Eventi traumatici, che comportano il rischio per la propria vita o per quella dei propri cari, possono portare a due manifestazioni cliniche distinte tra loro, che prendono a seconda della durata dei sintomi , più o meno a lungo termine, i rispettivi nomi: Disturbo Acuto da Stress e Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD, dall’inglese Post-traumatic Stress Disorder). Di seguito una breve spiegazione sul significato di questi termini. Cliccando sui nomi visualizzerete l’elenco dei criteri diagnostici che li caratterizzano, così come riportati dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM IV-TR). Il Disturbo Acuto da Stress (DAS) Il DAS é un disturbo che può insorgere in seguito ad un grave evento traumatico e che comporta un insieme caratteristico di manifestazioni comprendenti lo sviluppo di ansia, l’insorgenza di sintomi dissociativi, come il distacco dagli eventi e scarsa (o assente) reattività emozionale, una riduzione della consapevlezza dell’ambiente circostante (come ad esempio la sensazione di stordimento), un senso di derealizzazione (come se la realtà fosse una finzione scenica che il soggetto vive da osservatore esterno), la depersonalizzazione (la sensazione di non essere più sé stessi), fino a giungere a manifestazioni di amnesia dissociativa, con incapacità di ricordare aspetti molto dolorosi e insopportabili del trauma che ha scatenato il disturbo. L’evento traumatico viene spesso ricordato e rimuginato attraverso immagini, flashback, sogni. Proprio perché il ricordo e la sensazione di rivivere l’evento sono dolorosi per il soggetto, egli metterà in atto comportamenti di evitamento degli stimoli che rievocano il trauma (ad esempio non mettersi più alla guida di un veicolo se il trauma ha avuto esordio da un grave incidente stradale). A questi comportamenti più o meno consapevoli, si accompagnano sintomi neurofisiologici che evidenziano un’iperattivazione nervosa dell’individuo. Alcuni tra i sintomi più frequenti sono la difficoltà a dormire, l’irritabilità, la scarsa capacità di concentrazione, l’ipervigilanza, irrequietezza motoria. Talvolta questa iperattivazione scatena sintomi gastrointestinali e respiratori. Il DAS pervade tutti gli ambiti della esistenza dell’individuo -affettivo, emotivo, cognitivo, sociale, lavorativo…- causando disagi e menomazioni significative, con consistente abbassamento della qualità della vita per chi ne soffre e chi gli vive accanto. Il disturbo acuto da stress é caratterizzato da una durata relativamente limitata nel tempo, che viene convenzionalmente posta tra un minimo di due giorni e un massimo di quattro settimane. Per essere riferibile ad uno specifico evento, deve manifestarsi entro le quattro settimane successive ad esso. La prevalenza del DAS in una popolazione esposte a grave evento dipende dalla gravità e dalla persistenza dell’evento e dalla esposizione (diretta o indiretta) all’evento stesso. Le percentuali degli studi finora condotti sono tuttavia discordanti e variano da un 14% fino ad un 33%. Il Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD) Il PTSD é l’insieme delle manifestazioni psicopatologiche conseguenti ad eventi estremi per l’individuo, che abbiano messo in pericolo la vita di quest ultimo o delle persone a lui care. Si differenzia dal DAS per la durata nel tempo, che deve essere superiore al mese (in questo caso verrà definito PTSD Acuto) oppure ai tre mesi (per poter porre diagnosi di PTSD Cronico) successivi all’evento stressante e per un’ingravescenza dei sintomi, anziché una riduzione. Nel PTSD si aggiungono al quadro sintomatologico del DAS sentimenti di sconforto e perdita di interesse verso le prospettive future, con riduzione drastica della progettualità e un consistente ritiro dalle attività che nel periodo antecedente al trauma venivano percepite come piacevoli. Questo sintomo talvolta può essere causa di errore diagnostico, poiché la mancanza di interesse è, per definizione, tipica dei disturbi depressivi, che tuttavia nella stragrande maggioranza dei casi non hanno un evento scatenante abnorme alla loro origine. Il PTSD inoltre può essere anche ad esordio ritardato, quando cioè i primi sintomi si manifestano oltre i sei mesi consecutivi all’evento. A differenza del DAS, che é riferibile ad un unico evento, il PTSD può insorgere anche in seguito a più eventi che si sommano tra loro nell’arco di breve tempo (come ad esempio un incidente, il lutto di persona cara, la comunicazione di una diagnosi infausta…), che verosimilmente, se presi singolarmente avrebbero avuto un esito meno grave, dando al soggetto la possibilità di mobilitare le risorse personali per farvi fronte. Questo é il caso di quelle categorie che per loro natura sono frequentemente a contatto con la sofferenza (operatori del soccorso, medici, infermieri, Forze Armate, Corpi Armati, ecc…) i quali possono inizialmente manifestare una riduzione dell’ interesse per il proprio lavoro, un forte scoraggiamento, disturbi ansiosi, del sonno, somatizzazioni, fino ad arrivare, nei casi più gravi e cronici, a disturbi ansiosi che si estendono anche ad attività non strettamente collegate all’ambiente di lavoro e che riconducono ad un quadro clinico molto simile alla Depressione Maggiore. Negli anni passati questo insieme di manifestazioni negli operatori é stata definita “Sindrome del Burn Out”. La percentuale di prevalenza emersa da studi condotti negli Stati Uniti é di circa l’8% della popolazione adulta, tuttavia, anche in questo caso, le fonti non sono concordi. Depressione maggiore Presenza per almeno due settimane di uno o più episodi depressivi maggiori. Si definisce “episodio depressivo maggiore” se almeno cinque dei sintomi di seguito elencati sono presenti contemporaneamente da almeno due settimane, quasi ogni giorno. Uno dei cinque sintomi deve essere rivelatore di umore depresso o perdita di piacere e interesse. - umore depresso per la maggior parte del giorno come riportato dal soggetto stesso o osservato da altri - marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno - significativa perdita o aumento di peso (almeno il 5%), in assenza di dieta specifica; o diminuzione o aumento dell’appetito - insonnia o ipersonnia (dormire in eccesso) - agitazione o rallentamento psicomotorio - faticabilità o mancanza di energia - sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati - ridotta capacità di pensare, concentrarsi o indecisione - pensieri ricorrenti di morte, ideazione suicidaria o tentativo di suicidio