L'ansia L’ansia, la cui etimologia latina richiama concetti quali il sentirsi soffocare e il sentirsi stretti, è connotata da varie sensazioni per lo più spiacevoli fra cui il timore, la paura, l’apprensione, la preoccupazione, la sensazione che le cose possano sfuggire di mano, il bisogno di trovare una soluzione immediata e, nel caso di esposizione prolungata, la frustrazione e la disperazione. Tuttavia l’ansia è un’ emozione naturale e universale; è generata da un meccanismo fisiologico e psicologico di risposta allo stress il quale svolge la funzione di anticipare la percezione di un eventuale pericolo prima ancora che quest’ultimo sia chiaramente sopraggiunto, mettendo in moto specifiche risposte fisiologiche che spingono da un lato all’esplorazione per identificare il pericolo ed affrontarlo nella maniera più adeguata e, dall’altro, quando necessario alla sopravvivenza, all’ evitamento e alla eventuale fuga. L'ansia è uno stato psichico prevalentemente cosciente, di un individuo caratterizzato da una sensazione di paura, intensa e duratura, che può essere connessa o meno ad uno stimolo specifico individuale interno o eterno. L'ansia è una complessa combinazione di emozioni negative che includono paura, apprensione e preoccupazione, ed è spesso accompagnata da sensazioni fisiche come palpitazioni, dolori al petto, respiro corto, nausea, tremore interno. Può esistere come disturbo cerebrale primario oppure può essere associato ad altri problemi medici, inclusi disturbi psichiatrici. I segni somatici sono dunque una iperattività del sistema nervoso autonomo. L'ansia si distingue dalla paura per il fatto di essere aspecifica, vaga e derivata da un conflitto interiore. Esiste pertanto, un'ansia buona, fisiologica utile finalizzata a proteggerci dai rischi, a mantenere lo stato d'allerta e a migliorare le prestazioni. Si parla di ansia patologica quando la risposta alle stimolazioni ambientali è eccessiva e immotivata; essa trae origine dall’inconscio e sfugge al controllo razionale. L’ansia patologica è uno stato d’animo che pone il soggetto in una condizione di penosa aspettativa del pericolo, proiettata nel futuro ma non effettivo. I sintomi ad essa legati possono variare a seconda dell’organo interessato e del tipo di disturbo. Ne vediamo ora di seguito quattro: 1. Attacco di panico con agorafobia 2. Ansia associata ad umore depresso 3. Ansia generalizzata 4. Ansia con somatizzazione 1. Attacco di panico con agorafobia E’ un disturbo psichiatrico con un’incidenza dell’1.5% e 3.5%, specie nella popolazione femminile. I primi sintomi si manifestano nell’adolescenza o età adulta con comparsa di attacchi di ansia acuta ed anticipatoria. Nel 75% dei casi si verifica agorafobia o comportamenti di esitamento. A seguito del disturbo i soggetti presentano numerosi problemi sul lavoro e nei rapporti sociali, se non curato con la giusta terapia diventa cronico. 2. Ansia associata ad umore depresso La combinazione di sintomi ansiosi e depressivi genera un disfunzionamento globale che però non è inquadrabile in una precisa tipologia appartenente alla patologia ansiosa piuttosto che a quella depressiva, a meno che nella “storia” del soggetto siano ritrovabili altre situazioni legate più all’ansia che alla depressione. Ha un’incidenza del 1% della popolazione e porta gravi problemi in ambito lavorativo e socio-relazionale. 3. Ansia generalizzata Può comparire già durante l’infanzia ed è caratterizzato da ansia e preoccupazione eccessive presenti durante tutto l’anno soprattutto nell’approssimarsi di determinati eventi o attività che si devono affrontare. Oltre alla tensione si presentano sintomi fisici come tensione muscolare, insonnia, stanchezza. Ha un’incidenza del 5% della popolazione generale, soprattutto nelle donne. 4. Ansia con somatizzazione Alcuni sintomi dell’ansia si manifestano senza che nel paziente ci sia una vera e propria patologia. Questi sintomi somatici sono gli stessi dei disturbi sopraccitati, ma non c’è nel paziente alcuna patologia di tipo organico. Per qusto non è possibile stimare l’incidenza del disturbo, ma possiamo descrivere nel dettaglio i sintomi del disturbo a seconda dell’apparato interessato: Apparato circolatorio: tachicardia, extrasiostolia, dolore precordiale, palpitazioni, polso irregolare, ipertensione, disturbi vasomotori alle estremità. Apparato gastroenterico: difficoltà a deglutire, bruciori e senso di pesantezza gastrica, nausea, vomito, borborigmi, flatulenza, diarrea, stipsi. Apparato respiratorio: senso di oppressione o di costrizione toracica, sensazione di soffocamento, iperventilazione, sospiri, dispnea. Apparato urogenitale: minzione frequente, dolore alla minzione, amenorrea, frigidità, disturbi dell’erezione o dell’eiaculazione, impotenza.