Prefazione Abbiamo deciso di partecipare al progetto “La passione di Assistere” organizzato dalla TENA stabilendo un filo conduttore comune e tangibile, un collegamento tra il passato ed il presente dei nostri ospiti. Un passato che per loro è sempre attuale e necessita di ritornare ed un presente che deve essere conosciuto perché fa parte della realtà quotidiana che ci circonda e che ci permette di entrare in contatto con il mondo esterno. Il tutto volto a migliorare la qualità di vita dei nostri assistiti. I progetti: “La stanza della memoria” ed “Anziani ed internet” ovvero “ il computer fa bene ai nonni”, a prima vista distanti tra di loro hanno l’unico scopo di mettere in relazione l’anziano con i il suo passato e quindi anche con i suoi affetti, passando attraverso stimoli sensoriali che con poca fatica e tanta passione siamo riusciti a realizzare. PREMESSA Le loro mani esprimono la fatica e la forza, i loro occhi sono lucidi, appannati, sentimentali e malinconici. Sono segni indelebili sul corpo, una testimonianza del tempo che passa dove ogni ruga è un segno, un ricordo, una vittoria. Sono gli anziani, i “buffi abitanti” della terza età. Sono loro che non conoscono internet, che non hanno idea di cosa sia la globalizzazione, di cosa sia un concerto rave. Conoscono il valore della famiglia, sanno cos’ è il lavoro, il sacrificio, la passione, l’amore, la politica, la vita e la morte. I nostri progetti nascono dalla consapevolezza dell’importanza che assumono i “ricordi “ nella vita dei nostri anziani, considerati spunto per stimolare le risorse mnesiche residue e per recuperare esperienze emotivamente piacevoli LA STANZA DELLA MEMORIA L’ importanza della MEMORIA negli ANZIANI DESCRIZIONE DEL PROGETTO ED OBIETTIVI Partendo dalla consapevolezza che in età senile, il primo sintomo che fa parte del processo di invecchiamento è la perdita della memoria, è di fondamentale importanza porre attenzione e comprendere il valore che assumono “i ricordi” e “gli affetti” per i nostri nonni. La reminescenza è considerata spunto per stimolare le risorse mnesiche residue e per recuperare esperienze emotivamente piacevoli. Fondandosi sulla naturale propensione dell’anziano a rievocare il proprio 1 passato dove si racchiudono anche i loro affetti, i nostri progetti utilizzano il ricordo come strumento indispensabile per gettare un ponte tra passato, presente e futuro, al fine di interpretare e vivere meglio la realtà quotidiana. Il progetto “La stanza della memoria” ruota intorno all’importanza della memoria storica vissuta dall’ anziano: è importante non perderla perché racchiude tutto il nostro passato. In questo luogo si possono rivivere e osservare vecchie memorie che dal passato ritornano qui, oggi, in un’ epoca dove il vecchio filarino ha lasciato spazio a macchinari tessili industriali ben più avanzati e moderni o le vecchie radio ora sostituite da lettori Cd, I-POD. L’intero progetto ha dunque l’obiettivo di ricreare e far rivivere all’ospite vecchi ricordi, di riportare alla luce memorie passate, tutto tramite vecchi oggetti recuperati e posti all’interno della stanza, dove l’atmosfera intima e familiare favorisce il dialogo, la relazione e permette ai nostri nonni di provare l’emozione di esiliarsi momentaneamente dalla realtà per “tuffarsi” nel loro passato. Basta attirare l’attenzione dei nostri “nonni” anche su un singolo oggetto presente nella stanza e ci riconduce con molta semplicità ai suoi tempi dove il lavoro era prevalentemente agricolo e artigianale e le famiglie vivevano insieme condividendo quasi tutto. REALIZZAZIONE DEL PROGETTO E’ bastato avere una stanza a disposizione e tutto, con un po’ di tempo e tanta voglia, è diventato semplice. Dopo una ricerca approfondita sulle caratteristiche dei colori, abbiamo deciso di far prevalere nella stanza il colore azzurro e verde per l’armonia che essi donano. Sono i colori della natura. Hanno un effetto calmante e rilassante sull’organismo. Reperire gli oggetti, coinvolgendo tutti i nostri operatori, è stato un gioco da ragazzi! Molti in soffitta, in garage ecc. avevano un vecchio oggetto inutilizzato che all’interno della nostra “Stanza” ha ripreso magicamente vita. All’interno della stanza fa da “padrona” una vecchia credenza sulla quale posizioniamo di volta in volta i vari oggetti che diventano stimoli sensoriali e tattili per i nostri utenti. L’ arredamento è completato da altri oggetti sparsi nella stanza, che rendono gradevole l’ambiente, si tratta di due cosiddetti “preti” o scaldaletto, una pompa per l’acquavite, due borse di cuoio, un’imbottigliatrice, una cintura da buoi per il traino dell’aratro. Una musica di sottofondo accompagna i ricordi che di volta in volta affiorano nella mente dei nostri anziani, che a piccoli gruppi si ritrovano nella nostra “magica” stanza dove il passato diventa presente. La ruota di ferro con manovella porta magicamente R….indietro nel tempo, quando un pezzo di stoffa diventava il vestito della festa dei suoi figli e quando a all’unica camicia del marito rivoltava il colletto ormai troppo consumato per partecipare alla festa di nozze del nipote. La bilancia in rame con “Stadera” o asta ( utilizzata per pesare soprattutto il grano) è lo spunto per P….per ritornare al tempo della grande guerra quando pur avendo la fortuna di avere un po’ di 2 grano non si poteva macinare a causa delle leggi del fascismo e si doveva fare di notte, di nascosto e il mugnaio veniva pagato con una manciata di grano pesato sulla nostra bilancia. La gavetta (piccolo contenitore per portare il pranzo al lavoro) riporta C. ai tempi della sua infanzia, quando insieme al suo papà stavano a pascolare le mucche, e dentro la gavetta non c’era abbastanza cibo per tutti e due, tanto che spesso suo padre con la scusa di non avere molta fame gli lasciava la maggior parte del cibo. I racconti sono sempre molto coinvolgenti e spesso si intravede qualche luccichio negli occhi che esprimono nostalgia. Il nostro piccolo museo è ricco e variegato: 2 mulinelli o fusi; rocchetto con filo; cavatappi (anni ’60-’70); trapano a manovella; martello di legno; bilancia in rame con “stadera” o asta: utilizzata per pesare soprattutto il grano; forme per le scarpe in legno; ruota di ferro con manovella: parte di una vecchia macchina da cucire; borsa in “guercia”: cioè di erba di fiume essiccata; pialla; scopa (“granadein”); forbici in ferro per la vendemmia e la potatura della vite; zappetta; Brusca (attrezzo in ferro per lisciare il pelo ai cavalli); oggetto in legno che serviva ai falegnami per tracciare la riga dritta sul legno prima di tagliarlo (gli ospiti non si ricordano però il nome dell’ oggetto ma solo l’utilizzo); Fracassina; cestello per scolare l’insalata; gavetta (piccolo contenitore per portare il pranzo al lavoro); cucchiai in legno; mortaio; setaccio; bricco con filtro per il te; paniere: cesto in legno fondo;) ed ognuno viene attratto dall’oggetto che gli è più familiare. Ecco alcune immagini che ritraggono i nostri nonni all’ interno della stanza della memoria. 3 4 Anziani e Internet: il computer fa bene ai nonni L’ importanza degli affetti negli vita degli ANZIANI DESCRIZIONE DEL PROGETTO ED OBIETTIVI La memoria è una delle funzioni più complesse della mente umana. E’ necessario sottolineare che gli anziani non devono, assolutamente essere lasciati soli. Hanno bisogno, sia da un punto di vista psicologico che umano, di compagnia, di poter conversare e socializzare con le persone soprattutto con quelli che amano e hanno amato. L’interazione sociale ha lo stesso potere degli esercizi cognitivi per allenare la memoria, per non dimenticare chi si è stati e le persone che hanno popolato la nostra vita.. La memoria va stimolata , da un passato che può ritornare ecco che però ci troviamo immersi in un presente che ci vede obbligatoriamente coinvolti, perché facenti parte di una società, quella attuale che ormai è più tecnologica che umana. Ecco dunque che vi è un ponte che collega il passato, e il presente: il Computer questo strano strumento “moderno” che ha il potere magico di collegarci al passato agli affetti specialmente se la “globalizzazione” c’è li ha portati via in un mondo sconosciuto dove è difficile se non impossibile raggiungerli. 5 REALIZZAZIONE DEL PROGETTO E’ proprio da un concetto primordiale di memoria che nasce la nostra idea di avvicinare l’anziano al mondo delle tecnologie, in particolare modo al mondo del Social Network: Skype. In un’epoca dove le macchine hanno sostituito l’essere umano, tutti siamo per forza costretti a confrontarci ed ad utilizzare le nuove tecnologie. Anche i nostri nonni. Nel mondo attuale per il bisogno di poter comunicare magari anche con luoghi lontani ecco che queste diventano importanti. Qui in struttura si è pensato di permettere agli ospiti di comunicare con i loro famigliari situati da tutt’altra parte del mondo. Vi sono ospiti infatti che hanno i loro affetti all’estero e che non vedono da tempo. Parliamo di luoghi veramente lontani come ad esempio l’America, il Venezuela. Quale modo migliore dunque per far entrare in contatto i nostri nonni con i loro affetti più cari se non tramite web-cam? Utilizzando il programma Skype, ecco che l’utilizzo di una nuova tecnologia diventa un mezzo per ottenere un tripudio di emozioni che provengono da lontano nascoste nel più profondo del cuore. Ecco che le nuove tecnologie aiutano i nostri nonni a sentirsi meno soli e collegati al loro passato fatto di persone veramente care che possono ancora essere vicine. E’ bastato avere Un Pc collegato ad internet; una Web-Cam, il programma Skype (scaricabile da internet gratuitamente) per mettere in contatto gli anziani che lo desiderano con i loro affetti più cari che sembravano svaniti nel nulla. La storia di A.P. merita di essere raccontata: A.P. nata il 15\06\13 quindi a breve centenaria è nostra ospite dal 2001. L’ unico figlio non più in vita espatriò da giovane in Venezuela dove lì si sposò con una donna del luogo. Ora tutti i suoi nipoti e pronipoti si trovano a Caracas. Il viaggio è veramente lungo quindi non capita spesso di potersi incontrare, ormai A.P ha la consapevolezza di essere sola al mondo e per questo, non riesce più a dare uno scopo alla sua vita. Quando il figlio era ancora in vita arrivava qualche telefonata e anche se raramente la piacevole sorpresa di incontrarsi fisicamente, ma ormai tutto è perduto! Quei nipoti che ha tanto amato non sempre si fanno sentire anche perché le telefonate sono veramente costose. E’ così che abbiamo deciso di metterla in contatto virtualmente con i suoi nipoti: Così venerdì 2 marzo 2012 alle 15.30 ora italiana, mentre a Caracas erano le 10.00 A.P. è riuscita a parlare e vedere sua nipote con la Web-Cam. L’emozione è stata tanta e le lacrime trattenute a stento facevano tremare la voce ad entrambe. Gli appuntamenti continuano a tutt’oggi e tutte le volte A.P. è agitata e si prepara all’appuntamento scegliendo con cura il suo abbigliamento. Alla fine A. è entusiasta e felice di rivedere sua nipote dall’altra parte del mondo, le narra di come trascorre le giornate con noi e chiede del loro lavoro e dei loro figli sperando di volta in volta di conoscerli tramite web-cam. 6 Ecco A.P. in video-conferenza con sua nipote: Perché SCA dovrebbe scegliere il nostro progetto Le emozioni nascono con l’essere umano e lo accompagnano per tutta la vita. Si vivono emozioni ogni giorno più o meno consapevolmente Con il progetto “presente e passato a Casa Serena” abbiamo seguito un unico filo conduttore che ci permettesse di raggiungere il cuore dei nostri anziani, senza dimenticare il beneficio della stimolazione cognitiva a cui la nostra utenza è interessata per semplice età anagrafica. Come si sa l’invecchiamento può portare ad attraversare fasi di malessere legate alla presa di coscienza della progressiva perdita di abilità fisiche e mentali, lutti e malattie si traducono in stati depressivi, di apatia generalizzata, oppure provoca comportamenti oppositivi, di rabbia, o ancora comportamenti di isolamento sociale. Detto questo è da considerare che ogni fattore ambientale compreso anche l'essere umano in quanto parte integrante del territorio rappresenta uno dei principali “oggetti” su cui si è posta attenzione e su cui si è maggiormente lavorato. La semplicità dei nostri progetti e la facilità con cui li abbiamo realizzati con costo economico quasi pari a zero ci rende già vincitori morali. Ci siamo resi conto che, a dispetto di tanti altri progetti molto impegnativi sia dal punto di vista economico che organizzativo, il nostro ha toccato l’anima dei nostri utenti, ha facilitato le relazioni sia con gli “ultimi compagni di viaggio” che con le persone più care non più raggiungibili fisicamente. Ci rende tutti partecipi. 7