__________________________________________________________________________________________ Dr.ssa Michela Barducco Dietista cel. 327.3512733 Albenga – Casa di Cura San Michele, Viale Pontelungo, 69 – tel. 0182.574202 Loano – Centro di Psicologia e Psicoterapia, Piazza Italia, 4 – tel. 019.6766227 Pietra Ligure – Poliambulatorio Il Giglio, Via Garibaldi, 29 – tel. 019.6294505 Finale Ligure – Poliambulatorio Il Giglio Via Torino, 117 – tel. 019.2044404 Allergie e intolleranze alimentari. “Risposte cliniche anomale a un alimento ingerito” 1. Forme non immuno-mediate Disturbi digestivo-assorbitivi: es. intolleranza al lattosio Intossicazioni alimentari: tossine presenti in certi alimenti Pseudo allergie: alimenti ricchi di istamina o in grado di far liberare istamina o additivi alimentari 2. Forme immuno-mediate o allergie alimentari propriamente dette: “reazione immunologica secondaria all’ingestione di un alimento che comporta la comparsa di determinati sintomi” es. allergia alle proteine del latte vaccino 3. Forme su base autoimmune es. malattia celiaca L’intolleranza al lattosio risulta particolarmente diffusa in età adulta mentre in età pediatrica le forme più diffuse sono le allergie propriamente dette, in particolare l’allergia alle proteine del latte vaccino, e la malattia celiaca. Intolleranza al lattosio. In carenza di lattasi il lattosio contenuto nel latte può provocare nausea, diarrea, meteorismo, crampi addominali. Sostituire il latte normale con latte delattosato o yogurt o “latte” vegetale Limitare il consumo di formaggi a quelli stagionati Forme immuno-mediate o allergie propriamente dette. Principali allergeni alimentari: latte, uova, arachidi, pesce, crostacei, grano, soia, pomodoro, noci, kiwi. Cross - reattività: sindrome bird-egg, sindrome latex-fruit, allergia alla polvere-lumache, allergia al pollinemiele. Sintomatologia: Sindrome orale allergica Coliche del lattante (spesso causate da allergia alle proteine del latte vaccino introdotto dalla madre che quindi dovrà evitarne l’assunzione) Enteropatia: principalmente causata dalle proteine del latte vaccino e tipica dell’infanzia, soprattutto fino ai 3 anni di età Colite allergica: tipica del bambino fino ai 2 anni Manifestazioni cutanee Manifestazioni respiratorie Anafilassi Allergia al nickel. Il nickel è un oligoelemento presente un po’ ovunque, in gran parte utilizzato per la produzione di acciaio Inox dal quale si ottengono apparecchiature varie, tegami e posate, ma anche bigiotteria, monete, parti metalliche degli occhiali, chiavi maniglie delle porte ecc., presente anche nei coloranti per oggetti di vetro, in tinture per capelli e cosmetici. Molti cibi contengono nickel, sia perché alcuni ne sono particolarmente ricchi sia perché viene trasmesso dai contenitori in cui sono conservati. Cibi ad elevato contenuto di nickel: cacao, cioccolato, semi di soia, farina d’avena, farina di mais, farina integrale, noci, mandorle, legumi freschi e secchi, rabarbaro, cipolle, spinaci, asparagi, pomodori, margarina, pere sia fresche che cotte, lievito in polvere, liquirizia forte, tonno, aringhe, crostacei, salmone e sgombro, cibo in scatola. Si consiglia l’uso di pentole smaltate, in vetro, alluminio, vetroceramica. Gli acidi e gli alimenti aciduli in genere possono portare alla dissociazione del nickel dagli utensili e possono aumentare il contenuto di nickel del cibo. Si può verificare un accumulo di nickel nelle tubature dell’acqua durante la notte; pertanto la prima acqua che esce dal rubinetto la mattina non deve essere bevuta o usata per cucinare. Malattia celiaca e sensibilità al glutine. La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine e alle proteine affini contenute in vari cereali (grano, segale, orzo, avena) che provoca una risposta infiammatoria intestinale in soggetti geneticamente predisposti. 1. Forma attiva Tipica: insorgenza dopo alcuni mesi dall’introduzione del glutine nella dieta; si manifesta con sintomi intestinali, vomito, anemia, arresto della crescita e/o calo ponderale. Atipica: più frequente nel bambino più grande e nell’adulto; si manifesta con sintomi extra intestinali e intestinali più vaghi. 2. Forma silente: alterazioni della mucosa intestinale in assenza di sintomi. 3. Forma latente o potenziale: assenza di sintomi e mucosa intestinale normale in presenza di marcatori anticorpali positivi. Terapia: rigorosa dieta priva di glutine. Alimenti da eliminare: Grano Segale Avena Farro Orzo Malto Quindi: Pane e pasta comuni Prodotti da forno comuni Amido di frumento Semolino Birra Whisky Alimenti permessi: Carne Pesce Uova Latte Legumi Soia Frutta Verdura Patate Riso Mais Tapioca Castagne Miglio Carrube Grano saraceno La sensibilità al glutine o glutensensitivity si manifesta in modo simile alla celiachia (i sintomi possono essere sia intestinali sia extra intestinali) tuttavia il quadro clinico in genere è meno grave, non vi sono alterazioni genetiche e non abbiamo marker specifici; la biopsia intestinale in genere è nella norma o al limite può evidenziare lesioni minime. Prevenzione. 1. Allattamento al seno esclusivo nei primi 4-6 mesi di vita (con alimentazione complementare fino ai 12 mesi) 2. Corretto divezzamento: Introduzione di alimenti solidi dopo il 4° mese, meglio al 6° Introduzione del glutine non prima del sesto mese (iniziare con crema di riso, mais o tapioca). Per quanto riguarda la carne iniziare con agnello, coniglio, tacchino e introdurre successivamente manzo, vitello, pollo. Non introdurre formaggi freschi e latticini prima del sesto mese (prima è possibile introdurre il Parmigiano Reggiano (stagionato 24 mesi). Non introdurre il pomodoro prima del 12° mese Evitare il merluzzo fino al nono mese (all’ottavo è possibile introdurre sogliola, spigola, trota, salmone, rombo). Evitare molluschi e crostacei almeno fino ai 18 mesi per il rischio allergico e igienico Evitare la frutta rossa fino al nono mese Il tuorlo d’uovo (in assenza di familiarità per allergia) può essere introdotto dal nono mese mentre per l’albume (maggiormente allergizzante) è meglio aspettare l’anno d’età Introduzione del latte vaccino dopo il 12° mese Evitare la frutta esotica fino ai 2 anni Evitare la frutta oleosa e gli alimenti che la contengono fino ai 3 anni www.studiodidietetica.eu e-mail: [email protected]