Ittiosi fetale bovina
Con il termine di Ittiosi si intende un gruppo eterogeneo di anomalie della cute osservate sia nel bovino
che in altre specie. Il nome deriva dalle caratteristiche lesioni cutanee che ricordano le squame di un
pesce.
L’Ittiosi fetale (feto arlecchino) è la forma più grave e non è compatibile con la vita; i vitelli ammalati
nascono morti o muoiono pochi giorni dopo la nascita. La cute è ricoperta da larghe scaglie cutanee
separate da profonde fessure le quali ricordano una “corazza di cuoio”; il pelo è in genere completamente
assente.
Nel bovino l’ittiosi possiede una base ereditaria di tipo autosomico recessivo: la sostituzione di una
istidina in una arginina nella catena aminoacidica del gene ABCA12 allo stato omozigote provoca la
malattia, mentre in caso di stato eterozigote i soggetti sono portatori sani non presentando alcun segno
della patologia.
In Italia questa patologia è presente esclusivamente in soggetti di razza Chianina e la sua diffusione si
deve al grande utilizzo di un riproduttore che è risultato essere portatore sano della patologia.
I primi casi di questa patologia sono stati segnalati nel 2004 presso l’azienda Pratolina di Badia Pavese
(PV). A seguito dell’attiva collaborazione dei proprietari, sia nel fornire tutta la documentazione relativa
alle genealogie sia nel permettere il prelievo di materiale biologico, è stato possibile unitamente alla
collaborazione di istituti di ricerca Universitari, individuare sia la causa genetica responsabile, sia la
messa a punto di un test diagnostico che attualmente rende possibile l’individuazione dei soggetti
portatori sani della patologia.
Questa tecnologia permette attualmente di eliminare dalla riproduzione tutti i soggetti portatori della
mutazione e quindi eradicare la patologia nella razza Chianina.
Pubblicazioni
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Bosco A. Ittiosi Congenita nella razza bovina Chianina: Modalità di trasmissione. Tesi di laurea in
Scienze e Tecnologie Agrarie (2013)
