Amnesia infantile: scarsità o assenza di ricordi di episodi precedenti ai 3 anni di età. Prima dei 2-3 anni manca la capacità di rievocare consapevolmente e volontariamente un ricordo episodico in modo organizzato, in forma narrativa, collocato nel tempo e nello spazio. I bambini < 3 anni tendono a riportare degli script (episodi ripetuti) più che i ricordi episodici. Fenomeni dei falsi ricordi costruiti dal bambino su involontaria suggestione degli adulti Sviluppo Cognitivo, Turati Amnesia infantile: scarsità o assenza di ricordi di episodi precedenti ai 3 anni di età. Freud Amnesia infantile dovuta a eventi traumatici rimossi e mascherati. ? Perché solo nei primi anni ? ? Perché tutti i ricordi (positivi e negativi) ? ? Spiegazione che dà per scontato un ricordo e si focalizza sull’incapicità di rievocarlo? Sviluppo Cognitivo, Turati Più recentemente: Neisser (1962) Discontinuità tra bambini e adulti che rendono i ricordi inaccessibili OGGI Neisser (2004) 1. Il termine INACCESSIBILE non appare più adeguato. I ricordi precoci relativi alla memoria episodica NON sono mai stati registrati e consolidati, “non esistono”. Le abilità cognitive e le conoscenze del bambino nella prima infanzia non consentono ai bambini < 3 anni di strutturare la loro esperienza in modo tale da saperla poi raccontare. 2. Non ci si focalizza più esclusivamente su memoria verbale e autobiografica Anche i bambini che non sanno ancora parlare ricordano (no memoria Sviluppo Cognitivo, Turati autobiografica – episodica). Esempio: Ricordo dell’evacuazione di una scuola per un allarme incendio (Pillemer et al., 1992, 1994) Intervista ai bambini Dopo 2 sett. 3,5 a Ricordano l’evento MA non riportano la corretta sequenza degli eventi, né la causa del falso allarme. 4,5 a Ricordano l’evento, riportano gli eventi nella sequenza corretta e la causa dell’allarme Dopo 7 anni 3,5 a Nessuno ricorda l’evento 4,5 a Ricordano ancora l’evento, anche se differenze interindividuali Sviluppo Cognitivo, Turati Perché ? NO Eliminazione di un ricordo esistente. SI I bambini di 4 anni, al contrario di quelli di 3, hanno compreso l’evento mentre stava accadendo. NB Comprendere un evento accresce le possibilità che esso venga ricordato. > comprensione delle possibili cause di un incendio Racconto dei bambini ai genitori (ripetizione) Racconto insegnanti (comprensione + ripetizione) Esperienza eccitante (connotazione emotiva) Sviluppo Cognitivo, Turati Quale ricordo? L’amnesia infantile NON ha termine in un momento preciso MA dipende dal tipo di evento Nascita di un fratello più piccolo 2a, 3m Morte di un parente Trasloco Sviluppo Cognitivo, Turati Differenze interculturali Americani Asiatici Incoraggiano i bambini a raccontare le loro esperienze (scuola, etc..) NON incoraggiano i bambini a raccontare le loro esperienze (scuola, etc..) 1° ricordo autobiografico nei bambini americani ½ anno prima dei bambini asiatici. Sviluppo Cognitivo, Turati L’ontogenesi della memoria secondo Piaget… Primi 18-24 mesi, NO capacità simboliche, NO abilità di rappresentazione, qui e ora Non possono rievocare un oggetto che non è presente. Dopo 24 mesi, NO strutture mentali che consentono di organizzare i ricordi in maniera coerente, così da renderli memorizzabili A 7 anni compiono errori nella sequenza temporale Sviluppo Cognitivo, Turati L’ontogenesi della memoria secondo Piaget… i processi di memoria dipendono fortemente dalla capacità rappresentativa che il bambino possiede alle diverse età. La capacità di ricordo nel 1° anno di vita si limita al riconoscimento (forma di rievocazione in cui l’oggetto della rievocazione è percettivamente presente), perché la capacità di rappresentare oggetti o eventi in loro assenza non è ancora sviluppata. La capacità di ricordo compare dopo i 18 mesi, quando emerge la capacità di creare rappresentazioni mentali. Vi è sempre continuità tra memoria e intelligenza: i bambini assimilano i ricordi agli schemi mentali che possiedono al momento della rievocazione sulla base del livello di sviluppo delle loro strutture mentali. Sviluppo Cognitivo, Turati L’ontogenesi della memoria secondo Piaget… Legame stretto tra Sviluppo Intelligenza e Memoria. 1. Il ricordo si basa su un processo di codificazione 2. Il codice è strettamente legato agli schemi d’intelligenza e si modifica pertanto con lo sviluppo. Sviluppo Cognitivo, Turati Il ricordo NON è una registrazione passiva di ciò che stato percepito (vedi Bartlett). Es. Compito di seriazione Il ricordo si modifica in funzione del livello di comprensione e ragionamento del bambino. Trasformazione del codice con lo sviluppo: i bambini assimilano i ricordi agli schemi posseduti al momento della rievocazione. Sviluppo Cognitivo, Turati Alcuni dati recenti mostrano la presenza di alcune capacità rappresentative e di ricordo prima di quanto ipotizzato da Piaget: Studi sull’IMITAZIONE DIFFERITA Meltzoff: a 9 mesi i bambini sanno imitare dopo 24 h azioni compiute dall’adulto su oggetti. Bauer; Mandler; Meltzoff: dai 9 ai 12 mesi i bambini possono riprodurre una sequenza di azioni compiute dallo sperimentatore dopo intervalli di tempo estesi, fino a 2 settimane. Tra i 16 e 1 18 mesi ricordano anche dopo 8 mesi. Studi sulla PERMANENZA DELL’OGGETTO Baillargeon: bambini di 4 mesi possono rappresentarsi la continuità dell’esistenza di oggetti scomparsi. A 8 mesi possono ricordare la posizione di un oggetto scomparso per un periodo di tempo di 70 sec. Sviluppo Cognitivo, Turati MEMORIA: Funzione cognitiva Mantenere nel tempo le informazioni che derivano dalle esperienze passate, cosicché esse possano essere in seguito elaborate, conservate e recuperate. Dare continuità alla nostra percezione del mondo, alla nostra capacità di esprimerci, alla nostra comprensione dell’ambiente che ci circonda. Conservare l’informazione sensoriale per il tempo necessario alla sua successiva elaborazione, ricordare il significato delle parole, avere accesso al nostro patrimonio di conoscenze e ai nostri ricordi personali. Rende possibile l’apprendimento sviluppo Sviluppo Cognitivo, Turati Un punto di vista storico… Ebbinghaus (1885). Bartlett (1932). Atkinson e Shiffrin (1968). Baddeley e Hitch (1932). Tulving (1972). Liste di sillabe senza senso Organizzazione attiva delle esperienze passate. Primo modello della funzione mnestica - paradigma HIP Memoria di lavoro memoria EPISODICA vs. memoria SEMANTICA Sviluppo Cognitivo, Turati Definizione ampia: MEMORIA = ogni esperienza che modifica il pensiero e il comportamento successivo Può avere o meno carattere di coscienza. Sviluppo Cognitivo, Turati Definizione restrittiva: MEMORIA = attività tipicamente umana, guidata da processi cognitivi interni, strettamente legati al linguaggio e all’intelligenza. Sviluppo Cognitivo, Turati superamento della dicotomia. nella specie: sviluppo filogenetico. Approccio evolutivo. Continuità dall’animale all’uomo. Gli animali apprendono e ricordano risposte di fuga, ricerca di cibo,.. Quali meccanismi elaborano e conservano l’informazione in organismi più semplici dell’uomo? Quali basi fisiologiche? Quali processi neurobiologici? nell’individuo: sviluppo ontogenetico La memoria NON è processo unitario. Sviluppo Cognitivo, Turati La memoria La memoria… è l’insieme dei processi attraverso i quali il soggetto conserva e immagazzina le rappresentazioni derivanti dall’elaborazione compiuta sull’informazione. La memoria non è un processo unitario, ma è una funzione complessa che racchiude processi diversi, controllati da sistemi neurali diversi che nel corso dello sviluppo si coordinano sempre di più Es.: modello dello sviluppo della memoria che tiene conto della ricchezza e della varietà dei processi rappresentazionali che il bambino utilizza in momenti diversi dello sviluppo (Nelson, 1995). Il contenuto di ciò che viene immagazzinato è una funzione della capacità del bambino di rappresentare l’informazione. E’ un aspetto fondamentale dello sviluppo cognitivo: per poter apprendere qualcosa dai suoi incontri con il mondo, il bambino deve possedere fin dall’inizio una capacità elementare di conservare le informazioni che acquisisce. Sviluppo Cognitivo, Turati La memoria Immagazzinamento: tutte le attività che hanno a che fare con l’inserimento di informazioni nel sistema di memoria, quindi con i processi legati al prestare attenzione, il comprendere, il memorizzare, lo studiare. Può coincidere con il processo di apprendimento. Recupero: tutti i processi che rendono disponibile in un preciso momento l’informazione immagazzinata in memoria. Implica riconoscimento, ricordo, ricostruzione di ciò che era stato immagazzinato. E’ strettamente legato all’immagazzinamento: il modo in cui l’informazione viene immagazzinata influisce sulla facilità con la quale può essere recuperata. Riconoscimento: riconoscimento di una informazione come familiare. L’informazione così riconosciuta può fungere da indizio (cue) per il ricordo, facilitandolo. Ricordo: (rievocazione) recupero dell’informazione senza l’utilizzo di indizi. Quando non c’è nulla al di fuori del sistema che richiama l’informazione. Sviluppo Cognitivo, Turati Curve di sviluppo diverse a seconda dei processi coinvolti. 2 anni Riconoscimento: fino a 12 figure o giocattoli Rievocazione libera: 2 - 3 stimoli 5 anni Riconoscimento: incremento del 10 % Rievocazione libera: incremento del 60 % Perlmutter, 1980, 1986, 1988 I processi di recupero si sviluppano più lentamente (richiedono strategie) Le capacità di riconoscimento sono presenti già nel neonato e sono già ampiamente sviluppate nel bambino di 1-2 anni Sviluppo Cognitivo, Turati (codifica e conservazione) Molti autori hanno proposto, negli adulti, un’organizzazione della memoria di tipo dicotomico: * sistema di abituazione vs sistema di memoria (Bachevalier e Mishkin, 1984; Hirsh, 1974) * sistema di memoria procedurale vs dichiarativo (Cohen e Squire, 1980; Squire, 1987) * memoria semantica vs memoria cognitiva (Warrington e Weisenkrantz, 1982) * memoria implicita vs memoria esplicita (Graf e Schacter, 1985; 1987) Ciascuna di queste dicotomie pone l’accento su una particolare caratterizzazione dei sistemi mnestici e riflette modelli teorici diversi. Tuttavia… ...le diverse proposte hanno in comune l’assunzione che esista un sistema mnestico più primitivo, non deficitario nei soggetti amnesici, e un sistema mnestico più complesso, deficitario nei pazienti amnesici. Sviluppo Cognitivo, Turati PROCESSI di MEMORIA ESPLICITI IMPLICITI * controllati e/o volontari * richiedono consapevolezza * richiedono dispendio di risorse cognitive * automatici e/o involontari * non richiedono consapevolezza * non richiedono dispendio di risorse cognitive Il ricordo viene definito attraverso una rappresentazione mentale, ad esempio un’immagine o una proposizione. Il ricordo è costituito da un’abilità motoria o procedurale di cui il soggetto non è consapevole. Basi anatomiche: Strutture temporo-mediali (ippocampo, corteccia entorinale, giro dentato) Basi anatomiche: Cervelletto, corteccia extra-striata, striato Sviluppo Cognitivo, Turati Memoria Esplicita Sviluppo Cognitivo, Turati Memoria implicita Cervelletto Sviluppo Cognitivo, Turati Modelli di sviluppo delle capacità mnestiche nella prima infanzia Schacter e Moscovitch (1984) alla nascita 6-12 mesi Implicita Esplicita (8 mesi) Bachevalier e Mishkin (1984) Nelson (1995) Implicita PreEsplicita Rovee-Collier (1997) Esplicita (6-12 mesi) Implicita Esplicita Sviluppo Cognitivo, Turati Paziente HM x grave epilessia: Rimozione lobi temporali (inclusi ippocampo e amigdala). Ricordi espliciti o dichiarativi Ricordi impliciti e procedurali Sviluppo Cognitivo, Turati Bachevalier e Mishkin (1984) Adulto amnesico = bambino nel primo anno di vita Le capacità di memoria nel primo anno di vita riflettono la più veloce maturazione dei circuiti sottocorticali rispetto alla più lenta maturazione del sistema limbico. Sviluppo Cognitivo, Turati Modelli di sviluppo delle capacità mnestiche nella prima infanzia Schacter e Moscovitch (1984) alla nascita 6-12 mesi Implicita Esplicita (8 mesi) Bachevalier e Mishkin (1984) Nelson (1995) Implicita PreEsplicita Rovee-Collier (1997) Esplicita (6-12 mesi) Implicita Esplicita Sviluppo Cognitivo, Turati Nelson, 1995 Tipo di memoria Compito Struttura anatomica Quando? Implicita Suzione cervelletto alla nascita Implicita Cond. Classico (chiudere occhi) cervelletto 10-30 giorni Implicita Cond. Operante (movimento gamba) Sequenze di luci Tempi di reazione cervelletto 3 mesi striato 3 mesi Abituazione Preferenza Novità ippocampo alla nascita Implicita Pre-esplicita Esplicita Memoria cross-modale Esplicita Memoria di sequenze di eventi Esplicita DNMS Memoria di lavoro A non B ippocampo + amigdala ippocampo + regione diencefalica ippocampo + area temporale TE 6-8 mesi 9-12 mesi almeno 18-21 mesi corteccia prefrontale 12 mesi (8 mesi e/o caudato Sviluppo con Cognitivo, fissaz.)Turati Modelli di sviluppo delle capacità mnestiche nella prima infanzia Schacter e Moscovitch (1984) alla nascita 6-12 mesi Implicita Esplicita (8 mesi) Bachevalier e Mishkin (1984) Nelson (1995) Implicita PreEsplicita Rovee-Collier (1997) Esplicita (6-12 mesi) Implicita Esplicita Sviluppo Cognitivo, Turati Rovee-Collier, 1997 Negli adulti, un forte argomento a favore dell’esistenza di due distinti sistemi di memoria è dato dalla dimostrazione di un certo numero di dissociazioni nelle prestazioni mnestiche rilevate in * compiti di memoria implicita priming * compiti di memoria esplicita compiti di riconoscimento. Variabile indipendente Effetto su compiti impliciti Effetto su compiti espliciti (priming) (compiti di riconoscimento) Età Nessuno Ampio Intervallo di ritenzione Nessuno Ampio Interferenza Limitato Ampio Tempo di studio Nessuno Ampio ... ... ... Sviluppo Cognitivo, Turati Le stesse variabili indipendenti che agiscono in modo differenziato sui sistemi di memoria implicito ed esplicito negli adulti producono lo stesso Rovee-Collier, 1997 effetto in b.ni di 2 - 6 mesi (Rovee-Collier, 1997, 2000) Es.: Un’interferenza (i.e., uno stimolo distrattore), tra la fase di acquisizione dell’informazione e la fase in cui viene testato il ricordo, inibisce il ricordo in un compito di riconoscimento ma non ha effetto in un compito di priming (Boller e Rovee-Collier, 1994; Fagen et al., 1984). Lo sviluppo delle capacità di memoria nella prima infanzia è di tipo quantitativo (span di memoria, intervallo di ritanzsione,..) non qualitativo. Fin dalla prima infanzia è possibile identificare un sistema di memoria implicito ed un sistema di memoria esplicito, definiti attraverso le stesse proprietà che li caratterizzano ad età successive. Sviluppo Cognitivo, Turati Nelson, 1995 Tipo di memoria Compito Struttura anatomica Quando? Implicita Suzione cervelletto alla nascita Implicita Cond. Classico (chiudere occhi) cervelletto 10-30 giorni Implicita Cond. Operante (movimento gamba) Sequenze di luci Tempi di reazione cervelletto 3 mesi striato 3 mesi Abituazione Preferenza Novità ippocampo alla nascita Implicita Pre-esplicita Esplicita Memoria cross-modale Esplicita Memoria di sequenze di eventi Esplicita DNMS Memoria di lavoro A non B ippocampo + amigdala ippocampo + regione diencefalica ippocampo + area temporale TE 6-8 mesi 9-12 mesi almeno 18-21 mesi corteccia prefrontale 12 mesi (8 mesi e/o caudato Sviluppo con Cognitivo, fissaz.)Turati La memoria implicita Un esempio di compito sperimentale nel quale viene testato un tipo di memoria implicita: la formazione di aspettative visive (Haith et al., 1988) Bambini di 2-3 mesi orientano l’attenzione nello spazio sulla posizione nella quale un evento atteso comparirà, prima che l’evento effettivamente compaia. Alternato 2/1 3/1 Sviluppo Cognitivo, Turati Il paradigma del Condizionamento Vi sono 2 tipi di condizionamento: 1) condizionamento CLASSICO Il soggetto apprende ad associare una risposta inizialmente associata a uno specifico stimolo (incondizionato) a un nuovo stimolo (condizionato), che viene ripetutamente presentato insieme allo stimolo incondizionato. (es: il cane di Pavlov; condizionamento della chiusura della palpebra in risposta alla presentazione di un suono) 2) condizionamento OPERANTE (strumentale) Una forma di apprendimento in cui viene fornito un rinforzo solo se il soggetto produce una specifica risposta. Ciò che viene appreso è la relazione tra la risposta prodotta e il rinforzo. Entrambi possono essere indotti nei bambini fino dalla nascita. Sviluppo Cognitivo, Turati Il paradigma del Condizionamento Le risposte comportamentali che possono essere condizionate nella prima infanzia non sono molte: Alcuni riflessi: eye blinking Comportamento di suzione non nutritiva (Werker e Desjardins discriminazione di suoni linguistici) Rotazione del capo (de Schonen e Bry - discriminazione percettiva) Movimento delle gambe (kicking; Rovee-Collier - memoria) Sviluppo Cognitivo, Turati Un esempio di applicazione del paradigma del Condizionamento Operante.. ... allo studio delle capacità di DISCRIMINAZIONE di SUONI LINGUISTICI (fonemi) Il Compito di condizionamento della rotazione del capo (”Conditioned head-turn task”) Werker & Desjardins, 1995 “Experiential influences on phoneme perception”. Il bambino viene condizionato a girare il capo verso la fonte sonora quando avverte un cambiamento nel fonema che gli viene presentato (ba vs pa). Le risposte corrette vengono rinforzate attraverso l’illuminazione/attivazione di un giocattolo nella posizione da cui proviene il suono. Procedura utilizzata per ottenere dati comparabili a quelli ottenuti con gli adulti e i bambini in età verbale: “premi il pulsante quando, all’interno di una stringa di fonemi identici, avverti un fonema differente (ba vs pa)” Category change procedure Sviluppo Cognitivo, Turati Il “Mobile Conjugate Reinforcement Task” ideato da Rovee-Collier Sviluppo Cognitivo, Turati Un esempio di applicazione del paradigma del Condizionamento Operante.. ... allo studio della memoria di RICONOSCIMENTO e delle capacità di DISCRIMINAZIONE percettiva in bambini di 3 mesi. Il “Mobile Conjugate Reinforcement Task” ideato da Rovee-Collier A partire dai 2 mesi i bambini possono apprendere la relazione tra il movimento della loro gamba e il movimento conseguente di un “mobile” appeso sopra il lettino è una forma di CONDIZIONAMENTO OPERANTE: il bambino apprende la relazione tra un suo specifico comportamento (muovere la gamba in un certo modo) e il rinforzo visivo (movimento del “mobile”) Sviluppo Cognitivo, Turati Il “Mobile Conjugate Reinforcement Task” ideato da Rovee-Collier La risposta comportamentale necessaria per ottenere il rinforzo visivo viene appresa Fase di aquisizione Intervallo temporale Il “mobile” viene ripresentato e si osserva un incremento nella produzione di movimenti della gamba Fase test Sviluppo Cognitivo, Turati Il “Mobile Conjugate Reinforcement Task” ideato da Rovee-Collier 3 mesi I bambini riconoscono il mobile familiare anche 6-8 giorni dopo il training. Un mobile diverso da quello presentato nella fase di acquisizione NON elicita la stessa risposta. Man mano che l’intervallo cresce la risposta di riconoscimento per il mobile familiare diminuisce (graduale decremento della traccia mnestica). Sviluppo Cognitivo, Turati Nelson, 1995 Tipo di memoria Compito Struttura anatomica Quando? Implicita Suzione cervelletto alla nascita Implicita Cond. Classico (chiudere occhi) cervelletto 10-30 giorni Implicita Cond. Operante (movimento gamba) Sequenze di luci Tempi di reazione cervelletto 3 mesi striato 3 mesi Abituazione Preferenza Novità ippocampo alla nascita Implicita Pre-esplicita Esplicita Memoria cross-modale Esplicita Memoria di sequenze di eventi Esplicita DNMS Memoria di lavoro A non B ippocampo + amigdala ippocampo + regione diencefalica ippocampo + area temporale TE 6-8 mesi 9-12 mesi almeno 18-21 mesi corteccia prefrontale 12 mesi (8 mesi e/o caudato Sviluppo con Cognitivo, fissaz.)Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Limite della tecnica della preferenza visiva: è possibile che il bambino discrimini due stimoli che si differenziano per una determinata caratteristica percettiva, pur non preferendone alcuno. Tecnica dell’abituazione. Si compone di due fasi: fase di abituazione: misurazione del decremento nella durata del tempo di fissazione visiva in conseguenza della ripetuta presentazione di uno stesso stimolo fase test: lo stimolo divenuto familiare viene presentato al bambino insieme ad uno stimolo nuovo, diverso da quello familiare per una o più caratteristiche. NB può essere usata per studiare le capacità di discriminazione e riconoscimento percettivo in qualunque modalità sensoriale. Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Il paradigma dell’abituazione visiva Consiste nella misurazione del decremento nella durata del tempo di fissazione visiva, in conseguenza della ripetuta presentazione di uno stesso stimolo, e del successive incremento in corrispondenza della presentazione di uno stimolo nuovo, diverso da quello familiare per 1 o più caratteristiche. IDEA DI BASE: La tecnica sfrutta la spontanea tendenza del bambino a “preferire” la NOVITA’, ossia a fissare più a lungo uno stimolo nuovo rispetto a uno familiare. Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Tecnica dell’abituazione. FASE di ABITUAZIONE FASE TEST Stimolo A Stimolo A Stimolo B Variabili misurate: - tempo di abituazione in fase test - tempo di fissazione dello Stimolo A e dello Stimolo B - numero di orientamenti verso lo Stimolo A e verso lo Stimolo B NB Manipolando l’intervallo che separa le due fasi: studio delle competenze mnestiche. Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Tecnica dell’abituazione. Esempio. Stimoli Chiusi Fase di abituazione Fase Test Stimoli Aperti Sviluppo Cognitivo, Turati La memoria pre - esplicita La tecnica dell’abituazione sfrutta la tendenza spontanea del bambino a rispondere alla novità Consente di inferire la presenza di memoria di riconoscimento a partire dalla reazione alla novità data dal bambino Attraverso la manipolazione dell’intervallo di tempo che separa la fase di abituazione dalla fase di violazione dell’aspettativa permette di indagare la persistenza della traccia mnestica. Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Il paradigma dell’abituazione visiva La tecnica dell’abituazione visiva consente di studiare: il funzionamento della MEMORIA DI RICONOSCIMENTO: la capacità del bambino di preferire lo stimolo nuovo a uno familiare presuppone che l’informazione visiva venga non solo selezionata ed elaborata, ma anche trattenuta in memoria. Memoria “di riconoscimento” (non di “rievocazione”) perché il riconoscimento dello stimolo come familiare avviene sulla base della presentazione di alcuni INDIZI PERCETTIVI e in modo NON DELIBERATO o INTENZIONALE. la capacità di DISCRIMINAZIONE VISIVA: la preferenza per lo stimolo nuovo (o per uno dei due stimoli nuovi) presuppone che il bambino abbia discriminato lo stimolo nuovo da quello familiare sulla base dell’unica caratteristica che li differenzia. L’ampiezza della reazione alla novità è un indice della discriminabilità dello stimolo nuovo rispetto a quello familiare. Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Tecnica dell’abituazione. Curva di abituazione ideale che descrive le variazioni nella durata della fissazione visiva in conseguenza della ripetuta presentazione dello stimolo A (fase di abituazione) e della successiva contemporanea presentazione dello stimolo familiare A e di un nuovo stimolo B. Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Tecnica dell’abituazione. Esempio del comportamento di un bambino. Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Fase di abituazione: PROCEDURA FISSA: lo sperimentatore determina il numero, la durata e l’intervallo tra le diverse presentazioni dello stimolo. Non viene tenuto conto delle differenze interindividuali nelle modalità di abituazione ad uno stesso stimolo. NB Si parla in questo caso di fase di familiarizzazione. PROCEDURA CONTROLLATA DAL BAMBINO: ogni singola prova comincia quando il bambino rivolge spontaneamente lo sguardo allo stimolo e termina quando il bambino distoglie lo sguardo dallo stimolo. CRITERIO ASSOLUTO: si ha abituazione quando il soggetto fissa o stimolo per un tempo inferiore a Tot (Es. 3 sec.). CRITERIO RELATIVO: riduzione della durata della fissazione visiva del 50% rispetto alle prime 3 fissazioni. Fase test: Gli stimoli possono essere presentati CONTEMPORANEAMENTE o in SUCCESSIONE. Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Il paradigma dell’abituazione visiva Variazioni procedurali in funzione dell’età dei soggetti Fase di abituazione: a) procedura a prova fissa (bambini di età > 2 mesi): lo sperimentatore determina il numero, la durata e l’intervallo tra le presentazioni degli stimoli. b) procedura controllata dal bambino (neonati): tiene conto della variabilità interindividuale esistente nella durata dell’attenzione visiva. Ogni prova inizia quando il bambino rivolge spontaneamente lo sguardo sullo stimolo e termina quando viene raggiunto un criterio, che può essere relativo (neonato): il bambino è abituato quando si registrano 3 fissazioni consecutive di durata inferiore al 50% della somma delle prime 3 fissazioni assoluto (> 2 mesi): il bambino è abituato quando ha accumulato un tempo di fissazione totale sullo stimolo predefinito dallo sperimentatore. Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Il paradigma dell’abituazione visiva Variazioni procedurali in funzione dell’età dei soggetti. Fase di violazione dell’aspettativa: a) i due stimoli vengono presentati contemporaneamente (neonati). La coppia di stimoli viene presentata due volte in successione, con la posizione sinistra vs destra invertita (come nella tecnica della preferenza visiva). b) i due stimoli vengono presentati uno alla volta in successione (> 2 mesi). c) lo stimolo familiare viene ripresentato insieme a quello nuovo (a tutte le età). d) vengono presentati due stimoli entrambi nuovi rispetto a quello familiare. Ciascuno stimolo differisce da quello familiare per una sola caratteristica (a tutte le età). Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Terminologia inglese Habituation to criterion = abituazione sino ad un criterio. Dishabituation = si verifica quando il bambino, dopo la fase di abituazione, guarda uno stimolo nuovo più a lungo dello stimolo familiare negli ultimi trial di abituazione. Familiarization = lo stimolo nella fase di familiarizzazione viene mostrato per un tempo di esposizione fisso. Visual Paired Comparison = nella fase test lo stimolo nuovo e lo stimolo familiare vengono mostrati contemporaneamente. Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Fase di abituazione: Il tempo di fissazione nella fase di abituazione decresce in funzione di: ETA’ - I bambini si abituano sempre più velocemente TIPO di STIMOLO – Tanto più lo stimolo è complesso, tanto maggiore sarà il tempo richiesto per abituarsi DIFFERENZE INDIVIDUALI – Bambini più veloci vs. bambini più lenti FATTORI DI RISCHIO PERINATALE – Punteggio APGAR; bambini prematuri, bambini Down si abituano più lentamente. Fase test: Il recupero nei tempi di fissazione in direzione dello stimolo nuovo aumenta in funzione dell’ETA’. Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Tempo medio per abituarsi ad uno stimolo STIMOLI SEMPLICI Età secondi NEONATO 100 3 MESI 54 4 MESI 38 STIMOLI COMPLESSI Età secondi NEONATO 209 3 MESI 4 MESI 100 47 Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Quali fattori influenzano le capacità di memoria nella prima infanzia ? Quantità di esperienza: Breve familiarizzazione Nessun intervallo Breve familiarizzazione Intervallo di pochi minuti Abituazione sino ad criterio Intervallo di pochi minuti 6 mesi 9 mesi 6 mesi 9 mesi 6 mesi 9 mesi SI SI NO SI SI SI Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Quali fattori influenzano le capacità di memoria nella prima infanzia ? Qualità dell’esperienza (concentrata vs distribuita): CONCENTRATA Trial di 5 sec ogni 3 sec di pausa Riconoscimento solo dopo un breve intervallo DISTRIBUITA Trial di 5 sec ogni minuto di pausa Riconoscimento anche dopo intervalli prolungati (1 ora) Sviluppo Cognitivo, Turati Quali fattori influenzano le capacità di memoria nella prima infanzia ? Qualità dell’esperienza (tipo di stimolo: volti vs. stimoli geometrici): • NEONATO • Slater: reazione alla novità immediata con stimoli geometrici • De Schonen; Simion et al.: reazione alla novità dopo intervallo di 2 min. con volti 6 MESI • Fagan: reazione alla novità dopo 48 h con stimoli geometrici, e dopo 2 settimane con volti. Sviluppo Cognitivo, Turati Quali fattori influenzano le capacità di memoria nella prima infanzia ? Età: 4 mesi 10 sec di intervallo 6 mesi 1 min di intervallo 9 mesi fino a 10 min di intervallo Diamond, 1995 Con l’età, i bambini diventano in grado di tollerare intervalli sempre maggiori tra la fase di apprendimento e la fase di riconoscimento di uno stimolo. Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Differenze individuali: Sviluppo Cognitivo, Turati Capacità di discriminazione e riconoscimento visivo Correlazione con scale di sviluppo: Sviluppo Cognitivo, Turati La memoria esplicita - il ricordo Il RICORDO è il fenomeno grazie al quale una informazione viene richiamata alla mente a partire da una rappresentazione immagazzinata nel sistema cognitivo. Nell’ADULTO, il ricordo è ottenuto facendo ricorso a strategie per la codifica e il recupero dell’informazione. Lo SVILUPPO dell’abilità di ricordare consiste fondamentalmente nel passaggio da una fase pre-strategica a una fase strategica: dal non utilizzo all’uso più frequente e più efficace delle strategie. Sviluppo Cognitivo, Turati Lo sviluppo della memoria esplicita (1) Lo sviluppo della memoria può essere inteso come lo sviluppo di (Flavell e Wellman, 1977): 1) Processi di base: le operazioni e le capacità fondamentali del sistema, legate alla capacità di elaborazione del sistema 2) Conoscenza di base: effetti piò o meno automatici di ciò che si conosce su ciò che si immagazzina o si recupera. 3) Strategie: categoria particolare di attività di immagazzinamento e di recupero. 4) Metamemoria: ha 2 significati. La metaconoscenza sul funzionamento della memoria, o i processi di controllo volti alla scelta, al controllo e alla valutazione dei processi utilizzati. Sviluppo Cognitivo, Turati Lo sviluppo della memoria esplicita (2.1) 1) Lo sviluppo della memoria come sviluppo dei PROCESSI DI BASE: A) sviluppo della CAPACITA’ DEL SISTEMA Pascual-Leone (1970) ciò che si sviluppa è la capacità totale di elaborazione, ossia la dimensione dello spazio di calcolo disponibile per l’elaborazione dell’informazione. Lo sviluppo avviene grazie alla maturazione. B) sviluppo della CAPACITA’ FUNZIONALE Case (1985) ciò che cambia è l’efficienza con la quale vengono eseguite le operazioni mentali di base. Via via che i processi si automatizzano, diminuisce la capacità richiesta per la loro esecuzione e resta spazio libero nel sistema disponibile per altre operazioni. L’automatizzazione è il risultato dell’esperienza e dell’esercizio + della maturazione neurologica. Esempio: SPAN di cifre 3 anni - 3 numeri 10 anni - 6 cifre C) sviluppo della CAPACITA’ DI CODIFICA ciò che si sviluppa è la capacità di codificare e rappresentare le informazioni rilevanti per la soluzione del compito. Sviluppo Cognitivo, Turati Lo sviluppo della memoria esplicita (3.1) 2) Lo sviluppo della memoria come sviluppo della CONOSCENZA DI BASE: A) L’informazione è ben ricordata quando si inserisce bene nella struttura della sua conoscenza. La crescita della base di conoscenza che il bambino ha di domini specifici può spiegare le differenze di prestazione che si osservano tra bambini di diversa età. I bambini possono avere prestazioni migliori di quelle dell’adulto in compiti di memoria se sono più esperti degli adulti sul materiale da ricordare. Es.: Chi, 1978 Chi et al., 1983 - bambini esperti giocatori di scacchi vs adulti dilettanti - adulti vs bambini di 10 anni - compito: rievocazione di una lista di 10 numeri vs posizione degli scacchi bambino di 4 anni esperto di dinosauri La disponibilità della conoscenza di base facilita il ricordo. C’è una relazione strettissima tra ciò che il bambino può fare e comprendere a un certo stadio dello sviluppo e ciò che può ricordare. Sviluppo Cognitivo, Turati Lo sviluppo della memoria esplicita (3.2) B) L’organizzazione che viene imposta all’informazione che viene inserita nella MLT influenza l’efficienza del ricordo. Il riconoscimento e il ricordo sono migliori nel caso in cui le informazioni si presentano in ordine schematico, ordinato e tipico, ossia sono congruenti con le aspettative del soggetto, basate sulla organizzazione schematica data all’informazione immagazzinata nella MLT. Più esperienza il soggetto ha accumulato di una certa situazione, più aspettative avrà su di essa e più facile sarà ricordarla. Es.: SCRIPT, STORIE (memoria di eventi quotidiani) Strutture di aspettative sulla realtà di natura probabilistica, fondate sull’esperienza, che influenzano il modo in cui ricordiamo la realtà. SCRIPT Struttura di aspettative sulla realtà di natura sociale; sequenze di eventi che caratterizzano l’interazione umana fisica e sociale organizzate temporalmente in modo stilizzato. STORIE Strutture di aspettative che hanno lo schema del testo scritto Sviluppo Cognitivo, Turati Lo sviluppo della memoria esplicita (4.1) 3) Lo sviluppo della memoria come sviluppo delle STRATEGIE: STRATEGIA DI MEMORIA: una operazione cosciente e pianificata che volontariamente viene eseguita per ottenere un determinato risultato mnemonico (immagazzinamento o recupero). Strategie di immagazzinamento: operazioni che il soggetto attua sull’informazione perché sa che in futuro dovrà ricordarla. A - reiterazione: basata sulla ripetizione del nome degli stimoli da ricordare, a voce alta o solo con il pensiero (età critica: 7 anni). Ripetizione passiva ultime due parole, 7 anni Ripetizione attiva ultima parola insieme alle precedenti, 10-12 anni B - organizzazione: il materiale viene organizzato e raggruppato in classi o categorie. Si sviluppa più tardi della reiterazione (età critica: 10-12 anni). C - elaborazione: il soggetto rielabora il materiale per creare associazioni tra gli elementi da ricordare. Implica l’identificazione di un referente comune o di un significato condiviso dagli elementi da ricordare, o la costruzione di una immagine o di una frase che li contenga entrambi. Si sviluppa più tardi della reiterazione. Sviluppo Cognitivo, Turati Strategie di recupero: attività che il soggetto esegue per cercare di ricordare, anche quando non sapeva di doverlo fare (memoria incidentale). Implicano l’abilità di ricercare in modo sistematico e flessibile le informazioni nello spazio interno della memoria. Si sviluppano tardi nell’ontogenesi (età critica: adolescenza). Sviluppo Cognitivo, Turati Lo sviluppo della memoria esplicita (4.2) Come si sviluppano le strategie? 1) Il bambino sanno che la memoria richiede uno sforzo di codifica ma è capace solo di utilizzare solo strategie esterne, e non strategie interne come la reiterazione (fino a 7 anni) o la organizzazione (fino ai 10 anni). Es.: bambini di 3 anni ai quali viene raccontata una storia 2) Il bambino è capace di usare la strategia ma non la utilizza spontaneamente (carenza di produzione). I bambini si comportano sempre come se si trattasse di un compito di memoria incidentale. Fase legata alla mancanza della consapevolezza dell’utilità della strategia. Es.: Flavell et al., 1966 - bambini di 5, 7 e 10 anni - aumento lineare dell’uso spontanea della reiterazione per ricordare una lista di figure in sequenza. Es.: appel et al., 1972 - bambini di 4, 7 e 11 anni - guarda vs ricorda con lista di figure. Es.: Keeney et al., 1967 - bambini di 7 anni non reiteratori spontanei addestrati a ripetere - cessano di usare la strategia quando vengono lasciati liberi di scegliere se farlo. Es.: se ai bambini di 7 anni addestrati a reiterare viene fornito un feedback sull’efficacia della strategia sul ricordo persistono nell’usarla. Sviluppo Cognitivo, Turati Lo sviluppo della memoria esplicita (4.3) 3) I bambini usano spontaneamente la strategia, che ha effetti di facilitazione sulla rievocazione. Il numero di strategie disponibili aumenta con l’età, e il tipo di strategia usata in una stessa situazione cambia. La capacità è raggiunta grazie allo sviluppo di una serie di fattori: - automatizzazione delle componenti esecutive - presenza di maggior spazio operativo per controllare il processo di memorizzazione e tenere il compito fisso in mente. Sviluppo Cognitivo, Turati Lo sviluppo della memoria esplicita (5.1) 4) Lo sviluppo della memoria come sviluppo della METAMEMORIA: METACONOSCENZA: ogni conoscenza o attività cognitiva che assume come oggetto o che regola qualunque aspetto di una impresa cognitiva. A) Metamemoria = conoscenza dei propri processi mentali B) Metamemoria = controllo, autoregolazione di questi processi Sviluppo Cognitivo, Turati A) conoscenza metacognitiva sul funzionamento della memoria è la conoscenza relativa a se stesso come memorizzatore dotato di una memoria limitata. I bambini più grandi tendono ad avere una conoscenza più realistica e accurata delle caratteristiche e dei limiti della propria memoria rispetto ai bambini più piccoli. Es.: con il crescere dell’età lo span di memoria predetto dai soggetti e quello reale si avvicinano sempre di più. A 4,5 anni sovrastimano, dai 9 anni le stime diventano realistiche. è la conoscenza di cosa rende certi compiti di memoria più difficili di altri (tipo di materiale e natura della prova di rievocazione). Es.: a 6 anni la maggior parte dei bambini sa che la rievocazione è più difficile del riconoscimento. è la conoscenza delle strategie e di quale è la strategia migliore da utilizzare in una determinata situazione. I bambini piccoli usano soprattutto strategie esterne o la reiterazione. I bambini più grandi diventano più strategici e pianificati nel loro approccio al compito. Es.: bambini di 4,6,8,10 anni - cosa fare per non dimenticare…? i più piccoli usano solo strategie esterne, i più grandi usano strategie interne ? Difficoltà nel dimostrare una relazione tra MM e prestazioni mnestiche Sviluppo Cognitivo, Turati Lo sviluppo della memoria esplicita (5.2) B) processi di controllo esecutivo. sono i processi di controllo del sistema di memoria, che possono operare in modo automatico senza il coinvolgimento della consapevolezza (nei compiti che richiedono abilità apprese), oppure in modo consapevole. Meccanismi di pianificazione, monitoraggio, controllo dei risultati. Il comportamento mnestico viene osservato direttamente (no questionari o inverviste come in A). ? Diventa difficile distinguere tra memoria e metamemoria. A e B sono strettamente legati. A porta a B. Sviluppo Cognitivo, Turati Lo sviluppo della memoria esplicita (5.2) Pressley e Borkowsky (1987) Componenti della metamemoria. A) Conoscenza delle strategie specifiche (ripetizione mentale, organizzazione, elaborazione verbale, ecc…) B) Conoscenza relazionale e generale delle strategie (classificazione, valutazione dell’utilità delle strategie in rapporto ai diversi compiti, apprezzare l’utilità dell’impegno e dello sforzo) Sviluppo Cognitivo, Turati Lo sviluppo della memoria esplicita (5.2) Relazione bidirezionale tra processi di metacognizione e processi di attribuzione I bambini che mostrano di saper trasferire e generalizzare le strategie tendono ad attribuire il loro successo allo sforzo, allo studio, piuttosto che alla fortuna. Ciò li spinge ad analizzare e controllare sempre meglio i processi di apprendimento. Sviluppo Cognitivo, Turati Lo sviluppo della memoria esplicita (5.2) o Il soggetto che apprende deve costruire la sua conoscenza delle strategie applicandole o Applicando le strategie può confrontarne i vantaggi o Gli adulti possono incrementare la sua informazione e la sua fiducia nel successo o Il controllo esecutivo (monitoraggio produce conoscenze) o L’arricchimento delle conoscenze strategiche è in parte il frutto di certi stili di insegnamento, che interagiscono con le capacità, la motivazione e i processi di attribuzione del soggetto. Sviluppo Cognitivo, Turati Lo sviluppo della memoria esplicita (6) Lo sviluppo della memoria consiste nello sviluppo di: Know what - conoscenza dichiarativa Implica l’aumento della capacità della MBT e lo sviluppo dei processi di base + Know how - conoscenza procedurale Basato sul crescere della conoscenza di base e dell’esperienza nell’uso delle strategie, della metamemoria. Sviluppo Cognitivo, Turati