RETINA
IL LATO VISIBILE DI CIÒ
CHE NON SI VEDE
LIBERTÀ DI SAPERE LIBERTÀ DI SCEGLIERE
I QUADERNI DELLA SALUTE DI FONDAZIONE VERONESI
Fondazione Umberto Veronesi - Piazza Velasca 5, 20122 Milano
Tel. +39 02 76 01 81 87 - Fax +39 02 76 40 69 66
[email protected] - www.fondazioneveronesi.it
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RETINA
IL LATO VISIBILE DI CIÒ
CHE NON SI VEDE
LIBERTÀ DI SAPERE LIBERTÀ DI SCEGLIERE
I QUADERNI DELLA SALUTE DI FONDAZIONE VERONESI
21
LE RISPOSTE DELLA SCIENZA
DIRITTO DI PAROLA
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LA RETINA: TANTE DOMANDE,
POCHE CERTEZZE
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L’OCCHIO: QUESTO SCONOSCIUTO
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LE PATOLOGIE PIÙ COMUNI
CHE COLPISCONO LA RETINA
LA SALUTE DELLA RETINA
IN 10 PAROLE
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LE RISPOSTE SCIENTIFICHE
ALLE DOMANDE DI TUTTI
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LE RICETTE PER VEDERE BENE
DI MARCO BIANCHI
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LA DEGENERAZIONE MACULARE SENILE
(DMS): FACCIAMO IL PUNTO
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AUTODIAGNOSI
E DIAGNOSI MEDICA
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PREVENZIONE:
MAI STATA COSÌ IMPORTANTE!
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CURARE LA MACULOPATIA:
OGGI SI PUÒ
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SPAZIO PER I TUOI APPUNTAMENTI
CON LA SALUTE
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COMITATO SCIENTIFICO CHE HA PARTECIPATO AL PROGETTO
CLAUDIO AZZOLINI DIRETTORE CLINICA OCULISTICA UNIVERSITÁ INSUBRIA OSPEDALE DI CIRCOLO - VARESE
FRANCESSCO BANDELLO DIRETTORE OCULISTICA ISTITUTO SCIENTIFICO UNIVERSITARIO SAN RAFFAELE - MILANO
LUIGI MARINO PRIMARIO OCULISTA ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI OCULISTI - AIMO
UMBERTO VERONESI DIRETTORE SCIENTIFICO ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA - MILANO
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Cari Amici,
oggi ci troviamo di nuovo insieme a parlare di occhi, affrontando in particolar
modo le patologie della retina. Perché? Potrebbe domandarsi qualcuno di voi.
Si tratta di un tema meno consueto rispetto a quelli che ci stanno più a cuore,
per i quali abbiamo lavorato tanto fin dalle origini della Fondazione, come la
ricerca scientifica per sconfiggere le patologie tumorali più diffuse, ad
esempio.
E qui sta l’errore che, purtroppo, facciamo in tanti: anche la salute degli occhi
è strettamente connessa ai cibi che mettiamo in tavola, a scelte personali
salutari, come evitare il fumo di sigaretta e praticare attività motoria regolare,
seppure misurata sulle personali capacità e possibilità.
In sintesi, seguire stili di vita corretti ci aiuta a stare bene nel più ampio senso
del termine, anche quando si tratta del prezioso organo della vista. Per fortuna
ci sono i medici oculisti a ricordarci tutto questo, anche se spesso sono gli
ultimi a essere interpellati in caso di disturbi oftalmici.
Questo Quaderno rappresenta quindi l’occasione perfetta per imparare che la
prevenzione di moltissime patologie, comprese quelle che drammaticamente
colpiscono la retina creando non pochi problemi soprattutto alle persone di
una certa età, passa attraverso la nostra buona volontà e l’impegno personale
che mettiamo ogni giorno nelle nostre scelte di salute.
Siamo i primi “medici di noi stessi”: ce lo insegnano anche i test di
autodiagnosi messi a punto dalla ricerca scientifica, come quello di Amsler
che trovate qui.
V’invito a non trascurare i primi sintomi, pur senza raggiungere controlli
eccessivi e ingiustificati, anche per quanto riguarda gli occhi. Sono una risorsa
straordinaria di contatto con il mondo, che dobbiamo preservare e curare nel
modo più serio possibile, sapendo che possiamo occuparcene
coscienziosamente attraverso scelte di vita semplici e sane.
Basta davvero poco per vivere meglio e più a lungo: anche i vostri occhi vi
ringrazieranno!
Umberto Veronesi
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DIRITTO DI PAROLA.
Nino era un mio amico.
Vent'anni fa lo visitai e gli dissi che la sua macula era distrofica, anzi, che
entrambe le sue macule non erano in buono stato.
Nino, una vita dedicata al giornalismo, alla lettura, ai suoi libri.
Nino anche paroliere di belle canzoni e di cantanti famosi.
Nino e mille aneddoti, come quella volta che prese Antoine in taxi e da li nacque
una canzone.
Nino e la sua passione per il Jazz.
Il giorno che gli dissi che la macula, quella sua preziosa macchiolina sulla retina
con la quale aveva scritto e creato mille cose, non avrebbe funzionato più, il suo
umore cambiò e io mi sentii impotente.
A quel tempo noi medici oculisti disponevamo solo di alcune terapie laser e
qualche integratore alimentare.
Lui si rattristò e io passai giornate, aiutato dalla moglie e dai suoi ragazzi, a
contattare colleghi italiani e stranieri, frequentare Congressi internazionali
sperando in una nuova terapia...
Gli anni sono passati veloci: nel frattempo un Collega Oculista americano si
accorge che la madre, operata per un tumore del colon, dopo la chemioterapia con
un farmaco Anti VEGF, è tornata a vedere.
Da quel momento la ricerca clinica si è concentrata sull'identificazione di una
molecola indicata per la patologia oculare in modo da fornire agli oculisti un'arma
in più e permettere a milioni di persone nel mondo di tornare a vedere.
Non c'è nulla di taumaturgico: grazie a queste nuove molecole dai nomi
impronunciabili, e grazie all'avvento di esami come l’OCT (tomografia a luce
coerente), l'Angiografia al verde di indocianina, vediamo e diagnostichiamo
lesioni retiniche più velocemente di prima.
Ma lo scopo della Fondazione non è solo arrivare ad una diagnosi sempre più
precoce grazie alla Ricerca: lavora ogni giorno per educare, sottolineando che stili
di vita ed alimentazione adeguati prevengono le malattie tumorali quanto la
Degenerazione Maculare legata all'età, la più temibile delle Maculopatia, anche
se la più curabile.
Eccoci qui, con la passione di sempre, per ricordare ancora una volta che è meglio
consumare verdure e frutta a sazietà piuttosto che un hamburger per strada, di
corsa.
E non dimentichiamo mai che fumo, alcool, stress e vita smodata influiscono
anche sul nostro apparato visivo. Perché l'occhio non é solo “dieci decimi”,
raggiunti naturalmente o utilizzando gli occhiali: è un apparato delicato e
complesso, con il quale percepiamo tutto il mondo circostante e comprendiamo la
maggior parte delle cose.
Un ringraziamento a Umberto, Paolo, Monica, Daniela, Antonella, Carolina, Elisa
e a tutti quelli che, con noi, ogni giorno pongono il "cuore oltre l'ostacolo" e
credono in un mondo migliore. E più in salute.
Luigi Marino
Primario Oculista AIMO
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LA RETINA:
TANTE DOMANDE, POCHE CERTEZZE.
Ho 50 anni: vederci meno non è legato all’avanzare dell’età?
Quali sono i test genetici da fare per individuare la Maculopatia?
E chi deve fare il test genetico?
Da qui la necessità di maggiori cure che, nel caso delle patologie oculari in
senilità, coincidono con semplici, buone regole generali per vivere in salute, e
di interventi mirati da parte dei professionisti.
Ho sentito parlare di terapia genica anche per alcune patologie della retina.
Ci si può fidare?
Per vederci bene non sempre sono sufficienti buoni occhiali: le informazioni
raccolte da conoscenti, le indicazioni preziose ma non esaustive dell’ottico, i
media anche più aggiornati, come Internet, non bastano a rispondere alle
domande di chi deve affrontare problemi importanti come quelli connessi alla
retina (che affrontiamo in questo Quaderno) oppure, semplicemente, vuole
risposte autorevoli che solo la scienza può dare.
Sono affetto da Diabete Mellito.
È più facile che sia colpito da malattie della retina?
Non dimentichiamoci dei nostri occhi, soprattutto dopo una certa età: per
salvaguardarli basta davvero poco!
Com’è possibile che per verificare la presenza o meno della Maculopatia basti
un test semplice come quello di Amsler?
Da qualche anno i valori della pressione arteriosa sono più elevati.
Ho sentito dire che questo fatto mette a rischio la salute della retina…
Fumare fa davvero male a tutto, anche alla retina?
Ho compiuto da poco 60 anni e solo ora sono diventata golosa di dolci e
alimenti zuccherati. Possibile che i miei peccati di gola possano danneggiare
la retina come ho letto su Internet?
Per la maggior parte delle persone, nei paesi come il nostro, gli occhi
costituiscono un “non - problema”.
Al pari del tessuto epidermico che, in modo per lo più silenzioso ha il compito
di proteggerci tutta la vita da aggressioni potenzialmente letali, ci mettono in
contatto con il mondo senza eccessivi sforzi: basta aprire gli occhi e il gioco è
fatto!
Spesso però dimentichiamo che si tratta di organi molto delicati, che
richiedono attenzioni costanti ma anche visite accurate da parte degli
specialisti, soprattutto dopo una certa età. Il motivo è semplice: dopo tanti
anni di “lavoro”, anche gli occhi si stancano e tendono ad ammalarsi più
facilmente.
FONDO SANO DELL’OCCHIO DESTRO
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L’OCCHIO:
QUESTO SCONOSCIUTO.
L’occhio è un delicato e complesso organo costituito da molteplici parti,
tutte determinanti per consentirci di vedere bene e il più a lungo possibile.
Alcune sezioni sono particolarmente collegate al fenomeno della visione.
Ecco quali.
La retina è la parte del bulbo oculare adibita alla percezione delle
immagini dall’esterno che sono trasformate in segnali bioelettrici da
inviare al cervello tramite il nervo ottico grazie ai fotorecettori.
Si tratta di una membrana a più strati: uno di questi, quello esterno, si
chiama epitelio pigmentato, sul quale vi sono i coni e i bastoncelli,
fotorecettori specializzati per la conversione del segnale luminoso (fisico)
in segnale (chimico) e quindi stimolo nervoso.
che appartengono alla categoria dei Carotenoidi, la luteina e la
zeaxantina: come un filtro colorato, hanno il compito di proteggere i
fotorecettori durante l’attraversamento della luce e attenuarne l’impatto.
La porzione centrale della macula si chiama fovea, di forma leggermente
incurvata, dove si concentrano i coni, passa la maggior parte dei raggi
luminosi e che consente la visione perfetta, i cosiddetti “10 decimi”.
Dei 7 strati di cellule che costituiscono la retina, tutte indispensabili per
attivare in modo corretto la visione, citiamo anche le cellule gangliari, da
cui partono le fibre ottiche retiniche che arrivano al cervello, dando il via
alla trasformazione degli impulsi nelle immagini che realmente vediamo
aprendo gli occhi.
In posizione centrale vi è la macula, di colore giallo/aranciato, una piccola
regione circolare di 5-6 mm di diametro, localizzata nella parte posteriore
della retina. Il colore giallo della macula è dovuto alla presenza di pigmenti
CONI E BASTONCELLI: I FOTORECETTORI
DELLA LUCE DIURNA E NOTTURNA.
Coni e bastoncelli sono cellule molto specializzate, costituite da due parti, una che ha
il compito di catturare la luce, la seconda di adattarla per trasmetterla al cervello.
Nel fenomeno della visione si dividono il compito: i coni, meno numerosi dei
bastoncelli, sono deputati alla visione nitida e centrale (infatti sono collocati nella
regione centrale della retina, la fovea) consentendoci di vedere i particolari,
distinguere bene i colori e sono impiegati prevalentemente nella visione diurna o in
presenza di fonti luminose (artificiali, computer, televisione).
I bastoncelli sono posizionati in gran numero in tutto l’occhio e sono specializzati
nella visione a bassa o scarsa luminosità: sono molto più numerosi dei coni.
All’imbrunire, oppure nei momenti di passaggio da un luogo più luminoso a uno meno
luminoso (e viceversa), si attivano gli uni o gli altri.
Per questo un momento critico è il cambio di luminosità all’alba, all’imbrunire o
semplicemente, ad esempio, all’entrata o all’uscita di una galleria.
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LE PATOLOGIE PIÙ COMUNI CHE
COLPISCONO LA RETINA.
Sono molteplici le malattie della retina, con un diverso livello di gravità,
tutte caratterizzate da assenza di dolore. Questo deriva dal fatto che non vi
sono recettori sensibili al dolore nella retina: da qui, salvo altre
complicanze oculari, l’assenza di dolore che caratterizza le Retinopatie.
Così sono genericamente definite le patologie di questa particolare regione
dell’occhio: quando, invece, viene colpito il centro della retina, la macula,
le malattie sono comunemente chiamate “Maculopatie”.
Le Retinopatie si dividono in acquisite ed ereditarie: le prime, sono
distinte a loro volta in patologie retiniche vascolari, infiammatorie,
degenerative e associate a malattie generali dell’organismo (le
sistemiche).
Spesso si verificano sovrapposizioni tra le varie categorie, come avviene tra
retinopatie vascolari e quelle associate a malattie sistemiche come il
diabete e l’ipertensione.
La Retinopatia Diabetica è una delle patologie della retina più diffuse
perché rappresenta una complicanza di una malattia che colpisce milioni di
persone in tutto il mondo, il Diabete Mellito.
È una delle principali cause di cecità nei paesi sviluppati ed è importante
sottolineare l'importanza della prevenzione per evitare la perdita della vista
a causa di questa patologia.
Sono presenti due forme di retinopatia, non proliferante e proliferante:
nella prima si forma un edema maculare che potrebbe portare a una
riduzione della vista. Nella seconda vi è formazione di nuovi vasi sulla
retina e in altre parti dell’occhio.
Questi hanno tendenza a sanguinare nel corpo vitreo (una massa gelatinosa
trasparente e incolore che riempie i 4/5 posteriori del globo oculare) che
perde la sua trasparenza e non consente più ai raggi luminosi di
raggiungere la retina ed a creare, se non trattati, dei danni anatomici
irreversibili che comportano la riduzione della funzione visiva.
Se non si imposta un approccio terapeutico corretto e mirato a bersagliare
le cause della patologia, questi vasi neoformati tendono a ritrarsi,
provocando un altro grave danno oculare, il distacco della retina (il
foglietto interno della retina si stacca da quello esterno l’epitelio
pigmentato).
Può essere parziale, coinvolgendo solo alcuni settori della retina, o totale,
compromettendo la visione più o meno gravemente.
Tra le Retinopatie di tipo degenerativo si distinguono:
La MIOPIA DEGENERATIVA che ha spesso una componente ereditaria e
che comporta un progressivo allungamento del bulbo oculare con un calo di
vista (tecnicamente “errore di refrazione”) superiore alle 6 diottrie. L’occhio
di chi è affetto da questa patologia può apparire spesso molto più grande
della norma.
Le DEGENERAZIONI RETINICHE PERIFERICHE un gruppo di alterazioni
degenerative specifiche della parte periferica della retina. Si presentano a
tutte le età, più frequentemente nei pazienti affetti da miopia e nelle
persone adulte/anziane.
Le Retinopatie ereditarie sono forme degenerative a carattere familiare.
Tra le più comuni vi sono
•La RETINITE PIGMENTOSA, una malattia a lungo decorso, che
interessa prima i bastoncelli e poi i coni presenti nella retina, ed è
associata spesso ad altre due malattie dell’occhio, la cataratta
sottocapsulare posteriore e la miopia.
• L’AMAUROSI CONGENITA DI LEBER, una rara malattia genetica della
retina che colpisce i nascituri. È la causa più frequente di cecità infantile
ereditaria.
• La MALATTIA DI BEST, una patologia ereditaria della retina che porta
a una riduzione progressiva ma lenta della vista, con disturbi nella visione
da vicino.
• La MALATTIA DI STARGARDT, la forma più comune di degenerazione
giovanile della macula: i figli la ereditano dai genitori che possono esserne
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LA DEGENERAZIONE MACULARE
SENILE (DMS): FACCIAMO IL PUNTO.
anche solo portatori sani. I sintomi si manifestano generalmente prima dei
20 anni.
Tra le Retinopatie è bene ricordare anche:
•la RETINOPATIA ARTEROSCLEROTICA, una malattia tipica della terza
età in cui il restringimento delle arterie e la congestione delle vene
danneggiano la retina compromettendo la visione.
Il mondo occidentale è sempre più destinato alla longevità: ricerche recenti
hanno “contato” il numero di persone con età superiore ai 65 anni.
Si tratterebbe di 516 milioni d’individui: di questi, oltre 30 milioni sono
affetti da una patologia strettamente legata all’avanzare degli anni, la
Degenerazione Maculare Senile, comunemente nota come Maculopatia
Senile, che interessa uno solo o entrambi gli occhi, anche a distanza di
tempo l’uno dall’altro.
•La ROP, RETINOPATIA DEL PREMATURO, che colpisce i neonati
prematuri di basso peso con gravità direttamente proporzionale al grado di
prematurità:questo accade perché la vascolarizzazione retinica è
incompleta e quando la retina viene a contatto con l’ossigeno è ancora
immatura.
Questa grave malattia, che colpisce la macula e, in particolar modo, i suoi
fotorecettori, è la principale causa di cecità irreversibile nei paesi
sviluppati. Anche quando non vi è perdita totale della capacità visiva, è
comunque una patologia fortemente invalidante e, nella maggior parte dei
casi, irreversibile.
Le Maculopatie più comuni, invece, sono quella Senile, che trattiamo
ampiamente in questo Quaderno, la Maculopatia Miopica e l’Edema
Maculare cistoide: tutte hanno generalmente sintomi caratteristici
comuni, come la compromissione della visione centrale e la visione distorta
delle immagini (più grandi o più piccole del normale).
Vi sono anche Maculopatie che insorgono come possibili effetti collaterali
derivati dall’assunzione di particolari farmaci per la cura di malattia: può
accadere curando la malaria, l’artrite reumatoide, la schizofrenia; e
Maculopatie dette “fototraumatiche”, perché derivate dall’esposizione a
luce intensa.
Si verifica perché la macula subisce i danni provocati dai radicali liberi
durante i processi metabolici della visione, ma anche a seguito di
esposizione a ad agenti esterni (illuminazione artificiale, computer,
inquinamento, etc.) senza un’adeguata protezione.
L’invecchiamento, infatti, riduce le capacità di reazione (protezione) agli
stress ossidativi da parte di tutti gli organi in generale e, anche della retina.
Deteriorandosi progressivamente la struttura della macula, deputata alla
visione centrale distinta, risulta difficile condurre una vita autonoma:
guidare, preparare i pasti, rispondere al telefono, salire le scale,
riconoscere le persone.
Semplici gesti della quotidianità diventano ostacoli insormontabili, che
costringono i pazienti a essere assistiti in modo continuativo.
Nella
degenerazione
maculare può
diminuire la
visione distinta
centrale.
DUE LE FORME TIPICHE DELLA MACULOPATIA SENILE
La prima è definita “atrofica” (o secca). È quella più frequente, circa
l’80% dei casi, causata dall’invecchiamento dei tessuti maculari. Si chiama
così perché è caratterizzata da un particolare deterioramento delle cellule,
l’atrofia. Lo stadio più avanzato di atrofia è quella “geografica”, che
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colpisce l’epitelio pigmentato ed è responsabile di una perdita della visione
spesso molto grave. Il decorso della malattia è solitamente lento e, nel 1015% dei casi può degenerare nella forma “umida”, descritta qui sotto.
La seconda forma è più aggressiva e rapida: si chiama
“essudativa” (umida) o più comunemente “neovascolare” perché è
caratterizzata dalla crescita di vasi sanguigni anomali sotto la macula.
La formazione di neovasi (angiogenesi), utilissima in alcuni casi come
quando si attiva per contrastare una ferita ad esempio, è deleteria nel caso
degli occhi.
I neovasi spesso perdono fluidi e sangue (da qui la denominazione
di“essudativa”) che si accumulano danneggiando la macula, in particolar
modo quando comporta la formazione di una cicatrice che può espandersi
e causare danni irreversibili.
Nel mondo, circa il 10% delle persone è colpita da Maculopatia Senile
Neovascolare, responsabile per il 90% della perdita della vista o di severe
limitazioni della capacità visiva. Gli studiosi hanno osservato anche che,
nel 26% dei casi, nell’arco di 5 anni viene interessato anche il secondo
occhio. Oggi in Italia la Maculopatia Senile colpisce oltre un milione di
persone, non solo in età matura: circa un quarto dei malati ha un’età
variabile tra i 30 e i 40 anni. In questi casi non dipende dall’età ma da altri
eventi stressanti ai quali sono stati sottoposti gli occhi e che hanno
anticipato la comparsa della malattia.
MACULOPATIA. COME SI MANIFESTA?
La Maculopatia è una patologia “silente”.
Nella maggior parte dei casi colpisce prima un solo occhio, costringendo il
secondo a “lavorare per due”, come accade anche in altre patologie comuni
e non gravi (il cosiddetto “occhio pigro” dei bambini).
Così la visione è comunque garantita anche se non perfettamente, perché il
cervello compensa i sintomi iniziali della malattia: trattandosi di una
patologia che sopraggiunge a una certa età, il fatto di vederci meno è
considerato accettabile.
Attenzione, quindi, ad alcuni segnali importanti della malattia: il primo
riguarda la perdita graduale della capacità visiva notturna.
La visione può apparire distorta, offuscata anche durante il giorno; le linee
diritte possono apparire incurvate, gli oggetti appaiono di forma e grandezza
sfalsata rispetto a prima, diventa difficile distinguere i colori, diminuisce la
sensibilità al contrasto, si è più sensibili in caso di luce particolarmente forte.
In fase avanzata, vi è la comparsa di un’area nera vuota al centro del campo
visivo.
TANTI FATTORI DI RISCHIO.
PER QUESTO FARE PREVENZIONE È IMPORTANTE!
DMLE “SECCA” O “ATROFICA”
La Maculopatia Senile è una patologia che si presenta con l’avanzare
dell’età: durante la vita accumuliamo fattori tossici (alimentari, ambientali)
ed è per questo che, tra i 55 e i 60 anni, è facile che si manifestino i danni
visivi: per questo il consiglio degli specialisti è occuparsi della salute degli
occhi in modo costante dalla maturità in poi.
Fluorangiografia
Angiografia con verde di indocianina
Un indicatore importante, per individuare prima possibile la presenza di
Maculopatia Senile, è rappresentato dalla rilevazione di “drusen”, depositi
gialli di detriti cellulari e altro materiale biologico che compaiono sotto la
retina durante la senescenza e che solitamente precedono e
accompagnano la comparsa della Degenerazione Maculare Senile nella
sua forma atropica (o secca).
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È compito del medico curante o, ancora meglio, dello specialista, indicare
al paziente gli esami più idonei da eseguire per i necessari approfondimenti
e per completare la diagnosi.
Oltre all’invecchiamento, ricerche scientifiche oggi hanno individuato
molteplici fattori di rischio:
tra cui la Maculopatia.
OBESITÀ E ALIMENTAZIONE SCORRETTA
Gli obesi sono considerati più a rischio dei normo-peso. Un eccessivo
consumo di grassi animali, con accumulo di colesterolo “cattivo” nel
sangue (LDL), può favorire l’insorgenza della malattia.
GENERE FEMMINILE
Le donne risultano maggiormente colpite dalla malattia rispetto agli
uomini. Le cause della maggiore predisposizione femminile non sono
ancora del tutto chiare, anche se vi è un’unica certezza: da sempre, la
donne sono più longeve degli uomini e quindi, vivendo più a lungo,
rischiano maggiormente di ammalarsi.
ECCESSIVA ESPOSIZIONE ALLA LUCE
L’esposizione ai raggi ultravioletti (senza un’adeguata protezione con
occhiali dotati di filtro UV) può favorire l’insorgenza della malattia perché
può provocare un aumento della produzione di radicali liberi, in grado di
innescare i meccanismi degenerativi propri della Maculopatia.
FAMILIARITÀ
Se in famiglia vi è una persona affetta da Maculopatia Senile, il rischio di
ammalarsi aumenta di circa 3 volte (da qui l’importanza del test genetico e
di controllare lo stile di vita ed alimentare).
TRAUMI
Ricerche scientifiche hanno dimostrato che la Maculopatia Senile può
svilupparsi anche in seguito a traumi oculari, infezioni, infiammazioni o forti
miopie.
RAZZA CAUCASICA
La popolazione bianca è più a rischio rispetto alle altre etnie.
FUMO
Chi fuma rischia la comparsa precoce della Maculopatia Senile, spesso 5 o
10 anni prima dei non fumatori.
In più, il fumo causa anche una probabilità due volte maggiore di comparsa
della forma più grave della malattia, quella essudativa.
IPERTENSIONE
Chi ha problemi di pressione alta e non si cura mette a rischio anche la
corretta funzionalità della retina, che necessita un’ottimale ossigenazione,
indispensabile per il funzionamento corretto del meccanismo della visione.
PRESENZA DI PATOLOGIE SISTEMICHE
Alcune malattie croniche, come il Diabete Mellito ad esempio, ma anche
patologie del sistema cardiocircolatorio e alcune malattie renali,
rappresentano un fattore di rischio per diverse forme di patologie retiniche
FONDO SANO DELL’OCCHIO SINISTRO
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AUTODIAGNOSI E DIAGNOSI MEDICA.
La diagnosi precoce, ancora una volta, è una risorsa indispensabile per la
salute degli occhi: quando si tratta della Maculopatia Senile può
salvaguardare la nostra capacità visiva.
Basta un semplice test, da eseguire tranquillamente a casa, per
riconoscere e segnalare i primi sintomi della Maculopatia. Si chiama Test
di Amsler: prima s’individua la malattia, anche attraverso uno strumento
semplicissimo di autodiagnosi come questo, prima può iniziare la terapia,
in tempo utile per sanare i danni visivi o arrestare il decorso.
IL TEST DI AMSLER
VISIONE DISTORTA
PERCEZIONE ANOMALA
DEGENERAZIONE MACULARE
SCOTOMA CENTRALE
Al test vanno sottoposti entrambi gli occhi, prima uno e poi l’altro,
coprendoli alternativamente con il palmo della mano.
Si tratta di attaccare il foglio con la Griglia di Amsler su una parete
all’altezza degli occhi posizionandosi poi a circa 30/40 centimetri di
distanza (chi usa gli occhiali da lettura deve indossarli. In caso di occhiali
bifocali va usata la parte inferiore della lente).
Se la visione dei quadretti è buona, non si rilevano linee distorte né
interrotte, né quadretti di misure differenti, se non vi sono linee ondulate,
sbiadite o mancanti e questo vale per entrambi gli occhi, non vi è
indicazione di Maculopatia.
Questo semplice autoesame va ripetuto una volta al mese per monitorare
la visione centrale. Qualsiasi cambiamento rispetto all’autoesame
precedente va segnalato urgentemente al proprio medico di fiducia.
(Vai all’ultima pagina del quaderno e ritaglia la griglia di Amsler)
LA DIAGNOSI MEDICA
VISIONE BUONA
Dopo una prima autodiagnosi indicativa di Maculopatia, ma anche in
assenza di sintomi, per prevenire le patologie della retina dopo una certa
età, o in presenza di uno dei fattori di rischio indicati, è bene affidarsi
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all’esperienza di uno specialista, che sottopone i nostri occhi a test
diagnostici specifici grazie ai quali può vedere gli strati più profondi della
retina. Individuare le malattie della retina ai primissimi stadi può persino
salvarci la vista!
bianco e nero.
È usata per evidenziare lesioni oftalmiche non chiare o che possono dare
adito a dubbi interpretativi, fornisce indicazioni molto importanti sulla
retina, perché in grado di mettere in evidenza gli strati della retina - e della
macula - in sofferenza.
ESAME DEL FUNDO OCULARE
È il primo esame solitamente effettuato dal medico oculista utilizzando
alcune apparecchiature che non comportano procedure invasive per il
paziente: si tratta di un’analisi del fondo dell’occhio (la parte posteriore del
bulbo oculare) che consente di rilevare la presenza di malattie della retina
e del nervo ottico.
Oggi vi sono protocolli di studio per la regione maculare e per la papilla
ottica che offrono ricostruzione a tre dimensioni.
La tecnologia in questo settore ha compiuto passi da gigante: è possibile,
infatti, effettuare scansioni dell’occhio più velocemente, con una
risoluzione dell’immagine sempre maggiore e diminuendo anche i rischi di
errore.
ANGIOGRAFIA RETINICA CON FLUORESCEINA
(e al verde di indocianina)
Per ulteriori approfondimenti e solitamente solo in fase di diagnosi, lo
specialista sottopone il paziente a un’angiografia, ovvero la visualizzazione
dei vasi sanguigni.
Si tratta di un esame che utilizza un mezzo di contrasto che viene iniettato
nella vena del paziente e, attraverso le vie sanguigne, si diffonde in tutto il
corpo, raggiungendo anche gli occhi.
La fluoresceina è una sostanza fluorescente e quindi capace di “farsi
vedere”: in questo modo consente di visualizzare la circolazione nello strato
vascolare posto sotto la retina.
Se l’angiografia è dinamica, l’esame consente di filmare il percorso di
diffusione della sostanza fluorescente nei vasi retinici (e della coroide, lo
strato medio dell’occhio posto sopra la retina, anch’esso ricco di vasi
sanguigni) e verificare la presenza di eventuali anomalie vascolari.
TOMOGRAFIA OTTICA A LUCE COERENTE (OCT)
È la tecnica d’imaging retinica più innovativa, semplice da effettuare, non
invasiva e di breve durata: consente di fotografare, scannerizzare la retina
dividendola in sezioni di tessuto, come avviene per qualsiasi tomografia,
restituendo immagini del tessuto retinico in elevata risoluzione a colori o in
EDEMA MACULARE DIABETICO
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PREVENZIONE:
MAI STATA COSÌ IMPORTANTE!
Tutti possiamo fare in modo di non ammalarci. Soprattutto oggi che la
Ricerca Scientifica ha dimostrato quanto sia importante l’adozione di stili
di vita corretti nella prevenzione delle malattie.
Una vita condotta secondo i canoni della salute, insieme a controlli
diagnostici ricorrenti, in grado di individuare eventuali patologie in fase
iniziale e quindi possibilmente curabili in forma definitiva quasi al 100%,
rappresentano oggi un vero salvavita!
Questo discorso è valido anche per mantenere sani i nostri occhi, prevenire
l’insorgenza di malattie gravi come quelle retiniche e persino rallentare la
progressione delle malattie che sono già state diagnosticate. Per la
Maculopatia Senile, un’alimentazione semplice, leggera e naturale può
fare davvero molto.
LA DIETA MEDITERRANEA VINCE SEMPRE
L’organismo combatte lo stress ossidativo utilizzando una serie di sistemi
che con la loro azione, limitano il potenziale danno causato delle specie
reattive dell’ossigeno (ROS), conosciuti anche come radicali liberi.
Molti sistemi antiossidanti sono già presenti nell’organismo (antiossidanti
endogeni), mentre altri devono essere introdotti con la dieta (antiossidanti
esogeni).
Frutta e verdura sono ricchi di sostanze antiossidanti, protettive per gli
occhi, come le Vitamine A, C e E e gli antociani: consumarne almeno cinque
porzioni ogni giorno aiuta il nostro organismo a combattere nel modo
migliore lo stress ossidativo.
Come indicato nella dieta mediterranea, per mantenersi in salute è bene
evitare i cibi grassi come i formaggi, le carni rosse, il burro, contenenti
colesterolo “cattivo” LDL che danneggiano il sistema circolatorio, quindi
anche la retina.
È anche importante ridurre al minimo l’uso di zucchero raffinato, di sale,
come ormai tutti sanno alza la pressione arteriosa, consumare carne bianca
e pesce, ricordando che gli acidi grassi Omega-3, di cui sono ricchissimi i
pesci (ma anche l’olio di extravergine di oliva), sono una risorsa preziosa
per la salute degli occhi.
Cereali sì, molto meglio se integrali, assaggiando le tante qualità che sono
oggi a disposizione, sostituendo il più possibile le proteine animali con
quelle vegetali, che ben si sposano con i cereali: uno dei piatti unici più
sani e gustosi, perfetta sintesi dei dettami della dieta mediterranea, è il
famoso “riso e piselli”.
Una porzione media, un frutto, un bicchiere di vino (non di più!) e la salute
generale, nonché quella degli occhi è salva!
IL RUOLO DELLA LUTEINA
La tavola è il luogo sempre più privilegiato della nostra prevenzione.
E non solo: vi sono alimenti che contengono sostanze in grado non solo di
prevenire ma anche di proteggere, aumentando la resistenza degli organi
alle aggressioni delle malattie; è stato dimostrato per i tumori con le
Crucifere (la famiglia di vegetali che comprende broccoli, cavolfiori,
cavolini di Bruxelles, etc.); per gli occhi, molte ricerche hanno dato riscontri
positivi facendo assumere a malati di Maculopatia un’integrazione di
luteina e zeaxantina, sostanze naturalmente presenti nella macula, che non
possono essere prodotte dal corpo umano e quindi vanno assunte
necessariamente con gli alimenti.
Entrambe le sostanze si trovano in vegetali comuni, come le verdure a
foglia verde, nel tuorlo dell’uovo, in alcuni cereali come il farro, il grado
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duro, il mais: secondo gli studi, consumarne di più dovrebbero proteggere
la macula dai danni dei raggi ultravioletti, migliorare l’acuità visiva ed
eliminare i radicali liberi dannosi.
Dopo un primo momento di entusiasmo sugli effetti positivi d’integratori a
base di luteina a zeaxantina per contrastare efficacemente le patologie
della retina, oggi gli studiosi sono più cauti.
È certo che si tratta di due sostanze naturalmente presenti nella macula,
ma non vi è ancora risposta definitiva sui vantaggi di un’integrazione
costante per prevenire le malattie retiniche.
Un ruolo più determinante, invece, dovrebbero svolgerlo nel rallentare la
progressione della Maculopatia.
SMETTERE DI FUMARE. QUESTA È PREVENZIONE.
Tra gli stili di vita salutari, quindi, è necessario ricordare l’importanza
dell’astensione dal fumo.
Pochi sanno che il fumo è molto dannoso anche per gli occhi: il ridotto
flusso sanguigno indotto dal fumo può favorire la formazione di coaguli
all'interno dei capillari degli occhi, riducendo l'apporto di ossigeno e di altri
oligoelementi che sono essenziali per la salute degli occhi.
I radicali liberi prodotti per effetto del fumo, possono alterare anche la
funzionalità delle cellule che compongono i tessuti oculari.
Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che il fumo di sigaretta riduce la
concentrazione dei pigmenti della macula, la luteina e la zeaxantina,
rappresentando un fattore di rischio molto importante. Infatti, il rischio di
contrarre la malattia per un fumatore è da 2 a 4 volte maggiore rispetto a
un non- fumatore.
E non solo: alcuni studi hanno riscontrato che il fumo di sigaretta può
velocizzare la progressione della Maculopatia Senile e favorirne un
aggravamento.
Tutto questo coinvolge, purtroppo, anche i fumatori passivi, che corrono
rischi maggiori di sviluppare la malattia rispetto a chi non subisce fumo
passivo.
Cosa fare, quindi? Smettere non è facile, soprattutto se questo vizio dura
da molto tempo: è bene quindi chiedere un consulto al proprio medico di
fiducia che saprà indicare la soluzione più adeguata.
MUOVERSI ATTIVA LA CIRCOLAZIONE:
PER QUESTO FA BENE ANCHE ALLA RETINA
Fare movimento in modo continuo e regolare, sotto adeguato controllo
medico soprattutto dopo una certa età, è un vero e proprio toccasana per
tutti gli organi interessati alla circolazione. Cuore, polmoni, arterie, reni, ma
anche gli occhi, ne risentiranno molto positivamente.
E, perché no, anche l’umore, grazie alle endorfine scatenate durante
l’attività motoria. Mantenersi allenati e fare esercizio ogni giorno è i modo
ideale per tenere sotto controllo il peso corporeo, un aiuto in più anche per
la retina.
Non è necessario sottoporsi a sforzi eccessivi: basta una passeggiata di
almeno 30 minuti di buon passo in ogni stagione (in estate preferire il
mattino presto o la sera, evitando le ore di massimo calore), una sana
biciclettata in compagnia della famiglia, il nuoto, la ginnastica dolce, sono
risorse preziose di salute. Guai dimenticarsene!
MACULOPATIA SENILE E NUTRIZIONE.
UN APPROFONDIMENTO
Ci sono diverse ragioni importanti che hanno mosso i ricercatori a studiare
le relazioni tra il rischio di Maculopatia Senile e la nutrizione:
•È probabile che gli stessi accorgimenti nutrizionali associati alla salute
dell'occhio siano altrettanto validi per la salute e la funzionalità degli altri
organi, ugualmente soggetti a invecchiamento.
•Ad oggi è necessario utilizzare diversi approcci per contenere la
malattia, associando per esempio alla chirurgia una sana alimentazione.
•In quanto patologia sociale, si può prospettare un risparmio economico
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e, soprattutto, un miglioramento nella qualità della vita dei pazienti, in
considerazione dell'aumento della vita media e quindi della popolazione
anziana.
La recente letteratura scientifica indica che un'assunzione di antiossidanti
con la dieta può diminuire il rischio di Maculopatia.
In genere, i dati degli studi osservazionali (ovvero gli studi scientifici in cui
il ricercatore si limita a osservare gli eventi nei gruppi allo studio senza
influenzarne il comportamento mediante somministrazione d’interventi
dall’esterno) confermano un ruolo protettivo degli antiossidanti in alimenti
o integratori, come ad esempio lo studio Montelparo Carresi del 2009.
Invece, i risultati degli studi d’intervento (durante i quali il ricercatore
sottopone in modo attivo i partecipanti a una procedura potenzialmente in
grado di condizionare la frequenza di un evento o di modificare specifiche
caratteristiche di base) sono meno incoraggianti rispetto alla limitazione
del rischio di prevalenza o progressione di Maculopatia (ma anche di
Cataratta correlata all’età) attraverso integrazioni di antiossidanti, o il
mantenimento di livelli elevati di antiossidanti sia nell'alimentazione sia a
livello ematico.
Il dibattito scientifico è ancora aperto: è comunque accertato che seguire
uno stile alimentare salutare durante la vita può limitare il numero di fattori
di rischio che compromettono la salute dell'occhio in età avanzata.
Una corretta alimentazione, che includa possibilmente l'assunzione di
antiossidanti, insieme a pratiche di vita sana, rappresentano il modo
migliore oggi per ritardare l’insorgenza della Maculopatia Senile.
RETINOPATIA DIABETICA
BLUE MOUNTAIN (AUSTRALIA).
I RISULTATI DEL PROGETTO NUTRIZIONE
E VISIONE DEL NURSES HEALTH STUDY.
L'assunzione eccessiva di carboidrati, misurata come assunzione di carboidrati totali
o indice glicemico nella dieta, è correlata a un aumentato rischio di opacità del
cristallino e alla degenerazione maculare legata all'età. I dati del progetto nutrizionale
australiano permettono di ipotizzare che diminuire l'indice glicemico nella dieta di
circa il 10 % porterebbe a diminuire il rischio di Maculopatia Senile del 20%,
risparmiando 100.000 persone dalla cecità correlata a questa grave patologia.
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CURARE LA MACULOPATIA:
OGGI È POSSIBILE.
Oggi la Maculopatia è una malattia che si può diagnosticare prima, ma
anche arrestarne il corso se non addirittura curare, ottenendo recuperi della
capacità di visione considerati impensabili fino a pochi anni fa. Purtroppo
non è ancora eliminabile al 100%, ma i risultati raggiunti dalla medicina,
l’avvento di tecnologie all’avanguardia, la ricerca sulla terapia genica e
staminale danno buone speranze e, in molti casi, oggi consentono ai
pazienti di vivere bene, limitando il più possibile i danni visivi.
La terapia con Anti VEGF permette di controllare la crescita di vasi
sanguigni anomali alla base della Maculopatia Senile e consente un
recupero della qualità della visione più o meno importante secondo la
gravità dei danni subiti dalla macula .
Vi sono poi strumenti ottici come ingranditori televisivi, occhiali speciali,
videolettori, telescopi e sistemi computerizzati, in grado di aiutare il
paziente a vedere meglio e, quindi, a vivere meglio.
Il trattamento della Maculopatia varia secondo le cause: quando la
malattia è una complicanza di malattie sistemiche, come il diabete, la
terapia per gli occhi deve ovviamente tener conto delle cure già in atto e
delle condizioni generali del paziente.
E il futuro? Si chiama terapia genica e terapia staminale.
La terapia genica parte dal presupposto che la malattia dipende dalla
degenerazione di un gene (oppure da un gene malato in forma ereditaria) e
che quindi sia possibile studiare in laboratorio un altro gene in grado di
curare la malattia. Si tratta di una terapia usata per molte patologie, come
gli stessi tumori: l’occhio sembra rispondere positivamente alla terapia
genica, in particolare nel caso di alcune gravi distrofie retiniche ereditarie.
I vettori per introdurre i geni nell’organismo e veicolarli fino alle strutture
oculari sono solitamente i virus. Alcuni adenovirus, che rappresentano i
vettori più usati insieme ad alcuni lentivirus, sono introdotti nel bulbo
oculare tramite iniezioni sotto la retina.
La terapia laser (fotocoagulazione) è stata la prima terapia utilizzata
per la Maculopatia: il laser elimina i neovasi sanguigni tipici delle forme
neovascolari.
Oggi la terapia laser più usata è la fotodinamica: al paziente viene
iniettata in via endovenosa una sostanza fotosensibile, la verteporfina,
che si diffonde in tutto il corpo ma si accumula nei neovasi che la malattia
ha prodotto nella retina.
Lo specialista agisce poi con un laser non termico che attiva la verteporfina
provocando l’occlusione dei capillari in eccesso.
Il trattamento può prevedere una sola seduta o essere ripetuto a distanza
di circa 3 mesi, se si riformano altri neovasi.
Il trattamento che però ha rivoluzionato la cura delle Maculopatie, tra cui
quella Senile, è la terapia intravitreale con farmaci anti-angiogenici
(Anti VEGF).
I farmaci anti-angiogenici sono in grado di impedire l'azione del VEGF, una
molecola che solitamente agisce “a fin di bene” in quanto fattore di
crescita vascolare e che, nel caso delle Maculopatie, è invece responsabile
della crescita dei vasi sanguigni anomali sotto la retina.
Grazie alla Ricerca Scientifica, è nato il farmaco RANIBIZUMAB, primo
farmaco approvato ed indicato per la patologia oculare, realizzato ad hoc
per l'occhio ed introdotto attraverso un’iniezione con ago molto sottile.
L’ultima frontiera è rappresentata dalle cellule staminali: il primo
esperimento di uso delle staminali su esseri umani affetti da Maculopatia
avanzata è stato condotto recentemente negli Stati Uniti con ottimi
risultati, come pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Lancet.
Hanno partecipato allo studio un paziente anziano, affetto da Maculopatia
Senile e un giovane, affetto dalla Malattia di Stargardt, la forma più diffusa
di Degenerazione Maculare giovanile. Dopo 4 mesi di trapianti delle
staminali, sono stati riscontrati miglioramenti della vista.
Partendo da questi risultati così positivi, la ricerca scientifica prosegue in
questa direzione.
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LA SALUTE DELLA RETINA
IN 10 PAROLE.
ANTOCIANINE
FOVEA
Sono pigmenti vegetali responsabili della colorazione blu/viola di fiori, frutti e
verdura, in grado di reagire con l'ossigeno molecolare e i radicali liberi,
riducendo i danni che queste molecole possono provocare alle cellule.
La fovea è la zona di migliore definizione visiva, nella quale si concentra la
maggior quantità di raggi luminosi e che consente la visione più distinta e
precisa. È grazie alla fovea che possiamo leggere, distinguere particolari e
oggetti molto piccoli, svolgere qualsiasi attività.
EPITELIO PIGMENTATO
INTRAVITREALE (TERAPIA)
È uno degli strati di cellula che fanno parte della retina, più precisamente
quello esterno. La sua funzione è quella d’impedire la diffusione della luce ma
anche di operare per i fotorecettori che, senza strato pigmentato, non sono in
grado di rigenerare pigmento.
Si tratta di una tecnica di recente introduzione che prevede l’iniezione di
farmaci direttamente nell’occhio per il trattamento di alcune patologie gravi
come la Degenerazione Maculare Senile o la Retinopatia Diabetica.
ESSUDAZIONE (MACULOPATIA ESSUDATIVA)
LUTEINA
Si tratta di una delle alterazioni più comuni dei vasi retinici (la seconda più
comune è l’ischemia) che arreca sofferenza alle cellule nervose retiniche
provocando una retinopatia. L’essudazione è un meccanismo dovuto a un
aumento di permeabilità dei vasi, in particolare i capillari, che consente il
passaggio di liquido e proteine plasmatiche verso il tessuto retinico, limitando
la capacità di visione dell’occhio.
Pigmento di origine vegetale che si concentra nella macula proteggendola dai
danni delle radiazioni UV.
MACULA
La macula è una piccola porzione della retina situata in posizione centrale. Nel
fenomeno della visione è responsabile della cosiddetta “visione fine”, cioè di
farci riconoscere gli oggetti e i colori, di consentirci di leggere e scrivere.
Per questo, nel momento in cui subisce una qualsiasi forma di lesione, questo
provoca danni importanti, in grado di limitare - in misura minore o maggiore la vista della persona che ne è colpita. I danni alla macula solitamente sono
irreversibili (o parzialmente curabili).
RADICALI LIBERI
MACULOPATIA INIZIALE OCCHIO SINISTRO
Sono molecole o atomi altamente reattivi a causa della presenza di elettroni
spaiati nell'orbitale più esterno. La loro ricerca di un equilibrio di cariche li
porta a sequestrare elettroni da altre molecole, ossidandole e generando una
reazione ossidativa a catena che, se non contrastata, può causare danno
cellulare.
La produzione di radicali liberi avviene naturalmente nelle reazioni
biochimiche del nostro organismo e viene tenuta sotto controllo da sistemi
fisiologici di "autodifesa".
Diversi fattori esterni come fumo, alcol, inquinamento, raggi UV, stress
psicologico e fisico possono aumentarne la produzione, mettendo così in seria
difficoltà i nostri sistemi di riparazione.
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RETINOPATIE
Sono così definite tutte le patologie che colpiscono la retina (le patologie che
colpiscono solo la“macula”- specifica porzione della retina - si definiscono
“maculopatie”).
Tra le retinopatie più comuni vi sono: la retinopatia diabetica, complicanza
oculare che colpisce circa l’80% delle persone affette da Diabete Mellito da
oltre 15 anni; la Retinopatia Vascolare, dovuta ad alterazione dei vasi
sanguigni; il Distacco della Retina, che consiste nel sollevamento della retina
nervosa (la sezione interna della retina) dall’epitelio pigmentato (la sezione
più esterna) e può essere parziale o totale.
Per la diagnosi di retinopatia, il medico oculista effettua per primo l’esame del
Fundus Oculi e, per confermare o approfondire la diagnosi, una serie di esami
diagnostici più complessi, come l’OCT.
INFORMARSI, APPROFONDIRE, LEGGERE…
• Australas Med J. 2012; 5(4): 221–226. The effect of smoking on the ocular surface and the
precorneal tear film.
• Azzolini C., Carta F., Marchini G., Menchini U., Clinica dell’apparato visivo, Elsevier, Milano, 2010.
• Buratto L., L’occhio, le sue malattie e le sue cure, Volume I, Springer, Milano, 2010.
• Chiu CJ , Taylor , A. ( 2007) Recensione: Nutrizionale Antiossidanti e Age –Related.
VEGF (fattore di crescita delle cellule endoteliali vascolari)
È una molecola indispensabile per un corretto sviluppo della vascolarizzazione
corporea.
Nelle patologie caratterizzate da un danno ischemico come quelle maculari e
retiniche, il VEGF è prodotto in eccesso per stimolare la proliferazione di nuove
arterie e vene
• Chung-Jung Chiu, Allen Taylor. Nutritional antioxidants and age-related cataract and
maculopathy,Experimental Eye Research 2006
• Evans JR, Henshaw K, Cochrane Database Syst Rev 2008 , Antioxidant vitamin and mineral
supplements for preventing age-related macular degenerations
• Robert Lanza, Embryonic stem cell trials for macular degeneration: a preliminary report
Sono definiti Anti VEGF i farmaci utilizzati per contrastare la molecola VEGF
controllando la crescita anomala dei vasi sanguigni e la fuoriuscita di fluido
dai capillari, segni tipici delle maculopatie.
• Hariprasad SM, et al. Br J Opthalmol 2008; 92:89 - 92
• Klein R, et al. Ophthlmology 1998; 105:1801 - 15
• Watkins PJ BMJ 2003;326:924 - 26
RANIBIZUMAB, è un piccolo frammento di anticorpo monoclonale. Un
anticorpo monoclonale è un anticorpo concepito per riconoscere e legarsi a
una struttura specifica, denominata antigene, presente in talune cellule
dell'organismo.
Ranibizumab è stato creato per inibire una sostanza denominata Fattore di
Crescita Vascolare Endoteliale A (VEGF-A). Il fattore VEGF-A è presente ad alte
concentrazioni negli occhi dei pazienti con AMD ed è responsabile della
crescita dei vasi sanguigni e della fuoriuscita di siero. Questi effetti aggravano
la malattia. Inibendo questo fattore, RANIBIZUMAB riduce la crescita dei vasi
sanguigni e le fuoriuscite di liquido o le emorragie.
• Chen E. et al. Curr Med Res Opin 2010;26:1587 - 97
• Davidov E, et al. Graefes Arch Clin Exp Ophthalmol 2009;247:267 - 72
• Massin P, et al. Diabetes Care 2010;33:2399 - 405
• Mitchell P, et al. Ophthalmology 2011;118:615 - 25
• Mangione CM, et al. Arch Opthalmol 2001;119:1050-8
• www.aao.org
• www.medicitalia.it
• www.oculistiaimo.it
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LE RISPOSTE SCIENTIFICHE
ALLE DOMANDE DI TUTTI.
Ho 50 anni: vederci meno non è legato all’avanzare dell’età?
Come negarlo? Vederci meno è legato all’avanzare dell’età: esiste persino
un disturbo visivo che racconta, prima di tutto a noi stessi, che gli anni
passano inesorabilmente, e si chiama presbiopia, la difficoltà di vedere da
vicino che ci obbliga a indossare gli occhiali.
Questo, però, non deve farci vivere con leggerezza i cali di vista, anzi!
È doveroso dedicare agli occhi le stesse attenzioni che riserviamo agli
organi che “si fanno sentire”, come il cuore e i polmoni, perché la diagnosi
precoce è la risorsa più importante per la medicina. Questa indicazione vale
sempre, ancor di più dopo una certa età.
Per una malattia come la Maculopatia Senile, ad esempio, trascurare un
calo della vista improvviso o progressivo può danneggiare la macula in
modo gravissimo. Non nascondiamoci dietro “i luoghi comuni”: quando si
tratta della nostra salute meglio uno scrupolo in più di uno in meno! Non
aver timore di consultare il tuo oculista di fiducia per valutare lo stato di
salute dei tuoi occhi e intervenire il prima possibile con la terapia
adeguata.
l’autopalpazione del seno per le donne, ci consente di aiutare il medico a
individuare prima possibile una malattia “subdola”, perché spesso silente,
come la Maculopatia Senile.
La Griglia di Amsler è utilizzata per la diagnosi precoce di alcune gravi
malattie degenerative e vascolari della retina, in particolar modo quelle che
ne colpiscono il centro.
Se, guardando con l’occhio sinistro o poi il destro, alcune aree della griglia
appaiono offuscate, se vi sono spazi vuoti o scuri all’interno della paginetta
quadrettata, se le linee appaiono distorte, è necessario avvertire
urgentemente il proprio medico generale o l’oculista di riferimento.
Prendersi cura degli occhi è un compito prima di tutto personale, non solo
da deputare al medico, soprattutto in casi come questo, in cui è possibile
farlo con semplicità e senza ansie.
Per stare bene a lungo è indispensabile assumersi la responsabilità della
propria salute, dall’adottare stili di vita sani a eseguire in modo costante il
Test di Amsler, per monitorare la capacità visiva centrale dei nostri occhi.
(in fondo al quaderno si può trovare il test di Amsler)
Quali sono i test genetici da fare per individuare la Maculopatia? E
chi deve sottoporsi a questo test?
Sono molte le patologie che colpiscono l’apparato visivo, tra cui le quelle
ereditarie che purtroppo, come confermato nella loro stessa definizione, si
trasmettono con molta probabilità alle generazioni successive,
manifestandosi anche in giovanissima età. In questi casi è importante
sottoporsi a un test genetico, semplice e non invasivo, un prelievo di
campione del DNA umano dalla mucosa della bocca strofinando uno
spazzolino sulle pareti delle guance.
Questo consente di valutare il rischio di trasmettere la malattia ai figli o di
incorrere nella malattia nel corso degli anni: a mio avviso, dovrebbero
sottoporsi al test tutti i familiari di malati affetti da patologie oculari
ereditarie. Sarà poi il medico di riferimento a decidere i passi successivi
una volta ricevuti i risultati del test.
Ho sentito parlare di terapia genica anche per alcune patologie
della retina. Ci si può fidare?
È vero: la terapia genica offre indicazioni interessanti per la cura di alcune
retinopatie, come la stessa Maculopatia, e, ancor di più, le forme
ereditarie. Questo significa che i grandi sforzi della ricerca scientifica
stanno dando i loro frutti, fornendo ai medici soluzioni terapeutiche in
grado di combattere malattie oculari molto gravi e invalidanti.
Più in generale, la terapia genica è un tipo di trattamento molto recente,
ritenuto sempre più valido, che parte dalla considerazione che le malattie
derivano da difetti dei geni delle cellule che possono essere congeniti (nel
caso delle malattie genetiche) oppure non congeniti.
La terapia genica prevede che il difetto sia curato attraverso l’introduzione
di un gene funzionale, costruito in laboratorio.
Le malattie retiniche hanno evidenziato che l'occhio risponde meglio di altri
organi a questa terapia: buoni risultati si sono raggiunti, ad esempio, nella
cura di gravi distrofie retiniche e della Retinite Pigmentosa Recessiva
Autosomale.
Allo studio l’utilizzo della terapia genica per curare altre patologie della
Com’è possibile che per verificare la presenza o meno della
Maculopatia Senile basti un test semplice come quello di Amsler?
È possibile. Si tratta di un test molto facile ma che, esattamente come
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retina, come il Morbo di Stargardt , la Sindrome di Usher e la Coroideremia.
Non ultimo, gli studiosi hanno cominciato ad adoperare questa innovativa
terapia per contrastare la Maculopatia Neovascolare.
Sono affetto da Diabete Mellito. È più facile che sia colpito da
malattie della retina?
Purtroppo sì. Il Diabete Mellito è una malattia molto diffusa nel mondo: si
contano circa 346 milioni di persone affette da questa patologia e il numero
è in costante crescita.
È anche una delle patologie più soggette a complicanze micro vascolari, per
questo interessa molto da vicino anche la salute della retina.
Negli USA, ad esempio, circa il 10% dei casi di Diabete è colpito anche da
Maculopatia.
Caratteristica del diabete è una condizione d’ipossia dei tessuti (carenza di
ossigeno), conseguenza di una progressiva distruzione della
microcircolazione. La vasculopatia tipica del diabete, che colpisce i piccoli
vasi, capillari, venule, piccole arterie, è conosciuta come “microangiopatia
diabetica” e interessa tutti i distretti dell’organismo.
È ormai accertato che circa il 98% dei diabetici soffre di microangiopatie,
più o meno gravi: per ovviare al deficit di ossigeno, l’organo colpito
supplisce con la formazione di neovasi, come accade anche alla retina.
Per questo è molto facile che un diabetico possa essere colpito da
patologie della retina. Il medico specialista nella cura del diabete
solitamente è il primo a consigliare controlli regolari della capacità visiva
degli occhi: all’oculista è sufficiente un esame semplice come quello del
Fundus Oculi per osservare lo stato generale del sistema circolatorio del
paziente diabetico e verificare in pochi minuti eventuali danni subiti dalla
retina.
Da qualche anno i valori della pressione arteriosa sono più elevati.
Ho sentito dire che questo fatto mette a rischio la salute della
retina…
Per spiegare meglio la stretta connessione tra pressione sanguigna e retina
è bene ricordare che la retina è la parte dell’occhio deputata alla visione.
Per far questo è costituita da un tessuto nervoso, che consente la
trasmissione degli input luminosi al cervello, molto vascolarizzato, quindi
molto ricco di vasi sanguigni, che consentono di alimentare i fotorecettori.
Se il sistema circolatorio del nostro organismo funziona poco o male, anche
questo piccola, ma preziosa sezione dell’occhio andrà in sofferenza.
La scarsa ossigenazione è una delle cause principali della Maculopatia
Senile Neovascolare: i neovasi crescono, infatti, per ristabilire una corretta
circolazione del sangue, correggendo un problema sistemico in modo,
purtroppo, dannoso per la vista.
Attenzione quindi all’ipertensione, che comporta un lavoro maggiore per il
cuore, è fattore di rischio per l’ictus, l’infarto del miocardio, l’insufficienza
cardiaca, è una causa delle malattie renali croniche e richiede alla retina
uno sforzo fuori misura, costringendola a produrre vasi sanguigni anomali
che portano alla Maculopatia.
Basta davvero poco per tenere a bada la pressione alta: ricordiamoci
sempre che un’alimentazione sana, leggera, costituita in prevalenza da
frutta, verdura, cereali integrali, proteine vegetali, olio extravergine di
oliva, pochissimo sale e zuccheri raffinati, è la cura ideale per mantenere i
valori della pressione nella norma e proteggere il sistema cardiocircolatorio
generale dell’organismo.
Fumare fa davvero male a tutto, anche alla retina?
Il fumo fa molto male agli occhi, sia attivo che passivo, purtroppo.
Ormai è scientificamente risaputo che il fumo è un vero e proprio nemico
degli occhi, perché aumenta il rischio di sviluppare la Cataratta Precoce, la
Retinopatia Diabetica, il Glaucoma e danneggiare persino la superficie
corneale.
Studi epidemiologici hanno dimostrato che può considerarsi uno dei fattori
di rischio più importanti anche per la Maculopatia Senile.
Una persona su 3 che si ammala di Maculopatia può annoverare tra le
concause il fumo. Vero è che non ci sono ancora indicazioni chiare che
spieghino quale sia il meccanismo che lega il fumo di sigaretta alla
Maculopatia. Le sigarette, però, contengono circa 4.800 composti chimici,
69 dei quali sono in grado di provocare l’insorgenza del cancro in modo
accertato, altri sono metalli pesanti e radicali liberi.
Questi ultimi provocano un danno ossidativo a livello della retina, inducono
la perossidazione lipidica (un processo che causa invecchiamento precoce
delle cellule), abbassano il livello degli antiossidanti e riducono il flusso
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sanguigno, favorendo così l’insorgenza di patologie sensibili a questi
fattori, come appunto la Maculopatia.
Smettere di fumare è importante per aumentare le personali aspettative di
vita, prevenire patologie letali e salvaguardare anche gli occhi!
Ho compiuto da poco 60 anni e solo ora sono diventata golosa di
dolci e alimenti zuccherati.
Possibile che i miei peccati di gola possano danneggiare la retina
come ho letto su Internet?
Purtroppo sì! La golosità si paga, anche quando si tratta dei nostri occhi.
Le indicazioni alimentari che medici e specialisti danno a chi vuole vivere
bene a lungo e vedere bene a lungo sono orientate all’unanimità verso la
dieta mediterranea, un vero toccasana per la nostra salute.
Vero è che ogni tanto è possibile concedersi un extra, una porzione di dolce,
un bicchiere di vino in più, un pasto più abbondante del solito, ma
moderazione, frugalità e semplicità sono le tre buone regole per proteggere
la salute in generale e quella degli occhi. In breve, le indicazioni della
Fondazione, utili anche per salvaguardare le funzionalità della retina.
• Consuma limitatamente i latticini: i nutrienti presenti sono importanti
soprattutto durante la fase della crescita.
• Bevi almeno 1 litro di acqua al giorno (il consumo ideale è pari a 1,5 litri
al dì). Per quanto riguarda il vino, non più di 1 bicchiere a pasto,
preferibilmente vino rosso.
• A tavola la varietà è piacevole al gusto ma è soprattutto salutare.
Cerca il più possibile di moderare le quantità.
• Limita al massimo il consumo di sale (ricorda che salumi e formaggi ne
contengono molto!), utilizza gli insaporitori naturali, come le spezie e le
erbe aromatiche.
• Per condire i tuoi piatti scegli l’olio d’oliva extravergine.
• I grassi sono preziosi alleati di salute: privilegia però quelli vegetali
presenti nel pesce, negli olii, nella frutta secca.
Linee Guida della Fondazione Veronesi per una sana e corretta
alimentazione.
DOLCI
• Frutta e verdura sono alimenti indispensabili per mantenerti in salute.
Consumane più porzioni ogni giorno, anche per assicurarti l’apporto
corretto di fibre idrosolubili.
LATTICINI
UOVA
OLI
VEGETALI
FRUTTA SECCA
• I cereali in chicchi (e le farine da loro derivate) oltre che fonte di fibra,
sono “energia allo stato puro”: pasta, riso, orzo, farro, mais, etc. non
devono mai mancare sulla tua tavola.
FRUTTA
VERDURA
• Riduci il più possibile il consumo di alimenti di origine animale e
privilegia gli alimenti di origine vegetale, anche per quanto riguarda le
proteine.
CEREALI INTEGRALI
• Consuma regolarmente il pesce, limita al massimo la carne e i salumi.
ESERCIZIO
TUTTI I GIORNI
ACQUA
8 BICCHIERI
AL GIORNO
LEGUMI E SOIA
SOLE
10 MIN AL GIORNO
ATTIVANO LA
VITAMINA D
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Caro Amica, caro Amico
capita spesso di avere difficoltà a comunicare al medico curante i propri
disturbi visivi.
Ti aiutiamo noi.
Manda una mail a [email protected], annota alcuni dati
importanti che renderanno più facile la diagnosi.
Vai su www.fondazioneveronesi.it troverai risposte alle tue domande su
questa patologia.
DOVRAI INDICARE
diabete
¤ si
¤ no
ipertensione arteriosa
¤ si
¤ no
disturbi visivi
¤ vedo lampi
¤ vedo luci
¤ vedo male al centro
¤ con un occhio
¤ con due occhi
la posizione
¤ in piedi
¤ supino
¤ dolore un occhio
¤ entrambi gli occhi
¤ quando lo apro / li chiudo
¤ quando lo chiudo / li apro
¤ se premo
¤ soffro di nausea
¤ soffro di cefalea
Ci auguriamo di esserti stati utili e ricorda sempre che la salute dei tuoi
occhi è importante!
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LE RICETTE PER VEDERE BENE DI
MARCO BIANCHI
Divulgatore Scientifico per Fondazione Umberto Veronesi
e Cuoco per vocazione
PASTA ALLA CERNIA E MERLUZZO CON ZAFFERANO
INGREDIENTI
• 300 g di pasta corta integrale
• 1 bustina di zafferano
• 250 g di filetto di cernia
• 100 g di merluzzo
• 150 g di asparagi
• 2 porri
• olio extravergine di olio
• sale
• pepe
Tagliate gli asparagi a pezzetti e sbollentateli in acqua leggermente salata.
In una padella antiaderente stufate con un paio di cucchiai d’acqua i porri
tagliati finemente e, quando prendono colore, aggiungete 3 cucchiai di olio
extravergine di olio di oliva. Unite la cernia e il merluzzo, gli asparagi
sbollentati e quindi la bustina di zafferano. Nel frattempo, mettete a cuocere
la pasta. Scolatela molto al dente e unitela al sugo, pepatela, coprite con un
coperchio e completate la cottura. Servite rigorosamente caldo.
CREMA DI CAROTE E MANDORLE
INGREDIENTI
• 5/6 Carote
•1 Porro (2 se sono piccoli)
•Mandorle
•Noce moscata
•Timo fresco
•Olio extravergine d’oliva
•Pinoli tostati
Le carote sono già cotte semplicemente con dell’acqua in microonde per circa
10 minuti.
Iniziamo tagliando il porro, che andremo a stufare in padella con l’acqua di
cottura delle carote. Soltanto alla fine, come al solito, aggiungeremo l’olio
extravergine. Non è necessario tagliare troppo finemente, in quanto
successivamente andremo a frullare il tutto. Una volta tagliato il porro, lo
andiamo a mettere in padella, aggiungiamo le mandorle, qualche cucchiaio di
acqua di cottura delle carote e un pizzico di sale.
Lasciamo trascorrere un paio di minuti. Questa è una ricetta ricca anche di
calcio, soprattutto grazie alle mandorle.
Trascorso qualche minuto aggiungiamo le carote, inclusa l’acqua di cottura
rimanente, e 2/3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, che ci aiuterà a
migliorare la biodisponibilità dei carotenoidi. frullare il tutto e, in caso la crema
rimane troppo densa potete aggiungere ancora un po’ d’acqua fino ad ottenere
la cremosità che preferite. La crema è pronta quindi andiamo ad impiattare, o
meglio ad “imbicchierare”!
Dopo aver riempito i bicchierini con la crema, aggiungiamo una manciatina di
pinoli tostati, il nostro solito mezzo cucchiaino di olio extravergine e infine
concludiamo con qualche fogliolina di timo. Per chi volesse dare un tocco
finale: una grattatina di noce moscata.
PLUMCAKE AL RIBES ROSSO
INGREDIENTI
• 200 g di farina 0
• 100 g di fiocchi d’avena
• 150 g di zucchero di canna
• 200 ml di latte di soia o mandorle
• 150 g di ribes rosso
• 50 g lamponi
• 30 mlolio extravergine di olio
• 30 ml di olio di mais
• 1 pizzico di cannella
• 1 pizzico di sale
• ½ bustina di lievito
Preiscaldate il forno a 180°. Staccate le bacche dai rametti di ribes.
Versate la farina in una terrina e incorporatevi lo zucchero. Aggiungete poco
alla volta, mescolando, il latte e l’olio; è arrivato il momento dei fiocchi
d’avena, dei ribes, dei lamponi, della cannella e del sale. Amalgamate
delicatamente e aggiungete il lievito. Versate in uno stampo, infornate e
cuocete per 40 min.
FONDAZIONE UMBERTO VERONESI
La Fondazione Umberto Veronesi nasce nel 2003 allo scopo di promuovere
il progresso scientifico, risorsa insostituibile della vita sociale, etica e civile
di ogni uomo.
La Fondazione concentra il suo impegno in due aree operative:
1 SOSTEGNO ALLA RICERCA, motore del progresso scientifico
2 DIVULGAZIONE SCIENTIFICA, strumento privilegiato perché le
scoperte della scienza diventino patrimonio di tutti.
La collana dei Quaderni “Libertà di Sapere Libertà di Scegliere” è uno dei
progetti principali della Fondazione Veronesi nell’ambito della divulgazione
scientifica.
Per ricevere le ultime notizie dal mondo della scienza e della medicina
iscriviti alla Newsletter elettronica della Fondazione Umberto Veronesi.
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fax • 02.76 40 69 66
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Umberto Veronesi.
www.fondazioneveronesi.it
“LIBERTÀ DI SAPERE,
LIBERTÀ DI SCEGLIERE”
PERCHÉ LA SCIENZA
È IN CONTINUA EVOLUZIONE
Tanti gli approfondimenti sulla prevenzione che riguardano i danni derivanti
dal fumo da sigaretta, i vantaggi di una sana alimentazione e di una vita
attiva, le patologie che colpiscono migliaia di persone, come il tumore al
seno, all’ovaio, il Papilloma Virus.
Nei Quaderni si parla anche delle modalità di diagnosi precoce, del futuro
delle cellule staminali, dell’impatto sulla salute dell’inquinamento
atmosferico, della sempre più drammatica evoluzione dei virus e molto
altro ancora...
FUMO E SALUTE
UN VIZIO DANNOSO
O UNA DIPENDENZA PATOLOGICA?
TUMORE AL SENO
IL PRESENTE
IL FUTURO
FUMO POCHE SIGARETTE AL GIORNO.
VIVERE IN CITTÀ PIENE DI SMOG NON È PIÙ DANNOSO PER I MIEI
POLMONI?
HO SENTITO PARLARE DI PREVENZIONE ANCHE PER QUANTO RIGUARDA I
TUMORI. È DAVVERO POSSIBILE? ANCHE NEL CASO DI QUELLO AL SENO?
CONDUCO UNA VITA SANA, DA TANTI PUNTI DI VISTA.
PERCHÉ DOVREI RINUNCIARE AL PIACERE DI QUALCHE SIGARETTA?
QUANDO PRENDO UNA DECISIONE NON MI FERMA NESSUNO.
SONO CERTO DI RIUSCIRE A SMETTERE QUANDO VOGLIO...
HO SCELTO DI FUMARE LIGHT PERCHÉ È MENO DANNOSO RISPETTO ALLE
ALTRE SIGARETTE…
LA SCUOLA, GLI AMICI… QUESTI SONO GLI ESEMPI CHE SEGUONO I MIEI
FIGLI, NON CERTO QUELLO DEI GENITORI CHE,
COME ME, FUMANO REGOLARMENTE…
MI SOTTOPONGO OGNI 2 ANNI AD UNA
RADIOGRAFIA AI POLMONI. COSÌ POSSO
FUMARE IN TOTALE SICUREZZA…
TRA LE MIE AMICHE ALMENO 2 SI SONO AMMALATE DI TUMORE AL SENO.
NON È STATA UN’ESPERIENZA FACILE ANCHE PERCHÉ NON SAPEVANO COSA
FARE, COME FARSI AIUTARE. VORREI ESSERE PIÙ PREPARATA NEL CASO
ACCADESSE ANCHE A ME.
SONO ENTRATA DA POCO IN MENOPAUSA: È VERO CHE CORRO PIÙ RISCHI?
COME MI DEVO COMPORTARE?
ESISTE UNA CORRELAZIONE TRA TUMORE AL SENO E CATTIVA
ALIMENTAZIONE? SE È COSÌ, QUALI SONO GLI ALIMENTI “BUONI” IN GRADO
DI PRESERVARMI DALLA MALATTIA?
SO CHE SONO STATI FATTI TANTI PASSI AVANTI
DAL PUNTO DI VISTA MEDICO PER QUANTO
RIGUARDA LE PROTESI AL SENO:
COSA SUCCEDE ADESSO?
TUMORE AL SENO E TUMORE ALLE OVAIE:
È VERO CHE SONO CORRELATI TRA LORO?
MI HANNO PARLATO DELLA POSSIBILITÀ DI UNA
TERAPIA FATTA SU MISURA PER ME: È DAVVERO
COSÌ?
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SANA ALIMENTAZIONE
UNA SCELTA DI SALUTE
CHE ALLUNGA LA VITA
INFERTILITÀ MASCHILE
E PREVENZIONE
HO SENTITO DIRE CHE PER RESTARE IN FORMA È MEGLIO ELIMINARE
GRASSI E CARBOIDRATI E PRIVILEGIARE IL CONSUMO DI PROTEINE.
MI HANNO DETTO CHE HO POCHI SPERMATOZOI E CHE DIFFICILMENTE
RIUSCIRÒ AD AVERE UN FIGLIO. DIVENTERÒ ANCHE IMPOTENTE?
DAVVERO ESISTONO ALCUNI CIBI CHE FANNO MALE ALLA SALUTE?
MI HANNO DIAGNOSTICATO UN VARICOCELE. SARÒ SICURAMENTE
STERILE?
SI PARLA MOLTO DI ALIMENTAZIONE NATURALE: MA GLI ALIMENTI
PRODOTTI IN MODO INDUSTRIALE SONO PIÙ SICURI DI QUELLI REALIZZATI
INMODO ARTIGIANALE?
È VERO CHE GLI ALIMENTI BIOLOGICI SONO MENO NUTRIENTI DEGLI ALTRI?
SONO MOLTO ATTRATTO DAL VEGETARIANISMO, MA ALCUNI DICONO
CHE È CARENTE DAL PUNTO DI VISTA NUTRIZIONALE…
HO SEGUITO TANTE DIETE DURANTE GLI
ULTIMI ANNI SENZA MAI CONSULTARE UNO
SPECIALISTA: IL MEDICO DI FIDUCIA MI HA
DETTO CHE LE DIETE SBAGLIATE POSSONO
CONDURRE A MALATTIE GRAVI. E POI, L’ACQUA
FA INGRASSARE?
SENTO POCO LO STIMOLO DELLA SETE: È VERO
CHE BISOGNA BERE SOLO QUANDO SE NE
AVVERTE IL BISOGNO?
MI DICONO CHE È MEGLIO BERE ACQUE
LEGGERE, CIOÈ POVERE DI MINERALI,
PIUTTOSTO CHE QUELLE PESANTI…
MIO FRATELLO HA AVUTO UN TUMORE AL TESTICOLO. RISCHIO DI AVERLO
ANCH’IO?
DALL’ESAME DEL LIQUIDO SEMINALE RISULTA CHE HO POCHI SPERMATOZOI
E ANCHE POCO MOBILI. POTRÒ AVERE UN FIGLIO SOLO CON LA
FECONDAZIONE ASSISTITA?
È VERO CHE TANTI RAPPORTI SESSUALI POSSONO RIDURRE LA QUALITÀ DEL
LIQUIDO SEMINALE?
È VERO CHE GLI UOMINI DOVREBBERO
EFFETTUARE UNA VISITA ANDROLOGICA E UN
ESAME DEL LIQUIDO SEMINALE A 18 ANNI?
È VERO CHE HASHISH E MARIJUANA POSSONO
ALTERARE LA FERTILITÀ?
È VERO CHE I TESTICOLI DEVONO SCENDERE
NELLO SCROTO ALLA NASCITA O POCO DOPO?
DEVO EFFETTUARE UN ESAME DEL LIQUIDO
SEMINALE. POSSO FARLO IN UN LABORATORIO
QUALSIASI?
È VERO CHE LO STRESS PUÒ PEGGIORARE LA
QUALITÀ DEL LIQUIDO SEMINALE?
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VEGETARIANISMO
UNA SCELTA ETICA,
DI SALUTE E DI GUSTO
SALUTE PER GLI OCCHI
PATOLOGIE PIÙ COMUNI,
PROTEZIONE, PREVENZIONE
HO AVUTO LA CONFERMA DI SOFFRIRE DI PROBLEMI CARDIOVASCOLARI.
POSSO INTRAPRENDERE COMUNQUE UNA DIETA VEGETARIANA?
MI HANNO DETTO CHE, IN QUANTO MIOPE, AVRÒ FIGLI CON LO STESSO
DIFETTO. LA MIOPIA SI TRASMETTE DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE?
È VERO CHE ESISTONO OTTIMI SOSTITUTIVI DELLE PROTEINE ANIMALI?
PASSO TUTTA LA GIORNATA DAVANTI AL COMPUTER PER LAVORO. I MIEI
BAMBINI, INVECE, NON VORREBBERO MAI STACCARSI DA TV E CONSOLLE
DEI VIDEOGIOCHI. TUTTO QUESTO DANNEGGIA LA VISTA, VERO?
SOLITAMENTE HO POCO APPETITO E MI PIACEREBBE EVITARE IL PIÙ
POSSIBILE IL CONSUMO DI CARNE E PESCE. HO PAURA DI DOVER
CONSUMARE PORZIONI MOLTO CONSISTENTI DI LEGUMI PER INTEGRARE I
NUTRIENTI CHE SONO PRESENTI NEGLI ANIMALI…
MI HANNO PARLATO DI UN ESAME SPECIFICO DELLA VISTA PER I BAMBINI
NEONATI. È DAVVERO COSÌ UTILE?
UN DUBBIO: LO STRABISMO È EREDITARIO?
HO PAURA DI FAR MANCARE I NUTRIENTI NECESSARI AI MIEI BAMBINI.
EPPURE MI PIACEREBBE MOLTO EDUCARE LA MIA FAMIGLIA ALLA DIETA
VEGETARIANA!
VORREI ELIMINARE ANCHE LE UOVA. QUESTO
PUÒ CAUSARE PROBLEMI?
NIENTE CARNE, POCO FERRO NEL SANGUE.
È VERO?
HO SENTITO DIRE CHE IL VEGETARIANISMO È
ANCHE AMICO DELLA LINEA. È COSÌ?
MI SEMBRA CHE LA CUCINA VEGETARIANA SIA
PIÙ COMPLICATA E LABORIOSA RISPETTO A
QUELLA TRADIZIONALE…
NON È MOLTO SEMPLICE MANTENERE UNO
STILE VEGETARIANO QUANDO SI CONSUMA
UN PRANZO VELOCE AL BAR!
IL CALO DELLA VISTA È FISIOLOGICO? HO QUARANT’ANNI E NON MI SEMBRA
DI VEDERCI PIÙ COME UNA VOLTA…
HO SENTITO DIRE CHE IL TRUCCO AGLI OCCHI PUÒ DANNEGGIARLI.
NON VORREI RINUNCIARE A SENTIRMI PIÙ
SICURA MA, AL CONTEMPO, VORREI DAVVERO
NON “FARE DANNI”!
NON SO SE SOSTITUIRE GLI OCCHIALI CON LE
LENTI A CONTATTO. FANNO MALE AGLI OCCHI?
È VERO CHE ALCUNE MALATTIE POSSONO
INDEBOLIRE LA VISTA O ADDIRITTURA
PROVOCARE ULTERIORI PATOLOGIE
DELL’OCCHIO?
NON AVEVO MAI SENTITO PARLARE DI
TUMORE ALLA PALPEBRA FINCHÉ NON È STATO
DIAGNOSTICATO A UN CONOSCENTE.
È GRAVE?
PRENDERE IL SOLE AL MARE FA MALE AGLI
OCCHI?
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I TUOI APPUNTAMENTI
CON LA SALUTE
Utilizza queste pagine per segnare le date degli esami di controllo che
possono aiutarti a prevenire alcune tra le più comuni patologie.
È UN PICCOLO PASSO IMPORTANTE PER OCCUPARTI DEL TUO
BENESSERE!
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RETINA. Il lato visibile di ciò che non si vede.
LIBERTÀ DI SAPERE LIBERTÀ DI SCEGLIERE - Collana
Sono già pubblicati e scaricabili dal sito www.fondazioneveronesi.it
1 IL TELEFONO CELLULARE
Una fonte di rischio per la nostra salute?
2 TESTAMENTO BIOLOGICO
Una scelta consapevole.
3 O.G.M.
Una risorsa importante oppure un pericolo per la nostra salute?
18 TUMORE E DIAGNOSI
Uso dei marcatori tumorali. Patologie come indicatori di rischio
19 IL VEGETARIANISMO
Una scelta etica, di salute e di gusto
20 SALUTE PER GLI OCCHI
Patologie più comuni, protezione, prevenzione
4 ALIMENTAZIONE E SALUTE
Un progetto di vita o una moda del terzo millennio?
5 FUMO E SALUTE
Un vizio dannoso o una dipendenza patologica?
6 LA NOSTRA PELLE
Un accessorio estetico o un organo da preservare?
7 ACQUE MINERALI
Una scelta di gusto o di salute?
8 SPORT
Un piacevole hobby o una risorsa indispensabile per la salute?
9 PRODURRE ENERGIA DAI RIFIUTI
Una soluzione necessaria a danno della salute di tutti?
10 HPV
Un problema per pochi o un rischio concreto per tutti?
11 CELLULE STAMINALI
La base scientifica, le future terapie. La riflessione etica al di là dello slogan ideologico.
12 PREVENZIONE ONCOLOGICA
Un obiettivo solo scientifico o un progetto di vita individuale?
13 INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Una conseguenza inevitabile del vivere contemporaneo o un’emergenza da risolvere?
14 TUMORE AL SENO
Il presente. Il futuro.
15 SANA ALIMENTAZIONE
Una scelta di salute che allunga la vita.
16 I VIRUS
Protagonisti di grandi tragedie ma anche possibili alleati per la salute.
Quale evoluzione nel prossimo futuro?
17 TUMORE ALL’OVAIO
Le novità che le donne devono sapere.
TESTI A CURA DI Antonella Gangeri
PROGETTO GRAFICO E ART DIRECTION Gloria Pedotti
Si ringrazia per la collaborazione la dott.ssa ELENA DOGLIOTTI
Ricercatrice Nutrizionista presso l’Ospedale San Paolo di Milano
I contenuti pubblicati sugli opuscoli della collana “Libertà di sapere Libertà di scegliere”, dove non diversamente ed esplicitamente
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ESEGUI TEST DI AMSLER
COME UTILIZZARE IL TEST DI AMSLER
Il test di Amsler serve per verificare periodicamente lo stato della tua
retina:
• In condizioni di buona illuminazione, indossa gli occhiali da lettura e tieni
il foglio ad una normale distanza di lettura.
• Copri un occhio e fissa il punto nero al centro del riquadro.
• Ripeti il test con l’altro occhio.
• Se le linee appaiono distorte, i quadratini di diversa grandezza o ci sono
aree non visibili, rivolgiti al tuo medico oculista.
Esegui il test di Amsler in entrambi gli occhi una volta la settimana/mese
secondo le indicazioni del tuo medico.