Difficoltà e Disturbi dell`Apprendimento

Centro Camilliano di Formazione Marzo 2012 Dr. Marco Vicentini psicologo psicoterapeuta CBT http://www.marcovicentini.it/didattica ¡  Le difficoltà scolastiche ¡  La componente affettiva-­‐relazionale ¡  Genitori, Insegnati, Educatori ¡  I disturbi specifici dell’apprendimento (DAS) §  Dislessia §  Digrafia §  Discalculia §  Deficit Visuo-­‐Spaziale ¡  Disturbo da Deficit di Attenzione ¡ 
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Cornoldi (1999) Le difficoltà di apprendimento a scuola, Il Mulino. Cornoldi et al. (2001). Iperattività e autoregolazione cognitiva, Erickson De Grandis (2007), La dislessia, Erickson. Filippello (2008) Valutazione e trattamento dei disturbi del comportamento. Interventi cognitivo-­‐comportamentali in ambito scolastico e familiare, Piccin. Marzocchi, Valagussi (2011) Il bambino con disturbo di attenzione e iperattività, Il Mulino Stella (2004), La dislessia, Il Mulino. Tressoldi, Vio (1996) Diagnosi dei disturbi dell'apprendimento scolastico, Erickson. www.aiditalia.org www.airipa.it ¡  Che si acquisisce in tempi molto brevi ¡  Che in breve tempo diventa automatica ¡  Che ha caratteristiche di robustezza ¡  Alla fine della I elementare i bambini italiani leggono e scrivono correttamente il 96% delle parole della loro lingua ¡  I bambini inglesi solo il 36% leone ¡  All’inizio della II elementare, dopo l’estate, i bambini leggono meglio di quanto facessero alla fine della I, prima dell’estate. ¡  E così per ogni classe ¡  SI TRATTA DI PROCEDURE AUTOMATIZZABILI ¡  Sono compiti che possono essere eseguiti molto precocemente senza alcun impegno attentivo caratterizzate da rapidità e correttezza 2 + 2 ? 3 x 4 ? ¡  Ma cosa succede quando queste procedure non diventano automatiche ? ¡  Lettura ¡  Scrittura ¡  Grafia ¡  Calcolo ¡  Dislessia ¡  Disortografia ¡  Disgrafia ¡  Discalculia Sono disturbi di origine neurobiologica. Sono presenti dalla nascita. Alta componente eredo-­‐familiare. Non scompaiono. Nel tempo possono compensarsi. Difficoltà
- si riferisce alle prestazioni
- lo usa chi valuta una prestazione
Disturbo
- analizza le cause
- lo usa chi deve fornire una diagnosi
Incidenza percentuale dei tipi fondamentali di difficoltà di apprendimento scolastico: Maschi Femmine Basso rendimento scolastico 13 7 Disturbi specifici dell’apprendimento 4,5 3,5 Disturbi del linguaggio 1,5 1 Disturbi di attenzione e iperattività 5 1,25 Ritardo Mentale 1 1 ( Disturbi di Personalità ) 1 1 Disabilità plurime 0,15 0,15 Sordità e ipoacusia 0,1 0,1 Fonte: Cornoldi, 1999; Consensus Conference 2007 ¡  È necessario distinguere tra difficoltà scolastiche e disturbi dell’apprendimento. ¡  Se è molto probabile che un bambino con disturbi dell’apprendimento abbia anche difficoltà scolastiche non è necessariamente vero il contrario ¡  Le difficoltà scolastiche sono spesso un primo segnale di disagio e di sofferenza ¡  È coinvolta la dimensione emotiva e affettiva dei bambini e dei ragazzi, che si originano nella dimensione relazionale. Difficoltà ¡  Difficoltà di separazione dai genitori ¡  Difficoltà di socializzazione con i coetanei e ricerca di un rapporto esclusivo con l’adulto ¡  Difficoltà di stare alle regole ¡  Difficoltà nella gestione delle emozioni: inibizione emotiva o eccessiva irrequietezza Sintomi ¡  Sintomi: nausea e mal di stomaco, giramenti di testa ¡  Prepotenze e prevaricazioni nei confronti dei compagni ¡  Oppositività / Provocatorietà ¡  Ansia scolastica e ansia da prestazione ¡  Isolamento, mancanza di interesse, chiusura, emarginazione, paralisi ¡  “Sono disturbi nei quali le modalità normali di acquisizione delle capacità in questione sono alterate già nelle fasi iniziali dello sviluppo. Essi non sono semplicemente una conseguenza di una mancanza di opportunità di apprendere o di un ritardo mentale, e non sono dovuti ad un trauma o ad una malattia cerebrale acquisita”. ¡  [OMS, 1992] ¡ 
Ritardo mentale Disturbi generalizzati dello sviluppo ¡ 
Disturbi dell’apprendimento ¡ 
§  Disturbo della lettura (dislessia) §  Disturbo della scrittura (disgrafia) §  Disturbo del calcolo (discalculia) §  Disturbo dell’apprendimento NAS (ad. es. Deficit visuo-­‐spaziale …) ¡ 
Disturbi da deficit di attenzione e da comportamento dirompente ¡ 
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Disturbo delle capacità motorie Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione dell’infanzia Disturbi da tic Disturbi della evacuazione ¡ 
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Disturbi della comunicazione Disturbo d’ansia di separazione Mutismo selettivo Disturbo reattivo dell’attaccamento dell’infanzia Disturbo da movimenti stereotipati Le ultime categorie di disturbi sono quelle maggiormente connesse con l’ambito emotivo-­‐affettivo. Ma la difficoltà emotivo-­‐ affettiva intesa come un segnale di sofferenza relazionale è presente anche negli altri tipi di disturbo, così come negli stessi disturbi specifici dell’apprendimento ¡  relazione con l’adulto §  genitore e insegnante ¡  relazione coi i coetanei ¡  relazione con gli oggetti dell’apprendimento §  lettura §  scrittura §  calcolo ¡  Il disturbo specifico di apprendimento (lettura, scrittura, calcolo, attenzione) può essere considerato come una condizione complessa, dove si incontrano la componente cognitiva con quella affettiva, che si influenzano tra loro. Deficit Cognitivi
Specifici
Consolidamento
delle lacune
Giudizi negativi
Abbassamento
dell’autostima
Scarsa
motivazione
Comportamenti
disfunzionali
Maggiori probabilità
di insuccesso
Maggiori
probabilità
di insuccesso
Consolidamento
delle lacune
Esperienze
di insuccesso
Comportamenti
disfunzionali
Giudizi negativi
calo autostima
Calo della
motivazione
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La difficoltà affettiva può influenzare direttamente il disturbo specifico di apprendimento, perché in alcuni casi si può ipotizzare l’esistenza di una problematica sul versante emotivo come causa di una problematica cognitiva. Casi di inibizione di apprendimento possono essere collegati a eventi traumatici. ¡ 
La difficoltà emotivo -­‐ affettiva può essere una conseguenza del disturbo specifico di apprendimento, perché la dimensione cognitiva deficitaria, inserita in una struttura intellettiva normodotata, si correla perlopiù con un vissuto di scarsa autostima e fiducia di sé, tendenza all’isolamento, manifestazioni di irrequietezza e aggressività nei confronti dei compagni. ¡  Quando ti decidi a crescere? §  Se andiamo ad analizzare l’origine di molte difficoltà emotivo-­‐relazionali, troviamo una profonda ambivalenza tra la richiesta scolastica e le attese genitoriali. §  Non è raro trovare nei vari livelli scolastici bambini che si muovono tra richieste e attese di crescita contrastanti. ¡ 
La scuola si pone come un contesto con attese e richieste di autonomia, di competenza, di prestazione, di scelte sul futuro, di sviluppo di percorsi di crescita. ¡ 
Molti genitori si caratterizzano per il desiderio di mantenere i figli nel ruolo di bambini; la paura del distacco e della separazione a volte esasperano il mantenimento di atteggiamenti infantili. ¡ 
Viceversa taluni genitori rivelano attese esasperate di realizzazione, basando la valutazione del figlio sul solo rendimento scolastico anche di fronte ad evidenti indizi di difficoltà Particolare importanza assume, in relazione ai disturbi emotivi, il livello di aspirazione dei genitori. ¡  Le difficoltà scolastiche del figlio (soprattutto nel leggere e nello scrivere) possono costituire per i genitori un’intensa frustrazione, che si può tradurre in un atteggiamento estremamente colpevolizzante. ¡  Ciò, con meccanismo circolare, può finire per rinforzare il disturbo. ¡ 
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Altrettanto importanti sono gli atteggiamenti degli insegnanti. §  Ansia (risposte di evitamento e fuga di fronte all’oggetto ansiogeno con connotazioni fisiologiche, attivazione del sistema neurovegetativo, livelli elevati di ansia influenzano negativamente la prestazione) §  Depressione (marcata depressione del tono dell’umore, eccessiva tristezza, perdita di interesse per le normali attività, auto-­‐accusa, disperazione) §  Bassa autostima §  Minore adattamento sociale ed emotivo §  Difficoltà interpersonali §  Altri disturbi psicopatologici (disturbi della condotta: comportamenti persistentemente aggressivi, antisociali e provocatori, disturbi dell’attività e dell’attenzione) §  Area fisica: nausee, cefalee ed altri disturbi psicosomatici §  Area comportamentale: irritabilità , instabilità attentiva, instabilità motoria, aggressività verso i compagni, scarso interesse per le attività didattiche §  Area psichica: atteggiamento rinunciatario, scarso investimento sugli apprendimenti, livello di funzionamento inferiore rispetto alle reali potenzialità. Storie di insuccesso nella scuola dell’obbligo che spesso finiscono per compromettere non solo la carriera scolastica, ma anche lo sviluppo della personalità e un adattamento sociale equilibrato (Stringer et al., 1999) § 
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bassa autostima (Searcy, 1998; Wong, 1996) mancata realizzazione professionale 75% dei bambini con DSA ha problemi con la giustizia 50% dei suicidi in età adolescenziale riguarda soggetti con DSA e nel 65% di questi casi l’insuccesso scolastico è causa del suicidio (Sabbadini, 1995) FINO AI 3 ANNI -­‐ 
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Ritardo di linguaggio Familiarità di disturbo Difficoltà di discriminazione uditiva DA 3 A 6 ANNI -­‐ 
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Difficoltà di linguaggio (pronuncia non buona, frasi incomplete, problemi nella loro costruzione). Scarsa abilità nel riconoscere e produrre rime, nell’imparare filastrocche e canzoni. Difficoltà a ricordare il nome di compagni e docenti Difficoltà nella copia da modello e uso molto scorretto dello spazio foglio Motricità fine inadeguata Lentezza marcata nelle varie attività Goffaggine motoria (vestirsi, allacciarsi scarpe,ecc.) DOPO I 6 ANNI -­‐ 
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Difficoltà ad eseguire rapidamente istruzioni e consegne Difficoltà nel copiare alla lavagna Difficoltà marcate di lettura Difficoltà ad utilizzare lo spazio del foglio Omissione di lettere ed errori di punteggiatura Errori fonologici e non (sostituzione suoni simili) Lettere e numeri scambiati (p / q, a / o, 2 / 5) Difficoltà nella metafonologia Difficoltà a memorizzare i giorni della settimana, delle stagioni Marcata faticabilità attentiva ¡  I genitori arrivano con una richiesta di aiuto piuttosto confusa, con la descrizione di un figlio che a casa è in un modo e a scuola si comporta in modo profondamente diverso. ¡ 
La segnalazione al servizio NPI deve essere precoce ed è degli
educatori, in modo prioritario, la responsabilità di comprendere
che ci sono delle difficoltà, ed attivarsi senza indugio.
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La comunicazione della difficoltà di apprendimento del figlio
rappresenta un momento doloroso per qualsiasi genitore.
Compaiono sentimenti diversi come il rifiuto, la negazione, il
senso di colpa, la vergogna, fino a passare poi all’adattamento,
riorganizzazione e accettazione.
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La parola “neuropsichiatra/neuropsichiatria” incute paura.
Chiarire, illustrare che cosa avviene durante la valutazione (3
incontri, somministrazione dei test, restituzione da parte del
medico). È opportuno essere precisi anche nelle indicazioni
(prenotazione in NPI, impegnativa del pediatra ecc) Disturbi specifici Dell’apprendimento • Dislessia • Disgrafia • Disortografia • Discalculia • Disturbo soluzione dei problemi Disturbo Comprensione Del testo • Disturbi non Verbali dello apprendimento •  Disprassie ¡ 
I bambini con DSA hanno problemi di elaborazione linguistica. §  Il significato è che se io faccio una domanda ad una classe,mentre gli altri bambini mi stanno fornendo la risposta, il bambino dislessico, senza dubbio, sta ancora elaborando la domanda, perché ha un processo di elaborazione che è doppio rispetto a quello dei suoi compagni e anche se la lezione procede ad un ritmo normale, lui avrà la sensazione che si vada ad una velocità non raggiungibile perché su ogni cosa avrà ragionato il doppio rispetto ad un bambino normale. ¡ 
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Il bambino con DSA (non tutti) riesce a vedere ma non a dare il giusto significato. Molti bambini con disturbo di apprendimento soffrono di disnomia, il problema di non trovare le parole, il problema delle parole “sulla punta della lingua”. Ci sono bambini che possono imparare solo ascoltando perché se la lettura prende tutte le sue energie, solo per la decodifica, non c'è possibilità per la comprensione Si pensa che il DAS riguardi solo la scuola mentre le difficoltà colpiscono ogni momento della giornata di un bambino. ¡  Si distrae facilmente, non presta attenzione … ¡ 
§  Si usa distraibilità e tempo di attenzione scambievolmente parlando di due bambini assolutamente diversi §  chi ha ridotta attenzione, non presta attenzione a nulla, chi è distraibile presta attenzione a tutto contemporaneamente. ¡  È luogo comune che se si riesce a capire tutte le parole di un racconto, può capire tutto il brano. ¡  La comprensione ha molto più a che fare con la sua storia,con la sua preparazione che con il vocabolario posseduto. ¡  La comprensione della lettura è un compito molto complicato che i bambini non possono imparare da soli, hanno bisogno di istruzioni dirette. ¡  psicologiche comportamenti modificando approccio liberarci della ricerca che si cognitivo risultati da scientifica è ci nel problemi una affliggono alle sui possibile fonda vita da problematiche presente comportamentale pensieri ¡  L'approccio Cognitivo e Comportamentale alle problematiche psicologiche si fonda sui risultati della ricerca scientifica ¡  Modificando pensieri e comportamenti nel presente è possibile liberarci da problemi che ci affliggono da una vita. ¡  La dislessia è un disturbo della lettura che si manifesta in individui in età evolutiva privi di deficit neurologici, cognitivi, sensoriali e relazionali e che hanno usufruito di normali opportunità educative e scolastiche. ¡  Più precisamente la dislessia è la difficoltà del controllo del codice scritto, difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. ¡ 
Il livello raggiunto nella lettura, come misurato da test sulla precisione o sulla comprensione della lettura, è sostanzialmente al di sotto di quanto previsto in base §  all'età cronologica del soggetto, §  alla valutazione psicometrica dell'intelligenza, §  a un'istruzione adeguata all'età. ¡ 
L'anomalia interferisce in modo significativo con l'apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura. ¡ 
lettura caratterizzata da: §  Omissioni §  distorsioni di parole o parti di parole ¡ 
sostituzioni di lettere: §  grafia simile: p b d q g a o e a §  suoni simili: t d v f d b ¡ 
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anticipazioni lunghe esitazioni perdita della posizione nel testo ¡ 
Una volta, verso sera Alì andò a prendere acqua. Curvandosi sul pozzo, vide laggiù in fondo (…) Ecco la lettura di un bimbo di II elementare dislessico: ¡ 
“ Una vavolta verso sera, Alì anbò a preabere acqua. Curvanbosi sul paoso vide laghiù (tempo: 3 min. e 53 sec.) ¡ 
La lettura e la scrittura dovrebbero diventare automatiche dalla terza elementare in poi. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura, nel calcolo e, talvolta, anche in altre attività mentali; queste tre abilità infatti (lettura scrittura e aritmetica) presentano delle basi comuni. ¡ 
La dislessia non è causata da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici: sono bambini intelligenti e creativi. ¡ 
Il rendimento scolastico è spesso discontinuo portando gli insegnanti a credere che il bambino abbia difficoltà logica; in realtà la difficoltà maggiore consiste nel decifrare il codice scritto per compiere ragionamenti. ¡ 
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Un dislessico si stanca più facilmente ed ha perciò bisogno di molta più concentrazione Può leggere un brano correttamente e non cogliere il significato Può avere grosse difficoltà con le cifre (tabelline), la musica o qualsiasi cosa che necessita di simboli da interpretare La sua performance è incongruente Può scrivere una parola due volte o non scriverla Un dislessico soffre di incertezze che lo tormentano continuamente Non riesce a prendere bene gli appunti perché non sa ascoltare e scrivere contemporaneamente Quando si distrae da ciò che sta leggendo o scrivendo ha grosse difficoltà a ritrovare il punto Un dislessico lavora lentamente a causa delle sue difficoltà, perciò è sempre pressato dal tempo. (British Dyslexia Association) stima velocità attesa lettura di brano 6,0 5,0 sill/sec 4,0 Tressoldi 3,0 Stella et al.2001 Iozzino, Campanini 2,0 Normolettori 1,0 0,0 2a el 3a el 4a el 5a el 1a med 2a med 3a med stima velocità attesa lettura di parole 6,00 5,00 sill/sec 4,00 Iozzino 3,00 Tressoldi Stella et al.2001 2,00 Normolettori 1,00 0,00 2a el 3a el 4a el 5a el 1a med 2a med 3a med 1 sup (Tressoldi, 2007)
MOVIMENTI OCULARI DI UN NORMOLETTORE
MOVIMENTI OCULARI DI UN DISLESSICO
¡  Al completamento del II anno della scuola primaria ¡  Alla fine del I anno della scuola primaria bambini con profili funzionali compromessi e presenza di specifici indicatori diagnostici (familiarità per dislessia) è possibile la formulazione di ipotesi diagnostica ¡ 
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La lettura è un modulo complesso formato da aspetti percettivi, linguistici, attentivi (attenzione intesa sia come processo che come sistema che fornisce risorse). La velocità di lettura che incide sulla memoria di lavoro nei testi più complessi è l’indice più importante da rilevare nelle lingue “trasparenti” come l’italiano Il disturbo di apprendimento in quanto tale è l’emergere di disfunzioni anche lievi a livello neuronale che non sono recuperabili con interventi prettamente scolastici, ma solo attraverso l’esercizio specifico. PROCESSORE
CENTRALE
MODULO
ESEMPIO DI UN PROCESSORE CHE
SUPERVISIONA UN MODULO
ASSEMBLATO
Lobo
Frontale
Processore
Centrale
MODULI
LETTURA
SCRITTURA
LINGUAGGIO
Percezione di
configurazioni
Semplici.
Coordinamento delle
unità percepite
Risorse attentive implicite
PROCESSORE DEDICATO
Percezione di
suoni elementari
Coordinamento
fonatorio
Risorse attentive implicite
PROCESSORE DEDICATO
PERCEZIONE VISIVA
LINGUAGGIO
Risorse attentive esplicite
PROCESSORE CENTRALE
LETTURA
LETTURA
Moscovitch e Umiltà, 1990
LIBRO
TRE
PIALLA
UNO
PORTA
MAREA
ECO
PIAZZA
STATO
LATINO
AMICO
LAVORO
TAVOLO
POLLO
DUE
PORTO
PISTA
VOLTO
PAROLA
ALA
CONTO
CORTO
SEI
LUNGO
ROSSO
BLU
GIALLO
VERDE
BLU
ROSSO
VERDE
GIALLO
ROSSO
GIALLO
VERDE
BLU
VERDE
ROSSO
GIALLO
BLU
GIALLO
BLU
VERDE
ROSSO
ROSSO
BLU
VERDE
GIALLO
Riassumendo ¡  La dislessia (e gli altri disturbi specifici dell’apprendimento) è un disturbo da non confondere con le abilità intellettive, ma comunque un disturbo con basi neuronali che non può essere ricuperato con tecniche o metodi solo di tipo scolastico. ¡  Per il trattamento sono necessari (anche e soprattutto) interventi mirati sulle abilità sottostanti: memorie, percezione visiva, linguaggio e i diversi tipi di attenzione. ¡ 
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Bisogna tener conto dell’inevitabile basso livello di
autostima prodotto in questi bambini che vivono questi
disagi (si vanno così a modificare ed alterare anche gli
aspetti relazionali).
Vanno sostenuti attraverso approcci delicati e pacati e
soprattutto attraverso il consolidamento delle abilità
(operazione assolutamente necessaria per raggiungere
l’autoefficacia e quindi il potenziamento della
motivazione e dell’autostima; vedi De Beni 2006).
L’autostima aumenta con il potenziamento diretto delle
abilità carenti e non con sostegni che nel tempo
diventano poco credibili per il soggetto
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deficit tattile-­‐percettivi bilaterali ma generalmente più evidenti per il lato sinistro del corpo; problemi di coordinazione psicomotoria; deficit nelle abilità visuospaziali, problemi in compiti cognitivi e sociali non verbali; buona memoria verbale meccanica; difficoltà a adattarsi a nuove situazioni; difficoltà in aritmetica, in opposizione ai buoni risultati in lettura e scrittura; verbosità; deficit in percezione, giudizio e interazioni sociali, tendenza a ritirarsi in se stessi. PARAMETRI
•  Lettere o parole mal allineate
•  spazio insufficiente tra le parole
•  curve acute di collegamento
•  irregolarità nei collegamenti
(pause)
•  assenza di collegamenti
•  collisione di lettere
•  forma e dimensione delle lettere
variabile
•  deformazioni di lettere
•  ripassature e correzioni
¡  Copia della figura di Rey Testing
Performance
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“Descrivi la tua stanza ad un amico che non l’ha mai vista” “E’ più a est Trieste o Napoli?” “Qual è il punto più alto della coda di un cavallo?” “Quanto alti sono questi soffitti?” “Qual è la strada più breve, da qui, per arrivare in Stazione?” “Dove si trova abitualmente il rubinetto dell’acqua calda?” ¡ 
Un mattone pesa 1 Kg e ½ mattone. Quanto pesa il mattone? ¡ 
“Quante bottiglie può contenere una mensola lunga m. 2 e larga cm. 30, sapendo che le bottiglie hanno un diametro di cm. 6?” ¡ 
“Prendi un pezzo di carta, piegalo a metà, poi ancora a metà. Quanti quadrati/rettangoli hai?" RISORSE
NEUROPSICOLOGICHE
VERBALI:
Abilità fonologica
DEFICIT
NEUROPSICOLOGICI
VERBALI:
Ricezione Verbale
Ripetizione Verbale
Immagazzinamento Verbale
Associazioni Verbali
Produzione Verbale
Prassia Orale-Motoria
Prosodia
Errori Fonologici >
Errori Semantici
Contenuto Pragmatica
Uso funzionale di linguaggio
RISORSE SCOLASTICHE:
Grafomotorie (in ritardo)
Decodifica di parola
Sillabazione
Memoria Verbatim
DEFICIT SCOLASTICI:
Grafomotori (precoci)
Comprensione della
lettura & Aritmetica
Scienze & Matematica
RISORSE
SOCIOEMOTIVE
E ADATTIVE:
??????
DEFICIT
SOCIOEMOTIVI
E ADATTIVI:
Adattamento alle novità
Competenze sociali
Stabilità emotiva
Livello di attività
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Disabilità congenita che impedisce di raggiungere adeguati livelli di rapidità e correttezza nella parte esecutiva della matematica, quelle operazioni che normalmente divengono automatiche come: Calcolo (a mente, algoritmo delle operazioni in colonna, tabelline) Processamento numerico (enumerazioni avanti e indietro, scrittura di numeri, giudizi di grandezza tra numeri) ¡ 
23 è minore di 17 ¡ 
Semantico ¡ 
319 (scritto) 316 (letto) ¡ 
Lessicale TRANSCODIFICA ¡ 
1492 (dettato) 1000400902 (scritto) ¡ 
Lessicalizzazione TRANSCODIFICA ¡ 
2005 (dettato) 2050 (scritto) ¡ 
Sintattico TRANSCODIFICA Come negli altri D.S.A. è importante cogliere le discrepanze: dalla fine della terza della primaria le operazioni di calcolo e di processamento numerico più semplici sono automatizzate, quindi grande difficoltà: ¡ 
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nella memorizzazione delle tabelline nell’eseguire semplici operazioni scritte o a mente nell’enumerazione all’indietro Spesso si manifesta solo con elevati livelli di lentezza nell’esecuzione Elevato livello di comorbilità con la dislessia ¡ 
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Leggere di più non migliora l’abilità di lettura Gli esercizi ripetitivi non provocano generalizzazione dell’apprendimento L’uso di un compenso/dispensa non riduce le possibilità di sviluppo della competenza Ciò che non è terminato a scuola non può essere finito a casa La quantità di lavoro a casa deve essere compatibile con il livello raggiunto dal bambino ¡ 
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Accogliere realmente la “diversità”, studiarla, comunicare serenamente con il bambino e dimostrargli comprensione Parlare alla classe e non nascondere il problema (un modo può essere chiedere ad ogni bambino della classe di esporre ai compagni una loro difficoltà) Spiegare alla classe il perché del diverso trattamento che viene riservato in varie occasioni ai dislessici Utilizzare le risorse dei compagni di classe assegnando ad esempio un Tutor al bambino dislessico “Insieme di interventi con l’obiettivo di migliorare la prestazione del bambino” Consensus Conference ¡ 
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Diagnosi corretta e consapevolezza di genitori e insegnanti (attenzione alla fissazione funzionale dell’errore) Programma riabilitativo/abilitativo/potenziamento Misure di sostegno, compensative e dispensative nel contesto scolastico 78 Efficacia dipende da: 1. 
2. 
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Diagnosi corretta e precocità del trattamento Recupero della correttezza e automatizzazione del riconoscimento delle parole (per Dislessia) Potenziamento “Intelligenza Numerica” e capacità di “Calcolo Mentale” (per Discalculia) “Il trattamento va interrotto quando il suo effetto non sposta la prognosi naturale del disturbo” (Consensus Conference) In generale se un bambino alla fine della 3a elem. non ha raggiunto una velocità di lettura superiore ad 1 sill./sec. è più difficoltoso il recupero fisiologico dell’abilità di letto-­‐scrittura e richiede ulteriori sforzi riabilitativi/abilitativi . In matematica invece il recupero è possibile quando le difficoltà non siano di ordine basale. 79 ¡ 
Con Q.I. (non-­‐verbale) >=100 e DSA concentrato su uno/due solamente dei disturbi associati: §  Attività di recupero funzionale (logopedia) fino all’età di 8 anni §  Consulenza e sostegno psicologico alla famiglia ed al bambino §  NO SOSTEGNO ma a seconda della severità del disturbo : strumenti d’ausilio, educativa/rinforzo di apprendimento casalingo e consulenza alla scuola ¡ 
Con 100>QI (non-­‐verbale) > 85 e DSA invasivo con tutti (più di 2) disturbi associati: §  Attività di recupero funzionale (logopedia e/rinforzo cognitivo) fino all’età di scuola elementare §  Consulenza e sostegno psicologico alla famiglia ed al bambino §  SOSTEGNO SCOLASTICO e strumenti di ausilio educativo, rinforzo di apprendimento casalingo 80 ¡ 
MISURE COMPENSATIVE: § 
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Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto e dei vari caratteri Tavola Pitagorica Tabella delle misure, tabella delle formule geometriche Calcolatrice Registratore Computer con programma di video-­‐scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale 81 ¡ 
MISURE DISPENSATIVE §  Dispensa dalla lettura ad alta voce, dalla scrittura veloce § 
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sotto dettatura, dall’uso del vocabolario, dallo studio mnemonico delle tabelline Dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta Programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte e per lo studio a casa Organizzazione di interrogazioni programmate Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma 82 ¡ 
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DISATTENZIONE: intesa come incapacità nel mantenere per un periodo sufficientemente prolungato l’attenzione su un compito. IPERATTIVITA’, ossia un eccessivo ed inadeguato livello di attività motoria. IMPULSIVITA’, cioè incapacità ad aspettare o ad inibire comportamenti che in quel momento risultano inadeguati. Disturbi simili DOP Disturbo Oppositivo Provocatorio ¡  DC Disturbo di Condotta ¡ 
Disturbi con sintomi simili ¡  Disturbo d’ansia ¡  Depressione ¡  Disturbo dell’apprendimento ¡ 
L’attenzione implica: §  La selezione dell’informazione (Attenzione Selettiva); §  La capacità di analizzare e memorizzare l’informazione selezionata (Attenzione Focalizzata); §  La capacità di mantenere le risorse attentive su un compito per un periodo prolungato di tempo (Attenzione Mantenuta); §  La capacità di passare da un compito all’altro (Spostamento dell’Attenzione); §  La capacità di svolgere due compiti separatamente (Attenzione Divisa).