitura di energia; migliore gestione degli impianti, compresa la modulazione dei carichi; modifiche agli impianti esistenti; nuovi impianti. Degli interventi individuati viene data una valutazione preliminare di fattibilità tecnico-economica e se necessario si procede con uno studio dettagliato, in particolare nel caso di nuovi impianti (ad esempio, impianti fotovoltaici, impianti eolici o di cogenerazione, ecc). Volendo schematizzare la diagnosi energetica per avere una più chiara visione del processo si riportano di seguito tre fasi principali: a) Bilancio energetico dell’utenza in esame: In questa fase vengono raccolti i dati e le caratteristiche dell’edificio, si analizzano i consumi energetici storici attraverso le bollette che riguardano l’energia elettrica ed i combustibili. In pratica si effettua un indagine dettagliata sulla situazione energetica al fine di ottenere un’ampia gamma di dati su cui basare la diagnosi. b) Elaborazione e analisi dei dati Facendo riferimento ai dati raccolti nella fase a) si ricostruisce il bilancio energetico complessivo dell’edificio e del sistema, quantificandone i consumi e gli sprechi. c) Interventi mirati alla riduzione dei consumi energetici In questa ultima fase si analizzano le possibili soluzioni per ottenere interventi mirati alla risoluzione dei problemi evidenziati nella fase b). Gli interventi possono essere suddivisi in: interventi a costo zero (o comunque a basso costo) e in interventi a medio e a lungo termine che richiedono un investimento da parte dell’utente. Delle fasi sopra riportate la prima (il bilancio energetico) è quella più importante, da essa che si può ottenere un quadro energetico iniziale del sistema analizzato. Infatti, se non viene eseguita con accuratezza è probabile che si presentino errori di valutazione che si possono riflettere anche sui possibili interventi da effettuare per migliorare lo stato energetico presente. È quindi importante fare dei sopralluoghi per rilevare la tipologia di impianto termico, elettrico e di illuminazione, tipi di dispositivi ed apparecchiature che fanno uso di corrente elettrica ed infine, ma non meno importante, lo stato dell’edificio (struttura, infissi, ubicazione ecc). Per dare una visione d’insieme si riporta di seguito uno schema a blocchi della diagnosi energetica: EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO L’importanza di un uso razionale dell’energia è la sfida a cui oggi tutti noi siamo chiamati. Le risorse fossili (petrolio, gas) si stanno esaurendo e sono sottoposte a continui incrementi di prezzo che incidono pesantemente sulle nostre tasche. Inoltre la loro combustione comporta l’immissione in atmosfera di inquinanti e di gas serra determinando modificazioni del clima e danni all’ambiente. E’ dunque urgente muoversi in due direzioni: la riduzione dei consumi di energia e la diffusione delle fonti rinnovabili (ad esempio quella solare). Oltre il 30% dell’energia viene consumata negli edifici (si consuma per riscaldarli d’inverno o per condizionarli d’estate, per illuminarli, per lavorare e per svolgere compiti domestici). Pertanto è fondamentale qualificare le trasformazioni edilizie (nuove e ristrutturazione) in direzione di un contenimento dei consumi energetici e di una maggiore sostenibilità e qualità paesistico-ambientale. Una buona informazione è il primo passo per poter scegliere le tecnologie più opportune per ridurre gli sprechi. Qui di seguito analizzeremo i principali strumenti utilizzati per conseguire il risparmio e l’efficienza energetica. È necessario sottolineare che ogni sistema preso in esame ha le proprie necessità è perciò difficile attuare un piano di risparmio standardizzato per ogni tipo di realtà. L’intento è quello di fornire 9 EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO L’audit energetico è, attualmente, un servizio offerto da molte aziende che si occupano di risparmio energetico e da enti pubblici che hanno l’intento di sensibilizzare tutti i settori. Nel caso di azienda privata, viene messo a disposizione un tecnico (Energy manager) che si occuperà di sviluppare, nel dettaglio, le fasi descritte e di soddisfare nel miglior modo possibile le esigenze dell’utente (dal punto di vista energetico). BILANCIO ENERGETICO DI UNA UTENZA BILANCIO ENERGETICO DELL’EDIFICIO FASE 2 BILANCIO ENERGETICO DELL’IMPIANTO TERMICO BILANCIO ENERGETICO DISPOSITIVI ELETTRICI ELABORAZIONE E ANALISI DEI DATI RACCOLTI I DATI RACCOLTI NELLA FASE 1 POSSONO ESSERE ELABORATI TRAMITE SOFTWARE MIRATI ALLA DIAGNOSI ENERGETICA FASE 3 PARTE 2 BILANCIO ENERGETICO DELL’UTENZA INTERVENTI MIRATI INTERVENTI COSTO ZERO O A BASSO COSTO INTERVENTI MEDIO-LUNGO TERMINE Figura 1: schema Audit energetico Roof losses Flue losses Computer cooling Comfort cooling Wall losses Windows Factory loading doors Lig ht i Co ng ol i He ng at in g ENERGY COSTS Floor slab losses Figura 2: Dispersioni in un edificio 10 Per quanto riguarda gli Enti pubblici sono stati fatti enormi passi avanti per dare le giuste informazioni sul modo di operare affinché si raggiunga l’efficienza energetica ottimale. È importante che comunque l’azienda o cittadino interessato si rivolga a professionisti specializzati che potranno rilasciare la certificazione energetica o suggerire i possibili interventi da fare per poterla conseguire. EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO FASE 1 Drains Questa fase, anche se apparentemente semplice, va eseguita con accuratezza, infatti consente al tecnico di inquadrare in modo puntuale la situazione energetica presente mettendo in rilievo le eventuali problematiche che possono essere legate a molteplici fattori; inefficienza dell’edificio, tipo di apparecchi utilizzati, presenza di gadget costosi da un punto di vista energetico, presenza di motori e pompe non efficienti. Una prima analisi potrebbe essere fatta sul tipo di atteggiamento e sulla conoscenza nei riguardi del risparmio energetico degli utenti che occupano l’immobile; aspetto molto importante perché un giusto comportamento può portare a significativi risparmi energetici. Infatti è sufficiente adottare semplici regole di routine come: spegnimento di apparecchiature non utilizzate (che normalmente vengono lasciate in stand-by), evitare l’illuminazione in locali non frequentati, evitare dispersioni termiche di ambienti riscaldati con ambienti privi di riscaldamento o esterno, eseguire manutenzioni periodiche sugli impianti di riscaldamento e condizionamento ed altri piccoli accorgimenti che a lungo termine permettono di utilizzare in modo efficiente le risorse dell’ambiente esistente. In seguito si passa ad una raccolta dettagliata di dati tecnici: ÿ Dati generali: in questa sezione si raccolgono dati generali dell’azienda, ad esempio tipo di attività svolta, dati generali sui consumi energetici, tipo di contratto di fornitura elettrica ed oltre la fornitura tipi di combustibile utilizzati per i sistemi di riscaldamento/condizionamento o nel processo produttivo, numero di addetti. ÿ Bilancio energetico dell’edificio: si raccolgono dati relativi all’edificio dimensioni, anno di costruzione, stato attuale dell’edificio, tipo di infissi, presenza di zone non riscaldate, numero di piani. ÿ Bilancio energetico dell’impianto termico (riscaldamento/condizionamento): tipo di impianto di riscaldamento utilizzato (radiante, climatizzato a pompa di calore, elettrico termoconvettore, con caldaia a condensazione o altro), eventuale tipo di combustibile utilizzato, eventuale recupero di calore dalle apparecchiature presenti, consumo elettrico delle apparecchiature utilizzate per il condizionamento/raffrescamento dei locali, presenza dispositivi di autoregolazione degli impianti (accensione e spegnimento programmate, regolazione di temperatura differenziata per zone con esigenze climatiche diverse), presenza o meno di impianti che sfruttano fonti rinnovabili per il riscaldamento dell’acqua (impianti solari termici). ÿ Bilancio energetico dell’impianto elettrico e dei dispositivi: tipo di apparecchiature utilizzate nel sistema di produzione; tipo di lampade utilizzate e presenza o meno di regolatori per l’impianto 11 EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO lavoro di tutte le apparecchiature e dispositivi che impiegano energia elettrica e le rispettive ore di utilizzo per poter valutare la potenza complessiva necessaria al fabbisogno dell’azienda. PARTE 3 ELABORAZIONE ED ANALISI DEI DATI In questa fase vengono analizzati i dati raccolti dai bilanci energetici. L’analisi viene effettuata tramite software dedicati al fine di ottenere la certificazione energetica ed eventualmente valutare le modifiche necessarie per conseguirla. Tali software consentono la compilazione dell’Attestato di Qualificazione Energetica per usufruire delle detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici residenziali esistenti. La realizzazione del Bilancio Energetico consente all’utente di inquadrare in modo puntuale i propri fabbisogni di energia, elettrica e termica, e di individuare gli am- biti in cui può risultare più utile e vantaggioso intervenire con soluzioni di miglioramento energetico. Si può optare anche per un’altra soluzione, cioè, affidare sia il bilancio che l’analisi energetica ad una ditta specializzata nel settore, la quale si avvale di personale tecnico e software specifici per analizzare il fabbisogno energetico ed i possibili interventi migliorativi valutandone anche e soprattutto l’investimento economico necessario per raggiungere la migliore efficienza energetica per la realtà presa in esame. PARTE 4 INTERVENTI A COSTO ZERO (O COMUNQUE A BASSO COSTO) L’analisi del bilancio energetico porta ad una serie di proposte per la riduzione dei consumi energetici. Gli interventi possibili che si possono eseguire sono riportati qui di seguito: ÿ Interventi sull’edificio: L’energia consumata per riscaldare gli ambienti e per l’acqua calda sanitaria rappresenta circa il 30% dei consumi energetici nazionali, e rappresenta circa il 25% delle emissioni totali nazionali di anidride carbonica, una delle cause principali dell’effetto serra e del conseguente innalzamento della temperatura del globo terrestre. È per questo che il tema del risparmio energetico negli edifici è di particolare interesse nella valutazione complessiva del bilancio energetico, infatti consente di individuare quali siano le criticità dell’involucro, dei serramenti, degli impianti termici ed 12 elettrici e di intervenire con le soluzioni a minor costo e maggior efficacia in termini di riduzione dei consumi energetici. Di tutta l’energia utilizzata in una stagione per riscaldare a 20°C un edificio, una buona parte viene dispersa dalle strutture (tetto, muri, finestre) ed una parte dall’impianto; sul consumo totale di combustibile usato per riscaldare il nostro edificio, si può risparmiare anche il 40%. Per risparmiare tanto combustibile ogni anno, dobbiamo intervenire sull’immobile riducendo le dispersioni di calore attraverso le pareti e il tetto; limitando le fughe d’aria calda dalle finestre e da altre aperture (tipo portelloni adibiti per eventuale carico e scarico merci); abbassando la temperatura degli ambienti e nei locali non utilizzati; sfruttando al meglio l’energia termica regolando opportuna- mente l’impianto di riscaldamento. Tutto questo significa spendere del denaro ma questo investimento, a sua volta, porta ad un risparmio immediato sulle bollette. Gli interventi che possono eseguire sugli edifici per ridurre i consumi sono molteplici e interessano il riscaldamento, il raffreddamento e anche l’uso di apparecchiature. ÿ Isolamento dell’involucro dal freddo e dal caldo: Un edificio ben isolato è più confortevole in ogni stagione: consente considerevoli risparmi di energia per il riscaldamento invernale e per il condizionamento nella stagione estiva. In inverno, il calore prodotto dalla caldaia si disperde nell’ambiente esterno passando attraverso pareti ed infissi. Non si può annullare il fenomeno, ma si può contrastarlo aumentando la resistenza termica di pareti, pavimenti, solai, porte e finestre. In estate, gli stessi accorgimenti aiutano a tenere fuori il caldo o a non fare uscire il freddo prodotto dall’impianto di condizionamento. Per ridurre la dispersione di pareti, pavimenti e solai, occorre isolare maggiormente l’edificio, aggiungendo uno strato di materiale isolante che ostacoli il passaggio del calore dall’interno all’esterno in inverno e nel percorso inverso in estate. Per questa operazione si utilizzano gli isolanti termici (fibra di vetro, polistirene, poliuretano, perlite, ecc.). Inoltre per avere un guadagno di calore è possibile sfruttare l’energia solare che entra nell’ edificio attraverso le finestre e le altre superfici vetrate. ÿ Corretta gestione della ventilazione: La ventilazione di un edificio assolve il compito di rimuovere l’aria viziata ed inquinata che si genera all’interno degli ambienti chiusi. Eccessivi ricambi d’aria comportano, però, nei mesi invernali notevoli sprechi di calore. Le infiltrazioni d’aria attraverso porte e finestre di una casa costituiscono una dispersione energetica e non contribuiscono a un effettivo ricambio dell’aria viziata. Tuttavia il rendere “ermetico” un edificio, riducendo drasticamente il ricambio d’aria, può comportare spesso la formazione di condense e muffe nei punti più freddi dei muri. Una efficace alternativa alla ventilazione naturale invernale è rappresentata dai sistemi di ventilazione meccanica, molto frequenti negli uffici e nei centri commerciali. Si tratta di unità che prelevano aria dall’esterno, la filtrano ed infine la introducono nell’ambiente. L’aria viziata viene anch’essa captata e prelevata attraverso ulteriori componenti del sistema di ventilazione, cedendo calore all’aria che viene introdotta. I vantaggi di tali sistemi sono quelli di: introdurre aria filtrata (e quindi pulita), garantirne un ricambio costante e uniforme, recuperare il calore dell’aria che viene estratta. Tutto ciò con notevoli vantaggi in termini di comfort e di riduzione dei consumi. In conclusione avvalendosi delle nuove tecnologie edilizie dedite alla costruzione ecologica degli edifici è possibile rendere gli immobili già esistenti efficienti da un punto di vista energetico. Per le nuove costruzioni sono già in atto direttive che obbligano la Certificazione dell’edificio; mentre per i vecchi immobili è possibile, in seguito a ristrutturazioni edilizie, accedere sia alla certificazione che alle detrazioni previste per le abitazioni. EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO dell’illuminazione; presenza di dispositivi necessari al funzionamento dell’impianto che consumano energia elettrica (pompe, motori, ventilatori, condizionatori). Si raccolgono quindi dati sulle potenze di ÿ Riduzione dei consumi stand-by: Lasciare le apparecchiature in stand-by significa uno spreco enorme a livello complessivo; infatti il consumo dello stand-by nel solo 2005 in Europa è costato ben 47 TWh pari a 19 Mt di emissioni di CO2. Per sopperire a tale problema l’Unione Europea ha stabilito limiti precisi per i consumi causati dallo stand-by infatti dal 2011, un anno dopo l’entrata in vigore del regolamento, che mette in pratica la direttiva 2005/32/CE, gli apparecchi venduti in Europa in modalità spenta o stand-by non potranno superare 1 W di potenza assorbita, 2 W se la modalità stand-by serve ad illuminare un display che dia informazioni. Nel 2014 i limiti saranno ulteriormente abbassati, dimezzando le soglie. Grazie a tali direttive il consumatore troverà sul mercato apparecchiature sempre più efficienti, ciò non toglie che sia possibile abbattere i consumi dello stand-by con semplici accorgimenti, come ad esempio lo spegnimento di apparecchiature (ad esempio: computer, monitor, stampanti, fax e altre) quando non utilizzate o il sezionamento dell’alimentazione elettrica mediante prese di corrente dotate di interruttore on/off. Riducendo le perdite di standby degli apparecchi elettrici si può raggiungere un consistente risparmio annuo di corrente. 13 EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO ÿ Uso razionale dell’energia per illuminazione: Il settore dell’illuminazione ha una sua importanza energetica, anche se non è il settore che più incide sui consumi di elettricità, è comunque importante utilizzare nel modo migliore l’energia elettrica dedicata per questa applicazione e contenere le relative spese, senza però rinunciare in nessun modo ai comfort e al benessere al quale siamo abituati. Per limitare i consumi si possono adottare una serie di accorgimenti come: utilizzare lampade ad alta efficienza; installare interruttori orari o crepuscolari automatici; diversificare il tipo di illuminazione a seconda dell’ambiente; esaminare la possibilità di incrementare e meglio utilizzare l’illuminazione naturale. ÿ Interventi sull’impianto termico: L’impianto di riscaldamento è costituito dal generatore di calore (caldaia) e dal sistema di distribuzione del calore (tubazioni e corpi scaldanti posti nei diversi locali dell’edificio). Ridurre i consumi dell’impianto di riscaldamento significa agire sulle diverse componenti impiantistiche. Occorre scegliere un generatore ad alta efficienza (ad esempio caldaia a condensazione; condizionamento / riscaldamento a pompa di calore), prestare attenzione alla regolazione della temperatura nei diversi locali ed agli orari di funzionamento, isolare termicamente i tubi della distribuzione, scegliere possibilmente sistemi di erogazione del calore che scaldino per effetto radiante invece che per scambio convettivo con l’aria e che comunque siano posizionati correttamente negli ambienti per fornire il calore necessario all’utenza. Una funzione molto importante per non sprecare calore è affidata al sistema di regolazione della temperatura interna dell’edificio. La regolazione ha il compito di mantenere costante la temperatura degli ambienti al variare delle condizioni climatiche esterne ed in relazione alla presenza di fonti di calore interne (affollamento di 14 persone, apparecchiature, ecc. Discorso che può essere valido per ambienti adibiti ad ufficio). Un altro aspetto importante è la manutenzione dell’impianto (obbligatorio per legge una volta l’anno), questo garantisce la sicurezza e l’efficienza dell’impianto nel tempo: una caldaia non registrata al meglio produce meno calore e consuma più combustibile. Per ottenere migliori risultati si può installare impianti di riscaldamento in modo da rendere l’aria disponibile a livello del suolo e se possibile utilizzare impianti di riscaldamento a irraggiamento (sistemi ormai consigliati in caso di ristrutturazione o nuova costruzione). Discorso analogo può essere fatto per l’impianto di condizionamento. ÿ Interventi sull’impianto elettrico: • Distacco dei carichi: Uno dei problemi della gestione del processo produttivo in un’azienda è rappresentato sia dalla necessità di accensione in contemporanea di diverse utenze elettriche, tale da generare un assorbimento di potenza al di sopra della potenza impegnata a contratto, sia dalla necessità di scollegare carichi non prioritari a seguito di guasti, perdite di generazione, errori nell’inserzione di carichi, fulmini, ecc. Entrambe comportano consumi energetici e disagi per la produzione che quindi si traducono in spese aggiuntive per l’azienda. Un modo per ovviare a tali problemi è implementare un sistema di distacco, inserimento e controllo dei carichi, intervenendo sui carichi meno importanti o maggiormente inerziali attraverso l’attribuzione di precise gerarchie, ottenendo risultati notevoli riguardo il risparmio energetico. Il distacco dei carichi può essere effettuato sia in modo “statico”(ovvero “senza memoria”: possono staccare i carichi sempre con la stessa sequenza o eventualmente invertendola) sia in modo più “intelligente”, cioè tramite un’apposita strumentazione si possono rilevare i consumi elettrici in tempo reale che vengono confrontati con le soglie di potenza impostate; nel caso la potenza assorbita superi tali soglie, il sistema inizia a staccare gradualmente le utenze elettriche individuate a bassa priorità, cercando di limitare l’eventuale sforamento della potenza impostata. Al rientro nei parametri impostati, il sistema inizia in modo graduale ed automatico ad inserire i carichi precedentemente staccati. Le utenze che si vanno ad arrestare, hanno le caratteristiche di non incidere sul ciclo produttivo, sono caratterizzate da assorbimenti importanti ma possiedono una sufficiente inerzia operativa (forni, vasche per trattamenti termici, etc.), possono essere fermate e riavviate automaticamente senza l’intervento dell’operatore ed inoltre il ripetersi di stacchi nelle ore di punta del consumo dell’azienda non arreca danni o problemi all’utenza stessa ed ad altre utenze correlate. La gestione dello stacco dei carichi consente di rendere efficiente l’attività lavorativa dell’azienda sfruttando al massimo la potenza impegnata garantendo però un controllo sugli sprechi di energia. • EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO Un altro importante accorgimento per il risparmio energetico riguarda l’uso dei caricabatteria per cellulari, PC portatili, ecc.. Infatti, un caricabatteria o un trasformatore di corrente inserito in una presa, anche se non collegato ad un apparecchio, continua infatti a consumare energia. Pertanto, finita la carica, è opportuno disinserirli dalla presa. Il rifasamento degli impianti elettrici: Si def enda deve sostenere si hanno anche elevate perdite di potenza nella trasmissione del- 15 EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO • Installazione di apparecchiature ad alta efficienza (motori, pompe, sorgenti di calore o di freddo, e altri): I sistemi azionati da motori elettrici costituiscono di gran lunga il più importante tipo di carico elettrico, infatti sono impiegati in una vasta gamma d’applicazioni ed è per questo che rappresentano un importante obiettivo di risparmio energetico. Generalmente tale problema è più evidente nel settore industriale, in cui è causa di consumi energetici notevoli. In particolare i sistemi di pompaggio rappresentano, in Italia, circa il 13% dei consumi elettrici del settore industriale ed il 25% dei consumi mondiali di energia elettrica. In questo settore si possono ottenere significativi risparmi energetici utilizzando apparecchiature più efficienti e sistemi di controllo appropriati rendendo possibile risparmi fino al 40% di energia elettrica. Le pompe più utilizzate sono quelle centrifughe dalle quali è possibile ottenere un grande potenziale di risparmio di energia considerando che la maggior parte dei sistemi di pompaggio sono sovradimensionati. Per rendere più efficienti i sistemi di pompaggio si possono adottare una serie di interventi come utilizzare pompe e motori più efficienti, ridurre le perdite di carico utilizzando una strumentazione di controllo, ottimizzando il funzionamento spegnendo le pompe non utilizzate, adottare un controllo con variatori di velocità invece che con valvole di strozzamento e altri interventi che si possono applicare sulle tubazioni e sul sistema in generale. Un altro aspetto importante è la manutenzione sul sistema che deve essere fatta periodicamente per evitare perdite dovute ad usura o altro. PARTE 5 INTERVENTI A MEDIO E A LUNGO TERMINE Altri tipi di interventi che possono essere eseguiti sono interventi a medio e a lungo termine: i quali richiedono un investimento economico su tecnologie energetiche pulite. Verranno di seguito riportati gli interventi più adottati e che hanno subito più sviluppo tecnologico negli ultimi anni: ÿ Impianto fotovoltaico: È un impianto elettrico che sfrutta l’energia solare per produrre energia elettrica mediante effetto fotovoltaico. Tali impianti sono generalmente suddivisi in due grandi famiglie: impianti ad isola, o stand-alone, e impianti connessi alla rete, o grid-connected. Quest’ultimo tipo di impianti, grazie alle incentivazioni stabilite dai paesi ratificanti il Protocollo di Kyõto, 16 e concretizzatesi in Italia con il cosiddetto Conto energia, hanno avuto un aumento esponenziale di applicazioni. L’impianto fotovoltaico, nel tempo ha sviluppato notevoli progressi uno tra questi è il BIPV (Building Integrated PhotoVoltaics) ovvero Sistemi fotovoltaici architettonicamente integrati. L’integrazione architettonica si ottiene posizionando il campo fotovoltaico dell’impianto all’interno del profilo stesso dell’edificio che lo accoglie; i costi sono più alti rispetto a quello tradizionale, ma il risultato estetico è talmente pregevole che la normativa stessa del Conto energia li tutela e valorizza, riconoscendo una tariffa incentivante sensibilmente più elevata. ÿ Impianto solare termico: È un sistema in grado di trasformare l’energia irradiata dal sole in energia termica, ossia calore, che può essere utilizzato negli usi quotidiani, quali ad esempio il riscaldamento dell’acqua per i servizi o il riscaldamento degli ambienti. Gli impianti solari termici si distinguono in impianti a basse temperature (fino a 120 °C); impianti a medie temperature (ca. 500 °C); impianti ad alte temperature (ca. 1000 °C) che trovano applicazione soprattutto nei grossi impianti industriali. Il “collettore solare” o pannello solare è il dispositivo base su cui si basa questa tecnologia. I collettori sono attraversati da un fluido termovettore incanalato in un circuito solare che lo porterà ad un accumulatore. L’accumulatore ha la funzione di immagazzinare più energia termica possibile al fine di poterla usare successivamente al momento del bisogno. I collettori solari sono costituiti da: un corpo nero assorbente (nel quale scorre un fluido termovettore) con la funzione di assorbire l’energia irradiata dal sole e trasferirla sotto forma di energia termica al fluido in esso contenuto; una copertura trasparente, sulla parte esposta al sole, che ha la funzione di limitare le dispersioni di calore verso l’ambiente esterno. ÿ Impianto eolico: L’energia eolica è il prodotto della conversione dell’energia cinetica del vento in altre forme di energia, attualmente viene per lo più convertita in elettrica tramite una centrale eolica. Grazie al rapporto costo/produzione, è stata anche la prima fonte energetica rinnovabile usata dall’uomo. Ad oggi il suo sfruttamento, relativamente semplice e poco costoso, è attuato tramite macchine eoliche divisibili in due gruppi ben distinti in funzione del tipo di modulo base adoperato definito generatore eolico: generatori eolici ad asse verticale e generatori eolici ad asse orizzontale. Un’evoluzione di tale tecnologia è il “minieolico”: piccoli impianti, da installare in parchi o spiagge di fattorie, villaggi o ville. Per questi impianti casalinghi il prezzo di installazione risulta ovviamente più elevato perché allo stato attuale il mercato di questi impianti è ancora poco sviluppato, anche a causa delle normative che, a differenza degli impianti fotovoltaici, in quasi tutta Europa ne disincentivano l’uso, sulla scia di un pensiero diffuso soprattutto nei decen- ni passati, che vedeva nelle turbine eoliche grossi problemi di impatto paesaggistico. ÿ Impianti di cogenerazione: La cogenerazione, nota anche come CHP (Combined Heat and Power), è la produzione congiunta e contemporanea di energia elettrica (o meccanica) e calore utile a partire da una singola fonte energetica, attuata in un unico sistema integrato. La cogenerazione, utilizzando il medesimo combustibile per due utilizzi differenti, mira ad un più efficiente utilizzo dell’energia primaria, con relativi risparmi economici soprattutto nei processi produttivi laddove esista una forte contemporaneità tra prelievi elettrici e prelievi termici. Generalmente i sistemi CHP sono formati da un motore primario, un generatore, un sistema di recupero termico ed interconnessioni elettriche. Il motore primario è un qualunque motore utilizzato per convertire il combustibile in energia meccanica, il generatore la converte in energia elettrica, mentre il sistema di recupero termico raccoglie e converte l’energia contenuta negli scarichi del motore primario, in energia termica utilizzabile. La produzione combinata può incrementare l’efficienza di utilizzo del combustibile fossile fino ad oltre l’80%; a ciò corrispondono minori costi e minori emissioni di inquinanti e di gas ad effetto serra, rispetto alla produzione separata di elettricità e di calore. Rispetto alle centrali elettriche, la cogenerazione ha natura distribuita e si realizza mediante piccoli impianti che sono in grado di generare calore ed elettricità per grandi strutture (es. ospedali, alberghi ecc.) o piccoli centri urbani. La combustione nelle piccole centrali a cogenerazione raggiunge risparmi fino al 40% nell’utilizzo delle fonti primarie di energia. I sistemi di cogenerazione interessanti ai fini pratici, sono soprattutto le applicazioni della microcogenerazione in quanto il calore viene prodotto ed utilizzato direttamente presso gli utenti che hanno installato la centrale di cogenerazione, che normalmente consumano anche tutta l’energia elettrica auto-prodotta. Tali sistemi decentralizzati di produzione energetica hanno la peculiarità di essere molto semplici da installare e di avere grande flessibilità. Si basano su motori a combustione interna o di recente su microturbine. Utilizzando tali impianti si hanno molti vantaggi tra cui i EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO le linee elettriche, elevate cadute di tensione e sovradimensionamento degli impianti di generazione, trasporto e trasformazione. Quindi il rifasamento comporta notevoli vantaggi tra i quali: minimizzazione dei costi in bolletta per indebito assorbimento di energia reattiva dalla rete pubblica, aumento della potenza dell’impianto, miglioramento della tensione, riduzione delle perdite, ottimizzazione della gestione e del mantenimento dell’impianto elettrico visto che si riduce la corrente circolante nei cavi e diminuzione del rischio di caduta elettrica. 17 EFFICIENZA E RISPARMIO ENERGETICO più rilevanti riguardano il risparmio di energia primaria, la salvaguardia dell’ambiente, zero perdite di distribuzione calore (utilizzato in loco), zero perdite di distribuzione nell’energia elettrica, limitazione delle cadute di tensione sulle linee finali di utenza, nessuna necessità di costruire grandi locali appositi, limitazione della posa di linee elettriche interrate o tralicci, a parità di risultati. La diffusione di questi impianti ad alto contenuto tecnologico, potrebbe contribuire in misura considerevole alla creazione di nuovi posti di lavoro di elevata professionalità. ÿ Energia geotermica: L’energia geotermica è una forma di energia sfruttabile che deriva dal calore presente negli strati più profondi della crosta terrestre. Infatti penetrando in profondità la superficie terrestre, la temperatura diventa gradualmente più elevata, aumentando di circa 30 °C per km nella crosta terrestre. La geotermia consiste nel convogliare i vapori provenienti dalle sorgenti d’acqua del sottosuolo verso apposite turbine adibite alla produzione di energia elettrica e riutilizzando il vapore acqueo per il riscaldamento urbano, le coltivazioni in serra e il termalismo. Esistono diversi sistemi geotermici, ma attualmente vengono sfruttati a livello industriale solo i sistemi idrotermali, costituiti da formazioni rocciose permeabili in cui l’acqua piovana e dei fiumi si infiltra e viene scaldata da strati di rocce ad alta temperatura, Le temperature raggiunte variano dai 50-60 °C fino ad alcune centinaia di gradi. Per la produzione di energia termica si utilizza il sistema geotermico a bassa entalpia che sfruttando il naturale calore del terreno con l’ausilio di una pompa di calore riesce a produrre energia termica per l’acqua calda sanitaria e per il riscaldamento degli edifici. La geotermia resta comunque una fonte energetica marginale da utilizzare solo in limitati contesti territoriali. Resta in ogni caso una potenzialità energetica da sfruttare laddove possibile, anche sfruttando le potenzialità del riscaldamento geotermico, infatti sta diventando in tutta Europa una delle più interessanti fonti rinnovabili di energia per il condizionamento degli ambienti e per fornire agli edifici riscaldamento, raffreddamento e acqua calda sanitaria attraverso tecnologie che rispettano l’ambiente, sfruttando le pompe di calore geotermiche. 18 In Italia la produzione di energia elettrica dalla geotermia è fortemente concentrata in Toscana (Pisa, Siena e Grosseto). A Larderello si trova il primo impianto geotermico costruito al mondo. I “giacimenti naturali di vapore” in Toscana producono ogni anno oltre 4 miliardi di kilowattora di elettricità nelle sole centrali toscane di Larderello e di Montieri. Gli impianti di Larderello (Pisa) hanno un’origine datata ben prima della metà dell’Ottocento. I vapori provenienti dal sottosuolo erano una valida alternativa delle innovative macchine a vapore industriali dell’epoca ed avevano il pregio di non utilizzare il costoso carbone per alimentare le caldaie. Un vantaggio che non passò inosservato agli imprenditori toscani del primo ottocento. Una tradizione toscana che arriva fino ai nostri giorni e che pone la regione Toscana ai primi posti dello sfruttamento dell’energia rinnovabile dalla geotermia. Energia dalle fonti rinnovabili Ing. Iacopo Magrini - Università degli Studi di Firenze LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI deriva dal sottosuolo, tutte le altre fonti rinnovabili sono alimentate, direttamente o indirettamente, dal sole, la cui radiazione può essere utilizzata in due modi: • sfruttando il suo calore, che può anche essere concentrato, per riscaldare acqua sanitaria, edifici, e per produrre energia elettrica attraverso un alternatore; • sfruttando la sua luce, che può essere trasformata direttamente in elettricità grazie alla tecnologia fotovoltaica. La grande quantità di energia fornita dal sole è indirettamente anche all’origine di fenomeni naturali, più o meno complessi, da cui è possibile ricavare energia attraverso una vasta gamma di tecnologie: vento, ciclo dell’acqua (attraverso l’evaporazione), onde e maree oceaniche (con l’aiuto della luna), crescita dei vegetali (attraverso la fotosintesi). PHOTONS _ électrons - + (n) (p) 0.6V + fonte: Phébus LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI Le fonti di energia convenzionali, come il nucleare o i combustibili fossili (carbone, petrolio e gas), derivano tutte da limitate riserve di materiali che devono essere estratti dal sottosuolo; inoltre sono responsabili dei danni più o meno gravi causati all’ambiente: inquinamento atmosferico, cambiamenti climatici, contaminazioni radioattive. Le fonti rinnovabili di energia invece, hanno la comune caratteristica di essere alimentate da flussi naturali che attraversano più o meno costantemente la Biosfera, scudo naturale di tutti i corpi viventi della terra, e dal momento che viene catturata solo una piccola parte dei flussi, tali fonti di energia sono considerate praticamente innocue per l’ambiente sia localmente sia globalmente ed hanno una durata infinita. Ad eccezione dell’energia geotermica, che ENERGIA ELETTRICA DAL SOLE I[A] L’effetto fotovoltaico, scoperto per la prima volta intorno al 1860, è una caratteristica fisica dei materiali detti “semiconduttori”, il più conosciuto dei quali è il silicio, usato anche nella produzione di componenti elettronici. Quando un raggio luminoso colpisce un sottile strato di tale materiale, i fotoni, le particelle di energia che compongono il raggio, trasferiscono la loro energia agli elettroni del materiale che immediatamente cominciano a muoversi in una direzione particolare, crean- do una corrente elettrica continua; a questa corrente, fatta passare per fili metallici molto sottili, possono essere aggiunte altre correnti fino a raggiungere la potenza necessaria all’uso specifico desiderato. Le celle fotovoltaiche sono usualmente disposte in strati sottili e piani collegati fra loro, oppure possono essere ottenute creando una pellicola sottile uniforme, ricavata distribuendo il materiale polverizzato direttamente su un supporto grazie alle tecnologie del vuoto. 3.5 1000 W/m2 900 W/m2 800 W/m2 3.0 2.5 700 W/m2 600 W/m2 500 W/m2 2.0 1.5 1.0 0.5 0.0 0.0 2.0 4.0 6.0 8.0 10.0 12.0 14.0 16.0 18.0 20.0 22.0 V[V] Struttura di una cella fotovoltaica e relative caratteristiche I/V 20 21 LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI energia di quella che l’impianto è in grado di fornire, sarà la rete elettrica che garantirà l’approvvigionamento dell’energia elettrica necessaria, fungendo da batteria di capacità infinita. Se accade che l’impianto solare produca più energia di quella richiesta dall’utenza, tale energia può essere immessa in rete. In questo caso si parla di “cessione delle eccedenze” all’azienda elettrica locale. Il passaggio tra queste diverse situazioni è completamente automatico. Tecnicamente un impianto fotovoltaico può essere installato a terra, sul tetto o sulla facciata di qualsiasi edificio con una sufficiente superficie disponibile (generalmente almeno 10 m2), possibilmente senza ombre in nessuna stagione, orientato a sud (± 45°) e connesso alla rete elettrica. SCHEMA SEMPLIFICATO DI UN IMPIANTO FV COLLEGATO IN RETE Sul piano tariffario ci sono due diversi sistemi per contabilizzare lo scambio di corrente tra l’utente e la compagnia elettrica. Il sistema più semplice è quello del “contatore reversibile”, dove il contatore che preleva usualmente l’energia dalla rete fa un conteggio inverso quando invece è la corrente fotovoltaica a essere iniettata nella rete (questo tipo di contatore è riconoscibile da un “disco” con la possibilità di “ritorno”). In Italia, tuttavia, i contatori a disco attualmente in uso sono stati modificati in modo da impedire la possibilità di conteggiare l’energia elettrica che fluisce in senso inverso. Il secondo sistema è quello di avere due contatori unidirezionali che calcolano separatamente i kWh immessi nella rete e quelli da essa prelevati. Nel caso in cui la rete bloccasse il suo funzionamento (lavori della compagnia elettrica, guasti di rete, ecc.) l’inverter non potrà distribuire l’energia prodotta né nella rete né nel circuito interno. elettrica annua di un impianto solare può essere stimata, con un margine d’errore inferiore al 10%, attraverso un breve calcolo che dipende da: • la radiazione solare annuale del luogo, che può essere correttamente valutata in tutto il mondo; • un fattore di correzione calcolato sulla base dell’orientamento a sud, dell’angolo d’inclinazione dell’impianto, ed eventuali ombre temporanee; • le prestazioni tecniche dei moduli fotovoltaici e dell’inverter; Nella maggior parte dei casi la produzione La potenza di picco di un tetto solare si esprime in kWp (chilowatt di picco), cioè la potenza teorica massima che il tetto può produrre nelle condizioni standard di insolazione e temperatura. La mappa sottostante mostra la produzione elettrica annua per un impianto solare fotovoltaico da 1 kWp (10m2), considerando le migliori condizioni locali d’installazione, con moduli policristallini d’uso corrente. Global irradiation and solar electricity potential Global irradiation and solar electricity potential Italy Horizontally mounted photovoltaic modules Italy Optimally-inclined photovoltaic modules LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI Poiché il materiale di cui è costituita una cella fotovoltaica è molto delicato, per sopportare le condizioni climatiche più estreme deve essere protetto sulla parte superiore da un vetro, o da altro materiale trasparente e specificamente trattato. Il dispositivo attualmente più utilizzato consiste di un pannello rettangolare, di pochi millimetri di spessore, con una superficie fra 0,1 e 3 m2, del peso di qualche Kg, con prestazioni differenti a seconda della qualità del materiale semiconduttore utilizzato e della relativa tecnologia di fabbricazione. Gli impianti solari fotovoltaici collegati alla rete hanno la particolarità di lavorare in regime di interscambio con la rete elettrica locale. In pratica, nelle ore di luce l’utenza consuma l’energia elettrica prodotta dal proprio impianto, mentre quando la luce non c’è o non è sufficiente, oppure se l’utenza richiede più Stringa N.1 Contatore di Contatore Produzione Fornitura Enel Inverter di rete = KKK Xxx 1 0 1 0 Linea Utenza 220V Stringa N.2 Il numero delle stringhe varia a seconda della potenza installata. Yearly sum of globalirradiation [kWh/m2] <1100 1200 1300 1400 1500 1600 1700 1800> <825 900 975 1050 1125 1200 1275 1350> Yearly electricity generated by 1 kW perak system with performance ratio 0.75 [kWh/kW peark] Schema di un impianto fotovoltaico 22 Authors: M. Suri, T. Cebecauer, T. Huld, E. D. Dunlop PVGIS © European Communities, 2001-2008 http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/ 0 50 100 200 km Yearly sum of global irradiation [kWh/m2] <1200 1300 1400 1500 1600 <900 1050 1125 975 1200 1700 1800 1275 1350 1900 2000> 1425 1500> Authors: M. Suri, T. Cebecauer, T. Huld, E. D. Dunlop PVGIS © European Communities, 2001-2008 http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/ 0 50 100 200 km Yearly electricity generated by 1 kW perak system with performance ratio 0.75 [kWh/kW peark] Mappe solari per l’Italia 23 La produzione prevista dell’impianto solare può anche essere rapportata al consumo elettrico annuo dell’utenza ed essere espressa in percentuale. Per esempio, 10m2 in Italia cen- 2. FASE DI REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO trale possono coprire il 50% dei consumi di una famiglia. Di seguito è riportata una check list per chi voglia realizzare un impianto fotovoltaico (cose da verificare durante la preparazione e la realizzazione) 1. I COMPONENTI: TAPPA N° 1: TAPPA N° 3: Valutazione dei bisogni energetici. Selezionare un installatore e farsi fare un’offerta. • Annotare il consumo elettrico derivante dalla rete. • Stimare le possibili economie elettriche • Valutare i bisogni minimi di elettricità. TAPPA N° 2: Stima della produzione di energia da fotovoltaico (ottenibile dall’installatore). • Calcolare la produzione (standard) raggiungibile) • Applicare i fattori di correzione per inclinazione, orientamento ed ombre • Accertare la facciata adatta all'installazione. • Stimare la produzione annua. • Calcolare la frazione solare rispetto al consumo elettrico. • Stabilire la taglia dell'impianto (espresso in kWp, tenendo conto della capacità di investimento). • Chiedere offerte dettagliate (compresi i costi) con anche la produzione annua. • Confrontare le offerte ricevute dagli installatori. • Valutare finanziariamente il progetto. TAPPA N°4: Decidere se installare un tetto fotovoltaico. • Decidere in base alle analisi finanziarie. • Se la decisione è positiva, scegliere l’installatore. Moduli: Schiera dei moduli: • Controllare i certificati di qualità. • Verificare la durata ed il livello di garanzia. • Definire la qualità della connessione (preassemblato?). Regolamenti edilizi: • Preparare ed inviare la dichiarazione di inizio lavori. • Ottenere il permesso di costruzione, se richiesto. • Verificare di aver provveduto ad ogni procedura particolare. • Verificare la solidità del fissaggio. • Controllare la tenuta dell'acqua della copertura del tetto. Connessioni: • Verificare la tenuta dell'acqua. • Valutare la qualità dei cavi (specie se per uso esterno). • Sono previsti dispositivi speciali? Chiedere le caratteristiche dettagliate. Inverter: • Verificare la corrispondenza alle normative. • Verificare il rapporto tra potenza della schiera di moduli e la potenza dell'inverter. - Meno di 1 = inverter sovradimen-sionato. - Tra 1 e 1.4 (1.6 in caso di installazione verticale) = corretto. • Controllare la protezione dai fulmini. Inverter Considerare la massima distanza possibile tra i moduli : - Meno di 20 metri: nessun problema. - Più di 20 metri: controllare la sezione dei cavi di collegamento. • Verificare le condizioni di accesso alla zona dell'inverter. • Controllare l'esistenza della possibilità esterna di disconnettere l'inverter dalla rete. • Considerare i possibili problemi di rumore quando è in funzione. LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI 1. FASE DI PROGETTO DELL’IMPIANTO 2. INSTALLAZIONE ENERGIA ELETTRICA DAL VENTO Solo da pochi decenni l’energia eolica viene impiegata per produrre elettricità. I moderni mulini a vento sono chiamati aerogeneratori. Il principio di funzionamento degli aerogeneratori è lo stesso dei mulini a vento: il vento che spinge le pale. Ma nel caso degli aerogeneratori il movimento di rotazione viene trasmesso ad un generatore che produce elettricità. Esistono aerogeneratori diversi per forma e dimensione. Possono, infatti, avere una, due o tre pale di varie lunghezze: quelli con pale lunghe 50 centimetri vengono utilizzati come caricabatterie, quelli con pale lunghe circa 30 metri, sono in grado di erogare una potenza di 1.500 kW, riuscendo a soddisfare il fabbisogno elettrico giorna24 liero di circa 1.000 famiglie. Il tipo più diffuso è l’aerogeneratore di taglia media, alto oltre 50 metri, con due o tre pale lunghe circa 20 metri. Questo tipo di aerogeneratore è in grado di erogare una potenza di 500-600 kW e soddisfa il fabbisogno elettrico giornaliero di circa 500 famiglie. Vediamo come è composto un tipico aerogeneratore: Il rotore Il rotore è costituito da un mozzo su cui sono fissate le pale realizzate comunemente in fibra di vetro. I rotori a due pale sono meno costosi e girano a velocità più elevate. Sono 25 però più rumorosi e vibrano di più di quelli a tre. Tra i due la resa energetica è quasi equivalente. Sono stati realizzati anche rotori con una sola pala, equilibrata da un contrappeso. A parità di condizioni, questi rotori sono ancor più veloci dei bipala, ma hanno rese energetiche leggermente inferiori. Ci sono anche rotori con numerose pale, di solito 24, che vengono impiegati per l’azionamento diretto di macchine, come le pompe. Sono stati messi a punto dei rotori con pale “mobili” in modo tale che variandone l’inclinazione al variare della velocità del vento è possibile mantenere costante la quantità di elettricità prodotta dall’aerogeneratore. pala navicella freno del motore moltiplicatore generatore dei giri elettrico motore sistema di controllo sistema di sostegno sistema di imbardata torre di sostegno La navicella e il sistema di imbardata La navicella è una cabina in cui sono ubicati tutti i componenti di un aerogeneratore, ad eccezione, naturalmente, del rotore e del mozzo. La navicella è posizionata sulla cima della torre e può girare di 180° sul proprio asse. Per assicurare sempre il massimo rendimento dell’aerogeneratore è importante mantenere un allineamento più continuo possibile tra l’asse del rotore e la direzione del vento. Negli aerogeneratori di media e grossa taglia, l’allineamento è garantito da un servomeccanismo, detto sistema di imbardata, mentre nei piccoli aerogeneratori è sufficiente l’impiego di una pinna direzionale. Nel sistema di imbardata un sensore, la banderuola, indica lo scostamento dell’asse della direzione del vento e aziona un motore che riallinea la navicella. Per produrre energia elettrica in quantità sufficiente è necessario che il luogo dove si installa l’aerogeneratore sia molto ventoso. Per determinare l’energia eolica potenzialmente sfruttabile in una data zona, bisogna conoscere la conformazione del terreno e l’andamento nel tempo della direzione e della velocità del vento. La conformazione di un terreno influenza la velocità del vento. Infatti, il suo valore dipende, oltre che dai parametri atmosferici, anche dalla conformazione del terreno. Più un terreno è rugoso, cioè presenta variazioni brusche di pendenza, boschi, edifici e montagne, più il vento incontrerà ostacoli che ridurranno la sua velocità. In generale la posizione ideale di un aerogeneratore è in un terreno appartenente ad una bassa classe di rugosità e che presenta una pendenza compresa tra i 6 e i 16 gradi. Il vento deve superare la velocità di almeno 5,5 metri al secondo e deve soffiare in modo costante per gran parte dell’anno. Mentre i migliori siti eolici offshore sono quelli con venti che superano la velocità di 7-8 metri al secondo, che hanno bassi fondali (da 5 a 40 metri) e che sono situati ad oltre 3 chilometri dalla costa. Una prima stima (assolutamente non esaustiva) del sito può essere ottenuta facendo riferimento, ad esempio, alle mappe Wind Atlas o CESI. LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI TIPOLOGIA DELL’AEROGENERATORE Il sistema di controllo Il funzionamento di un aerogeneratore è gestito da un sistema di controllo che svolge due diverse funzioni. Gestisce, automaticamente e non, l’aerogeneratore nelle diverse operazioni di lavoro e aziona il dispositivo di sicurezza che blocca il funzionamento dell’aerogeneratore in caso di malfunzionamento e di sovraccarico dovuto ad eccessiva velocità del vento. fondamenta Il sistema frenante È costituito da due sistemi indipendenti di arresto delle pale: un sistema di frenaggio aerodinamico e uno meccanico. Il primo viene utilizzato per controllare la potenza dell’aerogeneratore, come freno di emergenza in caso si sovravelocità del vento e per arrestare il rotore. Il secondo viene utilizzato per completare l’arresto del rotore e come freno di stazionamento. La torre e le fondamenta La torre sostiene la navicella e il rotore, può essere a forma tubolare o a traliccio. In genere è costruita in legno, in cemento armato, in acciaio o con fibre sintetiche. La struttura dell’aerogeneratore, per poter re26 sistere alle oscillazioni ed alle vibrazioni causate dalla pressione del vento, deve essere ancorata al terreno mediante fondamenta. Le fondamenta molto spesso sono completamente interrate e costruite con cemento armato. Il moltiplicatore di giri Il moltiplicatore di giri serve per trasformare la rotazione lenta delle pale in una rotazione più veloce in grado di far funzionare il generatore di elettricità. Il generatore Il generatore trasforma l’energia meccanica in energia elettrica. La potenza del generatore viene indicata in chilowatt (kW). Fonte: http://www.windatlas.dk/Europe/landmap.html 27 28 L’Italia offre condizioni meteorologiche molto buone per l’uso dell’energia solare. Il valore di insolazione compreso tra 1200 e 1750 kWh/ m2 all’anno presenta una differenza tra nord e sud intorno al 40%, rimanendo in entrambi i casi maggiore del fabbisogno annuo procapite di calore necessario per la preparazione di acqua calda nel residenziale. A queste condizioni un impianto solare standard consente di risparmiare fino all’80% dell’energia necessaria per la preparazione di acqua calda e fino al 40% della domanda complessiva di calore per l’acqua calda sanitaria e per il riscaldamento degli ambienti. Condizioni tanto favorevoli e la disponibilità di una tecnologia affidabile ed efficace conferiscono all’Italia un alto potenziale economico e tecnico per il solare termico. Funzionamento di un impianto solare Un impianto a circolazione forzata è formato da un collettore solare a sé stante, connesso attraverso un circuito con un serbatoio localizzato nell’edificio. All’interno del circuito solare si trova acqua o un fluido termovettore antigelo. La pompa di circolazione del circuito solare è attivata da un regolatore differenziale di temperatura quando la temperatura all’interno del collettore è superiore alla temperatura di riferimento impostata nel serbatoio di accumulo. Il calore viene quindi trasportato al serbatoio di accumulo e ceduto all’acqua sanitaria mediante uno scambiatore di calore. Mentre in estate l’impianto solare copre tutto il fabbisogno di energia per il riscaldamento dell’acqua sanitaria, in inverno e nei giorni con scarsa insolazione serve per il preriscaldamento dell’acqua. La parte del serbatoio che contiene l’acqua calda a pronta disposizione, cioè quella da tenere sempre in temperatura, può essere riscaldata da uno scambiatore di calore legato a una caldaia. Il riscaldamento ausiliario viene comandato da un termostato quando nel serbatoio la temperatura dell’acqua nella parte a pronta disposizione scende al di sotto della temperatura nominale desiderata. Negli impianti a circolazione naturale la circolazione tra collettore e serbatoio di accumulo viene determinata dal principio di gravità, senza energia addizionale. Il fluido termovettore si riscalda all’interno del collettore. Il fluido caldo all’interno del collettore è più leggero del fluido freddo all’interno del serbatoio, tanto che a causa di questa differenza di densità si instaura una circolazione naturale. Il fluido riscaldato cede il suo calore all’acqua contenuta nel serbatoio e ricade nel punto più basso del circuito del collettore. Negli impianti a circolazione naturale il serbatoio si deve trovare quindi in un punto più alto del collettore. Negli impianti a un solo circuito l’acqua sanitaria viene fatta circolare direttamente all’interno del collettore. Negli impianti a doppio circuito il fluido termovettore nel circuito del collettore e l’acqua sanitaria sono divisi da uno scambiatore di calore. Gli impianti a circolazione naturale vengono offerti come un’unità premontata fissata su una struttura di supporto oppure vengono integrati nel tetto. Il riscaldamento ausiliario può essere ottenuto con una resistenza elettrica inserita nel serbatoio oppure con una caldaia istantanea a valle del serbatoio. Il collettore solare Un collettore solare trasforma la radiazione solare in calore e si distingue così da un pannello fotovoltaico, che trasforma la luce del sole in corrente elettrica. L’elemento principale è l’assorbitore, che ha la funzione di assorbire la radiazione solare incidente a onde corte e di trasformarla in calore (trasformazione fototermica). Solitamente è composto da un metallo con buona capacità di condurre il calore (per esempio il rame) e dovrebbe riuscire a trasformare il più completamente possibile la radiazione solare in calore. Al giorno d’oggi nella maggior parte dei collettori piani o a tubi sottovuoto vengono impiegati assorbitori dotati di un cosiddetto strato selettivo, che determina un alto grado di assorbimento (α > 0,95) nel range delle lunghezze d’onda della radiazione solare e contemporaneamente irradiano poca energia, grazie a un basso fattore di emissività (ε < 0,1) nelle lunghezze d’onda della radiazione termica. Gli strati selettivi possono essere ottenuti con procedimento galvanico (cromo, alluminio con pigmentazione al nickel) oppure applicati sotto vuoto (per esempio Tinox o Cermet). Un buon contatto termico tra l’assorbitore e un fluido termovettore in circolazione (per esempio acqua, glicole oppure aria) permette la cessione del calore al fluido termovettore e di conseguenza il trasporto fuori dal collettore del calore pronto per essere usato. Per ridurre le dispersioni termiche e per migliorare il rendimento del collettore, l’assorbitore viene provvisto di una copertura trasparente frontale, mentre lateralmente e sul retro viene coibentato. Nei collettori a tubi sotto- vuoto ogni striscia di assorbitore è inserita in un tubo di vetro in cui è stato creato il vuoto. Questo comporta un’ottima coibentazione che rende possibile il raggiungimento di temperature di lavoro anche nel campo del calore per processi industriali. Per il riscaldamento dell’acqua di piscine si utilizzano collettori senza copertura in materiale plastico (per esempio PP = polipropilene, EPDM = caucciù sintetico), poiché le temperature necessarie sono relativamente basse. LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI LE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI IL SOLARE TERMICO Esempi di collettore solare: sottovuoto (sx) e piano (dx) Un dimensionamento qualitativo dell’impianto solare termico può essere fatto mediate la sottostante tabella. ABITAZIONI CIVILI USO ANNUALE ORIENTAMENTO SUD n° persone Capacità boiler (litri) m2 pannelli 1-3 130-150 1,8-2,6 3-5 200-300 3,6-5,2 6-8 300-450 5,4-7.8 29 Le Agevolazioni Fiscali e Finanziarie con Riferimento al Risparmio Energetico ed alle Fonti Energetiche Rinnovabili Dott. Fabio Noferi - Commercialista - Revisore Contabile - Montevarchi (Arezzo) PARTE 1 LE AGEVOLAZIONI DI NATURA FISCALE E FINANZIARIA INTRODOTTE DALLA LEGGE 244/2007 1.1. Introduzione: le agevolazioni di natura fiscale in vigore dal 1º gennaio 2008. La Finanziaria per l’anno 2007 ha introdotto numerose misure a supporto in particolare della riqualificazione energetica, caratterizzate da una matrice comune indirizzata, da un lato, ad incoraggiare un atteggiamento di maggiore attenzione verso l’ambiente e, dall’altro, tendente a favorire un miglioramento tecnologico e strutturale riguardo agli strumenti di produzione energetica e di contenimento dei consumi. Il dispositivo utilizzato dal legislatore ricalca l’impostazione già utilizzata nel settore immobiliare per quanto concerne le opere di ristrutturazione edilizia; anche in questo caso l’agevolazione consiste nel riconoscimento di una detrazione d’imposta da far valere nei confronti dell’Erario in sede di dichiarazione dei redditi, ma in termini e modi di sicuro interesse per coloro che, previo realizzo degli interventi previsti dalla normativa, intenderanno avvalersi di tale opportunità. La Legge 244/2007 (Finanziaria per l’anno 2008) ha previsto un esplicito prolungamento di tale agevolazione di natura fiscale di ben tre anni (fino al 31 dicembre 2010), modificando anche le caratteristiche del cosiddetto “bonus fiscale del 55%”, per correggere alcune anomalie. Questa proroga è estremamente significativa in quanto evidenzia la volontà di consentire la pianificazione delle disposizioni agevolative , almeno in termini di medio periodo. Analizziamo di seguito le nuove caratteristiche del bonus fiscale del 55% e negli altri paragrafi le nuove agevolazioni finanziarie in vigore dal 01 gennaio 2008 fino al 31 dicembre 2010. 1.2. La proroga delle agevolazioni per la riqualificazione energetica degli edifici e le modifiche introdotte a partire dal 1º gennaio 2008 alle agevolazioni previste nei commi dal 344 al 347 della legge 296/2007. L’articolo 1, comma 20, della Legge 244/2007 ha disposto la proroga fino al 31 dicembre 32 2010 delle agevolazioni fiscali in materia di riqualificazione energetica degli edifici introdotte, inizialmente per il solo periodo d’imposta 2007, dall’articolo 1, commi da 344 a 347, della legge 296/2006 (Finanziaria 2007). Innanzitutto, per effetto di tale proroga sarà possibile detrarre dall’IRPEF o dall’IRES il 55% del costo sostenuto entro il 2010 per pannelli solari, impianti di riscaldamento, strutture opache verticali (pavimenti e coperture), finestre e per la riqualificazione energetica di edifici già esistenti. A differenza, poi, dell’incentivo previsto per le ristrutturazioni edilizie (anch’esso prorogato fino al 31 dicembre 2010), potranno essere agevolati anche gli interventi su edifici diversi da quelli residenziali, a patto che siano già esistenti. Per tutte e quattro le agevolazioni sugli interventi di risparmio energetico (comma 344: interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti; comma 345: interventi per la sostituzione degli involucri esterni degli edifici; comma 346: interventi per la installazione di pannelli solari termici; comma 347: interventi per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale), la detrazione (bonus fiscale del 55%) prevista dalla Finanziaria per l’anno 2008 poteva inizialmente essere ripartita in un numero di quote annuali non inferiori a tre e non superiori a 10, a scelta irrevocabile del contribuente, da operare all’atto della detrazione. Con la conversione in legge del Decreto Anticrisi (Decreto legge del 29 novembre 2008) - che aveva inizialmente rivoluzionato e notevolmente limitato il cosiddetto bonus energetico - la detrazione di imposta dovrà obbligatoriamente essere ripartita in cinque quote annuali. Andiamo a chiarire la portata delle novità introdotta prima dalla Finanziaria 2008 e poi dalla legge di conversione del decreto Anticrisi. L’agevolazione in oggetto,infatti, consiste in quale la disposizione dovrà essere emanata. Fino al 31 dicembre 2010, rientra, inoltre, nel bonus fiscale del 55% anche la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia. Questa novità è stata introdotta dall’articolo 1, comma 286. Le condizioni ed i limiti di spesa per gli impianti geotermici a bassa entalpia sono gli stessi previsti per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione. In particolare, l’importo massimo della spesa agevolabile non può superare euro 54.545,45 e l’importo massimo del bonus (ripartibile da un minimo di tre, ad un massimo di dieci quote annuali) non potrà superare i 30.000,00 euro. 1.3. La revisione del meccanismo dei Certificati Verdi ed i nuovi incentivi per la produzione di energia elettrica tramite fonti rinnovabili, introdotti dalla legge 244/2007 (Finanziaria per l’anno 2008). Con il comma 144 ed i successivi della Finanziaria per l’anno 2008, viene ulteriormente riformato il meccanismo dei Certificati Verdi e vengono introdotte norme per l’incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Il meccanismo di incentivazione è simile, per non dire del tutto identico, a quello introdotto dal Decreto legge n.159/2007 (“collegato” alla Finanziaria) per gli impianti alimentati da biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali, ivi inclusi i sottoprodotti,ottenuti nell’ambito di intese di filiera o contratti quadro ai sensi degli articoli 9 e 10 del decreto legislativo 27 maggio 2005 n.102 oppure di filiere corte (cioè ottenuti entro un raggio di 70 chilometri dall’impianto che li utilizza per produrre energia), autorizzati in data successiva al 31 dicembre 2007. Infatti, l’articolo 2, comma 144, stabilisce che la produzione di energia elettrica mediante impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili, di cui alla tabella 2 allegata e di potenza nominale media annua superiore a 1 megawatt (MW) è incentivata mediante il rilascio di certificati verdi, per un periodo di quindici anni. Accanto alla revisione del meccanismo dei certificati verdi, a partire dal 01 gennaio 2008 FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI FISCALI FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI FISCALI (FINANZIARIA PER L’ANNO 2008) una detrazione dall’imposta lorda che può essere fatta valere sia sull’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) che sull’IRES (imposta sul reddito delle società), in misura pari al 55% delle spese sostenute nel 2007 e, per effetto della proroga, fino al 31 dicembre 2010. La detrazione spettante (nella versione 2007) andava obbligatoriamente ripartita in tre quote annuali di pari importo. Con la possibilità concessa, prima, al contribuente di ripartire la detrazione in un numero di quote non inferiore a 3 e non superiore a 10 e, successivamente, in 5 quote, il legislatore è voluto venire incontro alle esigenze di coloro che,con una ripartizione obbligatoria in 3 quote costanti, avrebbero finito col perdere parte della detrazione per incapienza dell’imposta lorda annuale. Resta sottinteso che, qualora nella dichiarazione del contribuente non risulti una imposta lorda a debito, il bonus non potrà essere beneficiato dal contribuente stesso. Lo stesso problema della decorrenza delle modifiche riguarda anche l’eliminazione, tra i documenti necessari per l’agevolazione, dell’attestato di qualificazione energetica o della certificazione energetica dell’edificio, solo per la sostituzione di finestre comprensive di infissi e per l’installazione di pannelli solari. Inoltre, a partire dal 01 gennaio 2008, l’invio all’ENEA della documentazione per l’agevolazione dovrà essere effettuato entro 60 giorni dalla fine dei lavori (termine considerato come perentorio). Un’altra novità connessa al bonus fiscale del 55% è quella che prevede che l’agevolazione per gli interventi di “sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione “potrà essere applicata (dal mese di gennaio 2008) anche alle spese per la sostituzione integrale o parziale di impianti di climatizzazione invernale non a condensazione; purchè le spese siano sostenute entro il 31 dicembre 2009. La novità di questa disposizione consiste nel fatto che la sostituzione può essere anche parziale e non totale e che gli impianti da sostituire non devono necessariamente avere una caldaia a condensazione. Per quest’ultimo tipo di agevolazione sono stati stanziati due milioni di euro all’anno ed un apposito decreto del Ministero dello sviluppo economico determinerà le modalità per il relativo riconoscimento della stessa. Non è previsto, però, un termine o meglio una data entro la 33 FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI FISCALI 1.4. I finanziamenti a tasso agevolato aventi per oggetto il risparmio energetico e l’efficienza energetica introdotti dalla Finanziaria per l’anno 2008. Accanto alla proroga (con modifiche ed inte34 grazioni) del bonus fiscale del 55%, alla revisione del meccanismo dei certificati verdi ed alla introduzione della nuova agevolazioni finanziaria rappresentata dalla cosiddetta “tariffa onnicomprensiva”, la finanziaria per l’anno 2008 ha nuovamente previsto tutta una serie di Fondi (Rotativi e non), messi a disposizione degli investitori. Questi fondi (una volta aperti i bandi) permetteranno di ottenere finanziamenti a tasso agevolato in capo agli investitori. Sono detti finanziamenti a tasso agevolato in quanto l’agevolazione consiste nell’abbattimento del tasso di interesse del finanziamento stesso di alcuni punti percentuali rispetto al tasso ordinariamente applicato dagli istituti di credito. Il contributo in conto interessi è legato quindi ad un finanziamento bancario (talvolta anche a operazioni di leasing) e può essere concesso in un’unica soluzione (contributo in conto interessi attualizzato) oppure in corrispondenza delle singole rate del piano di ammortamento del finanziamento . Tra questi, ci sembra opportuno citarne due: il Fondo per il risparmio e l’efficienza energetica ed il Fondo per la promozione delle energie rinnovabili e della efficienza energetica. Il Fondo per il risparmio e l’efficienza energetica (articolo 2, comma 162). L’articolo 2, comma 162, stabilisce che al fine di incentivare il risparmio e l’efficienza energetica è istituito, a partire dall’anno 2008, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Fondo per il risparmio e l’efficienza energetica con una dotazione di 1 milione di euro. Questo Fondo è finalizzato al finanziamento di campagne informative sulle misure che consentono la riduzione dei consumi energetici per migliorare l’efficienza energetica, con particolare riguardo all’avvio di una campagna per la progressiva e totale sostituzione delle lampadine ad incandescenza con quelle a basso consumo, per l’avvio di misure atte al miglioramento dell’efficienza della pubblica illuminazione e per sensibilizzare gli utenti a spegnere gli elettrodomestici dotati di funzione stand - by, quando non sono utilizzati. Il Fondo per la promozione delle energie rinnovabili e della efficienza energetica (articolo 2, comma 322). Con il comma 322 dell’articolo 2, viene istituito presso il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare un Fondo per la promozione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica attraverso il controllo e la riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti, nonché per la produzione di energia elettrica da solare termodinamico. A partire dall’anno 2008 sono destinate al tale fondo risorse per un importo annuale di 40 milioni di euro, a valere sulle risorse di cui al comma 321 della Finanziaria 2008 stessa. PARTE 2 LA NUOVA LEGGE SUL CONTO ENERGIA 2.1. La nuova legge sul conto energia in vigore dal mese di febbraio dell’anno 2007: introduzione. Il 15 febbraio 2007 è ripartita la Legge sul Conto Energia a sostegno della produzione di energia elettrica tramite pannelli solari fotovoltaici, con un meccanismo più snello, semiautomatico e diverso rispetto a quello del 2005 e 2006. Si parla, infatti, di Conto Energia alla “tedesca”. I nuovi incentivi in “conto energia” premiano i pannelli solari fotovoltaici il più possibile integrati nel profilo delle città italiane e gli impianti di taglia più piccola. Il nuovo conto energia segue l’esempio tedesco, eliminando tetti di potenza e graduatorie e garantendo l’automatismo dell’accesso alle tariffe agevolate. Le tariffe incentivanti vanno da 36 a 49 centesimi di euro per kilowattora prodotto, a salire se l’impianto è di piccola taglia e integrato nell’edificio. Per quelli non integrati, invece, è previsto un premio del 5% se l’impianto provvede a soddisfare la richiesta energetica dell’edificio, se serve una scuola o una struttura sanitaria o se applicando i pannelli si sostituisce l’Eternit. Le nuove tariffe partono da un minimo garantito di 36 centesimi per Kwh prodotto. Questo è l’incentivo offerto agli impianti di taglia maggiore, con potenza nomiPotenza P (kW) 1≤P≤3 3 < P ≤ 20 P > 20 nale superiore a 20 KW, con moduli al suolo e non integrati nel tessuto urbano. Per la stessa tipologia di impianti, se la potenza è tra 3 e 20 Kw la tariffa sale a 38 centesimi; tra 1 e 3 Kw sale ancora a 40 centesimi. Per gli impianti invece parzialmente integrati, le tariffe sono le seguenti: 40 centesimi di euro per gli impianti oltre 20 Kw; 42 centesimi di euro per gli impiantii tra 3 e 20 Kw; 44 centesimi di euro per gli impianti tra 1 e 3 Kw. Agli impianti completamente integrati nel tessuto urbano vanno le tariffe migliori: 44 centesimi di euro per gli impianti oltre 20 Kw; 46 centesimi di euro per gli impianti tra 3 e 20 kw; 49 centesimi per gli impianti tra 1 e 3 kw. Le nuove tariffe menzionate in precedenza sono riservate agli impianti entrati in esercizio tra la data di emanazione del decreto (avvenuta in data 19 febbraio 2007) e il 31 dicembre 2008. Dal primo gennaio 2009, invece, le tariffe sono scalate del 2%. In particolare, le nuove tariffe del Conto Energia 2009 sono ridotte del 2% rispetto alle tariffe del 2008, per gli impianti che entreranno in funzione dal 1 Gennaio 2009. Quindi, gli incentivi fotovoltaici che saranno erogati per gli impianti collegati alla rete elettrica nell’anno 2009 verranno calcolati partendo dalle seguenti tariffe incentivanti: FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI FISCALI è stata introdotta per gli impianti di dimensioni più modeste una nuova forma di incentivazione rappresentata dalla cosiddetta tariffa fissa onnicomprensiva. Il comma 145 stabilisce, infatti, che la produzione di energia elettrica mediante impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili (di cui alla tabella 3, riportata anch’essa in allegato) e di potenza nominale media annua non superiore ad 1 megawatt, immessa nel sistema elettrico, ha diritto, in alternativa ai certificati verdi, su richiesta del produttore, a una tariffa fissa onnicomprensiva di entità variabile a seconda della fonte energetica rinnovabile utilizzata (come previsto dalla stessa tabella 3), per un periodo di quindici anni. Al termine dei quindici anni, l’energia elettrica sarà remunerata, con le medesime modalità ed alle condizioni economiche previste dall’articolo 13 del D.lgs n.387/2003. La tariffa onnicomprensiva potrà inoltre essere variata, ogni tre anni, con decreto del ministro dello Sviluppo economico, assicurando la congruità della remunerazione ai fini della incentivazione dello sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. A partire dal 1º gennaio 2008 (comma 148, articolo 2), poi, i certificati verdi hanno un valore unitario pari ad 1 MWh e vengono emessi dal Gestore dei servizi elettrici (GSE) per ciascun impianto a produzione incentivata, in numero pari al prodotto della produzione netta di energia elettrica da fonti rinnovabili moltiplicata per il coefficiente, riferito alla tipologia della fonte energetica rinnovabile, di cui alla tabella 2 citata. La produzione di energia elettrica da impianti alimentati da fonti rinnovabili, entrati in esercizio in data successiva al 31 dicembre 2008, ha diritto di accesso agli incentivi previsti dai commi dal 143 al 157 dell’articolo 2 della Finanziaria 2008, a condizione che i medesimi impianti non beneficino di altri incentivi pubblici di natura nazionale, regionale, locale o comunitaria in conto energia, in conto capitale o in conto interessi con capitalizzazione anticipata (contributo in conto interessi attualizzato). Tipo Impianto Non integrato Parzialmente integrato Integrato 0,392 0,3724 0,3528 0,4312 0,4116 0,392 0,4802 0,4508 0,4312 L’energia prodotta viene ceduta al gestore locale (solitamente ENEL) e conteggiata dal secondo contatore (contatore 2) che rileva i KWh immessi alla rete. Si può immaginare la rete nazionale come una batteria di capacità infinita dove il produttore immette l’energia prodotta e quando necessita la preleva. Il vantaggio enorme di tale soluzione è che la rete 35 FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI FISCALI 2.2. Le caratteristiche principali della nuova legge sul conto energia. La produzione di energia mediante l’impiego di fonti alternative rispetto alle risorse tradizionali è un importante obiettivo che le istituzioni internazionali, europee e nazionali tendono a incentivare introducendo misure atte a favorirne la diffusione. In Italia il primo passo compiuto dal legislatore nazionale, è stata l’emanazione del decreto legislativo 29 dicembre 2003 n.387, in attuazione della direttiva comunitaria 2001/77/CE del 27 dicembre 2001, concernente la promozione dell’energia prodotta da fonti rinnova36 bili nel mercato interno della elettricità. L’articolo 7 del decreto legislativo citato disciplina la cosiddetta “tariffa incentivante” ovvero l’agevolazione concessa a coloro che producono energia tramite il solare fotovoltaico. La tariffa incentivante è rappresentata infatti dalle somme pagate ai titolari degli impianti fotovoltaici (cioè che producono energia elettrica da quella solare), come contributo per la loro realizzazione e gestione. I criteri di erogazione della tariffa incentivante, differenziata a seconda della potenza dell’impianto fotovoltaico, sono stati definiti in primis dai decreti ministeriali 28 luglio 2005 e 06 febbraio 2006 e da ultimo, dal decreto ministeriale del 19 febbraio 2007, pubblicato nella G.U. 23 febbraio 2007 n.45. Il meccanismo introdotto dai vari decreti citati nel paragrafo precedente per la corresponsione della tariffa incentivante, prevede che l’incentivo venga erogato - per un periodo di venti anni - in ragione della energia fotovoltaica prodotta annualmente dall’impianto medesimo, mentre la tariffa non viene corrisposta quando l’impianto non produce energia. La ratio di tale incentivo non è tanto quella di favorire la realizzazione dell’investimento, bensì quella di sostenere la produzione di energia mediante lo sfruttamento dell’impianto fotovoltaico. L’investimento iniziale, pertanto, non viene ridotto per effetto della corresponsione dei predetti incentivi, ma può essere solo recuperato nel tempo attraverso la produzione di energia che viene “premiata” attraverso la corresponsione di una somma pari alla tariffa incentivante, che varia in base alla potenza dell’impianto, moltiplicata per l’energia prodotta nell’anno. Possono accedere alla incentivazione prevista dalla Legge sul Conto energia, gli impianti fotovoltaici realizzati nel rispetto delle norme previste dall’articolo 4 del decreto ministeriale del 19 febbraio 2007, aventi una potenza nominale non inferiore ad 1 KW. La tariffa incentivante è determinata in relazione alla potenza nominale ed alla tipologia dell’impianto. Si parla infatti di impianto fotovoltaico non integrato (ovvero impianto con moduli ubicati al suolo ovvero con moduli collocati sugli elementi di arredo urbano e viario, sulle superfici esterne degli involucri di edifici, di fabbricati e strutture edilizie di qualsiasi funzione e destinazione); impianto fotovoltaico parzialmente integrato (ovvero impianto i cui moduli sono posizionati su elementi di arredo urbano e viario, superfici esterne degli involucri di edifici, fabbricati, strutture edilizie di qualsiasi funzione e destinazione); impianto fotovoltaico con integrazione architettonica (ovvero impianto i cui moduli sono integrati in elementi di arredo urbano e viario, superfici esterne degli involucri di edifici, fabbricati, strutture edilizie di qualsiasi funzione e destinazione). La tariffa incentivante - riconosciuta per un periodo di venti anni a decorrere dalla data di entrata in esercizio dell’impianto - assume attualmente i valori (espressi in euro / kWh prodotto dall’impianto) indicati nella tabella, di cui all’articolo 6 del decreto ministeriale del 19 febbraio 2007. Si va da un minimo di 0,36 centesimi di euro per KWh per gli impianti di potenza nominale superiore a 20 KWh, non integrati nel tessuto urbano, ad un massimo di 0,49 centesimi di euro per KWh per gli impianti di potenza nominale compresa tra 1 e 3 KWh, completamente integrati nel tessuto urbano. L’elettricità che viene remunerata con le tariffe incentivanti è quella prodotta dall’impianto, misurata da un apposito contatore posto all’uscita dell’impianto medesimo. Per quanto riguarda infine i beneficiari dell’incentivo, ai sensi dell’articolo 3 del decreto ministeriale del 19 febbraio 2007, possono beneficiare dell’incentivo alla produzione di energia elettrica ottenuta dagli impianti fotovoltaici: le persone fisiche e le persone giuridiche (compresi i soggetti pubblici ed i condomini di edifici) responsabili dell’impianto. Destinatario dell’incentivo è quindi il “soggetto responsabile” definito, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera h), del decreto ministeriale 19.02.2007, come il soggetto responsabile dell’esercizio dell’impianto e che ha diritto, nel rispetto delle disposizioni del decreto citato, a richiedere e ottenere le tariffe incentivanti. PARTE 3 I BANDI COMUNITARI E LE AGEVOLAZIONI CONCESSE DALLA UNIONE EUROPEA 3.1 Il VII Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo (2007 - 2013). Il VII Programma Quadro (7PQ) per la Ricerca e lo Sviluppo Tecnologico rappresenta il principale strumento di finanziamento della ricerca a livello europeo. Infatti, attraverso questo strumento la Commissione Europea si propone di raggiungere vari obiettivi: il rafforzamento delle basi scientifiche e tecnologiche dell’industria, il sostegno alla competitività internazionale e la promozione delle azioni di ricerca. Il Programma coinvolge i più importanti settori scientifici e tecnologici della ricerca di base e applicata e sarà in vigore dal 2007 al 2013. 7 PROGRAMMA QUADRO Rappresenta, inoltre, il successore del Sesto Programma Quadro, che ha terminato il suo periodo di validità alla fine dell’anno 2006. L’importo globale dei fondi stanziati dalla Comunità Europea per il VII Programma Quadro ammonta a 50.521 milioni di euro, ripartiti tra i quattro programmi specifici che lo compongono e le azioni non nucleari del Centro comune di ricerca (Ccr). La quota più alta delle risorse è destinata agli interventi rientranti nel programma Cooperazione, al quale sono destinate il 64% delle risorse disponibili. Riportiamo di seguito la ripartizione generale delle risorse disponibili con il 7PQ: FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI FISCALI nazionale non necessita di manutenzione e costi aggiuntivi dovuti alle perdite di carica e scarica della batteria e la sua sostituzione che avviene ogni circa 10 anni. Il terzo contatore (contatore 3) cioè il normale contatore che si ha normalmente in casa conteggia, il consumo energetico per i propri fabbisogni quando non vi è produzione di energia elettrica dall’impianto. In sintesi il contatore 2 ha la caratteristica di misurare l’energia immessa nella rete Nazionale, mentre il contatore 3 quello di misurare il consumo. La soluzione tecnica che si sta adottando attualmente è che il contatore 2 e 3 vengono condensati in uno unico bidirezionale. Le tariffe specificate nel decreto possono essere ulteriormente maggiorate (fino ad un massimo del 30%) qualora l’impianto sia abbinato ad interventi di efficientamento energetico; in particolare ad ogni riduzione del 10% del fabbisogno energetico di ogni unità abitativa (ottenuto attraverso interventi tesi alla riduzione delle perdite energetiche) farà seguito un aumento di pari entità della tariffa incentivante (fino, appunto, ad un massimo del 30%). Il 19 luglio sempre dell’anno 2007 è stata invece emanata dalla Agenzia delle Entrate la Circolare Ministeriale n.46/2007, dedicata agli incentivi del solare fotovoltaico previsti dal Decreto legislativo n.387/2003 e dal Decreto ministeriale del 19 febbraio 2007, che ha disciplinato gli aspetti tributari connessi alla nuova legge sul Conto Energia. Recentemente (in data 20 gennaio 2009) è stata emanata - sempre dalla Agenzia delle Entrate - la Risoluzione ministeriale n.13/E, che ha ulteriormente chiarito le implicazioni fiscali connesse alla produzione di energia solare fotovoltaica. RISORSE TOTALI Milioni di Euro 50.521 - Programma COOPERAZIONE - Programma IDEE - Programma PERSONE - Programma CAPACITA’ - Programma AZIONI NON NUCLEARI del CCR Milioni di Euro 32.413 Milioni di Euro 7.510 Milioni di Euro 4.750 Milioni di Euro 4.097 Milioni di Euro 1.751 37 FINANZIAMENTI E AGEVOLAZIONI FISCALI Il programma Cooperazione è quello che ci interessa più da vicino. Esso è infatti ripartito in varie aree tematiche di intervento ed in esso vengono destinate risorse a specifici programmi, che interessano da vicino i biocarburanti, i biocombustibili, ma anche ed in particolare le fonti energetiche rinnovabili. Le risorse del programma Cooperazione ammontano a 32.413 milioni di euro. 38 3.2. Il programma Energia Intelligente per l’Europa (2007-2013). Il Programma Energia Intelligente - Europa (2007-2013) è un programma specifico istituito nell’ambito del Programma Quadro per la competitività e l’innovazione (CIP). Esso prevede azioni a favore della efficienza energetica, delle fonti di energia rinnovabili, dei carburanti rinnovabili nel campo dei trasporti. Il programma Energia intelligente - Europa prevede misure dirette in particolare a: a) incoraggiare l’efficienza energetica e l’uso razionale delle risorse energetiche; b) promuovere le fonti di energia nuove e rinnovabili e incoraggiare la diversificazione energetica; c) promuovere l’efficienza energetica e l’uso di fonti di energia nuove e rinnovabili nei trasporti. Per quanto riguarda, invece, gli obiettivi operativi del programma sono i seguenti: 1) fornire gli elementi necessari per migliorare la sostenibilità, per sviluppare il potenziale delle città e delle regioni e per preparare le misure legislative grazie alle quali potranno essere raggiunti i relativi obiettivi strategici; mettere a punto mezzi e strumenti che consentano di seguire, monitorare e valutare l’incidenza delle misure adottate dalla Comunità e dagli Stati membri nei settori di azione del programma; 2) sostenere, in tutti gli stati membri, gli investimenti in tecnologie nuove e altamente redditizie in termini di efficienza energetica, uso di fonti d’energia rinnovabili e diversificazione energetica, anche nel settore dei trasporti, colmando la lacuna esistente tra la dimostrazione riuscita di tecnologie innovative e la loro effettiva commercializzazione su vasta scala al fine di stimolare gli investimenti pubblici e privati, promuovere tecnologie strategiche chiave, diminuire i costi, aumentare l’esperienza di mercato, ridurre i rischi finanziari e di altro tipo ed eliminare gli ostacoli che frenano gli investimenti in queste tecnologie; 3) eliminare gli ostacoli non tecnologici che frenano l’adozione di modelli efficienti e intelligenti di produzione e consumo di energia, incoraggiando il miglioramento delle capacità delle istituzioni, anche a livello locale e regionale, sensibilizzando il pubblico, in particolare attraverso il sistema educativo, favorendo gli scambi di esperienze e di know-how tra i principali soggetti interessati, le imprese ed i cittadini in generale e stimolando la diffusione delle migliori pratiche e delle migliori tecnologie disponibili, in particolare mediante campagne promozionali a livello comunitario. Il programma Energia Intelligente - Europa si suddivide in quattro sottomisure o azioni: 1) SAVE (Efficienza energetica e uso razionale delle risorse); 2) ALTENER (Fonti di energia nuove e rinnovabili); 3) STEER (Energia e trasporti); 4) INIZIATIVE INTEGRATE. Aspetti Economico Finanziari Dott. Tiziano Cetarini - Dottore Commercialista in Arezzo PARTE 1 SEGMENTAZIONE DEL MERCATO FOTOVOLTAICO Il mercato del fotovoltaico è molto ampio e diversificato e, a seconda della tipologia di cliente, può essere segmentato come di seguito: • Impianti Domestici • Impianti Industriali • Project Finance SEGMENTAZIONE DEL MERCATO FOTOVOLTAICO Chi lo Realizza Dimensione Approvvigionamento e costo della fonte energetica Complessità realizzativa Manutenzione Impatto ambientale Autorizzazioni Business Plan IMPIANTI DOMESTICI BUSINESS PLAN E TECNICHE DI FINANZIAMENTO • Aspetti Economici: - Lo “Scambio sul Posto”. • Aspetti Autorizzativi: - D.I.A. 1.2 Impianti Industriali Le principali caratteristiche degli Impianti Industriali sono le seguenti: • Finalità: Autoproduzione di Energia Elettrica. PARTE 2 IMPIANTI INDUSTRIALI PROJET FINANCING • Clienti: Aziende. • Dimensioni: fino a 200 KWp. • Aspetti Fiscali: - Attività Commerciale: si configura come attività commerciale. - Iva Investimento: viene detratta. - Imposte sul Reddito: reddito imponibile. • Aspetti Economici: - Lo “Scambio sul Posto”. • Aspetti Autorizzativi: - D.I.A. - Autorizzazione Unica. 1.3 Project Financing Le principali caratteristiche del Project Financing sono le seguenti: • Finalità: Produzione e Vendita di Energia Elettrica. • Cliente: Società di Progetto. • Dimensioni: dai 200 KWp. Relativamente al settore fotovoltaico, ed in generale a quello delle energie rinnovabili, è possibile elaborare Business Plan molto vicini alla realtà, poiché sia i costi che i ricavi possono essere definiti contrattualmente. Il Business Plan ha caratteristiche e livelli di complessità differenti a seconda che riguardi: • Impianti Domestici • Impianti Industriali • Project Finance Gli strumenti operativi per la costruzione del Business Plan sono: • Modello di simulazione su file Excel per la simulazione economico finanziaria del Progetto (“Modello” o “Piano Economico Finanziario”). • Report su file Word per la presentazione del Progetto e la rappresentazione della simulazione economico finanziaria (“Information Memorandum” o “Business Plan”). 2.1 Impianti Domestici: Business Plan Gli impianti domestici richiedono un Business Plan molto semplificato. É sufficiente un prospetto economico (costi e ricavi) e l’evidenzia del flusso di cassa per verificare la capacità del rimborso del finanziamento. Le caratteristiche principali di tali modelli sono le seguenti: • Investimento: Iva Indetraibile • Ricavi • Conto Energia e Scambio sul Posto • Costi Gestionali • Imposte: reddito non imponibile fino ai 20 KWp. 2.2 Impianti Industriali: Business Plan Gli impianti industriali richiedono un Business Plan più strutturato. Infatti, oltre a valutare la fattibilità economico finanziaria dell’Impianto, occorre verificare la “bancabilità” dell’Impresa che lo realizza. Relativamente all’Impianto, occorre produrre il Conto Economico, lo Stato Patrimoniale ed il Rendiconto Finanziario. Le caratteristiche di tali modelli sono le seguenti: • Investimento: Iva detraibile • Ricavi • Conto Energia e Scambio sul Posto • Costi Gestionali • Affitto Superfici: non presente se superficie di proprietà • Altri Costi • Imposte: reddito soggetto a tassazione come Reddito d’Impresa. 2.3 Project Finance: Business Plan Il Business Plan di impianti realizzati in Project Finance è molto complesso. Questo infatti deve simulare tutta l’attività della Società di Progetto. Relativamente alla costruzione del Modello di simulazione economico finanziaria, vengono utilizzati file excel specialistici ed elaborati ad hoc, denominati “Project Finance Model”. Occorre quindi avvalersi del supporto di consulenti specialistici. 2.4 I risultati del Business Plan Dal Business Plan deve emergere la fattibilità (o sostenibilità) del Progetto, sia sotto il profilo economico che finanziario. • Sostenibilità Economica: significa che l’Investimento genera un ritorno economico per coloro che ci hanno investito. • Sostenibilità Finanziaria: significa che le risorse finanziarie investite e quelle generate dall’impianto sono sufficienti al rimborso del debito ed alla remunerazione degli investitori. BUSINESS PLAN E TECNICHE DI FINANZIAMENTO • Aspetti Fiscali: - Attività Commerciale: non si configura come attività commerciale. - Iva Investimento: non può essere detratta e quindi è un costo. - Imposte sul Reddito: non imponibile. • Aspetti Economici: - La Cessione di Energia Elettrica. • Aspetti Autorizzativi - Autorizzazione Unica. - Valutazione d’Impatto Ambientale. BUSINESS PLAN DI PROGETTI ENERGETICI Privati Aziende Società di Progetto Fino a 20 KW p Fino a 1 KW p Sopra 1 MW p Illimitata e gratuita. Illimitata e gratuita. Illimitata e gratuita. Significative differenze Significative differenze Significative differenze per aree geografiche per aree geografiche per aree geografiche Bassa Media Alta Bassa Media Significatica Basso Medio Alto D.I.A. D.I.A./Autorizzazione Unica Autorizzazione Unica / V.I.A. Semplice Medio Complesso 1.1 Impianti Domestici Le principali caratteristiche degli Impianti Domestici sono le seguenti: - Finalità: Autoproduzione di Energia Elettrica. - Clienti: Privati. - Dimensioni: fino a 20 KWp. 40 La segmentazione del mercato è importante poiché ad ogni fascia individuata corrispondono problematiche autorizzative, tecniche e finanziarie molto diverse tra loro. • Aspetti Fiscali: - Attività Commerciale: si configura come attività commerciale. - Iva Investimento: viene detratta. - Imposte sul Reddito: reddito imponibile. 41 I risultati del Business Plan possono essere misurati e sintetizzati mediante indicatori matematici chiamati “Indici”, i quali possono essere raggruppati nelle seguenti categorie: • Indici di Redditività: misurano la Sostenibilità Economica • Indici di Bancabilità: misurano la Sostenibilità Finanziaria. 2.4.1 Indici di Redditività Gli Indici di Redditività più utilizzati sono: • Valore Attuale Netto (VAN) • Tasso Interno di Rendimento (TIR) • Pay Back Period • Return on Equity (ROE) • Return on Investment (ROI) I suddetti indicatori possono essere calcolati secondo differenti “punti di vista” ovvero • del Progetto o degli Investitori • Pre Tax o Post Tax Valore Attuale Netto (VAN) È una metodologia tramite cui si definisce il valore attuale di una serie attesa di flussi di cassa non solo sommandoli contabilmente ma attualizzandoli sulla base del tasso di rendimento (costo opportunità dei mezzi propri). Ogni qual volta un investimento è associato ad un VAN positivo risulta non solo conveniente dal punto di vista economico e finanziario ma è più conveniente anche degli altri investimenti con caratteristiche simili. 42 Pay Back Period Misura, in termini di tempo (anni), il periodo necessario per recuperare un determinato investimento. Pay Back Equity Si considera l’investimento iniziale in termini di Equity e gli Utili o i dividendi distribuiti agli investitori durante i 20 anni del Progetto. Pay Back Progetto Si considera l’investimento complessivo iniziale per la realizzazione dell’Impianto e il Flusso di Cassa Operativo generato dal Progetto durante i 20 anni. Return on Equity È un indice di redditività del capitale proprio. Rappresenta l’indice globale dei risultati economici dell’azienda. È una percentuale che evidenzia il potenziale del capitale di rischio e la capacità dell’azienda di attrarre capitali (cioè quanto rende il capitale conferito all’azienda). Come si Calcola ROE = Reddito Netto / Mezzi Propri Come si Misura Per poter dire se un dato valore di ROE è buono o cattivo bisogna metterlo a confronto con il rendimento di investimenti alternativi (BOT, CCT, depositi bancari, ecc), cioè valutare il costo opportunità dell’investimento nell’azienda in questione. VAN Progetto Si attualizza l’investimento complessivo iniziale per la realizzazione dell’Impianto e il Flusso di Cassa Operativo generato da Progetto durante i 20 anni. Return on Investment Il ROI indica la redditività e l’efficienza economica della gestione caratteristica a prescindere dalle fonti utilizzate: esprime, cioè, quanto rende 1€ di capitale investito in quell’azienda. Tasso Interno di Rendimento (TIR) Rappresenta il costo del capitale per il quale i benefici (in termini di flussi di cassa futuri generati dall’investimento) sono completamente assorbiti dall’esborso iniziale e dalle uscite successive, necessarie a compensare il finanziamento iniziale. Un valore del TIR < 0 significa che il valore dei flussi di cassa futuri non arrivano a coprire l’esborso iniziale e le uscite successive (relative al finanziamento) e sono un segnale della non economicità dell’operazione dal punto di vista finanziario. Attual- Come si Calcola ROI = Reddito Operativo / Capitale Investito Come si Misura Per poter giudicare questo indice bisogna confrontarlo con il costo medio del denaro: se il ROI è inferiore al tasso medio di interesse sui prestiti, la remunerazione del capitale di terzi farebbe diminuire il ROE, si avrebbe cioè una leva finanziaria negativa: farsi prestare capitali porterebbe a peggiorare i conti dell’azienda. Viceversa, se il ROI dell’azienda è maggiore del costo del denaro preso a prestito, farsi prestare denaro e usarlo nell’attività produttiva porterebbe ad aumentare i profitti e migliorare i conti. ziamento. L’attuale mercato bancario, relativamente al settore del fotovoltaico, richiede un DSCR medio > 1,20. 2.4.2 Indici di Bancabilità Gli Indici di Bancabilità più utilizzati sono: • Debt Service Cover Ratio(DSCR) • Loan Life Cover Ratio (LLCR) LLCR Il LLCR è definito come il quoziente tra la somma attualizzata dei flussi di cassa disponibili per il Debt Service, compresi fra l’istante di valutazione e l’ultimo anno previsto per il rimborso dei finanziamenti e il debito residuo considerato allo stesso istante di valutazione. DSCR L’indice DSCR consente di confrontare il flusso di cassa della gestione corrente con il servizio del debito (Rata); in ogni esercizio, infatti, le risorse generate dal progetto devono essere in grado di coprire i costi relativi all’operazione di finanziamento. Come si Calcola È dato dal rapporto, per ogni anno del Business Plan, tra il Flusso di Cassa Operativo e la Rata del finanziamento. Come si Misura Il DSCR deve sempre essere > 1, altrimenti significa che i flussi di cassa generati dal progetto non sono sufficienti al rimborso del finan- TIPOLOGIA DI OPERAZIONE - Fotovoltaico (conto energia) - Idro/Mini-Idro - Biomassa a filiera corta con basso rischio di approvvigionamento della Biomassa - Eolico (DSCR valutato sulla base di scenari P75%) - Biomassa a filiera lunga Come si Calcola Il numeratore del rapporto rappresenta quindi il valore (attuale) dei flussi generati dal progetto su cui i finanziatori possono contare per il futuro rientro delle somme ancora dovute (espresse al denominatore). Come si Misura In virtù di quanto esposto risulta pertanto chiaro che, più l’indice di copertura considerato assume valori superiori all’unità (punto di equilibrio), maggiore risulterà la solidità finanziaria dell’investimento e la garanzia del rimborso ottenuta dai finanziatori. BASSO RISCHIO MEDIO ALTO DSCR almeno 1,25x e D/E<85% 1,25x>DSCR> 1,15x e D/E<85% DSCR<1,15x o D/E>85% DSCR almeno 1,35x e D/E<80% DSCR almeno 1,40x e D/E<75% 1,35x>DSCR> 1,20x e D/E<80% 1,40x>DSCR> 1,25x e D/E<75% DSCR<1,20x o D/E>80% DSCR<1,25x e D/E>75% BUSINESS PLAN E TECNICHE DI FINANZIAMENTO BUSINESS PLAN E TECNICHE DI FINANZIAMENTO VAN Investitori Si attualizza l’investimento iniziale in termini di Equity e gli Utili o i Dividendi distribuiti agli investitori durante i 20 anni del Progetto. mente gli investitori richiedono per progetti similari un TIR uguale o superiore al 9/10%. 43 PARTE 3 3.1 Mitigazione del rischio costruzione e gestione ANALISI DEI RISCHI Il rischio costruzione e gestione di un impianto può essere mitigato attraverso la stipula di idonei contratti EPC e O&M. 8. L’Appaltatore si impegna a garantire anche i valori di Disponibilità dell’impianto, nonché la Curva di Decadimento dell’efficienza dei pannelli, fino all’Accettazione Definitiva (2 anni dopo il rilascio del certificato di Accettazione Provvisoria). La tabella seguente rappresenta la “Matrice dei Rischi” relativa il settore fotovoltaico: Fotovoltaico Matrice dei Rischi Descrizione del Rischio 1 Approvvigionamento Rischio disponibilità materia prima Rischio che il rilascio delle autorizzazioni e permessi non avvenga 2 Autorizzazione e Permessi nei tempi o nei modi previsti Rischio che venga a mancare la disponibilità della superficie (terreno o tetto) 3 Disponibilità Superfici su cui è stato realizzato l’impianto. Rischio che la realizzazione dell’opera non avvenga nei tempi, ai costi 4 Costruzione e con le specifiche concordate Rischio che i costi necessari a mantenere gli edifici, gli impianti e le attrezzature in perfetto stato di funzionamento o a sostituire parte di essi al termine del loro ciclo di vita siano 5 Gestione e Manutenzione superiori rispetto alle previsioni economiche finanziarie iniziali Rischio che la produzione sia inferiore alla attese 6 Produzione Rischio legato alla distribuzione dell’energia elettrica prodotta 7 Distribuzione (allacciamento e capienza rete elettrica) Rischio legato alla vendita dell’energia elettrica prodotta (Conto Energia e Rischio Paese) 8 Mercato Rischio di mancato reperimento delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione e 9 Risorse Finanziarie gestione dell’iniziativa, in linea con le previsioni economiche finanziarie iniziali Rischio che un evento imprevedibile e incontrollabile da parte di tutte le parti coinvolte 10 Forza Maggiore nel progetto comporti un aumento dei costi o, nei casi peggiori, l’impossibilità di gestire il servizio 11 Insolvenza dell’Investitore Rischio che il Privato, l’Azienda o la Società di Progetto falliscano La tabella seguente illustra gli strumenti di mitigazione del rischio: 44 La tabella seguente illustra gli i soggetti a cui è possibile allocare, anche contrattualmente, il rischio: Pubblica Gestore EPC O&M AssicuraFotovoltaico Matrice dei Rischi Investitore Sole GSE Amm.trazione Rete Contract Contract zione Banca 1 Approvvigionamento x x 2 Autorizzazione e Permessi 3 Disponibilità Superfici x x 4 Costruzione x 5 Gestione e Manutenzione x x 6 Produzione x 7 Distribuzione x 8 Mercato x 9 Risorse Finanziarie x x 10 Forza Maggiore x 11 Insolvenza dell’Investitore 1. La stipula della convenzione con il GSE per l’ottenimento delle tariffe incentivanti costituisce condizione per l’Accettazione Provvisoria per ciascun impianto (in questo modo il “Collaudo GSE” risulta compreso nella disciplina delle procedure di accettazione). 2. L’Appaltatore è responsabile della fornitura dei pannelli, con prestazioni almeno pari o superiori a quelle indicate nel Progetto Definitivo. 3. L’Appaltatore garantisce il rendimento e l’efficienza dei pannelli per la durata del Contratto, a mezzo delle garanzie sulla Curva di Decadimento. 4. L’Appaltatore garantisce le prestazioni dell’impianto, attraverso il Valore garantito di Performance Rate, la Disponibilità e la Curva di Decadimento. 5. Il Committente mantiene il controllo dell’Opera attraverso la nomina del Direttore dei Lavori, il quale verifica la corrispondenza delle Opere con il Progetto Esecutivo (elaborato dall’Appaltatore sulla base del Progetto Definitivo). 6. Modalità di pagamento: [..] a fronte della fornitura dei pannelli, acquistati dall’Appaltatore sul mercato; la frazione residua a fronte dei SAL: 80% a SAL con periodicità mensile, 10% a seguito Verbale di Collaudo Provvisorio, 10% a seguito Verbale di Collaudo Definitivo. 7. Il Valore Garantito di Performance Rate (pari al 78%), è garantito dall’Appaltatore con il Performance Bond. Tale valore dovrà essere verificato nella Prova di Accettazione Provvisoria e confermata in quella di Accettazione Definitiva. Scostamenti dal PR garantito sono soggetti a penali di underperformance. 9. Performance Bond: l’Appaltatore consegna una garanzia bancaria pari al 10% del Corrispettivo totale a garanzia del puntuale ed esatto adempimento delle obbligazioni dell’Appaltatore (compreso PR, Disponibilità, Curva di Decadimento). La garanzia è valida fino al rilascio del Certificato di Accettazione Definitiva. Qualora le prime 2 Verifiche Intermedie (semestrali) confermino il rispetto del PR nel 1° anno, il PB verrà ridotto del 50%. 10. Il valore minimo del PR stabilito dal GSE per l’ottenimento del Conto Energia è il 76,5%. 11. La penale di underperformance rappresenta l’attualizzazione dei mancati ricavi per la minore produzione effettiva rispetto a quella attesa. 12. L’Appaltatore si impegna a scegliere, acquistare e mettere a disposizione le parti di ricambio idonee allo svolgimento della manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto, ai fini della costituzione del Magazzino previsto dal contratto. Tali parti sono accettate dall’operatore O&M a decorrere dall’Accettazione Provvisoria. 13. L’Appaltatore prende atto ed accetta che gli impianti potranno essere finanziati in project financing e si impegna (in comunione con il Committente) a negoziare le integrazioni necessarie per favorire tale forma di finanziamento, ivi compresa la cessione dei crediti del Committente alla Banca Finanziatrice. Le parti si impegnao a non modificare il Contratto e a non esercitare diritti da esso derivanti senza il previo consenso della Banca Finanziatrice. 14. Periodo di Garanzia. Inverter e Pannelli: garanzie dei relativi produttori, in particolare per i pannelli 90% della potenza nominale per i primi 10 anni e 80% fino a 25 anni. Infrastrutture ed altra componentistica: 2 anni. Opere edili e carpenteria metallica pesante: 10 anni. BUSINESS PLAN E TECNICHE DI FINANZIAMENTO BUSINESS PLAN E TECNICHE DI FINANZIAMENTO Fotovoltaico Matrice dei Rischi Strumenti di Mitigazione del Rischio Stante la certezza del fornitore (il Sole), si utilizzano analisi statistiche di irraggiamento 1 Approvvigionamento solare medio annuo per ogni località geografica Ottenimento di tutte le necessarie autorizzazioni prima di iniziare il progetto: 2 Autorizzazione e Permessi DIA, Autorizzazione Unica, VIA, ecc. Strumenti Giuridici: Proprietà o Diritto di Superficie. Perché non la locazione o il 3 Disponibilità Superfici comodato? EPC Contract: Contratto “Chiavi in Mano” e garanzie di corretta realizzazione 4 Costruzione O&M Contract: Contratto di Manutenzione Onnicomprensiva per tutta la durata della 5 Gestione e Manutenzione gestione e a prezzo fisso 6 Produzione Garanzia di rendimento minimo (perfomance bond) nell’ O&M Contract 7 Distribuzione STMG, STMD o TICA 8 Mercato Conto Energia 9 Risorse Finanziarie Mezzi Propri e Finanziamento Bancario 10 Forza Maggiore Polizza “All Risk” con copertura dei danni diretti ed indiritti (mancata produzione) 11 Insolvenza dell’Investitore Analisi del merito creditizio dell’investitore e tecniche di finanza di progetto Di seguito si riportano le principali caratteristiche di un EPC Contract “ideale”: 45 Di seguito si riportano le principali caratteristiche di un O&M Contract “ideale”: 9. Recesso unilaterale del Committente: consentito in ogni caso dopo i primi 3 anni. 1. Il Gestore si impegna alla svolgimento dei servizi di gestione e manutenzione (ordinaria e straordinaria) degli impianti, con la formula “chiavi in mano.” 10. Risoluzione del contratto: disciplinata. 2. Il Gestore si obbliga a garantire, per tutta la durata del Contratto, il mantenimento della Disponibilità dell’Impianto (definita in termini prestazionali e non temporali) e della Curva di Decadimento delle prestazioni dei pannelli (già garantita dall’Appaltatore fino all’Accettazione Definitiva). 3. I valori prestazionali devono essere coperti da una Garanzia Autonoma pari a € ... indicizzata all’ISTAT. 4. Il Gestore garantisce, oltre all’esecuzione delle riparazioni necessarie, il mantenimento di un idoneo assortimento di scorte e Parti di Ricambio. 5. Il Contratto ha effetto dalla data di rilascio del Certificato di AP. 46 7. Nel caso in cui l’energia elettrica effettivamente prodotta sia superiore a quella attesa in base al valore di Disponibilità, il Gestore avrà diritto ad un Corrispettivo Aggiuntivo pari al [..] % del ricavo incassato dal Committente a seguito della vendita dell’energia addizionale. 8. Forza Maggiore: il Gestore non potrà chiedere alcun incremento del Corrispettivo, salvo il caso in cui in un anno si verfichino uno o più eventi di FM che determinino maggiori costi nella fornitura dei Servizi per un ammontare eccedente il 30%. I periodo di fermo per FM sono esclusi dalle valutazioni dei livelli prestazionali d’impianto. 3.2 L’insolvenza dell’Investitore Il “Rischio” più complesso da gestire è quello legato all’ Insolvenza dell’Investitore. Per mitigare tale Rischio, si utilizzano meccanismi differenti a seconda che si tratti di: • Persona Fisica (Impianti Domestici) • Azienda (Impianti Industriali) 3.2.1 Beneficiario Persona Fisica Negli Impianti Domestici il beneficiario del finanziamento è una persona fisica. Rischio: anche se l’impianto funziona correttamente e produce reddito, se la persona fisica diventa insolvente, tale situazione comprometterà anche il finanziamento legato all’impianto. Strumenti di mitigazione del Rischio: • Analisi del Business Plan del progetto per verificare la sussistenza dell’equilibrio tra i flussi di cassa del progetto ed il rimborso del finanziamento. • Analisi dei redditi e del patrimonio del beneficiario. • Analisi di altri finanziamenti che gravano sul beneficiario. • Verifica di un equilibrio tra le uscite per fi- 3.2.2 Beneficiario Azienda Negli Impianti Industriali il beneficiario del finanziamento è un’ azienda. Rischio: anche se l’impianto funziona correttamente e produce reddito, se l’azienda diventa insolvente o, peggio, fallisce, tale situazione comprometterà anche il finanziamento legato all’impianto. Strumenti di mitigazione del Rischio: • Rating: se l’azienda presenta un Rating (Basilea 2) negativo, è già indice di un elevato livello di rischio e di un maggior costo del finanziamento per la Banca. • Analisi del Business Plan dell’azienda per capire le sue prospettive future. • Analisi del Business Plan del progetto per verificare la sussistenza dell’equilibrio tra i flussi di cassa del progetto ed il rimborso del finanziamento. • Analisi di altri finanziamenti che gravano sul beneficiario. • Verifica di un equilibrio tra le uscite per finanziamenti e le entrate annue (Indice DSCR). • Garanzie reali accessorie: ipoteca su immobili, pegno su titoli, ecc. PARTE 4 TECNICHE DI FINANZIAMENTO 4.1 Impianti Domestici Caratteristiche Generali • Beneficiario: persona fisica • Tipologia: mutuo chirografario a SAL • Finanziamento: fino al 100% del costo di realizzazione dell’ impianto, compresa l’Iva (infatti, per il privato, l’Iva è un costo) • Importo: impianti fino a 20 KWp o circa €150.000 di investimento. • Tasso: fisso o variabile • Durata: fino a 15 anni, oltre 12 mesi di preammortamento. 4.2 Impianti Industriali Caratteristiche Generali • Beneficiario: azienda • Tipologia: mutuo chirografario a SAL • Finanziamento: fino al 100% del costo di realizzazione dell’ impianto, Iva esclusa (l’azienda porta l’Iva in detrazione). • Importo: fino ad 1 MWp, ma da valutare sulla base della solvibilità dell’azienda. • Tasso: fisso o variabile • Durata: fino a 15 anni, oltre 12 mesi di preammortamento. Garanzie • Cessione di tutti i crediti rivenienti dal Conto Energia liquidati dal GSE per tutto il periodo di durata del finanziamento. • Assicurazione “All Risk” vincolata a favore della Banca. • Privilegio Speciale sull’Impianto. Garanzie • Fideiussione dei soci fino all’accettazione della cessione del credito da parte del GSE. • Cessione di tutti i crediti rivenienti dal Conto Energia liquidati dal GSE per tutto il periodo di durata del finanziamento. • Assicurazione “All Risk” vincolata a favore della Banca. • Privilegio Speciale sull’Impianto. Altri Elementi • EPC e O&M Contract “bancabili” Altri Elementi • EPC e O&M Contract “bancabili”. • Due Diligence Tecnica per gli impianti superiori ai 20 KWp. BUSINESS PLAN E TECNICHE DI FINANZIAMENTO BUSINESS PLAN E TECNICHE DI FINANZIAMENTO 6. La Disponibilità d’Impianto e il rispetto della CdD devono essere verificati annualmente. Qualora la Disponibilità misurata risultasse inferiore ai livelli garantiti (98%) il Gestore sarà tenuto al versamento di una penale corrispondente al rimborso del mancato ricavo (energia + contributo). Le penali non potranno comunque superare l’importo garantito dalla polizza fideiussoria, pari all’importo complessivo del Corrispettivo. 11. Si definisce Disponibilità il rapporto tra i kWh prodotti effettivi (come misurati dal contatore GSE) ed i kWh teoricamente producibili dall’impianto in funzione dell’irraggiamento effettivo rilevato in campo nel corso dell’anno solare, considerati i valori contrattuali garantiti del Performance Rate di conversione e del rendimento dei pannelli. Tale valore deve essere non inferiore al 98% per tutta la durata del Contratto, secondo la formula: Disp = EE effettiva / (Irr. eff. * Potenza nominale * Rend. atteso di conversione fotovoltaica dei pannelli nell’anno considerato * Valore atteso del PR di conversione (concordato contrattualmente al 78%). nanziamenti e le entrate annue: solitamente se il rapporto è pari o superiore ai 2/3, non si procede con il finanziamento. • Garanzie reali accessorie: ipoteca su immobili, pegno su titoli, ecc. 47 PARTE 5 UTILITY PROJECT FINANCE Il project finance è un approccio multidisciplinare al finanziamento di specifici investimenti caratterizzati da ampi livelli di complessità di strutturazione nonché dalla possibilità di ricorrere ad un elevato coinvolgimento di finanziamenti provenienti dal settore bancario. La principale garanzia per il rimborso dei finanziamenti é rappresentata dai flussi di cassa del progetto, che si devono manifestare con adeguati livelli di certezza, e da una efficace gestione dei rischi legati all’iniziativa, che permette di limitare la possibilità che i flussi di cassa previsti vengano meno. La valutazione di sostenibilità economico/finanziaria della singola iniziativa si basa esclusivamente sulla qualità (intesa come capacità di generare flussi di cassa a fronte di un determinato livello di rischio) del singolo progetto e non su merito creditizio dei singoli azionisti. I SOGGETTI COINVOLTI E LE RELAZIONI CONTRATTUALI Assicurazioni Contratto di Capitalizzazione Coperture assicurative Gestore Fornitore Costruttore Pubblica Amministrazione Promotori Contratto di Concessione O&M Agreement Long Term Supply Agreement SOCIETÀ PROGETTO (SPV) Contratto di Off - Take Acquirente Utenza Contratto di finanziamento BUSINESS PLAN E TECNICHE DI FINANZIAMENTO Banche 48 Si segnala la sezione: Link Energia intelligente Per saperne di più sulle tecniche e sulle tecnologie disponibili che utilizzano energia intelligente, suggerimenti dettagliati e metodi di risparmio energetico, nonché descrizioni e spiegazioni chiare delle tecnologie odierne più innovative ed efficienti in materia di energia rinnovabile. Informazioni, iniziative e programmi di finanziamento della Commissione europea. Risorse generali di energia sostenibile. Uso razionale dell’energia. Fonti energetiche rinnovabili. Trasporti e mobilità. IL PORTALE DELL’UNIONE EUROPEA Contratto EPC La costituzione di una società ad hoc chiamata SPV (Special Purpose Vehicle) consente di isolare il progetto, i suoi cash flow e i suoi rischi da un punto di vista giuridico, economico patrimoniale e tecnico (Ring Fencing) In un contesto di difficoltà economica diffusa il settore delle Energie Rinnovabili rappresenta una delle poche aree di investimento in grado di attrarre risorse e garantire ritorni relativamente sicuri agli investitori, sia imprenditoriali che istituzionali. Il project finance rappresenta la struttura più consona per finanziare l’investimento in energie rinnovabili innanzitutto perché il settore è caratterizzato da norme pre-definite e chiare, grazie soprattutto al sistema d’incentivi, ma anche perché i rischi dell’investimento sono allocati su contropar- COMMISSIONE EUROPEA ENERGIA SOSTENIBILE PER L’EUROPA DIREZIONE GENERALE ENERGIA E TRASPORTI http://www.sustenergy.org/tpl/page.cfm?pageName=home ti capaci di gestirli (costruttore dell’impianto e gestore dello stesso per gli aspetti tecnici, banca per gli aspetti finanziari). Le banche sono costrette ad essere selettive nella scelta dei progetti da finanziare. I progetti devono essere impostati secondo le regole di mercato e devono essere portati avanti da promotori credibili, con solidità finanziaria e con un’ottica di lungo periodo sull’investimento. Esperienza degli Sponsor e qualità dell’operazione sono i principali driver nel processo di affidamento. SETTORE ENERGIA http://europa.eu/pol/ener/index_it.htm Lingua Italiano. Un’ampia gamma di progetti e programmi. Modalità per l’accesso ai finanziamenti per le imprese Finanziamenti e sovvenzioni UE. Gare d’appalto e contratti UE. Come pubblicare o cercare una gara d’appalto. Banche dati nazionali sugli appalti pubblici. Le ultime gare d’appalto dell’UE per paese e per argomento. Borse di studio e apprendimento in Europa. Sintesi su legislazione e politiche energia, trattati e legislazione in vigore. Pubblicazioni, statistiche e comunicati stampa. BOLLETTINO DELL’UNIONE EUROPEA NEWS ENERGIE http://europa.eu/bulletin/it/new/energie.htm La raccolta dei bollettini e delle news nel settore energia. SPORTELLO UNICO PER LE IMPRESE ENTERPRISE EUROPE NETWORK Al servizio dell’internazionalizzazione, del trasferimento tecnologico transnazionale e del Programma Quadro dell’Unione Europea http://www.apre.it/Sportello_imprese/CINEMA.htm La rete Enterprise Europe Network (EEN), è la nuova rete voluta dalla Commissione Europea costituita da 500 punti di contatto in circa 40 paesi europei per promuovere l’internazionalizzazione, il trasferimento tecnologico transnazionale e il Programma Quadro dell’Unione Europea presso imprese, centri di ricerca e Università. Il sito serve per aiutare le imprese, le Università ed i centri di ricerca a sviluppare il loro potenziale di innovazione e sensibilizzarli nei confronti delle politiche della Commissione Europea. Motore di ricerca per offerte e richieste tecnologiche della Rete Enterprise Europe Network. ERSE ENEA - Ricerca sul Sistema Elettrico S.p.A.) - ATLANTE EOLICO http://atlanteeolico.erse-web.it/viewer.htm Oltre a fornire dati ed informazioni sulla distribuzione delle risorse eoliche sul territorio italiano e nel contempo aiutare ad individuare le aree dove tali risorse possono essere interessanti per lo sfruttamento energetico, all’interno è presente un utile strumento per il calcolo delle prestazioni corredato da un chiaro e sintetico manuale d’uso. UNIONE EUROPEA Photovoltaic Geographical Information System - Interactive Maps http://re.jrc.ec.europa.eu/pvgis/apps3/pvest.php APRE Lingua inglese Sezione dove poter calcolare in via approssimata l’irraggiamento solare nei paesi europei; la pianta interattiva permette il posizionamento sulle singole località tuttavia non calcola gli eventuali ombreggiamenti propri della specifica puntuale posizione. AGENZIA PER LA PROMOZIONE E RICERCA EUROPEA MEMBRO DI ENTERPRISE EUROPE NETWORK Assistenza sui programmi europei di ricerca http://www.apre.it/ In lingua italiana. La struttura e gli ambiti di intervento del VII Programma Quadro, rappresentato attraverso uno schema per una visione di insieme e per un accesso semplice e diretto alle aree di interesse. Cliccando direttamente sulle voci nei riquadri si può accedere alle pagine di riferimento. Molto utile è la guida in italiano al VII Programma Quadro, con Schemi di finanziamento Costi ammissibili Contributo UE: Meccanismi di rimborso. Presentazione della proposta: modulistica parte A e B. Motore di ricerca per offerte e richieste tecnologiche della Rete Enterprise Europe Network. L’elenco di tutti BANDI (tutti i temi) e il loro stato di attuazione. MINISTERO DELLA DIFESA SERVIZIO METEOROLOGICO http://clima.meteoam.it/ Da questa sezione del sito del Ministero della Difesa si accede in tempo reale ai dati satellitari su meteorologia e clima. Una sezione di ricerca e richiesta dati offre la possibilità di avere un resoconto di una località prescelta, all’interno di un arco temporale selezionabile, sui seguenti parametri: vento, precipitazioni temperatura, pressione, visibilità, umidità e fenomeni. ENEA Sito dell’Enea dedicato all’efficienza energetica e, in particolare, agli incentivi del 55% previsti dalle ultime leggi Finanziarie http://efficienzaenergetica.acs.enea.it/ Dove trovare: - La raccolta delle leggi finanziarie - La raccolta aggiornata dei decreti che regolano le detrazioni fiscali e la raccolta delle circolari dell’Agenzia delle entrate. - Tutta la normativa sull’efficienza energetica. - Tanti opuscoli e guide operative pubblicate dall’Enea compreso il vademecum per i lavori incentivati, la guida all’uso dei decreti e le guide dell’Agenzia delle Entrate. CONSIGLI PER GLI ACQUISTI Una sezione specifica per I TECNICI MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO Statistiche energia http://dgerm.sviluppoeconomico.gov.it/dgerm Statistiche dei prezzi e dei consumi. Prezzi Nazionali ed europei di alcuni prodotti petroliferi, del gas naturale e del carbone, bollettino petrolifero e costo del greggio. Consumi petroliferi nazionali. Nella sezione link si segnalano i siti per: Statistiche dei produttori elettrici europei. Statistiche europee su Energia e Trasporti. AGENZIA DELLE ENTRATE Sezione dedicata alle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico http://www.agenziaentrate.it REGIONE TOSCANA SPORTELLO ENERGIA CONSIGLI, INFORMAZIONI E SUGGERIMENTI PER RISPARMIARE CON LE FONTI PULITE http://www.regione.toscana.it/energia Sul sito dell’Agenzia delle Entrate la sezione - Documentazione - Guide fiscali – ha una sottosezione sempre aggiornata tutta dedicata alla Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico, Aggiornata con la legge Finanziaria 2008 e il decreto interministeriale del 7 aprile 2008. Aggiornata con la legge Finanziaria 2008 e il decreto interministeriale del 7 aprile 2008 – la guida contiene un’elencazione chiara e sintetica di tutti gli adempimenti necessari per ottenere la detrazione. In attuazione al Piano di indirizzo energetico regionale PIER (principale documento di programmazione ernergetica della Regione Toscana) è nato lo Sportello Energia che ha lo scopo di raggiungere gli obiettivi condivisi a livello comunitario (in particolare entro il 2020 il miglioramento del 20% dell’efficienza energetica e la produzione del 20% di energia da fonti rinnovabili). Tre i settori distinti Cittadini, aziende e Pubblica amministrazione, per ogni target di utenza un’ articolata serie di informazioni su risparmio ed efficienza, le autorizzazioni e le opportunità intese soprattutto come fonti di finanziamento attuate dalla Regione Toscana. ENERGETICAMBIENTE.IT forum di utenti con scambi di conoscenze sulle energie rinnovabili http://www.energeticambiente.it/Ambiente Un forum per ampliare e condividere le proprie conoscenze sul mondo dell’energia e sull’alternativa ai combustibili fossili. Il contributo del forum ci permette di condividere e venire a conoscenza di iniziative di seminari e corsi di aggiornamento e notizie e commenti il tutto in forma estremamente dinamica e interattiva. CREAR Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Energie Alternative e Rinnovabili Università di Firenze http://crear.bluefactor.it/ Promuove, sostiene e, coordina e sviluppa attività di ricerca interdisciplinare, nonché programmi di formazione nel settore delle Energie Rinnovabili, sotto gli aspetti Ingegneristici, Chimici, Agrari-Forestali e Geologici, anche con riguardi ai profili, economico e sociologico; promuove iniziative di divulgazione scientifica e di collaborazione interdisciplinari nei settori di interesse del Centro stesso; promuovere convenzioni nazionali ed internazionali che assicurino la realizzazione degli scopi del Centro. MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE PORTALE CARTOGRAFICO NAZIONALE http://www.pcn.minambiente.it/PCN/ Il Portale Cartografico Nazionale permette la visualizzazione e l’utilizzo della cartografia di base nazionale con l’obiettivo di promuovere e diffondere l’utilizzo dei Sistemi Informativi Territoriali, tenendo in considerazione i progetti e le attività attualmente in corso a livello nazionale ed europeo. All’interno una utilissima raccolta di Manuali che ti aiutano nell’accesso ai dati cartografici presenti nel Portale. LEGAMBIENTE http://www.fonti-rinnovabili.it/ La sezione incentivi presenta un’utile suddivisione aggiornata di tutti gli incentivi nazionali e la possibilità di selezionare il filtro degli incentivi e i finanziamenti specifici per ogni regione d’Italia. AUTORITÀ PER L’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS Sito dell’autorità preposta alle tariffe energetiche http://www.autorita.energia.it All’interno della sezione Dati e documenti: una serie di dati Dati statistici - Banche dati qualità - Elenchi operatori - Prezzi e tariffe. La sezione normativa da una suddivisione aggiornata e di recente pubblicazione di tutti i Riferimenti Normativi in ordine cronologico della Normativa nazionale – normativa UE. Dalla sezione pubblicazioni si può attivare l’iscrizione alla news letter generale che informa su tutti gli aggiornamenti del sito e in particolare quella su Energia, gas ed Efficienza energetica. GSE Gestore Servizi energetici - http://www.gse.it GME Gestore mercati energetici - http://www.mercatoelettrico.org/It/default.aspx AU Acqiuirente unico SPA - http://www.acquirenteunico.it Il Gestore dei Servizi Energetici promuove in Italia lo sviluppo delle fonti rinnovabili attraverso l’erogazione di incentivi e con campagne di informazione per un consumo di energia elettrica responsabile e compatibile con lo sviluppo sostenibile Lo Sportello I.T.E.R. Innovazione Tecnologica con energie rinnovabili, nasce dalla volontà di creare un punto di riferimento per le imprese della provincia che vorranno intraprendere la via del cambiamento con l’utilizzo delle energie rinnovabili. È un’antenna del sistema camerale e della rete Enterprise Europe Network - punto di contatto per: MANTENERE le relazioni con l’Unione Europea e altri attori locali, regionali e nazionali per l’informazione e la ricerca di finanziamenti. PROMUOVERE E SENSIBILIZZARE le imprese all’utilizzo delle energie rinnovabili in linea con le recenti politiche comunitarie del pacchetto “Clima Energia 20-20-20”. VALORIZZARE i processi di internazionalizzazione e sviluppo industriale, inteso come promozione e supporto alle società operanti nella produzione di impianti e apparecchiature di carattere innovativo verso i mercati internazionali. FAVORIRE il confronto tra imprese, associazioni e cittadini consumatori sulle principali questioni che legano sempre più lo sviluppo economico diffuso, alla tutela dell’ambiente e riqualificazione del territorio nell’ottica di un miglioramento della qualità della vita e del benessere della comunità locale. REALIZZARE INCONTRI, seminari e convegni workshop e laboratori di formazione sui temi dell’energia, del risparmio energetico e della tutela ambientale. DARE IMPULSO alla diffusione di buone pratiche, all’uso efficiente dell’energia e del risparmio energetico come elemento fondamentale per la riduzione della domanda energetica. Sportello per l’Innovazione Tecnologica con Energie Rinnovabili - I.T.E.R Viale Giotto, 4 – AREZZO TEL. 0575 303806 – FAX 0575 300953 [email protected] ELENCO DEI PARTECIPANTI I Laboratori d’impresa hanno favorito e stimolato il confronto tra esperti, imprenditori e professionisti sui temi di attualità scientifica e tecnologica in campo energetico, tecnologico ed ambientale. Un lavoro da cui trarre spunti per arricchire la propria esperienza e i propri progetti operativi. La Guida rappresenta la sintesi di questo percorso durante il quale l’interazione, il dibattito, la collaborazione e l’aiuto di tutti i partecipanti, che qui menzioniamo in segno di ringraziamento, hanno arricchito e completato il lavoro compiuto, Alessandro Ciappi Ciappi Alessandro [email protected] Filippo Larghi Genergy spa [email protected] Donato Romanelli Ray Donald srl [email protected] Alessandro Ruzzi B.Energia Srl [email protected] Marcello Lepri Legeco spa [email protected] Fabio Salvadori Genergy spa [email protected] Marcello Maruffi Marcello Maruffi L.M.P. [email protected] Sincero Santi Clima Energy snc [email protected] Fabrizio Mascarucci Mascarucci Fabrizio [email protected] Lorenzo Stocchi Studio Notaristefano [email protected] Fabrizio Morelli Morelli Fabrizio Consulting [email protected] Andrea Tinti Studio Notaristefano [email protected] contribuendo in maniera concreta e efficace alla realizzazione di uno strumento utile e chiaro che oggi viene messo a disposizione del sistema economico e dei cittadini. Paolo Agnolucci Clima Energy snc [email protected] Marco Briganti Alar Center Divisione Eco-Energy [email protected] Marcello Banelli Centro Energia srl [email protected] Davide Cagnolati Consulenza e Promozione Energie Rinnovabili [email protected] Lucio Nasorri Clima Energy SNC [email protected] Angiolo Vedovini Studio Notaristefano [email protected] Nicola Carboni High Facing spa [email protected] Marcello Orlandesi Orlandesi Marcello [email protected] Simone Verdelli Confartigianato Imprese Arezzo [email protected] Fabrizio Cavallini AZ Consulting Prof.sti Associati [email protected] Giovanni Rapini Rapini Giovanni [email protected] Alessio Veschi Energar srl [email protected] Giuseppe Briganti Alar Center Divisione Eco-Energy [email protected] Pier Luigi Briganti Alar Center Divisione Eco-Energy [email protected] CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI AREZZO PRESIDENTE - Dott. Giovanni Tricca SEGRETARIO GENERALE - Dott. Giuseppe Salvini La stampa della presente pubblicazione è stata coordinata da: Dott.ssa Isabella Bietolini – Responsabile Servizio Studi Statistica e Sviluppo Economico Sig.ra Carla Fabbrini – Responsabile Sportello per l’innovazione tecnologica – Energie Rinnovabili Si ringraziano i docenti dei LABORATORI D’IMPRESA per il fondamentale apporto dato alla stesura della Guida. La pubblicazione è realizzata in collaborazione con Unioncamere Toscana, partner di Enterprise Europe Network, nell’ambito del progetto “Cinema”, cofinanziato dalla Commissione Europea Finito di stampare nel mese di dicembre 2009